Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Il brainstorming caleidoscopio
1. Il brainstorming Caleidoscopio
Tecnica avanzata di brainstorming per problem-solving, team-building, processi creativi
La tecnica del brainstorming ha subito un’innovazione, chiamata “Brainstorming
silenzioso” o “brainstorming Caleidoscopio”, sviluppata dal Dottor Murthy della Nisvara Inc,
e largamente riconosciuta. Il Dott, Murthy si riferisce alla tecnica del brainstorming come
ad “una conferenza tra più menti”. Il brainstorming Caleidoscopio non solo produce un
numero di idee molto superiore rispetto a quello tradizionale, ma agisce anche a livelli più
profondi di team building e di lavoro di squadra.
Come nella tecnica di brainstorming tradizionale, anche qui il moderatore è investito di una
grande responsabilità, poiché deve gestire l’intero procedimento, il coinvolgimento delle
persone e la loro sensibilità, nonché le azioni che ne seguono.
Un corretto uso del brainstorming porterà ad eccellenti risultati nel miglioramento
dell’organizzazione, della performance e dello sviluppo del team.
La tecnica del brainstorming caleidoscopio
Questa tecnica è applicabile a ogni questione o situazione, e a ogni occasione in cui le
persone devono lavorare in gruppo, comprese le comunicazioni e le conferenze via
internet.
La tecnica del Caleidoscopio fa un uso efficiente di comunicazione e silenzio,
perfettamente bilanciati e usati come veri e propri strumenti di lavoro per la buona riuscita
della sessione di brainstorming.
1. le idee iniziali
La sessione comincia nel modo tradizionale, con il moderatore che sovrintende la
situazione mentre i partecipanti tirano fuori le loro idee seguendo un ordine, oppure
casualmente, rispettando il limite di tempo prestabilito.
2. la sessione di brainstorming silenziosa
E’ necessario che i partecipanti smettano di parlare: devono continuare a pensare a idee
da proporre ma non devono dirle. Il moderatore può utilizzare il suono di una campanella o
qualsiasi altro segnale che segni l’inizio e la fine di questa parte dell’esercizio. Ogni
partecipante, in silenzio, scrive le proprie idee, e poi tenta di indovinare quelle che gli altri
partecipanti possono aver pensato, e scrivere anche quelle. Idealmente ogni partecipante
dovrebbe provare a indovinare le idee di ciascun altro partecipante singolarmente,ovvero
persona per persona, basandosi su profondi ragionamenti e sugli interventi dei compagni
durante la prima parte del brainstorming. Questo per incoraggiare le persone a pensare a
come funziona la mente degli altri partecipanti, a mettersi nei loro panni, a entrare in
empatia con loro in maniera più intuitiva e accurata possibile.
Potete quindi immaginare l’enorme quantità di idee che viene prodotta in questa parte di
brainstorming.
3. presentazione delle idee
Il moderatore suona ancora la campanella, significa che il periodo di silenzio è finito.
Ogni partecipante può quindi esporre le idee che si è appuntato, leggendo prima le sue e
poi, una ad una, quelle che ha immaginato potesse elaborare ciascuno degli altri.
Durante queste presentazioni, gli altri partecipanti devono semplicemente ascoltare, senza
intervenire e senza cominciare una discussione. Il moderatore deve incoraggiare a
prendere appunti.
2. 4. discussione delle idee
Le presentazioni sono seguite da una dettagliata sessione di discussione, in cui i
partecipanti devono parlare di come e del perché hanno ipotizzato le idee degli altri.
Ogni partecipante può anche commentare i tentativi degli altri, avvalorando le loro
ipotesi o chiarificandole. Il moderatore deve appuntarsi le conversazioni salienti e le
conclusioni della discussione, e incoraggiare i partecipanti a esporre le loro
osservazioni, che possono ad esempio riguardare i loro modelli mentali o le revisioni di
quello che pensavano essere il processo creativo della mente dell’altro.
In questo senso l’attività aiuta ad aprire le aree più nascoste della percezione del sé e
degli altri, e aiuta a migliorare la comprensione, le relazioni, la comunicazione e la
collaborazione tra gli elementi del team.
5. ulteriore sessione di brainstorming ‘parlato’ e silenzioso – l’effetto
caleidoscopio
Ulteriori sessioni di questo tipo possono ripetere ed estendere la sessione silenziosa,
così che i partecipanti aumentino ancora di più la profondità e la complessità del loro
pensiero. In particolare, i partecipanti ora dovrebbero pensare e cercare di indovinare il
modo in cui i loro compagni pensano alle idee degli altri. Tutto ciò, ancora una volta,
avviene silenziosamente.
Quindi: prima il soggetto A ha pensato alle proprie idee, e le ha annotate.
Successivamente, A ha riflettuto su cosa potessero pensare B, C e D, e se l’è
annotato.
Ora, A deve pensare a cosa B può pensare di A,C e D; a cosa C pensa di A, B e D;
etc.
Ovviamente, a questo stadio l’esercizio è aumentato in maniera esponenziale, e non lo
si può applicare a un numero troppo esteso di persone, a meno che non si formino dei
gruppetti di lavoro e non si eleggano dei rappresentanti, oppure dando un limite al
numero di idee che si possono formulare.
Il compito del moderatore è quello di mantenere la concentrazione e la linea guida
dell’esercizio, per non limitare l’efficienza del gruppo.
Al 5° stadio, tutti i partecipanti, con tutte le loro idee e supposizioni, fungono da specchi
che riflettono innumerevoli percezioni degli altri, così come una piccola e semplice
cosa, se vista con un caleidoscopio, produce bellissime fantasie e riflessi interessanti.
Ecco perché viene chiamato “brainstorming Caleidoscopio”.