2. 1. Legge n.517 del 1977 diede avvio all’integrazione
scolastica
2. Normativa fondante la Legge 104 (5 febbraio 1992)
con l’ART. 12 sul Diritto all'educ. e all'istruzione
3. Legge 53/2003,( personalizzazione dei percorsi di
studio)
4. Decreto Pres.C.dei Ministri - 23/02/2006 n. 185
"Regolamento per la certificazione dell’ handicap”
(legge 27 dicembre 2002, n. 289 )
5. 2009 le “Linee guida per l’integrazione scolastica
degli alunni con disabilità”
6. DPR 122/2009 Regolamento sulla valutazione degli
alunni
7. Legge 170/2010 (DM 5669/2011) Interventi DSA
8. Direttiva Min. 27/12/2012-Strumenti d’intervento
per alunni con bisogni educativi speciali e
3. Nel contesto delle conoscenze e delle esperienze
sanitarie si intende per disabilità qualsiasi restrizione
o carenza (conseguente ad una menomazione) della
capacità di svolgere un'attività nel modo o nei limiti
ritenuti normali per un essere umano.
L'OMS raggruppa le disabilità nelle seguenti 9 tipologie:
Disabilità nel comportamento
Disabilità nella comunicazione
Disabilità nella cura della propria persona
Disabilità nella locomozione
Disabilità dovute all'assetto corporeo
Disabilità nella destrezza
Disabilità circostanziali (nella tolleranza ai fattori
ambientali)
Disabilità in particolari attività
4. Le diverse tipologie di disabilità possono
essere suddivise in modo più sintetico:
- Disabilità fisiche.
- Disabilità sensoriali.
- Disabilità mentali e psichiche.
- Altre forme di disabilità.
5. • La disabilità può essere descritta come lo
scostamento dalla norma per quanto concerne
le prestazioni di una persona.
• La disabilità può essere permanente o
transitoria, progressiva o regressiva
• Quando la disabilità diviene l’identità
principale dell’individuo nel contesto umano in
cui egli vive, allora la diversa abilità diviene
handicap, cioè ostacolo frapposto dalla
società alla libera fruizione della realtà e alla
creativa espressione del percepito.
L’ICF, l’International Classification of Functioning, si
propone come un modello di classificazione bio-psicosociale ( Dalla prospettiva sanitaria alla prospettiva
bio-psico-sociale)
6. • Tra le disabilità più frequentemente riscontrate a
scuola abbiamo:
Difficoltà di apprendimento : 1. Ritardo mentale dovuto
a sindromi organiche specifiche
2. Disturbi di apprendimento senza danni cerebrali o
patologie
Disturbi generalizzati di sviluppo –tra cui l’Autismo
infantile: Bassa qualità di Interazione sociale
/Comunicazione verbale e non-verb./Attività
immaginativa/ Reazioni stereotipate / Limiti di
attività e interesse
Disturbi della condotta --Disturbo oppositivo-provocatorio
Disturbi specifici di apprendimento scolastico (DSA) :
• Difficoltà di Lettura (dislessia) / Scrittura
(disgrafia) / Calcolo( discalculia)
Disturbi da deficit di attenzione con iperattività o
sindromi ipercinetiche(ADHD)
7. Legge 104 (5 febbraio 1992):
ART. 12. Diritto all'educazione e
all'istruzione
• COMMA 3. L'integrazione scolastica ha
come obiettivo lo sviluppo delle
potenzialità della persona handicappata
nell'apprendimento, nella comunicazione,
nelle relazioni e nella socializzazione.
8. Legge 104 (5 feb 1992):
ART. 12. Diritto all'educazione e
all'istruzione
• COMMA 4. L'esercizio del diritto
all'educazione e all'istruzione non può
essere impedito da difficoltà di
apprendimento né da altre difficoltà
derivanti dalle disabilità connesse
all'handicap.
9. Legge 104 (5 feb 1992):
ART. 12. Diritto all'educazione e
all'istruzione
(Il comma 5 introduce il concetto di PDF come
documento fondamentale per formulare il PEI)
“Il profilo indica le caratteristiche fisiche,
psichiche e sociali ed affettive dell'alunno e
pone in rilievo sia le difficoltà di
apprendimento conseguenti alla situazione di
handicap e le possibilità di recupero, sia le
capacità possedute che devono essere
sostenute, sollecitate e progressivamente
rafforzate e sviluppate nel rispetto delle
scelte culturali della persona handicappata”
10. Secondo la definizione contenuta al 1° comma
dell'articolo 3 della Legge 5 febbraio 1992, n. 104, è
portatore di handicap "colui che presenta una minorazione
fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva,
che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o
di integrazione lavorativa e tale da determinare un
processo di svantaggio sociale o di emarginazione“
Oggi viene denominato DIVERSAMENTE ABILE
1. Ritardo mentale dovuto a sindromi
organiche specifiche
Difficoltà di apprendimento
2. Disturbi di apprendimento senza
danni cerebrali o patologie
11. Disturbi generalizzati di sviluppo
Disturbi generalizzati di sviluppo
Sindrome da alterazione globale dello sviluppo psichico
Sindrome da alterazione globale dello sviluppo psichico
Distorsione nello sviluppo di funzioni fondamentali:
•Linguaggio, Attenzione, Percezione, Motricità, Capacità sociali,
Rapporto con la realtà
Autismo infantile Bassa qualità di
Autismo infantile
•Interazione sociale
•Comunicazione verbale e non-verb.
•Attività immaginativa
Reazioni stereotipate
Limiti di attività e interesse
12. Disturbi specifici di apprendimento (DSA ))
Disturbi specifici di apprendimento (DSA
Alterazioni della capacità di
apprendimento
•Difficoltà di:
•Lettura
•Scrittura
•Calcolo
•Articolazione verbale
•Linguaggio espressivo
•Comprensione del linguagio
•Coordinazione e funzione motoria
13. Disturbi del comportamento
Disturbi del comportamento
•Incontrollata iperattività
•Atteggiamenti oppositivi e provocatori
Disturbi da deficit di
Disturbi da deficit di
attenzione con iperattività
attenzione con iperattività
o sindromi ipercinetiche
o sindromi ipercinetiche
(ADHD)
(ADHD)
Disturbi della condotta
Disturbi della condotta
Disturbo oppositivo-provocatorio
Disturbo oppositivo-provocatorio
14. Disturbi da deficit di attenzione con
iperattività o sindromi ipercinetiche
Primi testimoni del manifestarsi del disturbo da deficit
di attenzione e iperattività o ADHD (Attention Deficit
Hyperactivity Disorder) nei bambini, sono spesso i
familiari e gli insegnanti.
Una breve descrizione di come esso si presenta può
essere utile per segnalare il problema e portarlo
all’attenzione degli specialisti che effettueranno
l’eventuale diagnosi.L’ ADHD si presenta più spesso
nei maschi, si evidenzia chiaramente nell’età delle
elementari e i sintomi - presenti da più di sei mesi sono di un’entità tale da compromettere il
funzionamento sociale e scolastico. La disattenzione,
l’iperattività e l’impulsività sono sempre presenti in
proporzione variabile.
Per esemplificare descriviamo l’ipotetico caso di
Lorenzo, un bambino di sette anni che frequenta la
terza elementare.
15. • A scuola Lorenzo non riesce a stare seduto, durante
le lezioni si dimena sulla sedia e si alza spesso con
una scusa nuova ogni volta; ha difficoltà nel
mantenere l’attenzione sui compiti e nel gioco e si
lascia distrarre da ogni minimo rumore.
• Quando è interrogato risponde prima che le domande
siano state completate, talvolta interrompe gli altri e
parla troppo. Punizioni e rimproveri non servono a
nulla. Gli insegnanti dicono che Lorenzo compie
spesso errori imputabili alla distrazione, che non
porta a termine i compiti sdegnando le loro
istruzioni.
• Non riesce a giocare per molto tempo e/o in modo
tranquillo con i suoi compagni, ha difficoltà ad
attendere il proprio turno. In poco tempo il bambino
ha iniziato a sviluppare una vera e propria avversione
per i compiti e per tutto ciò che richiede uno sforzo
mentale protratto, il suo rendimento scolastico
peggiora visibilmente
16. • .I genitori si lamentano, si sentono sfiniti
dal suo comportamento e limitati dalla
continua necessità di vigilare su di lui:
Lorenzo si muove sempre, chiacchiera in
continuazione, tocca tutto, è invadente,
perde sbadatamente i giocattoli e gli
oggetti di casa, sembra non ascoltare mai
quando gli si parla.
• I disagi e la sofferenza psicologica che
questo disturbo comportano al bambino e
alla sua famiglia possono essere
notevolmente limitati richiedendo
l’intervento dello specialista: quanto più
precoce sarà la richiesta tanto più positivo
sarà l’esito della presa in carico.
17. Direttiva Min. 27/12/2012- Strumenti d’intervento
per alunni con bisogni educativi speciali ( Bes) e
organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica
• …. Gli alunni con disabilità si trovano inseriti
all’interno di un contesto sempre più variegato
• …..è rilevante l’apporto, anche sul piano
culturale, del modello diagnostico ICF
(International Classification of Functioning)
dell’OMS, che considera la persona nella sua
totalità, in una prospettiva bio-psico-sociale
il modello ICF consente di individuare i
Bisogni Educativi Speciali (BES) dell’alunno
prescindendo da preclusive tipizzazioni.
18. • In questo senso, ogni alunno, con
continuità o per determinati periodi, può
manifestare Bisogni Educativi Speciali: o
per motivi fisici, biologici, fisiologici o
anche per motivi psicologici, sociali,
rispetto ai quali è necessario che le
scuole offrano adeguata e
personalizzata risposta.
• Va quindi potenziata la cultura
dell’inclusione
Direttiva Min. 27/12/2012-
19. L’area dello svantaggio scolastico è molto più
ampia di quella riferibile esplicitamente alla
presenza di deficit
Vi sono comprese tre grandi sotto-categorie
• quella della disabilità;
• quella dei disturbi evolutivi specifici
• quella dello svantaggio socioeconomico,
linguistico, culturale.
Direttiva Min. 27/12/2012-
20. • Per “disturbi evolutivi specifici” intendiamo,
oltre i disturbi specifici dell’apprendimento
(DSA ), anche i deficit del linguaggio, delle
abilità non verbali, della coordinazione motoria,
ricomprendendo – per la comune origine
nell’età evolutiva – anche quelli dell’attenzione e
dell’iperattività ( ADHD )
Tutte queste differenti problematiche, ricomprese nei
disturbi evolutivi specifici, non vengono o possono non
venir certificate ai sensi della legge 104/92, non dando
conseguentemente diritto alle provvidenze ed alle
misure previste dalla stessa legge quadro, e tra queste,
all’insegnante per il sostegno.
Direttiva Min. 27/12/2012-
21. • La legge 170/2010, a tal punto,
rappresenta un punto di svolta poiché
apre un diverso canale di cura educativa,
concretizzando i principi di
personalizzazione dei percorsi di studio
enunciati nella legge 53/2003,
nella prospettiva della “presa in carico”
dell’alunno con BES da parte di ciascun
docente curricolare e di tutto il team di
docenti coinvolto, non solo dall’insegnante
per il sostegno.
Direttiva Min. 27/12/2012-
22. • … è bene precisare che alcune tipologie
di disturbi, non esplicitati nella legge
170/2010, danno diritto ad usufruire
delle stesse misure ivi previste.
Si tratta, in particolare, dei disturbi con
specifiche problematiche nell’area del
linguaggio o nelle aree non verbali
Direttiva Min. 27/12/2012-
23. I Centri Territoriali di Supporto (CTS) sono
stati istituiti dagli Uffici Scolastici Regionali
in accordo con il MIUR mediante il Progetto
“Nuove Tecnologie e Disabilità”.
I Centri sono collocati presso scuole polo e la
loro sede coincide con quella dell’istituzione
scolastica che li accoglie.
www.istruzione.cts.it
Direttiva Min. 27/12/2012-
24. Una volta individuato un allievo con DSA, la
Legge 170/2010 dispone che le istituzioni
scolastiche garantiscano «l’uso di una
didattica individualizzata e personalizzata”.
• La didattica individualizzata consiste
nelle attività di recupero individuale che
può svolgere l’alunno per potenziare
determinate abilità o per acquisire
specifiche competenze, anche nell’ambito
delle strategie compensative e del
metodo di studio; tali attività
individualizzate possono essere realizzate
nelle fasi di lavoro individuale in classe o
in momenti ad esse dedicati, secondo
tutte le forme di flessibilità del lavoro
scolastico consentite dalla normativa
vigente.
25. Nel rispetto degli obiettivi generali e specifici
di apprendimento, la didattica personalizzata
si sostanzia attraverso l’impiego di una
varietà di metodologie e strategie didattiche,
tali da promuovere le potenzialità e il
successo formativo in ogni alunno: l’uso dei
mediatori didattici (schemi, mappe
concettuali, etc.), l’attenzione agli stili di
apprendimento, la calibrazione degli interventi
sulla base dei livelli raggiunti, nell’ottica di
promuovere un apprendimento significativo.
La sinergia fra didattica individualizzata e
personalizzata determina dunque, per l’alunno
e lo studente con DSA, le condizioni più
favorevoli per il raggiungimento degli obiettivi
di apprendimento.
26. L’ADHD (Attention Deficit Hyperactivity
Disorder),corrispondente all’acronimo che si
usava per l’Italiano di D.D.A.I. – Deficit da
disturbo dell’attenzione e dell’iperattività.) si
può riscontrare anche spesso associato ad un DSA
o ad altre problematiche.
Ha una causa neuro-biologica e genera difficoltà di
pianificazione, di apprendimento e di socializzazione con i coetanei.
Si è stimato che il disturbo, in forma grave tale da
compromettere il percorso scolastico, è presente
in circa l’1% della popolazione scolastica, cioè
quasi 80.000 alunni
27. In alcuni casi il quadro clinico particolarmente
grave – anche per la comorbilità con altre
patologie – richiede l’assegnazione
dell’insegnante di sostegno, come previsto
dalla legge 104/92. Tuttavia, vi sono
moltissimi ragazzi con ADHD che, in ragione
della minor gravità del disturbo, non
ottengono la certificazione di disabilità, ma
hanno pari diritto a veder tutelato il loro
successo formativo.
Vi è quindi la necessità di estendere a tutti gli
alunni con bisogni educativi speciali le misure
previste dalla Legge 170 per alunni e
studenti con disturbi specifici di
apprendimento.
28. Le scuole – con determinazioni assunte dai Consigli
di classe, risultanti dall’esame della
documentazione clinica presentata dalle
famiglie e sulla base di considerazioni di
carattere psicopedagogico e didattico –possono
avvalersi per tutti gli alunni con bisogni
educativi speciali degli strumenti compensativi
e delle misure dispensative previste dalle
disposizioni attuative della Legge 170/2010
(DM 5669/2011)
IMPORTANZA DELLA FORMAZIONE
29. misure dispensative
• Leggere di più non migliora l’abilità di lettura
• Gli esercizi ripetitivi non provocano
generalizzazione dell’apprendimento
• L’uso di un compenso/dispensa non riduce le
possibilità di sviluppo della competenza
• Ciò che non è terminato a scuola non può essere
finito a casa
• La quantità di lavoro a casa deve essere
compatibile con il livello raggiunto dal bambino
30. Interventi compensativi
• Lettore esterno o Sintesi vocale: La lettura può
essere registrata dall’insegnante o da un
compagno o fatta leggere da un software.
L’importante è che l’allievo dislessico possa
accedere alla comprensione attraverso l’ascolto
del testo. In questo modo si elimina la lettura
dal basso (la lettura decifratoria che risulta
compromessa).
• Software didattico: l’Anastasis ha prodotto il
soft C.A.R.L.O.(Comunicazione Alternativa e
Riabilitazione Logopedia) che utilizza la sintesi
vocale per la lettura di qualsiasi testo.
31. Interventi compensativi
• Registrazione La registrazione delle lezioni e la
predisposizione di scalette degli argomenti
trattati permettono all’allievo a casa di utilizzare
il riascolto della lezione accompagnandosi al libro
di testo.
• Calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo;
• Computer Il computer permette (con i programmi
di video scrittura con correttore ortografico) una
correzione automatica di una percentuale
altissima di errori e la rilettura di quanto scritto.
32. Per l’interpretazione del testo
• Sollecitare le conoscenze precedenti:
lessicali, inerenti l’argomento, generali
riguardanti la conoscenza del mondo.
• Attivare: schemi (oggetti, persone azioni),
scripts (strutture di azione)
• Fare attenzione alla leggibilità
(caratteristiche morfosintattiche,
lessicali) e alla comprensività
(organizzazione delle informazioni) del
testo che favoriscono i processi
inferenziali e di previsione
33. Per l’interpretazione del testo
• Operare semplificazioni testuali:
alleggerire il carico informativo
• Insegnare l’utilizzo dei dispositivi
extratestuali: titolo, sommari,immagini
• Insegnare a focalizzazione parti e a
operare inferenze (colori diversi)
• Monitorare i processi metacognitivi
34. Mediatori didattici
Tabelle, schemi, mappe
Aiutano nell’apprendimento
Sollecitano le generalizzazioni
Aiutano ad appropriarsi di quadri d’insieme
Sono strumenti di apprendimento ma anche
di presentazione degli argomenti nelle
interrogazioni programmate
• Sollecitano i processi di pensiero, la
riflessione
•
•
•
•
35. Mappe mentali.
hanno
si fondano
una struttura a
raggera
sulla logica
associazionista
che
enfatizza la grafica
sono strumenti per
raccogliere
velocemente le
idee/concetti
36. Didattica metacognitiva
• Aiutare l’allievo a conoscere le proprie modalità di
apprendimento (monitoraggio cognitivo)
• Aiutare l’allievo a riconoscere il livello di acquisizione
delle proprie abilità per lo svolgimento di compiti
(autoregolazione)
• Aiutare l’allievo a riconoscere e applicare
consapevolmente comportamenti, strategie utili ad un più
efficace processo di apprendimento
• Incoraggiare alla scelta di strategie operative più
adeguate al suo apprendimento
• Rendere consapevole l’allievo che l’appropriazione delle
capacità di autocontrollo e revisione gli permettono
apprendimenti e risultati migliori.
37. Nel caso di DSA la scuola può predisporre, nelle
forme ritenute idonee e in tempi che non
superino il primo trimestre scolastico, un
documento che dovrà contenere almeno le
seguenti voci, articolato per le discipline
coinvolte dal disturbo:
dati anagrafici dell’alunno;
tipologia di disturbo;
attività didattiche individualizzate;
attività didattiche personalizzate;
strumenti compensativi utilizzati;
misure dispensative adottate;
forme di verifica e valutazione personalizzate.