Visitiamo Humus Park, sito del Parco del Castello di Torre ( Pordenone) con l...
Testo unico (Pordenone più Facile)
1. Inquadramento generale
Scenari di riferimento
Indicatori di sintesi
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•
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Estensione territoriale
Densità demografica
Uso reale del suolo
Evoluzione urbana
Pericolosità idraulica
Approfondimenti
Acque superficiali
Verde tutelato
Suolo urbanizzato
Grafo stradale
Rete ciclabile
Biodiversità
habitat naturaliformi lungo i corsi d’acqua
morfologia fluviale e vegetazione ripariale
TESTO UNICO
Composizione di dati, informazioni, riflessioni
propedeutiche alla redazione
del nuovo
Piano Regolatore Generale Comunale
luglio 2013
Radiazioni non ionizzanti
telefonia mobile
elettrodotti
Lezioni di piano
Le riflessioni che hanno accompagnato
i piani regolatori di Pordenone
Approfondimenti
I piani attuativi
di iniziativa pubblica e privata
Le potenzialità edificatorie residenziali
non ancora attuate alla data di luglio 2013
Il recupero urbano
L’edilizia economica popolare
Il futuro non per caso
Tracce comuni per un piano Sostenibile, Mobile,
Accogliente, Resiliente, Trasparente
esiti del percorso partecipativo “Pordenone più facile”
Servizi
Stima speditiva
del grado di accessibilità
2. Premessa
Il Testo Unico rappresenta un orienatmento alla lettura dei
documenti più significativi (relazioni, ricerche, studi, analisi
quali-quantitative) raccolti e/o elaborati dal Comune di
Pordenone nel corso degli anni.
La selezione è stata effettuata sulla base dei temi emersi
nel percorso “Pordenone più facile”: ne sono un esempio
gli indicatori dedicati al consumo di suolo, la biodiversità
e l’accessibilità ai servizi, così come la descrizione
dell’evoluzione delle scelte urbanistiche, delle potenzialità
edificatorie, delle attenzioni al recupero.
Tutti i documenti sono raccolti in formato digitale e
organizzati in cinque cartelle (dvd allegato):
• parte SOCIO-ECONOMICA
• parte PIANIFICAZIONE URBANISTICA
• parte AMBIENTALE
• ALTRI SETTORI
• TAVOLE
Il presente TESTO UNICO è inoltre accompagnato da un
elenco dettagliato di tutta la documentazione disponibile,
integrato da una check list di siti di riferimento dove
apporofondire alcune delle tematiche più rilevanti per la
pianificazione del territorio (es. sicurezza idraulica).
Inquadramento generale
Scenari di riferimento
Indicatori di sintesi
•
•
•
•
•
Sintesi tratta dallo “Studio
socio economico territoriale”
condotto dalla Tolomeo studi
e ricerche, comparato con le
analisi elaborate per i Piani di
Zona (Ambito distretturale
urbano 6.5)
Estensione territoriale
Densità demografica
Uso reale del suolo
Evoluzione urbana
Pericolosità idraulica
Tabelle selezionate dal
”Rapporto sullo stato
dell’ambiente 2009” redatto
da Monia Guarino, aggiornato
con dati dell’Osservatorio
Politiche Abitative Provincia
di Pordenone e Osservatorio
nazionale consumi di suolo
Lezioni di piano
Le riflessioni che hanno accompagnato
i piani regolatori di Pordenone
I documenti che più di altri offrono una visione d’insieme del
territorio pordenonese sono:
•
•
•
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•
•
•
Bialncio sociale e ambientale (Comune di Pordenone)
Studio socio economico territoriale (Tolomeo Studi e Ricerche)
Piani di zona (Ambito distrettuale urbano 6.5)
Relazione tecnica Variante n°77 (Comune di Pordenone)
Rapporto ambientale Variante n°77 (Ecoteam studio associato)
Condizioni di smaltimento delle piene (ing. Elpidio Caroni)
Qualità ambientale degli ambiti ripariali (Ecoteam studio associato)
A cura di
Acque superficiali
Verde tutelato
Suolo urbanizzato
Grafo stradale
Rete ciclabile
Servizi
Elaborazioni realizzate
sulla base del “Rapporto
ambientale” e “Relazione
tecnica” della Variante
generale n°77, aggiornato
con elaborazioni dedicate alle
infrastrutture stradali e tratti
ciclabili.
Analisi e rappresentazione
cartografica realizzata da
l’Unità Operativa Complessa
Pianificazione - Urbanistica e SIT
del Comune di Pordenone.
Stima speditiva
del grado di accessibilità
Biodiversità
habitat naturaliformi lungo i corsi d’acqua
morfologia fluviale e vegetazione ripariale
Radiazioni non ionizzanti
telefonia mobile
elettrodotti
Tabelle selezionate dal ”Rapporto sullo stato dell’ambiente 2009” redatto da Monia
Guarino, integrato sulla base di analisi condotte da Ecoteam Studio associato,
dal Dipartimento di scienze geografiche e storiche dell’Università degli studi di
Trieste, da ARPA Servizo Sistemi ambientali (Dipartimento provinciale di Udine).
La selezione è circoscritta alle due componenti considerate più rappresentative
delle specificità ambientali di Pordenone. Per il quadro completo delle criticità
ambientali (in primis aria) si rimanda alla lettura del Rapporto ambientale della
Variante generale n°77, al Rapporto sullo stato dell’ambiente 2009, al Piano di
Azione Comunale.
Approfondimenti
I piani attuativi
di iniziativa pubblica e privata
Le potenzialità edificatorie residenziali
non ancora attuate alla data di luglio 2013
Il recupero urbano
L’edilizia economica popolare
Analisi ed elaborazione realizzata dall’Unità Operativa Complessa
Pianificazione - Urbanistica e SIT del Comune di Pordenone inerente
l’evoluzione dei contenuti progettuali (criteri, dati dimensionali, obiettivi
strategici) di Piani e Varianti generali susseguitesi nel 1955, 1969, 1986
e 2000. La rappresentazione giunge al 2011 con la Variante n°77 (PRGC
vigente): “Ridefinizione dei vincoli urbanistici e della zoonizzazione in
conseguenza della verifica dello stato di attuazione del Piano regolatore
generale Comunale” .
Comune di Pordenone
Settore V - Assetto territoriale
Il futuro non per caso
Supervisione
Antonio Zofrea, Marco Toneguzzi.
Tracce comuni per un piano Sostenibile, Mobile,
Accogliente, Resiliente, Trasparente
Revisione, co-redazione testi, cartografia
Cristiana Aloisi, Fabiana Castellan,
Patrizia Cigalotto, Laura Falomo,
Alessandro Moras, Manuela Romano,
Sergio Sist.
esiti del percorso partecipativo “Pordenone più facile”
Composizione di dati, informazioni, riflessioni
Organizzazione dei contenuti grafici
Co-redazione testi e sintesi
Impaginazione ed editing
Monia Guarino
Approfondimenti
Rappresentazione di sintesi - generale (questioni chiave, principi e valori,
indicazioni e criteri) e tematiche (sostenibile, mobile, accogliente, resiliente,
trasparente; saperi, situazioni, attenzioni) - dei contributi emersi in occasione
delle diverse attività partecipative del percorso “Pordenone più facile”. Per
un approfondimento dei diversi punti di vista dei partecipanti si rimanda alla
lettura delle pagine web dedicate (curate da Sergio Maistrello):
http://www.comune.pordenone.it/it/comunichiamo/pordenone-piu-facile/materiali
Redazione dei testi ed elaborazioni cartografiche realizzate dall’Unità
Operativa Complessa Pianificazione - Urbanistica e SIT del Comune di
Pordenone inerente gli ambiti interessati da piani attuativi comunali (PAC,
Zone C con criterio perequativo, Zone I e B di Riqualificazione urbana, Piani
di recupero).
In particolare, per le situazioni interessate da interventi di recupero (PdR
e B/RU) e per le aree destinate a interventi di edilizia economica popolare
sono descritte con apposite schede la cronologia dei fatti, l’evoluzione
delle scelte, il grado di attuazione e la situazione attuale (analisi qualitativa
e quantitativa).
3. Inquadramento generale
Scenari di riferimento
Indicatori di sintesi
•
•
•
•
•
Estensione territoriale
Densità demografica
Uso reale del suolo
Evoluzione urbana
Pericolosità idraulica
Acque superficiali
Verde tutelato
Suolo urbanizzato
Grado stradale
Rete ciclabile
Servizi
Stima speditiva
del grado di accessibilità
4. Scenari di riferimento
Inquadramento del territorio
rispetto ad indicatori
demografici ed economici
L’emergenza
di una visione di sistema
Scenario 0
effettivo
•
Pordenone ed il suo sistema territoriale hanno oggi circa
50 mila addetti e 130 mila abitanti.
•
•
Il sistema territoriale pordenonese è formato dai comuni di:
• Pordenone
• Porcia
• Fontanafredda
• Roveredo in Piano
• San Quirino
• Cordenons
• Zoppola
• Fiume Veneto.
Mercato del lavoro
Il sistema territoriale pordenonese ha oggi circa 50 mila
addetti e 130 mila abitanti: di cui circa 23 mila addetti e
circa 50 mila abitanti nel solo capoluogo.
Il sistema pordenonese è rilevante a livello regionale, ma
il capoluogo ha un ridotto peso in termini di popolazione
e di addetti rispetto al sistema ed alla provincia.
•
Pordenone è una città di giovane affermazione e di
dimensioni ridotte in termini assoluti e relativi rispetto
al sistema territoriale. Ciò rende ulteriormente complesso l’espressione e l’azione di un ruolo di leadership sul
territorio.
Negli ultimi 50 anni, il trend di crescita della popolazione
del sistema di Pordenone è il più elevato nel Nordest. Il
capoluogo è cresciuto 2-3 volte più degli altri capoluoghi
del Nordest.
•
•
•
L’occupazione provinciale ha risentito degli effetti della
crisi economica, anche se i principali indicatori macroeconomici segnalano livelli migliori rispetto al resto della
regione o alle altre province con vocazione industriale.
•
Tra il 2008 e il 2010 si è osservato un calo dell’occupazione che ha accomunato tutti i principali settori.
•
•
La ripresa tra il 2010 e il 2011 è stata trainata dall’industria, mentre solo il settore del commercio e della ristorazione hanno visto una consistente riduzione dell’occupazione.
Oggi il sistema territoriale pordenonese presenta un rapporto addetti su popolazione tra i più elevati nel Nordest,
con Pordenone primo tra i capoluoghi.
•
Scenario 1
esplorativo
•
Vi è la necessità - che si manifesta come sempre più
stringente - di agire a livello sovracomunale ai fini della
pianificazione del territorio e dei servizi alla popolazione.
•
In assenza di flussi migratori, Pordenone è destinata a
veder diminuire la propria popolazione di circa l’1% nei
prossimi 5 anni e del 2% nei prossimi 10 anni. Il sistema
territoriale pordenonese, invece, rimarrebbe praticamente invariato da qui al 2017, per poi perdere l’1% entro il
2022.
Tale necessità riguarda trasversalmente tutti gli ambiti di
seguito affrontati.
•
Criticità
•
Formare capitale umano che favorisca processi di riposizionamento delle imprese.
Perdita di risorse umane specializzate (e quindi con formazione e conoscenza specifiche) nel sistema produttivo.
•
I mega-trend di riferimento sono: aumento delle tecnologie informatiche e digitali, incremento dei movimenti
di merci e persone su scala globale, crescita dei paesi
emergenti.
È probabile che l’informatica, le telecomunicazioni, i servizi alla persona, la farmaceutica vedano sensibili aumenti.
•
Servizi ad alta intensità di conoscenza, logistica, informazione, connettività sono ambiti su cui puntare per incrementare produttività, rapidità, flessibilità ed accrescere
il valore aggiunto intrinseco del prodotto con maggiori
componenti innovative e di design, da proporre in mercati
non ancora esplorati.
•
Settori maturi come legno-arredo, elettrodomestici, autotrasporti, vedranno aumentare il grado di competizione
Incentivare la flessibilità organizzativa del lavoro con i
contratti di secondo livello.
•
Il comune di Pordenone si caratterizza per una vocazione terziaria. L’andamento positivo di imprese e addetti
dell’ultimo ventennio sconta però differenze settoriali:
l’industria ha intrapreso un percorso di concentrazione
e specializzazione; mentre i servizi hanno segnato quasi
sempre un andamento positivo, tranne nel periodo di
crisi.
Dal bilancio complessivo del 2012 ci si attende un calo
dell’occupazione, principalmente nei comparti edilizia ed
industria, in virtù della stretta creditizia e del calo degli
ordini e della produzione industriale.
Assumendo invece uno scenario di tipo tendenziale, Pordenone dovrebbe veder crescere la propria popolazione
del 2% nei prossimi 5 anni e del 4% nei prossimi 10 anni.
Il sistema, invece, dovrebbe aumentare del 4% da oggi al
2017 e tra il 7% e l’8% da qui al 2022.
•
Opportunità
La debole ripresa dello scorso anno ha migliorato temporaneamente la situazione del mercato del lavoro. Infatti
nel 2012 l’uso degli ammortizzatori sociali è stato ampio.
Ciò richiede di mantenere un attento monitoraggio e
suggerisce prudenza nelle valutazioni.
•
Il livello del tasso di occupazione nel 2011 è tornato al
massimo del 2008, mentre è sceso leggermente il tasso di
disoccupazione rimanendo però su valori elevati.
•
Il sistema pordenonese mostra una vocazione manifatturiera, pur nell’ambito di una costante riduzione degli
addetti nell’industria e di un incremento nei servizi, senza
fenomeni di deindustrializzazione, ma bensì di focalizzazione.
Il sistema pordenonese è un sistema molto fluido: c’è
una forte immigrazione dall’esterno del sistema verso la
città di Pordenone, (dall’estero, dal resto della provincia
e dal resto d’Italia) ed al contempo un importante flusso
di trasferimenti – in particolare di giovani - da Pordenone
verso gli altri comuni del sistema.
•
•
•
Pordenone condivide con gli altri comuni del sistema
delle difficoltà nel dialogo intercomunale in relazione alle
attività di pianificazione territoriale.
La provincia di Pordenone fa parte del “Club dei 15”, le
province più industrializzate d’Italia. All’interno di questo
gruppo è tra le prime in termini di incidenza dell’export.
•
L’incidenza della popolazione straniera è molto elevata:
nel sistema è dell’11,5%, a Pordenone di oltre il 16%.
•
•
•
•
Struttura produttiva
Prudenzialmente ci si può attendere una sostanziale
invarianza della popolazione complessiva della città di
Pordenone ed una crescita contenuta del sistema nel suo
complesso.
5. Edilizia abitativa,
riqualificazione,
sostenibilità urbana
Scenario 0
effettivo
•
•
•
•
Scenario 1
esplorativo
•
•
Opportunità
•
•
Commercio e spazi urbani
Secondo i dati dell’Osservatorio Politiche
•
Abitative della Provincia di Pordenone, oggi
nel pordenonese il patrimonio abitativo con
più di 30 anni è quello prevalente.
•
L’urbanizzato nel pordenonese è cresciuto
molto negli ultimi 50 anni e la crescita delle
abitazioni è stata nel tempo superiore a
quella delle famiglie.
Oggi il patrimonio abitativo inutilizzato è
•
rilevante ed in particolare nell’ultimo decennio sono state costruite abitazioni in eccesso rispetto alle esigenze della domanda.
L’incidenza degli alloggi pubblici ATER sul
totale è limitata e pari a circa il 2,5% a livello
provinciale.
Il social housing può giocare un ruolo importante in prospettiva futura, anche in funzione delle mutate disponibilità economiche
della domanda, quale vettore per realizzare
processi di riqualificazione urbana.
L’offerta di patrimonio abitativo disponibile
andrà valutata ad una scala sovracomunale.
•
•
•
•
•
Oggi la programmazione degli insediamenti
commerciali è strettamente legata ad una
prospettiva di sviluppo urbano e riqualificazione del territorio.
Lo sviluppo della mobilità negli ultimi
decenni ha determinato lo spostamento dei
principali luoghi di acquisto dal centro alla
periferia.
Le principali polarità commerciali di Pordenone sono posizionate al di fuori del centro
storico, in particolare lungo la SS 13 Pontebbana, che si configura come un rilevante
asse commerciale.
•
Oggi il centro storico di Pordenone ha un bacino
d’utenza che è definito in un’ottica di area urbana/metropolitana ed in tal senso svolge un ruolo
attrattore.
Riuscire ad integrare i modelli della grande distribuzione all’interno dei centri storici attraverso
interventi di disegno della viabilità e della mobilità urbana ed inserendoli opportunamente anche
in un’ottica di recupero di volumetrie in disuso.
Questo determina effetti di ulteriore rafforzamento della capacità attrattiva del centro storico,
a vantaggio anche del commercio tradizionale.
La programmazione delle grandi superfici commerciali richiede una pianificazione in un’ottica di
area urbana/metropolitana e quindi necessariamente sovracomunale.
Le opportunità di sviluppo futuro del commercio
tradizionale si legano al recupero della dimensione urbana del periurbano: la programmazione di
un sistema di viabilità e mobilità ed un processo
di disegno urbano possono risultare funzionali a
mettere in relazione la residenza con la funzione
commerciale di vicinato.
Riconoscere le conurbazioni come spazio urbano
e favorire le opportunità che ne derivano per il
commercio di vicinato ed anche per la qualità
della residenza.
•
•
•
•
In riferimento agli spostamenti sistematici per
lavoro, Pordenone è un comune “attrattore”:
i flussi di lavoratori che attira sono superiori a
quelli in uscita.
Sono soprattutto i comuni della cintura nord di
Pordenone a generare molti spostamenti verso
il capoluogo, ma in generale il bacino d’utenza
di Pordenone sembra più ampio dei confini del
sistema territoriale.
All’interno del sistema coesistono comuni a caratterizzazione residenziale e altri con un profilo
“produttivo”: ciò determina una elevata interdipendenza funzionale tra i punti del sistema ed un
elevato grado di mobilità interna.
Il servizio di trasporto pubblico urbano si basa
essenzialmente sulle linee di autobus che hanno
come origine/destinazione la stazione centrale di
Pordenone e la cui utenza prevalente è rappresentata da studenti
Viabilità stradale
•
•
•
Aree industriali
La viabilità del sistema urbano di Pordenone non
si sviluppa in una logica di anello esterno alla
conurbazione più stretta, ma si basa sulla SS 13
Pontebbana secante rispetto all’effettivo sviluppo della conurbazione estesa.
Il completamento della connessione A28-A27 ha a
tutti gli effetti banalizzato la distanza di Pordenone con l’area veneta rispetto alla situazione
precedente.
Permane una sorta di collo di bottiglia nella
direzione est per quanto riguarda le reti lunghe
di tipo autostradale, in quanto i flussi di mobilità
sono “costretti” a piegare a sud verso la A4 per
completare l’attraversamento est-ovest del nord
Italia
•
Va affrontato il nodo della viabilità di attraversamento (in particolare per il traffico
pesante) con un sistema di tipo anulare disegnato a scala urbana/metropolitana sulla
base di quelli che sono gli effettivi margini
del sistema territoriale.
L’assetto delle reti lunghe nel Nordest - in
via di definizione con la realizzazione della
Superstrada Pedemontana Veneta - fa emergere una “articolazione alta” del Corridoio V
che insiste sulla direttrice Pordenone - Tarvisio, lungo l’asse della ipotizzata Cimpello
- Sequals - Gemona.
L’ipotesi di una direttrice alta lungo la fascia
pedemontana rafforzerebbe il posizionamento del sistema pordenonese, risolvendo
il disegno a “cul-de-sac” della A28.
La domanda di fabbricati per attività produttive
prosegue anche oggi, ma ha caratteristiche diverse
rispetto al passato e richiede:
• elevata accessibilità, localizzazione presso i
grandi assi viari;
• maggiori dimensioni, lotti più grandi;
• maggiore dotazione di servizi alle imprese ed
alle persone.
•
•
Uno degli esiti di decenni di forte sviluppo economico è stata la realizzazione di molte aree industriali.
Pur se in modo meno marcato rispetto ad altri
contesti, la programmazione delle aree industriali è
avvenuta a scala prevalentemente comunale anche
nel pordenonese. Da ciò deriva la frammentazione
del sistema, la non sempre adeguata collocazione
delle aree industriali rispetto all’assetto viario e la
difficoltà delle stesse a garantire alle imprese insediate adeguati servizi complementari.
La crisi degli ultimi anni, i cambiamenti del sistema
economico-produttivo ed il nuovo contesto competitivo globale hanno determinato l’inutilizzo di
volumetrie non appetibili per il mercato in relazione
alla perdita di valore strategico delle aree in cui
sono collocate (aree troppo piccole, non ampliabili, decentrate, posizionate all’interno di contesti
urbani).
La domanda sarà caratterizzata dall’aumento del numero di famiglie, di dimensioni
sempre più ridotte e con un numero crescente di anziani (con una quota rilevante di
anziani che vivono soli).
Al tempo stesso, la domanda sarà caratterizzata anche da un numero crescente di nuclei
familiari di recente immigrazione.
•
Criticità
Mobilità
L’accelerazione della vetustà del patrimonio
abitativo per effetto dei nuovi standard di
valutazione degli immobili (ad es. la certificazione energetica).
•
•
•
•
I grandi centri commerciali sono in grado di attrarre flussi di mobilità su scala regionale o quantomeno provinciale con conseguenze in termini di
viabilità su tutto il sistema territoriale.
Emergono strutture commerciali lungo i perimetri
esterni delle aree urbane come risultante del disegno infrastrutturale e di un sistema di mobilità
di attraversamento delle aree urbane.
La saldatura non governata tra nuclei urbani da
luogo alla formazione di una città di fatto, tuttavia non rilevata (come nel caso della conurbazione
Porcia-Pordenone-Cordenons) e, di conseguenza,
non governata come tale.
Ciò comporta, ad esempio l’assenza di un disegno
funzionale alla localizzazione di commercio di
vicinato e di servizi alla popolazione nelle aree di
saldatura, le quali seppur interne alla conurbazione allargata, continuano ad essere percepite e
pensate come periferiche..
•
•
Le tendenze generali indicano, ovunque
nel mondo, lo spostamento di produzione,
terziario, istituzioni e residenza in periferia.
Si tratta di nuove polarità che attraggono
e generano spostamenti. Il sistema della
mobilità urbana va allora pensato anche
tenendo presente il potenziale attrattivo di •
queste strutture.
Il ruolo attrattivo di Pordenone e del suo
centro storico, anche nell’ottica di un rilancio delle attività commerciali in esso insediate, suggerisce di affrontare il nodo dell’integrazione tra l’attestazione del trasporto
pubblico urbano ed il sistema dei parcheggi •
esterni al centro della città.
•
La progettazione di aree produttive, logistiche e terziarie deve tenere conto del quadro
infrastrutturale che si sta componendo,
identificando, nel disegno territoriale in fieri,
i punti nodali in cui si stanno generando nuovi
differenziali competitivi.
•
Gli spazi liberati dalle mutate esigenze dei settori e delle aziende non sempre sono ancora
funzionali o compatibili con le nuove funzioni
produttive. Da qui la necessità/opportunità di
attivare processi di riutilizzo dei “vuoti urbani”
attraverso rinnovamento edilizio e ridestinazione funzionale dei volumi o delle superfici,
anche attraverso demolizioni.
6. Giovani e domanda
d’istruzione
Scenario 0
effettivo
•
•
•
Nel sistema territoriale ci sono oggi circa 3.800 bambini sotto i
2 anni, circa 3.700 tra i 3 e i 5 anni, circa 5.800 tra i 6 e i 10 anni,
circa 3.200 tra gli 11 e i 13 anni, circa 5.400 tra i 14 e i 18 anni. Di
questi, a Pordenone ce ne sono circa 1.500 sotto i 2 anni, circa
1.400 tra i 3 e i 5 anni, circa 2.000 tra i 6 e i 10 anni, circa 1.200
tra gli 11 e i 13 anni, circa 2.200 tra i 14 e i 18 anni.
Le scuole superiori del comune di Pordenone ospitano complessivamente oltre 7 mila studenti. Più della metà degli studenti
proviene dal sistema pordenonese (quasi 3.900), di questi oltre
1.600 vengono dal capoluogo. Quasi 3 mila studenti provengono da altri comuni della provincia esterni al sistema territoriale.
Poco meno di 300 studenti vengono da fuori provincia.
Anziani e domanda
socio-assistenziale e sanitaria
Stranieri e domanda d’integrazione sociale
•
•
Nel sistema territoriale oggi ci sono oltre 27 mila persone con
65 anni e più, di cui circa 11.800 nel solo capoluogo.
•
In particolare, nel sistema sono presenti circa 14.600 persone
nella classe 65-74 anni, circa 8.800 nella classe 75-84 anni, circa
3.800 nella classe 85-99 anni e 40 anziani con 100 anni ed oltre.
A Pordenone ci sono circa 6.000 persone nella classe 65-74 anni, •
circa 4.000 nella classe 75-84 anni, circa 1.800 nella classe 85-99
anni ed una ventina di anziani con 100 anni ed oltre
•
L’incidenza degli stranieri nelle classi d’età fino ai 50 anni nel
comune di Pordenone è sempre superiore al 20%, con punte del
35% nella classe da 0 a 2 anni e del 30% nella classe da 19 a 34
anni.
Tra le tipologie familiari si segnala il rilevante numero di famiglie unipersonali. In particolare si registra un elevato numero di
“persone sole” over 60 (in maggioranza donne): sono circa 9.800
a livello di sistema, di cui circa 4.200 nel solo comune di Pordenone.
•
Scenario 1
esplorativo
•
•
•
La popolazione di 6-10 anni, che rappresenta l’utenza potenziale •
della scuola primaria, è prevista in crescita nei prossimi 5 anni:
nel sistema aumenterà di oltre 500 unità da qui al 2017, mentre
a Pordenone ci saranno quasi 400 bambini in più.
La popolazione di 11-13 anni, che rappresenta l’utenza potenziale della scuola secondaria di I grado, è prevista in crescita nei
prossimi 10 anni: nel sistema, entro il 2022, aumenterà di circa
370 unità, mentre a Pordenone l’aumento sarà approssimativamente di 270 ragazzi.
•
La popolazione di 14-18 anni è prevista in crescita nei prossimi
10 anni: nello specifico, l’utenza potenziale delle scuole superiori aumenterà di quasi 700 unità a livello di sistema da qui al
2022, nel comune di Pordenone l’aumento sarà di poco meno di
200 ragazzi.
•
•
La popolazione over 65 è prevista in crescita continua nei prossimi 20 anni: nel sistema da oggi al 2032 ci saranno quasi 12
mila persone in più, a Pordenone l’aumento sarà di circa 3.800
anziani. Ciò si traduce in una stima di quasi 900 potenziali utenti
in più nei prossimi 20 anni per quanto riguarda i presidi socio-as- •
sistenziali e sanitari nel sistema. Circa 300 di questi risiederanno
a Pordenone.
Nel sistema territoriale la popolazione straniera è cresciuta molto negli ultimi anni ed ha trainato l’aumento complessivo della
popolazione. Pordenone è la città del Nordest con la più alta
quota di popolazione straniera residente (16,3%). Nel sistema
l’incidenza è dell’11,5%.
Nel sistema il 22,5% dei bambini da 0 a 2 anni è straniero, a Pordenone il 35%. La quota di stranieri nella classe 3-5 anni è del
18% nel sistema e del 26,5% nel capoluogo. Nella classe 6-10
anni gli stranieri sono il 14% nel sistema ed il 21,5% a Pordenone. Tra gli 11 e i 13 anni gli stranieri sono il 13% nel sistema ed il
20% nel capoluogo. Nella classe 14-18 anni il 14% dei residenti
nel sistema è straniero, mentre nel capoluogo si sale al 21%.
Tra i 19 e i 34 anni gli stranieri sono il 21% nel sistema ed il 30%
a Pordenone. Nella classe 35-49 anni la quota di stranieri è del
14% nel sistema e del 20,5% nel capoluogo. Oltre questa soglia
la percentuale di stranieri si riduce di molto e diventa pressochè
insignificante oltre i 65 anni.
Per quanto riguarda la provenienza degli stranieri residenti a
Pordenone, oltre la metà viene dai tre Paesi più rappresentati:
Romania, Ghana e Albania.
L’applicazione delle proiezioni demografiche evidenzia una riduzione della popolazione in età lavorativa (15-64 anni) del sistema pordenonese nei prossimi anni.
Un’ipotesi di arresto della fase di congiuntura si accompagna ad
un incremento della domanda di lavoro e di conseguenza non
si può pensare – nell’ipotesi di ripresa - ad una riduzione della
componente migratoria.
In particolare, la crescita della classe 65-74 anni sarà contenuta a
qualche centinaio di unità nei prossimi 10 anni nel sistema e sarà
praticamente nulla a Pordenone, ma seguirà un’impennata nei
successivi dieci anni. Per la classe 75-84 anni, invece, la crescita
sarà consistente fin dai prossimi 5 anni, con quasi 2 mila persone
in più nel sistema, di cui quasi 600 nel solo capoluogo.
Per i grandi anziani, la classe 85-99 anni crescerà di circa 1.700
unità a livello di sistema e di quasi 700 a Pordenone nei prossimi 10 anni, per poi mostrare un incremento record nei 10 anni
successivi.
Opportunità
•
Va valutata una possibile revisione del patrimonio scolastico
nell’ambito del sistema urbano complessivo.
•
Va valutata una possibile revisione delle strutture di accoglienza •
e cura degli anziani nell’ambito del sistema urbano complessivo.
Criticità
•
L’aumento generalizzato dei fattori di domanda, nello specifico
relativamente ad ognuna delle classi d’età che rappresentano
l’utenza potenziale delle diverse tipologie di scuole.
•
L’aumento generalizzato dei fattori di domanda, nello specifico
relativamente agli utenti potenziali dei presidi socio-assistenziali e sanitari.
Favorire l’integrazione sviluppando sinergie tra gli ambiti d’azione della mediazione culturale, della formazione in età adulta,
delle politiche sociali e di quelle residenziali.
7. Indicatori di sintesi
SUOLO
CONDIZIONE - Estensione territoriale e densità demografica
descrizione
misura
fonte
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
51.461
1.346
22.885
51.404
1.345
22.936
note
2010
51.723
1, 352
23.308
Comune
Estensione territoriale complessiva
Popolazione
Densità demografica
Famiglie
kmq
Ufficio Statistica
51.088
51.044
50.926
1.334
1.335
1.332
1.321
1.330
21.108
Comune
ab/kmq
n°
38,23
50.519
50.851
22.175
22.044
22.235
22.622
Circoscrizione Rorai Capuccini
Estensione territoriale
Densità demografica
kmq
ab/kmq
Estensione territoriale
Densità demografica
kmq
ab/kmq
4,9
Comune
Ufficio Statistica
1.841
1.843
1.829
1.783
1.794
1.834
1.832
1, 835
Circoscrizione Nord - Estensione territoriale
Ufficio Statistica
24 m sul livello del mare
5,6
Comune
1.223
1.228
1.232
1.237
1.236
1.241
1.228
1, 223
kmq
ab/kmq
62 m sul livello del mare
Ufficio Statistica
kmq
ab/kmq
Ufficio Statistica
(% sul totale abitanti)
2,3
Comune
4.846
4.848
4.823
4.802
4.834
4.788
4, 773
1.524
1.542
1.559
1, 574
1.633
4.770
1.680
1.673
1, 691
572
575
578
6,7
Comune
1.532
1.531
1.530
1.517
Circoscrizione Borgomeduna - Estensione territoriale
Estensione territoriale
Densità demografica
kmq
ab/kmq
Estensione territoriale
Densità demografica
kmq
ab/kmq
3
Comune
Ufficio Statistica
1.647
1.654
1.643
1.608
2000 - 4,6%
2001 - 6%
2002 - 7%
2003 - 8,6%
2004 - 9,8%
2005 - 10,9%
2006 - 12,3%
2007 - 13,5%
2008 - 14,9 %
2009 - 15,5%
2010 - 16,27%
590
Circoscrizione Torre - Estensione territoriale
Estensione territoriale
Densità demografica
Villaggio del Fanciullo (max)
Popolazione straniera
Circoscrizione Centro - Estensione territoriale
Estensione territoriale
Densità demografica
Posizione geografica
Piazza San Marco
Latitudine NORD 45° 57'
Longitudine EST 12° 41'
Altimetria
Piazza San Marco
Circoscrizione Sud - Estensione territoriale
15,73
Comune
Ufficio Statistica
560
558
560
567
2010 Indice di dipendenza
giovanile 19,43%
anziana 35,04%
totale 54,47%
Per ogni giovane o anziano residente (persone non attive) ci
sono 1,83 persone in età tra i 15-64 anni (persone attive)
2010 ndicatori demografici
tasso di natalità 9,29; tasso di mortalità 10,03
saldo migratorio 357
8. SUOLO
CONSUMO/USO - Uso reale del suolo (superifici per tipologia di utilizzo e percentuale rispetto all'estensione territoriale complessiva)
descrizione
Insediamenti storici o di pregio ambientale (zone omogenee A)
Archeologia industriale, centro storico, storico ambientale, ville e chiese votive
Insiediamenti residenziali (zone omogenee B)
Zone residenziali di completamento o ristrutturazione ad attuazione diretta e
Nuovi insediamenti residenziali (zone omogenee C)
Zone residenziali di espsansione ad attuazione indiretta
Attività/insediamenti industriali e artigianali (zone omogenee D)
Zone di interesse regionale, ad attuazione indiretta, esistente, di completamento
Attività/aree agricole (zone omogenee E)
Zone di interesse agricolo, agricolo e paesaggistico; zone agricole speciali
Attività/insediamenti commerciali (zone H)
Attrezzature commerciali (nteresse regionale, attuazione indiretta), zone produttive di
complet., attrezzature/servizi extracommerciali, grandi strutture di vendita
Attività/insediamenti per settore terziario (zone I,P)
Insiediamenti direzionali, attrezzature fieristiche ed espositive, rierca e servizi al
poduttivo, impianti ricettivi
Verde privato (zone I,P)
Attrezzature/aree per verde e sport (zone R)
Verde: di connettivo, di arredo, di quartiere, per la residenza; parco urbano; sport e
sport privato; impianti sportivi, spettacoli all'aperto; difesa del territorio dalle acque
Verde attrezzato
Aree con giochi, campi polivalenti, piste ciclabili….
Parchi urbani
Ville, giardini e parchi di pregio
Verde storico
Ville, giardini e parchi di interesse storico e artistico
Verde di arredo urbano
Zone alberate, rotonde, aree di sosta…
Verde speciale
Orti botanici, vivai, giardini zoologici, cimiteri…
Verde speciale
Giardini scolastici
Verde speciale
Cimiteri urbani
Aree Protette e riserve naturali
Verde comunale totale
Parco fluviale (zone PF)
Istituti d'istruzione e università
Scuole (asili nido, materne, elementari, medie inferiori e superiori); istituti
professionali, università
Servizi e attrezzature collettive
Attrezzature per assistenza (anziani, maternità, infanzia, età evolutiva, disabili); servizi
e attrezzature sanitarie; servizi e attrezzature per cultura, culto, vita associativa
Servizi tecnologici
Autorottamazione, depositi di enti pubblici, depuratore fognale, lavorazione/deposito
inerti, discariche, impanti per nettezza urbana, smaltimento rifiuti, trasporto pubblico
Parcheggi
Parcheggi, parcheggi di interscambio, aree per terminal autocorriere
Zone di interesse generale
Attrezzature per ferrovia, emergenza, protezione civile; salvaguardia dell'acquedotto
Autostrade, strade e percorsi carrabili
Altro
Multiservizi, piani di utilizzo, aree di servizio in ambito ex PIP
misura
kmq
%
kmq
%
kmq
%
kmq
%
kmq
%
kmq
%
fonte
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2009
note
0,22
0,6
7,18
18,8
0,66
1,7
2,40
6,3
10,57
27,6
Comune
1,77
Ufficio Urbanistica
4,6
kmq
0,29
%
0,8
kmq
%
kmq
0,04
%
8,5
0,1
3,25
456.000
463.846
519.662
0
1.082.687
1.082.687
1.086.090
1.086.090
1.126.915
17.800
17.800
117.636
117.636
117.636
131.769
243.000
243.000
244.100
108.101
249.349
251.230
276.015
409.600
635.800
637.650
158.180
144.822
146.822
134.760
70.100
70.100
64.100
72.095
72.877
79.857
15.300
15.300
15.300
15.300
16.524
17.184
17.184
5.407.127
5.407.127
5.407.127
5.407.127
5.407.127
5.407.127
5.407.127
1.211.800
mq
kmq
%
kmq
410.056
70.100
Servizio idrico, aree verdi e
parchi
410.056
17.800
Comune
483.400
0
mq
456.000
1.438.000
2.535.737
7.363.187
7.503.699
7.562.812
4,77
7.693.289
12,5
0,29
%
0,8
kmq
0,71
%
1,9
kmq
0,79
%
kmq
%
kmq
%
kmq
Elenco parchi con superfici > 5.000 mq
Parco del Seminario 233.688 mq
Parco San Valentino 61.138 mq
Parco Galvani 28.000 mq
522.507
Parco dei Laghetti Rorai 26.930 mq
1.126.915 Parco Cimolai 23.276 mq
Parco Valdevit - Querini 17.800 mq
Parco Sacro Cuore 12.492 mq
131.769
Parco di Lago Cervignano 11.913 mq
276.015
Giardino IV novembre 11.500 mq
Parco San carlo 8.700 mq
134.760
Parco delle Terme Romane 7.000 mq
Parco John lennon 5.020 mq
80.857
Aree verdi con superfici > 5.000 mq
in via o tra le vie:
17.184
Nuova di C.-Volt de Querini 12.483 mq
Mestre-Nuova di Corva 12.188 mq
5.407.127
Brigata Lupi di Toscana 11.788 mq
7.697.134 Casarsa 9.450 mq
Comune
Ufficio Urbanistica
2,1
0,39
1
0,96
2,5
2,85
%
7,5
kmq
1,06
%
2,8
Rete stradale (2010)
strade statali 5,8 km
strade provinciali 3,7 km
strade comunali 231,2 km
strade vicinali 15,0 km
autostrade 3,6 km
TOT 259,29 km di cui:
83,6 km con linee di autobus
27,1 Km con tratti ciclabili
Rete ciclabile (2010)
26.951 m di cui
14.936 m in sede protetta
9. SUOLO
CONSUMO/USO - Evoluzione urbana nei Comuni di Pordenone, Cordenons, Porcia, Roveredo in Piano, San Quirino e Fonatanafredda (analisi foto satellitari)
descrizione
misura
fonte
_
1985
1992
2001
2005
variazione
2005 - 1985
Acqua (classe 1)
Corpi idrici; acque marittime e continentali
ettari
567,247
352,845
352,845
446,107
< 121, 14
Vegetazione alta e alberi ripariali (classe 2)
Zone boscate; zone umide
ettari
3.411
2.068,47
1.774,10
982,822
< 2.428,178
ettari
3.287,07
1.789,61
2.051,53
2.268,56
<1.018,51
ettari
21.661,20
23.416
20.793
19.691,10
< 1.970,1
2.424,13
1.903,27
2.286,38
2.066,53
< 357,6
31.350,65
29.530,20
27.257,86
25455,12
< 5.895,5
note
Vegetazione arbustizia e magredi fluviali (classe 3)
Zone verdi artificiali non agricole; zone caratterizzate da
vegetazione arbustiva e/o erabcea
Coltivi (classe 4)
Zone agricole eterogenee, seminativi, colture permanenti, prati
stabili, foraggiere permanenti
Suolo nudo, ghiaioni, cave (classe 5)
Zone aperte con vegetazione rada o assente
ettari
Somma claasi 1,2,3,4,5
ettari
Università degli studi di
Trieste Dipartimento di
scienze
geografiche e storiche
Suburbano e stradee (classe 6)
Zone commerciali, industriali ed infrastrutturali; zone estrattive,
cantieri, discariche e terreni artefatti ed abbandonati
ettari
1.023,26
2.895,32
3.343,12
2.082,04
> 1.058,78
Urbano (classe 7)
Zone urbanizzate di tipo residenziale
ettari
3.698,39
3.646,78
5.471,32
8.535,10
> 4.836,71
Somma classi 6 e 7
ettari
4.721,65
6.542,10
8.814,44
10.617,14
> 5.895,5
Totale (somma delle sette classi)
ettari
36.072,26
La perdita di vegetazione
(variazione della classe 2) e
incremento del costruito
(variazioni delle classi 6 e 7)
hanno seguito entrambe le
linee di crescita Nord-Est e
Nord-Ovest dell'agglomerato
urbano di Pordenone e
dintorni. La perdita di
vegetazione segue idealmente
lo sviluppo urbano ed è
sensibile, fra il 2001 e 2005,
lungo il corso del Noncello.
L'incremento del costruito si
sviluppa riempiendo
progressivamente le zone
interstiziali fra le varie aree
costruite, seguendo in parte
le direttrici Nord-Est e NordOvest della perdita di
vegetazione.
10. SUOLO
ESPOZIONE/RISCHIO - Superfici comunali (suddivise per uso del suolo) interessate da aree a pericolosità idraulica
descrizione
misura
fonte
2001
2008
349,5
426
6,1
4
642,3
568
997,9
998
26,1
….
….
…
…
note
26,1
P1 - Aree a moderata pericolosità
Territori agricoli
ettari
Territori boscati e ambienti semi naturali
ettari
Territori urbanizzati
ettari
Superficie P1 totale
Percentuale P1 sul territorio comunale
ettari
Autorità di Bacino
dei fiumi dell'Alto
Adriatico
Progetto di Piano per l'assetto
idrogeologico del fiume Livenza
%
P2 - Aree a media pericolosità
Territori agricoli
ettari
154,8
178
Territori boscati e ambienti semi naturali
ettari
8,2
15
Territori urbanizzati
ettari
167,4
141
330,4
334
%
8,6
8,7
Territori agricoli
ettari
0
0
Territori boscati e ambienti semi naturali
ettari
30,7
ettari
135,6
0
166,3
17
4,3
0,4
0
0
0
0
0
0
0
0
%
0
0
Territori agricoli
ettari
698,6
773
Territori boscati e ambienti semi naturali
ettari
98,6
14
Territori urbanizzati
ettari
121,2
124
918,4
911
24
23,8
2413
2260
63
59
23.915
nd
49
nd
P2 - Aree a media
pericolosità
Si tratta di aree nelle quali
sono possibili danni minori agli
edifici, alle infrastrutture e al
patrimonio ambientale, ma
che non pregiudicano
l'incolumità delle persone,
l'agibilità degli edifici e la
funzionalità delle attività
economiche.
17
Territori urbanizzati
P1 - Aree a moderata
pericolosità
Si tratta di aree nelle quali i
danni sociali, economici e al
patrimonio ambientale sono
marginali
Superficie P2 totale
Percentuale P2 sul territorio comunale
ettari
Autorità di Bacino
dei fiumi dell'Alto
Adriatico
Progetto di Piano per l'assetto
idrogeologico del fiume Livenza
P3 - Aree a elevata pericolosità
Superficie P3 totale
Percentuale P3 sul territorio comunale
ettari
Autorità di Bacino
dei fiumi dell'Alto
Adriatico
Progetto di Piano per l'assetto
idrogeologico del fiume Livenza
%
P4 - Aree a pericolosità molto elevata
Territori agricoli
ettari
Territori boscati e ambienti semi naturali
ettari
Territori urbanizzati
ettari
Superficie P4 totale
Percentuale P4 sul territorio comunale
ettari
Autorità di Bacino
dei fiumi dell'Alto
Adriatico
Progetto di Piano per l'assetto
idrogeologico del fiume Livenza
P3 - Aree a elevata
pericolosità
Si tratta di aree nelle quali
sono possibili problemi per
l’incolumità delle persone,
danni funzionali agli edifici ed
alle infrastrutture con
conseguente inagibilità degli
stessi, la interruzione della
funzionalità delle attività socioeconomiche e danni rilevanti
al patrimonio ambientale.
F - Aree a elevata pericolosità
Superficie F totale
Percentuale F sul territorio comunale
Superficie comunale in area pericolosa (P1, P2, P3, P4, F)
ettari
Autorità di Bacino
dei fiumi dell'Alto
Adriatico
Progetto di Piano per l'assetto
idrogeologico del fiume Livenza
%
ettari
Percentuale rispetto al territorio comunale
%
Popolazione in area pericolosa (P1, P2, P3, P4, F)
n°
Percentuale rispetto al territorio comunale
%
Autorità di Bacino
dei fiumi dell'Alto
Adriatico
Progetto di Piano per l'assetto
idrogeologico del fiume Livenza
P4 - Aree a pericolosità
molto elevata
Si tratta di aree nelle quali
sono possibili la perdita di vite
umane e lesioni gravi alle
persone, danni gravi agli edifici
e alle infrastrutture con
conseguente inagibilità degli
stessi, la interruzione di
funzionalità delle attività socioeconomiche e danni rilevaneit
al patrimonio ambientale.
11. SUOLO
CONSUMO/USO -Trasformazioni d'uso in Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia
descrizione
Suolo urbanizzato (in aumento nel periodo considerato)
m
2
equivalenza
Suolo agricolo (in diminuzione nel periodo considerato)
FRIULI VENEZIA GIULIA
1980-2000
80.964 in più
5.776 in più
14 città come Bologna
2 città come Udine
103.000
82.000
8.000
ettari
equivalenza
Suolo urbanizzato ogni giorno
EMILIA ROMAGNA
1976-2003
22.954 in più
fonte
LOMBARDIA
1999-2005
4,7 città come Brescia
misura
Osservatorio nazionale
consumi di suolo Rapporto
2009
6 volte piazza del Duomo Milano 12 volte piazza Maggiore Bologna
3 volte piazza Unità Trieste
26.728 in meno
equivalenza
197.576 in meno
6.482 in meno
5,4 città come Brescia
ettari
33 città come Bologna
2,2 città come Udine
43,9
45,2
68,5
59,6
35,4
34,5
12,5
13,6
4,8
8,5
8,1
8,9
Occupazione del territorio
(rispetto al totale e negli estremi dell'intervallo temporale considerato)
superficie agricola
%
superficie urbanizzata
%
Osservatorio nazionale
consumi di suolo Rapporto
2009
Velocità di trasformazione procapite
superficie agricola (in diminuzione)
m2/abitanti*anno
superficie urbanizzata (in aumento)
m2/abitanti*anno
Osservatorio nazionale
consumi di suolo Rapporto
2009
4,7
18.3
2,8
4
7.5
2,5
CONSUMO/USO -Trasformazioni d'uso nelle Province friulane (1980-2000)
descrizione
misura
fonte
GORIZIA
TRIESTE
UDINE
PORDENONE
Coefficiente di copertura urbanizzata al 1980
%
12,9
32
6,3
8,9
Coefficiente di copertura urbanizzata al 2000
%
14,3
32,9
6,8
9,9
692
189,4
2.733,20
2.162,30
0,1
0,03
0,4
0,3
m2/abitanti*anno
2,5
0,4
2,6
3,8
Coefficiente di copertura agricola al 1980
%
45,4
9,3
33,4
40
Coefficiente di copertura agricola al 2000
%
44,2
9,1
32,7
38,9
-567,6
-50,5
-321,3
-2.545,70
-0,1
-0,01
-0,5
-0,3
m2/abitanti*anno
-2,1
-0,1
-3,2
-4,5
Coefficiente di copertura naturale al 1980
%
22,3
58,4
58,1
50,6
Coefficiente di copertura naturale al 2000
%
22,4
57,9
58,2
50,7
33,1
-105
554,1
299
0
-0,01
0,1
0
0,1
-0,2
0,5
0,5
note
Variazione delle superfici urbanizzate
Velocità di variazione delle superfici urbanizzate
Variazione delle superfici agricole
Velocità di variazione delle superfici agricole
Variazione delle superfici naturali
Velocità di variazione delle superfici naturali
ettari
ettari/giorno
ettari
ettari/giorno
ettari
ettari/giorno
m2/abitanti*anno
Osservatorio nazionale
consumi di suolo
Rapporto 2009
Osservatorio nazionale
consumi di suolo
Rapporto 2009
Osservatorio nazionale
consumi di suolo
Rapporto 2009
Osservatorio Politiche Abitative
Provincia di Pordenone
Dal 2011 al 2009 sono stati costruiti
nel territorio provinciale
4,62 mc/ha - anno
1.052.686 mc/anno
Per consumo di suolo si intende: le trasformazioni da uno
stato all'altro e le trasformazioni da uno stato meno
artificiale e meno permanente ad uno stato artificiale e
permanente.
Per il Comune di Pordenone l'analisi dei cambiamenti d'uso
del suolo negli ultimi vent'anni si è basata sul confronto delle
rilevazioni fatte dal sistema Corine Land Cover nel 1990 e
nel 2000.
COPERTURA RISPETTO AL TERRITORIO
Aree industriali o commerciali da 6% a 5%
Seminativi in aree non irrigue da 33% a 42%
Tessuto urbano discuntinuo da 35% a 34%
Aree prevalentemente occupate da colture agrarie
da 5% a 3%
Sistemi colturali e particellari complessi
da 21% a 15%
Il rapporto tra aree antropizzate e aree agricole o naturali
si è mantenuto sostanzialmente costante, ma all'interno del
sistema dellc olture si è assistito ad un progressivo
impoverimento e una sostituzione con "seminativi in aree
non irrigue". (Fonte: Ecoteam)
Osservatorio sulle Politiche Abitative
Provincia di Pordenone
Dati riferiti all Comune di Pordenone
2001 abitazioni 24.380, volumetria 7.261.339
2009 abitazioni 27.118, volumetria 7.997.600
variazione 2001-2009:
abitazioni + 9,75%
volumetria + 10,14%
12. Acque superficiali
Fontane Lavatoi
Fiumi
• Noncello
• Meduna
Rii Rogge Rughi Canali
Corsi d’acqua iscritti nel registro delle acque pubbliche
(fascia di rispetto m 150 dalle sponde)
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Fiume Meduna N.44
Fiume Noncello N.50
Rio Mai N.52
Roggia Burida N.53
Roggia Remengola N.54
Roggia Cavallin N.55
Roggia Codafora N.56
Roggia dei Molini N.57
Roggia Vallona N.58
Laghi (fascia rispetto m 300 dalle sponde):
Lago Burida N.1a
Lago San Valentino N.1b
Lago Cotonificio Veneziano N.2a
Lago a nord di via Bellasio N.2b
Laghetti Tomadini n.3
I beni appena elencati ono soggetti a vincolo paesaggistico ai sensi della parte Terza del D.Lgs 42/04.
La cartografia è consultabile presso il sito:
http://www.comune.pordenone.it/it/servizi-online/prgc-online/index_html/cartografie-tematiche
QUARTIERE SUD
• Rio Boal
• Rio Becus
• Rio Bovolat
• Rogo Noncello
• Rugo dei Cucchi
• Rugo di Valle
QUARTIERE BORGOMEDUNA
• Canale Noncello
• Canale Amman
QUARTIERE CENTRO
• Roggia Codafora
• Roggia del Molini
QUARTIERE RORAI -CAPPUCCINI
• Rio Pedron
• Rio Cavallin
• Rio Mai
• Roggia delle Remengoli
• Roggia Burida
QUARTIERE TORRE
• Roggia Vallona
• Roggia Pescheria
• Roggia Confalonieri
• Roggia del Pontuz
• Roggia delle Strighe
QUARTIERE NORD
• Canale Brentella
Laghi
QUARTIERE CENTRO
• Laghetto Querini
• Laghetto Galvani
• Laghetto San Giorgio
• Laghetti del Maglio
QUARTIERE RORAI -CAPPUCCINI
• Laghetti Rorai Grande
• Lago Conceria Presot
• Lago della Burida
QUARTIERE TORRE
• Laghetti del Maglio
• Laghetti Tomadini
• Laghetto San Carlo
• Laghetto San Valentino
QUARTIERE SUD
• Via Cadel – vicino civ. n°14
• Via Vallenoncello – vicino civ. n° 42/f
• Via Valle – incrocio via Brugnera
• Via Valle – vicino civ. n°44
• Piazza valle – vicino civ. n°23
• Via San leonardo – incrocio via Pramarot
• Via Segaluzza – vicino civ. n°20
• Via Chiesa di Vellenoncello
• Via San Gregorio Bassa
• Via Vecchia di Corva -vicino civ. 18
• Via Svevo -I.A.C.P. (cortile interno)
• Via Dogana -piazzale della Chiesa
• Via Amalteo -fra civ. 15 e 17
• Via Villanova di Sotto -vicino Villa Cattaneo
• Via Villanova -vicino civ. 41
• Via Villanova -vicino civ. 17
• Via Villanova -vicino Chiesa
• Via Villanova -incrocio Via Goldoni -vicino civ. 53
QUARTIERE BORGOMEDUNA
• Via Meduna -vicino civ. 4
• Via Meduna -vicino civ. 38
• Via Udine -vicino Scuole Elementari
• Via S. Giuliano -incrocio Via Amman
• Via S. Giuliano -vicino Chiesa Santissima
• Via Mantegna -vicino civ. 50
• Vicolo S. Giuliano
QUARTIERE CENTRO
• Vicolo Del Lavatoio
• Piazza Della Motta
• Piazza Risorgimento
• Piazza Pescheria
• Piazzale Ellero -Monumento
• Via Del Molino
• Parco Querini
• Parco Galvani
• Piazza S. Marco
• Via Gorizia
• Piazza del Cristo
QUARTIERE RORAI CAPUCCINI
• Via Maggiore -vicino Mingot
• Via Bottecchia -I.A.C.P.-Destra
• Via Noncello -I.A.C.P.
• Vicolo Vivuola -vicino civ. 8
• Via Maggiore -vicino civ. 6
QUARTIERE TORRE
• Via Zara -interrato a fianco Scuole Elementari
• Via Francesco Baracca -vicino civ. 36
• Via Sabotino -incrocio Via Monte Grappa
• Via Monte Grappa -all’interno civ. 3
• Via Somalia -vicino civ. 6
• Via General Cantore -vicino Scuole Vecchie
• Centro Studi -Giardinetti
• Via Mameli -Monumento
• Via Mameli
19. Servizi
Stima speditiva del grado di accessibilità
Tavola generale dei servizi
Per ogni servizio comunale è stata individuata sul territorio un’area circolare (con raggio 500 m) che identifica l’ipotetico accesso pedonale nel tempo di 5-8 minuti (per una più accurata analisi, dovrà essere valutata la presenza di barriere territoriali). Il numero di residenti che ricadono nelle aree circolari è suddiviso per fascia d’età (dati 2012).
FASCE D'ETA
0-6
7-12
13-18
19-30
31-45
46-65
66-oltre TUTTI
NIDI
887
668
695
1721
3239
4033
3086
14329
6562
MATERNE
2314
1670
1751
4368
7986
9996
7936
36021
16695
ELEMENTARI
2303
1683
1742
4294
7867
9785
7728
35402
16458
MEDIE
1128
796
854
2174
3943
4985
4024
17904
8302
SUPERIORI
939
634
714
1770
3209
4142
3454
14862
7037
2202
1552
1637
3971
7381
9213
7430
33386
15435
2986
2162
2235
5582
10387
12795
10067
46214
21465
SPORT
2549
1852
1933
4761
8867
11020
8640
39622
18073
CULTURA COMUNALE (biblioteche, teatro
borgomeduna)
1603
1126
1161
2926
5554
6763
5437
24570
PARCHI
(attrezzati e superiori a mq. 10000)
VERDE ATTREZZATO
(no parchi)
n° famiglie
11608
CULTURA SOVRACCOMUNALE (teatro,
musei, casa della musica, casa dello
studente, villa galvani)
1101
ASSISTENZA (presidi, consultorio, guardia
medica, distretto, centro accoglienza - no
ospedali e no case di riposo)
1379
742
804
2046
3774
4640
3978
17085
8083
990
1037
2548
4649
5882
5052
21537
9947
27. BIODIVERSITA'
CONDIZIONE - Habitat naturaliformi lungo i corsi d'acqua del territorio comunale (2008)
descrizione
misura
fonte
Noncello
urbano
Laghetti
cittadini
Rorai Burida
Noncello
inferiore
Meduna
superiore
Meduna
inferiore
Habitat naturaliformi = 484,43 ha, 33, 79%
Colture intensive erbaceee a pieno campo =
606,53 ha, 42,32 %
Colture intensive - vigneti = 2,03 ha, 0,14%
Colture estensive - vivai = 32,44 ha, 2,26%
Colture estensive - pioppeti = 40,45 ha, 2,82 %
Vegetaz. ruderale (cave, aree industriali, infrastr.)
= 54,5 ha, 3,8%
Edificati e pertinenze = 212, 96 ha, 14,86%
Superificie territoriale complessiva
Tratto urbano del Noncello (dalla vecchia tintoria di Torre alla confluenza del rio Mai;
suoi affluenti in sx idrografica), Laghetti cittadini (Laghetti San Valentino, San Carlo,
Roggia Vallona, Laghetti Tomadini e suoi immissari), Laghetti Rorai Burida (Rio MaiPedron, laghetti Rorai, lago della Burida e isuoi immissari), tratto inferiore del
Noncello (dal rio Mai alla confluenza con il Meduna), tratto superiore del Meduna
(dal ponte SS13 alla A28 e suoi affluenti), tratto inferiore del Meduna (Dalla A28
alla confluenza con il Noncello e suoi affluenti)
ettari
ECOTEAM
Studio Associato
TOTALE
ettari (ha) e %
1433,33
Ambienti lentici (acque ferme)
ettari
0,62
3,61
11,35
0
1,02
0
16,59 ha, 1,16%
Ambienti lotici (acque correnti)
ettari
14,65
1,03
0,64
16,88
8,11
17,43
58,74 ha, 4,1%
Siepi e boschette semplificate
ettari
24,39
11,03
9,69
19,28
14,02
25,14
103,55 ha, 7,22%
Arbusteti dominati dal pioppo
ettari
1,95
0
0
0
0
0
1,95 ha, 0,14%
Formazione erbacee degli argini
ettari
3,78
0
0
0
0
6,75
10,53 ha, 0,73%
Arrenatereti
ettari
0,14
0
0
0
0
1,41
1,55 ha, 0,11%
Fragmiteti
ettari
0,23
0,17
0,5
0
0
0
0,9 ha, 0,06%
Saliceto riapariali
ettari
1,2
0
0
0
2,81
0
4,01 ha, 0,28%
Salici - populeto
ettari
51,3
1,57
6,2
26,46
20,05
8,33
113,91 ha, 7,95%
Saliceto dei suoli inondati
ettari
3,39
1,79
0,46
0
0
0
5,64 ha, 0,39%
Colture foraggere
ettari
24,49
0,2
0,27
6,73
5,27
4,06
41,02 ha, 2,86%
Impianti di latifoglie
ettari
7,84
0
0,41
0,67
1,08
2,07
12,07 ha, 0,84%
Sodaglie a rovo
ettari
2,76
0,26
0
0,77
0
0
3,79 ha, 0,26%
Arbusteti ad amorfa
ettari
0
0
0
2,61
2,98
48,11
53,7 ha, 3,75%
Parchi - alberi autoctoni
ettari
3,84
9,53
0,63
0
0
0
14 ha, 0,98%
Parchi - alberi esotici
ettari
6,55
3,82
0,12
0
0
0,86
11,35 ha, 0,79%
Parchi - tappeti erbosi
ettari
13,78
9,65
7,32
0,37
0
0
31,12 ha, 2,17%
ettari
160,91
42,66
37,59
73,77
55,34
114,16
%
33,21
8,81
7,76
15,23
11,42
23,57
La superficie occupata da habitat nei
diversi sistemi è complessivamente
484,43 ettari corrispondente al
33,79% delle superificie complessiva
9.46
2.51
2.21
4.34
3.25
6.71
Habitat naturaliformi
Superficie complessiva per sistema
Habitat naturaliformi
Superficie media
Habitat naturaliformi
Ricchezza specifica nei diversi sistemi
ettari
n°
ECOTEAM
Studio Associato
ECOTEAM
Studio Associato
16
11
11
8
8
9
La ricchezza specifica indica il numero
di habitat. Complessivamente sono
presenti 17 habitat naturaliformi
28. BIODIVERSITA'
QUALITA' - Morfologia fluviale originaria e vegetazione ripariale (2008)
descrizione
misura
Noncello
urbano
Laghetti
cittadini
Rorai Burida
Noncello
inferiore
Meduna
superiore
Meduna
inferiore
NO
fonte
NO
NO
NO
NO
NO
SI
SI
SI
SI
SI
NO
note
Morfogologia fluviale originaria
Articolata
SI/NO
Riconoscibile
SI/NO
Alterata
SI/NO
NO
SI
NO
SI
NO
SI
Presente
SI/NO
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Caratteristica
SI/NO
SI
NO
NO
NO
NO
NO
Diversificata
SI/NO
SI
NO
SI
NO
SI
NO
ECOTEAM
Studio Associato
Vegetazione ripariale
ECOTEAM
Studio Associato
Tratto urbano del Noncello: aspetti
geomorfologici fluviali ben riconoscibili, vegetazione
ripariale presente ed articolata, presenza di aree
con caratteristico mosaico vegetazionale degli
ambienti umidi.
Laghetti Rorai-Burida e tratto superiore del
Meduna: morfologia fluviale riconoscibile,
paesaggio vegetale diversificato con presenza sia
di elementi naturali coerenti che esotici.
Laghetti cittadini e tratto inferiore del Noncello:
morfologia originale riconoscibile ma alterata,
formazioni semplificate dal punto di vista
strutturale.
Tratto inferiore del Meduna: morfologia
caratteristica assente, vegetazione semplificata
dal punto di vista floristico e strutturale
29. RADIAZIONI
CONDIZIONE/ESPOSIZIONE - Radiazioni non ionizzanti generate da antenne di telefonia mobile (2008)
Circoscriz.
Rorai-Capp.
Circoscriz.
Nord
Circoscriz.
Centro
Circoscriz.
Torre
Circoscriz.
Bormeduna
Circoscriz.
Sud
totale
n°
9
8
12
11
6
12
58
n°
3
2
1
3
2
4
1
1
3
3
3
3
4
3
2
2
1
3
1
1
2
4
3
3
15
19
11
13
2
2
1
2
1
2
10
Insiediamenti residenziali (zone omogenee B)
2
0
6
7
3
2
20
Attività/insediamenti industriali e artigianali (zone omogenee D)
0
1
0
0
0
3
4
Attività/insediamenti commerciali (zone H)
0
1
0
2
1
5
9
0
2
0
0
0
1
3
Attrezzature collettive e servizi, verde pubblico, parcheggi...
3
3
2
2
0
0
10
Zone per servizi tecnologici/acquedotto
4
1
0
0
2
1
8
Attività/insediamenti per settore terziario (zone I,P)
0
0
4
0
0
0
4
Localizzazioni incompatibili (asili nido, scuole, attrezzature per assistenza alla
maternità, all'infanzia ed età evolutiva, agli anziani, ai disabili, ospedali e altre
strutture adibite a degenza)
0
0
0
0
0
0
0
Localizzazioni controindicate (aree: con presenza di edilizia estensiva di limtata
altezza, a rilevante interesse ambientale; posizionamento di impianti visibili entro i
centri storici, nel contesto di edifici e luoghi di importanza storico culturale)
1
0
0
1
0
0
2
8
3
9
6
5
2
33
Vincolo paesaggistico o storico-momumentale
0
2
2
0
0
1
5
Localizzazioni neutre
0
3
1
4
1
9
18
descrizione
Telefonia mobile
Distribuzione territoriale degli impianti fissi esistenti
misura
TIM
VODAFONE
WIND
H3G
Telefonia mobile
Distribuzione territoriale DVBH richiesti in co-siting con impianti fissi esistenti
fonte
Comune di Pordenone
Ufficio Tutela e
Sostenibilità ambientale
n°
Telefonia mobile
Destinazione urbanistica dei siti impianti fissi esistenti
Zone residenziali di completamento o ristrutturazione
Zone di interesse regionale, ad attuazione indiretta, esistente, di completamento
Attrezzature commerciali, zone produttive di complet., grandi strutture di vendita
Attività/aree agricole (zone omogenee E)
Zone di interesse agricolo, agricolo e paesaggistico; zone speciali
n°
Comune di Pordenone
Ufficio Tutela e
Sostenibilità ambientale
Insiediamenti direzionali, attrezzature fieristiche, rierca, impianti ricettivi
Telefonia mobile
Localizzazione per aree impianti fissi esistenti
Localizzazioni preferenziali (aree: in condivisione con impianti per telefonia
esistenti o in previsione, di proprietà comunale, con serv. tecnologici esistenti, non
urbanizzate, attreversate da arterie di tarsporto o linee elettriche, con edilizia alta)
n°
Comune di Pordenone
Ufficio Tutela e
Sostenibilità ambientale
Superamento del limite di esposizione
Estensione delle aree interessate
Superamento del valore di attenzione
Estensione delle aree interessate
Livello di inquinamento (LI) inferiore ai limiti normativi
Estensione delle aree interessate
Kmq
(% rispetto il
territorio
comunale)
0
Università degli studi di Trieste
Dipartimento di scienze
geografiche e storiche
0
L.I = 2-2,8 V/metro
30,93 (81%)
L.I = 1-2 V/metro
6,88 (18%)
L.I = < 1 V/metro
0,19 (0,5%)
Nel caso di esposizione a impianti che generano
campie elettrici, magnetici ed elettromagnetici
con frequenza compresa tra 0,1 MHz e 300
GHz non deve essere superato il limite di
esposizione di 20 volt/metro dove non si
soggiorni per più di quattro ore al giorno ed un
valore di attenzione di 6 volt/metro
per tutti i luoghi sensibili e abitati
più di quattro ore al giorno
30. RADIAZIONI
CONDIZIONE/ESPOSIZIONE - Radiazioni non ionizzanti generate da linee a Media Tensione MT, Alta Tensione AT e Altissima Tensione AAT (2008)
descrizione
Linee Alta e Altissima Tensione
Tensione
Linee Alta e Altissima Tensione
Proprietario/gestore
Misure di campo elettrico effettuate
Monitoraggio presso le linee elettriche di AT e AAT
Misure di induzione magnetica effettuate
misura
fonte
Linea 21.361
Cordign. - Udine
Linea 23.672
PN - Prata
Linea 23.748
Porcia-vil.Rinaldi
kV
ARPA
380
132
132
_
Dipartimento provinciale di Udine
Servizio Sistemi Ambientali
TERNA
TERNA
132
TERNA
TERNA
n°
Monitoraggio presso le linee elettriche di AT e AAT
n°
Superamento dei limiti di esposizione
n°
Superamento dei valori di attenzione
Linea 23.749
Doppia Linea
Procia-Prata 23.762-23.749
132
TERNA
Casarsa FS
Sacile FS
132
RFI
Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di
attenzione e degli obiettivi di qualità per la
protezione della popolazione dalle esposizioni ai
campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete
(50 Hz) generati dagli elettrodotti:
Limiti di esposizione
9
n°
note
campo elettrico E max 5.000 V/m
induzione magnetica B max 100 microT
11
ARPA
Dipartimento provinciale di Udine
Servizio Sistemi Ambientali
0
Nel caso di aree gioco per l'infanzia, ambienti
abitativi, ambienti scolastici e luoghi adibiti a
permanenze non inferiori a 4 ore:
0
Misure di campo elettrico effettuate
n°
26
Misure di induzione magnetica effettuate
n°
Valore di attenzione
induzuione magnetica B max 10 microT
26
Monitoraggio presso civili abitazioni prossime alle linee elettriche (AAT, AT, MT)
Monitoraggio presso civili abitazioni prossime alle linee elettriche (AAT, AT, MT)
ARPA
Nel caso di progettazione di nuovi elettrodotti in
corrispondenza di aree gioco per l'infanzia,
ambienti abitativi, ambienti scolastici e luoghi
adibiti a permanenze non inferiori a 4 ore;
progettazione di nuovi insediamenti e delle nuove
aree di cui sopra in prossimità di linee ed
installazioni elettriche già presenti nel territorio:
0
Superamento dei limiti di esposizione
n°
Superamento dei valori di attenzione (mediana nelle 24h)
n°
0
Superamento dell'obiettivo di qualità (mediana nelle 24h)
n°
0
Dipartimento provinciale di Udine
Servizio Sistemi Ambientali
15
Linee Alta e Altissima Tensione
Fasce di rispetto (Dpa)
Linee Media Tensione
Fasce di rispetto (Dpa)
m
m
ARPA
Dipartimento provinciale di Udine
Servizio Sistemi Ambientali
ARPA
Dipartimento provinciale di Udine
Servizio Sistemi Ambientali
46
simmetrica
rispetto al
centro della
linea
lato 2 condut.
14
lato 1 condut.
Tratto aereo in conduttore nudo
in semplice terna con tipo di
sostegno prevalente a traliccio
Dpa 9
fascia simmetrica
13
lato 2 condut.
12
lato 1 condut.
Obiettivo di qualità
induzione magnetica B max 3 microT
15
lato 2 condut.
14
lato 1 condut.
Tratto aereo in conduttore nudo
in semplice terna con tipo di
sostegno prevalente a stelo
Dpa 7/8
lato 1 condut/lato 2 condut
14
22
simmetrica
rispetto al
centro della
linea
lato 2 condut.
13
lato 1 condut.
Tratto in cavo interrato
Dpa 2
fascia simmetrica
La fascia di rispetto è lo spazio circostante
un elettrodotto che comprende tutti i punti, al
di sopra e al di sotto del livello del suolo,
caratterizzati da un'induzione magnetica di
intensità maggiore o uguale all'obiettivo di
qualità. All'interno delle fasce di rispetto non è
consentita alcuna destinazione di edifici ad
uso residenziale, scoalstico, sanitario, che
comporti cioè una permanenza maggiore di
quattro ore.
31. Lezioni di piano
Le riflessioni che hanno accompagnato
i piani regolatori di Pordenone
32. 1955
1969
Piano regolatore generale
Portus Naonis I
Variante al PRGC del 1955
redatto dall’Arch. Domenico Filippone e dall’Ing. Aldo Della Rocca (Roma)
redatto dall’Arch. Ezio Cerutti (Milano)
vincitori del bando di concorso del 1934
Criteri progettuali
• Mantenimento della disposizione “stellare” della città.
• Diradamento edilizio per motivi igienici nei settori eccessivamente addensatesi nel corso dei secoli.
• Necessità della conservazione dei settori verdi dell’agglomerato urbano (conservazione del sistema di rogge elemento
caratteristico della città).
Dati dimensionali
• Abitanti insediati all’anno 1937 pari a circa 25.000.
• Abitanti teorici pari a circa 37.000 (incremento 12.000): tale incremento era reso possibile dal completamento dell’anello
anulare (Pontebbana) che avrebbe consentito la sistemazione delle reti stradali suburbane favorendo l’utilizzo e la
valorizzazione di quei terreni che, compresi tra le loro maglie, erano stati fino ad allora inservibili all’incremento edilizio
cittadino.
Obiettivi strategici
• Creare nuove zone per la fabbricazione.
• Risoluzione dei problemi causati dall’insufficiente rete viaria, attraverso la realizzazione di una nuova e ordinata viabilità
intorno alle cinque strade radiali che si dipartivano dal centro verso Udine, Treviso, Cordenons e Aviano.
• Riprogettazione delle tre parti di città ritenute più significative, ovvero la sistemazione della piazza S. Giorgio, la sistemazione
della Piazza Cavour e la creazione di un’arteria parallela al corso Vittorio Emanuele che, lambendo il retro del Duomo, avrebbe
dato maggior risalto allo stesso.
Periodo storico
Il Piano Filippone - Della Rocca entrò in vigore solamente nel 1955, cioè molti anni dopo la sua elaborazione.
Nel tempo intercorso tra la stesura e l’approvazione, era profondamente mutata la struttura della città (II^ guerra mondiale),
tanto da rendere inservibile il Piano stesso. La città aveva oltrepassato in ogni sua parte i vincoli e le direttive del piano, tanto
da suggerire una nuova elaborazione.
Piano Cerutti
variante approvata con DPGR 11/ URB del 29.1.1969
Criteri progettuali
• Adeguare la previsione del piano alle esigenze immediate e soddisfare le necessità di un “ragionevole periodo futuro”.
• Porre rimedio ad uno sviluppo caratterizzato da “mancanza di ordine programmato, con costruzioni in zone dove la
configurazione fisica del terreno lo permetteva, arrestandosi solamente dove incontrava difficoltà di ordine artificiale”.
Cerutti così riassumeva: “ I problemi che la realtà di Pordenone prospetta sono di natura veramente singolare. Più che previsioni
in estensione è utile pensare alla riorganizzazione ed alla integrazione della vasta zona già parzialmente interessata, e
compromessa, dalla frammentaria edificazione”
estratto di relazione verbale tenuta dal Cerutti in data 1 settembre 1960
Dati dimensionali
“I dati ricavati dalle indagini indicano densità territoriali irrisorie derivate sia dal tipo edilizio più comune, la casetta unifamiliare,
sia dalla frammentarietà delle iniziative che germinano spontaneamente guidati prevalentemente da interessi casuali.”
articolo de Il Polpolo, estratto dell’edizione datata 20 maggio 1955
Se ne ricava un’immagine di disordine edilizio con irrazionale ubicazione degli edifici e carenza dei servizi pubblici in rapporto
alla dilatazione della zona edificata. L’orientamento del piano, in conseguenza, segue il criterio di “saturazione” delle zone
investite da “insediamenti polverizzati” incrementando considerevolmente la densità edilizia.
Obiettivi strategici
• Delimitazione dei settori che davano luogo al formarsi di quartieri inserendo in essi le indispensabili strutture di uso
collettivo.
• Riequilibrio della densità edilizia con particolare riguardo alla limitazione delle altezze nel centro storico per salvaguardare
valori artistici ed ambientali dall’assalto già in atto della speculazione edilizia. Si garantiva così l’attenuazione del pericolo di
drastici interventi di trasformazione.
• Destinazione di aree ad edifici ed impianti di carattere sociale inerenti la vita della città.
• Riorganizzazione della rete viaria in relazione alle ristrutturazioni interne.
• Ricollocazione dell’attività industriale per consentire un elastico adeguamento alle future necessità delle attività aziendali.
Periodo storico
Il Piano Cerutti è stato assoggettato a 70 varianti che sono state adottate nel periodo di maggiore crescita urbana (da 36.925
abitanti nel 1963 ai 51.369 abitanti nel 1981).
A partire dal 1977, in osservanza al Piano Urbanistco Regionale Generale (PURG), le varianti allo strumento urbanistico generale
comunale (PRGC) hanno lo scopo di ridimensionare l’attività edilizia nell’area centrale e di ridurre gli indici.
Il PRGC esaurisce quindi la sua funzione di contenimento dell’espansione in quanto prerogativa riconosciuta al PURG,
strumento urbanistico sovraordinato.
33.
34.
35. 1986
2000
Piano Zuccato
Variante n°38
Variante di adeguamento
redatto dall’Arch. Arnaldo Zuccato (Udine)
variante approvata con DPGR 0191/Pres del 28/05/1986
Criteri progettuali
• Adeguare le previsioni al Piano Urbanistico Regionale Generale (bozza del 1982).
• Articolare le previsioni in modo più composito.
• Migliorare il tessuto urbano per meglio corrispondere al miglioramento qualitativo della città.
“L’obiettivo è quello di rendere possibile anche in urbanistica e in città, e sia pure in modo sommesso e per questioni limitate, i
metodi delle scienze così come sono configurati da Galileo ad oggi” (stratto della relazione tecnica).
Dati dimensionali
• Abitanti insediati all’anno 1979 pari a circa 54.000
• Capacità insediativa teorica pari a circa 75.000, corrispondenti a un incremento del 40% in dieci anni sulla consistenza di allora
(il Piano Urbanistico Regionale imponeva che i Piani Regolatori Generali fossero dimensionati - per le aree residenziali di
espansione - su un arco di previsione decennale).
• Calcolo degli “standards” effettuati per 97.000 abitanti.
Obiettivi strategici
Viabilità e trasporti:
• riassetto SS13,
• connessione con la con la viabilità nazionale,
• integrazione della circolazione cittadina con le arterie extraurbane,
• creazione dell’isola pedonale in Centro Storico,
• creazione di percorsi ciclo-pedonali differenziati da quelli veicolari,
• integrazione dei mezzi su gomma con la stazione ferroviaria,
• trasferimento dell’attrezzatura per interscambio merci.
Produttivo e commerciale a scala comprensoriale:
• conferma delle zone industriali e commerciali di interesse regionale,
• potenziamento delle strutture esistenti (Fiera),
• nuove possibilità di insediamento per il commercio specializzato.
Residenza:
• crescita quantitativa della città privilegiando il recupero,
• diffusione di “centralità” oltre l’area centrale,
• individuazione di zone di espansione (Torre Nord),
• rinuncia alle zone specializzate a destinazione unicamente terziaria.
Ambiente e servizi:
• ricucitura del sistema urbano – Noncello-rogge-laghetti,
• ampliamento di alcune strutture,
• utilizzo di grandi contenitori per cultura e l’istruzione,
• miglioramento dell’accessibilità dei servizi (parcheggi),
• utilizzo degli interstizi rilevati per realizzare cortili e parcheggi.
Note
Per la prima volta si prevede il dimensionamento degli standard urbanistici in rapporto al numero di abitanti insediabili
In relazione ai dati dimensionali, il Piano Zuccato ha comportato l’individuazione di una quantità di aree preordinate all’esproprio notevole: tale scelta è da considerarsi da un lato eccessiva, ma dall’altro ha garantito la possibilità - nel decennio successivo - di utilizzare la
grande disponibilità di aree per una più ponderata attuazione dei programmi delle opere pubbliche da parte delle Amministrazioni Comunali che si sono poi succedute negli anni.
Variante al PRGC vigente
conseguente alla decadenza dei vincoli urbanistici
variante approvata con D.C.C. n. 73 del settembre 1999
variante resa esecutiva con pubblicazione sul BUR n. 13 del 29.03.2000
Criteri progettuali
La variante è stata redatta dopo l’entrata in vigore della L.R. 52/91 “Norme regionali in materia di Pianificazione Territoriale ed
Urbanistica” e dopo circa dieci anni dall’approvazione del P.R.G. allora vigente (variante generale “Piano Zuccato”).
• Ridefinire e concertare le previsioni della “città dei servizi”.
• Rileggere l’evoluzione del sistema insediativo e della mobilità.
• Verificare la dinamica di crescita della città.
• Valutare l’attualità degli obiettivi di piano.
Sono stati ritenuti elementi confermati del P.R.G. vigente:
• la struttura residenziale e la struttura produttiva - terziaria prefigurate dal Piano Regolatore dopo l’adozione della Variante
specifica n° 33;
• il Piano urbano dei parcheggi, il Connettivo urbano e il Programma delle piste ciclabili.
Dati dimensionali
• Il decreto regionale 0126/95 “revisione degli standard urbanistici” imponeva per le categorie di servizi di valenza comunale
un dimensionamento minimo che si è tradotto in un rapporto di m2 di servizio per abitante.
• Il “tetto degli abitanti insediabili” diventava quindi l’elemento cardine del dimensionamento delle aree per servizi e quindi
della Variante stessa.
• Il calcolo della capacità insediativa teorica, che doveva essere valutato su un arco di tempo di dieci anni, venne costruito sulla
base di motivazioni tecniche e verifiche sui dati disponibili ed era strettamente correlato alle zone residenziali come previste
dal P.R.G..
• Gli esiti dello studio socio-economico redatto in occasione della variante hanno indicato una capacità insediativa teorica di
75.000 abitanti.
• Dato di molto inferiore rispetto ai 97.000 abitanti indicati dal Piano Regolatore precedente.
Obiettivi strategici
Verifica della struttura del territorio in relazione a:
• le previsioni del Piano Urbanistico Regionale modificate dai piani regionali della viabilità e dei trasporti;
• il piano provinciale della viabilità in vigore a quella data;
• le previsioni dei piani regolatori aggiornati dei Comuni limitrofi rispetto alle strutture di valenza comprensoriale;
• il disegno di struttura del piano regolatore allora vigente considerando gli elementi strutturali esistenti e a quelli di progetto;
• l’idoneità della maglia dei servizi di supporto alla struttura residenziale complessiva e di quartiere.
36.
37.
38. 2011
Variante al PRGC vigente
Variante n°77
redatto dall’Arch. Marco Di Fusco (Pordenone)
variante approvata con D.C.C. n.20 del febbraio 2011
variante resa esecutiva con pubblicazione sul BUR n. 11 del 16.03.2011
Criteri progettuali
Ridefinizione dei vincoli urbanistici e della zonizzazione in conseguenza della verifica dello stato di attuazione del Piano
Regolatore Generale Comunale.
In conformità a quanto previsto Decreto Regionale sugli standard n.0126/Pres. del 20.04.1995 “Revisione degli standard
urbanistici regionali” la presente Variante ha verificato, oltre alla capacità insediativa teorica, i servizi e le attrezzature
collettive e le aree urbanizzate ed edificate.
Sono state quindi verificate le aree per le quali necessitava la reiterazione del vincolo preordinato all’esproprio, che si è cercato
di ridurre il più possibile, utilizzando anche criteri perequativi.
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Aggiornamento e verifica della cartografia: ridisegno zonizzazione su base CTR (Carta Tecnica Regionale) del 2006 ed individuazione
proprietà pubbliche.
Ridefinizione dei vincoli ambientali in riferimento al Decreto Legislativo n°42/2004 – Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
Ridefinizione dei vincoli storico/artistici in riferimento al Decreto Legislativo n°42/2004 – Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
Aggiornamento del sistema infrastrutturale: inserimento “Bretella Sud” e “Gronda Nord”; previsione di nuove rotatorie su Via
Montereale, Viale Treviso, Via Nuova di Corva e SS13 “Pontebbana”.
Individuazione di adeguati percorsi ciclo/pedonali di connessione tra i servizi collettivi, le aree verdi ed i Comuni limitrofi.
Verifica del sistema ambientale e previsione di tutela degli ambiti naturalistici esistenti lungo i fiumi Meduna e Noncello.
Ridefinizione delle zone agricole in riferimento agli aspetti paesaggistici.
Verifica della capacità insediativa teorica (61.000 ab.) e dimensionamento del Piano per 65.000 abitanti.
Ridefinizione delle aree destinate ai servizi ed alle attrezzature collettive in riferimento alle opere attuate ed ai programmi
dell’Amministrazione Comunale.
Ridefinizione dei vincoli procedimentali relativi ai Piani Attuativi Comunali (P.R. – P.A.C. - zone C1 – zone B/RU – zone I/RU.
Rettifica della perimetrazione delle zone A, B, C, D, ed H in conformità ai disposti della L. R. 5/2007.
Individuazione di nuove zone C1 residenziali di espansione con criteri perequativi in conformità all’art. 63 della L.R. 5/2007.
Individuazione di nuove zone D2-D3 industriali e artigianali in conformità all’art. 63 della L.R. 5/2007.
Ridefinizione delle Norme Tecniche di Attuazione in riferimento alle modifiche apportate con la presente variante.
Dati dimensionali
• Abitanti insediati all’anno 2010 pari a circa 51.723
• Capacità insediativa teorica 61.000 abitanti.
• Calcolo degli standard effettuati per 65.000 abitanti.
Servizi e attrezzature collettive
(Standard minimi definiti da D.P.G.R. 0126/PRES del 20 aprile 1995)
• Verde, sport, spettacoli all’aperto: 24 m²/ab (standard minimo: 15 m²/ab)
• Culto, vita associativa, cultura: 6 m²/ab (standard minimo: 3 m²/ab)
• Assistenza e sanità: 3,4 m²/ab (standard minimo: 3 m²/ab)
• Istruzione: 4,4 m²/ab (standard minimo: 3,5 m²/ab)
• Parcheggi: 7,4 m²/ab (standard minimo: 3,5 m²/ab)
TOTALE: 45,2 m²/ab (standard minimo: 28 m²/ab)
Obiettivi strategici
Previsioni per quartiere
Circoscrizione 1 “Rorai Cappuccini” (oggi Circoscrizione Rorai Cappuccini)
• Individuazione di due aree di espansione con criteri perequativi (via Misurina e via Dardago).
• Riqualificazione nodi viari sulla Strada Statale 13 mediante introduzione di rotatorie (via Castelfranco
Veneto e via Planton).
• Ampliamento della scuola materna di Via Cappuccini.
• Individuazione dell’ambito per la nuova scuola elementare (all’interno del PAC n. 6 di Via Cappuccini).
• Riorganizzazione dei percorsi ciclo/pedonali.
Circoscrizione 2 “Nord” (oggi Circoscrizione Rorai Cappuccini)
• Eliminazione del vincolo preordinato all’esproprio relativo al nuovo stadio di calcio di via Roveredo.
• Reiterazione del vincolo per il nuovo carcere circondariale.
• Riqualificazione nodi viari sulla Strada Statale 13 mediante introduzione di rotatorie (vial D’Aviano, via
Montereale, vial Turco, via S. Daniele e via Maestra Vecchia).
• Individuazione di un’area di espansione con criteri perequativi, finalizzata alla realizzazione della “Casa dei
Risvegli” (vial Turco).
• Riconoscimento di una nuova area per la realizzazione di una nuova struttura assistenziale (a nord della
“Cadoro”).
• Individuazione di due ambiti finalizzati alla realizzazione di residenze per anziani (via Poffabro e via del
Traverso).
• Riconoscimento delle attività in essere per le aree militari.
• Riorganizzazione dei percorsi ciclo/pedonali.
Circoscrizione 3 “Centro” (oggi Circoscrizione Centro)
• Individuazione di nuove zone B0.
• Individuazione ambito per la nuova scuola materna in via Spilimbergo (in sostituzione a quella di via
Selvatico).
• Eliminazione del Piano di Recupero n°3 di San Carlo e introduzione di B/RU per le parti non ancora attuate.
• Riorganizzazione dei percorsi ciclo/pedonali.
Circoscrizione 4 “Torre” (oggi Circoscrizione Torre)
• Riqualificazione nodi viari sulla SS 13 mediante introduzione di rotatorie (Via Interna, viale Libertà, via
Revedole).
• Individuazione di 11 aree di espansione con criteri perequativi, (Via Ferraris, Via Volta; Vial Grande, Via
Stradelle, Via Aquileia; Viale Libertà e Via delle Acque).
• Riorganizzazione dei percorsi ciclo/pedonali.
Circoscrizione 5 “Borgomeduna” (oggi Circoscrizione Sud)
• Individuazione di 2 aree di espansione con criteri perequativi, (Via Prasecco e Via Giorgione) finalizzate
all’individuazione di una nuova scuola elementare.
• Potenziamento del polo Universitario.
• Riorganizzazione dei percorsi ciclo/pedonali.
Circoscrizione 6 “Sud” (oggi Circorscrizione Sud)
• Riqualificazione nodi viari sulla Strada Provinciale “Opitergina” e sulla Strada Regionale 251 mediante
introduzione di rotatorie (via L. Zanussi, via della Mula, via Bar delle Foie, via delle Crede, Via Segaluzza).
• Introduzione del progetto viario della “Bretella Sud”.
• Introduzione del collegamento viario tra via Lino Zanussi e Bretella sud con nuovo disegno del nodo
autostradale.
• Individuazione della nuova zona D2-produttiva, in via Levade.
• Individuazione di due aree di espansione con criteri perequativi (via Villanova e via Buozzi).
• Individuazione di un nuovo ambito per la realizzazione di una residenza per anziani (via Deledda).
• Individuazione di un nuovo polo sportivo a sud della A28, compresa un’area consistente di parcheggio.
• Riorganizzazione delle connessioni viarie in riferimento al PAC 7 posto a sud della piscina comunale.
• Nuova classificazione delle aree agricole, con particolare attenzione al riconoscimento di un’area di tutela
fluviale e di una zona agricola con specifica normativa finalizzata al mantenimento delle caratteristiche di
tipo ambientale.
• Riorganizzazione dei percorsi ciclo/pedonali.
39.
40. Il piano regolatore vigente
Il Piano regolatore vigente è rappresentato dalla Variante n°77 (approvata con DCC 20/2012):
“Ridefinizione dei vincoli urbanistici e della zonizzazione in conseguenza della verifica dello stato di attuazione del Piano Regolatore Generale Comunale”.
Con essa, l’ipotesi sulla capacità insediativa sul territorio scende a 61.000 abitanti, mentre gli standard sono stati dimensionati per 65.000 abitanti.
Verifica dello standard complessivo per servizi
La plurifunzionalità dei servizi e delle attrezzature è alla base della loro efficienza ed efficacia, così
come anche richiamato dal Decreto Regionale sugli standard n.0126/Pres. del 20.04.1995.
Il Decreto considera uno standard complessivo dei servizi pari a m2 28,00 per abitante: per una città di
65.000 significa m2 1.820.000 di servizi.
Il progetto di variante soddisfa ampiamente tale standard: le superfici complessivamente zonizzate,
destinate a servizi, sono pari a m2 2.914.272 (m2 45,2 per abitante).
Decreto Regionale
n.0126/Pres.
del 20.04.1995
m2 390.569
Attrezzature per
di cui
la viabilità e i
m2 227.500 a standard
trasporti
(m² 3.50/abitante)
Variante n° 77
dimensionamento
m2 467.126 di cui:
m2 143.194
nell’area urbana
centrale allargata
m2 323.932
nell’area esterna
obiettivi
•
•
•
•
•
•
Attrezzature per
il culto, la vita
associativa e la
cultura
m² 3.00/abitante m2
195.000
•
m2 390.735
•
•
•
•
Attrezzature per
l’istruzione
m² 3.50/abitante
m2 227.500
m2 258.822
•
•
•
Attrezzature per
l’assistenza e la
sanità
m² 3.00/abitante
m2 195.000
m2 229.796
•
•
•
•
Attrezzature per
il verde, lo sport
e gli spettacoli
all’aperto
m²15/abitante
m2 975.000
Attrezzature per
servizi e impianti
tecnologici
nessun limite
m2 1.570.793
•
•
•
m2 726.177
-
Riconoscimento strutture esistenti in area centrale
Previsione nuove strutture in
area centrale
Nessuna localizzazione dei
parcheggi su strada
Riconoscimento superfici già
esistenti in area esterna
PRGC
pre-vigente
Vincoli
soggetti a reiterazione
% della sup.compl. zonizzata
Variante n° 77
Variazione
31%
Riconoscimento strutture
esistenti e asili privati
Valutazione di eventuali
carenze nei singoli quartieri
Localizzazione nuove aree con
criteri perequativi
11%
m2 655.091
m2 623.255
- m2 31.836
m2 2.417.259
m2 2.414.142
- m2 3.117
m2 15.165.767
m2 15.283.595
+ m2 117.828
Zona Omogenea H
m2 1.775.708
m2 1.769.933
- m2 5.775
zone di espansione residenziale
0
Riconoscimento aree esistenti,
parchi urbani, aree a verde di
quartiere
Aree per verde di connettivo
Valutazione di eventuali
carenze nei singoli quartieri
Localizzazione di nuove aree
con criteri perequativi
- m2 11.257
- m2 156.982
11%
Riconoscimento strutture
esistenti e strutture a gestione
religiosa
Previsione di nuove case per
anziani dislocate nel territorio
Valutazione di eventuali
carenze nei singoli quartieri
Localizzazione di nuove aree
con criteri perequativi
m2 409.397
m2 7.004.396
zone di valore ambientale
zone di valore paesaggistisc
zone di interesse agricolo
Riconoscimento strutture
esistenti
Zonizzazione autonoma per il
Culto
Zonizzazione autonoma per le
Parrocchie;
Zonizzazione autonoma per le
Caserme
Conferma localizzazioni per
Sedi Istituzionali
Valutazione di eventuali
carenze nei singoli quartieri
m2 420.654
m2 7.161.378
Zona Omogenea D
Zona Omogenea E
13%
Zona Omogenea A
Zona Omogenea B
Zona Omogenea C
-
VERIFICA DEL PATRIMONIO COMUNALE
Situazione patrimoniale al 2001
m² 2.256.895
Situazione patrimoniale al 2010
m² 2.930.417
Superficie in aumento
m² 673.522
41. Approfondimenti
I piani attuativi
di iniziativa pubblica e privata
Le potenzialità edificatorie
non ancora attuate alla data di luglio 2013
Il recupero urbano
L’edilizia economica popolare
42. I piani attuativi
Il P.R.G.C. individua ambiti per attuare i quali è richiesta l’approvazione di uno strumento urbanistico
particolareggiato denominato Piano Attuativo Comunale (P.A.C.).
Tale modalità si applica obbligatoriamente nelle zone ed aree del territorio comunale perimetrate nello
strumento urbanistico generale ed è consentito anche nelle zone omogenee residenziali “B” ad attuazione
diretta qualora la superficie del lotto sia superiore a 2000 m².
Piani Attuativi Comunali (P.A.C.)
Strumenti urbanistici per l’attuazione di ambiti perimetrati dal P.R.G.C.
43. Zone C con criterio perequativo (C1)
Zone B di Riqualificazione Urbana (B/RU)
Sono P.A.C. , di iniziativa privata, finalizzati all’attuazione di zone residenziali di nuovo impianto
previa cessione all’Amministrazione Comunale delle aree per la realizzazione di servizi pubblici
anch’esse comprese all’interno degli ambiti perimetrati dal P.R.G.C.
Sono P.A.C., di iniziativa privata e/o pubblica, finalizzati alla Riqualificazione Urbana di zone
residenziali “B” comprendenti parti del territorio totalmente o parzialmente edificate.
Zone I di Riqualificazione Urbana (I/RU)
Sono P.A.C, di iniziativa privata e/o pubblica, finalizzati alla riqualificazione urbana di parti del
territorio, totalmente o parzialmente edificate, destinate agli insediamenti di carattere direzionale “I”
Piani di Recupero (P. di R.)
Sono P.A.C. di iniziativa pubblica e/o privata e sono finalizzati al recupero del patrimonio edilizio
esistente che interessano parti del territorio già urbanizzato.
44.
45. Le potenzialità
edificatorie residenziali
Tipo
Rif.
Ubicazione
Metri cubi
Tipo
Rif.
Ubicazione
Metri cubi
Pac
15
viale Martelli “Amman”
98.428
B/Ru
39
via Ungaresca
5.161
Pac
72
via G. Ferraris
56.520
B/Ru
4
via F.lli Bandiera
5.156
C1
4
via Ferraris
39.000
Pac
8
via Falcade
5.042
Pac
5
viale Grigoletti
24.990
B/Ru
41
via Vallona
5.000
Pac
60
vial d’Aviano
22.725
C1
11
via delle Acque
5.000
Pac
35
via Pirandello
21.419
B/Ru
33
via Dogana Vecchia
4.960
Pac
73
via Peruzza
20.059
Pac
33
Via delle Acque
4.930
C1
9
via Aquileia
20.000
B/Ru
7
via F.lli bandiera
4.792
Pac
56
via Udine
18.643
C1
7
vial Grande
4.700
Pac
32
via delle Grazie
16.107
B/Ru
23
via Mestre
4.522
B/Ru
10
via Caboto
13.509
C1
12
via Prasecco
4.500
B/Ru
17
via Fontanazze
12.505
B/Ru
15
via delle Caserme
4.419
B/Ru
5
viale Dante
12.072
Pac
63
vial Turco
4.406
Pac
78
via Maestra Vecchia
12.042
B/Ru
6
viale Dante
4.308
Un Piano regolatore e le sue varianti producono effetti che durano diversi anni, a volte per
decenni. Questa circostanza ha sedimentato la convinzione che uno dei pilastri teorici del Piano
sia che tutte le cubature residue (non ancora realizzate), ma previste dallo stesso, costituiscano di
fatto “diritti acquisiti”.
C1
5
via Ferraris
12.000
B/Ru
26
via Cappuccini
4.306
Pac
70
vial Turco
11.000
C1
8
via Ancillotto
4.000
Pac
18
via Montereale
10.875
Pac
20
via Montereale
3.974
B/Ru
18
viale M. Grigoletti
10.845
Pac
26
via A. Volta
3.886
Anche nel caso in cui le previsioni urbanistiche vengano superate da un nuovo Piano, parrebbe
scontato che tali diritti siano garantiti dalla legge e possano essere legittimamente esercitati dai
loro titolari.
B/Ru
2
viale Martelli
10.760
B/Ru
21
via Canaletto
3.868
B/Ru
27
via Dogana
10.615
Pac
66
via G. Ferraris
3.848
B/Ru
16
viale M. Grigoletti
10.595
Pac
62
vial Grande
3.716
B/Ru
13
viale M. Grigoletti
10.260
B/Ru
31
via Misurina
3.635
Pac
21
via Vallenoncello
10.116
Pac
23
via G. Ferraris
3.582
B/Ru
37
via F. Martelli
9.500
B/Ru
35
via della Colonna
3.540
B/Ru
14
viale M. Grigoletti
9.455
Pac
64
vial Turco
3.504
B/Ru
46
via Valle
9.236
B/Ru
45
via della Colonna
3.500
B/Ru
20
via Canaletto
8.769
C1
10
via D. Chiesa
3.500
B/Ru
24
via Mestre
8.631
B/Ru
22
via Chioggia
3.442
Pac
54
via Levade
8.497
C1
13
via Giorgione
3.400
B/Ru
32
via San Giuliano
7.968
Pac
9
via Falcade
3.388
B/Ru
3
via F.lli Bandiera
7.852
Pac
30
via A. Volta
3.230
B/Ru
8
viale Martelli
7.312
B/Ru
40
via Vallona
3.205
Pac
59
via Castelfranco Veneto
7.147
Pac
24
via Castelfranco Veneto
2.687
C1
14
via Villanova
7.000
C1
6
via Peruzza
2.500
C1
15
via Buozzi
7.000
B/Ru
9
ex Bagni Pubblici
2.440
Pac
65
via G. Ferraris
6.893
B/Ru
42
via Mazzini
2.400
C1
3
vial Turco
6.500
B/Ru
36
via Dardago
2.282
B/Ru
19
via Navarons
5.900
C1
2
via Dardago
2.000
B/Ru
44
largo San Giorgio
5.900
Pac
22
via Vajont
1.813
Pac
58
via Castelfranco Veneto
5.806
Pac
67
via G. Ferraris
1.725
Pac
75
via Pranovo
5.763
B/Ru
43
via Marsure
1.700
Pac
68
via Pralongo
5.500
Pac
25
via Pirandello
5.443
B/Ru
25
via Candiani
5.430
C1
1
via Misurina
5.300
B/Ru
28
via Vallenoncello
5.170
non ancora attuate alla data di luglio 2013
Di fronte alla profonda crisi degli investimenti immobiliari e all’emergere di sensibilità ostili alla
cementificazione di suolo vergine, è dunque necessario tenere presente che le decisioni assunte
nei passati decenni dalle precedenti amministrazioni comunali, giustificate da congiunture
storiche completamente diverse rispetto a quelle odierne, hanno conseguenze che non possono
essere ignorate.
Tuttavia è noto che le leggi urbanistiche in vigore non contengono alcun riferimento di questo tipo
e che attraverso una rigorosa motivazione si possono cancellare previsioni giudicate superate o
anacronistiche. Certo è che questa motivazione deve essere coerente.
Con l’ultima variante generale al Piano regolatore (la numero 77
del 2011) è già stata invertita la tendenza in modo significativo:
le superfici edificabili sono infatti state compresse per
complessivi 1,1 milioni di metri quadrati, passando da 8,7 a 7,6
milioni in totale. Secondo i calcoli dell’Amministrazione comunale,
tuttavia, sul territorio comunale permangono potenzialità
edificatorie residenziali per volumi pari a 1,9 milioni di metri cubi.
Si tratta peraltro di potenzialità edificatorie per le quali i titolari continuano a pagare l’Imu.
Da qui parte necessariamente ogni ragionamento riguardante il nuovo Piano regolatore: quando si
parla di “cubi zero”, è bene tenere in considerazione questi numeri, che soltanto a fronte di validi e
giustificati motivi, come sopra richiamati, potranno essere ridimensionati.
Queste cubature sono frazionate in decine di aree cittadine. Le più consistenti riguardano Piani di
attuazione comunale di iniziativa privata. La tabella che segue riporta, in ordine decrescente, gli
interventi residenziali più importanti che potrebbero essere sviluppati in futuro.
46. Il recupero urbano
Ambito Rorai Grande
Piano di Recupero n°1
Ambito Torre
Piano di Recupero n°4
Ambito Corso Garibaldi
Piano di Recupero n°6
Ambito Corso Vittorio Emanuele II
Piano di Recupero n°12
Ambito Largo San Giorgio
Piano di Recupero n°14
Ambito Borgomeduna
Piano di Recupero n°21
Ambito Largo San Giovanni
Piano di Recupero n°31
Ambito via Caboto
Piano di Recupero n°32
Ambito via Fontane
Piano Attuativo Comunale n°1
Ambito via Prasecco
Zona B di Riqualificazione urbana B/RU n°38
Ambito San Carlo
47. Ambito Rorai Grande
Atti decisionali
Descrizione
Condizioni iniziali
PIANO DI RECUPERO n°1
Approvato con
D.C.C. n.368
del 24.11.1980
Sindaco in carica G. Rossi
Assessore di riferimento
• A. Sebastiano
RUP e/o progettista
• arch. Zuccato
• ufficio Urbanistica
•
•
•
VAR. n°1 generale
di adeguamento al PURG
Approvata con
D.C.C.n.412
del 27.07.1984
Sindaco in carica A. Cardin
Assessore di riferimento
• A. Sebastiano
RUP e/o progettista
• arch. Zuccato
• ufficio Urbanistica
Scopo dell’intervento
Elementi determinanti
•
•
sistemazione viabilità, infrastrutture, sottoservizi, riorganizzazione soste, parcheggi
realizzazione nuovo tratto
viario lungo la ferrovia
•
VAR. n°2 puntuale
Approvata con
D.C.C.n.102
del 01.06.1987
Sindaco in carica A. Cardin
Assessore di riferimento
• A.Sebastiano
RUP e/o progettista
• ufficio Urbanistica
VAR. n°3 puntuale
Approvata con
D.C.C.n.417
del 09.12.1991
Sindaco in carica A. Cardin
Assessore di riferimento
• R. Bomben
RUP e/o progettista
• ufficio Urbanistica
PIANO DI RECUPERO n°1
Approvato con
D.G.C. n.52
del 05.06.2000
Sindaco in carica A. Pasini
Assessore di riferimento
• C. Rosset
RUP e/o progettista
• arch. Alzetta
Approvato con
D.G.C. n.21
del 22.03.2010
Sindaco in carica S. Bolzonello RUP e/o progettista
Assessore di riferimento
• arch. Alzetta
• M. Toffolo
Approvata con
D.G.C.n. 287
del 27.09.2010
Sindaco in carica S. Bolzonello RUP e/o progettista
Assessore di riferimento
• ufficio Urbanistica
• M. Toffolo
Dati dimensionali
Primo atto
Ultimo atto
Stato di fatto
Superficie territoriale
zona B
m 86.625
m 23.782
-
Volume esistente
-
m3 64.673
-
Volume confermato
-
m3 63.558
-
Volume di progetto
m3 86.043
m3 70.624
-
Area risanata
90%
-
-
Elementi determinanti:
•
•
riqualificazione area verde,
zona lavatoio pubblico e roggia
riqualificazione zona edificabile
Revocato nel 2006
PIANO DI RECUPERO n°1
Elementi determinanti:
•
•
riqualificazione area verde
recupero edifici storici
Riperimetrazione: ambito
ridotto con la Variante al PRGC
n°70 del 2005.
VAR. n°1 puntuale
2
2
Esiti
Interventi determinanti
realizzati
•
•
Attuazione del percorso ciclo-pedonale che collega l’area scolastica e i laghetti
di Rorai con le aree a nord di viale Grigoletti
Interventi importanti non Sistemazione/riqualificazione/nuova edificazione dell’area localizzata tra via
realizzati
Abba, via Maggiore e la linea ferroviaria. Realizzazione dei parcheggi pubblici.
Modifiche al perimetro
Tra aree escluse ed aree incluse la riduzione corrisponde al 70%
% di attuazione (stima)
90% rispetto al P. di R. del 1980/2000; 0 % rispetto al P. di R. del 2010
Vicinanza con i laghetti di Rorai.
Connessione con il comune di Porcia.
Collegamenti ciclabili verso nord e verso ovest.
Valorizzazione ed al mantenimento del patrimonio edilizio esistente.
Organizzazione della viabilità veicolare, ciclabile e pedonale per consentire una migliore fruizione dei
servizi.
Dotazione di parcheggi a servizio della residenza e delle attrezzature.
Evoluzione delle scelte
Con il Piano di Recupero del 2000 assumono particolare importanza i percorsi ciclabili/pedonali, previsti dal
P.R.G.C., per la connessione dei servizi/strutture pubbliche all’interno della città. I percorsi previsti collegano:
• verso sud, attraverso i laghetti di Rorai, il comune di Porcia;
• all’interno del Piano i plessi scolastici, la chiesa e l’oratorio con le strutture sportive;
• verso nord, attraverso il verde realizzato in attuazione del Piano ed il vecchio tracciato della ferrovia, il
verde realizzato in attuazione del progetto del Connettivo e gli impianti sportivi.
Dal 1991 al 2005 la parte del piano attuata, rispetto alle previsioni, corrisponde al 90% circa (interventi edilizi,
sistemazione verde pubblico, percorso ciclabile di collegamento tra i laghetti di Rorai verso il tracciato della
vecchia ferrovia) comprese le opere di urbanizzazione interessate dalle trasformazioni, in ragione della quale il
perimetro è stato variato; non comprende più le parti attuate, ma aggiunge l’area incolta destinata dal P.R.G.C.
a verde di quartiere R/VQ (m2 8.580), localizzata tra via Abba, via Maggiore ed il tracciato della ferrovia.
Con la riperimetrazione dell’area di Piano, gli elementi significativi del nuovo ambito sono individuati nel verde
di quartiere sopra richiamato, nella sistemazione dell’area della roggia e nel completamento dei percorsi
pedonali. La superficie destinata a verde è stata suddivisa e compresa in tre unità minime d’intervento con
l’attuazione delle quali, oltre agli interventi edilizi, si realizzerebbe la sistemazione e la cessione dell’area
pubblica.
Situazione attuale
Rispetto al Piano approvato nel 1980 l’organizzazione della viabilità veicolare, ciclabile e pedonale della parte
centrale del Piano è risultata di difficile attuazione considerate le dimensioni esistenti degli spazi destinati alla
transitabilità.
Le opere realizzate riguardano gli interventi edilizi principalmente lungo via Maggiore, la sistemazione del
verde pubblico in via Vivuola e dell’area del lavatoio e la realizzazione del percorso ciclabile che collega l’area
scolastica con l’area sud del Piano (laghetti di Rorai) e con il vecchio tracciato della ferrovia attraverso le aree
verdi.
Recentemente è stato riorganizzato l’incrocio di fronte alla chiesa.
L’intervento pubblico relativo alla scuola media “Pasolini”, alla palestra ed al parcheggio adiacente ha
incrementato le attrezzature del quartiere migliorandone la qualità.
Per quanto riguarda il patrimonio edilizio, oltre alla riqualificazione/conservazione degli edifici esistenti, la
tipologia delle nuove edificazioni realizzate è principalmente plurifamiliare.
Con la riduzione dell’area di Piano sono stati esclusi gli ambiti già realizzati a seguito del’attuazione delle U.M.I.
individuate con il Piano del 1980 (vedi isolato compreso tra via Maggiore e via Vivuola). Per le aree escluse, il
P.R.G.C. ha fissato indici fondiari che hanno confermato sostanzialmente le previsioni del Piano di Recupero
iniziale. Al momento non sono stati effettuati gli interventi previsti dal Piano approvato nel 2010.