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STUDIO SOCIO ECONOMICO
TERRITORIALE PER LO SVILUPPO
DELLA CITTA’ DI PORDENONE


RAPPORTO QUANTITATIVO




21 Dicembre 2012
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                          2




         INDICE

     I PARTE – ANALISI DEL SISTEMA PRODUTTIVO                                                  3
  Analisi dei principali indicatori economici a livello provinciale
  Struttura produttiva: analisi per macro settore di attività
  Specializzazioni produttive: manifattura
  Specializzazioni produttive: terziario
  Ricchezza, commercio con l’estero e mercato del lavoro


     II PARTE – ANALISI STRUTTURALE                                                           60
  Pordenone nel sistema di reti e nodi del nord Italia
  Confronto tra sistemi urbani
  Il sistema territoriale pordenonese: dinamiche demografiche e insediative
  Approfondimento: dinamica iscrizioni-cancellazioni nel comune di Pordenone
  Proiezioni demografiche ed evoluzione della domanda del sistema territoriale pordenonese
  Inquadramento territoriale e mobilità sistematica
  Le geometrie variabili dei livelli amministrativi nella provincia di Pordenone


     III PARTE – VALUTAZIONI DI SCENARIO                                                     170
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE        3




      I PARTE – ANALISI DEL SISTEMA PRODUTTIVO
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE           4




      ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI
      A LIVELLO PROVINCIALE
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                                   ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                    A LIVELLO PROVINCIALE   5



Nota metodologica
 L’analisi della struttura produttiva del sistema territoriale pordenonese si divide in due parti:

 1.La prima ripercorre l’evoluzione di imprese e addetti rispetto agli ambiti territoriali di riferimento: i
 comuni del sistema territoriale pordenonese, la provincia di Pordenone e la regione Friuli Venezia
 Giulia. L’obiettivo è quello di mettere in luce le specializzazioni produttive e i principali cambiamenti
 avvenuti negli ultimi anni.

              I dati utilizzati in questa analisi provengono da due diverse fonti:
           l’analisi di medio-lungo periodo viene condotta attraverso l’osservazione dei dati Istat:
            Censimento dell’Industria e dei Servizi per gli anni 1991 e 2001; archivio delle imprese
            attive per il 2007 e il 2009 (ultimo anno di indagine);
           l’analisi di breve periodo viene condotta utilizzando la fonte camerale: Unioncamere dal
            2009 al 2011.

       La diversa natura dei dati non permette un confronto diretto di lungo periodo e per questo
          motivo verranno sempre rappresentati i dati distintamente.

       Un’altra problematica deriva dalla diversa classificazione Ateco che interrompe le relative
           serie storiche. Per gli anni censuari viene utilizzata la classificazione al 2002; per l’archivio
           Asia e Unioncamere la classificazione proposta è al 2007. Mentre un confronto tra
           classificazioni appare attendibile a livello di macro settori di attività, questo non è più
           possibile se si scende nel dettaglio dei comparti manifatturieri o terziari. Per questo
           l’analisi di medio periodo viene proposta solo a livello di macro settore.
       In appendice viene proposta la classificazione Ateco 2002 e Ateco 2007.
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                               A LIVELLO PROVINCIALE   6



Nota metodologica
 2. La seconda analizza la ricchezza prodotta, i flussi di esportazioni e la situazione del mercato
    del lavoro a livello provinciale e regionale.

     I dati utilizzati per questa analisi sono di fonte Istat:
        per la ricchezza prodotta si considera l’evoluzione del valore aggiunto: conti economici
            territoriali;
        per il commercio con l’estero i dati derivano dall’archivio Coeweb;
        per il mercato del lavoro i dati riguardano l’indagine continua sulle forze lavoro (RCFL).


            Questo tipo di informazioni non sono disponibili a livello comunale quindi l’analisi si
            focalizza sull’ambito provinciale e regionale.


            Nella slide successiva viene proposto un confronto introduttivo tra le quattro province
            friulane circa i principali aspetti del sistema economico.
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                           A LIVELLO PROVINCIALE   7



Pordenone fa parte del “Club dei 15”, le province italiane con più alto tasso
di industrializzazione (alto reddito, 20 mila € per abitante - primo quartile per
l’Italia; contributo dell’industria (comprese costruzioni) al valore aggiunto
superiore al 35%; quota dell’occupazione industriale superiore al 40%).




Nota: (a) Non comprende il settore primario e pubblico.
Fonte: elaborazioni su dati Istat Archivio delle Imprese Attive ASIA 2009.
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                                A LIVELLO PROVINCIALE        8



È abbastanza chiaro perché Pordenone appartiene al Club dei 15.

Mappa dei distretti industriali presenti in Friuli Venezia Giulia.




                                                                                           Confini provinciali e del sistema Pordenone




Nota: Azzano Decimo, Budoia, Chions, Fontanafredda e Polcenigo fanno parte sia del distretto del mobile che della componentistica e termoelettrica.
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                           A LIVELLO PROVINCIALE   9



Nel 2009 Pordenone risulta tra le province più industriali del paese, con una
quota di manifatturiero inferiore solo a Vicenza e Lecco.




Nota: Addetti alle imprese private.
Fonte: elaborazioni su dati Istat Archivio delle Imprese Attive ASIA 2009.
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                                       A LIVELLO PROVINCIALE   10



Il processo di terziarizzazione ha coinvolto tutta l’economia, ma nell’industria
in senso stretto Pordenone ha mantenuto maggiormente la propria identità
industriale.

                          Quota % degli addetti nell'industria in senso stretto. Anni 1991 e 2009
               70,0

               65,0

               60,0

               55,0

            2 50,0
            0
            0
              45,0                                                            Pordenone
            9                                                                             Vicenza Lecco
                                                                   Mantova Reggio nell'Emilia   Treviso
               40,0
                                                                         Bergamo      Modena Belluno
                                                                 Prato             Brescia Varese
               35,0                                                     Como
                                                                                     Biella
                                                                          Ancona
               30,0                                                                Novara


               25,0                                    Italia
                   25,0         30,0         35,0         40,0        45,0          50,0        55,0         60,0      65,0      70,0
                                                                             1991

                                                       Industria in senso stretto           Bisettrice
                                                                                           Bisetrice
Nota: Addetti alle imprese private.
Fonte: elaborazioni su dati Istat Archivio delle Imprese Attive ASIA 2009.
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                           A LIVELLO PROVINCIALE   11



La “bolla” immobiliare del nuovo secolo ha fatto crescere l’edilizia, in un
contesto di ridimensionamento della manifattura. Tra il 1991 ed il 2009
Pordenone segue questo trend, ma mantenendo più di altre la sua
vocazione industriale bilanciando manifattura ed edilizia.




Nota: Addetti alle imprese private.
Fonte: elaborazioni su dati Istat Archivio delle Imprese Attive ASIA 2009.
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                              A LIVELLO PROVINCIALE   12



Pur rimanendo una provincia tra le più ricche, Pordenone non riesce ad
accrescere la propria ricchezza pro capite.




                                                                   Bisettrice
Nota: Addetti alle imprese private.
Fonte: elaborazioni su dati Istat Conti Economici Territoriali .
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                                                         ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI
 PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                          A LIVELLO PROVINCIALE   13



Forte calo dell’industria dal 2002 fino al 2005 per Pordenone, che riprende i
membri del club nel 2006. La crisi l’arretra nuovamente.
                                            Valore aggiunto per macro settore. Anni 1995-2008 (1995=100)
                           Area/settore           1995       1996      1997        1998      1999     2000    2001
                           Pordenone
                             Primario             100,0           101,4    84,8    77,0    74,0      79,3     76,1
                             Industria ss         100,0           100,2   105,9   105,3   105,5     108,1    103,6
                             Edilizia             100,0            87,2    77,9    79,8    95,3      99,7    112,8
                             Servizi              100,0           101,9   104,9   105,5   109,6     111,9    116,3
                             Totale               100,0           100,5   103,1   103,0   106,0     108,6    110,0
                           Club 15
                            Primario              100,0           101,9   102,8   100,4    94,2      94,5     95,6
                            Industria ss          100,0            99,1   100,9   101,5    98,9     103,0    102,5
                            Edilizia              100,0           103,6    98,6    97,3    95,7     102,3    108,3
                            Servizi               100,0           102,5   104,7   106,1   109,1     114,2    116,7
                            Totale                100,0           101,2   102,8   103,7   104,0     108,6    110,1
                           Area/settore            2002           2003    2004    2005     2006      2007     2008
                           Pordenone
                             Primario              71,9            65,6    65,2    54,5    53,7      63,1     49,6
                             Industria ss         101,5            93,5    93,7    92,7   100,7      98,5     94,5
                             Edilizia             117,5           127,4   110,2   109,7   102,2     103,0    105,3
                             Servizi              110,9           111,5   117,5   121,2   122,0     123,7    122,8
                             Totale               106,4           104,1   106,7   107,9   110,7     111,3    109,0
                           Club 15
                            Primario               86,7            82,6    81,5    69,5    69,7      70,0     67,4
                            Industria ss           99,3            95,5    96,9    97,0   100,4     104,1    100,0
                            Edilizia              117,0           120,3   126,7   137,1   135,5     141,8    144,5
                            Servizi               120,5           122,3   122,3   124,7   128,4     131,7    132,5
                            Totale                111,1           110,6   111,5   113,1   116,3     119,8    118,7
Fonte: elaborazioni su dati Istat Conti Economici Territoriali.
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                                                                       ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                                        A LIVELLO PROVINCIALE   14



Pordenone aumenta la propria apertura nei confronti dell’estero portandosi
tra le prime province in Italia.

                                      Rapporto export/Pil 1995 e 2008 e peso delle esportazioni regionali in
                                       Rapporto export/Pil 1995 e 2008 eItalia delle esportazioni provinciali in Italia
                                                                         peso
                         70,0

                                                                                            Reggio nell'Emilia                 Vicenza
                     E   60,0
                     x
                     p                                                                  Pordenone
                         50,0                                                                              Modena
                     o                                                  Mantova
                     r                                                                                         Treviso
                                                                   Lecco Belluno                               Novara
                     t
                         40,0                                                                         Varese
                     /                                                     Brescia
                     P                                                                 Bergamo
                                                                              Ancona                                     Como
                     i                                                                                   Prato
                         30,0
                     l
                                                                  Biella

                     2 20,0                                          Italia
                     0
                     0
                     8 10,0


                          0,0
                                0,0           10,0            20,0              30,0          40,0                50,0             60,0   70,0
                                                                                 Export/Pil 1995                  Bisettrice


Nota: l’ampiezza delle bolle indica Il peso % delle esportazioni della provincia sul totale Italia.
Fonte: elaborazioni su dati Istat Conti Economici Territoriali e Coeweb.
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                                                      ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                       A LIVELLO PROVINCIALE   15



Nel mercato del lavoro migliora la già buona posizione di Pordenone.




                                       Tasso di Occupazione e disoccupazione. Anni 2004, 2008, 2011
                                    Tasso di occupazione                                     Tasso di disoccupazione
    Provincia                                            Classifica Classifica                                 Classifica Classifica
                              2004      2008       2011      2008       2011        2004       2008      2011      2008       2011
    Ancona                     63,9      65,4       64,7         12         10       5,2        3,8        6,9         10         13
    Belluno                    65,5      66,9       66,9          8          4       2,7        2,4        4,6          2          2
    Bergamo                    64,2      65,0       63,3         15         15       3,6        3,0        4,1          3          1
    Biella                     64,2      67,6       63,5          6         14       5,1        4,9        8,3         14         16
    Brescia                    64,1      65,3       61,5         14         16       3,5        3,1        5,8          4         10
    Como                       64,9      66,3       65,7          9          7       3,4        4,2        5,4         13          7
    Lecco                      64,7      67,6       64,7          5         11       2,7        3,2        5,6          5          8
    Mantova                    67,8      68,4       65,5          3          8       3,2        4,1        6,0         12         11
    Modena                     69,9      71,1       68,1          2          1       3,7        3,3        5,1          6          5
    Novara                     64,5      65,3       65,1         13          9       6,1        5,4        7,8         15         15
    Pordenone                  64,8      67,1       67,1          7          3       4,2        3,9        5,7         11          9
    Prato                      63,6      64,2       65,9         16          6       5,6        7,0        6,7         16         12
    Reggio nell'Emilia         70,9      71,8       67,3          1          2       2,7        2,3        4,9          1          4
    Treviso                    65,8      68,3       63,8          4         13       4,1        3,4        5,2          7          6
    Varese                     67,6      66,0       64,0         10         12       3,5        3,5        7,7          8         14
    Vicenza                    66,8      65,4       66,2         11          5       3,3        3,7        4,6          9          3
    Italia                     57,4      58,7       56,9                             8,0        6,7        8,4




Fonte: elaborazioni su dati Istat RCFL.
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      PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                   A LIVELLO PROVINCIALE   16



      Non tutti i settori di specializzazione si prevede aumenteranno in maniera
      sostenuta: ma le previsioni sono fatte per essere smentite…

                         Profilo settoriale di Pordenone e suo potenziale rispetto all'Europa Occidentale. Anno 2010
Potenziale di crescita 2012:2020
                       Telecomunicazioni                Macchine per ufficio         Fabbricazione macchine
                         Intemediazioni finanziaria        Ingegneria elettrica     Apparecchi di precisione
                         Assicurazioni                     Costruzioni              Commercio e riparazione auto
                         Informatica                       Trasporti                Commercio all'ingrosso
                         Attività professionali e
                         imprenditoriali

                         Vetro                             Mezzi di trasporto       Produzione metalli
                         Sanità Assistenza
                                                           Ricerca e Sviluppo       Commercio al dettaglio
                         sociale
                                                           Attività immobiliari     Alberghi e ristoranti

                         Organizzazioni
                                                           Settore primario         Legno-Arredamento
                         associative
                         Attività ricreative, culturali
                                                           Industrie alimentari
                         e sportive
                                                           Servizi domestici

                                              Importanza del settore rispetto all'Europa
                                                occidentale media annua 2008:2010
      Fonte: elaborazioni su dati Bakbasel.
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 PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                A LIVELLO PROVINCIALE   17



Prospettive migliori per i settori con maggiore proiezione estera.




Fonte: Intesa-San Paolo-Prometeia.
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      PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                    A LIVELLO PROVINCIALE   18



     Pordenone è una delle province migliori dove vivere, paga un po’ la crisi ma
     sta migliorando.

                Posizione di Pordenone tra le province d'Italia rispetto all'indice della
                                         qualità della vita
50
                                                                                    Serie storica della posizione di
45            43                                                                   Pordenone rispetto all'indice della
40
                                                                                   qualità della vita del Sole 24 Ore
                                                                        60    48                                 51   51
35                                                                                                                          43
                                                                                       37                   35
                                                                        40                  28       29
30                                                                                                                                 26
                                  26
25                                                                      20
20
                                                                        0
15                                                                           2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

10                                                                                 8
                                                                                                      7
                                             5
 5                                                                3

 0
             2010                 2011      2010                 2011           2010                 2011
                    Sole 24 ore                    Italia Oggi                         Legambiente



     Fonte: Intesa-San Paolo-Prometeia.
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                                                                       ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                                        A LIVELLO PROVINCIALE           19



Pordenone nel confronto con le altre province friulane.                                                                      Struttura produttiva al 2011:
                                                                                                                             Pordenone vede la presenza
                                                                                                                             di 112.229 addetti e 25.989
                                                                                                                             imprese attive, seconda per
                                                                                                                             dimensioni a Udine. La quota
                                                                                                                             di addetti per abitante (36 ogni
                                                                                                                             100) è la più elevata.

                                                                                                                             Ricchezza prodotta al 2010:
                                                                                                                             La ricchezza pro capite
                                                                                                                             ammonta a circa 25.700 euro
                                                                                                                             per abitante, inferiore a quella
                                                                                                                             di Trieste e Udine.

                                                                                                                             Commercio con estero 2011:
                                                                                                                             Pordenone mostra una
                                                                                                                             propensione all’esportazione
                                                                                                                             (export su valore aggiunto),
                                                                                                                             maggiore rispetto alle altre
                                                                                                                             province.

                                                                                                                             Mercato del lavoro 2011:
                                                                                                                             Pordenone mostra il più
                                                                                                                             elevato tasso di occupazione
                                                                                                                             con un livello di
                                                                                                                             disoccupazione appena
                                                                                                                             superiore alla media regionale.
Nota: (a) dati Unioncamere per imprese attive e addetti (sono comprese anche le imprese non classificate) e dati provvisori censimento 2011 per
popolazione; (b) valori correnti al 2010; (c) dati provvisori. Il rapporto addetti per abitanti diverge da quello dell’analisi demografica in quanto in questa
sede sono considerati anche gli addetti all’agricoltura.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (Censimento popolazione 2011, Coeweb, RCFL) e Unioncamere.
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE      20




      STRUTTURA PRODUTTIVA:
      ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                                             STRUTTURA PRODUTTIVA:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                         ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’   21



Sintesi principali risultati.
  Comune di Pordenone: nel 2011 si contano 23.031 addetti distribuiti in 4.500 imprese.
   Oltre il 65% degli addetti e il 75% delle imprese appartiene al settore dei servizi, quota di
   gran lunga superiore alla media provinciale e regionale sancendo la vocazione terziaria
   dell’area. Si è osservata tra il 1991 e il 2011 una tendenza positiva degli addetti e delle
   imprese, interrotta solo tra il 2007 e il 2009 a causa della crisi economica internazionale.
   A livello settoriale si sono però osservate dinamiche differenti. Il settore industriale ha
   intrapreso un percorso di concentrazione e specializzazione, manifestato dalla costante
   riduzione del numero di addetti nel ventennio preso in esame; mentre il comparto dei
   servizi ha segnato quasi sempre un andamento positivo, tranne nel periodo di crisi.
   L’andamento delle imprese del settore industriale appare negli anni più altalenante,
   mentre nel terziario si osserva una leggera contrazione solo tra il 2007 e il 2009.

  Sistema territoriale pordenonese (escluso il comune di Pordenone): nel 2011 si contano
   27.813 addetti distribuiti in 5.683 imprese. Il 55% degli addetti è impiegato nella
   manifattura, quota elevata rispetto alla media provinciale e regionale. Il 14,5% delle
   imprese appartiene all’industria in senso stretto determinando una dimensione media
   aziendale elevata. Nonostante la vocazione manifatturiera dei comuni della cintura di
   Pordenone, la tendenza rivela una costante riduzione degli addetti nell’industria verso un
   incremento nei servizi. L’andamento negli ultimi 20 anni riflette quanto osservato per
   Pordenone, cioè un incremento sia degli addetti che delle imprese tranne nel periodo della
   recessione economica. Da sottolineare, in contrasto con Pordenone, una crescita degli
   occupati nell’industria tra il 1991 e il 2007.
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                   ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’             22


Al 2011 il comune di Pordenone vede la presenza di circa 23 mila addetti; i
comuni della cintura mostrano un totale di 27.800 addetti. La composizione
settoriale in queste due aree appare estremamente diversa. Emerge il
fenomeno di accentramento e specializzazione: oltre il 65% degli addetti di
Pordenone è impiegato nel terziario, contro il 30% dei comuni della cintura.
                                                                                                                             Il “sistema Pordenone” vede
                                                                                                                             nel 2011 la presenza di
                                                                                                                             50.844 addetti, il 46% circa
                                                                                                                             del totale provinciale.

                                                                                                                             Gli addetti sono concentrati
                                                                                                                             per il 45% nel comune di
                                                                                                                             Pordenone (23.031).

                                                                                                                             Porcia è il secondo comune
                                                                                                                             dell’area per numero di
                                                                                                                             addetti, di poco inferiore alle
                                                                                                                             10 mila unità.

                                                                                                                             Zoppola vede un’elevata
                                                                                                                             presenza di addetti nei servizi
                                                                                                                             e nel settore primario; mentre
                                                                                                                             Cordenons nei servizi e nelle
                                                                                                                             costruzioni; Fiume Veneto si
                                                                                                                             caratterizza per un maggior
                                                                                                                             bilanciamento tra manifattura
                                                                                                                             e servizi.

Nota: i dati sugli addetti totali non comprendono gli addetti di imprese non classificate. La classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007.
Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                   ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’            23



In termini di imprese attive, il comune di Pordenone vede la presenza di
4.500 aziende; i comuni della cintura cittadina di circa 5.600 imprese. Come
osservato per gli addetti, Pordenone mostra una forte vocazione terziaria. I
comuni della cintura vedono circa un quinto delle imprese operanti nel
settore primario e il 14,5% nell’industria in senso stretto (in linea con il dato
provinciale e leggermente superiore a quello regionale).

                                                                                                                               Il “sistema Pordenone”
                                                                                                                               vede nel 2011 la presenza
                                                                                                                               di 10.183 imprese attive, il
                                                                                                                               39% sul totale provinciale.

                                                                                                                               Di queste poco meno di
                                                                                                                               metà si collocano all’interno
                                                                                                                               del comune di Pordenone;
                                                                                                                               circa un migliaio a
                                                                                                                               Cordenons, Porcia e
                                                                                                                               Fontanafredda.




Nota: i dati sugli addetti totali non comprendono gli addetti di imprese non classificate. La classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007.
Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                   ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’            24



L’evoluzione recente mostra nel complesso per Pordenone un aumento degli
addetti tra il 2009 e il 2011, tendenza confermata anche nel primo semestre
2012. Se da un lato la crescita è trascinata dai servizi e dalle costruzioni si
osserva una contrazione degli addetti nell’industria in senso stretto,
evidenziata anche nel quadro provinciale e regionale.



                                                                                                                                            Per i comuni della
                                                                                                                                            cintura di
                                                                                                                                            Pordenone si
                                                                                                                                            osserva, invece,
                                                                                                                                            una crescita degli
                                                                                                                                            addetti
                                                                                                                                            nell’industria in
                                                                                                                                            senso stretto,
                                                                                                                                            trainata
                                                                                                                                            dall’evoluzione
                                                                                                                                            positiva del
                                                                                                                                            comune di Porcia.




Nota: la variazione annuale fa riferimento alle imprese osservate al 31.12 di ciascun anno; la variazione semestrale fa riferimento alle imprese attive
osservate al 30.06 di ciascun anno. La classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007; (a) i dati totali comprendono il settore agricoltura, mentre
non comprendono le imprese non classificate. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                   ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’            25



Il quadro relativo alle imprese mostra per Pordenone un andamento positivo
tra il 2009 e il 2011, frutto della crescita delle imprese nell’industria in senso
stretto e nei servizi. Negativa la tendenza nelle costruzioni. L’evoluzione
provinciale e regionale evidenzia un calo delle imprese nel complesso, frutto
della contrazione di tutto il comparto industriale.



                                                                                                                                         I comuni della
                                                                                                                                         cintura
                                                                                                                                         pordenonese
                                                                                                                                         vedono una leggera
                                                                                                                                         diminuzione delle
                                                                                                                                         imprese legata al
                                                                                                                                         calo dell’industria in
                                                                                                                                         senso stretto.




Nota: la variazione annuale fa riferimento alle imprese osservate al 31.12 di ciascun anno; la variazione semestrale fa riferimento alle imprese attive
osservate al 30.06 di ciascun anno. La classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007; (a) i dati totali comprendono il settore agricoltura, mentre
non comprendono le imprese non classificate. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                             ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’        26



Quadro evolutivo di medio periodo per imprese e addetti.


                                                                                           Chiara tendenza per tutte le aree prese in esame
                                                                                           alla riduzione della quota di addetti nell’industria
                                                                                           in senso stretto verso una terziarizzazione
                                                                                           dell’economia. Anche se va sottolineato che
                                                                                           alcuni rimangono marcatamente industriali:
                                                                                           Fontanafredda, Porcia e San Quirino.




Nota: i dati riguardano solo gli addetti alle imprese e non comprendono gli addetti alle istituzioni pubbliche e non-profit; per gli anni 1991 e 2001 si utilizza
la classificazione Ateco 2002, per il 2009 la classificazione Ateco 2007 per le attività economiche.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (censimento industria e servizi 1991 e 2001; archivio delle imprese attive ASIA 2009).
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                            ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’    27



Si osserva una dinamica generale di crescita degli addetti e delle unità locali
negli anni ‘90 e negli anni duemila prima della crisi economica. Tra il 2007 e
il 2009 si osserva un’importante flessione in tutte le aree, più marcata
all’interno della provincia di Pordenone rispetto alla regione.

  Si osserva per alcuni comuni del sistema pordenonese (Cordenons, Fiume Veneto e San Quirino) una
  contrazione degli addetti anche tra il 2001 e il 2007.




Nota: i dati riguardano solo gli addetti alle imprese e non comprendono gli addetti alle istituzioni pubbliche e non-profit; (a) per il 2007 classificazione
Ateco 2002; (b) per il 2007 classificazione Ateco 2007.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (censimento industria e servizi 1991 e 2001; archivio delle imprese attive ASIA 2007 e 2009).
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                            ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’    28



Entrando nel dettaglio per settori si osserva per il comune di Pordenone: (1)
per il settore industriale una flessione marcata degli addetti a partire dagli
anni ‘90; (2) per le costruzioni una contrazione negli anni ‘90 e tra il 2007 e il
2009; (3) una crescita nei servizi fino al 2007. La crisi del 2008-2009 ha
invece impattato su tutti i settori di attività.
  Per i comuni della cintura di Pordenone si osserva invece una tenuta degli addetti nell’industria fino al
  2007; una crescita nei servizi, marcata negli anni ‘90, consistente negli anni duemila pre crisi e dello 0,9%
  tra il 2007 e il 2009.




Nota: i dati riguardano solo gli addetti alle imprese e non comprendono gli addetti alle istituzioni pubbliche e non-profit; (a) per il 2007 classificazione
Ateco 2002; (b) per il 2007 classificazione Ateco 2007.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (censimento industria e servizi 1991 e 2001; archivio delle imprese attive ASIA 2007 e 2009).
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                            ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’    29



Dal lato delle imprese per il comune di Pordenone si evidenzia: (1) una
contrazione per tutti gli anni duemila, accentuatasi durante la crisi
economica, nell’industria in senso stretto; (2) una flessione delle imprese di
costruzioni tra il 2007 e il 2009 dopo un quindicennio di crescita a due cifre;
(3) la crescita delle imprese nei servizi lungo tutto l’arco temporale preso in
esame.
  Per i comuni della cintura e nella media provinciale si evidenziano le stesse dinamiche osservate per
  Pordenone.




Nota: i dati riguardano solo gli addetti alle imprese e non comprendono gli addetti alle istituzioni pubbliche e non-profit; (a) per il 2007 classificazione
Ateco 2002; (b) per il 2007 classificazione Ateco 2007.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (censimento industria e servizi 1991 e 2001; archivio delle imprese attive ASIA 2007 e 2009).
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                             ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’        30



Tendenze della dimensione aziendale.

                                                                                              Per il settore industriale si osserva una chiara
                                                                                              tendenza all’incremento degli addetti nella
                                                                                              piccola-medio impresa a scapito della piccola e
                                                                                              della grande azienda.




    Per il settore terziario pur prevalendo la micro-
    impresa (1-9) si osserva un calo della relativa
    quota di addetti a favore delle classi superiori.




Nota: i dati riguardano solo gli addetti alle imprese e non comprendono gli addetti alle istituzioni pubbliche e non-profit; per gli anni 1991 e 2001 si utilizza
la classificazione Ateco 2002, per il 2009 la classificazione Ateco 2007 per le attività economiche.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (censimento industria e servizi 1991 e 2001; archivio delle imprese attive ASIA 2009).
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      SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE:
      MANIFATTURA
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                      MANIFATTURA    32



Sintesi principali risultati.
  Comune di Pordenone: le imprese manifatturiere ammontano nel 2011 a 397 per un
   numero di addetti di poco superiore alle 6 mila unità. Tra queste il 36,8% degli occupati
   lavora nella meccanica, il 20,1% nell’elettronica, il 16% nella metallurgia e il 12,2% nel
   legno-arredo, quota quest’ultima molto inferiore alla media provinciale. L’evoluzione della
   manifattura tra il 2007 e il 2011 mostra una contrazione complessiva, legata alla flessione
   del comparto dell’elettronica. La metallurgia invece registra un andamento positivo nel
   periodo analizzato. Legno-arredo e meccanica presentano invece andamenti altalenanti.

  Sistema territoriale pordenonese (escluso il comune di Pordenone): il settore
   manifatturiero conta circa 15 mila addetti e 809 imprese al 2011. Al suo interno il
   comparto con una quota maggiore di occupati e di specializzazione dell’area è quello
   dell’elettronica/elettrodomestici (39,5%), seguito dalla metallurgia (20,7%), dalla
   meccanica (14,6%) e dal legno-arredo (11,1%). Tra il 2007 e il 2011 si osserva una
   flessione degli addetti per il settore del legno-arredo e della metallurgia. L’andamento di
   meccanica ed elettronica appare altalenante.

  Provincia di Pordenone: a livello provinciale il primo settore manifatturiero è quello del
   legno-arredo con il 28,4% dei lavoratori, seguito dai tre comparti della metalmeccanica. Il
   settore manifatturiero nel complesso registra un calo costante degli addetti tra il 2007 e il
   2011: tra il 2007 e il 2009 calano gli occupati in tutti i principali settori; tra il 2009 e il 2011
   segnano un andamento positivo gli addetti nella metallurgia e nell’elettronica.
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Gli addetti nella manifattura nel comune di Pordenone sono poco più di 6
mila e si concentrano per l’85,8% nella metalmeccanica (73,6%, in
particolare nella meccanica 36,8%) e nel legno-arredo (12,2%).
 La cintura di Pordenone vede la presenza di 15 mila addetti. Il primo settore è quello dell’elettronica, seguito da
 metallurgia e meccanica. Focalizzando l’attenzione sui comuni a maggior vocazione industriale all’interno del
 “sistema Pordenone” emergono forti specializzazioni: quasi tutta l’elettronica si concentra a Porcia; a Fontanafredda
 il 40% lavora nella meccanica e il 25% nell’industria del legno-arredo; a San Quirino metallurgia, meccanica e
 legno-arredo; nei rimanenti comuni prevale la metallurgia in particolare a Fiume Veneto dove il 50% degli addetti è
 occupato nella metallurgia.




Nota: la classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
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Osservando le imprese, non pesando quindi per la dimensione, si
ridimensiona la composizione settoriale. Il comune di Pordenone aumenta il
peso delle aziende nell’elettronica (22,9%), e diminuisce la meccanica
(14,4%, quindi mediamente di imprese più grandi) e circa un 15%
rispettivamente nel legno-arredo e nella metallurgia.
  A livello provinciale e di sistema Pordenonese si osserva una quota maggiore di imprese nella metallurgia e nel
  legno-arredo. Focalizzando l’attenzione sui comuni con vocazione industriale: a Fiume Veneto oltre il 40% delle
  aziende appartiene alla metallurgia; a Fontanafredda il 60% delle aziende si concentra nella metallurgia e nel legno-
  arredo; a Porcia, pur essendo rilevanti la metallurgia ed il legno arredo, risultano emergenti anche meccanica ed
  elettronica/elettrodomestici; a San Quirino il 35% nella metallurgia e il 16% sia per meccanica che legno-arredo.




Nota: la classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
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La dinamica degli addetti tra 2009 e 2011 mostra per Pordenone comune
una crescita consistente nella metallurgia (+29,5%) e un incremento per il
legno-arredo (+2,3%). La forte riduzione nell’elettronica porta il
manifatturiero in severa contrazione (-13,7%), mentre cresce il sistema
circostante (9,1%) e calano di poco provincia (-1,3%) e regione (-0,6%).
 A livello di cintura pordenonese si osserva una crescita, a macchie di leopardo nella manifattura tra il 2009 e il 2011,
 trainata dal comparto elettronico/elettrodomestici (che recupera le diminuzioni registrate a Pordenone). Negativo il
 bilancio per gli altri principali settori. A livello provinciale tendenza positiva per elettronica e metallurgia, in
 contrazione significativa il comparto legno-arredo. La meccanica mostra una comune leggera diminuzione per tutti
 gli aggregati territoriali provinciali, in crescita invece nella regione.




Nota: la classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
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Tra il 2007 e il 2009, nel pieno della crisi economica, si osserva come
questa tocchi tutti i comparti: contrazione degli addetti, in misura
relativamente più accentuata per il “sistema Pordenone”. Per il comune di
Pordenone, tra i principali settori, si segnala la flessione del legno-arredo e
dell’elettronica, mentre crescono gli addetti per meccanica e metallurgia.
  A livello di cintura pordenonese si osserva la tenuta dell’industria meccanica; mentre diminuisce il numero di addetti
  per gli altri principali comparti (legno-arredo, metallurgia ed elettronica), portando il saldo manifatturiero a variazioni
  più negative rispetto a provincia e regione.




Nota: i dati riguardano solo gli addetti alle imprese e non comprendono gli addetti alle istituzioni pubbliche e non-profit; si considera la classificazione
Ateco 2007 per le attività economiche. Fonte: elaborazioni su dati Istat (archivio delle imprese attive ASIA ).
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La dinamica delle imprese tra il 2009 e il 2011 per il comune di Pordenone
vede una crescita nel complesso (+2,8%), trainata da tutti i principali settori.
Per il totale dei comuni del sistema pordenonese si osserva invece una
contrazione delle imprese legata in particolare alla flessione della
metallurgia, del legno-arredo e dell’elettronica. Il bilancio provinciale e
regionale risulta negativo, solo la meccanica risulta in espansione.




Nota: la classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
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Tra il 2007 e il 2009 si verifica una contrazione significativa delle imprese in
concomitanza con la recessione economica. A livello comunale
diminuiscono le unità nel settore del legno-arredo, della metallurgia e della
meccanica. A livello di sistema la flessione coinvolge quasi tutti i settori.
Andamenti simili si riscontrano per provincia e regione.




Nota: i dati riguardano solo gli addetti alle imprese e non comprendono gli addetti alle istituzioni pubbliche e non-profit; si considera la classificazione
Ateco 2007 per le attività economiche. Fonte: elaborazioni su dati Istat (archivio delle imprese attive ASIA ).
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE   39




      SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE:
      TERZIARIO
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Sintesi principali risultati.
  Comune di Pordenone: il settore dei servizi conta al 2011 la presenza di 3.374 imprese
   attive per un numero di addetti pari a circa 15 mila. Poco più di un quinto degli occupati
   lavora nelle attività connesse con i servizi alla persona, il 15,7% nel commercio al
   dettaglio, il 15% nelle attività finanziarie e il 12,3% nell’alloggio e ristorazione.
   L’evoluzione degli addetti di questi quattro principali settori tra il 2007 e il 2011 risulta
   positiva per tutto il periodo, a fronte di una contrazione dei lavoratori nel complesso del
   terziario tra il 2007 e il 2009. Fa eccezione il comparto della ristorazione che tra il 2007 e il
   2009 registra una leggera contrazione.

  Sistema territoriale pordenonese (escluso il comune di Pordenone): il terziario conta
   2.665 imprese e 8.579 addetti in gran parte, oltre il 55% concentrati nel commercio e
   ristorazione. Rispetto a Pordenone, comune e provincia mostrano una quota significativa
   di occupati impiegati nelle attività professionali. Tra il 2007 e il 2009 si osserva una
   flessione generale degli addetti che coinvolge il commercio all’ingrosso e le attività
   professionali, mentre nel biennio successivo si assiste ad un ritorno alla crescita dei
   lavoratori in quasi tutti i comparti.

  Provincia di Pordenone: gli addetti nel terziario ammontano a circa 44.600 distribuiti su
   13 mila imprese. Il maggior settore è quello del commercio dove lavora il 35% degli
   addetti. Al pari di quanto osservato per le altre aree la provincia vede una flessione degli
   occupati tra il 2007 e il 2009 e una crescita sostenuta tra il 2009 e il 2011.
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Pordenone comune vede il 22,8% degli addetti occupati nei servizi alla
persona, un 15% rispettivamente nel commercio al dettaglio e nelle attività
finanziarie, un 12% nell’alloggio e ristorazione.
 Nel complesso degli altri comuni del “sistema” circa il 53% degli occupati lavora nel commercio e nella ristorazione.
 Focalizzando l’attenzione sui comuni a maggior vocazione terziaria si osserva: per Cordenons il 21% degli addetti
 lavora nei servizi alla persona ed il 13% nelle attività professionali; a Roveredo in Piano il 57,8% degli addetti nei
 servizi lavora nelle attività professionali; Porcia, san Quirino e Zoppola si caratterizzano per un quota elevata (oltre il
 25%) nel commercio all’ingrosso; Fiume Veneto e Fontanafredda vedono una quota consistente di addetti nel
 commercio al dettaglio e nella ristorazione.




Nota: la classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
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Le imprese del terziario sono 3.374 nell’area comunale e 2.665 nei comuni
della cintura. Il 38% appartiene al commercio, il 14,2% alle attività
professionali, il 12,9% alle attività di immobiliari e il 12,2% ai servizi alla
persona, attività caratterizzate per la minore dimensione d’impresa.

 I comuni della cintura pordenonese vedono una forte presenza di imprese nel commercio e ristorazione (55%).




Nota: la classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
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Tra il 2009 e il 2011 si osserva un incremento consistente degli addetti nel
terziario per tutte le aree esaminate, seppur non omogenea tra settori e
territori. Nel comune di Pordenone si evidenzia un incremento degli addetti
in tutti i principali comparti, in particolare ristorazione e servizi alla persona.
Mostrano una tendenza negativa le attività immobiliari; leggermente in calo
le attività di informatica e ricerca e sviluppo.
 Per i comuni della cintura pordenonese si sottolinea la buona performance di quasi tutti i comparti ad eccezione dei
 servizi alla persona e delle attività di trasporto. Provincia e regione aumentano gli occupati in misura inferiore al
 comune di Pordenone, con alcune marcate differenze settoriali (es. ristorazione e credito e finanza).




Nota: la classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
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Tra il 2007 e il 2009 nel comune di Pordenone si osserva una contrazione
degli addetti nel terziario, legata in gran parte ai comparti del commercio
all’ingrosso, dei trasporti e soprattutto delle attività professionali, tutti settori
strettamente connessi all’attività industriale. Mostrano, invece, una tendenza
positiva i settori più legati al cittadino: commercio al dettaglio, ristorazione,
attività finanziarie servizi alla persona.
  Per i comuni della cintura pordenonese si osserva un leggero incremento degli addetti nel complesso. Si verificano
  due importanti flessioni per il comparto dei trasporti e per quello delle attività professionali. Dinamiche simili si
  riscontrano in provincia e regione: calo dei servizi alle imprese e tenuta di quelli alla persona, con saldi
  complessivamente positivi per la regione.




Nota: i dati riguardano solo gli addetti alle imprese e non comprendono gli addetti alle istituzioni pubbliche e non-profit; si considera la classificazione
Ateco 2007 per le attività economiche. Fonte: elaborazioni su dati Istat (archivio delle imprese attive ASIA ).
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In termini di imprese si osserva tra il 2009 e il 2011 una tendenza positiva
nel complesso di tutte le aree esaminate. Per il comune di Pordenone si
registra una diminuzione delle imprese nel commercio all’ingrosso, nei
trasporti e nelle attività di informatica e di ricerca e sviluppo. In crescita a
due cifre il comparto delle attività professionali.
 Nei comuni della cintura pordenonese aumenta il numero di imprese in quasi tutti i comparti, ad eccezione del
 commercio all’ingrosso, dei trasporti e delle attività finanziarie.




Nota: la classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                                                      TERZIARIO       46



Nonostante la forte recessione che ha contraddistinto il 2008 e il 2009, si
registra una crescita delle imprese per il comune di Pordenone e per i
comuni appartenenti alla cintura urbana. Solo a livello regionale si segna
una leggera flessione. In marcata flessione le attività a servizio dell’industria:
commercio all’ingrosso e trasporti, magazzinaggio e comunicazioni.




Nota: i dati riguardano solo gli addetti alle imprese e non comprendono gli addetti alle istituzioni pubbliche e non-profit; si considera la classificazione
Ateco 2007 per le attività economiche. Fonte: elaborazioni su dati Istat (archivio delle imprese attive ASIA ).
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE   47




      RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO
      E MERCATO DEL LAVORO
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                  E MERCATO DEL LAVORO   48



Sintesi principali risultati.
    Ricchezza: il valore aggiunto della provincia di Pordenone ammonta, nel 2010 in termini correnti, a
     poco meno di 8 miliardi di euro, circa un quarto del valore regionale. La tendenza dell’ultimo ventennio
     rivela un andamento crescente dal 1995 al 2001, una flessione consistente nel 2002-2003, un ritorno
     alla crescita fino al 2007 e una nuova caduta in concomitanza con la crisi economica internazionale.
     Le stime al 2011 indicano che, nonostante un ultimo biennio di crescita, il valore aggiunto è molto
     lontano dai livelli pre-crisi. La composizione settoriale osservata in un intervallo decennale conferma,
     sul piano della ricchezza prodotta, la progressiva terziarizzazione dell’economia provinciale: il peso del
     valore aggiunto nei servizi è passato dal 57,5% del 2000 al 65,1% del 2010.

    Esportazioni: i principali partner commerciali sono Germania e Francia, con un peso complessivo
     dell’UE15 del 51,8% sulle esportazioni totali della provincia di Pordenone. Tuttavia nel ventennio
     analizzato si osserva una chiara tendenza all’incremento del peso delle esportazioni verso i paesi UE
     di nuova adesione e verso i paesi extra UE27. Il terzo partner commerciale risulta infatti la Cina che
     nel 2011 detiene il 6,6% delle esportazioni provinciali rispetto al 2,7% del 2001. Rispetto alla
     composizione merceologia il primo settore risulta la meccanica, seguita dal legno-arredo e
     dall’elettronica/elettrodomestici. Mentre il primo appare in espansione, gli altri due settori vedono una
     progressiva perdita di peso nel complesso delle esportazioni di manufatti. Tuttavia i mobili nel 2011
     rimangono il primo comparto per valore delle esportazioni.

    Mercato del lavoro: l’occupazione provinciale ha risentito degli effetti della crisi economica. Tra il
     2010 e il 2008 si osserva una calo dell’occupazione del 5,8% che accomuna tutti i principali settori. Nel
     2011 si registra un ritorno alla crescita, trainata dal comparto industriale. Tuttavia i segnali nei primi
     mesi del 2012 appaiono poco incoraggianti: le ore di CIG sono notevolmente cresciute rispetto allo
     stesso periodo del 2011.
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                                          E MERCATO DEL LAVORO   49



Il valore aggiunto provinciale negli ultimi 15 anni ha subito due importanti
flessioni: nel 2003 e nel 2009. Quest’ultima è risultata la più pesante
riportando il valore al 1995. Il timido recupero osservato nel 2010 e nel 2011
non ha consentito un ritorno ai valori massimi del 2007.




Nota: dati concatenati al 2000; valori stimati dal 2009 al 2011.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (conti economici territoriali, gennaio 2011) e Camera di Commercio Pordenone (giornata dell’economia 2012).
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                                          E MERCATO DEL LAVORO   50



Nel 2010 il valore aggiunto provinciale deriva per il 65% dal settore dei
servizi e per il 28,5% dall’industria in senso stretto. Rispetto al 2000 si
assiste ad una progressiva terziarizzazione dell’economia. Tuttavia a livello
regionale il peso del valore aggiunto nei servizi appare maggiore (73,3% nel
2010).




Nota: valore aggiunto espresso a prezzi correnti in milioni di euro.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (conti economici territoriali, gennaio 2011) e Camera di Commercio Pordenone (giornata dell’economia 2012).
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                           RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                  E MERCATO DEL LAVORO   51



Nel 2011 il valore delle esportazioni nella provincia di Pordenone ammonta
a circa 3,4 miliardi di euro, il 27% del valore regionale. La dinamica è
positiva per tutti gli anni ‘90 e fino al 2007, prima della recessione, anche se
inferiore alla dinamica regionale. Tra il 2007 e il 2011 si osserva un calo
consistente pari al 14,8%, a fronte di una tenuta a livello regionale, spinta da
Trieste, ma anche Gorizia e Udine hanno performance migliori. Il primo
semestre 2012 appare positivo.




Nota: valori correnti espressi in milioni di euro.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (Coeweb, settembre 2012).
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La tendenza provinciale e regionale nell’ultimo ventennio è di un progressivo
cambiamento nella composizione delle esportazioni per macro area di
destinazione: cala la quota verso i paesi della “vecchia” Europa e aumenta il
peso dei paesi di “nuova” adesione e verso quelli extra UE27, sebbene il
peso di questi ultimi sia inferiore al dato regionale.




Nota: (a) paesi di “vecchia” adesione, prima del 2004; (b) paesi di “nuova” adesione, dopo il 2004.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (Coeweb, settembre 2012).
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Il calo delle esportazioni tra il 2007 e il 2011 accomuna tutte le principali
aree di destinazione, ad eccezione dei BRIC che segnano una leggera
crescita (+1,4%). Si conferma la capacità della regione di andare all’estero,
anche se va considerato l’effetto statistico del porto di Trieste.




Nota: (a) paesi di “nuova” adesione, dopo il 2004; (b) ad esclusione della Russia; (c) comprende Brasile, Russia, India e Cina; (d) comprende Algeria,
Angola, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Ecuador, Iran, Iraq, Kuwait, Libia, Nigeria, Qatar e Venezuela; (e) comprende Corea del Sud, Hong Kong,
Malaysia, Singapore, Taiwan e Thailandia.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (Coeweb, settembre 2012).
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Al 2011 i primi tre partner commerciali della provincia di Pordenone sono
Germania (17,8%), Francia (10,1%) e Cina (6,6%). I primi due paesi
mantengono la stessa posizione del 2001, ma con quote leggermente
inferiori. La Cina sale dal nono al terzo posto passando da un peso del 2,7%
al 6,6%, scendono gli Stati Uniti, ma crescono Polonia e Russia.




Fonte: elaborazioni su dati Istat (Coeweb, settembre 2012).
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Tra il 2007 e il 2011 si osserva una flessione generale delle esportazioni
manifatturiere (a fronte di una tenuta regionale). Crescono solo tre settori
che però ricoprono un peso minore nel quadro provinciale: alimentare,
sistema moda e mezzi di trasporto. Negli anni che precedono la recessione
economica si evidenzia una dinamica positiva per tutti i principali settori ad
esclusione dell’elettronica/ elettrodomestici.




Nota: classificazione delle merci in base all’Ateco 2007.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (Coeweb, settembre 2012).
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In termini merceologici nel 2011 il settore delle macchine e degli apparecchi
meccanici rappresenta il 34,6% delle esportazioni di manufatti in provincia. Il
secondo settore risulta il legno-arredo (20,8%), segue il comparto
dell’elettronica/elettrodomestici (16,1%). La tendenza nel corso dell’ultimo
ventennio è di un progressivo aumento della metal-meccanica, di una tenuta
del legno arredo e di una diminuzione del peso dell’elettronica.




Nota: classificazione delle merci in base all’Ateco 2007.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (Coeweb, settembre 2012).
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I mobili rimangono il prodotto con maggior valore esportato (19,9% nel 2011
e 21,5% nel 2001). Scendono dal secondo al terzo posto gli apparecchi per
uso domestico (elettrodomestici) con una riduzione del peso dal 17,8%
all’8,9%.




Nota: classificazione delle merci in base all’Ateco 2007.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (Coeweb, settembre 2012).
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I dati relativi al mercato del lavoro provinciale rivelano: (1) un calo
generalizzato di tutti i comparti dell’occupazione tra il 2008 e il 2010 e una
ripresa tra il 2010 e il 2011 trainata dall’industria. In quest’ultimo periodo solo
il settore del commercio e della ristorazione vede una consistente riduzione
dell’occupazione. I livelli di occupazione al 2011 sono tornati ai massimi del
2008 (il tasso di occupazione è pari al 67,1%), mentre scende leggermente il
tasso di disoccupazione che però rimane su valori elevati.
                                                Principali indicatori del mercato del lavoro. Anni 2008-2011
                                                                                    Valori                       Var.%   Var.%
                    Indicatori
                                                                          2008          2010         2011        10/08   11/10
                    Pordenone
                    Occupati totali                                    137.646       134.283      139.875         -2,4     4,2
                     Agricoltura e pesca                                 3.867         3.146        3.201        -18,6     1,7
                     Industria in senso stretto                         47.794        47.034       51.289         -1,6     9,0
                     Costruzioni                                         9.735         9.243       10.140         -5,1     9,7
                     Totale servizi                                     76.249        74.861       75.244         -1,8     0,5
                    Disoccupati                                           5.630        8.921         8.416        58,5     -5,7
                    T. occupazione (15-64)                                 67,1         64,2          67,1        -4,3      4,5
                    T. disoccupazione (15+)                                  3,9         6,2           5,7        58,5     -8,9

                    Friuli Venezia Giulia
                    Occupati totali                                    521.634       507.868      510.713         -2,6      0,6
                      Agricoltura e pesca                               12.060        12.809       10.109          6,2    -21,1
                      Industria in senso stretto                       137.515       137.093      134.020         -0,3     -2,2
                      Costruzioni                                       38.514        38.088       40.512         -1,1      6,4
                      Totale servizi                                   333.544       319.878      326.072         -4,1      1,9
                    Disoccupati                                         23.323        30.698       28.030         31,6     -8,7
                    T. occupazione (15-64)                                65,3          63,6         64,2         -2,6      0,9
                    T. disoccupazione (15+)                                4,3           5,7          5,2         33,2     -8,7

Fonte: elaborazioni su dati Istat (RCFL, aprile 2012).
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                    E MERCATO DEL LAVORO   59



Il ricorso alla cassa integrazione evidenzia nei primi sei mesi del 2012 una
crescita delle ore richieste in tutte e tre le diverse gestioni. Il 2011 si è chiuso
con un bilancio meno pesante rispetto al 2010.




Fonte: elaborazioni su dati Inps (estrazione settembre 2012).
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE   60




      II PARTE – ANALISI STRUTTURALE
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE    61




      PORDENONE NEL SISTEMA DI RETI E NODI
      DEL NORD ITALIA
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                                                           PORDENONE NEL SISTEMA DI RETI E NODI DEL NORD ITALIA
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                                                                   62



La popolazione del Nord Italia è passata nel complesso da meno di 15 milioni e
mezzo di abitanti nel 1871 a quasi 34 milioni nel 2011 (+120%).
Il Friuli Venezia Giulia, dopo la flessione tra il 1981 e il 2001, nell’ultimo decennio ha
ripreso a crescere, raggiungendo nel 2011 il nuovo massimo di popolazione.
                                                                      Popolazione residente (migliaia)                        Tasso di variazione %
  Regione
                                                                                                                                                  1871-
                            1871     1901      1931     1961      1971     1981     1991      2001     2011      61-81 81-01 01-11 61-11
                                                                                                                                                   2011

  Lombardia                3.438     4.314    5.596    7.406     8.543    8.892     8.856    9.033     9.918      20,1      1,6     9,8    33,9 188,5

  Veneto                   2.165     2.584    3.487    3.847     4.123    4.345     4.381    4.528     4.938      13,0      4,2     9,1    28,4 128,1

  Piemonte                 2.813     3.313    3.450    3.914     4.432    4.479     4.303    4.215     4.457      14,4     -5,9     5,8    13,9    58,4

  Emilia Romagna           2.171     2.547    3.267    3.667     3.847    3.958     3.910    3.983     4.414        7,9     0,7   10,8     20,4 103,3

  Toscana                  2.090     2.504    2.915    3.286     3.473    3.581     3.530    3.498     3.750        9,0    -2,3     7,2    14,1    79,4

  Liguria                    852     1.087    1.423    1.735     1.854    1.808     1.676    1.572     1.617        4,2   -13,1     2,9    -6,8    89,7

  Marche                     915     1.089    1.240    1.347     1.360    1.412     1.429    1.471     1.583        4,8     4,1     7,7    17,5    73,0

  Friuli Venezia Giulia      482       614    1.180    1.204     1.214    1.234     1.198    1.184     1.236        2,5    -4,1     4,4     2,6 156,6

  Trentino Alto Adige*          -         -     667       786      842      873       890      940     1.037      11,1      7,6   10,3     32,0         -

  Umbria                     469       579      696       795      776      808       812      826       906        1,6     2,3     9,8    14,1    93,3
  Valle d'Aosta                82       84       83       101      109      112       116      120       128      11,3      6,4     7,3    27,0    57,0


  Nord Italia**           15.478 18.714 24.003 28.089 30.573 31.502 31.100 31.368 33.985                          12,2     -0,4     8,3    21,0 119,6

  Italia                  27.300 32.963 41.043 50.624 54.137 56.557 56.778 56.996 60.626                          11,7      0,8     6,4    19,8 122,1



*: Popolazione residente nel 1871 e 1901 non disponibile.
**: Popolazione residente nel 1871 e nel 1901 e variazioni 1871-2011 senza il dato del Trentino Alto Adige.
Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Censimenti popolazione e abitazioni (1871-2001) e Rilevazione annuale sulla popolazione residente comunale (2011).
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                                                                                                 63


Le esportazioni delle regioni settentrionali (valori in milioni di euro) hanno
recuperato il valore del 2008. In termini di peso relativo, il valore delle
esportazioni del FVG è pari ad ¼ dell’export Veneto. Un rapporto analogo si
ritrova confrontando il valore aggiunto prodotto dalle due regioni.
110.000

                                                                                                                                                                     La somma dell’export di
100.000
                                                                                                                                                                     Friuli Venezia Giulia e
                                                                                                                                                                     Veneto è pari al 60%
 90.000
                                                                                                                                                                     dell’export della
 80.000
                                                                                                                                                                     Lombardia.

 70.000


 60.000


 50.000


 40.000


 30.000


 20.000


 10.000


      0
          1991   1992   1993   1994   1995   1996   1997    1998    1999    2000   2001   2002   2003      2004   2005   2006   2007   2008   2009   2010     2011

                    Piemonte                               Lombardia                             Liguria                                Trentino-Alto Adige
                    Veneto                                 Friuli-Venezia Giulia                 Emilia-Romagna                         Toscana
 Fonte: elaborazioni su dati Istat-Coeweb.
 Note: il dato 2011 è provvisorio.
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                                                                 64


La mappa rappresenta in rosso i territori che raggiungono oggi il massimo
popolamento della loro storia.
                                                                                                                 I territori che raggiungono oggi il
                                                                                                                 massimo popolamento della loro
                                                                                                                 storia sono:
                                                                                                                  il corridoio padano da Milano;
                                                                                                                  il Veneto centrale e il suo
                                                                                                                 prolungamento verso Pordenone;
                                                                                                                  la via Emilia e la sua prosecuzione
                                                                                                                    lungo la costa adriatica verso
                                                                                                                 Ancona;
                                                                                                                  l’area metropolitana di Torino;
                                                                                                                  l’area metropolitana di Firenze con
                                                                                                                    la piana e sino a Livorno;
                                                                                                                  la provincia di Bolzano e i suoi
                                                                                                                 collegamenti trasversali con
                                                                                                                 Merano a ovest e Brunico a est.

                                                                                                                 La crescita di queste aree compensa
                                                                                                                 ampiamente il decremento che si
                                                                                                                 registra altrove, determinando così la
                                                                                                                 crescita complessiva dell’Italia
                                                                                                                 settentrionale ed accentuando
                                                                                                                 contestualmente la concentrazione
                                                                                                                 lungo i corridoi.




Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Censimenti popolazione e abitazioni (1871-2001) e Rilevazione annuale sulla popolazione residente comunale (2011).
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                                                               65


La mappa rappresenta in rosso i comuni che hanno maggiormente visto accrescere il
loro peso in termini di addetti rispetto al 1971. Si noti il triangolo "post-industriale“
emerso negli anni ‘80 e consolidatosi nella seconda metà degli anni '90 i cui vertici
sono centrati su Milano, il nodo emiliano, e quello veneto che si prolunga verso il
Friuli Venezia Giulia.
                                                                           Baviera                                       Austria
                                                Svizzera

              Rete autostradale esistente




                                                                                                                             Nord Africa – Asia




Fonte: elaborazioni su dati Istat, Censimenti Industria e Servizi (1971) e ASIA Archivio Statistico Imprese Attive (2007).
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                                                                  66


Emerge il ruolo importante dei corridoi: le aree che hanno visto lo sviluppo
maggiore sono poste all’incrocio tra fasci infrastrutturali.
                                                                                                                   La mappa classifica i comuni sulla
                                                                                                                   base dello scarto assoluto tra
                                                                                                                   popolazione 2011 e popolazione
                                                                                                                   teorica 2011 calcolata in base alla
                                                                                                                   ripartizione del 1961. Nelle tonalità
                                                                                                                   più chiare i comuni cresciuti meno
                                                                                                                   di quello che avrebbero dovuto per
                                                                                                                   mantenere la loro quota di
                                                                                                                   popolazione sul totale complessivo
                                                                                                                   del Nord Italia. Nelle tonalità più
                                                                                                                   scure quelli che hanno aumentato la
                                                                                                                   loro importanza.

                                                                                                                   In generale, si conferma il ruolo
                                                                                                                   importante dei corridoi, ma è
                                                                                                                   evidente che la rete autostradale da
                                                                                                                   sola non struttura un effetto
                                                                                                                   corridoio (si noti, ad esempio le
                                                                                                                   differenze tra Piemonte orientale e
                                                                                                                   Lombardia occidentale).
                                                                                                                   D’altro canto, si accentua
                                                                                                                   ulteriormente l’emergere di nodi
                                                                                                                   nelle intersezioni tra corridoi.




Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Censimenti popolazione e abitazioni (1961) e Rilevazione annuale sulla popolazione residente comunale (2011).
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                                                             PORDENONE NEL SISTEMA DI RETI E NODI DEL NORD ITALIA
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                                                                         67



Al 2007, 28 addetti del Friuli Venezia Giulia su 100 lavorano in provincia di
Pordenone, un dato in costante crescita negli ultimi decenni (erano 23 nel
1971). Sono evidenti due cicli di forte crescita nel periodo considerato: un
primo tra gli anni ‘70 e ‘80 ed un secondo tra gli anni ‘90 e 2000.
                                           Addetti alle unità locali imprese                     Tassi di variazione %                       Composizione %
Provincia
                              1971        1981       1991        2001        2007     71-81 81-91 91-01 01-07 71-07            1971 1981 1991 2001 2007

Udine                      110.678    158.447     149.045     157.698    169.752       43,2    -5,9    5,8     7,6   53,4      38,5   44,9   44,0   43,5   44,5
di cui capoluogo            27.354     33.866      32.524     31.773      34.820       23,8    -4,0   -2,3     9,6   27,3       9,5    9,6    9,6    8,8    9,1
di cui resto provincia      83.324    124.581     116.521    125.925     134.932       49,5    -6,5    8,1     7,2   61,9      29,0   35,3   34,4   34,8   35,4

Gorizia                     34.567      36.715     37.642      39.596     39.924        6,2     2,5    5,2     0,8   15,5      12,0   10,4   11,1   10,9   10,5
di cui capoluogo            11.786     10.806      10.995     10.382       9.905       -8,3    1,7    -5,6    -4,6 -16,0        4,1    3,1    3,2    2,9    2,6
di cui resto provincia      22.781     25.909      26.647     29.214      30.018       13,7    2,8     9,6     2,8   31,8       7,9    7,3    7,9    8,1    7,9

Trieste                     76.153      76.864     67.872      65.262     64.118        0,9 -11,7      -3,8   -1,8 -15,8       26,5   21,8   20,0   18,0   16,8
di cui capoluogo            66.895     67.169      58.778     56.146      54.528        0,4 -12,5     -4,5    -2,9 -18,5       23,2   19,0   17,3   15,5   14,3
di cui resto provincia       9.258       9.695      9.094       9.116      9.590        4,7    -6,2    0,2     5,2    3,6       3,2    2,7    2,7    2,5    2,5

Pordenone                   66.360      81.206     84.441      99.778    107.530       22,4     4,0   18,2     7,8   62,0      23,1   23,0   24,9   27,5   28,2
di cui capoluogo            17.086     18.625      18.011     19.699      22.338        9,0    -3,3    9,4    13,4   30,7       5,9    5,3    5,3    5,4    5,9
di cui resto provincia      49.274     62.581      66.430     80.079      85.191       27,0    6,2    20,5     6,4   72,9      17,1   17,7   19,6   22,1   22,3

Totale FVG                 287.758    353.232     339.000     362.334    381.323       22,8    -4,0    6,9     5,2   32,5     100,0 100,0 100,0 100,0 100,0




Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Censimento industria e servizi (1971-2001) e ASIA – Archivio Statistico Imprese Attive (2007).
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Studio socio-economico, il rapporto quantitativo

  • 1. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE RAPPORTO QUANTITATIVO 21 Dicembre 2012
  • 2. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 2 INDICE I PARTE – ANALISI DEL SISTEMA PRODUTTIVO 3 Analisi dei principali indicatori economici a livello provinciale Struttura produttiva: analisi per macro settore di attività Specializzazioni produttive: manifattura Specializzazioni produttive: terziario Ricchezza, commercio con l’estero e mercato del lavoro II PARTE – ANALISI STRUTTURALE 60 Pordenone nel sistema di reti e nodi del nord Italia Confronto tra sistemi urbani Il sistema territoriale pordenonese: dinamiche demografiche e insediative Approfondimento: dinamica iscrizioni-cancellazioni nel comune di Pordenone Proiezioni demografiche ed evoluzione della domanda del sistema territoriale pordenonese Inquadramento territoriale e mobilità sistematica Le geometrie variabili dei livelli amministrativi nella provincia di Pordenone III PARTE – VALUTAZIONI DI SCENARIO 170
  • 3. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 3 I PARTE – ANALISI DEL SISTEMA PRODUTTIVO
  • 4. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 4 ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI A LIVELLO PROVINCIALE
  • 5. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 5 Nota metodologica L’analisi della struttura produttiva del sistema territoriale pordenonese si divide in due parti: 1.La prima ripercorre l’evoluzione di imprese e addetti rispetto agli ambiti territoriali di riferimento: i comuni del sistema territoriale pordenonese, la provincia di Pordenone e la regione Friuli Venezia Giulia. L’obiettivo è quello di mettere in luce le specializzazioni produttive e i principali cambiamenti avvenuti negli ultimi anni. I dati utilizzati in questa analisi provengono da due diverse fonti:  l’analisi di medio-lungo periodo viene condotta attraverso l’osservazione dei dati Istat: Censimento dell’Industria e dei Servizi per gli anni 1991 e 2001; archivio delle imprese attive per il 2007 e il 2009 (ultimo anno di indagine);  l’analisi di breve periodo viene condotta utilizzando la fonte camerale: Unioncamere dal 2009 al 2011. La diversa natura dei dati non permette un confronto diretto di lungo periodo e per questo motivo verranno sempre rappresentati i dati distintamente. Un’altra problematica deriva dalla diversa classificazione Ateco che interrompe le relative serie storiche. Per gli anni censuari viene utilizzata la classificazione al 2002; per l’archivio Asia e Unioncamere la classificazione proposta è al 2007. Mentre un confronto tra classificazioni appare attendibile a livello di macro settori di attività, questo non è più possibile se si scende nel dettaglio dei comparti manifatturieri o terziari. Per questo l’analisi di medio periodo viene proposta solo a livello di macro settore. In appendice viene proposta la classificazione Ateco 2002 e Ateco 2007.
  • 6. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 6 Nota metodologica 2. La seconda analizza la ricchezza prodotta, i flussi di esportazioni e la situazione del mercato del lavoro a livello provinciale e regionale. I dati utilizzati per questa analisi sono di fonte Istat:  per la ricchezza prodotta si considera l’evoluzione del valore aggiunto: conti economici territoriali;  per il commercio con l’estero i dati derivano dall’archivio Coeweb;  per il mercato del lavoro i dati riguardano l’indagine continua sulle forze lavoro (RCFL). Questo tipo di informazioni non sono disponibili a livello comunale quindi l’analisi si focalizza sull’ambito provinciale e regionale. Nella slide successiva viene proposto un confronto introduttivo tra le quattro province friulane circa i principali aspetti del sistema economico.
  • 7. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 7 Pordenone fa parte del “Club dei 15”, le province italiane con più alto tasso di industrializzazione (alto reddito, 20 mila € per abitante - primo quartile per l’Italia; contributo dell’industria (comprese costruzioni) al valore aggiunto superiore al 35%; quota dell’occupazione industriale superiore al 40%). Nota: (a) Non comprende il settore primario e pubblico. Fonte: elaborazioni su dati Istat Archivio delle Imprese Attive ASIA 2009.
  • 8. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 8 È abbastanza chiaro perché Pordenone appartiene al Club dei 15. Mappa dei distretti industriali presenti in Friuli Venezia Giulia. Confini provinciali e del sistema Pordenone Nota: Azzano Decimo, Budoia, Chions, Fontanafredda e Polcenigo fanno parte sia del distretto del mobile che della componentistica e termoelettrica.
  • 9. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 9 Nel 2009 Pordenone risulta tra le province più industriali del paese, con una quota di manifatturiero inferiore solo a Vicenza e Lecco. Nota: Addetti alle imprese private. Fonte: elaborazioni su dati Istat Archivio delle Imprese Attive ASIA 2009.
  • 10. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 10 Il processo di terziarizzazione ha coinvolto tutta l’economia, ma nell’industria in senso stretto Pordenone ha mantenuto maggiormente la propria identità industriale. Quota % degli addetti nell'industria in senso stretto. Anni 1991 e 2009 70,0 65,0 60,0 55,0 2 50,0 0 0 45,0 Pordenone 9 Vicenza Lecco Mantova Reggio nell'Emilia Treviso 40,0 Bergamo Modena Belluno Prato Brescia Varese 35,0 Como Biella Ancona 30,0 Novara 25,0 Italia 25,0 30,0 35,0 40,0 45,0 50,0 55,0 60,0 65,0 70,0 1991 Industria in senso stretto Bisettrice Bisetrice Nota: Addetti alle imprese private. Fonte: elaborazioni su dati Istat Archivio delle Imprese Attive ASIA 2009.
  • 11. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 11 La “bolla” immobiliare del nuovo secolo ha fatto crescere l’edilizia, in un contesto di ridimensionamento della manifattura. Tra il 1991 ed il 2009 Pordenone segue questo trend, ma mantenendo più di altre la sua vocazione industriale bilanciando manifattura ed edilizia. Nota: Addetti alle imprese private. Fonte: elaborazioni su dati Istat Archivio delle Imprese Attive ASIA 2009.
  • 12. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 12 Pur rimanendo una provincia tra le più ricche, Pordenone non riesce ad accrescere la propria ricchezza pro capite. Bisettrice Nota: Addetti alle imprese private. Fonte: elaborazioni su dati Istat Conti Economici Territoriali .
  • 13. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 13 Forte calo dell’industria dal 2002 fino al 2005 per Pordenone, che riprende i membri del club nel 2006. La crisi l’arretra nuovamente. Valore aggiunto per macro settore. Anni 1995-2008 (1995=100) Area/settore 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 Pordenone Primario 100,0 101,4 84,8 77,0 74,0 79,3 76,1 Industria ss 100,0 100,2 105,9 105,3 105,5 108,1 103,6 Edilizia 100,0 87,2 77,9 79,8 95,3 99,7 112,8 Servizi 100,0 101,9 104,9 105,5 109,6 111,9 116,3 Totale 100,0 100,5 103,1 103,0 106,0 108,6 110,0 Club 15 Primario 100,0 101,9 102,8 100,4 94,2 94,5 95,6 Industria ss 100,0 99,1 100,9 101,5 98,9 103,0 102,5 Edilizia 100,0 103,6 98,6 97,3 95,7 102,3 108,3 Servizi 100,0 102,5 104,7 106,1 109,1 114,2 116,7 Totale 100,0 101,2 102,8 103,7 104,0 108,6 110,1 Area/settore 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Pordenone Primario 71,9 65,6 65,2 54,5 53,7 63,1 49,6 Industria ss 101,5 93,5 93,7 92,7 100,7 98,5 94,5 Edilizia 117,5 127,4 110,2 109,7 102,2 103,0 105,3 Servizi 110,9 111,5 117,5 121,2 122,0 123,7 122,8 Totale 106,4 104,1 106,7 107,9 110,7 111,3 109,0 Club 15 Primario 86,7 82,6 81,5 69,5 69,7 70,0 67,4 Industria ss 99,3 95,5 96,9 97,0 100,4 104,1 100,0 Edilizia 117,0 120,3 126,7 137,1 135,5 141,8 144,5 Servizi 120,5 122,3 122,3 124,7 128,4 131,7 132,5 Totale 111,1 110,6 111,5 113,1 116,3 119,8 118,7 Fonte: elaborazioni su dati Istat Conti Economici Territoriali.
  • 14. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 14 Pordenone aumenta la propria apertura nei confronti dell’estero portandosi tra le prime province in Italia. Rapporto export/Pil 1995 e 2008 e peso delle esportazioni regionali in Rapporto export/Pil 1995 e 2008 eItalia delle esportazioni provinciali in Italia peso 70,0 Reggio nell'Emilia Vicenza E 60,0 x p Pordenone 50,0 Modena o Mantova r Treviso Lecco Belluno Novara t 40,0 Varese / Brescia P Bergamo Ancona Como i Prato 30,0 l Biella 2 20,0 Italia 0 0 8 10,0 0,0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 Export/Pil 1995 Bisettrice Nota: l’ampiezza delle bolle indica Il peso % delle esportazioni della provincia sul totale Italia. Fonte: elaborazioni su dati Istat Conti Economici Territoriali e Coeweb.
  • 15. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 15 Nel mercato del lavoro migliora la già buona posizione di Pordenone. Tasso di Occupazione e disoccupazione. Anni 2004, 2008, 2011 Tasso di occupazione Tasso di disoccupazione Provincia Classifica Classifica Classifica Classifica 2004 2008 2011 2008 2011 2004 2008 2011 2008 2011 Ancona 63,9 65,4 64,7 12 10 5,2 3,8 6,9 10 13 Belluno 65,5 66,9 66,9 8 4 2,7 2,4 4,6 2 2 Bergamo 64,2 65,0 63,3 15 15 3,6 3,0 4,1 3 1 Biella 64,2 67,6 63,5 6 14 5,1 4,9 8,3 14 16 Brescia 64,1 65,3 61,5 14 16 3,5 3,1 5,8 4 10 Como 64,9 66,3 65,7 9 7 3,4 4,2 5,4 13 7 Lecco 64,7 67,6 64,7 5 11 2,7 3,2 5,6 5 8 Mantova 67,8 68,4 65,5 3 8 3,2 4,1 6,0 12 11 Modena 69,9 71,1 68,1 2 1 3,7 3,3 5,1 6 5 Novara 64,5 65,3 65,1 13 9 6,1 5,4 7,8 15 15 Pordenone 64,8 67,1 67,1 7 3 4,2 3,9 5,7 11 9 Prato 63,6 64,2 65,9 16 6 5,6 7,0 6,7 16 12 Reggio nell'Emilia 70,9 71,8 67,3 1 2 2,7 2,3 4,9 1 4 Treviso 65,8 68,3 63,8 4 13 4,1 3,4 5,2 7 6 Varese 67,6 66,0 64,0 10 12 3,5 3,5 7,7 8 14 Vicenza 66,8 65,4 66,2 11 5 3,3 3,7 4,6 9 3 Italia 57,4 58,7 56,9 8,0 6,7 8,4 Fonte: elaborazioni su dati Istat RCFL.
  • 16. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 16 Non tutti i settori di specializzazione si prevede aumenteranno in maniera sostenuta: ma le previsioni sono fatte per essere smentite… Profilo settoriale di Pordenone e suo potenziale rispetto all'Europa Occidentale. Anno 2010 Potenziale di crescita 2012:2020 Telecomunicazioni Macchine per ufficio Fabbricazione macchine Intemediazioni finanziaria Ingegneria elettrica Apparecchi di precisione Assicurazioni Costruzioni Commercio e riparazione auto Informatica Trasporti Commercio all'ingrosso Attività professionali e imprenditoriali Vetro Mezzi di trasporto Produzione metalli Sanità Assistenza Ricerca e Sviluppo Commercio al dettaglio sociale Attività immobiliari Alberghi e ristoranti Organizzazioni Settore primario Legno-Arredamento associative Attività ricreative, culturali Industrie alimentari e sportive Servizi domestici Importanza del settore rispetto all'Europa occidentale media annua 2008:2010 Fonte: elaborazioni su dati Bakbasel.
  • 17. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 17 Prospettive migliori per i settori con maggiore proiezione estera. Fonte: Intesa-San Paolo-Prometeia.
  • 18. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 18 Pordenone è una delle province migliori dove vivere, paga un po’ la crisi ma sta migliorando. Posizione di Pordenone tra le province d'Italia rispetto all'indice della qualità della vita 50 Serie storica della posizione di 45 43 Pordenone rispetto all'indice della 40 qualità della vita del Sole 24 Ore 60 48 51 51 35 43 37 35 40 28 29 30 26 26 25 20 20 0 15 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 10 8 7 5 5 3 0 2010 2011 2010 2011 2010 2011 Sole 24 ore Italia Oggi Legambiente Fonte: Intesa-San Paolo-Prometeia.
  • 19. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 19 Pordenone nel confronto con le altre province friulane. Struttura produttiva al 2011: Pordenone vede la presenza di 112.229 addetti e 25.989 imprese attive, seconda per dimensioni a Udine. La quota di addetti per abitante (36 ogni 100) è la più elevata. Ricchezza prodotta al 2010: La ricchezza pro capite ammonta a circa 25.700 euro per abitante, inferiore a quella di Trieste e Udine. Commercio con estero 2011: Pordenone mostra una propensione all’esportazione (export su valore aggiunto), maggiore rispetto alle altre province. Mercato del lavoro 2011: Pordenone mostra il più elevato tasso di occupazione con un livello di disoccupazione appena superiore alla media regionale. Nota: (a) dati Unioncamere per imprese attive e addetti (sono comprese anche le imprese non classificate) e dati provvisori censimento 2011 per popolazione; (b) valori correnti al 2010; (c) dati provvisori. Il rapporto addetti per abitanti diverge da quello dell’analisi demografica in quanto in questa sede sono considerati anche gli addetti all’agricoltura. Fonte: elaborazioni su dati Istat (Censimento popolazione 2011, Coeweb, RCFL) e Unioncamere.
  • 20. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 20 STRUTTURA PRODUTTIVA: ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’
  • 21. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE STRUTTURA PRODUTTIVA: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’ 21 Sintesi principali risultati.  Comune di Pordenone: nel 2011 si contano 23.031 addetti distribuiti in 4.500 imprese. Oltre il 65% degli addetti e il 75% delle imprese appartiene al settore dei servizi, quota di gran lunga superiore alla media provinciale e regionale sancendo la vocazione terziaria dell’area. Si è osservata tra il 1991 e il 2011 una tendenza positiva degli addetti e delle imprese, interrotta solo tra il 2007 e il 2009 a causa della crisi economica internazionale. A livello settoriale si sono però osservate dinamiche differenti. Il settore industriale ha intrapreso un percorso di concentrazione e specializzazione, manifestato dalla costante riduzione del numero di addetti nel ventennio preso in esame; mentre il comparto dei servizi ha segnato quasi sempre un andamento positivo, tranne nel periodo di crisi. L’andamento delle imprese del settore industriale appare negli anni più altalenante, mentre nel terziario si osserva una leggera contrazione solo tra il 2007 e il 2009.  Sistema territoriale pordenonese (escluso il comune di Pordenone): nel 2011 si contano 27.813 addetti distribuiti in 5.683 imprese. Il 55% degli addetti è impiegato nella manifattura, quota elevata rispetto alla media provinciale e regionale. Il 14,5% delle imprese appartiene all’industria in senso stretto determinando una dimensione media aziendale elevata. Nonostante la vocazione manifatturiera dei comuni della cintura di Pordenone, la tendenza rivela una costante riduzione degli addetti nell’industria verso un incremento nei servizi. L’andamento negli ultimi 20 anni riflette quanto osservato per Pordenone, cioè un incremento sia degli addetti che delle imprese tranne nel periodo della recessione economica. Da sottolineare, in contrasto con Pordenone, una crescita degli occupati nell’industria tra il 1991 e il 2007.
  • 22. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE STRUTTURA PRODUTTIVA: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’ 22 Al 2011 il comune di Pordenone vede la presenza di circa 23 mila addetti; i comuni della cintura mostrano un totale di 27.800 addetti. La composizione settoriale in queste due aree appare estremamente diversa. Emerge il fenomeno di accentramento e specializzazione: oltre il 65% degli addetti di Pordenone è impiegato nel terziario, contro il 30% dei comuni della cintura. Il “sistema Pordenone” vede nel 2011 la presenza di 50.844 addetti, il 46% circa del totale provinciale. Gli addetti sono concentrati per il 45% nel comune di Pordenone (23.031). Porcia è il secondo comune dell’area per numero di addetti, di poco inferiore alle 10 mila unità. Zoppola vede un’elevata presenza di addetti nei servizi e nel settore primario; mentre Cordenons nei servizi e nelle costruzioni; Fiume Veneto si caratterizza per un maggior bilanciamento tra manifattura e servizi. Nota: i dati sugli addetti totali non comprendono gli addetti di imprese non classificate. La classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
  • 23. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE STRUTTURA PRODUTTIVA: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’ 23 In termini di imprese attive, il comune di Pordenone vede la presenza di 4.500 aziende; i comuni della cintura cittadina di circa 5.600 imprese. Come osservato per gli addetti, Pordenone mostra una forte vocazione terziaria. I comuni della cintura vedono circa un quinto delle imprese operanti nel settore primario e il 14,5% nell’industria in senso stretto (in linea con il dato provinciale e leggermente superiore a quello regionale). Il “sistema Pordenone” vede nel 2011 la presenza di 10.183 imprese attive, il 39% sul totale provinciale. Di queste poco meno di metà si collocano all’interno del comune di Pordenone; circa un migliaio a Cordenons, Porcia e Fontanafredda. Nota: i dati sugli addetti totali non comprendono gli addetti di imprese non classificate. La classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
  • 24. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE STRUTTURA PRODUTTIVA: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’ 24 L’evoluzione recente mostra nel complesso per Pordenone un aumento degli addetti tra il 2009 e il 2011, tendenza confermata anche nel primo semestre 2012. Se da un lato la crescita è trascinata dai servizi e dalle costruzioni si osserva una contrazione degli addetti nell’industria in senso stretto, evidenziata anche nel quadro provinciale e regionale. Per i comuni della cintura di Pordenone si osserva, invece, una crescita degli addetti nell’industria in senso stretto, trainata dall’evoluzione positiva del comune di Porcia. Nota: la variazione annuale fa riferimento alle imprese osservate al 31.12 di ciascun anno; la variazione semestrale fa riferimento alle imprese attive osservate al 30.06 di ciascun anno. La classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007; (a) i dati totali comprendono il settore agricoltura, mentre non comprendono le imprese non classificate. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
  • 25. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE STRUTTURA PRODUTTIVA: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’ 25 Il quadro relativo alle imprese mostra per Pordenone un andamento positivo tra il 2009 e il 2011, frutto della crescita delle imprese nell’industria in senso stretto e nei servizi. Negativa la tendenza nelle costruzioni. L’evoluzione provinciale e regionale evidenzia un calo delle imprese nel complesso, frutto della contrazione di tutto il comparto industriale. I comuni della cintura pordenonese vedono una leggera diminuzione delle imprese legata al calo dell’industria in senso stretto. Nota: la variazione annuale fa riferimento alle imprese osservate al 31.12 di ciascun anno; la variazione semestrale fa riferimento alle imprese attive osservate al 30.06 di ciascun anno. La classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007; (a) i dati totali comprendono il settore agricoltura, mentre non comprendono le imprese non classificate. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
  • 26. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE STRUTTURA PRODUTTIVA: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’ 26 Quadro evolutivo di medio periodo per imprese e addetti. Chiara tendenza per tutte le aree prese in esame alla riduzione della quota di addetti nell’industria in senso stretto verso una terziarizzazione dell’economia. Anche se va sottolineato che alcuni rimangono marcatamente industriali: Fontanafredda, Porcia e San Quirino. Nota: i dati riguardano solo gli addetti alle imprese e non comprendono gli addetti alle istituzioni pubbliche e non-profit; per gli anni 1991 e 2001 si utilizza la classificazione Ateco 2002, per il 2009 la classificazione Ateco 2007 per le attività economiche. Fonte: elaborazioni su dati Istat (censimento industria e servizi 1991 e 2001; archivio delle imprese attive ASIA 2009).
  • 27. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE STRUTTURA PRODUTTIVA: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’ 27 Si osserva una dinamica generale di crescita degli addetti e delle unità locali negli anni ‘90 e negli anni duemila prima della crisi economica. Tra il 2007 e il 2009 si osserva un’importante flessione in tutte le aree, più marcata all’interno della provincia di Pordenone rispetto alla regione. Si osserva per alcuni comuni del sistema pordenonese (Cordenons, Fiume Veneto e San Quirino) una contrazione degli addetti anche tra il 2001 e il 2007. Nota: i dati riguardano solo gli addetti alle imprese e non comprendono gli addetti alle istituzioni pubbliche e non-profit; (a) per il 2007 classificazione Ateco 2002; (b) per il 2007 classificazione Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Istat (censimento industria e servizi 1991 e 2001; archivio delle imprese attive ASIA 2007 e 2009).
  • 28. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE STRUTTURA PRODUTTIVA: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’ 28 Entrando nel dettaglio per settori si osserva per il comune di Pordenone: (1) per il settore industriale una flessione marcata degli addetti a partire dagli anni ‘90; (2) per le costruzioni una contrazione negli anni ‘90 e tra il 2007 e il 2009; (3) una crescita nei servizi fino al 2007. La crisi del 2008-2009 ha invece impattato su tutti i settori di attività. Per i comuni della cintura di Pordenone si osserva invece una tenuta degli addetti nell’industria fino al 2007; una crescita nei servizi, marcata negli anni ‘90, consistente negli anni duemila pre crisi e dello 0,9% tra il 2007 e il 2009. Nota: i dati riguardano solo gli addetti alle imprese e non comprendono gli addetti alle istituzioni pubbliche e non-profit; (a) per il 2007 classificazione Ateco 2002; (b) per il 2007 classificazione Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Istat (censimento industria e servizi 1991 e 2001; archivio delle imprese attive ASIA 2007 e 2009).
  • 29. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE STRUTTURA PRODUTTIVA: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’ 29 Dal lato delle imprese per il comune di Pordenone si evidenzia: (1) una contrazione per tutti gli anni duemila, accentuatasi durante la crisi economica, nell’industria in senso stretto; (2) una flessione delle imprese di costruzioni tra il 2007 e il 2009 dopo un quindicennio di crescita a due cifre; (3) la crescita delle imprese nei servizi lungo tutto l’arco temporale preso in esame. Per i comuni della cintura e nella media provinciale si evidenziano le stesse dinamiche osservate per Pordenone. Nota: i dati riguardano solo gli addetti alle imprese e non comprendono gli addetti alle istituzioni pubbliche e non-profit; (a) per il 2007 classificazione Ateco 2002; (b) per il 2007 classificazione Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Istat (censimento industria e servizi 1991 e 2001; archivio delle imprese attive ASIA 2007 e 2009).
  • 30. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE STRUTTURA PRODUTTIVA: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’ 30 Tendenze della dimensione aziendale. Per il settore industriale si osserva una chiara tendenza all’incremento degli addetti nella piccola-medio impresa a scapito della piccola e della grande azienda. Per il settore terziario pur prevalendo la micro- impresa (1-9) si osserva un calo della relativa quota di addetti a favore delle classi superiori. Nota: i dati riguardano solo gli addetti alle imprese e non comprendono gli addetti alle istituzioni pubbliche e non-profit; per gli anni 1991 e 2001 si utilizza la classificazione Ateco 2002, per il 2009 la classificazione Ateco 2007 per le attività economiche. Fonte: elaborazioni su dati Istat (censimento industria e servizi 1991 e 2001; archivio delle imprese attive ASIA 2009).
  • 31. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 31 SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE: MANIFATTURA
  • 32. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE MANIFATTURA 32 Sintesi principali risultati.  Comune di Pordenone: le imprese manifatturiere ammontano nel 2011 a 397 per un numero di addetti di poco superiore alle 6 mila unità. Tra queste il 36,8% degli occupati lavora nella meccanica, il 20,1% nell’elettronica, il 16% nella metallurgia e il 12,2% nel legno-arredo, quota quest’ultima molto inferiore alla media provinciale. L’evoluzione della manifattura tra il 2007 e il 2011 mostra una contrazione complessiva, legata alla flessione del comparto dell’elettronica. La metallurgia invece registra un andamento positivo nel periodo analizzato. Legno-arredo e meccanica presentano invece andamenti altalenanti.  Sistema territoriale pordenonese (escluso il comune di Pordenone): il settore manifatturiero conta circa 15 mila addetti e 809 imprese al 2011. Al suo interno il comparto con una quota maggiore di occupati e di specializzazione dell’area è quello dell’elettronica/elettrodomestici (39,5%), seguito dalla metallurgia (20,7%), dalla meccanica (14,6%) e dal legno-arredo (11,1%). Tra il 2007 e il 2011 si osserva una flessione degli addetti per il settore del legno-arredo e della metallurgia. L’andamento di meccanica ed elettronica appare altalenante.  Provincia di Pordenone: a livello provinciale il primo settore manifatturiero è quello del legno-arredo con il 28,4% dei lavoratori, seguito dai tre comparti della metalmeccanica. Il settore manifatturiero nel complesso registra un calo costante degli addetti tra il 2007 e il 2011: tra il 2007 e il 2009 calano gli occupati in tutti i principali settori; tra il 2009 e il 2011 segnano un andamento positivo gli addetti nella metallurgia e nell’elettronica.
  • 33. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE MANIFATTURA 33 Gli addetti nella manifattura nel comune di Pordenone sono poco più di 6 mila e si concentrano per l’85,8% nella metalmeccanica (73,6%, in particolare nella meccanica 36,8%) e nel legno-arredo (12,2%). La cintura di Pordenone vede la presenza di 15 mila addetti. Il primo settore è quello dell’elettronica, seguito da metallurgia e meccanica. Focalizzando l’attenzione sui comuni a maggior vocazione industriale all’interno del “sistema Pordenone” emergono forti specializzazioni: quasi tutta l’elettronica si concentra a Porcia; a Fontanafredda il 40% lavora nella meccanica e il 25% nell’industria del legno-arredo; a San Quirino metallurgia, meccanica e legno-arredo; nei rimanenti comuni prevale la metallurgia in particolare a Fiume Veneto dove il 50% degli addetti è occupato nella metallurgia. Nota: la classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
  • 34. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE MANIFATTURA 34 Osservando le imprese, non pesando quindi per la dimensione, si ridimensiona la composizione settoriale. Il comune di Pordenone aumenta il peso delle aziende nell’elettronica (22,9%), e diminuisce la meccanica (14,4%, quindi mediamente di imprese più grandi) e circa un 15% rispettivamente nel legno-arredo e nella metallurgia. A livello provinciale e di sistema Pordenonese si osserva una quota maggiore di imprese nella metallurgia e nel legno-arredo. Focalizzando l’attenzione sui comuni con vocazione industriale: a Fiume Veneto oltre il 40% delle aziende appartiene alla metallurgia; a Fontanafredda il 60% delle aziende si concentra nella metallurgia e nel legno- arredo; a Porcia, pur essendo rilevanti la metallurgia ed il legno arredo, risultano emergenti anche meccanica ed elettronica/elettrodomestici; a San Quirino il 35% nella metallurgia e il 16% sia per meccanica che legno-arredo. Nota: la classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
  • 35. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE MANIFATTURA 35 La dinamica degli addetti tra 2009 e 2011 mostra per Pordenone comune una crescita consistente nella metallurgia (+29,5%) e un incremento per il legno-arredo (+2,3%). La forte riduzione nell’elettronica porta il manifatturiero in severa contrazione (-13,7%), mentre cresce il sistema circostante (9,1%) e calano di poco provincia (-1,3%) e regione (-0,6%). A livello di cintura pordenonese si osserva una crescita, a macchie di leopardo nella manifattura tra il 2009 e il 2011, trainata dal comparto elettronico/elettrodomestici (che recupera le diminuzioni registrate a Pordenone). Negativo il bilancio per gli altri principali settori. A livello provinciale tendenza positiva per elettronica e metallurgia, in contrazione significativa il comparto legno-arredo. La meccanica mostra una comune leggera diminuzione per tutti gli aggregati territoriali provinciali, in crescita invece nella regione. Nota: la classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
  • 36. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE MANIFATTURA 36 Tra il 2007 e il 2009, nel pieno della crisi economica, si osserva come questa tocchi tutti i comparti: contrazione degli addetti, in misura relativamente più accentuata per il “sistema Pordenone”. Per il comune di Pordenone, tra i principali settori, si segnala la flessione del legno-arredo e dell’elettronica, mentre crescono gli addetti per meccanica e metallurgia. A livello di cintura pordenonese si osserva la tenuta dell’industria meccanica; mentre diminuisce il numero di addetti per gli altri principali comparti (legno-arredo, metallurgia ed elettronica), portando il saldo manifatturiero a variazioni più negative rispetto a provincia e regione. Nota: i dati riguardano solo gli addetti alle imprese e non comprendono gli addetti alle istituzioni pubbliche e non-profit; si considera la classificazione Ateco 2007 per le attività economiche. Fonte: elaborazioni su dati Istat (archivio delle imprese attive ASIA ).
  • 37. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE MANIFATTURA 37 La dinamica delle imprese tra il 2009 e il 2011 per il comune di Pordenone vede una crescita nel complesso (+2,8%), trainata da tutti i principali settori. Per il totale dei comuni del sistema pordenonese si osserva invece una contrazione delle imprese legata in particolare alla flessione della metallurgia, del legno-arredo e dell’elettronica. Il bilancio provinciale e regionale risulta negativo, solo la meccanica risulta in espansione. Nota: la classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
  • 38. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE MANIFATTURA 38 Tra il 2007 e il 2009 si verifica una contrazione significativa delle imprese in concomitanza con la recessione economica. A livello comunale diminuiscono le unità nel settore del legno-arredo, della metallurgia e della meccanica. A livello di sistema la flessione coinvolge quasi tutti i settori. Andamenti simili si riscontrano per provincia e regione. Nota: i dati riguardano solo gli addetti alle imprese e non comprendono gli addetti alle istituzioni pubbliche e non-profit; si considera la classificazione Ateco 2007 per le attività economiche. Fonte: elaborazioni su dati Istat (archivio delle imprese attive ASIA ).
  • 39. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 39 SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE: TERZIARIO
  • 40. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE TERZIARIO 40 Sintesi principali risultati.  Comune di Pordenone: il settore dei servizi conta al 2011 la presenza di 3.374 imprese attive per un numero di addetti pari a circa 15 mila. Poco più di un quinto degli occupati lavora nelle attività connesse con i servizi alla persona, il 15,7% nel commercio al dettaglio, il 15% nelle attività finanziarie e il 12,3% nell’alloggio e ristorazione. L’evoluzione degli addetti di questi quattro principali settori tra il 2007 e il 2011 risulta positiva per tutto il periodo, a fronte di una contrazione dei lavoratori nel complesso del terziario tra il 2007 e il 2009. Fa eccezione il comparto della ristorazione che tra il 2007 e il 2009 registra una leggera contrazione.  Sistema territoriale pordenonese (escluso il comune di Pordenone): il terziario conta 2.665 imprese e 8.579 addetti in gran parte, oltre il 55% concentrati nel commercio e ristorazione. Rispetto a Pordenone, comune e provincia mostrano una quota significativa di occupati impiegati nelle attività professionali. Tra il 2007 e il 2009 si osserva una flessione generale degli addetti che coinvolge il commercio all’ingrosso e le attività professionali, mentre nel biennio successivo si assiste ad un ritorno alla crescita dei lavoratori in quasi tutti i comparti.  Provincia di Pordenone: gli addetti nel terziario ammontano a circa 44.600 distribuiti su 13 mila imprese. Il maggior settore è quello del commercio dove lavora il 35% degli addetti. Al pari di quanto osservato per le altre aree la provincia vede una flessione degli occupati tra il 2007 e il 2009 e una crescita sostenuta tra il 2009 e il 2011.
  • 41. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE TERZIARIO 41 Pordenone comune vede il 22,8% degli addetti occupati nei servizi alla persona, un 15% rispettivamente nel commercio al dettaglio e nelle attività finanziarie, un 12% nell’alloggio e ristorazione. Nel complesso degli altri comuni del “sistema” circa il 53% degli occupati lavora nel commercio e nella ristorazione. Focalizzando l’attenzione sui comuni a maggior vocazione terziaria si osserva: per Cordenons il 21% degli addetti lavora nei servizi alla persona ed il 13% nelle attività professionali; a Roveredo in Piano il 57,8% degli addetti nei servizi lavora nelle attività professionali; Porcia, san Quirino e Zoppola si caratterizzano per un quota elevata (oltre il 25%) nel commercio all’ingrosso; Fiume Veneto e Fontanafredda vedono una quota consistente di addetti nel commercio al dettaglio e nella ristorazione. Nota: la classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
  • 42. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE TERZIARIO 42 Le imprese del terziario sono 3.374 nell’area comunale e 2.665 nei comuni della cintura. Il 38% appartiene al commercio, il 14,2% alle attività professionali, il 12,9% alle attività di immobiliari e il 12,2% ai servizi alla persona, attività caratterizzate per la minore dimensione d’impresa. I comuni della cintura pordenonese vedono una forte presenza di imprese nel commercio e ristorazione (55%). Nota: la classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
  • 43. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE TERZIARIO 43 Tra il 2009 e il 2011 si osserva un incremento consistente degli addetti nel terziario per tutte le aree esaminate, seppur non omogenea tra settori e territori. Nel comune di Pordenone si evidenzia un incremento degli addetti in tutti i principali comparti, in particolare ristorazione e servizi alla persona. Mostrano una tendenza negativa le attività immobiliari; leggermente in calo le attività di informatica e ricerca e sviluppo. Per i comuni della cintura pordenonese si sottolinea la buona performance di quasi tutti i comparti ad eccezione dei servizi alla persona e delle attività di trasporto. Provincia e regione aumentano gli occupati in misura inferiore al comune di Pordenone, con alcune marcate differenze settoriali (es. ristorazione e credito e finanza). Nota: la classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
  • 44. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE TERZIARIO 44 Tra il 2007 e il 2009 nel comune di Pordenone si osserva una contrazione degli addetti nel terziario, legata in gran parte ai comparti del commercio all’ingrosso, dei trasporti e soprattutto delle attività professionali, tutti settori strettamente connessi all’attività industriale. Mostrano, invece, una tendenza positiva i settori più legati al cittadino: commercio al dettaglio, ristorazione, attività finanziarie servizi alla persona. Per i comuni della cintura pordenonese si osserva un leggero incremento degli addetti nel complesso. Si verificano due importanti flessioni per il comparto dei trasporti e per quello delle attività professionali. Dinamiche simili si riscontrano in provincia e regione: calo dei servizi alle imprese e tenuta di quelli alla persona, con saldi complessivamente positivi per la regione. Nota: i dati riguardano solo gli addetti alle imprese e non comprendono gli addetti alle istituzioni pubbliche e non-profit; si considera la classificazione Ateco 2007 per le attività economiche. Fonte: elaborazioni su dati Istat (archivio delle imprese attive ASIA ).
  • 45. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE TERZIARIO 45 In termini di imprese si osserva tra il 2009 e il 2011 una tendenza positiva nel complesso di tutte le aree esaminate. Per il comune di Pordenone si registra una diminuzione delle imprese nel commercio all’ingrosso, nei trasporti e nelle attività di informatica e di ricerca e sviluppo. In crescita a due cifre il comparto delle attività professionali. Nei comuni della cintura pordenonese aumenta il numero di imprese in quasi tutti i comparti, ad eccezione del commercio all’ingrosso, dei trasporti e delle attività finanziarie. Nota: la classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
  • 46. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE TERZIARIO 46 Nonostante la forte recessione che ha contraddistinto il 2008 e il 2009, si registra una crescita delle imprese per il comune di Pordenone e per i comuni appartenenti alla cintura urbana. Solo a livello regionale si segna una leggera flessione. In marcata flessione le attività a servizio dell’industria: commercio all’ingrosso e trasporti, magazzinaggio e comunicazioni. Nota: i dati riguardano solo gli addetti alle imprese e non comprendono gli addetti alle istituzioni pubbliche e non-profit; si considera la classificazione Ateco 2007 per le attività economiche. Fonte: elaborazioni su dati Istat (archivio delle imprese attive ASIA ).
  • 47. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 47 RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO E MERCATO DEL LAVORO
  • 48. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE E MERCATO DEL LAVORO 48 Sintesi principali risultati.  Ricchezza: il valore aggiunto della provincia di Pordenone ammonta, nel 2010 in termini correnti, a poco meno di 8 miliardi di euro, circa un quarto del valore regionale. La tendenza dell’ultimo ventennio rivela un andamento crescente dal 1995 al 2001, una flessione consistente nel 2002-2003, un ritorno alla crescita fino al 2007 e una nuova caduta in concomitanza con la crisi economica internazionale. Le stime al 2011 indicano che, nonostante un ultimo biennio di crescita, il valore aggiunto è molto lontano dai livelli pre-crisi. La composizione settoriale osservata in un intervallo decennale conferma, sul piano della ricchezza prodotta, la progressiva terziarizzazione dell’economia provinciale: il peso del valore aggiunto nei servizi è passato dal 57,5% del 2000 al 65,1% del 2010.  Esportazioni: i principali partner commerciali sono Germania e Francia, con un peso complessivo dell’UE15 del 51,8% sulle esportazioni totali della provincia di Pordenone. Tuttavia nel ventennio analizzato si osserva una chiara tendenza all’incremento del peso delle esportazioni verso i paesi UE di nuova adesione e verso i paesi extra UE27. Il terzo partner commerciale risulta infatti la Cina che nel 2011 detiene il 6,6% delle esportazioni provinciali rispetto al 2,7% del 2001. Rispetto alla composizione merceologia il primo settore risulta la meccanica, seguita dal legno-arredo e dall’elettronica/elettrodomestici. Mentre il primo appare in espansione, gli altri due settori vedono una progressiva perdita di peso nel complesso delle esportazioni di manufatti. Tuttavia i mobili nel 2011 rimangono il primo comparto per valore delle esportazioni.  Mercato del lavoro: l’occupazione provinciale ha risentito degli effetti della crisi economica. Tra il 2010 e il 2008 si osserva una calo dell’occupazione del 5,8% che accomuna tutti i principali settori. Nel 2011 si registra un ritorno alla crescita, trainata dal comparto industriale. Tuttavia i segnali nei primi mesi del 2012 appaiono poco incoraggianti: le ore di CIG sono notevolmente cresciute rispetto allo stesso periodo del 2011.
  • 49. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE E MERCATO DEL LAVORO 49 Il valore aggiunto provinciale negli ultimi 15 anni ha subito due importanti flessioni: nel 2003 e nel 2009. Quest’ultima è risultata la più pesante riportando il valore al 1995. Il timido recupero osservato nel 2010 e nel 2011 non ha consentito un ritorno ai valori massimi del 2007. Nota: dati concatenati al 2000; valori stimati dal 2009 al 2011. Fonte: elaborazioni su dati Istat (conti economici territoriali, gennaio 2011) e Camera di Commercio Pordenone (giornata dell’economia 2012).
  • 50. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE E MERCATO DEL LAVORO 50 Nel 2010 il valore aggiunto provinciale deriva per il 65% dal settore dei servizi e per il 28,5% dall’industria in senso stretto. Rispetto al 2000 si assiste ad una progressiva terziarizzazione dell’economia. Tuttavia a livello regionale il peso del valore aggiunto nei servizi appare maggiore (73,3% nel 2010). Nota: valore aggiunto espresso a prezzi correnti in milioni di euro. Fonte: elaborazioni su dati Istat (conti economici territoriali, gennaio 2011) e Camera di Commercio Pordenone (giornata dell’economia 2012).
  • 51. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE E MERCATO DEL LAVORO 51 Nel 2011 il valore delle esportazioni nella provincia di Pordenone ammonta a circa 3,4 miliardi di euro, il 27% del valore regionale. La dinamica è positiva per tutti gli anni ‘90 e fino al 2007, prima della recessione, anche se inferiore alla dinamica regionale. Tra il 2007 e il 2011 si osserva un calo consistente pari al 14,8%, a fronte di una tenuta a livello regionale, spinta da Trieste, ma anche Gorizia e Udine hanno performance migliori. Il primo semestre 2012 appare positivo. Nota: valori correnti espressi in milioni di euro. Fonte: elaborazioni su dati Istat (Coeweb, settembre 2012).
  • 52. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE E MERCATO DEL LAVORO 52 La tendenza provinciale e regionale nell’ultimo ventennio è di un progressivo cambiamento nella composizione delle esportazioni per macro area di destinazione: cala la quota verso i paesi della “vecchia” Europa e aumenta il peso dei paesi di “nuova” adesione e verso quelli extra UE27, sebbene il peso di questi ultimi sia inferiore al dato regionale. Nota: (a) paesi di “vecchia” adesione, prima del 2004; (b) paesi di “nuova” adesione, dopo il 2004. Fonte: elaborazioni su dati Istat (Coeweb, settembre 2012).
  • 53. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE E MERCATO DEL LAVORO 53 Il calo delle esportazioni tra il 2007 e il 2011 accomuna tutte le principali aree di destinazione, ad eccezione dei BRIC che segnano una leggera crescita (+1,4%). Si conferma la capacità della regione di andare all’estero, anche se va considerato l’effetto statistico del porto di Trieste. Nota: (a) paesi di “nuova” adesione, dopo il 2004; (b) ad esclusione della Russia; (c) comprende Brasile, Russia, India e Cina; (d) comprende Algeria, Angola, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Ecuador, Iran, Iraq, Kuwait, Libia, Nigeria, Qatar e Venezuela; (e) comprende Corea del Sud, Hong Kong, Malaysia, Singapore, Taiwan e Thailandia. Fonte: elaborazioni su dati Istat (Coeweb, settembre 2012).
  • 54. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE E MERCATO DEL LAVORO 54 Al 2011 i primi tre partner commerciali della provincia di Pordenone sono Germania (17,8%), Francia (10,1%) e Cina (6,6%). I primi due paesi mantengono la stessa posizione del 2001, ma con quote leggermente inferiori. La Cina sale dal nono al terzo posto passando da un peso del 2,7% al 6,6%, scendono gli Stati Uniti, ma crescono Polonia e Russia. Fonte: elaborazioni su dati Istat (Coeweb, settembre 2012).
  • 55. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE E MERCATO DEL LAVORO 55 Tra il 2007 e il 2011 si osserva una flessione generale delle esportazioni manifatturiere (a fronte di una tenuta regionale). Crescono solo tre settori che però ricoprono un peso minore nel quadro provinciale: alimentare, sistema moda e mezzi di trasporto. Negli anni che precedono la recessione economica si evidenzia una dinamica positiva per tutti i principali settori ad esclusione dell’elettronica/ elettrodomestici. Nota: classificazione delle merci in base all’Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Istat (Coeweb, settembre 2012).
  • 56. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE E MERCATO DEL LAVORO 56 In termini merceologici nel 2011 il settore delle macchine e degli apparecchi meccanici rappresenta il 34,6% delle esportazioni di manufatti in provincia. Il secondo settore risulta il legno-arredo (20,8%), segue il comparto dell’elettronica/elettrodomestici (16,1%). La tendenza nel corso dell’ultimo ventennio è di un progressivo aumento della metal-meccanica, di una tenuta del legno arredo e di una diminuzione del peso dell’elettronica. Nota: classificazione delle merci in base all’Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Istat (Coeweb, settembre 2012).
  • 57. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE E MERCATO DEL LAVORO 57 I mobili rimangono il prodotto con maggior valore esportato (19,9% nel 2011 e 21,5% nel 2001). Scendono dal secondo al terzo posto gli apparecchi per uso domestico (elettrodomestici) con una riduzione del peso dal 17,8% all’8,9%. Nota: classificazione delle merci in base all’Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Istat (Coeweb, settembre 2012).
  • 58. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE E MERCATO DEL LAVORO 58 I dati relativi al mercato del lavoro provinciale rivelano: (1) un calo generalizzato di tutti i comparti dell’occupazione tra il 2008 e il 2010 e una ripresa tra il 2010 e il 2011 trainata dall’industria. In quest’ultimo periodo solo il settore del commercio e della ristorazione vede una consistente riduzione dell’occupazione. I livelli di occupazione al 2011 sono tornati ai massimi del 2008 (il tasso di occupazione è pari al 67,1%), mentre scende leggermente il tasso di disoccupazione che però rimane su valori elevati. Principali indicatori del mercato del lavoro. Anni 2008-2011 Valori Var.% Var.% Indicatori 2008 2010 2011 10/08 11/10 Pordenone Occupati totali 137.646 134.283 139.875 -2,4 4,2 Agricoltura e pesca 3.867 3.146 3.201 -18,6 1,7 Industria in senso stretto 47.794 47.034 51.289 -1,6 9,0 Costruzioni 9.735 9.243 10.140 -5,1 9,7 Totale servizi 76.249 74.861 75.244 -1,8 0,5 Disoccupati 5.630 8.921 8.416 58,5 -5,7 T. occupazione (15-64) 67,1 64,2 67,1 -4,3 4,5 T. disoccupazione (15+) 3,9 6,2 5,7 58,5 -8,9 Friuli Venezia Giulia Occupati totali 521.634 507.868 510.713 -2,6 0,6 Agricoltura e pesca 12.060 12.809 10.109 6,2 -21,1 Industria in senso stretto 137.515 137.093 134.020 -0,3 -2,2 Costruzioni 38.514 38.088 40.512 -1,1 6,4 Totale servizi 333.544 319.878 326.072 -4,1 1,9 Disoccupati 23.323 30.698 28.030 31,6 -8,7 T. occupazione (15-64) 65,3 63,6 64,2 -2,6 0,9 T. disoccupazione (15+) 4,3 5,7 5,2 33,2 -8,7 Fonte: elaborazioni su dati Istat (RCFL, aprile 2012).
  • 59. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE E MERCATO DEL LAVORO 59 Il ricorso alla cassa integrazione evidenzia nei primi sei mesi del 2012 una crescita delle ore richieste in tutte e tre le diverse gestioni. Il 2011 si è chiuso con un bilancio meno pesante rispetto al 2010. Fonte: elaborazioni su dati Inps (estrazione settembre 2012).
  • 60. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 60 II PARTE – ANALISI STRUTTURALE
  • 61. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 61 PORDENONE NEL SISTEMA DI RETI E NODI DEL NORD ITALIA
  • 62. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PORDENONE NEL SISTEMA DI RETI E NODI DEL NORD ITALIA PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 62 La popolazione del Nord Italia è passata nel complesso da meno di 15 milioni e mezzo di abitanti nel 1871 a quasi 34 milioni nel 2011 (+120%). Il Friuli Venezia Giulia, dopo la flessione tra il 1981 e il 2001, nell’ultimo decennio ha ripreso a crescere, raggiungendo nel 2011 il nuovo massimo di popolazione. Popolazione residente (migliaia) Tasso di variazione % Regione 1871- 1871 1901 1931 1961 1971 1981 1991 2001 2011 61-81 81-01 01-11 61-11 2011 Lombardia 3.438 4.314 5.596 7.406 8.543 8.892 8.856 9.033 9.918 20,1 1,6 9,8 33,9 188,5 Veneto 2.165 2.584 3.487 3.847 4.123 4.345 4.381 4.528 4.938 13,0 4,2 9,1 28,4 128,1 Piemonte 2.813 3.313 3.450 3.914 4.432 4.479 4.303 4.215 4.457 14,4 -5,9 5,8 13,9 58,4 Emilia Romagna 2.171 2.547 3.267 3.667 3.847 3.958 3.910 3.983 4.414 7,9 0,7 10,8 20,4 103,3 Toscana 2.090 2.504 2.915 3.286 3.473 3.581 3.530 3.498 3.750 9,0 -2,3 7,2 14,1 79,4 Liguria 852 1.087 1.423 1.735 1.854 1.808 1.676 1.572 1.617 4,2 -13,1 2,9 -6,8 89,7 Marche 915 1.089 1.240 1.347 1.360 1.412 1.429 1.471 1.583 4,8 4,1 7,7 17,5 73,0 Friuli Venezia Giulia 482 614 1.180 1.204 1.214 1.234 1.198 1.184 1.236 2,5 -4,1 4,4 2,6 156,6 Trentino Alto Adige* - - 667 786 842 873 890 940 1.037 11,1 7,6 10,3 32,0 - Umbria 469 579 696 795 776 808 812 826 906 1,6 2,3 9,8 14,1 93,3 Valle d'Aosta 82 84 83 101 109 112 116 120 128 11,3 6,4 7,3 27,0 57,0 Nord Italia** 15.478 18.714 24.003 28.089 30.573 31.502 31.100 31.368 33.985 12,2 -0,4 8,3 21,0 119,6 Italia 27.300 32.963 41.043 50.624 54.137 56.557 56.778 56.996 60.626 11,7 0,8 6,4 19,8 122,1 *: Popolazione residente nel 1871 e 1901 non disponibile. **: Popolazione residente nel 1871 e nel 1901 e variazioni 1871-2011 senza il dato del Trentino Alto Adige. Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Censimenti popolazione e abitazioni (1871-2001) e Rilevazione annuale sulla popolazione residente comunale (2011).
  • 63. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PORDENONE NEL SISTEMA DI RETI E NODI DEL NORD ITALIA PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 63 Le esportazioni delle regioni settentrionali (valori in milioni di euro) hanno recuperato il valore del 2008. In termini di peso relativo, il valore delle esportazioni del FVG è pari ad ¼ dell’export Veneto. Un rapporto analogo si ritrova confrontando il valore aggiunto prodotto dalle due regioni. 110.000 La somma dell’export di 100.000 Friuli Venezia Giulia e Veneto è pari al 60% 90.000 dell’export della 80.000 Lombardia. 70.000 60.000 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 0 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Piemonte Lombardia Liguria Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Fonte: elaborazioni su dati Istat-Coeweb. Note: il dato 2011 è provvisorio.
  • 64. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PORDENONE NEL SISTEMA DI RETI E NODI DEL NORD ITALIA PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 64 La mappa rappresenta in rosso i territori che raggiungono oggi il massimo popolamento della loro storia. I territori che raggiungono oggi il massimo popolamento della loro storia sono:  il corridoio padano da Milano;  il Veneto centrale e il suo prolungamento verso Pordenone;  la via Emilia e la sua prosecuzione lungo la costa adriatica verso Ancona;  l’area metropolitana di Torino;  l’area metropolitana di Firenze con la piana e sino a Livorno;  la provincia di Bolzano e i suoi collegamenti trasversali con Merano a ovest e Brunico a est. La crescita di queste aree compensa ampiamente il decremento che si registra altrove, determinando così la crescita complessiva dell’Italia settentrionale ed accentuando contestualmente la concentrazione lungo i corridoi. Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Censimenti popolazione e abitazioni (1871-2001) e Rilevazione annuale sulla popolazione residente comunale (2011).
  • 65. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PORDENONE NEL SISTEMA DI RETI E NODI DEL NORD ITALIA PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 65 La mappa rappresenta in rosso i comuni che hanno maggiormente visto accrescere il loro peso in termini di addetti rispetto al 1971. Si noti il triangolo "post-industriale“ emerso negli anni ‘80 e consolidatosi nella seconda metà degli anni '90 i cui vertici sono centrati su Milano, il nodo emiliano, e quello veneto che si prolunga verso il Friuli Venezia Giulia. Baviera Austria Svizzera Rete autostradale esistente Nord Africa – Asia Fonte: elaborazioni su dati Istat, Censimenti Industria e Servizi (1971) e ASIA Archivio Statistico Imprese Attive (2007).
  • 66. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PORDENONE NEL SISTEMA DI RETI E NODI DEL NORD ITALIA PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 66 Emerge il ruolo importante dei corridoi: le aree che hanno visto lo sviluppo maggiore sono poste all’incrocio tra fasci infrastrutturali. La mappa classifica i comuni sulla base dello scarto assoluto tra popolazione 2011 e popolazione teorica 2011 calcolata in base alla ripartizione del 1961. Nelle tonalità più chiare i comuni cresciuti meno di quello che avrebbero dovuto per mantenere la loro quota di popolazione sul totale complessivo del Nord Italia. Nelle tonalità più scure quelli che hanno aumentato la loro importanza. In generale, si conferma il ruolo importante dei corridoi, ma è evidente che la rete autostradale da sola non struttura un effetto corridoio (si noti, ad esempio le differenze tra Piemonte orientale e Lombardia occidentale). D’altro canto, si accentua ulteriormente l’emergere di nodi nelle intersezioni tra corridoi. Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Censimenti popolazione e abitazioni (1961) e Rilevazione annuale sulla popolazione residente comunale (2011).
  • 67. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PORDENONE NEL SISTEMA DI RETI E NODI DEL NORD ITALIA PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 67 Al 2007, 28 addetti del Friuli Venezia Giulia su 100 lavorano in provincia di Pordenone, un dato in costante crescita negli ultimi decenni (erano 23 nel 1971). Sono evidenti due cicli di forte crescita nel periodo considerato: un primo tra gli anni ‘70 e ‘80 ed un secondo tra gli anni ‘90 e 2000. Addetti alle unità locali imprese Tassi di variazione % Composizione % Provincia 1971 1981 1991 2001 2007 71-81 81-91 91-01 01-07 71-07 1971 1981 1991 2001 2007 Udine 110.678 158.447 149.045 157.698 169.752 43,2 -5,9 5,8 7,6 53,4 38,5 44,9 44,0 43,5 44,5 di cui capoluogo 27.354 33.866 32.524 31.773 34.820 23,8 -4,0 -2,3 9,6 27,3 9,5 9,6 9,6 8,8 9,1 di cui resto provincia 83.324 124.581 116.521 125.925 134.932 49,5 -6,5 8,1 7,2 61,9 29,0 35,3 34,4 34,8 35,4 Gorizia 34.567 36.715 37.642 39.596 39.924 6,2 2,5 5,2 0,8 15,5 12,0 10,4 11,1 10,9 10,5 di cui capoluogo 11.786 10.806 10.995 10.382 9.905 -8,3 1,7 -5,6 -4,6 -16,0 4,1 3,1 3,2 2,9 2,6 di cui resto provincia 22.781 25.909 26.647 29.214 30.018 13,7 2,8 9,6 2,8 31,8 7,9 7,3 7,9 8,1 7,9 Trieste 76.153 76.864 67.872 65.262 64.118 0,9 -11,7 -3,8 -1,8 -15,8 26,5 21,8 20,0 18,0 16,8 di cui capoluogo 66.895 67.169 58.778 56.146 54.528 0,4 -12,5 -4,5 -2,9 -18,5 23,2 19,0 17,3 15,5 14,3 di cui resto provincia 9.258 9.695 9.094 9.116 9.590 4,7 -6,2 0,2 5,2 3,6 3,2 2,7 2,7 2,5 2,5 Pordenone 66.360 81.206 84.441 99.778 107.530 22,4 4,0 18,2 7,8 62,0 23,1 23,0 24,9 27,5 28,2 di cui capoluogo 17.086 18.625 18.011 19.699 22.338 9,0 -3,3 9,4 13,4 30,7 5,9 5,3 5,3 5,4 5,9 di cui resto provincia 49.274 62.581 66.430 80.079 85.191 27,0 6,2 20,5 6,4 72,9 17,1 17,7 19,6 22,1 22,3 Totale FVG 287.758 353.232 339.000 362.334 381.323 22,8 -4,0 6,9 5,2 32,5 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Censimento industria e servizi (1971-2001) e ASIA – Archivio Statistico Imprese Attive (2007).