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Leggendo assieme ad un pastore pentecostale la prima lettera a Timoteo, appena si arrivava al
capitolo 4, il pastore non mancava di sottolineare che i falsi dottori che vieteranno il matrimonio,
di cui profetizzava Paolo sono proprio i vescovi della Chiesa cattolica, “ecco una prova
inconfutabile, circa la matrice di perdizione che pervade tutta la Chiesa di Roma…” diceva.
I presenti annuivano, io inghiottivo amaro, ma non sapevo rispondere, fino a quando studiando la
storia del cristianesimo scoprii che a proibire il matrimonio furono Manichei, Catari e Albigesi,
lo proibivano a tutti i loro seguaci battezzati e non solo ai loro ministri di culto. La loro dottrina era
dualista, secondo loro esistevano due dei, uno del bene e l’altro del male. Essi venivano ammirati
dal popolo per la loro rigida povertà, la loro grande abilità nella predicazione, il comportamento
inappuntabile (o quasi), vivevano vicino al popolo perché lavoravano a contatto con esso. Ma nella
loro dottrina si nascondeva pure lo sfacelo per ogni società, il celibato totale. E’ logico che in un
contesto simile, non essendoci più matrimoni, la comunità era destinata ad estinguersi nel giro di
due o tre generazioni. I catari infatti predicavano la distruzione del corpo, conseguenza della sua
inutilità, volevano disfarsene il prima possibile, considerandolo la prigione dell’anima, ecco perché
erano così desiderosi di morire. In un simile contesto non aveva senso continuare a sposarsi e
procreare. Era dunque a loro che si riferiva san Paolo nella sua profezia, non certo ai preti
cattolici, che non vengono obbligati da nessuno a scegliere il sacerdozio. In ambito cattolico i
sacerdoti sono già battezzati prima di essere ordinati, per i catari invece il consalamentum, il loro
battesimo, conferiva al ricevente tutti sacramenti in sol colpo, significa che chi si battezzava
diventava anche ed automaticamente “ministro di Dio”, e quindi gli veniva imposto il celibato.
Rifiutavano qualsiasi tipo di cibo derivante dalla procreazione animale, come carni, latte, ecc..
Qualsiasi processo riproduttivo veniva da loro condannato, i perfetti anche se sposati non dovevano
più avere rapporti sessuali con il coniuge. Per loro Cristo non poteva incarnarsi in un corpo frutto
della peccaminosa e vergognosa carne, ma fu un angelo che apparve sotto forma di uomo, quindi
non Dio-Figlio, ma una creatura. Non generato, ma creato.
In ogni caso, c’è una bella differenza tra il proibire il matrimonio ai ministri di culto, e il
proibirlo a tutti i fedeli battezzati. Mi risultava invece che proprio la Chiesa cattolica
promuovesse il matrimonio tra uomo e donna, come anche la procreazione naturale. I corsi
prematrimoniali organizzati annualmente in ogni parrocchia, ne sono una valida testimonianza.
Quel “…tra uomo e donna” potrebbe sembrare superfluo, scontato, eppure oggi (siamo nel 2010)
non lo è più, le coppie gay bussano forte e, hanno coinvolto una larga fetta delle società moderne.
A proposito di matrimonio, molti pentecostali insegnano che non è un sacramento, e che non è
strettamente necessario sposarsi in Chiesa, un matrimonio civile è valido lo stesso davanti a Dio.
Ecco uno stralcio di uno scritto pentecostale che attacca l’insegnamento cattolico sul matrimonio:

“Il matrimonio è un sacramento perché „Gesù Cristo lo elevò alla dignità di Sacramento che
conferisce la grazia‟. Ma quando avvenne questa elevazione? Molti teologi non lo sanno dire; ma
alcuni ritengono che questo avvenne alle nozze di Cana di Galilea dove Gesù mutò l‟acqua in vino.
A sostegno del matrimonio come sacramento i teologi papisti prendono le seguenti parole di Gesù:
“Talché non son più due, ma una sola carne; quello dunque che Iddio ha congiunto, l‟uomo non
separi”, e quelle di Paolo: “Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e
ha dato se stesso per lei, affin di santificarla, dopo averla purificata col lavacro dell‟acqua
mediante la Parola... Perciò l‟uomo lascerà suo padre e sua madre e s‟unirà a sua moglie, e i due
diverranno una stessa carne. Il matrimonio non è un ordinamento istituito da Cristo.
Noi (parlano i protestanti, ndr) non accettiamo il matrimonio come ordinamento istituito da
Cristo, e questo perché il matrimonio non é stato istituito da Gesù Cristo (come invece lo sono stati
il battesimo e la cena del Signore) ma è stato da lui solo confermato perché esso fu istituito da Dio
al principio della creazione quando Dio fece con una costola dell‟uomo una donna e la menò
all‟uomo e disse: “L‟uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua moglie, e saranno una
stessa carne”. Certo, esso è una cosa santa e giusta istituita da Dio ma non possiamo accettarlo
come un ordinamento cioè come un rito ordinato da Cristo al pari della cena del Signore e del
battesimo, anche perché dall‟insegnamento del Signore Gesù e da quello dell‟apostolo Paolo
emerge che il rito del matrimonio non é imposto a tutti coloro che hanno creduto come invece lo
sono il rito del battesimo e quello della cena del Signore. Il battesimo é obbligatorio perché Gesù
ha detto ai suoi discepoli: “Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del
Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo...”, e: “Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà
salvato”; e così pure la cena del Signore è obbligatoria perché Gesù nella notte in cui fu tradito,
sia quando diede il pane che quando diede il calice ai suoi discepoli disse: “Fate questo in
memoria di me”: Ma la stessa cosa non si può dire del matrimonio perché Gesù non ha ordinato a
tutti di sposarsi perché ha ammesso che ci sono alcuni che hanno ricevuto da Dio la grazia di non
contrarre matrimonio secondo che é scritto: “Non tutti son capaci di praticare questa parola, ma
quelli soltanto ai quali é dato”, ed anche “Chi é in grado di farlo, lo faccia”; e questo lo ha
confermato Paolo dicendo: “Io vorrei che tutti gli uomini fossero come son io; ma ciascuno ha il
suo proprio dono da Dio; l‟uno in un modo, l‟altro in un altro”.
Il fatto poi che le Scritture rappresentano l‟unione tra Cristo e la Chiesa con il matrimonio tra
l‟uomo e la donna non giustifica affatto la definizione di sacramento data dai Cattolici al matri-
monio. Perché esso non viene contratto per ricordare o per significare l‟unione tra Cristo e la
Chiesa, ma solo perché due persone si amano e decidono di volere vivere assieme. Una parola
infine a riguardo dell‟affermazione che Gesù elevò il matrimonio alla dignità di sacramento alle
nozze di Cana di Galilea. Essa è una menzogna perché la Scrittura non dice nulla a tale riguardo;
essa dice solo che Gesù fu invitato a quelle nozze con i suoi discepoli e che mentre vi partecipava
fece il primo dei suoi miracoli, mutò l‟acqua in vino. Ecco che cosa di certo Gesù fece a quelle
nozze. Non è affatto vero che il matrimonio civile non è un vero matrimonio o è un matrimonio
nullo. Era inevitabile che la chiesa cattolica romana elevando il matrimonio al rango di
sacramento si mettesse a disprezzare il matrimonio compiuto solo civilmente senza il suo rito
religioso ossia senza la sua funzione religiosa e benedizione. Noi rigettiamo tutto quanto essi
dicono a tale proposito perché procede dal diavolo che è padre della menzogna. Il matrimonio, non
essendo un ordinamento o un rito religioso che Cristo ha istituito e di cui ne ha lasciato
l‟amministrazione alla sua Chiesa, come invece nel caso del battesimo e della santa cena, anche se
viene compiuto solo in municipio ha tutto il valore di quello che viene compiuto in un luogo di
culto della chiesa cattolica o in un locale di culto di una Chiesa evangelica. Dico nel luogo di culto
della chiesa cattolica perché noi riconosciamo il matrimonio cattolico anche se non condividiamo
la sua sacramentalità, e nel locale di culto di una Chiesa evangelica perché oggi molti pastori
hanno l‟autorizzazione da parte dello Stato di sposare e quantunque non condividiamo che un
pastore ricerchi questa autorizzazione statale per mettersi a sposare i credenti noi riconosciamo
come pienamente valido quel matrimonio. (Ecco cosa avviene negli ambienti protestanti, ognuno la
pensa come vuole, e critica gli stessi pastori protestanti, che celebrano il matrimonio nelle loro
chiese,ndr.)
L‟autorità statale ha il potere di sposare due cittadini e siccome essa è stata ordinata da Dio
secondo che è scritto: “Le autorità che esistono, sono ordinate da Dio” quando due persone
vengono da essa sposate vengono unite da Dio e perciò il loro matrimonio è valido, (Quindi se
l‟autorità statale prevede il divorzio, vuol dire che lo accetta pure Dio? Ndr.)
Non importa proprio nulla se essi rifiuteranno di non andare davanti ad un prete o davanti ad un
pastore a sposarsi, il loro matrimonio rimane valido e chi oserà sprezzarlo perché privo del rito
religioso (sia cattolico che evangelico) o perché non fatto esclusivamente davanti ad un ministro di
culto riconosciuto dallo Stato avente potere di sposare tiene un comportamento sbagliato davanti a
Dio di cui si deve pentire.”

Fin qui i protestanti della comunità Nuova Via, il testo è facilmente reperibile in versione integrale
sul loro sito. Non credo che questo fratello protestante scriva in malafede, ma armato di tanta buona
volontà nel servire il Signore, scrive e insegna dottrine errate, purtroppo, portando alcuni a
sbagliare. Innanzitutto non si accorge di contraddirsi, quando prima, in un altro suo capitolo,
afferma che la Chiesa cattolica proibisce il matrimonio, nel tentativo di farla rientrare nella profezia
di Paolo, che abbiamo visto in precedenza, “Ci saranno falsi maestri che proibiranno il
matrimonio…) e poi critica la sacralità che la Chiesa cattolica riserva al matrimonio?
Non era forse più conveniente, ad una Chiesa che “proibisce” il matrimonio, declassarlo a semplice
rito, piuttosto che elevarlo a sacramento? Non si capisce il senso della accuse di questo studioso
pentecostale. Una confusione totale!
Ma non è un caso isolato molti pastori pentecostali insegnano le stesse sue cose, cambiando qualche
virgola, ma mantenendo la sostanza, riguardo al matrimonio. Rispondo solo con una breve
considerazione, i pentecostali dicono che in nessuna parte del Nuovo Testamento troviamo scritto
che il matrimonio si debba celebrare solo in Chiesa, davanti ad un ministro di Dio. E’ vero,
dimentica però che Gesù rispondendo ai farisei circa la convenienza di ripudiare la propria moglie
in caso di adulterio, dice che in principio Dio non aveva ammesso la separazione.
Si dovrebbe pure considerare il fatto che Adamo ed Eva non furono sposati dal sindaco di Eden, ma
da Dio stesso, ecco perché il matrimonio è un sacramento. Non c’era bisogno di fare tutti quegli
esempi (e il testo integrale ne contiene ancora di più) nel vano tentativo di dimostrare che il
matrimonio non è un sacramento, e che a Dio andrebbe bene pure quello civile. Vane parole che
purtroppo deviano molti bravi cristiani, dalla retta via. Visto che qualsiasi sindaco, quando sposa
due persone, non pronuncia mai la frase “finché morte non vi separi… l’uomo non osi …separare
ciò che Dio ha unito” si desume che il divorzio è ammesso da Dio, visto che il matrimonio in
municipio sarebbe uguale. Poi lo studioso pentecostale si contraddice, asserendo che per Dio il
matrimonio è indissolubile.
Ma perché? E’ indissolubile solo ciò che e sacro davanti a Dio!
Un’amicizia pur benedetta da Dio non è sacra, un’alleanza pur accetta da Dio non è sacra, e si può
rompere, nella Bibbia troviamo diversi esempi in merito, ma il matrimonio essendo sacro agli occhi
di Dio, non si può rompere. Ecco perché il matrimonio è un sacramento!
Se consideriamo, come dice lo studioso pentecostale che“Le autorità che esistono, sono ordinate da
Dio” e queste autorità, soprattutto ultimamente promuovono leggi per favorire l’aborto, con la
pillola RU486, l’eutanasia, i matrimoni gay, gli esperimenti sugli embrioni, il divorzio lampo, ecc.,
ne dovremmo dedurre che tutte queste eresie sono volute pure da Dio?
Anche Giuda, era stato posto come autorità apostolica tra i tanti discepoli, da Cristo in persona,
eppure lo tradì!
Il matrimonio, resta un sacramento perché voluto da Dio, a prescindere di cosa ne pensino gli
opinionisti protestanti. Ecco, anche questo tipo di insegnamenti contorti e contradditori, mi fecero
capire qual’era la vera Chiesa di Cristo, e chi era la vera colonna e sostegno della verità!

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  • 1. Leggendo assieme ad un pastore pentecostale la prima lettera a Timoteo, appena si arrivava al capitolo 4, il pastore non mancava di sottolineare che i falsi dottori che vieteranno il matrimonio, di cui profetizzava Paolo sono proprio i vescovi della Chiesa cattolica, “ecco una prova inconfutabile, circa la matrice di perdizione che pervade tutta la Chiesa di Roma…” diceva. I presenti annuivano, io inghiottivo amaro, ma non sapevo rispondere, fino a quando studiando la storia del cristianesimo scoprii che a proibire il matrimonio furono Manichei, Catari e Albigesi, lo proibivano a tutti i loro seguaci battezzati e non solo ai loro ministri di culto. La loro dottrina era dualista, secondo loro esistevano due dei, uno del bene e l’altro del male. Essi venivano ammirati dal popolo per la loro rigida povertà, la loro grande abilità nella predicazione, il comportamento inappuntabile (o quasi), vivevano vicino al popolo perché lavoravano a contatto con esso. Ma nella loro dottrina si nascondeva pure lo sfacelo per ogni società, il celibato totale. E’ logico che in un contesto simile, non essendoci più matrimoni, la comunità era destinata ad estinguersi nel giro di due o tre generazioni. I catari infatti predicavano la distruzione del corpo, conseguenza della sua inutilità, volevano disfarsene il prima possibile, considerandolo la prigione dell’anima, ecco perché erano così desiderosi di morire. In un simile contesto non aveva senso continuare a sposarsi e procreare. Era dunque a loro che si riferiva san Paolo nella sua profezia, non certo ai preti cattolici, che non vengono obbligati da nessuno a scegliere il sacerdozio. In ambito cattolico i sacerdoti sono già battezzati prima di essere ordinati, per i catari invece il consalamentum, il loro battesimo, conferiva al ricevente tutti sacramenti in sol colpo, significa che chi si battezzava diventava anche ed automaticamente “ministro di Dio”, e quindi gli veniva imposto il celibato. Rifiutavano qualsiasi tipo di cibo derivante dalla procreazione animale, come carni, latte, ecc.. Qualsiasi processo riproduttivo veniva da loro condannato, i perfetti anche se sposati non dovevano più avere rapporti sessuali con il coniuge. Per loro Cristo non poteva incarnarsi in un corpo frutto della peccaminosa e vergognosa carne, ma fu un angelo che apparve sotto forma di uomo, quindi non Dio-Figlio, ma una creatura. Non generato, ma creato. In ogni caso, c’è una bella differenza tra il proibire il matrimonio ai ministri di culto, e il proibirlo a tutti i fedeli battezzati. Mi risultava invece che proprio la Chiesa cattolica promuovesse il matrimonio tra uomo e donna, come anche la procreazione naturale. I corsi prematrimoniali organizzati annualmente in ogni parrocchia, ne sono una valida testimonianza. Quel “…tra uomo e donna” potrebbe sembrare superfluo, scontato, eppure oggi (siamo nel 2010) non lo è più, le coppie gay bussano forte e, hanno coinvolto una larga fetta delle società moderne. A proposito di matrimonio, molti pentecostali insegnano che non è un sacramento, e che non è strettamente necessario sposarsi in Chiesa, un matrimonio civile è valido lo stesso davanti a Dio. Ecco uno stralcio di uno scritto pentecostale che attacca l’insegnamento cattolico sul matrimonio: “Il matrimonio è un sacramento perché „Gesù Cristo lo elevò alla dignità di Sacramento che conferisce la grazia‟. Ma quando avvenne questa elevazione? Molti teologi non lo sanno dire; ma alcuni ritengono che questo avvenne alle nozze di Cana di Galilea dove Gesù mutò l‟acqua in vino. A sostegno del matrimonio come sacramento i teologi papisti prendono le seguenti parole di Gesù: “Talché non son più due, ma una sola carne; quello dunque che Iddio ha congiunto, l‟uomo non separi”, e quelle di Paolo: “Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, affin di santificarla, dopo averla purificata col lavacro dell‟acqua mediante la Parola... Perciò l‟uomo lascerà suo padre e sua madre e s‟unirà a sua moglie, e i due diverranno una stessa carne. Il matrimonio non è un ordinamento istituito da Cristo. Noi (parlano i protestanti, ndr) non accettiamo il matrimonio come ordinamento istituito da Cristo, e questo perché il matrimonio non é stato istituito da Gesù Cristo (come invece lo sono stati il battesimo e la cena del Signore) ma è stato da lui solo confermato perché esso fu istituito da Dio al principio della creazione quando Dio fece con una costola dell‟uomo una donna e la menò all‟uomo e disse: “L‟uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua moglie, e saranno una stessa carne”. Certo, esso è una cosa santa e giusta istituita da Dio ma non possiamo accettarlo come un ordinamento cioè come un rito ordinato da Cristo al pari della cena del Signore e del
  • 2. battesimo, anche perché dall‟insegnamento del Signore Gesù e da quello dell‟apostolo Paolo emerge che il rito del matrimonio non é imposto a tutti coloro che hanno creduto come invece lo sono il rito del battesimo e quello della cena del Signore. Il battesimo é obbligatorio perché Gesù ha detto ai suoi discepoli: “Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo...”, e: “Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato”; e così pure la cena del Signore è obbligatoria perché Gesù nella notte in cui fu tradito, sia quando diede il pane che quando diede il calice ai suoi discepoli disse: “Fate questo in memoria di me”: Ma la stessa cosa non si può dire del matrimonio perché Gesù non ha ordinato a tutti di sposarsi perché ha ammesso che ci sono alcuni che hanno ricevuto da Dio la grazia di non contrarre matrimonio secondo che é scritto: “Non tutti son capaci di praticare questa parola, ma quelli soltanto ai quali é dato”, ed anche “Chi é in grado di farlo, lo faccia”; e questo lo ha confermato Paolo dicendo: “Io vorrei che tutti gli uomini fossero come son io; ma ciascuno ha il suo proprio dono da Dio; l‟uno in un modo, l‟altro in un altro”. Il fatto poi che le Scritture rappresentano l‟unione tra Cristo e la Chiesa con il matrimonio tra l‟uomo e la donna non giustifica affatto la definizione di sacramento data dai Cattolici al matri- monio. Perché esso non viene contratto per ricordare o per significare l‟unione tra Cristo e la Chiesa, ma solo perché due persone si amano e decidono di volere vivere assieme. Una parola infine a riguardo dell‟affermazione che Gesù elevò il matrimonio alla dignità di sacramento alle nozze di Cana di Galilea. Essa è una menzogna perché la Scrittura non dice nulla a tale riguardo; essa dice solo che Gesù fu invitato a quelle nozze con i suoi discepoli e che mentre vi partecipava fece il primo dei suoi miracoli, mutò l‟acqua in vino. Ecco che cosa di certo Gesù fece a quelle nozze. Non è affatto vero che il matrimonio civile non è un vero matrimonio o è un matrimonio nullo. Era inevitabile che la chiesa cattolica romana elevando il matrimonio al rango di sacramento si mettesse a disprezzare il matrimonio compiuto solo civilmente senza il suo rito religioso ossia senza la sua funzione religiosa e benedizione. Noi rigettiamo tutto quanto essi dicono a tale proposito perché procede dal diavolo che è padre della menzogna. Il matrimonio, non essendo un ordinamento o un rito religioso che Cristo ha istituito e di cui ne ha lasciato l‟amministrazione alla sua Chiesa, come invece nel caso del battesimo e della santa cena, anche se viene compiuto solo in municipio ha tutto il valore di quello che viene compiuto in un luogo di culto della chiesa cattolica o in un locale di culto di una Chiesa evangelica. Dico nel luogo di culto della chiesa cattolica perché noi riconosciamo il matrimonio cattolico anche se non condividiamo la sua sacramentalità, e nel locale di culto di una Chiesa evangelica perché oggi molti pastori hanno l‟autorizzazione da parte dello Stato di sposare e quantunque non condividiamo che un pastore ricerchi questa autorizzazione statale per mettersi a sposare i credenti noi riconosciamo come pienamente valido quel matrimonio. (Ecco cosa avviene negli ambienti protestanti, ognuno la pensa come vuole, e critica gli stessi pastori protestanti, che celebrano il matrimonio nelle loro chiese,ndr.) L‟autorità statale ha il potere di sposare due cittadini e siccome essa è stata ordinata da Dio secondo che è scritto: “Le autorità che esistono, sono ordinate da Dio” quando due persone vengono da essa sposate vengono unite da Dio e perciò il loro matrimonio è valido, (Quindi se l‟autorità statale prevede il divorzio, vuol dire che lo accetta pure Dio? Ndr.) Non importa proprio nulla se essi rifiuteranno di non andare davanti ad un prete o davanti ad un pastore a sposarsi, il loro matrimonio rimane valido e chi oserà sprezzarlo perché privo del rito religioso (sia cattolico che evangelico) o perché non fatto esclusivamente davanti ad un ministro di culto riconosciuto dallo Stato avente potere di sposare tiene un comportamento sbagliato davanti a Dio di cui si deve pentire.” Fin qui i protestanti della comunità Nuova Via, il testo è facilmente reperibile in versione integrale sul loro sito. Non credo che questo fratello protestante scriva in malafede, ma armato di tanta buona volontà nel servire il Signore, scrive e insegna dottrine errate, purtroppo, portando alcuni a sbagliare. Innanzitutto non si accorge di contraddirsi, quando prima, in un altro suo capitolo,
  • 3. afferma che la Chiesa cattolica proibisce il matrimonio, nel tentativo di farla rientrare nella profezia di Paolo, che abbiamo visto in precedenza, “Ci saranno falsi maestri che proibiranno il matrimonio…) e poi critica la sacralità che la Chiesa cattolica riserva al matrimonio? Non era forse più conveniente, ad una Chiesa che “proibisce” il matrimonio, declassarlo a semplice rito, piuttosto che elevarlo a sacramento? Non si capisce il senso della accuse di questo studioso pentecostale. Una confusione totale! Ma non è un caso isolato molti pastori pentecostali insegnano le stesse sue cose, cambiando qualche virgola, ma mantenendo la sostanza, riguardo al matrimonio. Rispondo solo con una breve considerazione, i pentecostali dicono che in nessuna parte del Nuovo Testamento troviamo scritto che il matrimonio si debba celebrare solo in Chiesa, davanti ad un ministro di Dio. E’ vero, dimentica però che Gesù rispondendo ai farisei circa la convenienza di ripudiare la propria moglie in caso di adulterio, dice che in principio Dio non aveva ammesso la separazione. Si dovrebbe pure considerare il fatto che Adamo ed Eva non furono sposati dal sindaco di Eden, ma da Dio stesso, ecco perché il matrimonio è un sacramento. Non c’era bisogno di fare tutti quegli esempi (e il testo integrale ne contiene ancora di più) nel vano tentativo di dimostrare che il matrimonio non è un sacramento, e che a Dio andrebbe bene pure quello civile. Vane parole che purtroppo deviano molti bravi cristiani, dalla retta via. Visto che qualsiasi sindaco, quando sposa due persone, non pronuncia mai la frase “finché morte non vi separi… l’uomo non osi …separare ciò che Dio ha unito” si desume che il divorzio è ammesso da Dio, visto che il matrimonio in municipio sarebbe uguale. Poi lo studioso pentecostale si contraddice, asserendo che per Dio il matrimonio è indissolubile. Ma perché? E’ indissolubile solo ciò che e sacro davanti a Dio! Un’amicizia pur benedetta da Dio non è sacra, un’alleanza pur accetta da Dio non è sacra, e si può rompere, nella Bibbia troviamo diversi esempi in merito, ma il matrimonio essendo sacro agli occhi di Dio, non si può rompere. Ecco perché il matrimonio è un sacramento! Se consideriamo, come dice lo studioso pentecostale che“Le autorità che esistono, sono ordinate da Dio” e queste autorità, soprattutto ultimamente promuovono leggi per favorire l’aborto, con la pillola RU486, l’eutanasia, i matrimoni gay, gli esperimenti sugli embrioni, il divorzio lampo, ecc., ne dovremmo dedurre che tutte queste eresie sono volute pure da Dio? Anche Giuda, era stato posto come autorità apostolica tra i tanti discepoli, da Cristo in persona, eppure lo tradì! Il matrimonio, resta un sacramento perché voluto da Dio, a prescindere di cosa ne pensino gli opinionisti protestanti. Ecco, anche questo tipo di insegnamenti contorti e contradditori, mi fecero capire qual’era la vera Chiesa di Cristo, e chi era la vera colonna e sostegno della verità!