Rapporto sull'economia circolare dell'Osservatorio Bocconi sulla Green Economy
Presentazione pisa conciambiente 21 12
1. La qualificazione ambientale come
opportunità competitiva per il “made in
Italy”: il progetto Conciambiente per il
distretto industriale di Santa Croce
sull’Arno
Fabio Iraldo, 21 Dicembre 2012
f.iraldo@sssup.it
2. Struttura della relazione
1. Il percorso di Emas distrettuale (cenni)
2. I principali elementi richiesti per lo sviluppo di un
Sistema di Gestione Ambientale certificato e l’utilizzo
degli strumenti collettivi:
SGA impresa Strumenti collettivi
Analisi iniziale Analisi settoriale e territoriale
Politica e Programma Politica e Programma di
ambientale distretto
Sistema di Gestione
Cassetta degli attrezzi
Ambientale
4. Breve storia
• Tutto nasce con il modello “italiano” e
“toscano” dell’EMAS di distretto
• Poi arriva il Regolamento EMAS II con le
Decisioni e Raccomandazioni di
accompagnamento
• Successivamente la Posizione APO che rende
effettivamente applicative le indicazioni
dell’EMAS II
• Infine l’EMAS III che conferma ma toglie un
po’ di praticità alle indicazioni precedenti
5. Emas di distretto: FASI
• COSTITUZIONE SOGGETTO GESTORE
1
• ELABORAZIONE DI UN’ANALISI SETTORIALE E TERRITORIALE
2
• ELABORAZIONE DI UNA POLITICA AMBIENTALE
3
• ELABORAZIONE DI UN PROGRAMMA AMBIENTALE DI
4 MIGLIORAMENTO
• STRUMENTI E INIZIATIVE PER LA COMUNICAZIONE
5
6. Emas di distretto: OBIETTIVO
•COSTITUZIONE SOGGETTO GESTORE
1
•ELABORAZIONE DI UN’ANALISI
2 AMBIENTALE
EMAS SINGOLE
•ELABORAZIONE DI UNA POLITICA
AMBIENTALE
ORGANIZZAZIONI
3
INSEDIATE NEL
•ELABORAZIONE DI UN PROGRAMMA DISTRETTO
4 AMBIENTALE DI MIGLIORAMENTO
•COMUNICAZIONE
5
12. Comitato Promotore
• È formato dai principali “attori” pubblici e privati del distretto, che
abbia un ruolo di coordinamento e di attivazione di sinergie fra le
diverse iniziative che nascono e si sviluppano nel contesto locale al
fine di migliorare la gestione delle problematiche ambientali.
• Deve assumere il ruolo di catalizzatore e animatore di un patto
cooperativo tra i vari soggetti pubblici e privati interessati a
promuovere e supportare una corretta gestione ambientale
dell'area distrettuale, nonché a favorire la diffusione delle logiche
della registrazione ambientale volontaria fra tutte le organizzazioni
che vi operano.
• L’istituzione del Comitato Promotore potrebbe essere assimilata
alla necessaria creazione di una funzione aziendale che presidi le
tematiche ambientali all’interno di una singola organizzazione che
attua un sistema di gestione conforme ai requisiti dell’EMAS.
17. Sistema di Autoanalisi
Step 1: selezione delle fasi del ciclo produttivo di interesse e la fase di
identificazione degli aspetti ambientali avviene in automatico
21. Analisi Ambientale
• Analisi dell’area territoriale in cui è localizzato il distretto e
dell’incidenza su tale area delle attività produttive che lo
caratterizzano.
• L’analisi è mirata a favorire l’identificazione e la valutazione delle
criticità ambientali locali e degli aspetti ambientali connessi con le
attività svolte dalle imprese appartenenti al distretto industriale.
Essa deve essere condivisa dai principali attori distrettuali, pubblici
e privati.
• In questo senso, l’analisi consente la definizione consensuale di
Indicatori Ambientali metodologicamente fondati e credibili, che
rappresentano il riferimento principale (anche in termini di
definizione di obiettivi e traguardi) per quelle imprese distrettuali
che decidano successivamente ed autonomamente di
intraprendere un percorso di registrazione EMAS.
27. ANALISI AMBIENTALE INIZIALE E
STRUMENTI COLLETTIVI
Aspetti
LCA prodotto
ambientali
caratterizzante
indiretti
18/11/2011 27
28. ANALISI AMBIENTALE INIZIALE E
STRUMENTI COLLETTIVI
Schema di
Report di
Sito
Analisi
conciambiente
Ambientale
iniziale
18/11/2011 28
29. LCA semplificata del prodotto
rappresentativo e contributo delle
fasi al GWP (filiera calzature)
30. IN QUESTO SOLCO, UNA NUOVA
OPPORTUNITA’ COMPETITIVA PER
IL MADE IN ITALY
• Il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero
dell’Ambiente e alcune Regioni hanno sottoscritto un
Protocollo di Intesa per lo sviluppo di uno “Schema
di qualificazione ambientale per i prodotti che
caratterizzano i cluster (sistemi produttivi locali,
distretti industriali e filiere)”
• I due Ministeri e le Regioni firmatarie del Protocollo, con
il supporto tecnico della Rete Cartesio, hanno elaborato
un Regolamento Nazionale per lo sviluppo dello
Schema.
31. IL NUOVO SCHEMA ITALIANO
Il marchio ecologico nazionale si chiama:
32. Obiettivi dello schema
• Stimolare e valorizzare le politiche ambientali delle
aziende e migliorare le capacità di rispondere alla crescente
domanda di prodotti “sostenibili”
• Associare la qualità ambientale alla tradizione culturale e
territoriale che distingue il “Made in Italy”
• Aumentare la trasparenza e la capacità informativa nei
confronti dei mercati
• Standardizzare uno schema di qualificazione a livello
nazionale, che consenta alle imprese di ricercare nicchie di
mercato “verdi”
• Facilitare lo sviluppo delle condizioni strutturali (produttive e
di mercato) a sostegno del rilancio dell’economia italiana
verso la cosiddetta “green economy”
33. Lo schema DI QUALIFICAZIONE Ambientale
Lo schema di qualificazione prevede:
la definizione di un Regolamento a livello nazionale con l’obiettivo di
sancire e di omogeneizzare le modalità di assegnazione del
riconoscimento;
lo sviluppo di un Disciplinare a livello di cluster per la qualificazione
ambientale del prodotto caratterizzante lo specifico cluster utilizzabile
sia dalle singole aziende, sia dagli attori locali per attività di marketing
territoriale;
la qualificazione ambientale dei prodotti delle aziende
appartenenti al cluster, in base a requisiti e alle soglie di riferimento del
Disciplinare (sviluppati da un Comitato di cluster) che originerà un
marchio spendibile dall’azienda sul mercato.
34. I firmatari del protocollo di intesa
Ad oggi, hanno sottoscritto il Protocollo:
MISE e MATTM
Le Regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia
Giulia, Liguria, Lombardia e Toscana.
Il Protocollo è aperto a tutte le Regioni e altri
soggetti (es. Associazioni di Categoria)
35. Politica del Distretto
• La politica non può che essere congiunta, condivisa e
contestualizzata nel territorio di riferimento;
• è redatta dal Comitato Promotore e sottoscritta dai
diversi attori distrettuali interessati.
• La politica ambientale del distretto potrà essere
adottata come riferimento e fonte di ispirazione da
parte delle imprese del distretto al fine di definire la
politica relativa alla propria organizzazione o al
proprio sito produttivo.
38. Programma Territoriale
• contiene impegni concreti e quantificati per la realizzazione degli
interventi ritenuti prioritari e strategici per il distretto.
• ha un orizzonte di medio-lungo periodo, si sviluppa con il consenso
e l’adesione degli attori distrettuali interessati e viene sottoscritto
da coloro i quali lo condividono (e, in ogni caso, dal Comitato
Promotore)
• contiene le azioni mirate al mantenimento o al miglioramento delle
prestazioni ambientali del distretto, adottate dai principali attori
locali coinvolti. Tali azioni possono avere carattere sia generale che
specifico e sono correlate con gli aspetti ambientali significativi per
l’area distrettuale, emersi dall’Analisi Iniziale sopra definita, e
coerenti con i principi e gli impegni assunti nell’ambito della
Politica Ambientale del distretto.
40. Programma - contenuti
• descrizione degli obiettivi generali di miglioramento
• identificazione di target specifici quantificati
• indicazione dell’aspetto ambientale
• descrizione di progetti basati su azioni specifiche ed
interventi
• identificazione delle risorse
• scadenze per la realizzazione dei progetti
• identificazione dei soggetti coinvolti
• identificazione di un soggetto responsabile del
coordinamento
• indicatori atti a valutare il beneficio ambientale e lo stato di
avanzamento
42. Supporti nella gestione ambientale
• La definizione e l’attuazione di risorse e attività “di supporto” si
fonda sul ruolo attivo svolto dal Comitato Promotore, che
promuove misure e iniziative per facilitare la gestione degli aspetti
ambientali da parte delle organizzazione del distretto
• tali misure e iniziative corrispondono a diversi elementi del
“sistema di gestione ambientale” che l’EMAS richiede alle singole
organizzazioni, e mirano a sopperire alle carenze di cui la singola
organizzazione può soffrire, creando sinergie e mettendo a
disposizione risorse comuni che possano sostituire quelle
“individuali”
• oltre all’utilizzo comune di infrastrutture collettive e di impianti
consortili (già presenti in molti distretti), si possono ipotizzare
procedure e strumenti documentali condivisi dagli attori
distrettuali, attività congiunte di formazione, strumenti per
supportare lo svolgimento di audit, ecc.
>>> DA QUI L’IDEA DELLA “CASSETTA DEGLI ATTREZZI” DEL PORTALE
CONCIAMBIENTE
43. La “cassetta degli attrezzi”
• Nell’ambito del progetto EMAS di distretto, il
Comitato Promotore potrebbe ad esempio ritenere
utile proporre alle aziende operanti nel contesto
locale uno strumento di supporto per la definizione
di corrette modalità di gestione di alcune fra le
problematiche ambientali identificate come più
rilevanti per le aziende del settore caratterizzante il
distretto.
• Si tratta essenzialmente di modelli, dai quali le
aziende del distretto possono trarre ispirazione e che
esse possono utilizzare come riferimento operativo
nella predisposizione dei documenti di sistema, quali
ad esempio procedure e istruzioni operative.
44. Gli “attrezzi” del portale
conciambiente:
• “guidano” l’utente nella definizione degli elementi essenziali
della procedura e sezioni “dimostrative” che forniscono
esempi di contenuti relativi alla gestione delle problematiche
ambientali analizzate.
• possono essere adottati come riferimento sia dalle aziende
che hanno intrapreso un percorso di certificazione ISO 14001
o di registrazione EMAS, sia dalle aziende che vogliano
semplicemente dotarsi di strumenti e soluzioni gestionali in
grado di garantire il rispetto della normativa ambientale
vigente.
• al fine di rispondere alle esigenze della prima tipologia di
aziende, sono impostati secondo i requisiti di impostazione
formale previsti per i documenti di un sistema di gestione
ambientale, illustrati di volta in volta.
45.
46. Sistema di gestione ambientale:
conformità normativa
4.3.2 Prescrizioni legali e altre prescrizioni
L'organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere attive una o più
procedure per:
• identificare e avere accesso alle prescrizioni legali applicabili e alle
altre prescrizioni che l’organizzazione sottoscrive che riguardano i
propri aspetti ambientali;
• determinare come tali prescrizioni si applicano ai propri aspetti
ambientali.
L'organizzazione deve assicurare che tali prescrizioni legali applicabili
e altre prescrizioni che l’organizzazione sottoscrive, siano tenute in
considerazione nello stabilire, attuare e mantenere attivo il proprio
sistema di gestione ambientale.
49. Sistema di gestione ambientale:
Ruoli e Responsabilità
4.4.1 Risorse, ruoli, responsabilità e autorità
La direzione deve assicurare la disponibilità delle risorse indispensabili per
stabilire, attuare, mantenere attivo e migliorare il sistema di gestione
ambientale. Esse comprendono le risorse umane e le competenze
specialistiche, le infrastrutture organizzative, le tecnologie e le risorse
finanziarie.
Al fine di agevolare una gestione ambientale efficace, ruoli, responsabilità e
autorità devono essere definiti, documentati e comunicati.
L’alta direzione dell’organizzazione deve nominare un apposito rappresentante
della direzione, o più di uno, il quale, indipendentemente da altre
responsabilità, deve avere ruoli, responsabilità e autorità definiti per:
• assicurare che il sistema di gestione ambientale sia stabilito, attuato e
mantenuto attivo in conformità ai requisiti della presente norma
internazionale
• riferire all’alta direzione sulle prestazioni del sistema di gestione ambientale
al fine del riesame, comprese le raccomandazioni per il miglioramento.
51. Sistema di gestione ambientale:
Ruoli e Responsabilità
4.4.2 Competenza, formazione e consapevolezza
L’organizzazione deve assicurare che qualsiasi persona che esegua, per
l’organizzazione stessa o per conto di essa, compiti che possono causare uno o
più impatti ambientali significativi identificati dall'organizzazione, abbia
acquisito la competenza necessaria mediante appropriata istruzione, formazione
o esperienza e deve conservarne le relative registrazioni.
L’organizzazione deve identificare le necessità formative in relazione ai propri
aspetti ambientali ed al proprio sistema di gestione ambientale. Essa deve
provvedere alla formazione o intraprendere altre azioni per soddisfare tali
necessità e deve conservarne le relative registrazioni.
L’organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere attive una o più procedure
affinché le persone che lavorano per l’organizzazione, o per conto di essa, siano
consapevoli:
•dell’importanza della conformità alla politica ambientale, alle procedure e ai
requisiti del sistema di gestione ambientale
•degli aspetti ambientali significativi e dei relativi impatti ambientali, reali o
potenziali, associati al proprio lavoro e dei benefici per l’ambiente dovuti al
miglioramento delle proprie prestazioni individuali
•dei propri ruoli e delle proprie responsabilità nell’ottenimento della conformità
ai requisiti del sistema di gestione ambientale
•delle conseguenze potenziali di scostamenti rispetto alle procedure specificate.
52. Strumenti collettivi
(www.conciambiente.it)
4.4.2
Formazione
Bozza Procedura
Piano della
formazione di
distretto
Modulo di
pianificazione
registrazione
54. Sistema di gestione ambientale:
Comunicazione e documentazione
4.4.3 Comunicazione
L’organizzazione deve, in relazione ai propri aspetti ambientali ed al proprio sistema di
gestione ambientale, stabilire, attuare e mantenere attive una o più procedure per:
assicurare la comunicazione interna fra i differenti livelli e le diverse funzioni
dell’organizzazione
ricevere, documentare e rispondere alle richieste pertinenti provenienti dalle parti
interessate esterne.
L’organizzazione deve decidere se comunicare all’esterno riguardo ai propri aspetti
ambientali significativi e deve documentare la propria decisione. Se l’organizzazione decide
di comunicare all’esterno, essa deve stabilire ed attuare uno o più metodi di comunicazione
esterna.
4.4.4 Documentazione
La documentazione del sistema di gestione ambientale deve comprendere:
la politica ambientale, gli obiettivi e i traguardi
la descrizione del campo di applicazione del sistema di gestione ambientale
la descrizione dei principali elementi del sistema di gestione ambientale e delle loro
interazioni, nonché il riferimento ai documenti correlati
i documenti, comprese le registrazioni, richiesti dalla presente norma internazionale
i documenti, comprese le registrazioni, che l’organizzazione ritiene necessari per assicurare
una pianificazione, un funzionamento ed un controllo efficaci dei processi relativi ai propri
aspetti ambientali significativi
55. Strumenti collettivi
(www.conciambiente.it)
Bozza procedura
comunicazione
Registro comunicazioni
Bozza procedura 4.4.3 & 4.4.4
documentazione
Registro documenti SGA
56. Sistema di gestione ambientale:
Controllo operativo
4.4.6 Controllo operativo
L’organizzazione deve identificare e pianificare le operazioni che sono associate
agli aspetti ambientali significativi identificati, in conformità alla propria
politica ambientale, ai propri obiettivi e ai propri traguardi, al fine di assicurare
che siano condotte nelle condizioni specificate:
stabilendo, attuando e mantenendo attive una o più procedure documentate
per tenere sotto controllo situazioni in cui l’assenza di procedure documentate
potrebbe portare a difformità rispetto alla politica ambientale, agli obiettivi e ai
traguardi
elaborando, nella/e procedura/e, i criteri operativi
stabilendo, attuando e mantenendo attive le procedure concernenti gli aspetti
ambientali significativi identificati dei beni e dei servizi utilizzati
dall’organizzazione e comunicando ai fornitori, compresi gli appaltatori, le
procedure e i requisiti ad essi applicabili.
57. Strumenti collettivi
(www.conciambiente.it)
4.4.6
Gestione
Controllo fornitori
operativo
Gestione
rifiuti
Controllo
emissioni in
atmosfera
Gestione
scarichi
idrici
Gestione
sostanze
pericolose
58. Sistema di gestione ambientale:
Sorveglianza e misurazione
4.5.1 Sorveglianza e misurazione
L’organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere attive una
o più procedure per sorvegliare e misurare, regolarmente, le
principali caratteristiche delle proprie operazioni che possono
avere un impatto ambientale significativo.
La/e procedura/e deve/devono comprendere la
documentazione delle informazioni che consentono di
sorvegliare l’andamento delle prestazioni, dei controlli operativi
applicabili e della conformità agli obiettivi e ai traguardi
ambientali dell’organizzazione.
L’organizzazione deve assicurare che sia utilizzata, e sottoposta
a manutenzione, attrezzatura di sorveglianza e misurazione
tarata o verificata e deve conservarne le relative registrazioni.
59. Strumenti collettivi
(www.conciambiente.it)
4.5.1
Sorveglianza e Bozza procedura
misurazione Gestione delle
misurazioni delle
prestazioni e
monitoraggio
Registro per
sorveglianza e
misurazioni
60. Sistema di gestione ambientale:
NC, AC, AP
4.5.3 Non conformità, azioni correttive e azioni preventive
L’organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere attive una o più
procedure per trattare le non conformità reali o potenziali e per
intraprendere azioni correttive e azioni preventive.
La/e procedura/e deve/devono definire i requisiti per:
a) identificare e correggere le non conformità e intraprendere azioni
per mitigare i relativi impatti ambientali
b) esaminare le non conformità, determinarne la/e causa/e e
intraprendere azioni al fine di impedirne il ripetersi
c) valutare la necessità di azioni tese a prevenire le non conformità ed
attuare le azioni appropriate identificate per impedirne il verificarsi
d) registrare i risultati delle azioni correttive e delle azioni preventive
intraprese
e) riesaminare l’efficacia delle azioni correttive e delle azioni preventive
intraprese.
Le azioni intraprese devono essere adeguate all’importanza dei
problemi e agli impatti ambientali fronteggiati.
L’organizzazione deve assicurare che alla documentazione del sistema
di gestione ambientale siano apportate tutte le modifiche necessarie.
61. Strumenti collettivi
(www.conciambiente.it)
4.5.3
NC, AC, AP
Bozza
procedura
Rapporto
NC
Modulo
segnalazio
ne NC
62. Sistema di gestione ambientale:
Audit Interno
4.5.5 Audit interno
L’organizzazione deve assicurare che siano condotti audit interni del sistema di
gestione ambientale a intervalli pianificati, al fine di:
1. determinare se il sistema di gestione ambientale:
- è conforme a quanto è stato pianificato per la gestione ambientale, compresi i
requisiti della presente norma internazionale;
- è stato correttamente attuato ed è mantenuto attivo;
1. fornire alla direzione informazioni sui risultati degli audit.
Uno o più programmi di audit devono essere pianificati, stabiliti, attuati e
mantenuti attivi dall’organizzazione, tenendo in considerazione l’importanza
ambientale della/e operazione/i esaminata/e e i risultati degli audit precedenti.
Devono essere stabilite, attuate e mantenute attive una o più procedure di
audit che indichino:
• le responsabilità e i requisiti per pianificare e condurre gli audit, per
riportarne i risultati e per conservarne le relative registrazioni;
• la determinazione dei criteri, del campo di applicazione, della frequenza e della
metodologia degli audit.
La selezione degli auditor e la conduzione degli audit deve assicurare
l'obiettività e l'imparzialità del processo di audit.
63. Strumenti collettivi
(www.conciambiente.it)
4.5.5
Audit interno
Check list per la
conduzione degli
audit
64. Sistema di gestione ambientale:
Riesame della Direzione
4.6 Riesame della direzione
L’alta direzione deve riesaminare il sistema di gestione ambientale
dell’organizzazione, ad intervalli pianificati, per assicurare che esso continui ad
essere idoneo, adeguato ed efficace.
I riesami devono comprendere la valutazione delle opportunità di miglioramento
e la necessità di apportare modifiche al sistema di gestione ambientale,
compresi politica, obiettivi e traguardi ambientali.
Le registrazioni dei riesami della direzione devono essere conservate.
Gli elementi in ingresso per i riesami della direzione devono comprendere:
i risultati degli audit interni e delle valutazioni sul rispetto delle prescrizioni
legali e delle altre prescrizioni che l’organizzazione sottoscrive
le comunicazioni provenienti dalle parti interessate esterne, compresi i
reclami
la prestazione ambientale dell’organizzazione
il grado di raggiungimento degli obiettivi e dei traguardi
lo stato delle azioni correttive e preventive
lo stato di avanzamento delle azioni previste dai precedenti riesami della
direzione
il cambiamento di situazioni circostanti, comprese le evoluzioni delle
prescrizioni legali e delle altre prescrizioni relative ai propri aspetti ambientali
le raccomandazioni per il miglioramento.
65. Strumenti collettivi
(www.conciambiente.it)
4.6
Riesame
della
Direzione Bozza
procedura
Verbale di
riesame