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INTERNET
1A cura di Jacques Bottel
Storia di Internet: ARPANET
1969 - Nasce ARPANET, una rete
che connette tra loro quattro
università americane.
La rete ha una struttura
decentrata in modo tale che sia
possibile distruggerla solamente
bombardando tutti i nodi.
La rete può essere vista come una rete simile a quella
dei telefoni, dove come terminale c’era un computer.
2A cura di Jacques Bottel
Storia di Internet: il Web
3A cura di Jacques Bottel
1991 - Nasce il World Wide Web
Al CERN (Centro Europeo per la
Ricerca Nucleare) nasce il WWW per
condividere informazioni nel campo
della fisica nucleare. Grazie al
linguaggio HTML e il protocollo HTTP
sviluppati da Tim Berners-Lee, in pochi anni la Rete può
essere vista come un gigantesco ipertesto.
Che cos’è un ipertesto?
4A cura di Jacques Bottel
Ipertesto e ipermedia
Un testo è un insieme di contenuti organizzato in maniera
rigida, unidirezionale.
Un ipertesto è un insieme di micro-testi (nodi) legati tra loro
attraverso dei collegamenti (link). I nodi non sono ordinati
in sequenza, quindi possono essere letti in qualsiasi ordine.
Per questo un ipertesto non ha un inizio e non ha una fine.
La struttura ipertestuale è ideale per la condivisione delle
informazioni.
NB. Quando un ipertesto include contenuti multimediali come
immagini, video, ecc. prende il nome di ipermedia.
5A cura di Jacques Bottel
Storia di Internet: il Web 2.0
 2000-2005, nasce il Web 2.0
Evoluzione profonda dei modi di accesso alla rete:
 Accesso da dispositivi mobile (smartphone, tablet)
con connessione a Internet always-on, alta velocità di
download e upload dei dati
Accesso a nuovi servizi
6A cura di Jacques Bottel
Storia di Internet: il Web 2.0
Cambia il modo di usare la Rete:
 L’utente diventa protagonista: da consumatore diventa
produttore di contenuti attraverso siti wiki (Wikipedia), siti
per la con divisione di contenuti multimediali (Youtube,
Flickr, Picasa, Google+), social network (Facebook, LinkedIn,
Twitter), blog (Wordpress).
 Cloud computing: utilizzo di servizi on-line, diffusione del
modello di distribuzione SaaS (Software as a Service)
La Rete può essere vista come una rete di persone.
7A cura di Jacques Bottel
Storia di Internet: il Web 3.0
Non si sa ancora che direzione prenderà l’evoluzione di
Internet nel prossimo decennio:
 Semantic Web. I motori di ricerca saranno in grado di
capire il significato delle parole e sarà possibile
effettuare ricerche molto sofisticate. In quest’ottica il
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8A cura di Jacques Bottel
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9A cura di Jacques Bottel
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11A cura di Jacques Bottel
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L’ARCHITETTURA DI INTERNET
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16A cura di Jacques Bottel
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17A cura di Jacques Bottel
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18A cura di Jacques Bottel
Layer 1 - Fisico
I mezzi trasmissivi possono essere:
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avviene grazie all’elettricità.
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grazie alle onde elettromagnetiche.
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3. Ottici, per mezzo di cavi in cui la trasmissione dei
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Esempio: fibra ottica 19A cura di Jacques Bottel
La commutazione
Commutazione di circuito (circuit switching)
Il sistema stabilisce una connessione fisica dedicata.
Commutazione di pacchetto (packet switching)
Non viene stabilita una connessione fisica dedicata.
I dati vengono spezzettati in pacchetti e inviati. I
pacchetti arrivano al destinatario non necessariamente
seguendo il medesimo percorso, quindi, una volta
giunti a destinazione, devono essere riordinati.
20A cura di Jacques Bottel
Commutazione di pacchetto
21A cura di Jacques Bottel
Commutazione di pacchetto:
pro e contro
Nelle reti a commutazione di pacchetto, la connessione
non è esclusiva, per cui abbiamo:
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22A cura di Jacques Bottel
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Il layer 2 (data link) funge da “tubo digitale”, cioè
assicura che tutti i bit arrivino a destinazione nello
stesso ordine di come erano partiti.
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 Diverso ritardo nel trasferimento dei dati. I frame
vengono numerati e riordinati una volta giunti a
destinazione.
 Errori di trasmissione, per esempio dovuti a inter-
ferenze. Vengono trattati con algoritmi di correzione
o rilevazione dell’errore.
23A cura di Jacques Bottel
Layer 2 - Checksum
Checksum (rilevazione d’errore)
24A cura di Jacques Bottel
1001011100
Checksum
(4)
Se viene rilevato un errore, si chiede al server di
rispedire i dati. Questo comporta una notevole perdita
di tempo e aggrava la congestione nelle reti dove il
segnale è disturbato.
invio
dati
1011011101
Checksum
(5)
Layer 2 - Checksum
Checksum (correzione d’errore)
25A cura di Jacques Bottel
1100101 4
0010011 3
0010010 2
0101001 3
1221123
L’errore viene corretto in loco, quindi non è necessario
chiedere al server di ritrasmettere i dati corrotti.
1100101 4
0010011 3
1010010 3
0101001 3
2221123
invio
dati
Layer 2 - MAC address
Il MAC address, chiamato anche indirizzo fisico,
è un numero univoco di 48 bit (6 coppie di
cifre esadecimali) assegnato dal produttore ad
ogni scheda di rete, scheda wireless o router
wireless commercializzato nel mondo.
Il MAC address è modificabile a livello software
(spoofing).
26A cura di Jacques Bottel
Layer 2 - MAC address
Il MAC address è formato da 6 coppie di cifre
esadecimali:
 Le prime tre coppie, chiamate OUI (Organizationally
Unique Identifier), identificano il produttore.
 Le ultime tre coppie identificano univocamente
l’hardware di rete.
Per conoscere il MAC address del proprio hardware di
rete, sui sistemi Windows, basta digitare ipconfig /all
sul prompt dei comandi.
27A cura di Jacques Bottel
Layer 3 - Rete
L’indirizzo IP è un numero che identifica la macchina
(host).
Gli indirizzi IP possono essere:
 Statici, utilizzati dai server
 Dinamici, generalmente utilizzati dai client.
Alcuni siti web hanno un DB che consente di associare
un nome a un indirizzo IP dinamico che, di volta in
volta, verrà aggiornato da un applicazione installata sul
client. Così facendo abbiamo una sorta di indirizzo IP
statico.
28A cura di Jacques Bottel
Layer 3 - IPv4 e IPv6
L’indirizzo IP è un numero di 32 bit,
rappresentato da 4 triplette di cifre decimali,
con numeri che vanno da da 0 a 255.
Esempio:
Essendo un numero a 32 bit, gli IP possono
essere 232 ≈ 4.3x109, un numero insufficiente già
in un prossimo futuro. Il problema della satura-
zione degli IP si risolverà con l’adozione del
protocollo IPv6 che gestirà indirizzi IP a 128 bit.
29A cura di Jacques Bottel
66.249.67.127
Layer 4 - Trasporto (TCP)
Il protocollo TCP (Transmission Control Protocol):
 È orientato alla connessione;
 Supporta le connessioni multiple;
 Effettua la rilevazione di errori mediante checksum;
 Effettua il controllo sul flusso e sulla congestione;
 È un protocollo statefull.
30A cura di Jacques Bottel
Connessione affidabile
Il protocollo TCP garantisce una connessione
affidabile, garantisce cioè che tutti i segmenti
arrivino a destinazione nell’ordine di come sono
partiti, senza ripetizioni e senza errori.
In altre parole, il protocollo TCP garantisce che il
messaggio inviato dal mittene arrivi integro al
destinatario.
31A cura di Jacques Bottel
10010110111 10010110111
destinatariomittente
Layer 4 - Trasporto (UDP)
Il protocollo UDP (User Datagram Protocol):
 Non è orientato alla connessione (connection-less);
 Supporta le connessioni multiple
 Effettua la rilevazione di errori mediante checksum
(può essere disattivata, per es. in caso di trasmissioni
audio/video in tempo reale);
32A cura di Jacques Bottel
Layer 4 - Trasporto (UDP)
 Non effettua alcun controllo sul flusso e sulla
congestione;
 È un protocollo stateless.
33A cura di Jacques Bottel
IL PROTOCOLLO UDP NON GARANTISCE
UNA CONNESSIONE AFFIDABILE
È QUINDI UN PROTOCOLLO
“RIDOTTO ALL’OSSO”, QUINDI
RAPIDO ED EFFICIENTE
Layer 5 - Sessione
Il layer 5, presente nel modello di riferimento ISO/OSI,
è sostanzialmente assente nell’architettura TCP/IP.
34A cura di Jacques Bottel
Layer 6 - Presentazione
Il layer 6 converte i dati forniti dalle applicazioni in un
formato standard e offre servizi di base come la
crittografia.
Protocollo per la sicurezza: SSL (Secure Sockets Layer)
 Autenticazione del server attraverso certificati
digitali per scoraggiare i truffatori;
 Trasmissione dei dati crittografati per prevenirne la
lettura (sniffing) da parte di soggetti non autorizzati;
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35A cura di Jacques Bottel
Layer 7 - Applicazione
Principali protocolli:
 HTTP (HyperText Transfert Protocol) alla base del
World Wide Web (WWW)
 POP3 (Post Office Protocol) e SMTP (Simple Mail
Transfer Protocol) per gestire la porta elettronica
 FTP (File Transfer Protocol) per caricare i dati su un
server
 DNS (Domain Name System) per convertire il nome
del sito nell’indirizzo IP del server sui cui è ospitato.
36A cura di Jacques Bottel
Verifica se hai capito…
Domande di verifica:
 Qual è la differenza tra modello di riferimento e
architettura di rete?
 Descrivi lo stack ISO/OSI
 Che così il MAC address?
 Che cos’è l’indirizzo IP? Chiarisci la differenza tra IP
dinamico e statico.
 Illustra il problema della saturazione degli indirizzi IP
e come verrà risolto.
37A cura di Jacques Bottel
Verifica se hai capito…
Domande di verifica:
 Che cos’è SSL?
 Elenca i protocolli dello livello “applicazione”, con
una breve spiegazione.
38A cura di Jacques Bottel
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memorizzate!
39A cura di Jacques Bottel

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  • 3. Storia di Internet: il Web 3A cura di Jacques Bottel 1991 - Nasce il World Wide Web Al CERN (Centro Europeo per la Ricerca Nucleare) nasce il WWW per condividere informazioni nel campo della fisica nucleare. Grazie al linguaggio HTML e il protocollo HTTP sviluppati da Tim Berners-Lee, in pochi anni la Rete può essere vista come un gigantesco ipertesto.
  • 4. Che cos’è un ipertesto? 4A cura di Jacques Bottel
  • 5. Ipertesto e ipermedia Un testo è un insieme di contenuti organizzato in maniera rigida, unidirezionale. Un ipertesto è un insieme di micro-testi (nodi) legati tra loro attraverso dei collegamenti (link). I nodi non sono ordinati in sequenza, quindi possono essere letti in qualsiasi ordine. Per questo un ipertesto non ha un inizio e non ha una fine. La struttura ipertestuale è ideale per la condivisione delle informazioni. NB. Quando un ipertesto include contenuti multimediali come immagini, video, ecc. prende il nome di ipermedia. 5A cura di Jacques Bottel
  • 6. Storia di Internet: il Web 2.0  2000-2005, nasce il Web 2.0 Evoluzione profonda dei modi di accesso alla rete:  Accesso da dispositivi mobile (smartphone, tablet) con connessione a Internet always-on, alta velocità di download e upload dei dati Accesso a nuovi servizi 6A cura di Jacques Bottel
  • 7. Storia di Internet: il Web 2.0 Cambia il modo di usare la Rete:  L’utente diventa protagonista: da consumatore diventa produttore di contenuti attraverso siti wiki (Wikipedia), siti per la con divisione di contenuti multimediali (Youtube, Flickr, Picasa, Google+), social network (Facebook, LinkedIn, Twitter), blog (Wordpress).  Cloud computing: utilizzo di servizi on-line, diffusione del modello di distribuzione SaaS (Software as a Service) La Rete può essere vista come una rete di persone. 7A cura di Jacques Bottel
  • 8. Storia di Internet: il Web 3.0 Non si sa ancora che direzione prenderà l’evoluzione di Internet nel prossimo decennio:  Semantic Web. I motori di ricerca saranno in grado di capire il significato delle parole e sarà possibile effettuare ricerche molto sofisticate. In quest’ottica il web sarà service-oriented.  Web 3D. Si abbandona il concetto pagina web e ci si immerge in uno spazio interattivo tridimensionale. 8A cura di Jacques Bottel
  • 9. Pratica: usare il browser Impostare la home page La barra di ricerca La barra degli indirizzi I preferiti La cronologia 9A cura di Jacques Bottel
  • 10. Pratica: usare Gmail  Grande capacità della casella di posta (oltre i 7 GB)  Filtro anti-spam  Rubrica  Etichette per gestire al meglio i contatti  Drive  Calendario INTEGRATO CON IL SISTEMA OPERATIVO ANDROID! 10A cura di Jacques Bottel
  • 11. Pratica: navigare su Internet Siti web: Wikipedia, enciclopedia on-line Trenitalia, per consultare gli orari dei treni e acquistare i biglietti Expedia, per prenotare voli e viaggi 11A cura di Jacques Bottel
  • 12. Verifica se hai capito… Domande di verifica:  Ripercorri le tappe che hanno caratterizzato l’evoluzione della Rete fino ai giorni nostri.  Qual è la limitazione che viene eliminata utilizzando le etichette al posto delle cartelle? 12A cura di Jacques Bottel
  • 13. L’ARCHITETTURA DI INTERNET 13A cura di Jacques Bottel
  • 14. Client e server Una rete è costituita da almeno due host:  Il server è un computer molto potente acceso 24h/24 allo scopo di fornire dei servizi. Nello speci- fico, il web server ospita le pagine web dei siti.  Il client chiede un servizio al server (per es. può chiedere al server una pagina web o di caricarvi dei dati nella memoria). 14A cura di Jacques Bottel Oggi Internet è costituito da milioni di host connessi tra loro
  • 16. L’Open Systems Interconnection (OSI) - meglio conosciuto come modello di riferimento ISO/OSI - è uno standard per reti di calcolatori Model reference 16A cura di Jacques Bottel formalizzato nel 1978 dal- l’International Organization for Standardization (ISO).
  • 17. Stack ISO/OSI - 7 layer 17A cura di Jacques Bottel
  • 18. L’architettura TCP/IP L’architettura di rete indica con quali protocolli si implementa il modello astratto di riferimento. L’architettura modulare (architettura a strati) garantisce lo sviluppo della rete in maniera semplice e trasparente. Infatti, ogni layer può evolvere in maniera indipendente dagli altri! I SAP (Service Access Point) sono le interfacce che consentono a un PDU (Protocol Data Unit) di livello n (n-PDU) di accedere allo strato inferiore o superiore. 18A cura di Jacques Bottel
  • 19. Layer 1 - Fisico I mezzi trasmissivi possono essere: 1. Elettrici, per mezzo di cavi in cui la trasmissione avviene grazie all’elettricità. Esempio: doppino di rame 2. Wireless con i quali la trasmissione dei dati avviene grazie alle onde elettromagnetiche. Esempio: onde radio 3. Ottici, per mezzo di cavi in cui la trasmissione dei dati avviene grazie alla luce. Esempio: fibra ottica 19A cura di Jacques Bottel
  • 20. La commutazione Commutazione di circuito (circuit switching) Il sistema stabilisce una connessione fisica dedicata. Commutazione di pacchetto (packet switching) Non viene stabilita una connessione fisica dedicata. I dati vengono spezzettati in pacchetti e inviati. I pacchetti arrivano al destinatario non necessariamente seguendo il medesimo percorso, quindi, una volta giunti a destinazione, devono essere riordinati. 20A cura di Jacques Bottel
  • 21. Commutazione di pacchetto 21A cura di Jacques Bottel
  • 22. Commutazione di pacchetto: pro e contro Nelle reti a commutazione di pacchetto, la connessione non è esclusiva, per cui abbiamo:  Possibili problemi di congestione  Costo minore Protocolli:  ADSL (Asymmetric Digital Subscriber Line)  Wi-fi  IEEE 802 (standard Eternet) 22A cura di Jacques Bottel
  • 23. Layer 2 - Data link Il layer 2 (data link) funge da “tubo digitale”, cioè assicura che tutti i bit arrivino a destinazione nello stesso ordine di come erano partiti. Difficoltà da superare:  Diverso ritardo nel trasferimento dei dati. I frame vengono numerati e riordinati una volta giunti a destinazione.  Errori di trasmissione, per esempio dovuti a inter- ferenze. Vengono trattati con algoritmi di correzione o rilevazione dell’errore. 23A cura di Jacques Bottel
  • 24. Layer 2 - Checksum Checksum (rilevazione d’errore) 24A cura di Jacques Bottel 1001011100 Checksum (4) Se viene rilevato un errore, si chiede al server di rispedire i dati. Questo comporta una notevole perdita di tempo e aggrava la congestione nelle reti dove il segnale è disturbato. invio dati 1011011101 Checksum (5)
  • 25. Layer 2 - Checksum Checksum (correzione d’errore) 25A cura di Jacques Bottel 1100101 4 0010011 3 0010010 2 0101001 3 1221123 L’errore viene corretto in loco, quindi non è necessario chiedere al server di ritrasmettere i dati corrotti. 1100101 4 0010011 3 1010010 3 0101001 3 2221123 invio dati
  • 26. Layer 2 - MAC address Il MAC address, chiamato anche indirizzo fisico, è un numero univoco di 48 bit (6 coppie di cifre esadecimali) assegnato dal produttore ad ogni scheda di rete, scheda wireless o router wireless commercializzato nel mondo. Il MAC address è modificabile a livello software (spoofing). 26A cura di Jacques Bottel
  • 27. Layer 2 - MAC address Il MAC address è formato da 6 coppie di cifre esadecimali:  Le prime tre coppie, chiamate OUI (Organizationally Unique Identifier), identificano il produttore.  Le ultime tre coppie identificano univocamente l’hardware di rete. Per conoscere il MAC address del proprio hardware di rete, sui sistemi Windows, basta digitare ipconfig /all sul prompt dei comandi. 27A cura di Jacques Bottel
  • 28. Layer 3 - Rete L’indirizzo IP è un numero che identifica la macchina (host). Gli indirizzi IP possono essere:  Statici, utilizzati dai server  Dinamici, generalmente utilizzati dai client. Alcuni siti web hanno un DB che consente di associare un nome a un indirizzo IP dinamico che, di volta in volta, verrà aggiornato da un applicazione installata sul client. Così facendo abbiamo una sorta di indirizzo IP statico. 28A cura di Jacques Bottel
  • 29. Layer 3 - IPv4 e IPv6 L’indirizzo IP è un numero di 32 bit, rappresentato da 4 triplette di cifre decimali, con numeri che vanno da da 0 a 255. Esempio: Essendo un numero a 32 bit, gli IP possono essere 232 ≈ 4.3x109, un numero insufficiente già in un prossimo futuro. Il problema della satura- zione degli IP si risolverà con l’adozione del protocollo IPv6 che gestirà indirizzi IP a 128 bit. 29A cura di Jacques Bottel 66.249.67.127
  • 30. Layer 4 - Trasporto (TCP) Il protocollo TCP (Transmission Control Protocol):  È orientato alla connessione;  Supporta le connessioni multiple;  Effettua la rilevazione di errori mediante checksum;  Effettua il controllo sul flusso e sulla congestione;  È un protocollo statefull. 30A cura di Jacques Bottel
  • 31. Connessione affidabile Il protocollo TCP garantisce una connessione affidabile, garantisce cioè che tutti i segmenti arrivino a destinazione nell’ordine di come sono partiti, senza ripetizioni e senza errori. In altre parole, il protocollo TCP garantisce che il messaggio inviato dal mittene arrivi integro al destinatario. 31A cura di Jacques Bottel 10010110111 10010110111 destinatariomittente
  • 32. Layer 4 - Trasporto (UDP) Il protocollo UDP (User Datagram Protocol):  Non è orientato alla connessione (connection-less);  Supporta le connessioni multiple  Effettua la rilevazione di errori mediante checksum (può essere disattivata, per es. in caso di trasmissioni audio/video in tempo reale); 32A cura di Jacques Bottel
  • 33. Layer 4 - Trasporto (UDP)  Non effettua alcun controllo sul flusso e sulla congestione;  È un protocollo stateless. 33A cura di Jacques Bottel IL PROTOCOLLO UDP NON GARANTISCE UNA CONNESSIONE AFFIDABILE È QUINDI UN PROTOCOLLO “RIDOTTO ALL’OSSO”, QUINDI RAPIDO ED EFFICIENTE
  • 34. Layer 5 - Sessione Il layer 5, presente nel modello di riferimento ISO/OSI, è sostanzialmente assente nell’architettura TCP/IP. 34A cura di Jacques Bottel
  • 35. Layer 6 - Presentazione Il layer 6 converte i dati forniti dalle applicazioni in un formato standard e offre servizi di base come la crittografia. Protocollo per la sicurezza: SSL (Secure Sockets Layer)  Autenticazione del server attraverso certificati digitali per scoraggiare i truffatori;  Trasmissione dei dati crittografati per prevenirne la lettura (sniffing) da parte di soggetti non autorizzati;  Integrità e autenticità del messaggio 35A cura di Jacques Bottel
  • 36. Layer 7 - Applicazione Principali protocolli:  HTTP (HyperText Transfert Protocol) alla base del World Wide Web (WWW)  POP3 (Post Office Protocol) e SMTP (Simple Mail Transfer Protocol) per gestire la porta elettronica  FTP (File Transfer Protocol) per caricare i dati su un server  DNS (Domain Name System) per convertire il nome del sito nell’indirizzo IP del server sui cui è ospitato. 36A cura di Jacques Bottel
  • 37. Verifica se hai capito… Domande di verifica:  Qual è la differenza tra modello di riferimento e architettura di rete?  Descrivi lo stack ISO/OSI  Che così il MAC address?  Che cos’è l’indirizzo IP? Chiarisci la differenza tra IP dinamico e statico.  Illustra il problema della saturazione degli indirizzi IP e come verrà risolto. 37A cura di Jacques Bottel
  • 38. Verifica se hai capito… Domande di verifica:  Che cos’è SSL?  Elenca i protocolli dello livello “applicazione”, con una breve spiegazione. 38A cura di Jacques Bottel
  • 39. E ora che avete capito… memorizzate! 39A cura di Jacques Bottel

Editor's Notes

  1. Esempi di siti web: www.noip.com e www.dynu.com
  2. IPv6  2128 ≈ 3.40x1038 indirizzi disponibili
  3. Nota. Oltre all’autenticazione del server, è anche possibile effettuare l’autenticazione del client (browser).