2. L’antisemitismo
L’antisemitismo è una sentimento di odio
verso gli ebrei. L'antisemitismo accusa gli
ebrei di cospirare ai danni del resto
dell'umanità, ed è spesso utilizzato per
incolpare gli ebrei di uno o più problemi
politici, sociali ed economici. Come
successe appunto nella seconda guerra
mondiale dopo la cosiddetta “depressione
della “Germania”
3. Le radici antisemite in Italia
• l'antisemitismo dell'Italia fascista incomincia
nel 1938 con la pubblicazione del Manifesto
della razza ed è preceduto dalla venuta
di Hitler in Italia. Due mesi dopo la visita in
Italia del Führer, viene pubblicato
il Manifesto redatto quasi tutto da Mussolini.
• A partire dal 5 settembre 1938, una serie di
disposizioni legislative, le cosiddette "leggi
razziali fasciste” introducono una serie di
pesanti discriminazioni nei confronti degli
ebrei, che, tra l'altro, vengono espulsi da
ogni incarico nella pubblica amministrazione,
e non possono accedere ad alcune
professioni.
4. L’olocausto
Dalla metà del XX secolo con il
termine Olocausto si indica,,
il genocidio compiuto dalla Germania
nazista e dai suoi alleati nei confronti
degli ebrei d'Europa. Esso
consistette nello sterminio di un
numero compreso tra i 5 e i 6 milioni
di ebrei, di ogni sesso ed età.
L'Olocausto in quanto genocidio
degli ebrei è chiamato anche con il
nome di
5. La nascita dei campi di
concentramento
• Il governo nazista iniziò ad utilizzare campi di concentramento subito
dopo il suo arrivo al potere. A seguito dell'incendio del Parlamento il
27 febbraio 1933 le garanzie costituzionali vennero sospese e il 23
marzo il governo otteneva poteri eccezionali.
Si poteva disporre ora l'arresto di qualsiasi persona per motivi di
ordine pubblico e senza aver bisogno di un mandato dalla
magistratura.
Un'ondata di arresti colpì la Germania: nel1933 erano state
imprigionate 26.789 persone.
Per gestire una così ampia massa di reclusi occorrevano strutture
alternative alle carceri. Fu così che per iniziativa dei capi nazisti locali
sorsero un po' ovunque campi di concentramento destinati ad ospitare
gli oppositori. Nel 1934 quando "l'emergenza"fu
passata Himmler incaricò il comandante del campo di
Dachau, Theodor Eicke di riorganizzare e razionalizzare il sistema dei
campi in Germania. Eicke è una figura centrale nella nascita dei campi
di concentramento nazisti. All'epoca Eicke era il comandante del
campo di Dachau ed iniziò il proprio lavoro chiudendo tutti i campi che
erano stati costituiti in modo spontaneo in giro per la Germania.
All'inizio del 1935 Eicke comandava 6 campi: Dachau, Esterwegen,
Lichtenburg, Sachsenburg, Moringen e lo stabilimento penale
"Columbia" a Berlino.
6. • Theodor
Eicke
"l'inventore"
dei campi di
concentrame
nto tedeschi.
7. I maggiori gerarchi nazisti
•
Adolf Hitler, Joseph Goebbels, Herman
Goering, Heinrich Himmler, Martin
Borman, Karl Doenitz, Hans Frank,
Joseph Mengele, Julius Streicher,
Adolf Eichmann, Albert Speer,Rudolf
Hess, Wilhelm Keitel,Alfred
Jodl ,Baldur von Schirach ,Reinhard
Heydrich
8.
9.
10. La deportazione
• Durante la Seconda Guerra Mondiale e all’interno del piano
di riorganizzazione etnica dell’Europa dell’Est, i Nazisti
usarono sia le linee ferroviarie che altri mezzi per trasferire
i membri dei vari gruppi etnici presi di mira e costringerli
ad abbandonare le zone in cui risiedevano. Nel 1941, i
leader nazisti decisero poi di realizzare la “Soluzione
Finale” cioè l’uccisione sistematica e in massa dell’intera
popolazione ebraica europea. Le autorità tedesche usarono
il sistema ferroviario di tutto il continente per trasferire, o
meglio deportare, gli Ebrei dalle proprie case alle loro varie
destinazioni, le quali si trovavano principalmente
nell’Europa orientale. Una volta cominciato ad eliminare
metodicamente gli Ebrei nei centri di sterminio che
avevano creato appositamente, i Tedeschi usarono
regolarmente i treni per trasferire le loro vittime, e nel caso
i treni non fossero disponibili, o le distanze fossero troppo
brevi, utilizzarono anche i camion e le marce forzate.
11. L’inferno dei campi
• Durante la II guerra mondiale, i nazisti tedeschi
ed italiani si prefissero di raggiungere negativo,
obiettivo di sterminare l'intera popolazione
ebrea presente sulla terra. Tale fine venne
perseguito attraverso metodologie sempre più
scientificamente organizzate e sempre più
annientatrici e distruttive fino alla messa in
opera di veri e propri campi di sterminio dove
venivano concentrati gli ebrei che, sottoposti a
supplizi ed a malnutrizione, attendevano la
morte per gassazione. I campi erano
disseminati su tutto il territorio tedesco; i più
importanti per dimensione e attività furono
quelli di Mauthausen Auschwitz-Birkenau.
12. • L’uso della violenza era una pratica quotidiana. Le vittime
internate nei campi erano continuamente soggette a
questa violenza, fine a se stessa e volta quindi unicamente
alla creazione di dolore. «Era il frutto della follia collettiva
dei nazisti, i quali avevano generato questo disumano
piano di distruzione».
• La violenza nei campi era attuata per lo più per sadismo: le
vittime venivano malmenate, torturate e sottoposte alle più
terribili umiliazioni per semplice divertimento delle SS.
Questa malignità gratuita e deliberata aveva effetti, certo,
sul piano fisico, ma anche e soprattutto su quello
psicologico: secondo Primo Levi, l’intento principale era
distruggere la personalità del deportato, umiliarlo e
offenderlo fino al punto di favorirne l’assuefazione, cioè
l’avvio della sua trasformazione da essere umano in
animale. La più terribile delle morti era quella per
disperazione: per spegnere l’ultimo barlume della speranza
di salvezza ancora presente nei prigionieri, “occorreva che
il campo fosse continuamente percosso e terrificato
dall’imperversare di un uragano di criminale follia”,
“affinché lo spirito morisse prima della carne”.
13. • L'arrivo nel campo, la selezione primaria la perdita di
identità come disse Primo Levi “ rendeva l’uomo un
contenitore per ossa, appena arrivati i deportati venivano
assaliti dall'acre odore che proveniva dalle ciminiere che
ogni giorno bruciavano centinaia di corpi. Costretti a
scendere dai convogli a forza, gli ebrei erano quindi divisi
tra donne e uomini e giudicati sommariamente dagli
impiegati delle SS. In base allo stato di salute apparente
delle persone si valutava se queste potessero o meno
lavorare e sopportare per qualche tempo le condizioni del
campo. Bambini, deboli, vecchi, malati venivano uccisi
subito per il forno crematorio
14.
15. Esperimenti sui deportati
• Durante la Seconda guerra mondiale, in
alcuni campi di concentramento nazisti,
venne effettuata sperimentazione
umana usando come cavie i deportati.
Tali esperimenti sono stati ritenuti
crudeli, al pari di quelli operati nello
stesso periodo dall'Unit 731 dell'esercito
giapponese, e per questo medici e
amministratori coinvolti furono
condannati per crimini contro
l'umanità in alcuni Processi secondari di
Norimberga. I fini dichiarati erano in
molti casi quello di verificare la
resistenza umana in condizioni estreme
o di sperimentare dei vaccini, ma in
alcuni casi i fini non sono riconducibili
ad altro che alla perversione del
personale medico. Di seguito alcuni
esempi tra gli esperimenti condotti con
maggiore frequenza.
16.
17. • A poco a poco prevale il silenzio, e allora, dalla mia
cuccetta che è al terzo piano, si vede e si sente che il
vecchio Kuhn prega, ad alta voce, col berretto in
testa e dondolando il busto con violenza. Kuhn
ringrazia Dio perché non è stato "scelto".
Kuhn è un insensato. Non vede, nella cuccetta
accanto, Beppo il greco che ha vent'anni, e
dopodomani andrà al gas, e lo sa, e se ne sta
sdraiato e guarda fisso la lampadina senza dire
niente e senza pensare più niente? Non sa Kuhn che
la prossima volta sarà la sua volta? Non capisce
Kuhn che è accaduto oggi un abominio che nessuna
preghiera propiziatoria, nessun perdono, nessuna
espiazione dei colpevoli, nulla insomma che sia in
potere dell'uomo di fare, potrà risanare mai più?
Se io fossi Dio, sputerei a terra la preghiera di Kuhn
18. • L’unico modo per uscire di da questo
inferno …. e da quel maledetto camino
19. • Distruggere l'uomo è difficile, quasi quanto
crearlo: non è stato agevole, non è stato
breve, ma ci siete riusciti, tedeschi.