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VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA Argomenti di Patologia Clinica
CORRETTA INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI ,[object Object],[object Object]
2 CAUSE DELLA VARIABILITA’ ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],LA VARIABILITA’
VARIABILITA’ BIOLOGICA ,[object Object],[object Object]
PRINCIPALI   FONTI DELLA VARIABILITA’ INTRA-INDIVIDUALE ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
PRINCIPALI   FONTI DELLA VARIABILITA’ INTER-INDIVIDUALE ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
VARIABILITA’ ANALITICA ,[object Object],[object Object]
VARIABILITA’ NELLA FASE  PRE-ANALITICA ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],VARIABILITA’ NELLA FASE ANALITICA
[object Object],[object Object],VARIABILITA’ NELLA FASE  POST-ANALITICA
VARIABILITA’ ANALITICA ASSOCIATA A PRELIEVO VENOSO EMOLISI:  colorazione rossa del plasma o del siero   dopo centrifugazione PRELIEVO   tecnica sottovuoto     principio della siringa Emolisi in vitro
MAGGIORI CAUSE DI EMOLISI 1)  Ago di piccolo calibro 2)  Presenza di disinfettante sul sito del prelievo 3)  Prelievo in zone edematose 4)  Aspirazione forzata in siringa 5)  Forte pressione nel travasare il sangue in provetta 6)  Violento mescolamento del campione di sangue  intero 7)  Centrifugazione del sangue non sufficientemente  coagulato
CONC. ERITROCITARIA / CONC. PLASMATICA
LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DEL CAMPIONE EMOLIZZATO
SCELTA E UTILIZZO DEGLI ANTICOAGULANTI ,[object Object],[object Object],[object Object],Il plasma è da reputare il liquido che più si avvicina alla composizione reale del sangue circolante ,[object Object],[object Object],parti figurate del sangue  analisi singole componenti del plasma
Il non corretto utilizzo degli anticoagulanti è una delle più frequenti cause di errore preanalitico   CHELANTI DEL CALCIO ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Plasma Parte corpuscolata ANTICOAGULANTI   sangue fluido  (scoagulazione).
EDTA (acido etilendiamminotetracetico, sale bi- o tripotassico o bisodico)  Concentrazione indicata 1 e 2 mg/dl FORTISSIMO CHELANTE DEL CALCIO Lega anche altri cationi divalenti (zinco, magnesio, rame)  Sia la solubilità sia il pH dell’EDTA dipendono dal tipo di sale  MODIFICAZIONI MORFOLOGICHE DELLE CELLULE DEL SANGUE GIA’ DOPO 3-4 ORE INIBITORE DI MOLTI ENZIMI ERITROCITARI, LEUCOCITARI, PIASTRINICI E PLASMATICI  Le piastrine assumono un aspetto sferoidale: formazione di trombociti giganti Neutrofili e monociti vanno in contro a rigonfiamento cellulare e modificazione della struttura nucleare
UTILIZZO EDTA Separazione elettroforetica delle lipoproteine Dosaggi plasmatici di ormoni polipeptidici Dosaggi plasmatici di farmaci Monitoraggio della Ciclosporina NON UTILIZZABILE Carbossipeptidasi zinco-dipendente Fosfatasi alcalina
CITRATO ,[object Object],[object Object],Tempo di protrombina (PT )  via estrinseca e    comune Tempo di tromboplastina parziale attivata (aPTT)   via   intrinseca e comune Se il rapporto aumenta per diminuito riempimento di sangue della provetta, i valori di PT e aPTT aumentano ,[object Object],[object Object]
ANTITROMBINA III
EPARINA LEGA ANTITROMBINA III   COMPLESSO  EPARINA - ANTITROMBINA III - TROMBINA  INATTIVO  x2000 Mucopolisaccaride acido il cui peso molecolare varia nelle diverse preparazioni IN COMMERCIO ESISTE SOTTO FORMA DI  SALI DI POTASSIO, SODIO , più economici, ma viene abitualmente usato il  SALE DI LITIO E AMMONIO NON IMPIEGATO: STUDI MORFOLOGICI DELLE CELLULE EMATICHE TEST DI COAGULAZIONE TEST DI ATTIVAZIONE DELLA TROMBINA DOSAGGIO DEL LITIO (o AMMONIO) PLASMATICO
Interferenza su dosaggio del calcio minimizzato utilizzando eparina titolata con calcio a concentrazione nota EPARINE AD ALTO PESO MOLECOLARE SALI DI LITIO SALI DI SODIO SALI DI AMMONIO
ALTRI ADDITIVI Citrato trisodico + piridossalfosfato + trisidrossimetilamminometano   INIBIZIONE DELLA DEGRADAZIONE DEL GLUCOSIO consumo di glucosio pari al 50% in 5 ore Fluoruro di sodio: enolasi Iodoacetato di litio: gliceraldeide-3-fosfato deidrogenasi    3 ore per far effetto   efficacia di 3 giorni Mannosio: esocinasi  precoce ma breve durata INIBIZIONE DELLA AGGREGAZIONE PIASTRINICA CONSERVAZIONE DEI GLOBULI ROSSI Soluzioni contenenti destrosio
BARRIERE FISICHE Ostacoli che si pongono tra la fase liquida e la fase solida  (parte corpuscolata, coagulo) del plasma o del siero per favorire la loro separazione Eliminazione rischio di rimescolamento Semplice trasporto del campione dopo centrifugazione 1)   sistemi integrati precentrifugazione, già inseriti nelle provette granuli cilindrici, sferici di polistirolo, gel separatore con aggiunta di granuli 2)  sistemi integrati precentrifugazione, inseriti nelle provette dopo il prelievo gel, imbuti contenenti miscele di siliconi 3)  sistemi postcentrifugazione filtri di diverso tipo
IDENTIFICAZIONE DEI CONTENITORI CODICE COLORE :  quanto riguarda le provette con anticoagulante, tutte le ditte utilizzano lo stesso colore (norme ISO 9000 e ISO 6710). I colori cambiano per le provette contenenti, oltre all’anticoagulante, anche un gel separatore. tabella
TRASPORTO DEL PRELIEVO AL LABORATORIO ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],GLUCOSIO:  a tutte le temperature (metabolizzato) K + :  per lisi eritrocitaria e piastrinica E’ molto importante che i tempi non siano eccessivi perché influenzano la  stabilità del materiale  e quindi l’ accuratezza della misura.
[object Object],[object Object],[object Object],Ogni campione deve giungere al laboratorio già accuratamente etichettato ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Il laboratorio può rifiutare i campioni
CONSERVAZIONE DEI CAMPIONI IN LABORATORIO Per diversi motivi vi è la necessità in laboratorio di conservare per tempi più o meno lunghi i campioni da analizzare o già analizzati. RAFFREDDAMENTO  (4°C)  conservazione dei campioni per 2-3 gg, al massimo una settimana CONGELAMENTO  (-20°C / -80°C)  conservazione per tempi più lunghi. Il metodo migliore è l conservazione di piccole aliquote congelate rapidamente in azoto liquido e conservate a -80°C
 

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Variabilità degli esami di laboratorio

  • 1. VARIABILITA’ IN PATOLOGIA CLINICA Argomenti di Patologia Clinica
  • 2.
  • 3.
  • 4.
  • 5.
  • 6.
  • 7.
  • 8.
  • 9.
  • 10.
  • 11.
  • 12. VARIABILITA’ ANALITICA ASSOCIATA A PRELIEVO VENOSO EMOLISI: colorazione rossa del plasma o del siero dopo centrifugazione PRELIEVO tecnica sottovuoto principio della siringa Emolisi in vitro
  • 13. MAGGIORI CAUSE DI EMOLISI 1) Ago di piccolo calibro 2) Presenza di disinfettante sul sito del prelievo 3) Prelievo in zone edematose 4) Aspirazione forzata in siringa 5) Forte pressione nel travasare il sangue in provetta 6) Violento mescolamento del campione di sangue intero 7) Centrifugazione del sangue non sufficientemente coagulato
  • 14. CONC. ERITROCITARIA / CONC. PLASMATICA
  • 15. LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DEL CAMPIONE EMOLIZZATO
  • 16.
  • 17.
  • 18. EDTA (acido etilendiamminotetracetico, sale bi- o tripotassico o bisodico) Concentrazione indicata 1 e 2 mg/dl FORTISSIMO CHELANTE DEL CALCIO Lega anche altri cationi divalenti (zinco, magnesio, rame) Sia la solubilità sia il pH dell’EDTA dipendono dal tipo di sale MODIFICAZIONI MORFOLOGICHE DELLE CELLULE DEL SANGUE GIA’ DOPO 3-4 ORE INIBITORE DI MOLTI ENZIMI ERITROCITARI, LEUCOCITARI, PIASTRINICI E PLASMATICI Le piastrine assumono un aspetto sferoidale: formazione di trombociti giganti Neutrofili e monociti vanno in contro a rigonfiamento cellulare e modificazione della struttura nucleare
  • 19. UTILIZZO EDTA Separazione elettroforetica delle lipoproteine Dosaggi plasmatici di ormoni polipeptidici Dosaggi plasmatici di farmaci Monitoraggio della Ciclosporina NON UTILIZZABILE Carbossipeptidasi zinco-dipendente Fosfatasi alcalina
  • 20.
  • 22. EPARINA LEGA ANTITROMBINA III COMPLESSO EPARINA - ANTITROMBINA III - TROMBINA INATTIVO x2000 Mucopolisaccaride acido il cui peso molecolare varia nelle diverse preparazioni IN COMMERCIO ESISTE SOTTO FORMA DI SALI DI POTASSIO, SODIO , più economici, ma viene abitualmente usato il SALE DI LITIO E AMMONIO NON IMPIEGATO: STUDI MORFOLOGICI DELLE CELLULE EMATICHE TEST DI COAGULAZIONE TEST DI ATTIVAZIONE DELLA TROMBINA DOSAGGIO DEL LITIO (o AMMONIO) PLASMATICO
  • 23. Interferenza su dosaggio del calcio minimizzato utilizzando eparina titolata con calcio a concentrazione nota EPARINE AD ALTO PESO MOLECOLARE SALI DI LITIO SALI DI SODIO SALI DI AMMONIO
  • 24. ALTRI ADDITIVI Citrato trisodico + piridossalfosfato + trisidrossimetilamminometano INIBIZIONE DELLA DEGRADAZIONE DEL GLUCOSIO consumo di glucosio pari al 50% in 5 ore Fluoruro di sodio: enolasi Iodoacetato di litio: gliceraldeide-3-fosfato deidrogenasi 3 ore per far effetto efficacia di 3 giorni Mannosio: esocinasi precoce ma breve durata INIBIZIONE DELLA AGGREGAZIONE PIASTRINICA CONSERVAZIONE DEI GLOBULI ROSSI Soluzioni contenenti destrosio
  • 25. BARRIERE FISICHE Ostacoli che si pongono tra la fase liquida e la fase solida (parte corpuscolata, coagulo) del plasma o del siero per favorire la loro separazione Eliminazione rischio di rimescolamento Semplice trasporto del campione dopo centrifugazione 1) sistemi integrati precentrifugazione, già inseriti nelle provette granuli cilindrici, sferici di polistirolo, gel separatore con aggiunta di granuli 2) sistemi integrati precentrifugazione, inseriti nelle provette dopo il prelievo gel, imbuti contenenti miscele di siliconi 3) sistemi postcentrifugazione filtri di diverso tipo
  • 26. IDENTIFICAZIONE DEI CONTENITORI CODICE COLORE : quanto riguarda le provette con anticoagulante, tutte le ditte utilizzano lo stesso colore (norme ISO 9000 e ISO 6710). I colori cambiano per le provette contenenti, oltre all’anticoagulante, anche un gel separatore. tabella
  • 27.
  • 28.
  • 29. CONSERVAZIONE DEI CAMPIONI IN LABORATORIO Per diversi motivi vi è la necessità in laboratorio di conservare per tempi più o meno lunghi i campioni da analizzare o già analizzati. RAFFREDDAMENTO (4°C) conservazione dei campioni per 2-3 gg, al massimo una settimana CONGELAMENTO (-20°C / -80°C) conservazione per tempi più lunghi. Il metodo migliore è l conservazione di piccole aliquote congelate rapidamente in azoto liquido e conservate a -80°C
  • 30.