1. Hotel di tendenza
Lloyd Hotel & Cultural Embassy
Un Concept
N
egli anni della Prima Guerra Mondiale uno
dei porti più importanti dai quali gli emi-
granti si imbarcavano sulle immense na-
vi a vapore per affrontare la faticosa tra-
Hotel ad
versata dell’oceano della durata di diver-
se settimane in cerca di miglior fortuna
era quello di Amsterdam, dove i giganteschi magazzini
chiamati come i Paesi di destinazione: Brasile, Panama,
Argentina, Stati Uniti, testimoniano chiaramente ancora
Amsterdam
oggi la storia di quel doloroso periodo.
Uno di questi magazzini era la sede della “De Kroninklijke Hol-
landsche Lloyd” (KHL), allora una delle più importanti imprese
di navigazione e proprietaria di alcune delle più grandi navi adi-
bite al trasporto dei poverissimi passeggeri. La KHL, con l’obiet-
tivo di differenziarsi dall’agguerrita concorrenza esercitata dalle
Nel porto di Amsterdam l’albergo aperto nel
altre imprese navali che operavano sulle stesse rotte, nel 1918 de-
1921 dalla compagnia di navigazione KHL cise di affidare all’architetto Evert Breman l’incarico di progetta-
per ospitare gli emigranti in attesa di imbarco, re e costruire un albergo destinato a ospitare queste persone in
attesa dell’imbarco, edificio nel quale potevano anche sbrigare le
adibito poi a istituto penitenziario fino al 1989, adempienze sanitarie obbligatorie per imbarcarsi, accelerando in
è diventato un hotel di tendenza. Oltre cinquanta questo modo i tempi della partenza. L’hotel, subito battezzato “Al-
bergo degli Emigranti”, realizzato con la facciata in mattoni ca-
designer e artisti hanno sperimentato idee nuove, ratteristica dello stile olandese del tempo con elementi Art Deco
spesso azzardate, per ridare vita a un triste e richiami rinascimentali che contribuivano a conferirgli già al-
lora una connotazione decisamente eclettica, apre le sue porte nel
edificio di oltre 7000 mq trasformandolo in uno 1921. La sua imponenza fa immediatamente capire che si trattava
degli alberghi più inusuali d’Europa di un edificio destinato a durare per l’eternità, anche se non per
svolgere la sua funzione originaria, dato che l’emigrazione non è
Federico Belloni, belloni@tsmconsulting-barcelona.com decollata come la KHL pensava, ragion per cui la stessa impresa
52
HOTEL
DOMANI
l u g l i o 2 0 1 1
2. Il ristorante è un
grande spazio
aperto che include
il bar/negozio dove
si può acquistare
cibo fatto in casa,
oggettistica
varia, lenzuola,
asciugamani e
persino i tavoli
disegnati in
esclusiva per
il lloyd
SCHEDA ALBErgo
Lloyd Hotel & Cultural Embassy
Oostelijke Handelskade 34
1019 BN Amsterdam
Tel. +31 (0)20 561 3636
Fax + 31 (0)20 561 3600
post@lloydhotel.com
www.lloydhotel.com
Camere: 117
Ristoranti
Meeting room: da 2 a 100 persone
cessò poco dopo la sua attività dichiarando bancarotta. Durante
la Seconda guerra Mondiale l’edificio venne trasformato dai tede-
schi in una prigione, e tra il 1965 e il 1989 in istituto carcerario
per i minorenni, anno nel quale la città di Amsterdam dona l’edi-
ficio alla Spinoza Foundation, con lo scopo di affittare i suoi spazi
agli artisti destinandolo così a spazio di creatività.
Il concept
Proprio nel 1989 la città di Amsterdam indice un concorso sulla
base del quale decide di assegnare l’edificio a chi ne avrebbe fatto
il miglior uso. L’imprenditrice Suzanne oxenaar e otto Nan, che ri-
spettivamente ricoprono attualmente il ruolo di Direttore Artistico e
Direttore generale dell’hotel, accettano la sfida di riconvertire l’e-
dificio in albergo di lusso, affidando il progetto allo studio MVrDV
3. Hotel di tendenza
l’hotel è una fucina di rotterdam, fino ad allora semisconosciu-
di eventi culturali: to. La decisione fu molto azzardata, e senza
esposizioni, esagerare “con licenza di fallire”, visto che
presentazioni,
letture, proiezioni si trattava di una ex prigione abbandonata,
e concerti vengono di uno studio di architettura senza esperien-
organizzati nelle aree za nella riqualificazione di edifici antichi e
comuni, spesso in
collaborazione con i
di uno staff operativo assolutamente entusia-
numerosi artisti ospiti sta ma senza nessuna esperienza nel busi-
ness del settore alberghiero. Ma nei fatti il
Lloyd Hotel di Amsterdam, ridisegnato da
MVrDV, nel 2004 si trasforma nel primo
indirizzo di design nel cuore del oostelijk
Havengebied, l’area orientale dei Docks, che
ridefinisce completamente il concetto di lus-
so, in un nuovo modo totalmente creativo. È
assolutamente riduttivo chiamarlo Boutique
Hotel, più adeguata quindi la definizione di
Concept Hotel, anche perché alla sua realiz-
zazione partecipano oltre cinquanta designer
e artisti, che hanno sperimentato idee nuove
e spesso azzardate per ridare vita a un tri-
ste edificio di oltre settemila metri quadra-
ti, trasformandolo in uno degli alberghi più
inusuali d’Europa. Il lavoro di riconversione
non si è infatti basato tanto sul cambiamen-
to quanto sul rinnovamento, spalancando in
senso metaforico le sue finestre e lasciando
entrare leggerezza, ariosità, colori brillanti
e un sacco di nuove idee fresche, una sor-
ta di esorcismo culturale intrapreso in due
direzioni opposte ma allo stesso tempo coe-
renti: da un lato l’attenzione alle radici e al
rispetto della sua continuità storica e fun-
zionale, facendo rivivere lo spirito origina-
rio dell’“Albergo degli Emigranti” e le sue
successive trasformazioni, proiettandolo allo
stesso tempo a un nuovo futuro, rendendolo
le 117 camere,
distribuite su
sei piani, sono
collegate con la
hall attraverso
un percorso fatto
di un eccitante e
un po’ misterioso
intreccio tra
spazi pubblici e
privati
54
HOTEL
DOMANI
l u g l i o 2 0 1 1
4. ideale per ospiti che hanno diverse definizioni di lusso. Un luogo
dalle porte sempre aperte e dove tutti sono i benvenuti, dai resi-
denti dell’area agli artisti in cerca di un posto dove incontrarsi e
nel quale presentare le loro creazioni, così come gli uomini d’affa-
ri in cerca di pace e tranquillità in un’atmosfera inusuale; un luo-
go dove senti di essere ad Amsterdam e allo stesso tempo a casa
tua, dove puoi incontrare persone con differenti idee, background
culturale e status, con ognuna delle quali puoi socializzare e con-
frontarti, degustare cibo locale di stagione ed entrare in contatto
con attività ed esposizioni organizzate direttamente nell’albergo,
così come con quelle che si svolgono in città.
le camere
Il Lloyd Hotel conta 117 camere distribuite su sei piani, tutte col-
legate con la hall che si trova al centro dell’edificio attraverso un
percorso da attraversare fatto di un eccitante e un po’ misterioso
intreccio tra spazi pubblici e privati. Elemento particolare è la ca-
tegoria delle camere, classificate da una a cinque stelle, studiate
una per una con il preciso scopo di offrire agli ospiti diversi tipi
di esperienze grazie al lavoro di architetti del calibro di Claudy
Jongstra, Hella Jongerius, De Blazer, Mercel Wanders e richard
Hutter, tanto per citarne alcuni, ognuno dei quali ha creato per-
sonalmente molti dei pezzi dell’arredo così come i complementi.
Le stanze cinque stelle, “Amazing”, sono ovviamente le migliori,
e ognuna racchiude almeno una sorpresa in grado di stupire anche
l’ospite più esperto. Una per esempio contiene un letto quadrato di
quattro metri, ai piedi del quale è presente una vera altalena per
far vivere all’ospite la “leggerezza dell’essere” che caratterizza la
città olandese; un’altra ha un grande bagno con le pareti in fibra
di vetro posizionato esattamente al centro, aiutando in questo mo-
do chi varca la sua soglia a rompere gli stereotipi mentali ai qua- elemento
particolare è
li siamo abituati. In un’altra è presente una grande gabbia sospe- la categoria
sa, dove venivano rinchiusi i prigionieri quando l’albergo aveva la delle camere,
funzione di prigione, mentre in un’altra si può trovare una specie classificate da
una a cinque
di piccolo museo che richiama il periodo nel quale vi erano rin- stelle, studiate
chiusi i giovani delinquenti, creando così un’antitesi tra i diversi una per una per
ambienti che vi convivono. Insomma, ognuna delle stanze è stu- offrire agli ospiti
diversi tipi di
diata per non far mai dimenticare all’ospite di avervi soggiornato.
esperienze
Le camere a quattro stelle si chiamano “Exceptional”, così come
il loro design. gli arredi ideati dai designer olandesi in stile mo-
derno si amalgamano perfettamente con lo stile classico Anni ’20
dell’architetto De Bazel, che lascia una traccia del suo passaggio
in ognuna di queste; inoltre, tutte godono di una splendida lumi-
nosità grazie alle finestre alla francese che occupano una consi-
stente porzione delle pareti. Passando alla categoria tre stelle si in-
contrano le “remarkable”, caratterizzate dall’opera di artisti con-
temporanei come richard Hutter, Ineke Hans e Tjalko Lokhorst, e
dalla particolarità delle soluzioni di design scelte per le stanze da
bagno, contraddistinte da colori brillanti e dalla presenza di vere
e proprie sculture posizionate come complementi d’arredo. Le ca-
mere due stelle, “Surprising”, tutte disegnate e arredate con gu- le camere
sto e semplicità da Seyferth, si affacciano direttamente sui Docks. classificate una
Questo designer ha lavorato anche alla realizzazione delle camere stella, senza bagno
privato, sfruttano
classificate una stella, della dimensione di soli sette metri quadra-
perfettamente
ti, sfruttando perfettamente il poco spazio a disposizione, e dise- il poco spazio a
gnando appositamente un letto la cui parte bassa svolge la funzio- disposizione
55
HOTEL
DOMANI
l u g l i o 2 0 1 1