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Legge 5 marzo 1990, n. 46
                                       Sicurezza impianti
                                              Art. 1
                                       Ambito di applicazione

1.   Sono soggetti all’applicazione della presente legge i seguenti impianti relativi agli edifici
   adibiti ad uso civile:
     a.        gli impianti di produzione, di trasporto, di distribuzione e di utilizzazione
          dell’energia elettrica all’interno degli edifici a partire dal punto di consegna dell’energia
          fornita dall’ente distributore;
     b.        gli impianti radiotelevisivi ed elettronici in genere, le antenne e gli impianti di
          protezione da scariche atmosferiche;
     c.        gli impianti di riscaldamento e di climatizzazione azionati da fluido liquido,
          aeriforme, gassoso e di qualsiasi natura o specie;
     d.        gli impianti idrosanitari nonché quelli di trasporto, di trattamento, di uso, di
          accumulo e di consumo di acqua all’interno degli edifici a partire dal punto di consegna
          dell’acqua fornita dall’ente distributore;
     e.        gli impianti per il trasporto e l’utilizzazione di gas allo stato liquido o aeriforme
          all’interno degli edifici a partire dal punto di consegna del combustibile gassoso fornito
          dall’ente distributore;
     f.        gli impianti di sollevamento di persone o di cose per mezzo di ascensori, di
          montacarichi, di scale mobili e simili;
     g.        gli impianti di protezione antincendio.
2.   Sono altresì soggetti all’applicazione della presente legge gli impianti di cui al comma 1,
   lett. a), relativi agli immobili adibiti ad attività produttive, al commercio, al terziario e ad altri
   usi.



                                              Art. 2
                                          Soggetti Abilitati

1.   Sono abilitate all’installazione, alla trasformazione, all’ampliamento e alla manutenzione
   degli impianti di cui all’art. 1 tutte le imprese, singole o associate, regolarmente iscritte nel
   registro delle ditte di cui al R.D. 20 settembre 1934, n. 2011, e successive modificazioni ed
   integrazioni, o nell’albo provinciale delle imprese artigiane di cui alla L. 8 agosto 1985, n.
   443.
2.   L’esercizio delle attività di cui al comma 1 è subordinato al possesso dei requisiti tecnico-
   professionali, di cui all’art. 3, da parte dell’imprenditore, il quale, qualora non ne sia in
   possesso, prepone all’esercizio delle attività di cui al medesimo comma 1 un responsabile
   tecnico che abbia tali requisiti.



                                                Art. 3
                                   Requisiti tecnico professionali

1.    I requisiti tecnico-professionali di cui all’art. 2, comma 2, sono i seguenti:
a.     laurea in materia tecnica specifica conseguita presso una università statale o
        legalmente riconosciuta;
     b.     oppure diploma di scuola secondaria superiore conseguito, con specializzazione
        relativa al settore delle attività di cui all’art. 2, comma 1, presso un istituto statale o
        legalmente riconosciuto, previo un periodo di inserimento, di almeno un anno
        continuativo, alle dirette dipendenze di una impresa del settore;
     c.     oppure titolo o attestato conseguito ai sensi della legislazione vigente in materia di
        formazione professionale, previo un periodo di inserimento, di almeno due anni
        consecutivi, alle dirette dipendenze di una impresa del settore;
     d.     oppure prestazione lavorativa svolta, alle dirette dipendenze di una impresa del
        settore, nel medesimo ramo di attività dell’impresa stessa, per un periodo non inferiore a
        tre anni, escluso quello computato ai fini dell’apprendistato, in qualità di operaio
        installatore con qualifica di specializzato nelle attività di installazione, di trasformazione,
        di ampliamento e di manutenzione degli impianti di cui all’art. 1.



                                           Art. 4
                        Accertamento dei requisiti tecnico professionali

1.   L’accertamento dei requisiti tecnico-professionali è espletato per le imprese artigiane dalle
   commissioni provinciali per l’artigianato. Per tutte le altre imprese è espletato da una
   commissione nominata dalla giunta della camera di commercio, industria, artigianato e
   agricoltura e composta da un minimo di cinque ad un massimo di nove membri dei quali un
   membro in rappresentanza degli ordini professionali, un membro in rappresentanza dei collegi
   professionali, un membro in rappresentanza degli enti erogatori di energia elettrica e di gas ed
   i restanti membri designati dalle organizzazioni delle categorie più rappresentative a livello
   nazionale degli esercenti le attività disciplinate dalla presente legge; la commissione è
   presieduta da un docente universitario di ruolo di materia tecnica o da un docente di istituto
   tecnico industriale di ruolo di materia tecnica.
2.   Le imprese, alle quali siano stati riconosciuti i requisiti tecnico-professionali, hanno diritto
   ad un certificato di riconoscimento, secondo i criteri stabiliti dal regolamento di attuazione di
   cui all’art. 15].



                                            Art. 5
                       Riconoscimento dei requisiti tecnico professionali

1.   Hanno diritto ad ottenere il riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali, previa
   domanda da presentare entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, alla
   commissione provinciale per l’artigianato, coloro che dimostrino di essere iscritti, alla
   medesima data, da almeno un anno nell’albo provinciale delle imprese artigiane di cui alla L.
   8 agosto 1985, n. 443, come imprese installatrici o di manutenzione degli impianti di cui
   all’art. 1.
2.   Hanno altresì diritto ad ottenere il riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali, previa
   domanda da presentare entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, alla
   camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, coloro che dimostrino di essere
   iscritti, alla medesima data, da almeno un anno nel registro delle ditte di cui al R.D. 20
   settembre 1934, n. 2011, e successive modificazioni ed integrazioni, come imprese installatrici
   o di manutenzione degli impianti di cui all’art. 1.
Art. 6
                                            Progettazione degli impianti

  1.    Per l’installazione, la trasformazione e l’ampliamento degli impianti di cui ai commi 1, lett.
     a), b), c), e) e g), e 2 dell’art. 1 è obbligatoria la redazione del progetto da parte di
     professionisti, iscritti negli albi professionali, nell’ambito delle rispettive competenze.
  2.    La redazione del progetto per l’installazione, la trasformazione e l’ampliamento degli
     impianti di cui al comma 1 è obbligatoria al di sopra dei limiti dimensionali indicati nel
     regolamento di attuazione di cui all’art. 15.
  3.    Il progetto di cui al comma 1 è depositato: a) presso gli organi competenti al rilascio di
     licenze di impianto o di autorizzazioni alla costruzione quando previsto dalle disposizioni
     legislative e regolamentari vigenti; b) presso gli uffici comunali, contestualmente al progetto
     edilizio, per gli impianti il cui progetto non sia soggetto per legge ad approvazione.



                                                        Art. 7
                                             Installazione degli impianti

  1.   Le imprese installatrici sono tenute ad eseguire gli impianti a regola d’arte utilizzando allo
     scopo materiali parimenti costruiti a regola d’arte. I materiali ed i componenti realizzati
     secondo le norme tecniche di sicurezza dell’Ente italiano di unificazione (UNI) e del Comitato
     elettrotecnico italiano (CEI), nonché nel rispetto di quanto prescritto dalla legislazione tecnica
     vigente in materia, si considerano costruiti a regola d’arte.
  2.   In particolare gli impianti elettrici devono essere dotati di impianti di messa a terra e di
     interruttori differenziali ad alta sensibilità o di altri sistemi di protezione equivalenti.
  3.   Tutti gli impianti realizzati alla data di entrata in vigore della presente legge devono essere
     adeguati, entro tre anni da tale data (2), a quanto previsto dal presente articolo.



                                                    Art. 8
                               Finanziamento dell’attività di normazione tecnica

  1.   Il 3 per cento del contributo dovuto annualmente dall’Istituto nazionale per l’assicurazione
     contro gli infortuni sul lavoro (Inail) per l’attività di ricerca di cui all’art. 3, terzo comma, del
     D.L. 30 giugno 1982, n. 390, convertito, con modificazioni, dalla L. 12 agosto 1982, n. 597, è
     destinato all’attività di normazione tecnica, di cui all’art. 7 della presente legge, svolta
     dall’UNI e dal CEI.
  2.   La somma di cui al comma 1, calcolata sull’ammontare del contributo versato dall’Inail nel
     corso dell’anno precedente, è iscritta a carico del capitolo 3030 dello stato di previsione della
     spesa del Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato per il 1990 e a carico delle
     proiezioni del corrispondente capitolo per gli anni seguenti.

Note:
(1) Si veda il D.M. 23 dicembre 1992, n. 578 (Regolamento recante criteri di erogazione di contributi all’Ente nazionale
italiano di unificazione e al Comitato elettrotecnico italiano in relazione ai versamenti INAIL di cui all’art. 8 della L. 5
marzo 1990, n. 46).
Art. 9
                                            Dichiarazione di conformità

  1.     Al termine dei lavori l’impresa installatrice è tenuta a rilasciare al committente la
       dichiarazione di conformità degli impianti realizzati nel rispetto delle norme di cui all’art. 7.
       Di tale dichiarazione, sottoscritta dal titolare dell’impresa installatrice e recante i numeri di
       partita Iva e di iscrizione alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura,
       faranno parte integrante la relazione contenente la tipologia dei materiali impiegati nonché,
       ove previsto, il progetto di cui all’art. 6.

Note:
(1) La Corte costituzionale, con sentenza n. 483 del 27 dicembre 1991, ha dichiarato costituzionalmente illegittimo
questo articolo nella parte in cui, includendo le province autonome di Trento e di Bolzano nella delega relativa alla
concessione di contributi di spettanza provinciale, non prevede per queste le modalità di finanziamento secondo le
norme                                                                                                           statutarie.
(2) Si vedano l’art. 7 del D.P.R. 6 dicembre 1991, n. 447, il D.M. 20 febbraio 1992 (Approvazione del modello di
dichiarazione di conformità dell’impianto alla regola d’arte di cui all’art. 7 del regolamento di attuazione della L. 5
marzo 1990, n. 46, recante norme per la sicurezza degli impianti) e l’art. 5 del D.P.R. 18 aprile 1994, n. 392.




                                                  Art. 10
                              Responsabilità del Committente o del proprietario

  1.     Il committente o il proprietario è tenuto ad affidare i lavori di installazione, di
       trasformazione, di ampliamento e di manutenzione degli impianti di cui all’art. 1 ad imprese
       abilitate ai sensi dell’art. 2.



                                                      Art. 11
                                      Certificato di abitabilità e di agibilità

  1.     Il sindaco rilascia il certificato di abitabilità o di agibilità dopo aver acquisito anche la
       dichiarazione di conformità o il certificato di collaudo degli impianti installati, ove previsto,
       salvo quanto disposto dalle leggi vigenti.



                                                  Art. 12
                               Ordinaria manutenzione degli impianti e cantieri

  1.   Sono esclusi dagli obblighi della redazione del progetto e del rilascio del certificato di
     collaudo, nonché dall’obbligo di cui all’art. 10, i lavori concernenti l’ordinaria manutenzione
     degli impianti di cui all’art. 1.
  2.   Sono altresì esclusi dagli obblighi della redazione del progetto e del rilascio del certificato di
     collaudo le installazioni per apparecchi per usi domestici e la fornitura provvisoria di energia
     elettrica per gli impianti di cantiere e similari, fermo restando l’obbligo del rilascio della
     dichiarazione di conformità di cui all’art. 9.
Art. 13
 Deposito presso il comune del progetto, della dichiarazione di conformità o del certificato di
                                          collaudo

1.   Qualora nuovi impianti tra quelli di cui ai commi 1, lett. a, b, c, e e g, e 2 dell’art. 1 vengano
   installati in edifici per i quali è già stato rilasciato il certificato di abitabilità, l’impresa
   installatrice deposita presso il comune, entro trenta giorni dalla conclusione dei lavori, il
   progetto di rifacimento dell’impianto e la dichiarazione di conformità o il certificato di
   collaudo degli impianti installati, ove previsto da altre norme o dal regolamento di attuazione
   di cui all’art. 15.
2.   In caso di rifacimento parziale di impianti, il progetto e la dichiarazione di conformità o il
   certificato di collaudo, ove previsto, si riferiscono alla sola parte degli impianti oggetto
   dell’opera di rifacimento. Nella relazione di cui all’art. 9 dovrà essere espressamente indicata
   la compatibilità con gli impianti preesistenti.



                                              Art. 14
                                             Verifiche

1.   Per eseguire i collaudi, ove previsti, e per accertare la conformità degli impianti alle
   disposizioni della presente legge e della normativa vigente, i comuni, le unità sanitarie locali, i
   comandi provinciali dei vigili del fuoco e l’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza
   del lavoro (ISPESL) hanno facoltà di avvalersi della collaborazione dei liberi professionisti,
   nell’ambito delle rispettive competenze, di cui all’art. 6, comma 1, secondo le modalità
   stabilite dal regolamento di attuazione di cui all’art. 15.
2.   Il certificato di collaudo deve essere rilasciato entro tre mesi dalla presentazione della
   relativa richiesta.



                                            Art. 15
                                    Regolamento di attuazione

1.   Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge è emanato, con le
   procedure di cui all’art. 17 della L. 23 agosto 1988, n. 400, il regolamento di attuazione (2).
   Nel regolamento di attuazione sono precisati i limiti per i quali risulti obbligatoria la redazione
   del progetto di cui all’art. 6 e sono definiti i criteri e le modalità di redazione del progetto
   stesso in relazione al grado di complessità tecnica dell’installazione degli impianti, tenuto
   conto dell’evoluzione tecnologica, per fini di prevenzione e di sicurezza.
2.   Presso il Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato è istituita una
   commissione permanente, presieduta dal direttore generale della competente Direzione
   generale del Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato, o da un suo delegato, e
   composta da sei rappresentanti designati dalle organizzazioni sindacali maggiormente
   rappresentative delle categorie imprenditoriali e artigiane interessate, da sei rappresentanti
   delle professioni designati pariteticamente dai rispettivi consigli nazionali e da due
   rappresentanti degli enti erogatori di energia elettrica e di gas.
3.   La commissione permanente di cui al comma 2 collabora ad indagini e studi sull’evoluzione
   tecnologica del comparto
Art. 16
                                              Sanzioni

1.   Alla violazione di quanto previsto dall’art. 10 consegue, a carico del committente o del
   proprietario, secondo le modalità previste dal regolamento di attuazione di cui all’art. 15, una
   sanzione amministrativa da lire centomila a lire cinquecentomila. Alla violazione delle altre
   norme della presente legge consegue, secondo le modalità previste dal medesimo regolamento
   di attuazione, una sanzione amministrativa da lire un milione a lire dieci milioni.
2.   Il regolamento di attuazione di cui all’art. 15 determina le modalità della sospensione delle
   imprese dal registro o dall’albo di cui all’art. 2, comma 1, e dei provvedimenti disciplinari a
   carico dei professionisti iscritti nei rispettivi albi, dopo la terza violazione delle norme relative
   alla sicurezza degli impianti, nonché gli aggiornamenti dell’entità delle sanzioni
   amministrative di cui al comma 1.



                                          Art. 17
                Abrogazione e adeguamento dei regolamenti comunali e regionali

1.     I comuni e le regioni sono tenuti ad adeguare i propri regolamenti, qualora siano in contrasto
     con la presente legge.



                                             Art. 18
                                      Disposizioni transitorie

1.   Fino all’emanazione del regolamento di attuazione di cui all’art. 15 sono autorizzate ad
   eseguire opere di installazione, di trasformazione, di ampliamento e di manutenzione degli
   impianti di cui all’art. 1 le imprese di cui all’art. 2, comma 1, le quali sono tenute ad eseguire
   gli impianti secondo quanto prescritto dall’art. 7 ed a rilasciare al committente o al
   proprietario la dichiarazione di conformità recante i numeri di partita Iva e gli estremi
   dell’iscrizione alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura.
2.   La dichiarazione di cui al comma 1 sostituisce a tutti gli effetti la dichiarazione di
   conformità di cui all’art. 9.



                                             Art. 19
                                         Entrata in vigore

1.    La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella
     Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

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Legge 46, 5 marzo 1990

  • 1. Legge 5 marzo 1990, n. 46 Sicurezza impianti Art. 1 Ambito di applicazione 1. Sono soggetti all’applicazione della presente legge i seguenti impianti relativi agli edifici adibiti ad uso civile: a. gli impianti di produzione, di trasporto, di distribuzione e di utilizzazione dell’energia elettrica all’interno degli edifici a partire dal punto di consegna dell’energia fornita dall’ente distributore; b. gli impianti radiotelevisivi ed elettronici in genere, le antenne e gli impianti di protezione da scariche atmosferiche; c. gli impianti di riscaldamento e di climatizzazione azionati da fluido liquido, aeriforme, gassoso e di qualsiasi natura o specie; d. gli impianti idrosanitari nonché quelli di trasporto, di trattamento, di uso, di accumulo e di consumo di acqua all’interno degli edifici a partire dal punto di consegna dell’acqua fornita dall’ente distributore; e. gli impianti per il trasporto e l’utilizzazione di gas allo stato liquido o aeriforme all’interno degli edifici a partire dal punto di consegna del combustibile gassoso fornito dall’ente distributore; f. gli impianti di sollevamento di persone o di cose per mezzo di ascensori, di montacarichi, di scale mobili e simili; g. gli impianti di protezione antincendio. 2. Sono altresì soggetti all’applicazione della presente legge gli impianti di cui al comma 1, lett. a), relativi agli immobili adibiti ad attività produttive, al commercio, al terziario e ad altri usi. Art. 2 Soggetti Abilitati 1. Sono abilitate all’installazione, alla trasformazione, all’ampliamento e alla manutenzione degli impianti di cui all’art. 1 tutte le imprese, singole o associate, regolarmente iscritte nel registro delle ditte di cui al R.D. 20 settembre 1934, n. 2011, e successive modificazioni ed integrazioni, o nell’albo provinciale delle imprese artigiane di cui alla L. 8 agosto 1985, n. 443. 2. L’esercizio delle attività di cui al comma 1 è subordinato al possesso dei requisiti tecnico- professionali, di cui all’art. 3, da parte dell’imprenditore, il quale, qualora non ne sia in possesso, prepone all’esercizio delle attività di cui al medesimo comma 1 un responsabile tecnico che abbia tali requisiti. Art. 3 Requisiti tecnico professionali 1. I requisiti tecnico-professionali di cui all’art. 2, comma 2, sono i seguenti:
  • 2. a. laurea in materia tecnica specifica conseguita presso una università statale o legalmente riconosciuta; b. oppure diploma di scuola secondaria superiore conseguito, con specializzazione relativa al settore delle attività di cui all’art. 2, comma 1, presso un istituto statale o legalmente riconosciuto, previo un periodo di inserimento, di almeno un anno continuativo, alle dirette dipendenze di una impresa del settore; c. oppure titolo o attestato conseguito ai sensi della legislazione vigente in materia di formazione professionale, previo un periodo di inserimento, di almeno due anni consecutivi, alle dirette dipendenze di una impresa del settore; d. oppure prestazione lavorativa svolta, alle dirette dipendenze di una impresa del settore, nel medesimo ramo di attività dell’impresa stessa, per un periodo non inferiore a tre anni, escluso quello computato ai fini dell’apprendistato, in qualità di operaio installatore con qualifica di specializzato nelle attività di installazione, di trasformazione, di ampliamento e di manutenzione degli impianti di cui all’art. 1. Art. 4 Accertamento dei requisiti tecnico professionali 1. L’accertamento dei requisiti tecnico-professionali è espletato per le imprese artigiane dalle commissioni provinciali per l’artigianato. Per tutte le altre imprese è espletato da una commissione nominata dalla giunta della camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura e composta da un minimo di cinque ad un massimo di nove membri dei quali un membro in rappresentanza degli ordini professionali, un membro in rappresentanza dei collegi professionali, un membro in rappresentanza degli enti erogatori di energia elettrica e di gas ed i restanti membri designati dalle organizzazioni delle categorie più rappresentative a livello nazionale degli esercenti le attività disciplinate dalla presente legge; la commissione è presieduta da un docente universitario di ruolo di materia tecnica o da un docente di istituto tecnico industriale di ruolo di materia tecnica. 2. Le imprese, alle quali siano stati riconosciuti i requisiti tecnico-professionali, hanno diritto ad un certificato di riconoscimento, secondo i criteri stabiliti dal regolamento di attuazione di cui all’art. 15]. Art. 5 Riconoscimento dei requisiti tecnico professionali 1. Hanno diritto ad ottenere il riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali, previa domanda da presentare entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, alla commissione provinciale per l’artigianato, coloro che dimostrino di essere iscritti, alla medesima data, da almeno un anno nell’albo provinciale delle imprese artigiane di cui alla L. 8 agosto 1985, n. 443, come imprese installatrici o di manutenzione degli impianti di cui all’art. 1. 2. Hanno altresì diritto ad ottenere il riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali, previa domanda da presentare entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, coloro che dimostrino di essere iscritti, alla medesima data, da almeno un anno nel registro delle ditte di cui al R.D. 20 settembre 1934, n. 2011, e successive modificazioni ed integrazioni, come imprese installatrici o di manutenzione degli impianti di cui all’art. 1.
  • 3. Art. 6 Progettazione degli impianti 1. Per l’installazione, la trasformazione e l’ampliamento degli impianti di cui ai commi 1, lett. a), b), c), e) e g), e 2 dell’art. 1 è obbligatoria la redazione del progetto da parte di professionisti, iscritti negli albi professionali, nell’ambito delle rispettive competenze. 2. La redazione del progetto per l’installazione, la trasformazione e l’ampliamento degli impianti di cui al comma 1 è obbligatoria al di sopra dei limiti dimensionali indicati nel regolamento di attuazione di cui all’art. 15. 3. Il progetto di cui al comma 1 è depositato: a) presso gli organi competenti al rilascio di licenze di impianto o di autorizzazioni alla costruzione quando previsto dalle disposizioni legislative e regolamentari vigenti; b) presso gli uffici comunali, contestualmente al progetto edilizio, per gli impianti il cui progetto non sia soggetto per legge ad approvazione. Art. 7 Installazione degli impianti 1. Le imprese installatrici sono tenute ad eseguire gli impianti a regola d’arte utilizzando allo scopo materiali parimenti costruiti a regola d’arte. I materiali ed i componenti realizzati secondo le norme tecniche di sicurezza dell’Ente italiano di unificazione (UNI) e del Comitato elettrotecnico italiano (CEI), nonché nel rispetto di quanto prescritto dalla legislazione tecnica vigente in materia, si considerano costruiti a regola d’arte. 2. In particolare gli impianti elettrici devono essere dotati di impianti di messa a terra e di interruttori differenziali ad alta sensibilità o di altri sistemi di protezione equivalenti. 3. Tutti gli impianti realizzati alla data di entrata in vigore della presente legge devono essere adeguati, entro tre anni da tale data (2), a quanto previsto dal presente articolo. Art. 8 Finanziamento dell’attività di normazione tecnica 1. Il 3 per cento del contributo dovuto annualmente dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail) per l’attività di ricerca di cui all’art. 3, terzo comma, del D.L. 30 giugno 1982, n. 390, convertito, con modificazioni, dalla L. 12 agosto 1982, n. 597, è destinato all’attività di normazione tecnica, di cui all’art. 7 della presente legge, svolta dall’UNI e dal CEI. 2. La somma di cui al comma 1, calcolata sull’ammontare del contributo versato dall’Inail nel corso dell’anno precedente, è iscritta a carico del capitolo 3030 dello stato di previsione della spesa del Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato per il 1990 e a carico delle proiezioni del corrispondente capitolo per gli anni seguenti. Note: (1) Si veda il D.M. 23 dicembre 1992, n. 578 (Regolamento recante criteri di erogazione di contributi all’Ente nazionale italiano di unificazione e al Comitato elettrotecnico italiano in relazione ai versamenti INAIL di cui all’art. 8 della L. 5 marzo 1990, n. 46).
  • 4. Art. 9 Dichiarazione di conformità 1. Al termine dei lavori l’impresa installatrice è tenuta a rilasciare al committente la dichiarazione di conformità degli impianti realizzati nel rispetto delle norme di cui all’art. 7. Di tale dichiarazione, sottoscritta dal titolare dell’impresa installatrice e recante i numeri di partita Iva e di iscrizione alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, faranno parte integrante la relazione contenente la tipologia dei materiali impiegati nonché, ove previsto, il progetto di cui all’art. 6. Note: (1) La Corte costituzionale, con sentenza n. 483 del 27 dicembre 1991, ha dichiarato costituzionalmente illegittimo questo articolo nella parte in cui, includendo le province autonome di Trento e di Bolzano nella delega relativa alla concessione di contributi di spettanza provinciale, non prevede per queste le modalità di finanziamento secondo le norme statutarie. (2) Si vedano l’art. 7 del D.P.R. 6 dicembre 1991, n. 447, il D.M. 20 febbraio 1992 (Approvazione del modello di dichiarazione di conformità dell’impianto alla regola d’arte di cui all’art. 7 del regolamento di attuazione della L. 5 marzo 1990, n. 46, recante norme per la sicurezza degli impianti) e l’art. 5 del D.P.R. 18 aprile 1994, n. 392. Art. 10 Responsabilità del Committente o del proprietario 1. Il committente o il proprietario è tenuto ad affidare i lavori di installazione, di trasformazione, di ampliamento e di manutenzione degli impianti di cui all’art. 1 ad imprese abilitate ai sensi dell’art. 2. Art. 11 Certificato di abitabilità e di agibilità 1. Il sindaco rilascia il certificato di abitabilità o di agibilità dopo aver acquisito anche la dichiarazione di conformità o il certificato di collaudo degli impianti installati, ove previsto, salvo quanto disposto dalle leggi vigenti. Art. 12 Ordinaria manutenzione degli impianti e cantieri 1. Sono esclusi dagli obblighi della redazione del progetto e del rilascio del certificato di collaudo, nonché dall’obbligo di cui all’art. 10, i lavori concernenti l’ordinaria manutenzione degli impianti di cui all’art. 1. 2. Sono altresì esclusi dagli obblighi della redazione del progetto e del rilascio del certificato di collaudo le installazioni per apparecchi per usi domestici e la fornitura provvisoria di energia elettrica per gli impianti di cantiere e similari, fermo restando l’obbligo del rilascio della dichiarazione di conformità di cui all’art. 9.
  • 5. Art. 13 Deposito presso il comune del progetto, della dichiarazione di conformità o del certificato di collaudo 1. Qualora nuovi impianti tra quelli di cui ai commi 1, lett. a, b, c, e e g, e 2 dell’art. 1 vengano installati in edifici per i quali è già stato rilasciato il certificato di abitabilità, l’impresa installatrice deposita presso il comune, entro trenta giorni dalla conclusione dei lavori, il progetto di rifacimento dell’impianto e la dichiarazione di conformità o il certificato di collaudo degli impianti installati, ove previsto da altre norme o dal regolamento di attuazione di cui all’art. 15. 2. In caso di rifacimento parziale di impianti, il progetto e la dichiarazione di conformità o il certificato di collaudo, ove previsto, si riferiscono alla sola parte degli impianti oggetto dell’opera di rifacimento. Nella relazione di cui all’art. 9 dovrà essere espressamente indicata la compatibilità con gli impianti preesistenti. Art. 14 Verifiche 1. Per eseguire i collaudi, ove previsti, e per accertare la conformità degli impianti alle disposizioni della presente legge e della normativa vigente, i comuni, le unità sanitarie locali, i comandi provinciali dei vigili del fuoco e l’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (ISPESL) hanno facoltà di avvalersi della collaborazione dei liberi professionisti, nell’ambito delle rispettive competenze, di cui all’art. 6, comma 1, secondo le modalità stabilite dal regolamento di attuazione di cui all’art. 15. 2. Il certificato di collaudo deve essere rilasciato entro tre mesi dalla presentazione della relativa richiesta. Art. 15 Regolamento di attuazione 1. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge è emanato, con le procedure di cui all’art. 17 della L. 23 agosto 1988, n. 400, il regolamento di attuazione (2). Nel regolamento di attuazione sono precisati i limiti per i quali risulti obbligatoria la redazione del progetto di cui all’art. 6 e sono definiti i criteri e le modalità di redazione del progetto stesso in relazione al grado di complessità tecnica dell’installazione degli impianti, tenuto conto dell’evoluzione tecnologica, per fini di prevenzione e di sicurezza. 2. Presso il Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato è istituita una commissione permanente, presieduta dal direttore generale della competente Direzione generale del Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato, o da un suo delegato, e composta da sei rappresentanti designati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative delle categorie imprenditoriali e artigiane interessate, da sei rappresentanti delle professioni designati pariteticamente dai rispettivi consigli nazionali e da due rappresentanti degli enti erogatori di energia elettrica e di gas. 3. La commissione permanente di cui al comma 2 collabora ad indagini e studi sull’evoluzione tecnologica del comparto
  • 6. Art. 16 Sanzioni 1. Alla violazione di quanto previsto dall’art. 10 consegue, a carico del committente o del proprietario, secondo le modalità previste dal regolamento di attuazione di cui all’art. 15, una sanzione amministrativa da lire centomila a lire cinquecentomila. Alla violazione delle altre norme della presente legge consegue, secondo le modalità previste dal medesimo regolamento di attuazione, una sanzione amministrativa da lire un milione a lire dieci milioni. 2. Il regolamento di attuazione di cui all’art. 15 determina le modalità della sospensione delle imprese dal registro o dall’albo di cui all’art. 2, comma 1, e dei provvedimenti disciplinari a carico dei professionisti iscritti nei rispettivi albi, dopo la terza violazione delle norme relative alla sicurezza degli impianti, nonché gli aggiornamenti dell’entità delle sanzioni amministrative di cui al comma 1. Art. 17 Abrogazione e adeguamento dei regolamenti comunali e regionali 1. I comuni e le regioni sono tenuti ad adeguare i propri regolamenti, qualora siano in contrasto con la presente legge. Art. 18 Disposizioni transitorie 1. Fino all’emanazione del regolamento di attuazione di cui all’art. 15 sono autorizzate ad eseguire opere di installazione, di trasformazione, di ampliamento e di manutenzione degli impianti di cui all’art. 1 le imprese di cui all’art. 2, comma 1, le quali sono tenute ad eseguire gli impianti secondo quanto prescritto dall’art. 7 ed a rilasciare al committente o al proprietario la dichiarazione di conformità recante i numeri di partita Iva e gli estremi dell’iscrizione alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura. 2. La dichiarazione di cui al comma 1 sostituisce a tutti gli effetti la dichiarazione di conformità di cui all’art. 9. Art. 19 Entrata in vigore 1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.