Sezione quantitativa dello Studio socio-economico territoriale per lo sviluppo della città di Pordenone, realizzato da Tolomeo Studi e Ricerche per conto del Comune di Pordenone, nell'ambito del percorso di analisi propedeutico al nuovo Piano regolatore generale della città
Vedi il rapporto finale (sintesi)
http://www.slideshare.net/comunedipordenone/studio-socioeconomico-il-rapporto-finale-16619506
Vedi il rapporto qualitativo
http://www.slideshare.net/comunedipordenone/studio-socioeconomico-il-rapporto-qualitativo
Maggiori informazioni su Pordenone più facile
http://comune.pordenone.it/pnfacile
2. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 2
INDICE
I PARTE – ANALISI DEL SISTEMA PRODUTTIVO 3
Analisi dei principali indicatori economici a livello provinciale
Struttura produttiva: analisi per macro settore di attività
Specializzazioni produttive: manifattura
Specializzazioni produttive: terziario
Ricchezza, commercio con l’estero e mercato del lavoro
II PARTE – ANALISI STRUTTURALE 60
Pordenone nel sistema di reti e nodi del nord Italia
Confronto tra sistemi urbani
Il sistema territoriale pordenonese: dinamiche demografiche e insediative
Approfondimento: dinamica iscrizioni-cancellazioni nel comune di Pordenone
Proiezioni demografiche ed evoluzione della domanda del sistema territoriale pordenonese
Inquadramento territoriale e mobilità sistematica
Le geometrie variabili dei livelli amministrativi nella provincia di Pordenone
III PARTE – VALUTAZIONI DI SCENARIO 170
3. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 3
I PARTE – ANALISI DEL SISTEMA PRODUTTIVO
4. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 4
ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI
A LIVELLO PROVINCIALE
5. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 5
Nota metodologica
L’analisi della struttura produttiva del sistema territoriale pordenonese si divide in due parti:
1.La prima ripercorre l’evoluzione di imprese e addetti rispetto agli ambiti territoriali di riferimento: i
comuni del sistema territoriale pordenonese, la provincia di Pordenone e la regione Friuli Venezia
Giulia. L’obiettivo è quello di mettere in luce le specializzazioni produttive e i principali cambiamenti
avvenuti negli ultimi anni.
I dati utilizzati in questa analisi provengono da due diverse fonti:
l’analisi di medio-lungo periodo viene condotta attraverso l’osservazione dei dati Istat:
Censimento dell’Industria e dei Servizi per gli anni 1991 e 2001; archivio delle imprese
attive per il 2007 e il 2009 (ultimo anno di indagine);
l’analisi di breve periodo viene condotta utilizzando la fonte camerale: Unioncamere dal
2009 al 2011.
La diversa natura dei dati non permette un confronto diretto di lungo periodo e per questo
motivo verranno sempre rappresentati i dati distintamente.
Un’altra problematica deriva dalla diversa classificazione Ateco che interrompe le relative
serie storiche. Per gli anni censuari viene utilizzata la classificazione al 2002; per l’archivio
Asia e Unioncamere la classificazione proposta è al 2007. Mentre un confronto tra
classificazioni appare attendibile a livello di macro settori di attività, questo non è più
possibile se si scende nel dettaglio dei comparti manifatturieri o terziari. Per questo
l’analisi di medio periodo viene proposta solo a livello di macro settore.
In appendice viene proposta la classificazione Ateco 2002 e Ateco 2007.
6. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 6
Nota metodologica
2. La seconda analizza la ricchezza prodotta, i flussi di esportazioni e la situazione del mercato
del lavoro a livello provinciale e regionale.
I dati utilizzati per questa analisi sono di fonte Istat:
per la ricchezza prodotta si considera l’evoluzione del valore aggiunto: conti economici
territoriali;
per il commercio con l’estero i dati derivano dall’archivio Coeweb;
per il mercato del lavoro i dati riguardano l’indagine continua sulle forze lavoro (RCFL).
Questo tipo di informazioni non sono disponibili a livello comunale quindi l’analisi si
focalizza sull’ambito provinciale e regionale.
Nella slide successiva viene proposto un confronto introduttivo tra le quattro province
friulane circa i principali aspetti del sistema economico.
7. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 7
Pordenone fa parte del “Club dei 15”, le province italiane con più alto tasso
di industrializzazione (alto reddito, 20 mila € per abitante - primo quartile per
l’Italia; contributo dell’industria (comprese costruzioni) al valore aggiunto
superiore al 35%; quota dell’occupazione industriale superiore al 40%).
Nota: (a) Non comprende il settore primario e pubblico.
Fonte: elaborazioni su dati Istat Archivio delle Imprese Attive ASIA 2009.
8. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 8
È abbastanza chiaro perché Pordenone appartiene al Club dei 15.
Mappa dei distretti industriali presenti in Friuli Venezia Giulia.
Confini provinciali e del sistema Pordenone
Nota: Azzano Decimo, Budoia, Chions, Fontanafredda e Polcenigo fanno parte sia del distretto del mobile che della componentistica e termoelettrica.
9. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 9
Nel 2009 Pordenone risulta tra le province più industriali del paese, con una
quota di manifatturiero inferiore solo a Vicenza e Lecco.
Nota: Addetti alle imprese private.
Fonte: elaborazioni su dati Istat Archivio delle Imprese Attive ASIA 2009.
10. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 10
Il processo di terziarizzazione ha coinvolto tutta l’economia, ma nell’industria
in senso stretto Pordenone ha mantenuto maggiormente la propria identità
industriale.
Quota % degli addetti nell'industria in senso stretto. Anni 1991 e 2009
70,0
65,0
60,0
55,0
2 50,0
0
0
45,0 Pordenone
9 Vicenza Lecco
Mantova Reggio nell'Emilia Treviso
40,0
Bergamo Modena Belluno
Prato Brescia Varese
35,0 Como
Biella
Ancona
30,0 Novara
25,0 Italia
25,0 30,0 35,0 40,0 45,0 50,0 55,0 60,0 65,0 70,0
1991
Industria in senso stretto Bisettrice
Bisetrice
Nota: Addetti alle imprese private.
Fonte: elaborazioni su dati Istat Archivio delle Imprese Attive ASIA 2009.
11. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 11
La “bolla” immobiliare del nuovo secolo ha fatto crescere l’edilizia, in un
contesto di ridimensionamento della manifattura. Tra il 1991 ed il 2009
Pordenone segue questo trend, ma mantenendo più di altre la sua
vocazione industriale bilanciando manifattura ed edilizia.
Nota: Addetti alle imprese private.
Fonte: elaborazioni su dati Istat Archivio delle Imprese Attive ASIA 2009.
12. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 12
Pur rimanendo una provincia tra le più ricche, Pordenone non riesce ad
accrescere la propria ricchezza pro capite.
Bisettrice
Nota: Addetti alle imprese private.
Fonte: elaborazioni su dati Istat Conti Economici Territoriali .
13. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 13
Forte calo dell’industria dal 2002 fino al 2005 per Pordenone, che riprende i
membri del club nel 2006. La crisi l’arretra nuovamente.
Valore aggiunto per macro settore. Anni 1995-2008 (1995=100)
Area/settore 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
Pordenone
Primario 100,0 101,4 84,8 77,0 74,0 79,3 76,1
Industria ss 100,0 100,2 105,9 105,3 105,5 108,1 103,6
Edilizia 100,0 87,2 77,9 79,8 95,3 99,7 112,8
Servizi 100,0 101,9 104,9 105,5 109,6 111,9 116,3
Totale 100,0 100,5 103,1 103,0 106,0 108,6 110,0
Club 15
Primario 100,0 101,9 102,8 100,4 94,2 94,5 95,6
Industria ss 100,0 99,1 100,9 101,5 98,9 103,0 102,5
Edilizia 100,0 103,6 98,6 97,3 95,7 102,3 108,3
Servizi 100,0 102,5 104,7 106,1 109,1 114,2 116,7
Totale 100,0 101,2 102,8 103,7 104,0 108,6 110,1
Area/settore 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Pordenone
Primario 71,9 65,6 65,2 54,5 53,7 63,1 49,6
Industria ss 101,5 93,5 93,7 92,7 100,7 98,5 94,5
Edilizia 117,5 127,4 110,2 109,7 102,2 103,0 105,3
Servizi 110,9 111,5 117,5 121,2 122,0 123,7 122,8
Totale 106,4 104,1 106,7 107,9 110,7 111,3 109,0
Club 15
Primario 86,7 82,6 81,5 69,5 69,7 70,0 67,4
Industria ss 99,3 95,5 96,9 97,0 100,4 104,1 100,0
Edilizia 117,0 120,3 126,7 137,1 135,5 141,8 144,5
Servizi 120,5 122,3 122,3 124,7 128,4 131,7 132,5
Totale 111,1 110,6 111,5 113,1 116,3 119,8 118,7
Fonte: elaborazioni su dati Istat Conti Economici Territoriali.
14. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 14
Pordenone aumenta la propria apertura nei confronti dell’estero portandosi
tra le prime province in Italia.
Rapporto export/Pil 1995 e 2008 e peso delle esportazioni regionali in
Rapporto export/Pil 1995 e 2008 eItalia delle esportazioni provinciali in Italia
peso
70,0
Reggio nell'Emilia Vicenza
E 60,0
x
p Pordenone
50,0 Modena
o Mantova
r Treviso
Lecco Belluno Novara
t
40,0 Varese
/ Brescia
P Bergamo
Ancona Como
i Prato
30,0
l
Biella
2 20,0 Italia
0
0
8 10,0
0,0
0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0
Export/Pil 1995 Bisettrice
Nota: l’ampiezza delle bolle indica Il peso % delle esportazioni della provincia sul totale Italia.
Fonte: elaborazioni su dati Istat Conti Economici Territoriali e Coeweb.
15. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 15
Nel mercato del lavoro migliora la già buona posizione di Pordenone.
Tasso di Occupazione e disoccupazione. Anni 2004, 2008, 2011
Tasso di occupazione Tasso di disoccupazione
Provincia Classifica Classifica Classifica Classifica
2004 2008 2011 2008 2011 2004 2008 2011 2008 2011
Ancona 63,9 65,4 64,7 12 10 5,2 3,8 6,9 10 13
Belluno 65,5 66,9 66,9 8 4 2,7 2,4 4,6 2 2
Bergamo 64,2 65,0 63,3 15 15 3,6 3,0 4,1 3 1
Biella 64,2 67,6 63,5 6 14 5,1 4,9 8,3 14 16
Brescia 64,1 65,3 61,5 14 16 3,5 3,1 5,8 4 10
Como 64,9 66,3 65,7 9 7 3,4 4,2 5,4 13 7
Lecco 64,7 67,6 64,7 5 11 2,7 3,2 5,6 5 8
Mantova 67,8 68,4 65,5 3 8 3,2 4,1 6,0 12 11
Modena 69,9 71,1 68,1 2 1 3,7 3,3 5,1 6 5
Novara 64,5 65,3 65,1 13 9 6,1 5,4 7,8 15 15
Pordenone 64,8 67,1 67,1 7 3 4,2 3,9 5,7 11 9
Prato 63,6 64,2 65,9 16 6 5,6 7,0 6,7 16 12
Reggio nell'Emilia 70,9 71,8 67,3 1 2 2,7 2,3 4,9 1 4
Treviso 65,8 68,3 63,8 4 13 4,1 3,4 5,2 7 6
Varese 67,6 66,0 64,0 10 12 3,5 3,5 7,7 8 14
Vicenza 66,8 65,4 66,2 11 5 3,3 3,7 4,6 9 3
Italia 57,4 58,7 56,9 8,0 6,7 8,4
Fonte: elaborazioni su dati Istat RCFL.
16. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 16
Non tutti i settori di specializzazione si prevede aumenteranno in maniera
sostenuta: ma le previsioni sono fatte per essere smentite…
Profilo settoriale di Pordenone e suo potenziale rispetto all'Europa Occidentale. Anno 2010
Potenziale di crescita 2012:2020
Telecomunicazioni Macchine per ufficio Fabbricazione macchine
Intemediazioni finanziaria Ingegneria elettrica Apparecchi di precisione
Assicurazioni Costruzioni Commercio e riparazione auto
Informatica Trasporti Commercio all'ingrosso
Attività professionali e
imprenditoriali
Vetro Mezzi di trasporto Produzione metalli
Sanità Assistenza
Ricerca e Sviluppo Commercio al dettaglio
sociale
Attività immobiliari Alberghi e ristoranti
Organizzazioni
Settore primario Legno-Arredamento
associative
Attività ricreative, culturali
Industrie alimentari
e sportive
Servizi domestici
Importanza del settore rispetto all'Europa
occidentale media annua 2008:2010
Fonte: elaborazioni su dati Bakbasel.
17. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 17
Prospettive migliori per i settori con maggiore proiezione estera.
Fonte: Intesa-San Paolo-Prometeia.
18. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 18
Pordenone è una delle province migliori dove vivere, paga un po’ la crisi ma
sta migliorando.
Posizione di Pordenone tra le province d'Italia rispetto all'indice della
qualità della vita
50
Serie storica della posizione di
45 43 Pordenone rispetto all'indice della
40
qualità della vita del Sole 24 Ore
60 48 51 51
35 43
37 35
40 28 29
30 26
26
25 20
20
0
15 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
10 8
7
5
5 3
0
2010 2011 2010 2011 2010 2011
Sole 24 ore Italia Oggi Legambiente
Fonte: Intesa-San Paolo-Prometeia.
19. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 19
Pordenone nel confronto con le altre province friulane. Struttura produttiva al 2011:
Pordenone vede la presenza
di 112.229 addetti e 25.989
imprese attive, seconda per
dimensioni a Udine. La quota
di addetti per abitante (36 ogni
100) è la più elevata.
Ricchezza prodotta al 2010:
La ricchezza pro capite
ammonta a circa 25.700 euro
per abitante, inferiore a quella
di Trieste e Udine.
Commercio con estero 2011:
Pordenone mostra una
propensione all’esportazione
(export su valore aggiunto),
maggiore rispetto alle altre
province.
Mercato del lavoro 2011:
Pordenone mostra il più
elevato tasso di occupazione
con un livello di
disoccupazione appena
superiore alla media regionale.
Nota: (a) dati Unioncamere per imprese attive e addetti (sono comprese anche le imprese non classificate) e dati provvisori censimento 2011 per
popolazione; (b) valori correnti al 2010; (c) dati provvisori. Il rapporto addetti per abitanti diverge da quello dell’analisi demografica in quanto in questa
sede sono considerati anche gli addetti all’agricoltura.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (Censimento popolazione 2011, Coeweb, RCFL) e Unioncamere.
20. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 20
STRUTTURA PRODUTTIVA:
ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’
21. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE STRUTTURA PRODUTTIVA:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’ 21
Sintesi principali risultati.
Comune di Pordenone: nel 2011 si contano 23.031 addetti distribuiti in 4.500 imprese.
Oltre il 65% degli addetti e il 75% delle imprese appartiene al settore dei servizi, quota di
gran lunga superiore alla media provinciale e regionale sancendo la vocazione terziaria
dell’area. Si è osservata tra il 1991 e il 2011 una tendenza positiva degli addetti e delle
imprese, interrotta solo tra il 2007 e il 2009 a causa della crisi economica internazionale.
A livello settoriale si sono però osservate dinamiche differenti. Il settore industriale ha
intrapreso un percorso di concentrazione e specializzazione, manifestato dalla costante
riduzione del numero di addetti nel ventennio preso in esame; mentre il comparto dei
servizi ha segnato quasi sempre un andamento positivo, tranne nel periodo di crisi.
L’andamento delle imprese del settore industriale appare negli anni più altalenante,
mentre nel terziario si osserva una leggera contrazione solo tra il 2007 e il 2009.
Sistema territoriale pordenonese (escluso il comune di Pordenone): nel 2011 si contano
27.813 addetti distribuiti in 5.683 imprese. Il 55% degli addetti è impiegato nella
manifattura, quota elevata rispetto alla media provinciale e regionale. Il 14,5% delle
imprese appartiene all’industria in senso stretto determinando una dimensione media
aziendale elevata. Nonostante la vocazione manifatturiera dei comuni della cintura di
Pordenone, la tendenza rivela una costante riduzione degli addetti nell’industria verso un
incremento nei servizi. L’andamento negli ultimi 20 anni riflette quanto osservato per
Pordenone, cioè un incremento sia degli addetti che delle imprese tranne nel periodo della
recessione economica. Da sottolineare, in contrasto con Pordenone, una crescita degli
occupati nell’industria tra il 1991 e il 2007.
22. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE STRUTTURA PRODUTTIVA:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’ 22
Al 2011 il comune di Pordenone vede la presenza di circa 23 mila addetti; i
comuni della cintura mostrano un totale di 27.800 addetti. La composizione
settoriale in queste due aree appare estremamente diversa. Emerge il
fenomeno di accentramento e specializzazione: oltre il 65% degli addetti di
Pordenone è impiegato nel terziario, contro il 30% dei comuni della cintura.
Il “sistema Pordenone” vede
nel 2011 la presenza di
50.844 addetti, il 46% circa
del totale provinciale.
Gli addetti sono concentrati
per il 45% nel comune di
Pordenone (23.031).
Porcia è il secondo comune
dell’area per numero di
addetti, di poco inferiore alle
10 mila unità.
Zoppola vede un’elevata
presenza di addetti nei servizi
e nel settore primario; mentre
Cordenons nei servizi e nelle
costruzioni; Fiume Veneto si
caratterizza per un maggior
bilanciamento tra manifattura
e servizi.
Nota: i dati sugli addetti totali non comprendono gli addetti di imprese non classificate. La classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007.
Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
23. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE STRUTTURA PRODUTTIVA:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’ 23
In termini di imprese attive, il comune di Pordenone vede la presenza di
4.500 aziende; i comuni della cintura cittadina di circa 5.600 imprese. Come
osservato per gli addetti, Pordenone mostra una forte vocazione terziaria. I
comuni della cintura vedono circa un quinto delle imprese operanti nel
settore primario e il 14,5% nell’industria in senso stretto (in linea con il dato
provinciale e leggermente superiore a quello regionale).
Il “sistema Pordenone”
vede nel 2011 la presenza
di 10.183 imprese attive, il
39% sul totale provinciale.
Di queste poco meno di
metà si collocano all’interno
del comune di Pordenone;
circa un migliaio a
Cordenons, Porcia e
Fontanafredda.
Nota: i dati sugli addetti totali non comprendono gli addetti di imprese non classificate. La classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007.
Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
24. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE STRUTTURA PRODUTTIVA:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’ 24
L’evoluzione recente mostra nel complesso per Pordenone un aumento degli
addetti tra il 2009 e il 2011, tendenza confermata anche nel primo semestre
2012. Se da un lato la crescita è trascinata dai servizi e dalle costruzioni si
osserva una contrazione degli addetti nell’industria in senso stretto,
evidenziata anche nel quadro provinciale e regionale.
Per i comuni della
cintura di
Pordenone si
osserva, invece,
una crescita degli
addetti
nell’industria in
senso stretto,
trainata
dall’evoluzione
positiva del
comune di Porcia.
Nota: la variazione annuale fa riferimento alle imprese osservate al 31.12 di ciascun anno; la variazione semestrale fa riferimento alle imprese attive
osservate al 30.06 di ciascun anno. La classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007; (a) i dati totali comprendono il settore agricoltura, mentre
non comprendono le imprese non classificate. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
25. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE STRUTTURA PRODUTTIVA:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’ 25
Il quadro relativo alle imprese mostra per Pordenone un andamento positivo
tra il 2009 e il 2011, frutto della crescita delle imprese nell’industria in senso
stretto e nei servizi. Negativa la tendenza nelle costruzioni. L’evoluzione
provinciale e regionale evidenzia un calo delle imprese nel complesso, frutto
della contrazione di tutto il comparto industriale.
I comuni della
cintura
pordenonese
vedono una leggera
diminuzione delle
imprese legata al
calo dell’industria in
senso stretto.
Nota: la variazione annuale fa riferimento alle imprese osservate al 31.12 di ciascun anno; la variazione semestrale fa riferimento alle imprese attive
osservate al 30.06 di ciascun anno. La classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007; (a) i dati totali comprendono il settore agricoltura, mentre
non comprendono le imprese non classificate. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
26. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE STRUTTURA PRODUTTIVA:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’ 26
Quadro evolutivo di medio periodo per imprese e addetti.
Chiara tendenza per tutte le aree prese in esame
alla riduzione della quota di addetti nell’industria
in senso stretto verso una terziarizzazione
dell’economia. Anche se va sottolineato che
alcuni rimangono marcatamente industriali:
Fontanafredda, Porcia e San Quirino.
Nota: i dati riguardano solo gli addetti alle imprese e non comprendono gli addetti alle istituzioni pubbliche e non-profit; per gli anni 1991 e 2001 si utilizza
la classificazione Ateco 2002, per il 2009 la classificazione Ateco 2007 per le attività economiche.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (censimento industria e servizi 1991 e 2001; archivio delle imprese attive ASIA 2009).
27. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE STRUTTURA PRODUTTIVA:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’ 27
Si osserva una dinamica generale di crescita degli addetti e delle unità locali
negli anni ‘90 e negli anni duemila prima della crisi economica. Tra il 2007 e
il 2009 si osserva un’importante flessione in tutte le aree, più marcata
all’interno della provincia di Pordenone rispetto alla regione.
Si osserva per alcuni comuni del sistema pordenonese (Cordenons, Fiume Veneto e San Quirino) una
contrazione degli addetti anche tra il 2001 e il 2007.
Nota: i dati riguardano solo gli addetti alle imprese e non comprendono gli addetti alle istituzioni pubbliche e non-profit; (a) per il 2007 classificazione
Ateco 2002; (b) per il 2007 classificazione Ateco 2007.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (censimento industria e servizi 1991 e 2001; archivio delle imprese attive ASIA 2007 e 2009).
28. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE STRUTTURA PRODUTTIVA:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’ 28
Entrando nel dettaglio per settori si osserva per il comune di Pordenone: (1)
per il settore industriale una flessione marcata degli addetti a partire dagli
anni ‘90; (2) per le costruzioni una contrazione negli anni ‘90 e tra il 2007 e il
2009; (3) una crescita nei servizi fino al 2007. La crisi del 2008-2009 ha
invece impattato su tutti i settori di attività.
Per i comuni della cintura di Pordenone si osserva invece una tenuta degli addetti nell’industria fino al
2007; una crescita nei servizi, marcata negli anni ‘90, consistente negli anni duemila pre crisi e dello 0,9%
tra il 2007 e il 2009.
Nota: i dati riguardano solo gli addetti alle imprese e non comprendono gli addetti alle istituzioni pubbliche e non-profit; (a) per il 2007 classificazione
Ateco 2002; (b) per il 2007 classificazione Ateco 2007.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (censimento industria e servizi 1991 e 2001; archivio delle imprese attive ASIA 2007 e 2009).
29. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE STRUTTURA PRODUTTIVA:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’ 29
Dal lato delle imprese per il comune di Pordenone si evidenzia: (1) una
contrazione per tutti gli anni duemila, accentuatasi durante la crisi
economica, nell’industria in senso stretto; (2) una flessione delle imprese di
costruzioni tra il 2007 e il 2009 dopo un quindicennio di crescita a due cifre;
(3) la crescita delle imprese nei servizi lungo tutto l’arco temporale preso in
esame.
Per i comuni della cintura e nella media provinciale si evidenziano le stesse dinamiche osservate per
Pordenone.
Nota: i dati riguardano solo gli addetti alle imprese e non comprendono gli addetti alle istituzioni pubbliche e non-profit; (a) per il 2007 classificazione
Ateco 2002; (b) per il 2007 classificazione Ateco 2007.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (censimento industria e servizi 1991 e 2001; archivio delle imprese attive ASIA 2007 e 2009).
30. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE STRUTTURA PRODUTTIVA:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’ 30
Tendenze della dimensione aziendale.
Per il settore industriale si osserva una chiara
tendenza all’incremento degli addetti nella
piccola-medio impresa a scapito della piccola e
della grande azienda.
Per il settore terziario pur prevalendo la micro-
impresa (1-9) si osserva un calo della relativa
quota di addetti a favore delle classi superiori.
Nota: i dati riguardano solo gli addetti alle imprese e non comprendono gli addetti alle istituzioni pubbliche e non-profit; per gli anni 1991 e 2001 si utilizza
la classificazione Ateco 2002, per il 2009 la classificazione Ateco 2007 per le attività economiche.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (censimento industria e servizi 1991 e 2001; archivio delle imprese attive ASIA 2009).
31. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 31
SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE:
MANIFATTURA
32. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE MANIFATTURA 32
Sintesi principali risultati.
Comune di Pordenone: le imprese manifatturiere ammontano nel 2011 a 397 per un
numero di addetti di poco superiore alle 6 mila unità. Tra queste il 36,8% degli occupati
lavora nella meccanica, il 20,1% nell’elettronica, il 16% nella metallurgia e il 12,2% nel
legno-arredo, quota quest’ultima molto inferiore alla media provinciale. L’evoluzione della
manifattura tra il 2007 e il 2011 mostra una contrazione complessiva, legata alla flessione
del comparto dell’elettronica. La metallurgia invece registra un andamento positivo nel
periodo analizzato. Legno-arredo e meccanica presentano invece andamenti altalenanti.
Sistema territoriale pordenonese (escluso il comune di Pordenone): il settore
manifatturiero conta circa 15 mila addetti e 809 imprese al 2011. Al suo interno il
comparto con una quota maggiore di occupati e di specializzazione dell’area è quello
dell’elettronica/elettrodomestici (39,5%), seguito dalla metallurgia (20,7%), dalla
meccanica (14,6%) e dal legno-arredo (11,1%). Tra il 2007 e il 2011 si osserva una
flessione degli addetti per il settore del legno-arredo e della metallurgia. L’andamento di
meccanica ed elettronica appare altalenante.
Provincia di Pordenone: a livello provinciale il primo settore manifatturiero è quello del
legno-arredo con il 28,4% dei lavoratori, seguito dai tre comparti della metalmeccanica. Il
settore manifatturiero nel complesso registra un calo costante degli addetti tra il 2007 e il
2011: tra il 2007 e il 2009 calano gli occupati in tutti i principali settori; tra il 2009 e il 2011
segnano un andamento positivo gli addetti nella metallurgia e nell’elettronica.
33. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE MANIFATTURA 33
Gli addetti nella manifattura nel comune di Pordenone sono poco più di 6
mila e si concentrano per l’85,8% nella metalmeccanica (73,6%, in
particolare nella meccanica 36,8%) e nel legno-arredo (12,2%).
La cintura di Pordenone vede la presenza di 15 mila addetti. Il primo settore è quello dell’elettronica, seguito da
metallurgia e meccanica. Focalizzando l’attenzione sui comuni a maggior vocazione industriale all’interno del
“sistema Pordenone” emergono forti specializzazioni: quasi tutta l’elettronica si concentra a Porcia; a Fontanafredda
il 40% lavora nella meccanica e il 25% nell’industria del legno-arredo; a San Quirino metallurgia, meccanica e
legno-arredo; nei rimanenti comuni prevale la metallurgia in particolare a Fiume Veneto dove il 50% degli addetti è
occupato nella metallurgia.
Nota: la classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
34. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE MANIFATTURA 34
Osservando le imprese, non pesando quindi per la dimensione, si
ridimensiona la composizione settoriale. Il comune di Pordenone aumenta il
peso delle aziende nell’elettronica (22,9%), e diminuisce la meccanica
(14,4%, quindi mediamente di imprese più grandi) e circa un 15%
rispettivamente nel legno-arredo e nella metallurgia.
A livello provinciale e di sistema Pordenonese si osserva una quota maggiore di imprese nella metallurgia e nel
legno-arredo. Focalizzando l’attenzione sui comuni con vocazione industriale: a Fiume Veneto oltre il 40% delle
aziende appartiene alla metallurgia; a Fontanafredda il 60% delle aziende si concentra nella metallurgia e nel legno-
arredo; a Porcia, pur essendo rilevanti la metallurgia ed il legno arredo, risultano emergenti anche meccanica ed
elettronica/elettrodomestici; a San Quirino il 35% nella metallurgia e il 16% sia per meccanica che legno-arredo.
Nota: la classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
35. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE MANIFATTURA 35
La dinamica degli addetti tra 2009 e 2011 mostra per Pordenone comune
una crescita consistente nella metallurgia (+29,5%) e un incremento per il
legno-arredo (+2,3%). La forte riduzione nell’elettronica porta il
manifatturiero in severa contrazione (-13,7%), mentre cresce il sistema
circostante (9,1%) e calano di poco provincia (-1,3%) e regione (-0,6%).
A livello di cintura pordenonese si osserva una crescita, a macchie di leopardo nella manifattura tra il 2009 e il 2011,
trainata dal comparto elettronico/elettrodomestici (che recupera le diminuzioni registrate a Pordenone). Negativo il
bilancio per gli altri principali settori. A livello provinciale tendenza positiva per elettronica e metallurgia, in
contrazione significativa il comparto legno-arredo. La meccanica mostra una comune leggera diminuzione per tutti
gli aggregati territoriali provinciali, in crescita invece nella regione.
Nota: la classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
36. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE MANIFATTURA 36
Tra il 2007 e il 2009, nel pieno della crisi economica, si osserva come
questa tocchi tutti i comparti: contrazione degli addetti, in misura
relativamente più accentuata per il “sistema Pordenone”. Per il comune di
Pordenone, tra i principali settori, si segnala la flessione del legno-arredo e
dell’elettronica, mentre crescono gli addetti per meccanica e metallurgia.
A livello di cintura pordenonese si osserva la tenuta dell’industria meccanica; mentre diminuisce il numero di addetti
per gli altri principali comparti (legno-arredo, metallurgia ed elettronica), portando il saldo manifatturiero a variazioni
più negative rispetto a provincia e regione.
Nota: i dati riguardano solo gli addetti alle imprese e non comprendono gli addetti alle istituzioni pubbliche e non-profit; si considera la classificazione
Ateco 2007 per le attività economiche. Fonte: elaborazioni su dati Istat (archivio delle imprese attive ASIA ).
37. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE MANIFATTURA 37
La dinamica delle imprese tra il 2009 e il 2011 per il comune di Pordenone
vede una crescita nel complesso (+2,8%), trainata da tutti i principali settori.
Per il totale dei comuni del sistema pordenonese si osserva invece una
contrazione delle imprese legata in particolare alla flessione della
metallurgia, del legno-arredo e dell’elettronica. Il bilancio provinciale e
regionale risulta negativo, solo la meccanica risulta in espansione.
Nota: la classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
38. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE MANIFATTURA 38
Tra il 2007 e il 2009 si verifica una contrazione significativa delle imprese in
concomitanza con la recessione economica. A livello comunale
diminuiscono le unità nel settore del legno-arredo, della metallurgia e della
meccanica. A livello di sistema la flessione coinvolge quasi tutti i settori.
Andamenti simili si riscontrano per provincia e regione.
Nota: i dati riguardano solo gli addetti alle imprese e non comprendono gli addetti alle istituzioni pubbliche e non-profit; si considera la classificazione
Ateco 2007 per le attività economiche. Fonte: elaborazioni su dati Istat (archivio delle imprese attive ASIA ).
39. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 39
SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE:
TERZIARIO
40. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE TERZIARIO 40
Sintesi principali risultati.
Comune di Pordenone: il settore dei servizi conta al 2011 la presenza di 3.374 imprese
attive per un numero di addetti pari a circa 15 mila. Poco più di un quinto degli occupati
lavora nelle attività connesse con i servizi alla persona, il 15,7% nel commercio al
dettaglio, il 15% nelle attività finanziarie e il 12,3% nell’alloggio e ristorazione.
L’evoluzione degli addetti di questi quattro principali settori tra il 2007 e il 2011 risulta
positiva per tutto il periodo, a fronte di una contrazione dei lavoratori nel complesso del
terziario tra il 2007 e il 2009. Fa eccezione il comparto della ristorazione che tra il 2007 e il
2009 registra una leggera contrazione.
Sistema territoriale pordenonese (escluso il comune di Pordenone): il terziario conta
2.665 imprese e 8.579 addetti in gran parte, oltre il 55% concentrati nel commercio e
ristorazione. Rispetto a Pordenone, comune e provincia mostrano una quota significativa
di occupati impiegati nelle attività professionali. Tra il 2007 e il 2009 si osserva una
flessione generale degli addetti che coinvolge il commercio all’ingrosso e le attività
professionali, mentre nel biennio successivo si assiste ad un ritorno alla crescita dei
lavoratori in quasi tutti i comparti.
Provincia di Pordenone: gli addetti nel terziario ammontano a circa 44.600 distribuiti su
13 mila imprese. Il maggior settore è quello del commercio dove lavora il 35% degli
addetti. Al pari di quanto osservato per le altre aree la provincia vede una flessione degli
occupati tra il 2007 e il 2009 e una crescita sostenuta tra il 2009 e il 2011.
41. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE TERZIARIO 41
Pordenone comune vede il 22,8% degli addetti occupati nei servizi alla
persona, un 15% rispettivamente nel commercio al dettaglio e nelle attività
finanziarie, un 12% nell’alloggio e ristorazione.
Nel complesso degli altri comuni del “sistema” circa il 53% degli occupati lavora nel commercio e nella ristorazione.
Focalizzando l’attenzione sui comuni a maggior vocazione terziaria si osserva: per Cordenons il 21% degli addetti
lavora nei servizi alla persona ed il 13% nelle attività professionali; a Roveredo in Piano il 57,8% degli addetti nei
servizi lavora nelle attività professionali; Porcia, san Quirino e Zoppola si caratterizzano per un quota elevata (oltre il
25%) nel commercio all’ingrosso; Fiume Veneto e Fontanafredda vedono una quota consistente di addetti nel
commercio al dettaglio e nella ristorazione.
Nota: la classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
42. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE TERZIARIO 42
Le imprese del terziario sono 3.374 nell’area comunale e 2.665 nei comuni
della cintura. Il 38% appartiene al commercio, il 14,2% alle attività
professionali, il 12,9% alle attività di immobiliari e il 12,2% ai servizi alla
persona, attività caratterizzate per la minore dimensione d’impresa.
I comuni della cintura pordenonese vedono una forte presenza di imprese nel commercio e ristorazione (55%).
Nota: la classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
43. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE TERZIARIO 43
Tra il 2009 e il 2011 si osserva un incremento consistente degli addetti nel
terziario per tutte le aree esaminate, seppur non omogenea tra settori e
territori. Nel comune di Pordenone si evidenzia un incremento degli addetti
in tutti i principali comparti, in particolare ristorazione e servizi alla persona.
Mostrano una tendenza negativa le attività immobiliari; leggermente in calo
le attività di informatica e ricerca e sviluppo.
Per i comuni della cintura pordenonese si sottolinea la buona performance di quasi tutti i comparti ad eccezione dei
servizi alla persona e delle attività di trasporto. Provincia e regione aumentano gli occupati in misura inferiore al
comune di Pordenone, con alcune marcate differenze settoriali (es. ristorazione e credito e finanza).
Nota: la classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
44. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE TERZIARIO 44
Tra il 2007 e il 2009 nel comune di Pordenone si osserva una contrazione
degli addetti nel terziario, legata in gran parte ai comparti del commercio
all’ingrosso, dei trasporti e soprattutto delle attività professionali, tutti settori
strettamente connessi all’attività industriale. Mostrano, invece, una tendenza
positiva i settori più legati al cittadino: commercio al dettaglio, ristorazione,
attività finanziarie servizi alla persona.
Per i comuni della cintura pordenonese si osserva un leggero incremento degli addetti nel complesso. Si verificano
due importanti flessioni per il comparto dei trasporti e per quello delle attività professionali. Dinamiche simili si
riscontrano in provincia e regione: calo dei servizi alle imprese e tenuta di quelli alla persona, con saldi
complessivamente positivi per la regione.
Nota: i dati riguardano solo gli addetti alle imprese e non comprendono gli addetti alle istituzioni pubbliche e non-profit; si considera la classificazione
Ateco 2007 per le attività economiche. Fonte: elaborazioni su dati Istat (archivio delle imprese attive ASIA ).
45. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE TERZIARIO 45
In termini di imprese si osserva tra il 2009 e il 2011 una tendenza positiva
nel complesso di tutte le aree esaminate. Per il comune di Pordenone si
registra una diminuzione delle imprese nel commercio all’ingrosso, nei
trasporti e nelle attività di informatica e di ricerca e sviluppo. In crescita a
due cifre il comparto delle attività professionali.
Nei comuni della cintura pordenonese aumenta il numero di imprese in quasi tutti i comparti, ad eccezione del
commercio all’ingrosso, dei trasporti e delle attività finanziarie.
Nota: la classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
46. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE TERZIARIO 46
Nonostante la forte recessione che ha contraddistinto il 2008 e il 2009, si
registra una crescita delle imprese per il comune di Pordenone e per i
comuni appartenenti alla cintura urbana. Solo a livello regionale si segna
una leggera flessione. In marcata flessione le attività a servizio dell’industria:
commercio all’ingrosso e trasporti, magazzinaggio e comunicazioni.
Nota: i dati riguardano solo gli addetti alle imprese e non comprendono gli addetti alle istituzioni pubbliche e non-profit; si considera la classificazione
Ateco 2007 per le attività economiche. Fonte: elaborazioni su dati Istat (archivio delle imprese attive ASIA ).
47. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 47
RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO
E MERCATO DEL LAVORO
48. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE E MERCATO DEL LAVORO 48
Sintesi principali risultati.
Ricchezza: il valore aggiunto della provincia di Pordenone ammonta, nel 2010 in termini correnti, a
poco meno di 8 miliardi di euro, circa un quarto del valore regionale. La tendenza dell’ultimo ventennio
rivela un andamento crescente dal 1995 al 2001, una flessione consistente nel 2002-2003, un ritorno
alla crescita fino al 2007 e una nuova caduta in concomitanza con la crisi economica internazionale.
Le stime al 2011 indicano che, nonostante un ultimo biennio di crescita, il valore aggiunto è molto
lontano dai livelli pre-crisi. La composizione settoriale osservata in un intervallo decennale conferma,
sul piano della ricchezza prodotta, la progressiva terziarizzazione dell’economia provinciale: il peso del
valore aggiunto nei servizi è passato dal 57,5% del 2000 al 65,1% del 2010.
Esportazioni: i principali partner commerciali sono Germania e Francia, con un peso complessivo
dell’UE15 del 51,8% sulle esportazioni totali della provincia di Pordenone. Tuttavia nel ventennio
analizzato si osserva una chiara tendenza all’incremento del peso delle esportazioni verso i paesi UE
di nuova adesione e verso i paesi extra UE27. Il terzo partner commerciale risulta infatti la Cina che
nel 2011 detiene il 6,6% delle esportazioni provinciali rispetto al 2,7% del 2001. Rispetto alla
composizione merceologia il primo settore risulta la meccanica, seguita dal legno-arredo e
dall’elettronica/elettrodomestici. Mentre il primo appare in espansione, gli altri due settori vedono una
progressiva perdita di peso nel complesso delle esportazioni di manufatti. Tuttavia i mobili nel 2011
rimangono il primo comparto per valore delle esportazioni.
Mercato del lavoro: l’occupazione provinciale ha risentito degli effetti della crisi economica. Tra il
2010 e il 2008 si osserva una calo dell’occupazione del 5,8% che accomuna tutti i principali settori. Nel
2011 si registra un ritorno alla crescita, trainata dal comparto industriale. Tuttavia i segnali nei primi
mesi del 2012 appaiono poco incoraggianti: le ore di CIG sono notevolmente cresciute rispetto allo
stesso periodo del 2011.
49. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE E MERCATO DEL LAVORO 49
Il valore aggiunto provinciale negli ultimi 15 anni ha subito due importanti
flessioni: nel 2003 e nel 2009. Quest’ultima è risultata la più pesante
riportando il valore al 1995. Il timido recupero osservato nel 2010 e nel 2011
non ha consentito un ritorno ai valori massimi del 2007.
Nota: dati concatenati al 2000; valori stimati dal 2009 al 2011.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (conti economici territoriali, gennaio 2011) e Camera di Commercio Pordenone (giornata dell’economia 2012).
50. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE E MERCATO DEL LAVORO 50
Nel 2010 il valore aggiunto provinciale deriva per il 65% dal settore dei
servizi e per il 28,5% dall’industria in senso stretto. Rispetto al 2000 si
assiste ad una progressiva terziarizzazione dell’economia. Tuttavia a livello
regionale il peso del valore aggiunto nei servizi appare maggiore (73,3% nel
2010).
Nota: valore aggiunto espresso a prezzi correnti in milioni di euro.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (conti economici territoriali, gennaio 2011) e Camera di Commercio Pordenone (giornata dell’economia 2012).
51. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE E MERCATO DEL LAVORO 51
Nel 2011 il valore delle esportazioni nella provincia di Pordenone ammonta
a circa 3,4 miliardi di euro, il 27% del valore regionale. La dinamica è
positiva per tutti gli anni ‘90 e fino al 2007, prima della recessione, anche se
inferiore alla dinamica regionale. Tra il 2007 e il 2011 si osserva un calo
consistente pari al 14,8%, a fronte di una tenuta a livello regionale, spinta da
Trieste, ma anche Gorizia e Udine hanno performance migliori. Il primo
semestre 2012 appare positivo.
Nota: valori correnti espressi in milioni di euro.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (Coeweb, settembre 2012).
52. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE E MERCATO DEL LAVORO 52
La tendenza provinciale e regionale nell’ultimo ventennio è di un progressivo
cambiamento nella composizione delle esportazioni per macro area di
destinazione: cala la quota verso i paesi della “vecchia” Europa e aumenta il
peso dei paesi di “nuova” adesione e verso quelli extra UE27, sebbene il
peso di questi ultimi sia inferiore al dato regionale.
Nota: (a) paesi di “vecchia” adesione, prima del 2004; (b) paesi di “nuova” adesione, dopo il 2004.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (Coeweb, settembre 2012).
53. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE E MERCATO DEL LAVORO 53
Il calo delle esportazioni tra il 2007 e il 2011 accomuna tutte le principali
aree di destinazione, ad eccezione dei BRIC che segnano una leggera
crescita (+1,4%). Si conferma la capacità della regione di andare all’estero,
anche se va considerato l’effetto statistico del porto di Trieste.
Nota: (a) paesi di “nuova” adesione, dopo il 2004; (b) ad esclusione della Russia; (c) comprende Brasile, Russia, India e Cina; (d) comprende Algeria,
Angola, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Ecuador, Iran, Iraq, Kuwait, Libia, Nigeria, Qatar e Venezuela; (e) comprende Corea del Sud, Hong Kong,
Malaysia, Singapore, Taiwan e Thailandia.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (Coeweb, settembre 2012).
54. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE E MERCATO DEL LAVORO 54
Al 2011 i primi tre partner commerciali della provincia di Pordenone sono
Germania (17,8%), Francia (10,1%) e Cina (6,6%). I primi due paesi
mantengono la stessa posizione del 2001, ma con quote leggermente
inferiori. La Cina sale dal nono al terzo posto passando da un peso del 2,7%
al 6,6%, scendono gli Stati Uniti, ma crescono Polonia e Russia.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (Coeweb, settembre 2012).
55. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE E MERCATO DEL LAVORO 55
Tra il 2007 e il 2011 si osserva una flessione generale delle esportazioni
manifatturiere (a fronte di una tenuta regionale). Crescono solo tre settori
che però ricoprono un peso minore nel quadro provinciale: alimentare,
sistema moda e mezzi di trasporto. Negli anni che precedono la recessione
economica si evidenzia una dinamica positiva per tutti i principali settori ad
esclusione dell’elettronica/ elettrodomestici.
Nota: classificazione delle merci in base all’Ateco 2007.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (Coeweb, settembre 2012).
56. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE E MERCATO DEL LAVORO 56
In termini merceologici nel 2011 il settore delle macchine e degli apparecchi
meccanici rappresenta il 34,6% delle esportazioni di manufatti in provincia. Il
secondo settore risulta il legno-arredo (20,8%), segue il comparto
dell’elettronica/elettrodomestici (16,1%). La tendenza nel corso dell’ultimo
ventennio è di un progressivo aumento della metal-meccanica, di una tenuta
del legno arredo e di una diminuzione del peso dell’elettronica.
Nota: classificazione delle merci in base all’Ateco 2007.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (Coeweb, settembre 2012).
57. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE E MERCATO DEL LAVORO 57
I mobili rimangono il prodotto con maggior valore esportato (19,9% nel 2011
e 21,5% nel 2001). Scendono dal secondo al terzo posto gli apparecchi per
uso domestico (elettrodomestici) con una riduzione del peso dal 17,8%
all’8,9%.
Nota: classificazione delle merci in base all’Ateco 2007.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (Coeweb, settembre 2012).
58. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE E MERCATO DEL LAVORO 58
I dati relativi al mercato del lavoro provinciale rivelano: (1) un calo
generalizzato di tutti i comparti dell’occupazione tra il 2008 e il 2010 e una
ripresa tra il 2010 e il 2011 trainata dall’industria. In quest’ultimo periodo solo
il settore del commercio e della ristorazione vede una consistente riduzione
dell’occupazione. I livelli di occupazione al 2011 sono tornati ai massimi del
2008 (il tasso di occupazione è pari al 67,1%), mentre scende leggermente il
tasso di disoccupazione che però rimane su valori elevati.
Principali indicatori del mercato del lavoro. Anni 2008-2011
Valori Var.% Var.%
Indicatori
2008 2010 2011 10/08 11/10
Pordenone
Occupati totali 137.646 134.283 139.875 -2,4 4,2
Agricoltura e pesca 3.867 3.146 3.201 -18,6 1,7
Industria in senso stretto 47.794 47.034 51.289 -1,6 9,0
Costruzioni 9.735 9.243 10.140 -5,1 9,7
Totale servizi 76.249 74.861 75.244 -1,8 0,5
Disoccupati 5.630 8.921 8.416 58,5 -5,7
T. occupazione (15-64) 67,1 64,2 67,1 -4,3 4,5
T. disoccupazione (15+) 3,9 6,2 5,7 58,5 -8,9
Friuli Venezia Giulia
Occupati totali 521.634 507.868 510.713 -2,6 0,6
Agricoltura e pesca 12.060 12.809 10.109 6,2 -21,1
Industria in senso stretto 137.515 137.093 134.020 -0,3 -2,2
Costruzioni 38.514 38.088 40.512 -1,1 6,4
Totale servizi 333.544 319.878 326.072 -4,1 1,9
Disoccupati 23.323 30.698 28.030 31,6 -8,7
T. occupazione (15-64) 65,3 63,6 64,2 -2,6 0,9
T. disoccupazione (15+) 4,3 5,7 5,2 33,2 -8,7
Fonte: elaborazioni su dati Istat (RCFL, aprile 2012).
59. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE E MERCATO DEL LAVORO 59
Il ricorso alla cassa integrazione evidenzia nei primi sei mesi del 2012 una
crescita delle ore richieste in tutte e tre le diverse gestioni. Il 2011 si è chiuso
con un bilancio meno pesante rispetto al 2010.
Fonte: elaborazioni su dati Inps (estrazione settembre 2012).
60. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 60
II PARTE – ANALISI STRUTTURALE
61. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 61
PORDENONE NEL SISTEMA DI RETI E NODI
DEL NORD ITALIA
62. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PORDENONE NEL SISTEMA DI RETI E NODI DEL NORD ITALIA
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 62
La popolazione del Nord Italia è passata nel complesso da meno di 15 milioni e
mezzo di abitanti nel 1871 a quasi 34 milioni nel 2011 (+120%).
Il Friuli Venezia Giulia, dopo la flessione tra il 1981 e il 2001, nell’ultimo decennio ha
ripreso a crescere, raggiungendo nel 2011 il nuovo massimo di popolazione.
Popolazione residente (migliaia) Tasso di variazione %
Regione
1871-
1871 1901 1931 1961 1971 1981 1991 2001 2011 61-81 81-01 01-11 61-11
2011
Lombardia 3.438 4.314 5.596 7.406 8.543 8.892 8.856 9.033 9.918 20,1 1,6 9,8 33,9 188,5
Veneto 2.165 2.584 3.487 3.847 4.123 4.345 4.381 4.528 4.938 13,0 4,2 9,1 28,4 128,1
Piemonte 2.813 3.313 3.450 3.914 4.432 4.479 4.303 4.215 4.457 14,4 -5,9 5,8 13,9 58,4
Emilia Romagna 2.171 2.547 3.267 3.667 3.847 3.958 3.910 3.983 4.414 7,9 0,7 10,8 20,4 103,3
Toscana 2.090 2.504 2.915 3.286 3.473 3.581 3.530 3.498 3.750 9,0 -2,3 7,2 14,1 79,4
Liguria 852 1.087 1.423 1.735 1.854 1.808 1.676 1.572 1.617 4,2 -13,1 2,9 -6,8 89,7
Marche 915 1.089 1.240 1.347 1.360 1.412 1.429 1.471 1.583 4,8 4,1 7,7 17,5 73,0
Friuli Venezia Giulia 482 614 1.180 1.204 1.214 1.234 1.198 1.184 1.236 2,5 -4,1 4,4 2,6 156,6
Trentino Alto Adige* - - 667 786 842 873 890 940 1.037 11,1 7,6 10,3 32,0 -
Umbria 469 579 696 795 776 808 812 826 906 1,6 2,3 9,8 14,1 93,3
Valle d'Aosta 82 84 83 101 109 112 116 120 128 11,3 6,4 7,3 27,0 57,0
Nord Italia** 15.478 18.714 24.003 28.089 30.573 31.502 31.100 31.368 33.985 12,2 -0,4 8,3 21,0 119,6
Italia 27.300 32.963 41.043 50.624 54.137 56.557 56.778 56.996 60.626 11,7 0,8 6,4 19,8 122,1
*: Popolazione residente nel 1871 e 1901 non disponibile.
**: Popolazione residente nel 1871 e nel 1901 e variazioni 1871-2011 senza il dato del Trentino Alto Adige.
Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Censimenti popolazione e abitazioni (1871-2001) e Rilevazione annuale sulla popolazione residente comunale (2011).
63. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PORDENONE NEL SISTEMA DI RETI E NODI DEL NORD ITALIA
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 63
Le esportazioni delle regioni settentrionali (valori in milioni di euro) hanno
recuperato il valore del 2008. In termini di peso relativo, il valore delle
esportazioni del FVG è pari ad ¼ dell’export Veneto. Un rapporto analogo si
ritrova confrontando il valore aggiunto prodotto dalle due regioni.
110.000
La somma dell’export di
100.000
Friuli Venezia Giulia e
Veneto è pari al 60%
90.000
dell’export della
80.000
Lombardia.
70.000
60.000
50.000
40.000
30.000
20.000
10.000
0
1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Piemonte Lombardia Liguria Trentino-Alto Adige
Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana
Fonte: elaborazioni su dati Istat-Coeweb.
Note: il dato 2011 è provvisorio.
64. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PORDENONE NEL SISTEMA DI RETI E NODI DEL NORD ITALIA
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 64
La mappa rappresenta in rosso i territori che raggiungono oggi il massimo
popolamento della loro storia.
I territori che raggiungono oggi il
massimo popolamento della loro
storia sono:
il corridoio padano da Milano;
il Veneto centrale e il suo
prolungamento verso Pordenone;
la via Emilia e la sua prosecuzione
lungo la costa adriatica verso
Ancona;
l’area metropolitana di Torino;
l’area metropolitana di Firenze con
la piana e sino a Livorno;
la provincia di Bolzano e i suoi
collegamenti trasversali con
Merano a ovest e Brunico a est.
La crescita di queste aree compensa
ampiamente il decremento che si
registra altrove, determinando così la
crescita complessiva dell’Italia
settentrionale ed accentuando
contestualmente la concentrazione
lungo i corridoi.
Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Censimenti popolazione e abitazioni (1871-2001) e Rilevazione annuale sulla popolazione residente comunale (2011).
65. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PORDENONE NEL SISTEMA DI RETI E NODI DEL NORD ITALIA
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 65
La mappa rappresenta in rosso i comuni che hanno maggiormente visto accrescere il
loro peso in termini di addetti rispetto al 1971. Si noti il triangolo "post-industriale“
emerso negli anni ‘80 e consolidatosi nella seconda metà degli anni '90 i cui vertici
sono centrati su Milano, il nodo emiliano, e quello veneto che si prolunga verso il
Friuli Venezia Giulia.
Baviera Austria
Svizzera
Rete autostradale esistente
Nord Africa – Asia
Fonte: elaborazioni su dati Istat, Censimenti Industria e Servizi (1971) e ASIA Archivio Statistico Imprese Attive (2007).
66. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PORDENONE NEL SISTEMA DI RETI E NODI DEL NORD ITALIA
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 66
Emerge il ruolo importante dei corridoi: le aree che hanno visto lo sviluppo
maggiore sono poste all’incrocio tra fasci infrastrutturali.
La mappa classifica i comuni sulla
base dello scarto assoluto tra
popolazione 2011 e popolazione
teorica 2011 calcolata in base alla
ripartizione del 1961. Nelle tonalità
più chiare i comuni cresciuti meno
di quello che avrebbero dovuto per
mantenere la loro quota di
popolazione sul totale complessivo
del Nord Italia. Nelle tonalità più
scure quelli che hanno aumentato la
loro importanza.
In generale, si conferma il ruolo
importante dei corridoi, ma è
evidente che la rete autostradale da
sola non struttura un effetto
corridoio (si noti, ad esempio le
differenze tra Piemonte orientale e
Lombardia occidentale).
D’altro canto, si accentua
ulteriormente l’emergere di nodi
nelle intersezioni tra corridoi.
Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Censimenti popolazione e abitazioni (1961) e Rilevazione annuale sulla popolazione residente comunale (2011).
67. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PORDENONE NEL SISTEMA DI RETI E NODI DEL NORD ITALIA
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 67
Al 2007, 28 addetti del Friuli Venezia Giulia su 100 lavorano in provincia di
Pordenone, un dato in costante crescita negli ultimi decenni (erano 23 nel
1971). Sono evidenti due cicli di forte crescita nel periodo considerato: un
primo tra gli anni ‘70 e ‘80 ed un secondo tra gli anni ‘90 e 2000.
Addetti alle unità locali imprese Tassi di variazione % Composizione %
Provincia
1971 1981 1991 2001 2007 71-81 81-91 91-01 01-07 71-07 1971 1981 1991 2001 2007
Udine 110.678 158.447 149.045 157.698 169.752 43,2 -5,9 5,8 7,6 53,4 38,5 44,9 44,0 43,5 44,5
di cui capoluogo 27.354 33.866 32.524 31.773 34.820 23,8 -4,0 -2,3 9,6 27,3 9,5 9,6 9,6 8,8 9,1
di cui resto provincia 83.324 124.581 116.521 125.925 134.932 49,5 -6,5 8,1 7,2 61,9 29,0 35,3 34,4 34,8 35,4
Gorizia 34.567 36.715 37.642 39.596 39.924 6,2 2,5 5,2 0,8 15,5 12,0 10,4 11,1 10,9 10,5
di cui capoluogo 11.786 10.806 10.995 10.382 9.905 -8,3 1,7 -5,6 -4,6 -16,0 4,1 3,1 3,2 2,9 2,6
di cui resto provincia 22.781 25.909 26.647 29.214 30.018 13,7 2,8 9,6 2,8 31,8 7,9 7,3 7,9 8,1 7,9
Trieste 76.153 76.864 67.872 65.262 64.118 0,9 -11,7 -3,8 -1,8 -15,8 26,5 21,8 20,0 18,0 16,8
di cui capoluogo 66.895 67.169 58.778 56.146 54.528 0,4 -12,5 -4,5 -2,9 -18,5 23,2 19,0 17,3 15,5 14,3
di cui resto provincia 9.258 9.695 9.094 9.116 9.590 4,7 -6,2 0,2 5,2 3,6 3,2 2,7 2,7 2,5 2,5
Pordenone 66.360 81.206 84.441 99.778 107.530 22,4 4,0 18,2 7,8 62,0 23,1 23,0 24,9 27,5 28,2
di cui capoluogo 17.086 18.625 18.011 19.699 22.338 9,0 -3,3 9,4 13,4 30,7 5,9 5,3 5,3 5,4 5,9
di cui resto provincia 49.274 62.581 66.430 80.079 85.191 27,0 6,2 20,5 6,4 72,9 17,1 17,7 19,6 22,1 22,3
Totale FVG 287.758 353.232 339.000 362.334 381.323 22,8 -4,0 6,9 5,2 32,5 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Censimento industria e servizi (1971-2001) e ASIA – Archivio Statistico Imprese Attive (2007).