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2 BLUE
     PITTORI DI PAESAGGI
     ELETTRONICI
     Dentro a un labirinto di spazi, fuori dall’uniformità dei tempi e delle musiche correnti, nasce il progetto
     elettronico 2Blue. Lo scopo di questa avventura, a metà tra il mondo dell’arte e del suono, è di
     scuotere le vecchie forme della musica urbana tracciando alcune linee mobili tra l’architettura, il
     design sonoro e il breakbeat della scienza ritmica contemporanea. Sospesi tra dancefloor, spazi urbani
     e gallerie d’arte, il duo dell’ elettronica turchese esordisce con la sonorizzazione del libro-catalogo
     delle opere di Andrea Chiesi, committente pittorico e specchio su tela del progetto aurale dei 2 Blue.
     In definitiva l’ambizione di 2 Blue è quella di fondere pensiero verticale e sonorità spaziali; di essere
     ponte tra le diverse contemporaneità esplorate da realtà pulsanti come lo P.S.1 di New York, il Sonar
     di Barcellona e le gallerie d’avanguardia come la Laljeputin di Trieste. E’ arrivato il momento
     dell’advanced sound painting?


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Abbiamo rivolto alcune domande a          te freddi, in frequenze metalliche,
                                                  Enrico Marani, spregiudicato              in un uso diffuso di stanze molto
                                                  architetto e agitatore elettronico,       ampie in cui disperdere il suono. Il
                                                  portavoce dei 2 Blue, e Luca              timbro è l’aspetto in cui il piano
                                                  Roccatagliati – dj maffioso e             percettivo si intrinseca fra udito
                                                  scienziato eterodosso del ritmo,          vero e proprio e visione. Crediamo
                                                  sprofondati nelle ottomane                sia l’ambito in cui il suono “si
                                                  avvizzite del Chemical Lab…               vede”.

                                                  Quali sono le motivazioni,                Per finire, cosa pensate della
                                                  musicali e non, dietro al pro-            scena elettronica italiana e
                                                  getto 2blue? In primis è un               internazionale? Ne siete
                                                  progetto maturato intorno al              rappresentanti in qualche
                                                  Maffia, dove ci siamo conosciuti ed       modo atipici…
                                                  abbiamo iniziato a discutere di           Abbiamo amato questa musica fin
                                                  musica; poi molto lentamente è            dalla più tenera età, dall’epoca dei
                                                  maturata una identità che da un           Kraftwerk a “Domenica In”. La
                                                  lato è debitrice della club culture e     scena elettronica italiana è rappre-
                                                  dall’altro della musica eletronica        sentata da un manipolo di artisti
                                                  che sconfina nella contemporanea.         con cui si potrebbe uscire a cena
                                                  2blue cerca la propria dimensione         senza occupare molti tavoli in un
                                                  in spazi alternativi ai club, come le     ristorante... il pubblico magari
                                                  gallerie e i musei, collaborando con      occuperebbe i posti rimasti liberi.
                                                  artisti, registi e altri “attori” delle   Come dire siamo due gatti. A
                                                  più disparate “arti visive”. Nel XXI      meno di non considerare fenomeni
                                                  secolo appare con evidenza, a             come Albertino e company quali
                                                  nostro avviso, come la parola non         possibili alfieri del suono elettroni-
                                                  sia più uno strumento sufficiente         co. In sostanza non c’è una scena
                                                  per “dire” dell’opera artistica. La       elettronica italiana, che raccolga
                                                  musica può invece occuparsi di            uno scambio fecondo. A parte
                                                  questo ambito “non detto”. La             poche eccezioni, regnano gelosie e
                                                  motivazione principale del nostro         ripicche varie da retrobottega.
                                                  agire sta nel fondare un progetto         Cosa che ci lascia sempre stupe-
                                                  aperto, indirizzato verso l’elettroni-    fatti. Un senso profondo dell’agire
                                                  ca più sperimentale e di ricerca,         elettronico, ad esempio nella
                                                  cercando un’interazione con le arti       composizione, è legato infatti
                                                  figurative.                               all’infezione fra artisti e al libero
                                                                                            circolare di suoni ed idee, vedi alla
                                                  Quali difficoltà avete trovato            voce campionamento. Crediamo
                                                  nel lavorare su tematiche                 molto a questo aspetto e amiamo
                                                  pittoriche dato che la vostra             considerare i 2blue un progetto
                                                  opera è la colonna sonora di              aperto: la collaborazione con
                                                  alcuni quadri di Andrea Chiesi?           Andrea Chiesi è esplicativa in
                                                  Nessuna difficoltà. Si è trattato         proposito. Il medium elettronico
                                                  semplicemente di assumere un              rimanda inoltre ad una scena
                                                  atteggiamento artistico aperto alle       globale e non a dei confini nazio-
                                                  sollecitazioni che giungevano             nali. In ogni caso, allargando il
                                                  dall’artista con cui stavamo              discorso a una scala planetaria,
                                                  lavorando. Anzi, sono state proprio       crediamo si possa dire che molti
                                                  le sue indicazioni che hanno              musicisti elettronici non riescono a
                                                  generato spesso il suono e le             superare la soglia dei cinque
                                                  composizioni. Siamo stati onorati         album: mancano cioè di quella
text > Paolo Davoli - photo > Stefano Camellini




                                                  di aver lavorato con Andrea,              robustezza artistica, di quel
                                                  discutendo con lui e tenendo              bisogno di dire, che vada oltre il
                                                  davanti agli occhi i suoi quadri          sound del momento. Manca
                                                  come spartiti virtuali. Questa            l’elaborazione di un percorso
                                                  dimensione di lavoro “a program-          artistico o esistenziale che non sia
                                                  ma” pensiamo sarà la prospettiva          strettamente legato alle esigenze
                                                  preferenziale di 2blue.                   del dancefloor o del mercato. Per
                                                                                            questo motivo rispettiamo molto
                                                  Partendo dalle teorie estetiche           Aphex Twin o dei molossi come i
                                                  di Klee, Kandinskj o Merleau-             Kraftwerk.
                                                  Ponty sull’astrattismo e sulla
                                                  visione, quale influenza può
                                                  avere sul suono l’optometria?              2 Blue - Fattore Sonoro
                                                  Essenzialmente si tratta di un’in-         cd (Kom Fut Manifesto - Italia
                                                  fluenza legata alla timbrica, ai           2003)
                                                  cromatismi del suono. Ne parlava-          Andrea Chiesi - Monografia
                                                  mo con Andrea, facendogli notare           (Lipanjepuntin)
                                                  come il blu metallizzato di molte
                                                  sue opere ed il gelo che le pervade
                                                  si riverberi in suoni particolarmen-



                                                                                                                                     49
A COME HOUSE
                                                      (Mario Caminita)




      Gabriele D’Andrea & Andy                Drag ‘n’ Drop – Bella                   Santos – Reset EP (Mantra
      Funk – Demorou (Di Più?)                Rumba (Stor Disco) Una                  Vibes ) Ancora un altro bel
Rimango in scia per segnalarvi          coppia già collaudata quella di         colpo messo a segno da Santos uno
un’altra produzione italiana            Gemolotto e Massimino ancora            dei pochi produttori italiani capaci di
tribaleggiante, o se preferite          affascinati dalle sonorità              rockare (passatemi il termine) la
latineggiante, se vogliamo essere       latineggianti, ma niente a che          dance dei giovani di oggi, perchè in
precisi si tratta di musica             vedere con il periodo di Sueno          realtà parliamo di musica giovane
afrocubana perfettamente adattata       Latino. Qui siamo in piena              fatta per i giovani, che non storcono
in chiave house, grazie a questo        batucada, un groove indiscutibile       il naso all’ascolto di contaminazioni
connubio tra il Maestro Heraldo Da      ed un riff di fiati che arriva al       di varia estrazione, e che magari
Silva & Rodrigo Amaral , postisi        punto giusto , proprio per non          non amano le catalogazioni, perché
(virtualmente) nelle mani dei due       rendere il tutto un po’ monotono.Il     in realtà sarebbe difficile catalogare
produttori. E quindi un turbinio di     disco è stampato su un solo lato        lo stile di Santos, di una cosa potete
timbales e sax che giocano              (almeno quello che mi è capitato        star certi, che quando c’è da dare
alternandosi e groovando su una         per le mani) dovrei forse intender-     potenza lui non è uno che si rispar-
ritmica di tutto rispetto. Un’unica     lo come un test , o “poco tempo a       mia, e lo sanno bene soprattutto i dj
versione da prendere seriamente         disposizione per farne un’altra         internazionali, come Pete Tong o
in considerazione, le altre sincera-    versione?”.                             Fatboy Slim o ancora tanti altri dj
mente mi danno l’impressione di                                                 (purtroppo pochi italiani, Nemo
un esigenza per riempire il resto                                               propheta in patria), che amano il
del vinile (Avranno fatto meglio                                                suo stile. E così dopo l’energia
Gemolotto e Massimino?).                      Bob Sinclar – The Beat            distribuita con il suo dj set in
                                              goes on (D vision) C’era da       occasione dell’evento Reset svoltosi
                                        aspettarselo che quanto prima il        a Bologna un paio di mesi fa, che
                                        più veloce se lo sarebbe                vedeva anche la presenza di Timo
      Jolly Music - Talco Uno
                                        accaparrato.Un disco di sicuro          Maas , X-Press 2 , Richard Scanty...
      (Illustrious) Jolly Music, due    effetto sia in pista sia in radio. Il   ecco che pubblica un nuovo EP
ragazzi romani ispirati dai suoni
                                        soggetto in questione non ha            dedicato proprio a quelle atmosfere
elettrodance di fine 70 inizi 80,e
                                        sicuramente bisogno di troppe           due traccie che tra l’altro suonò per
che già da qualche anno manipo-         presentazioni. Dj e produttore da       la prima volta proprio in quella
lando i suoni elettronici sono
                                        oltre 15 anni, Bob Sinclar ha di        occasione, e che considerando
riusciti ad aprirsi un varco impor-
                                        recente sfornato questo brano           l’effetto che hanno sortito , ha
tante nel mondo della dance             destinato a diventare una hit           voluto includerle in questo disco. Nel
internazionale . “Talco uno” è uno
                                        mondiale. Oggettivamente aldilà di      Lato A c’è “It’s Da House” in pieno
di quei dischi che tiene alto il buon
                                        ogni possibile retorica, questo         stile Santos, pattern ritmici possenti
nome dei produttori italiani            brano è un ulteriore conferma           che si avvinghiano ai demoniaci
all’estero, non a caso è stato
                                        (casomai ce ne fosse ancora             sinth costruiti per una configurazio-
parecchio suonato da illustri dj’s
                                        bisogno) che anche i dj’s più           ne da rock elettronico dell’anno
internazionali (tra gli eletti l’im-    “fighi” sanno bene che sonorità         3000, e giù dritto nel più profondo
mancabile Pete “Mida’s touch”
                                        creare se vogliono fare i soldini.      delle coscienze di chi balla e non
Tong) prima di essere ufficialmente
                                        Per l’occasione il bravo Bob ha         vuole sentire menate su questo o su
publicato con due versioni curate       affidato i remix a chi di dovere,       quello, pura energia rock dritta allo
da altrettanti team vincenti, come
                                        come “Roger Sanchez” che senza          scopo. Non per essere ripetitivo ma
“Tiefschwarze” , sempre fedeli al
                                        discostarsi più di tanto dal tema       tenendo in considerazione una certa
loro sound accativante con una          originale si è limitato a               esterofilia che contraddistingue
linea di basso iper trainante che
                                        “tribaleggiare” le ritmiche, con un     buona parte di noi italiani, ci terrei a
supporta un cantato maschile
                                        risultato non sconvolgente ma           farvi sapere che il disco già circola
sicuramente originale . E poi c’è la    efficace, e poi “Junior Jack” che       da un pò in Inghilterra e che i
versione dei “Mutiny” più minimali
                                        evidentemente non ha ancora             consensi non hanno tardato ad
nella scelta dei suoni, sempre
                                        voglia di stupirci e non cambia di      arrivare, piazzandosi immediata-
fluttuando tra VCA e Oscillatori e      un rigo le soluzioni di arrangia-       mente tra le buzz charts proprio di
quindi rispettando la filologia
                                        mento a lui (e Kid Creme) tanto         Pete Tong. Ma torniamo al disco sul
elettronica tanto cara ai Jolly
                                        care negli ultimi mesi, certo di un     lato B ci sono due tracce “U#1” dove
music, caratterizzando il tutto con     risultato che non vi deluderà,          le ritmiche cavalcano tra il breakbeat
alcuni interventi (campioni) di
                                        soprattutto in pista.Anche qui          ed il funk sostenendo una poderosa
tromba non proprio definiti ma che
                                        provare per credere.                    linea di basso (roba che se provate a
trovo ben calibrati nel contesto
                                                                                suonarla con il giusto volume
generale.Se non avete avuto
                                                                                buttate giù i palazzi) da urlo, e per
ancora l’opportunità di ascoltare
                                                                                chiudere l’ormai classico dj tools ,
queste tracce sappiate che avete
                                                                                che per l’occasione si chiama “X
perso del tempo. Provare per
                                                                                Press Tool”, ovviamente ispirato
credere.
                                                                                sempre alla serata Reset e alle
                                                                                mentalizzazioni(?) del trio presente
                                                                                all’evento. Insomma un Santos in
                                                                                piena forma.



                                                                                                                  61
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ADRIANO PERSIANI
“STRABILIA” E GIOCATTOLI NOTTURNI
(ORSETTI, TASSIDERMIE E PICCOLE LENZUOLA)


 Cenerentola è diventata regina          Volgiti, volgiti, guarda: c’è sangue nella scarpa.
 solo perché i rispettivi piedi di       Strettina è la scarpetta.
 Anastasia e Genoveffa non poteva-       La vera sposa è ancor nella casetta.
 no “semplicemente” entrare nella        (Jacob e Wilhelm Grimm)
 scarpetta di vetro “sposa principe”.
 Questo è quanto la tradizione orale
 tramanda per conciliare il sonno
 dei bambini. Ma nonostante
 l’opportuna mutilazione censoria
 con cui da sempre è raccontata la
 fiaba, la “realtà” è un’altra. Le
 sorellastre si tagliarono un dito ed
 un pezzo di calcagno e finalmente
 s’ infilarono la scarpa, il principe
 intese l’inganno dal sangue che
 sgorgava in rivoli sul suo cavallo
 bianco e sposò infine la famigerata
 protagonista. La stessa sprezzante
 ironia con cui Jacob e Wilhelm
 Grimm macchiano di sangue i
 pastellati paradisi dell’infanzia, la
 si ritrova magicamente nell’opera
 di Adriano Persiani.

 Per una sua personale capacità di
 rivelazione di qualcosa d’altro di
 notturno, micidiale e inquietante di
 quel perduto mondo tenero
 d’orsetti e di balocchi, di
 animalucci imbalsamati e di
 lenzuolina infantili, Adriano
 Persiani si dedica alla creazione di
 suppellettili tragicamente buffe,
 nelle quali, se da un lato si
 evidenzia una disarmante innocen-
 za e dolcezza di bambino cresciuto
 in fretta e furia, dall’altro si
 comprende una sorta di
 psicopatologia come di chi ha
 prematuramente acquisito la
 percezione feticista del suo interno
 molle (le feci e le urine, le budella
 e gli intestini, le lacrime e il
 sangue, il vomito e la saliva). Con
                                                                                “Sempre...” - 24x36x16 cm
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70
tali presupposti, vediamo dunque           Nella notte c’era una volta
                             l’artista avventarsi con infinita          una realtà che soffriva d’insonnia
                             dolcezza chirurgica sui balocchi           Allora la fata matrigna veniva
                             spelacchiati che tutti dimenticano         e realmente la prese per mano
                             negli scatoloni impolverati delle          la re la re la realtà
                             proprie cantine, e, nel suo perso-         (Luis Aragon)
                             nale istituto di medicina legale (in
                             cui l’atmosfera è come sempre
                             soffusa di rosa confetto), lo
                             vediamo alle prese con strani
                             esperimenti di anatomia in cui le
                             cavie sottoposte sono proprio
                             arruffati cagnolini e infeltriti orsetti
                             (tra i quali la famosa icona pop
                             dell’ammorbidente Coccolino) che
                             vengono di volta in volta sezionati,       Adriano Persiani mette sangue nel        demoni alle prese con pelucchi e
                             annegati, soffocati nel talco,             marzapane. Decide una sospensio-         sfilacci similari alle interiora di
                             mummificati e imbrattati di acide          ne emotiva che sta tra il divertito e    qualche loro vittima. La “classifica-
                             colorazioni transgenetiche. Ma in          l’impaurito, tra il senso di tenerez-    zione” potrebbe continuare oltre,
                             questo suo tentativo di rivelazione        za e l’istinto sadico, tra l’adorazio-   ma l’esito strabiliante d’ogni opera
                             di una drammatica presenza                 ne e lo schifo, tra la maternità e la    rimane immutato. Pertanto,
                             d’atroci fluidi corporali all’interno di   morte. Il suo lavoro è volto infatti     incurante e disinteressato alla
                             questi giocattoli (con quelle stesse       alla ricontestualizzazione artistica     metropolitana attualità del presen-
                             intenzioni catartiche della Body Art       dell’ingenuo e sereno mondo              te, ma anzi, come un inconsapevo-
                             performativa dei tardi anni Settan-        infantile in termini tali da esaltarne   le frequentatore dell’entourage
                             ta), il fine che emerge dalla sua          le valenze ironiche e                    surrealista del “Café de la Place
                             opera è una sorta di scarto ironico        sadomasochistiche, grazie alle           Blanche” (specialmente quando
                             e leggerezza ludica (la stessa con         quali arriva a metterne in risalto       prendeva il caffè impellicciato
                             cui il “piccolo chimico” giocherella       l’irrimediabile assenza di vita.         l’amica e musa Meret Oppenheim),
                             con il gas “Zyklon B”), attraverso                                                  Adriano Persiani si diverte (o forse
                             la quale, è indicata la constatazio-       Neanche a dirlo, l’altro principale      no) nella creazione di un desueto
                             ne e mostrazione di un rassicuran-         interesse dell’artista è l’intervento    neoreliquiario contemporaneo con
                             te materiale di gommapiuma e               su un quotidiano bestiario sottopo-      tanto di teche in vetro (o
                             soffice interno per cuscino.               sto all’arte della tassidermia.          plexiglas). Lì dentro, protette e
                             Avvenuta in questi modi ciò che si         L’assenza di vita, o meglio, la vita     adorate, si susseguono le rare
                             potrebbe definire come una                 disidratata (ma pur sempre               apparizioni fiabesche sopra
                             spaesata riappropriazione consa-           conservata e resa quasi eterna) di       descritte, che forse, proprio per la
                             pevole del giocattolo così come            granchietti, fagiani, coccodrilli,       loro caustica e bizzarra bellezza,
                             deve essere (senza carne, feci e           piccioni e scoiattoli, viene per così    potrebbero avere ideale collocazio-
                             urine, intestina e budella, lacrime        dire enfatizzata e immessa di            ne tra i deliranti cadavres exquisis
                             e sangue, vomito e saliva), si             calore attraverso deliziose collezio-    di certe mostre parigine degli anni
                             delinea chiaramente una pratica            ni haute couture memori dell’arte        Trenta, nelle biblioteche di certe
                             indicazione per la corretta fruizione      sartoriale del mondo piccino di fate     vecchie case vittoriane e nella
                             dell’opera. In sostanza, dopo una          e gnomi. Adriano Persiani cuce e         cameretta dei giochi di Mercoledì
                             prima percezione di simulata               ritaglia cappucci e mantelline,          Addams.
                             atrocità verso quei piccoli corpicini,     vestitini, mascherine e copricapi
                             emerge una sensazione di delicata          rosa di pannolenci che, come in          Meticoloso microchirurgo, giocatto-
                             piacevolezza e uno stupore                 una colta allucinazione onirica,         laio barocco e aristocratico sarto
                             fanciullesco capace di sollevare e         vengono fatti indossare ai piccoli       delle favole, Adriano Persiani tenta
                             alleggerire l’intensa peculiarità          cadaveri, denaturandone in questo        l’iconismo artistico di due
                             concettuale delle opere.                   modo le loro macabre e                   tematiche “semplici”. Il gioco e la
                                                                        angoscianti caratteristiche. E’          morte. Il loro confondersi a
                             Gli appunti di tali esperimenti di         quindi possibile ravvisare un            vicenda. Il dolce annientarsi l’un
                             microchirurgia sono presi a biro           ribaltamento percettivo per il           l’altro. Come se, il patologico
                             rossa su lenzuola imbottite. Il            quale, allo spontaneo timore e           sentimentalismo di quando si culla
                             disegno regressivo (o di bambino           disgusto per le “cose della morte”,      il proprio amico orsetto, fosse
                             rinchiuso in orfanotrofio), minimale       si sostituisce candidamente un           capace di distruggere l’orrore della
                             e sofferto, descrive atroci                sorriso amaro e una vaga, nostal-        morte. E viceversa.
                             menomazioni d’antichi amici                gica allegrezza quasi circense.
                             orsetti. Il supporto tessile è intriso     Così, a svelare il melanconico
                             e fiorato di quei fiorellini delle         sense of humour del quale si serve
                             culle. Progressivamente, le                l’artista, si dispiega tutto un
text > Patrizia Silingardi




                             lenzuola imbottite diventano               repertorio neo-oggettuale estre-
                             sculture raffiguranti esanimi orsetti      mamente chiassoso, pittoresco e
                             forse assassinati e gli gnomi              kitsch che si rivela affine alle         “Non ci posso pensare...”
                             decidono di appartenere al Ku Klux         surreali naturalia delle                 Mostra personale di Adriano Persiani
                                                                                                                 a cura di Marco Mango con intervista di
                             Klan. Un cranio di cane viene              wunderkammer secentesche.                Daniele Astrologo
                             vestito come la Barbie e uno               Piccoli cortigiani e mascherate
                             spaventoso animaluccio ibrido              presenze funambole, incredibili          prossimamente presso
                                                                                                                 interno&dumdum
                             viene idolatrato. Si crea il prototipo     comparse del teatro elisabettiano e      Bologna, via S. Maria Maggiore 4
                             degli omaggi che Isabella D’Este (o        ieratiche divinità zoomorfe assise       info: 051.251557 – 338.9583766
                                                                                                                 internoedumdum@libero.it
                             Lucrezia Borgia) distribuirà il            su cuscini di broccato, saturnine
                             giorno delle sue nozze. Di nuovo,          vestizioni di feltro e carnevaleschi

                                                                                                                                                           71
ARTE ACCIAIO ARCHITETTURA
L’etichetta berlinese Scape ha creato un connubio singolare ma efficace tra suono e
territorio. All’interno del suo catalogo ha ospitato artisti di tutto il mondo, dal
californiano Kit Clayton al cosmopolita russo-berlinese Andrew Pekler, tutti
accomunati da una precisa identità stilistica. Il suono Scape coniuga infatti minimali
sequenze di pieni e vuoti in movimento, schegge dub, romanticismo urbano; il
demiurgo Scape, Stefan Betke sembra aver fatto suo il motto dell’architetto tedesco
Mies van der Rohe: less is more.

Berlino, 2002. La città, dopo gli      Pole, fondatore della Scape.           Clayton e Burnt Friedman. La cifra
storici eventi che risalgono ormai a   Musicista attivo da tempo in           di lavoro prodotta dall’etichetta,
più di dieci anni fa, ma dei quali     campo elettronico, ha trovato la       proprio per la sua recente appari-
tutti noi già portiamo un nitido       dimensione ideale di                   zione nell’attuale panorama
ricordo “televisivo”, è ancora oggi    sperimentatore e innovatore            musicale tedesco, non è ancora
un cantiere a cielo aperto. Profon-    proprio con la sua etichetta, nella    rilevante dal punto di vista
de trasformazioni ne stanno            quale hanno spazio artisti che, al     quantitativo, tutt’altro invece da
ridisegnando il volto.                 pari di quanto avviene in campo        quello qualitativo (si contano
A questi fermenti urbanistici si       pittorico, sembrano riconducibili ad   comunque già diverse raccolte e
accompagna un altrettanto intenso      un unico canovaccio espressivo,        lavori di remix collettivi). La strada
nascere di locali, personaggi e        tanto che non è azzardato parlare      intrapresa, infatti, sembra essere
movimenti che sembrano avere           di vero e proprio movimento,           ben delineata: forme ritmiche
trovato la loro dimensione più         considerarlo una sorta di avan-        assai leggere, appena accennate,
naturale, in campo musicale,           guardia.                               forti influenze dub e jazzy (proprio
nell’elettronica e nelle sue forme     Alcuni di questi artisti sono Andrew   Pekler ha nel suo DNA musicale
più ardite e sperimentali.             Pekler, di origini californiane,       una forte impronta jazz) il tutto
Uno dei più interessanti personaggi    autore dell’ottimo Station to          filtrato dai computer e dalle
berlinesi, anche se non originario     Station (2002), una delle opere        macchine dalle quali Betke ha
della città, è Stefan Betke, in arte   maggiori finora della Scape, Kit       preso il nome (il Waldorf 4-Pole è




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un filtro da lui utilizzato).           le altre arti può aiutare a meglio        struttura portante dei loro quadri
                            Per apprezzare al meglio il concet-     comprendere il linguaggio musicale        musicali.
                            to musicale espresso da Pole            della Scape.                              Si tratta quindi di qualcosa che
                            occorre tuttavia una sorta di           Nella pittura, effetti ottici di forme    stimola l’attenzione, qualcosa di
                            sforzo: nessuno dei singoli suoni       e colori, bagliori e guizzi sulla tela,   intelligente che spinge l’ascoltatore
                            che formano i suoi pezzi (veri e        evocano paesaggi immaginari nella         a compiere quello sforzo, quel
                            propri incastri sonori) va recepito     fantasia del pubblico, è il caso          processo di elaborazione dell’im-
                            come tale, bensì come elemento          della cosiddetta optical art: la          magine o del suono, che si descri-
                            portante di un qualcosa in diveni-      struttura del quadro, o della             veva in precedenza.
                            re. Come si diceva prima può            composizione musicale, come nel           Va ricordato infine che Betke, oltre
                            trattarsi, ad esempio, dell’accenno     caso degli artisti della Scape,           a produrre ottime cose attraverso
                            di un ritmo. Si intuisce quale sia,     funzione come progetto mentale,           l’etichetta, continua a portare in
                            lo si apprezza, anche se assai esile    l’opera si riduce a forme elementa-       giro i suoi personalissimi set per i
text > Francesco Marchese




                            nella sua struttura. È l’astrattismo    ri e geometriche (particolare             clubs di tutti i paesi, accompagna-
                            dei suoni, a caratterizzare la          curioso: l’importante esponente           to di volta in volta dai vari artisti
                            musica di Stefan Betke. Il risulta-     italiano dell’Op’Art, Massimo             che fanno riferimento alla Scape.
                            to, soprattutto nel caso dei diversi    Salvadori, è egli stesso un musici-       Sul sito dell’etichetta, dalla grafica
                            album di Pole, 1, 2, e in particolare   sta). Lo stesso si può dire nell’am-      e dai contenuti naturalmente
                            3, uscito nel 2000, è l’espressione     bito musicale degli artisti apparte-      minimal, si troverà l’indicazione di
                            più concreta di quello che tradizio-    nenti all’etichetta tedesca: echi         tutte le date dei prossimi mesi. Per
                            nalmente viene definito dalla           dub, suoni sospesi, rumori di fondo       ora gli appassionati italiani dovran-
                            critica o dagli amanti dei generi       (noise) che potrebbero essere             no aspettare o dirigersi verso i
                            etichettati, minimalismo elettroni-     tranquillamente estrapolati e isolati     luoghi mitteleuropei cuore di
                            co.                                     dai cantieri che contribuiscono alla      questi suoni, quali Vienna e
                            Proprio il parallelo con la pittura e   trasformazione berlinese, sono la         Berlino.


                                                                                                               www.scape-records.com
                                                                                                               www.scape-music.de
                                                                                                               www.pole-music.com




                                                                                                                                                51
PREDESTINATO
     INCONTRO CON PHIL ASHER
     “La musica è veramente la mia vita: lavoro su di lei
     tutto il giorno, lo studio è a casa mia. Ma anche mia
     moglie è nella stessa situzione, pure lei la ama (e la
     suona pure). Quando vado in macchina l’autoradio è
     sempre accesa, quando sono fuori vado in posti dove
     c’è musica, quando vado a fare shopping entro sempre
     in negozi di dischi…”




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Evidentemente ci sono davvero delle        L’avvento della house ha portato         Brown”: ma questo è un maledetto
                                  persone predestinate. Phil Asher è         ad una sorta di democratizzazione,       complimento, accidenti!! Ma non
                                  una di queste. Personaggio ormai           musica che tutti, anche i meno           per loro. Che gente…”. A questo
                                  veterano della club culture inglese, è     coordinati!, possono ballare”. Ora,      punto Asher approfondisce il
                                  sempre rimasto in qualche modo             a distanza di più di dieci anni, si      discorso; mena fendenti, fa nomi e
                                  sotto traccia, senza raggiungere mai       parla placidamente di club culture,      cognomi: “In giornali come Jockey
                                  una fama da stella della console e         come se fosse qualcosa di scontato       Slut parlare male (a ufo) della
                                  della produzione – eppure la sua           e dato per acquisito, qualcosa           gente fa figo, perché dà l’idea che
                                  attività continua infaticabile, la lista   penetrato a pieno titolo nella           sei forte, che non hai paura di
                                  di dischi in cui ha messo il suo tocco     geografia sociale, alla pari di rock,    nessuno, che sei incorruttibile. Ma
                                  eclettico è virtualmente infinita così     classica, jazz. Eccesso di ottimi-       il dato di fatto è che loro i dischi
                                  come non conosce sosta la sua              smo, o realtà dei fatti? “Sì, la club    spesso manco li ascoltano, partono
                                  attività di dj. Una curiosa contraddi-     culture esiste, è qualcosa di            già col preconcetto, e con l’idea di
                                  zione: ma questa intervista, fatta a       tangibile; dal momento in cui in         farsi grossi stroncando di qua e di
                                  Milano in occasione di un suo dj set       qualsiasi città c’è almeno un club       là. Io ho deciso di non aver mai
                                  ai Magazzini Generali, svela i motivi      nel raggio di due chilometri             più a che fare con iDJ e con
                                  del perché di tutto ciò… ascoltate le      quadrati, è evidente che sotto           Mixmag, e mi sa tanto che a breve
                                  parole e il piglio di Phil Asher (per      dev’esserci per forza anche una          estendo questo embargo anche a
                                  altro molto gentile e disponibile, con     cultura”. E di questa cultura, Asher     Jockey Slut”. Facile immaginare il
                                  noi), e capirete. Partiamo dalla           è uno dei personaggi decisivi e          risultato: “I giornalisti? A noi ci
                                  predestinazione: “Mio padre era il         influenti? Almeno per anzianità di       odiano. Noi chi? Diciamo la scena
                                  manager di un negozio che faceva           servizio, si potrebbe dire di sì…        West London. Continuano a dirci
                                  parte di una catena commerciale: fin       “No, non sono per intenderci uno         “Ehi ragazzi, la scena broken beat
                                  da piccolo il negozio di dischi mi         di quelli che dà la direzione alle       è morta”, come se un altro agnello
                                  sembrava il posto più naturale, caldo      cose… sono semplicemente uno             sacrificale fosse stato allegramente
                                  e confortevole del mondo. Quando           che fa il suo. Ascolto tipi di musica    sgozzato, in attesa che ne passi un
                                  gironzolavo tra gli scaffali a nove,       diversissimi, non ho un viaggio o        altro. Bella roba, no? A noi non
                                  dieci anni, mi sentivo già un piccolo      una missione. Al massimo posso           danno fastidio le critiche, perché
                                  adulto completamente indipendente,         dire che mi interesse essere             noi per primi siamo critici fra di noi
                                  ed era una sensazione meravigliosa.        sempre fresco, tirare fuori cose         e anche verso l’esterno, ma in certi
                                  Non mi sono neanche accorto di             che suonino bene, che siano vitali       modi si va oltre. E vorrei sottoline-
                                  quando ho cominciato davvero a fare        (per qualcuno lo sono, per altri no:     are anche che un conto è essere
                                  collezione di dischi, tanto la cosa era    ed è normale così). Ma non credo         critici verso la musica, un conto è
                                  naturale ed inevitabile. A scuola          di essere uno che detta le coordi-       esserlo verso le persone facendo
                                  organizzavo delle grandi                   nate dell’evoluzione della club          finta che sia invece solo una
                                  compravendite di dischi, grazie anche      culture… 4 Hero, Daft Punk,              questione di musica”. A questo
                                  a quello che mi passava mio padre.         Basement Jaxx, Bugz In The Attic:        punto è d’obbligo spendere su
                                  Ed è scuola che ho cominciato,             loro sì che sono dei personaggi che      quello che, dopo una decennale
                                  appena possibile, a fare pratica come      spostano il corso degli eventi”.         carriera, è in realtà il debutto di
                                  dj. Insomma, quando i parenti mi           E’ per vero che il giro di amici di      Phil Asher con album a suo nome,
                                  facevano la classica domanda del           Phil Asher, tutti quanti coinvolti nel   il suo primo progetto sulla lunga
                                  cosa volessi fare da grande, la mia        team di produzione Restless Soul,        durata, che esce su etichetta
                                  risposta è sempre stata solo una:          più alcuni sodali ad honorem come        Versatile: “Andando di metafora:
                                  fare musica”.                              Patrick Forge o i 4 Hero, hanno          diciamo che “Focus” è come un
                                  Per tutti i wannabe music makers gli       significato non poco all’interno         ometto un po’ strano, che va un
                                  anni dell’acid house hanno rappre-         della storia della musica da club        po’ di qua di là, che non sa bene
                                  sentato quello che per la generazione      inglese, anche per una scelta            da dove arriva e qual è la sua
                                  precedente è stato il punk: la             estetica fortemente connotata: un        meta, ma ha sempre presente
                                  consapevolezza che le cose si              eclettismo che tende a privilegiare      dove sta e cosa sta facendo.
                                  possono fare, non importa quanto           il capitale storico della black music,   Nell’album ci sono tracce felici,
                                  siano nuove, quanto siano di rottura       reinterpretandolo ora con freschez-      tracce malinconiche, tracce
                                  rispetto alla situazione contingente –     za, ora con devozione, ora con           aggressive, tracce rilassanti. Non
                                  anzi, proprio per questo motivo            ironia. La “West London Scene”,          c’è nulla di organico nel suo
                                  diventano ancora più travolgenti ed        come viene chiamata… “Ci consi-          complesso, ma ogni singolo
                                  emozionanti: “La rivoluzione dell’acid     derano una “scena” più che altro         episodio vuole comunque suonare
                                  house è stata indubbiamente una            perché non riescono a capirci. Noi       vivo e pulsante”. In mezzo a tutti
                                  rivoluzione per tutti. Personalmente,      non vogliamo escludere nessuno:          questi stimoli, quale può essere il
                                  all’improvviso mi ritrovavo fra le         ci limitiamo a incontrarci, a fare la    punto di riferimento per la bussola
                                  mani dischi che suonavano in una           nostra cosa, alcuni ci trovano           dell’ispirazione? La risposta arriva
text > Damir Ivic - photo > web




                                  maniera incredibile, tipo, che so?, le     interessanti, altri no… sta tutto        immediata: “La mia ispirazione
                                  prime cose di Todd Terry. Avevo            qui. E’ vergognoso certo tratta-         arriva tutta dal mio bambino (dice
                                  sempre amato ascoltare tutti i tipi di     mento che abbiamo ricevuto,              proprio così, usando la parola
                                  musica, e quindi era doppiamente           quando in realtà il problema era         italiana, NdI). Da mia moglie, e da
                                  emozionante ritrovarsi fra le mani         che certi giornalisti non capivano       lui: guardarlo, stare con lui,
                                  qualcosa di completamente nuovo, e         bene cosa stavamo facendo, e             giocare con lui è una cosa meravi-
                                  che era anche fruito dalla gente in        nella loro ristrettezza mentale          gliosa. La cosa più bella che possa
                                  maniera completamente inedita.             questo li spaventava, e una volta        immaginare”.
                                  Sono contento di aver visto nascere e      spaventati pensavano di stare più
                                  crescere tutto questo. Prima nei club      al sicuro se ci attaccavano. E poi
                                  furoreggiava la scena del rare             sono ridicoli: per stroncare alcune
                                  groove, ma lì se non eri un ballerino      produzioni del nostro giro dicono in      Phil Asher - Focus (Versatile)
                                  più che abile avevi meno occasioni         tono dispregiativo “Massì, sembra         www.versatilerecords.com
                                  per godere di tutta la faccenda.           una roba di Roy Ayers o di James

                                                                                                                                                        37
BAD COMPANY
                                                      LA POTENZA DEL
                                                      DRUM’N’BASS
                                                      Se ascoltate drum’n’bass, è            era pronto il secondo LP, “Digital
                                                      impossibile che non conosciate i       Nation” (2000), nella quale erano
                                                      Bad Company. Anzi, se vi siete         presenti i pezzi che tutti i maggiori
                                                      avvicinati a questo genere solo        djs spingevano da mesi, come
                                                      negli ultimi anni è molto probabile    “Son Of Nitrous”, “Crucafixion”, o       dell’uscita ufficiale il terzo LP “Shot
                                                                                                                                      Down On Safari”. Anche solo
                                                      che sia stato per colpa di uno dei     “Breathe”. Il suono è sempre
                                                      loro pezzi. La loro storia è, in       energico, possente e senza               leggendo il nome dell’album si
                                                      breve, la seguente: i Bad              fronzoli, ma inizia a prendere un        capisce che ormai i cattivi ragazzi
                                                                                                                                      non sono più tali, i dubplates
                                                      Company, conosciuti anche come         pò di respiro con vocals e melodie,
                                                      )EIB(, sono un quartetto nato          sintomo di una necessaria evolu-         firmati )EIB( spinti dai dj di spicco
                                                      dall’unione del duo Future Forces      zione per evitare di diventare dei       negli ultimi mesi rivelano che c’è
                                                                                                                                      ancora tanta voglia di fare casino
                                                      Inc, composto da Maldini e D-          cloni di sé stessi. La prolificità del
                                                      Bridge, autori delle prime releases    quartetto è impressionante, anche        con spaccapista che entrano in
                                                      della ormai arcinota Renegade          se le produzioni erano ormai             testa al primo ascolto, come “The
                                                                                                                                      Hornet” e “Torpedo”, ma che anche
                                                      Hardware, con l’altro duo Fresh &      affidate quasi esclusivamente a
                                                      Vegas, che faceva parte del roster     Dan ‘Fresh’ Stein, dopo pochi mesi       il filone della d’n’b più musicale e
                                                      dell’etichetta Metro. Prima di         incominciò la saga dei 3 EPs “Book       housey tanto in voga negli ultimi
                                                                                                                                      mesi ha contaminato il loro sound,
                                                      coalizzarsi erano solo dei produtto-   Of The Bad”, nei quali l’evoluzione
                                                      ri come altri, ma quando nel 1998      continua, l’atmosfera si distende e      come testimoniano “Jelly Bean” e
                                                      irruppero con “The Nine” vennero       il suono diventa più festaiolo,          “Dr Schevago”. Per non parlare di
                                                                                                                                      “Start The Fire”, un putiferio
                                                      immediatamente elevati al rango        come testimoniano “Dogs On The
                                                      di superstars. Il loro stile era       Moon”, “Ladies Of Spain”, “Rodeo”        sonoro scatenato da una selva di
                                                      semplice e immediato: beat             e “Mindgames”, nonché il già             percussioni devastanti e liriche
                                                                                                                                      ragga a volontà manco fossimo
                                                      potente e veloce, bassi invadenti e    classico “Planet Dust” che riusciva
                                                      reece a fine battuta che scatena       ad unire l’usuale potenza )EIB(          tornati nel 1992. Ma non è finita
                                                      l’urlo del pubblico. Dopo “The         all’allegria di un synth vorticoso. E    qui: c’è già in cantiere un nuovo
                                                                                                                                      singolo per la Prototype nato dalla
                                                      Nine” non avevano nessuna              per finire in bellezza il 2001 ci
                                                      intenzione di tornare nell’ombra e     hanno dato la loro personale             fusione di “Planet Dust” e
                                                      pubblicarono in sequenza “The          interpretazione dello swingbeat          “Speedball” (e infatti è intitolato
                                                                                                                                      “Dustball”) la cui uscita è prevista
                                                      Pulse” sulla Prototype di              con “Space Hopper” (RAM
                                                      Grooverider, l’EP “The Fear” ma        Records). Arriviamo ad oggi e            per il 2003 e addirittura un altro
                                                      soprattutto il mastodontico LP         potremmo pensare che la vena             singolo per la RAM Records. E se
                                                                                                                                      eravate presenti al Reset 02 lo
                                                      “Inside The Machine” (1999) che        creativa degli )EIB( si sia esaurita,
text > Luca Maini (luca.m@basebog.it) - photo > web




                                                      ottenne un successo di critica e       dal momento che a loro nome              avete sentito, perché Andy C ha
                                                      pubblico paragonabile solo a pochi     hanno pubblicato solo un singolo         l’esclusiva di “Elm Street”, questo
                                                                                                                                      fantastico pezzo trascinante oltre
                                                      altri nell’ambito drum’n’bass. Non     nel 2002, “Rush Hour”, ma in
                                                      passò nemmeno un anno che già          realtà è già pronto e in attesa          ogni limite. In mezzo a questa
                                                                                                                                      impressionante tabella di marcia,
                                                                                                                                      Fresh nell’inizio del 2001 ha avuto
                                                                                                                                      anche il tempo di contribuire alla
                                                                                                                                      nascita di un forum, chiamato
                                                                                                                                      Dogs On Acid
                                                                                                                                      (www.dogsonacid.com), che in
                                                                                                                                      pochi mesi ha chiamato a raccolta
                                                                                                                                      migliaia di membri da ogni parte
                                                                                                                                      del mondo (il sottoscritto è il
                                                                                                                                      numero 2620) diventato un punto
                                                                                                                                      di riferimento per l’ambito
                                                                                                                                      drum’n’bass e contribuendo allo
                                                                                                                                      sviluppo della scena in modo
                                                                                                                                      determinante.


                                                                                                                                       Bad Company - Shot Down On
                                                                                                                                       Safari (BC Recordings)
                                                                                                                                       www.dogsonacid.com


                                                                                                                                                                          7
ARTHUR BAKER
UNA LEGGENDA VIVENTE
In questo momento storico, dove lo         se stessa perché fu il primo palese     anni passano, i suoi ‘figli’ crescono,
spasmodico bisogno di ritornare            incrocio tra la cultura tecnologica     nascono così l’house e la techno, e
musicalmente agli anni ottanta             musicale bianca con la musica           Baker si immerge sempre più
sembra un imperativo, è assoluta-          afroamericana, cioè il calore, la       nell’underground producendo per
mente necessario fare luce su uno          cultura ed il ritmo primordiale         altri, sfornando singoli di dubbia
dei padri della musica dance sinteti-      dell’Africa che passa attraverso il     qualità ed un’album ‘Give In To
ca: Arthur Baker. Salto temporale:         perfezionismo musicale antisettico      The Rhythm’ nel 1991.
1979 a New York, primi vagiti del          ed inquadrato della civiltà bianca.     La sua maestosità doveva essere
rigurgito stradaiolo ‘all black’ chiama-   Sull’entusiasmo Baker fonda la sua      ripresa da un suo quasi coetaneo
to rap e divenuto nei successivi           Streetwise records e crea un altro      innamorato dall’electro e dalle sue
vent’anni il maggior fenomeno              classico ‘Walkin On The Sunshine’       infinite potenzialità, l’inglese
musicale afroamericano dopo il jazz:       dei Rockers Revenge contempora-         Rennie Pilgrem, il quale a metà
Sugarhill Gang con ‘Rappers Delight’       neamente a ‘Lookin for the perfect      anni ’90 avrebbe convocato Arthur
e GrandMaster Flash che impazza            beat’ per Bambaataa. Il suono           Baker a Londra per una serie di
facendo meraviglie con due giradischi      arriva così a Detroit spingendo tal     collaborazioni. In pieno fermento
ed un mixer. La Salsoul records, label     Juan Atkins a decontestualizzare il     breakbeat dall’etichetta TCR nasce
leader della disco fine ’70 vuole          suono dalla scena rap, muovendo         così un singolo, ‘Hey Funky
cavalcare l’onda commissionando a          così primi passi nella Techno con       People’, che sarà ancora una volta,
Joe Bataan un brano rap ‘Rap-O-            ‘Clear’ dei suoi Cybotron. Nello        per merito di Baker, il capostipite
Clap-O’, il quale si rivolge al bianco     stesso anno dall’Inghilterra i New      di un genere, il Nu skool breakz.
Arthur Baker, già famoso nel circuito      Order commissionano a Baker di          La scena dance d’Albione si inchina
per la produzione di due singoli per       produrre il loro singolo ‘Confusion’,   al Maestro e la Perfecto gli com-
                                                                                                                            text > Luca “Rocca” Roccatagliati - photo > web

la Emergency records. Il successo          il quale, dopo l’immediato succes-      missiona un CD mixato ‘Breakin’, e
porterà il Nostro ad entrare in            so, inaugurerà la proficua carriera     Pilgrem replica l’esperimento con
contatto con l’appena nata Tommy           di Arthur come producer per             ‘Like No Other’, seguito da Meat
Boy records e a sperimentare l’allora      gruppi e cantanti pop. Un anno          Katie che ri-esegue in chiave
nascente tecnologia sintetica musica-      dopo, 1984, Baker crea un altro         breakbeat-house ‘Walkin On The
le componendo per Africa Bambaataa         classico senza tempo, cavallo di        Sunshine’. A vent’anni di distanza,
una manciata di singoli. Probabil-         battaglia dei breakdancers, incluso     e a 47 anni suonati, Baker è
mente Arthur Baker non si accorse          nella colonna sonora del film ‘Beat     ancora sulla cresta dell’onda con il
che stava originando un fenomeno           Street’: è ‘Breakers Revenge’,          suono di oggi: mai una espressio-
musicale che sarebbe fermentato            riferimento assoluto per tutto il       ne come ‘cult dj’ è stata tanto
negli anni a venire delineando vari        breakbeat degli ultimi anni. Ormai      azzeccata, riferita a un artista
generi ora mainstream come la              la musica sintetica e strumenti         come Arthur Baker.
Techno, l’House e tutta la musica          come la Roland TR606, o la TB303,
elettronica attuale. Il pensiero fu        sono tools necessari per creare
semplicissimo, incrociare un classico      beats e bassi, giganti come Herbie
della musica elettronica europea dei       Hancock e Bill Laswell diventano         Rennie Pilgrem & Arthur Baker -
Kraftwerk come ‘Trans Europe               tra i loro maggiori utilizzatori.        Face It ‘Rennie Pilgrem’s New
Express’ con la funkyness tutta nera       Baker diventa così il producer più       York Mix’ / from ‘Tribalizm’
derivata da James Brown di Africa          richiesto, lavorando con personag-       (RENN 3060)
Bambaata… nacque così ‘Planet              gi come Diana Ross, Bob Dylan,           www.arthurbaker.net
Rock’. L’intuizione però non fu fine a     Jeff Beck e Bruce Springsteen. Gli

6
DOWN IN THE
                                                    BASSMENT
                                                     (Paolo Davoli)

                                                                               “ambientalizzare” – questa volta
                                                                               “technificando” alla lombarda ogni
      Dj Spooky – Modern                     ORB – Auntie Aubrey’s
                                                                               squarcio sonoro, ogni traccia da
      Mantra (Shadow Records)                Excursions Beyond the Call
                                                                               sottoporre a remix - è il loro limite
“Poi, con grande accuratezza, fece     of Duty Part.2 (Deviant) I
                                                                               maggiore: li rende stucchevoli. Ma
fuoco.” Così termina un racconto di    megalitici Orb, più sfavillanti che
                                                                               noi, alla malia della prima parte, la
Borges in “Finzioni”. Ma così          mai, si lanciano in orbita con zia
                                                                               rigogliosa “giungla sonora” del
potrebbe iniziare il racconto di Dj    Aubrey, grazie a uno speziale Orb
                                                                               Remix Project, proprio non voglia-
Spooky in “Modern Mantra”, una         Remix Project, un cd doppio della
                                                                               mo rinunciare. Vorremmo essere
superba corsa a perdifiato tra i       durata di due giorni. Incerto assai
                                                                               sempre lì, in quel caffè extra-
suoni assemblati negli anni            nel tentare la traballante sorte, mi
                                                                               galassia dove compare
dall’etichetta newyorkese Shadow.      sono infine avventurato nel
                                                                               skancheggiando Jo il cameriere...
L’etichetta in questione è stata per   coraggioso ascolto. Orb è un cu-cù
molto tempo una delle poche            del passato, potrebbero pensare i
realtà discografiche statunitensi a    più; e come dargli torto! Le ultime
promovuore la “nuova” musica           prove orbiste sono esili, un po’              Rogall – In Session – No
elettronica negli States. A questo     fuori fuoco, con la formula                   Zession/(Sonar Kollektiv)
proposito basti sottolineare la        “ambient” da aggiornare all’epoca       Ecco il cyberatleta dell’offbeat più
pubblicazione di parecchi titoli       nostra. E invece no. (Meraviglia        smisurato. Stefan Rogall è una
targati Ninja Tune oppure di opere     delle Meraviglie!) L’astronave eco-     delle due menti di Atomhockey,
firmate da Dj Cam o Dj Krush o         dub piena di remix funziona alla        forse il miglior segreto della
Sharpshooters. Avrete già capito       grande; perlomeno il primo cd. Il       Berlino elettronica odierna; e
che il “back catalogue” della          secondo meno. Ma il primo, che si       mentre gli Atomhockey indugiano,
Shadow è ricolmo di prelibatezze       apre con le note del Danubio Blu di     imbrigliati nel proprio torpore
“astratte”, di hip hop “contamina-     Strass catturate dall’inno dei KLF 3    mitteleuropeo, Rogall porta avanti
to”, di elettronica a battuta          AM Eternal e si chiude con la           da solo e con abnegazione totale,
“fumosa” (i famosi dope beats!).       Penguin Cafè Orchestra del              la propria visione artistica forte-
Un catalogo intelligente e innovati-   compianto Simon Jeffes, è vera-         mente influenzata dal be bop
vo, coraggioso e “futuribile” se       mente vertiginoso, quasi geniale.       digitale e dal funk espressionista.
solo paragoniamo la qualità di         Già dagli estremi avrete capito la      Popola così le proprie session
queste uscite alla media della         cornucopia di situazioni ri-ciclate,    radiofoniche e la propria etichetta
musica “pop” statunitense. La          anche perché rimescolati trovate        No Zession di jazz ortogonale, di
scelta poi del sedizioso Dj Spooky     pure i Primal Scream, Robbie            girandole funky, di disco-bossa
come detonatore del lotto è            Williams, Art of Noise e Tubeway        sudata e radicale, di soul notturno
semplicemente deliziosa. Paul          Army. L’olimpo pop inglese di un        con bassi erranti e indolenziti. I
Miller è bravissimo nel “dramma-       decennio almeno. L’irriverenza del      ritmi folli, i bassi irrequieti, le
tizzare” le asperità dei beats,        dottor Alex Patterson ha trasfor-       implicazioni drammatiche e
poggiarsi su una rilettura molto       mato gli inni popular in un florile-    cupamente vitaliste dei suoni
“urbana” delle atmosfere e spal-       gio di trovate sonore, bassi dub        assemblati da Stefan Rogall
mare una sottile pellicola “jazz”      caldissimi, girandole ritmiche,         risplendono nella notte oscura di
molto NY-style su tutta la track-      calembour elettronici da strapaese.     Berlino, città di “santi suonatori”
list. Un’ecatombe quindi di hip        E tutto, incredibilmente, funziona.     che non cessa mai di stupire. Da
hop, drum and bass, jazz e urban       Brani dal torpore giamaicano-           ascoltare a futura memoria: Kasar,
beats che determina alla fin fine      astroidale, in un qualche modo          Karel Velebny, Rogall, Atomhockey,
una misteriosa elegia alla nostra      extra-terreni, come I started a         Eva Bè, Landslide. In modo ardito
contemporaneità e all’atmosfera        joke di Robbie Williams vs Orb e Jo     e strano, la cifra artistica del suono
caotica e perturbata di una città      the waiter di Gary Numan sono           di Stefan Rogall risulta del tutto
come New York, assai simile nelle      memorabili, se non eterni, nella        “collaterale” alle produzioni post-
sue nevrosi a molte metropoli al di    loro circolarità dub. Altrove, come     jazz e breakstep del Maffia Sound
quà dell’Atlantico. Questo disco è     nella ri-mescola di Primal Scream       System e di Zed Bias in versione
un omaggio sentito alla cultura dei    Higher than the sun – un altro          Maddslinky e Da Luq. Che stia per
“beats” e alla loro rara “potenza”     classico sballato! – i risultati sono   nascere una scuola? Nota finale
sovvertitrice. Un moderno mantra,      enormi; insomma, tutte le tracce        per il sito dove poter ascoltare le
come il titolo giustamente suggeri-    del primo disco compongono una          “late night session” di Rogall ed
sce.                                   trama fitta di microcampioni, di        Eva Bè: www.dj-sets.com
                                       erbe elettroniche, di funghi ritmici,
                                       di humus aurali tiepidi, di
                                       rumorismi celesti, di preci
                                       psichedeliche da galassia elettrica.
                                       Un’elettronica barocca, colma di
                                       dettagli, di particelle estranee al
                                       tutto ma che fanno radice, rizoma:
                                       ecco di che cos’è affollata la
                                       bisaccia del dottore in orbita.
                                       Così come è strabiliante la prima
                                       parte, la seconda cade nel
                                       manierismo; e questo



62
BREAKBEAT
                                                     (Luca “Rocca” Roccatagliati)




      Red Star - West London                 Chase & Status - Like This              B.L.I.M. - Crazy Things
      (10 Kilo) Danny Briottet, ex           (Vehicle) Quarta release per            (TCR) Uno dei maestri del nu
Renegade Soundwave sforna il            questa ottima label con tutte le       skool break, ed anche bravissimo
secondo singolo come Red Star in        caratteristiche del suono nu           produttore di drum’n’bass, Blim è
compagnia dell’MC Spee. Un              garage-breaks nata e cresciuta alla    entrato a pieno titolo nella famiglia
classico giamaicano da rude-boy         serata Forward. Dopo l’americano       degli electro-breaks masters, come
trifolato in salsa breakbeat con        DJ Abstract ed il favoloso             Meat Katie, Rennie Pilgrem, Dark
quattro differenti versioni: l’origi-   ‘Disturbed’ di Bogey Man, arriva       Globe e Paul Daley. Secondo
nale supa-ragga con Spee in rap         questo nuovo duo di break-             sampler per l’uscita imminente del
seguita dall’Old Skool mix con solo     scientists. Basso molto, ma molto      suo album ‘Lost in Music’, sono qui
beats grezzi, bassi e vocal. Sul        dark che si insinua tra i woofer       riportate due bellissime tracce di
retro il favoloso Break-Nexx mix,       accompagnato da una voce in loop       moderna musica elettronica da
tutto diretto alla pista con super      dopante, tale da darne una             pista. ‘Crazy Things’ è un bell’ibri-
bassoni e breaks pesanti, quasi un      dimensione lisergica. Molto            do di electro funk e techno, con il
2step d’assalto, con la voce ragga      somigliante ad un brano                sample di Scorpio e voci estatiche
in evidenza, e per finire il Criminal   drum’n’bass a 135 bpm, ‘Like this’     immerse. Il retro, ‘Coming to’, in
Beats mix sempre a cura di Danny.       sottolinea l’attitudine breakbeat      compagnia di Meat Katie è un altro
                                        come scienza versatile e adatta a      killerfloor tech funk.
                                        tutte le piste.
      Evil 9 - Flex
      (Botchit&Scarper)
Super pezzone da Evil Nine,                  Agent X - Decoy (Public
talento di casa Marine Parade sulla          Demand) Uscito già un anno             Jammin - Tug Of War /
rampa di lancio per diventare una       fa, questo ‘Decoy’ mantiene la              Tonka (Bingo) Per gli
nuova star del breakbeat.               freschezza di brano spacca-woofer      appassionati del breakbeat,
Killerfloor da dieci e lode, pieno di   come allora. Per essere sicuri di      sicuramente non sarà passato
funk, techno e ragga, questo ‘Flex’,    arrecare molto danno, il brano è       inosservato questo artista a nome
adatto all’ora di punta per qualsiasi   riproposto in versione ‘Triple Bass    Jammin, che altro non è che Zinc
dancefloor adrenalinico. Il retro,      Bashment Remix’, cosi che, come il     in veste breakstep. Ora, sempre
‘Brainscan’, a cura di Funk Monster     Valve Soundsystem di Dillinja per il   per la sua mitica Bingo records
è uno di quei brani breakbeat che       drum’n’bass, Agent X sottolinea la     arriva un altro gioiellino già
fanno il verso alle colonne sonore,     sua attitudine nel creare breaks       presente nella super compila
in altre parole con una linea           shuffle con contorno di pericolose     ‘Bingo Beats vol.2’ della scorsa
melodica malinconica e affascinan-      subfrequenze. Stile electro ragga,     estate. ‘Tug Of War’ è un break col
te, ma creata da synth acidissimi e     la melodia rimane semplice, ma la      tema un po’ sciocco, quasi una
sostenuta da breaks sincopati           vibrazione è assolutamente             melodia da circo, ma la sciocchez-
magistrali.                             micidiale. Sul retro l’originale.      za sparisce in un secondo, quando
                                                                               parte il treno di breaks e i vocals
                                                                               femminili. Bellissimo anche ‘Tonka’,
                                                                               un po’ più ragga, ma devastante.
      Tim Deluxe feat. Sam                    Goldspot Production -
      Obernick - It Just Won’t                Sonybeat /Thershold’
Do ‘Stanton Warriors Edit’              (Runnin’) Questo team nu-
(Underwater) Questo classico            yorkese si sta facendo notare nel            Mark One - Turn It Up
estivo, quello con il video delle       campo del breaks che mischia 2               (Texture) Quarto singolo per
pallavoliste da svenimento, ha          step, D’n’B e techno. Dopo il loro     l’etichetta del grande Oris Jay, e
fatto il giro di tutti i club commer-   ‘Party’ per la Vehicle approdano       quarto centro per la scena
ciali e no. Il caro Darren Emerson,     sulla sub label della Bingo con le     breakstep. Incalzante drum
padrone dell’etichetta, commissio-      scarpe da ginnastica con un doppio     programming, che accompagna la
na agli Stanton Warriors una            A side, vale a dire buono da           bassline grassa e malvagia per
rielaborazione che ne produce un        entrambe i lati. Già ‘Threshold’ su    tutto il brano meravigliosamente
brano nuovo. Il cantato è ridotto,      Bingo Beats vol.2 faceva la sua        arrangiato. Melodie da soundtrack,
ma sottolineato da un breakbeat         bella figura di Tech funk pieno di     leggermente jazzate con synth
electro di tutto rispetto. Quasi un     bassoni e ritmo steppato, ma           insistente e vocals nei breaks su
movimento afro, per un drum             anche il nuovo ‘Sonybeat’ è una        ‘Turn it Up’, mentre cassa dritta
programming veramente serio,            randellata di dopa tech’n’bass a       per ‘Equalizer’ su B side e atmo-
supportato da un basso tech ed          135 bpm.                               sfere ultra dark per il terzo brano
un’arrangiamento sotto il vocal                                                del singolo ‘Tribesman’.
originale molto spacey jazz.




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CIMAROSA COLLECTIVE
MUTAMENTI RASSICURANTI
  Qualche anno fa, quell’assurdo         utopia per questo nuovo millennio      Dare un’occhiata a cosa proviene
  tizio che è Adamski segnò il suo       può essere proprio questa. Un          dalla piccola, placida Rovereto dà
  ritorno alle scene (dopo varie         tentativo che vale la pena di          soddisfazione. Abbiamo già parlato
  peripezie, anzi, odissee personali)    essere percorso – coniugare            del Summer Sessions, festival
  con un album dal titolo “Mutant        ascoltabilità e voglia di utilizzare   estivo che dà a gruppi non proprio
  Pop”: un modo di rivendicare           alcune soluzioni sonore che hanno      da top 10 la possibilità di esibirsi di
  orgogliosamente la voglia di fare      portato grosse innovazioni. Una        fronte a grossi pubblici con prezzi
  una musica che sia pop, che non        cosa che negli anni ’70 era sconta-    d’ingresso popolari. Sempre da
  abbia nulla della nicchia altera, ma   ta, ma che già nel decennio            quelle zone arriva ora il Cimarosa
  che al tempo stesso possa permet-      successivo è diventata improponi-      Collective. Senza velleità di
  tersi di usare linguaggi non           bile. Gli anni ’90 hanno portato a     spaccare il mondo in due (vedi la
  convenzionali. Ecco: forse una         dei primi, pallidi tentativi di        frase che apre questo articolo),
  ragionevole (e raggiungibile?)         ricomposizione. E ora?                 senza la pretesa di aver scoperto

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Il sound è quello che             chissà cosa, Stefano Raffaelli e           segreto è evitare le paludi di una
                                             volevamo ottenere per             Marcello De Angelis si sono                fredda accademicità. Tentativo
                                             questo primo lavoro,              rimboccati le maniche e hanno              sostanzialmente riuscito. Anche
                                             quindi ci riteniamo sod-          provato a fare qualcosa. Nelle             perché si partiva avendo in mente
                                             disfatti… Siamo consa-            parole di Raffaelli: “Effettivamente       punti di riferimento molto interes-
                                             pevoli di aver fatto solo         siamo consci del fatto che è               santi: “Stimiamo molto gruppi
                                             un primo passo, adesso            difficile catalogare il disco all’inter-   come Fun>Da>Mental e
                                             per noi la priorità è farci       no di un genere specifico, ma              Transglobal Underground, così
                                             conoscere con dei live            questo è il risultato della formazio-      come Badmarsh & Shri, gente che
                                             set. Speriamo intanto             ne musicale di ognuno di noi. Io           è riuscita a creare uno stile
                                             che pubblico e critica si         provengo da un’area principalmen-          personalissimo fondendo ritmiche
                                             accorgano dell’uscita             te jazzistica, ma ho sempre                breakbeat con sonorità etniche. Li
                                             dell’album. Poi si ve-            ascoltato le cose più disparate:           abbiamo visti più volte dal vivo e
                                             drà…                              dalla classica al funk. Inoltre, ho        siamo rimasti davvero impressio-
                                                                               lavorato nell’ambiente discografico        nati dalla qualità del suono e dalla
                                                                               anche in ambito pop, ed ultima-            chiarezza della direzione”. E’
                                                                               mente ho realizzato parecchi               significativo questo focalizzarsi
                                                                               produzioni world music e chill out         sulla “chiarezza della direzione”:
                                                                               per la Halidon Records”. De                anche perché essa non limita, anzi
                                                                               Angelis: “Io invece ho ascoltato           aiuta la possibilità di muoversi
                                                                               rock per anni, poi – durante una           partendo da territori musicalmente
                                                                               mia permanenza a Londra – sono             molto vasti: “La ricchezza di
                                                                               rimasto folgorato dalla                    contenuti dell’ethno modale
                                                                               drum’n’bass: le prime produzioni           fornisce a noi musicisti stimoli
                                                                               della V Recordings, la Moving              sempre nuovi nel cercare una
                                                                               Shadow… c’era un fermento                  relazione trasversale tra Oriente e
                                                                               incredibile, era impossibile non           Occidente. Così come nella musica
                                                                               restare affascinati. Da lì ho iniziato     elettronica sono presenti i volti più
                                                                               ad appassionarmi all’elettronica in        diversi: chi ha bisogno di comuni-
                                                                               senso lato, ascolto breakbeat così         care con la forma-canzone (anche
                                                                               come le cose della Warp o della            se pensiamo che essa si stia un po’
                                                                               Rephlex”. Cosa succede quando si           destrutturando), chi invece lavora
                                                                               mettono insieme tutte queste               esclusivamente sul groove.
                                                                               attitudini? Succede, che molto             Dipende sempre dal brano, dal
                                                                               intelligentemente, si cerca di             modo in cui lo si vuole sviluppare,
                                                                               allargare il timbro espressivo, di         non c’è una regola fissa in parten-
                                                                               formare qualcosa che “respiri”             za”. Ecco che quindi in questo
                                                                               attraverso la contaminazione di            album dei Cimarosa si ritrovano
                                                                               sensibilità musicali diverse: “Il          momenti che fanno venire alla
                                                                               nome del progetto proviene da              mente la tromba jazz-futurista di
                                                                               Domenico Cimarosa, clavicembali-           Nils Petter Molvaer (gli impasti
                                                                               sta e compositore del ‘700.                sofficemente drum’n’bass di
                                                                               Volevamo infatti dare al progetto          “Nubes De Priza” e “Dayz Go By”),
                                                                               una connotazione italiana, da lì           schegge del tipico suono-Dorado
                                                                               questa scelta per il nome. Ma al           dei tempi belli, ci riferiamo ad
                                                                               tempo stesso abbiamo scelto sin            Outside e D*Note, ovvero armonie
                                                                               dall’inizio di far girare attorno a noi    modali, bassi corposi ed ossature
                                                                               due musicisti diversi a seconda            breakbeat (“Floor 5”, “Gare Des
                                                                               delle esigenze espressive. Nel             Etrangers”), esotismi elettronici
                                                                               nostro lavoro d’esordio hanno              occidentalizzati ma non stucchevoli
                                                                               collaborato Arup Kanti Das, tablista       in cui affiora addirittura una cassa
                                                                               indiano, Gilson Silveira,                  in quattro downtempo (“Plaza De
                                                                               percussionista brasiliano, la              Mayo”). Ma ci sono anche alcuni
                                                                               cantante Elisa Amistadi, il                pezzi che richiamano fortemente
text > Damir Ivic - photo > Monica Condini




                                                                               trombettista jazz Walter Civettini;        alla mente Elisa, quando può
                                                                               così come su tre brani ci siamo            permettersi di fare cose non
                                                                               avvalsi del contributo di un               banalmente commercialoidi
                                                                               quartetto d’archi proveniente              (soprattutto in “Where Life Hides”,
                                                                               dall’Orchestra Haydn di Bolzano. Ci        dove la prestazione vocale di Elisa
                                                                               siamo divertiti un sacco in studio,        Amistadi è davvero ottima: sarà
                                                                               anche perché alcune cose sono              una questione di nome?). Insom-
                                                                               nate da improvvisazioni                    ma, musica che si ascolta volentie-
                                                                               estemporanee. Un apporto prezio-           ri, e che può parlare a molti – la
                                                                               so in termini creativi è stato dato        definizione di musica pop, no?
                                                                               anche dal nostro fonico Fabio De           Senza però cedere alla castrante
                                                                               Pretis”. La risultante di tutte            tendenza di bilanciare col misurino
                                                                               queste forze (sembra quasi di              i suoni più annacquati, rassicuranti
                                                                               stare sui manuali di Fisica alle           e radiofonici, ma anzi, venendo
                                                                               superiori) è giocoforza un insieme         animati dalla voglia di mettere in
                                              Cimarosa Collective - Cimarosa   di equilibri contrapposti. Nessuna         piazza le proprie passioni musicali.
                                              Collective (Halidon)             estremizzazione, nessuna scelta            Un’attitudine positiva, un’attitudine
                                              www.halidononline.com            che vada in una direzione precisa          che può fare bene.
                                                                               rifiutandone altre: in questi casi il
                                             29
                                                                                                                                                           35
NELL’ANIMA TRAGICA DI
     UNA CITTA’ IMPERIALE

       Il dossier Ipercittà del numero scorso (#17),
        indagava il rapporto tra città, musica elettronica
         ed architettura. Buona parte dell’inserto era
          focalizzato sulla figura del musicista-architetto
           Iannis Xenakis. Ora l’Asphodel – etichetta
            dall’orecchio assetato di San Francisco – con
             inaspettata celerità ci fornisce nuovo mate-
              riale per l’itinere della sinfonia
               “iperurbana” architettonica.

               Zbigniew Karkowski, il curatore dell’operazione per
                l’etichetta californiana, riesuma un capitolo poco frequen-
                  tato del compositore Xenakis dedicato a Parsa - chiama-
                   ta dai greci Persepolis – la capitale dell’impero persiano
                    fondata nel VI secolo avanti Cristo. L’opera fu realizza-
                     ta nel 1971 e venne commissionata dall’allora Shah
                      Mohammad Reza Palhavi per commemorare l’anni-
                       versario della fondazione della città avvenuta 2500
                        anni prima.
                         Non furono solo motivi d’intrattenimento e di
                         celebrazione quelli che animarono il despota
                          persiano; non giocò certo un ruolo secondario la
                           volontà “abbronzante” dello Shah attraverso la
                           riesumazione delle antiche gesta dei “Re dei Re”
                            persiani quali furono Serse, Dario e Ciro, di cui
                            egli si considerava legittimo erede. Lo Shah Reza
                            Pahlavi commissionò dunque a Xenakis una
                             piece commemorativa dai tratti giganteschi,
                             faraonici, con oltre seimila comparse coinvolte,
                             da eseguirsi nel sito archeologico originario
                              della città morta, abbandonata da oltre 2000
                              anni. Persepolis era ancora impregnata di quel
                              fascino “funereo” che ammantava città antiche
                               come Ebla o Pompei, grazie alle magistrali
                               “rovine” che ne testimoniavano gli antichi
                               splendori.
                               Chissà quanto fu combattuto Xenakis, nell’ac-
                               cettare il “peloso” compito sonorizzante.

                              Persepolis disco è una anabasi
                             interdisciplinare. E’ un mondo intero ad essere
                             evocato, fitto di trame e rimandi profondi e
                             lontani; da Dario il Grande– il re dei Persiani
                             che iniziò la costruzione di Persepolis nell’impo-
                             nente altopiano iraniano del sud – ad Alessan-
                            dro Magno – che la distrusse duecento anni
                            dopo; dall’imponderabile mondo mitico-
                            politeista ellenico all’imperscrutabile mondo pre-
                            monoteista della religione di Zarathustra; dall’
                           Apadana – il gioiello architettonico di Persepolis
                           utilizzato come sala delle udienze e in grado di
                          contenere oltre diecimila persone – all’agorà-stoà
                         – la piazza e il portico delle antiche città greche;
                        due concezioni dell’architettura che individuano e
                       accentuano le discontinuità tra i diversi “orizzonti”
                      dello spazio urbano esperiti dall’uomo nell’antichità:
                     il primo relativo alla polis e alla democrazia greca, il
                    secondo alla capitale dell’Impero e al dispotismo
                   orientale. Libertà e tirannia dunque a confronto in due
                  modelli socio-culturali antitetici e antagonisti: Grecia e
                 Persia, archetipi d’Occidente e d’Oriente. Ed è ancora
                 una città, Persepolis, a riassumere, a dare forma, al
                pensiero di una civiltà e a essere il terreno in cui si
               misura lo “scontro”: ma forse lo Shah scegliendo il


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  • 1. 2 BLUE PITTORI DI PAESAGGI ELETTRONICI Dentro a un labirinto di spazi, fuori dall’uniformità dei tempi e delle musiche correnti, nasce il progetto elettronico 2Blue. Lo scopo di questa avventura, a metà tra il mondo dell’arte e del suono, è di scuotere le vecchie forme della musica urbana tracciando alcune linee mobili tra l’architettura, il design sonoro e il breakbeat della scienza ritmica contemporanea. Sospesi tra dancefloor, spazi urbani e gallerie d’arte, il duo dell’ elettronica turchese esordisce con la sonorizzazione del libro-catalogo delle opere di Andrea Chiesi, committente pittorico e specchio su tela del progetto aurale dei 2 Blue. In definitiva l’ambizione di 2 Blue è quella di fondere pensiero verticale e sonorità spaziali; di essere ponte tra le diverse contemporaneità esplorate da realtà pulsanti come lo P.S.1 di New York, il Sonar di Barcellona e le gallerie d’avanguardia come la Laljeputin di Trieste. E’ arrivato il momento dell’advanced sound painting? 48
  • 2. Abbiamo rivolto alcune domande a te freddi, in frequenze metalliche, Enrico Marani, spregiudicato in un uso diffuso di stanze molto architetto e agitatore elettronico, ampie in cui disperdere il suono. Il portavoce dei 2 Blue, e Luca timbro è l’aspetto in cui il piano Roccatagliati – dj maffioso e percettivo si intrinseca fra udito scienziato eterodosso del ritmo, vero e proprio e visione. Crediamo sprofondati nelle ottomane sia l’ambito in cui il suono “si avvizzite del Chemical Lab… vede”. Quali sono le motivazioni, Per finire, cosa pensate della musicali e non, dietro al pro- scena elettronica italiana e getto 2blue? In primis è un internazionale? Ne siete progetto maturato intorno al rappresentanti in qualche Maffia, dove ci siamo conosciuti ed modo atipici… abbiamo iniziato a discutere di Abbiamo amato questa musica fin musica; poi molto lentamente è dalla più tenera età, dall’epoca dei maturata una identità che da un Kraftwerk a “Domenica In”. La lato è debitrice della club culture e scena elettronica italiana è rappre- dall’altro della musica eletronica sentata da un manipolo di artisti che sconfina nella contemporanea. con cui si potrebbe uscire a cena 2blue cerca la propria dimensione senza occupare molti tavoli in un in spazi alternativi ai club, come le ristorante... il pubblico magari gallerie e i musei, collaborando con occuperebbe i posti rimasti liberi. artisti, registi e altri “attori” delle Come dire siamo due gatti. A più disparate “arti visive”. Nel XXI meno di non considerare fenomeni secolo appare con evidenza, a come Albertino e company quali nostro avviso, come la parola non possibili alfieri del suono elettroni- sia più uno strumento sufficiente co. In sostanza non c’è una scena per “dire” dell’opera artistica. La elettronica italiana, che raccolga musica può invece occuparsi di uno scambio fecondo. A parte questo ambito “non detto”. La poche eccezioni, regnano gelosie e motivazione principale del nostro ripicche varie da retrobottega. agire sta nel fondare un progetto Cosa che ci lascia sempre stupe- aperto, indirizzato verso l’elettroni- fatti. Un senso profondo dell’agire ca più sperimentale e di ricerca, elettronico, ad esempio nella cercando un’interazione con le arti composizione, è legato infatti figurative. all’infezione fra artisti e al libero circolare di suoni ed idee, vedi alla Quali difficoltà avete trovato voce campionamento. Crediamo nel lavorare su tematiche molto a questo aspetto e amiamo pittoriche dato che la vostra considerare i 2blue un progetto opera è la colonna sonora di aperto: la collaborazione con alcuni quadri di Andrea Chiesi? Andrea Chiesi è esplicativa in Nessuna difficoltà. Si è trattato proposito. Il medium elettronico semplicemente di assumere un rimanda inoltre ad una scena atteggiamento artistico aperto alle globale e non a dei confini nazio- sollecitazioni che giungevano nali. In ogni caso, allargando il dall’artista con cui stavamo discorso a una scala planetaria, lavorando. Anzi, sono state proprio crediamo si possa dire che molti le sue indicazioni che hanno musicisti elettronici non riescono a generato spesso il suono e le superare la soglia dei cinque composizioni. Siamo stati onorati album: mancano cioè di quella text > Paolo Davoli - photo > Stefano Camellini di aver lavorato con Andrea, robustezza artistica, di quel discutendo con lui e tenendo bisogno di dire, che vada oltre il davanti agli occhi i suoi quadri sound del momento. Manca come spartiti virtuali. Questa l’elaborazione di un percorso dimensione di lavoro “a program- artistico o esistenziale che non sia ma” pensiamo sarà la prospettiva strettamente legato alle esigenze preferenziale di 2blue. del dancefloor o del mercato. Per questo motivo rispettiamo molto Partendo dalle teorie estetiche Aphex Twin o dei molossi come i di Klee, Kandinskj o Merleau- Kraftwerk. Ponty sull’astrattismo e sulla visione, quale influenza può avere sul suono l’optometria? 2 Blue - Fattore Sonoro Essenzialmente si tratta di un’in- cd (Kom Fut Manifesto - Italia fluenza legata alla timbrica, ai 2003) cromatismi del suono. Ne parlava- Andrea Chiesi - Monografia mo con Andrea, facendogli notare (Lipanjepuntin) come il blu metallizzato di molte sue opere ed il gelo che le pervade si riverberi in suoni particolarmen- 49
  • 3. A COME HOUSE (Mario Caminita) Gabriele D’Andrea & Andy Drag ‘n’ Drop – Bella Santos – Reset EP (Mantra Funk – Demorou (Di Più?) Rumba (Stor Disco) Una Vibes ) Ancora un altro bel Rimango in scia per segnalarvi coppia già collaudata quella di colpo messo a segno da Santos uno un’altra produzione italiana Gemolotto e Massimino ancora dei pochi produttori italiani capaci di tribaleggiante, o se preferite affascinati dalle sonorità rockare (passatemi il termine) la latineggiante, se vogliamo essere latineggianti, ma niente a che dance dei giovani di oggi, perchè in precisi si tratta di musica vedere con il periodo di Sueno realtà parliamo di musica giovane afrocubana perfettamente adattata Latino. Qui siamo in piena fatta per i giovani, che non storcono in chiave house, grazie a questo batucada, un groove indiscutibile il naso all’ascolto di contaminazioni connubio tra il Maestro Heraldo Da ed un riff di fiati che arriva al di varia estrazione, e che magari Silva & Rodrigo Amaral , postisi punto giusto , proprio per non non amano le catalogazioni, perché (virtualmente) nelle mani dei due rendere il tutto un po’ monotono.Il in realtà sarebbe difficile catalogare produttori. E quindi un turbinio di disco è stampato su un solo lato lo stile di Santos, di una cosa potete timbales e sax che giocano (almeno quello che mi è capitato star certi, che quando c’è da dare alternandosi e groovando su una per le mani) dovrei forse intender- potenza lui non è uno che si rispar- ritmica di tutto rispetto. Un’unica lo come un test , o “poco tempo a mia, e lo sanno bene soprattutto i dj versione da prendere seriamente disposizione per farne un’altra internazionali, come Pete Tong o in considerazione, le altre sincera- versione?”. Fatboy Slim o ancora tanti altri dj mente mi danno l’impressione di (purtroppo pochi italiani, Nemo un esigenza per riempire il resto propheta in patria), che amano il del vinile (Avranno fatto meglio suo stile. E così dopo l’energia Gemolotto e Massimino?). Bob Sinclar – The Beat distribuita con il suo dj set in goes on (D vision) C’era da occasione dell’evento Reset svoltosi aspettarselo che quanto prima il a Bologna un paio di mesi fa, che più veloce se lo sarebbe vedeva anche la presenza di Timo Jolly Music - Talco Uno accaparrato.Un disco di sicuro Maas , X-Press 2 , Richard Scanty... (Illustrious) Jolly Music, due effetto sia in pista sia in radio. Il ecco che pubblica un nuovo EP ragazzi romani ispirati dai suoni soggetto in questione non ha dedicato proprio a quelle atmosfere elettrodance di fine 70 inizi 80,e sicuramente bisogno di troppe due traccie che tra l’altro suonò per che già da qualche anno manipo- presentazioni. Dj e produttore da la prima volta proprio in quella lando i suoni elettronici sono oltre 15 anni, Bob Sinclar ha di occasione, e che considerando riusciti ad aprirsi un varco impor- recente sfornato questo brano l’effetto che hanno sortito , ha tante nel mondo della dance destinato a diventare una hit voluto includerle in questo disco. Nel internazionale . “Talco uno” è uno mondiale. Oggettivamente aldilà di Lato A c’è “It’s Da House” in pieno di quei dischi che tiene alto il buon ogni possibile retorica, questo stile Santos, pattern ritmici possenti nome dei produttori italiani brano è un ulteriore conferma che si avvinghiano ai demoniaci all’estero, non a caso è stato (casomai ce ne fosse ancora sinth costruiti per una configurazio- parecchio suonato da illustri dj’s bisogno) che anche i dj’s più ne da rock elettronico dell’anno internazionali (tra gli eletti l’im- “fighi” sanno bene che sonorità 3000, e giù dritto nel più profondo mancabile Pete “Mida’s touch” creare se vogliono fare i soldini. delle coscienze di chi balla e non Tong) prima di essere ufficialmente Per l’occasione il bravo Bob ha vuole sentire menate su questo o su publicato con due versioni curate affidato i remix a chi di dovere, quello, pura energia rock dritta allo da altrettanti team vincenti, come come “Roger Sanchez” che senza scopo. Non per essere ripetitivo ma “Tiefschwarze” , sempre fedeli al discostarsi più di tanto dal tema tenendo in considerazione una certa loro sound accativante con una originale si è limitato a esterofilia che contraddistingue linea di basso iper trainante che “tribaleggiare” le ritmiche, con un buona parte di noi italiani, ci terrei a supporta un cantato maschile risultato non sconvolgente ma farvi sapere che il disco già circola sicuramente originale . E poi c’è la efficace, e poi “Junior Jack” che da un pò in Inghilterra e che i versione dei “Mutiny” più minimali evidentemente non ha ancora consensi non hanno tardato ad nella scelta dei suoni, sempre voglia di stupirci e non cambia di arrivare, piazzandosi immediata- fluttuando tra VCA e Oscillatori e un rigo le soluzioni di arrangia- mente tra le buzz charts proprio di quindi rispettando la filologia mento a lui (e Kid Creme) tanto Pete Tong. Ma torniamo al disco sul elettronica tanto cara ai Jolly care negli ultimi mesi, certo di un lato B ci sono due tracce “U#1” dove music, caratterizzando il tutto con risultato che non vi deluderà, le ritmiche cavalcano tra il breakbeat alcuni interventi (campioni) di soprattutto in pista.Anche qui ed il funk sostenendo una poderosa tromba non proprio definiti ma che provare per credere. linea di basso (roba che se provate a trovo ben calibrati nel contesto suonarla con il giusto volume generale.Se non avete avuto buttate giù i palazzi) da urlo, e per ancora l’opportunità di ascoltare chiudere l’ormai classico dj tools , queste tracce sappiate che avete che per l’occasione si chiama “X perso del tempo. Provare per Press Tool”, ovviamente ispirato credere. sempre alla serata Reset e alle mentalizzazioni(?) del trio presente all’evento. Insomma un Santos in piena forma. 61
  • 4. Bomboniera - 16x16x10 cm (scatola chiusa) tecnica mista ADRIANO PERSIANI “STRABILIA” E GIOCATTOLI NOTTURNI (ORSETTI, TASSIDERMIE E PICCOLE LENZUOLA) Cenerentola è diventata regina Volgiti, volgiti, guarda: c’è sangue nella scarpa. solo perché i rispettivi piedi di Strettina è la scarpetta. Anastasia e Genoveffa non poteva- La vera sposa è ancor nella casetta. no “semplicemente” entrare nella (Jacob e Wilhelm Grimm) scarpetta di vetro “sposa principe”. Questo è quanto la tradizione orale tramanda per conciliare il sonno dei bambini. Ma nonostante l’opportuna mutilazione censoria con cui da sempre è raccontata la fiaba, la “realtà” è un’altra. Le sorellastre si tagliarono un dito ed un pezzo di calcagno e finalmente s’ infilarono la scarpa, il principe intese l’inganno dal sangue che sgorgava in rivoli sul suo cavallo bianco e sposò infine la famigerata protagonista. La stessa sprezzante ironia con cui Jacob e Wilhelm Grimm macchiano di sangue i pastellati paradisi dell’infanzia, la si ritrova magicamente nell’opera di Adriano Persiani. Per una sua personale capacità di rivelazione di qualcosa d’altro di notturno, micidiale e inquietante di quel perduto mondo tenero d’orsetti e di balocchi, di animalucci imbalsamati e di lenzuolina infantili, Adriano Persiani si dedica alla creazione di suppellettili tragicamente buffe, nelle quali, se da un lato si evidenzia una disarmante innocen- za e dolcezza di bambino cresciuto in fretta e furia, dall’altro si comprende una sorta di psicopatologia come di chi ha prematuramente acquisito la percezione feticista del suo interno molle (le feci e le urine, le budella e gli intestini, le lacrime e il sangue, il vomito e la saliva). Con “Sempre...” - 24x36x16 cm (circa cad.) tecnica mista 70
  • 5. tali presupposti, vediamo dunque Nella notte c’era una volta l’artista avventarsi con infinita una realtà che soffriva d’insonnia dolcezza chirurgica sui balocchi Allora la fata matrigna veniva spelacchiati che tutti dimenticano e realmente la prese per mano negli scatoloni impolverati delle la re la re la realtà proprie cantine, e, nel suo perso- (Luis Aragon) nale istituto di medicina legale (in cui l’atmosfera è come sempre soffusa di rosa confetto), lo vediamo alle prese con strani esperimenti di anatomia in cui le cavie sottoposte sono proprio arruffati cagnolini e infeltriti orsetti (tra i quali la famosa icona pop dell’ammorbidente Coccolino) che vengono di volta in volta sezionati, Adriano Persiani mette sangue nel demoni alle prese con pelucchi e annegati, soffocati nel talco, marzapane. Decide una sospensio- sfilacci similari alle interiora di mummificati e imbrattati di acide ne emotiva che sta tra il divertito e qualche loro vittima. La “classifica- colorazioni transgenetiche. Ma in l’impaurito, tra il senso di tenerez- zione” potrebbe continuare oltre, questo suo tentativo di rivelazione za e l’istinto sadico, tra l’adorazio- ma l’esito strabiliante d’ogni opera di una drammatica presenza ne e lo schifo, tra la maternità e la rimane immutato. Pertanto, d’atroci fluidi corporali all’interno di morte. Il suo lavoro è volto infatti incurante e disinteressato alla questi giocattoli (con quelle stesse alla ricontestualizzazione artistica metropolitana attualità del presen- intenzioni catartiche della Body Art dell’ingenuo e sereno mondo te, ma anzi, come un inconsapevo- performativa dei tardi anni Settan- infantile in termini tali da esaltarne le frequentatore dell’entourage ta), il fine che emerge dalla sua le valenze ironiche e surrealista del “Café de la Place opera è una sorta di scarto ironico sadomasochistiche, grazie alle Blanche” (specialmente quando e leggerezza ludica (la stessa con quali arriva a metterne in risalto prendeva il caffè impellicciato cui il “piccolo chimico” giocherella l’irrimediabile assenza di vita. l’amica e musa Meret Oppenheim), con il gas “Zyklon B”), attraverso Adriano Persiani si diverte (o forse la quale, è indicata la constatazio- Neanche a dirlo, l’altro principale no) nella creazione di un desueto ne e mostrazione di un rassicuran- interesse dell’artista è l’intervento neoreliquiario contemporaneo con te materiale di gommapiuma e su un quotidiano bestiario sottopo- tanto di teche in vetro (o soffice interno per cuscino. sto all’arte della tassidermia. plexiglas). Lì dentro, protette e Avvenuta in questi modi ciò che si L’assenza di vita, o meglio, la vita adorate, si susseguono le rare potrebbe definire come una disidratata (ma pur sempre apparizioni fiabesche sopra spaesata riappropriazione consa- conservata e resa quasi eterna) di descritte, che forse, proprio per la pevole del giocattolo così come granchietti, fagiani, coccodrilli, loro caustica e bizzarra bellezza, deve essere (senza carne, feci e piccioni e scoiattoli, viene per così potrebbero avere ideale collocazio- urine, intestina e budella, lacrime dire enfatizzata e immessa di ne tra i deliranti cadavres exquisis e sangue, vomito e saliva), si calore attraverso deliziose collezio- di certe mostre parigine degli anni delinea chiaramente una pratica ni haute couture memori dell’arte Trenta, nelle biblioteche di certe indicazione per la corretta fruizione sartoriale del mondo piccino di fate vecchie case vittoriane e nella dell’opera. In sostanza, dopo una e gnomi. Adriano Persiani cuce e cameretta dei giochi di Mercoledì prima percezione di simulata ritaglia cappucci e mantelline, Addams. atrocità verso quei piccoli corpicini, vestitini, mascherine e copricapi emerge una sensazione di delicata rosa di pannolenci che, come in Meticoloso microchirurgo, giocatto- piacevolezza e uno stupore una colta allucinazione onirica, laio barocco e aristocratico sarto fanciullesco capace di sollevare e vengono fatti indossare ai piccoli delle favole, Adriano Persiani tenta alleggerire l’intensa peculiarità cadaveri, denaturandone in questo l’iconismo artistico di due concettuale delle opere. modo le loro macabre e tematiche “semplici”. Il gioco e la angoscianti caratteristiche. E’ morte. Il loro confondersi a Gli appunti di tali esperimenti di quindi possibile ravvisare un vicenda. Il dolce annientarsi l’un microchirurgia sono presi a biro ribaltamento percettivo per il l’altro. Come se, il patologico rossa su lenzuola imbottite. Il quale, allo spontaneo timore e sentimentalismo di quando si culla disegno regressivo (o di bambino disgusto per le “cose della morte”, il proprio amico orsetto, fosse rinchiuso in orfanotrofio), minimale si sostituisce candidamente un capace di distruggere l’orrore della e sofferto, descrive atroci sorriso amaro e una vaga, nostal- morte. E viceversa. menomazioni d’antichi amici gica allegrezza quasi circense. orsetti. Il supporto tessile è intriso Così, a svelare il melanconico e fiorato di quei fiorellini delle sense of humour del quale si serve culle. Progressivamente, le l’artista, si dispiega tutto un text > Patrizia Silingardi lenzuola imbottite diventano repertorio neo-oggettuale estre- sculture raffiguranti esanimi orsetti mamente chiassoso, pittoresco e forse assassinati e gli gnomi kitsch che si rivela affine alle “Non ci posso pensare...” decidono di appartenere al Ku Klux surreali naturalia delle Mostra personale di Adriano Persiani a cura di Marco Mango con intervista di Klan. Un cranio di cane viene wunderkammer secentesche. Daniele Astrologo vestito come la Barbie e uno Piccoli cortigiani e mascherate spaventoso animaluccio ibrido presenze funambole, incredibili prossimamente presso interno&dumdum viene idolatrato. Si crea il prototipo comparse del teatro elisabettiano e Bologna, via S. Maria Maggiore 4 degli omaggi che Isabella D’Este (o ieratiche divinità zoomorfe assise info: 051.251557 – 338.9583766 internoedumdum@libero.it Lucrezia Borgia) distribuirà il su cuscini di broccato, saturnine giorno delle sue nozze. Di nuovo, vestizioni di feltro e carnevaleschi 71
  • 6. ARTE ACCIAIO ARCHITETTURA L’etichetta berlinese Scape ha creato un connubio singolare ma efficace tra suono e territorio. All’interno del suo catalogo ha ospitato artisti di tutto il mondo, dal californiano Kit Clayton al cosmopolita russo-berlinese Andrew Pekler, tutti accomunati da una precisa identità stilistica. Il suono Scape coniuga infatti minimali sequenze di pieni e vuoti in movimento, schegge dub, romanticismo urbano; il demiurgo Scape, Stefan Betke sembra aver fatto suo il motto dell’architetto tedesco Mies van der Rohe: less is more. Berlino, 2002. La città, dopo gli Pole, fondatore della Scape. Clayton e Burnt Friedman. La cifra storici eventi che risalgono ormai a Musicista attivo da tempo in di lavoro prodotta dall’etichetta, più di dieci anni fa, ma dei quali campo elettronico, ha trovato la proprio per la sua recente appari- tutti noi già portiamo un nitido dimensione ideale di zione nell’attuale panorama ricordo “televisivo”, è ancora oggi sperimentatore e innovatore musicale tedesco, non è ancora un cantiere a cielo aperto. Profon- proprio con la sua etichetta, nella rilevante dal punto di vista de trasformazioni ne stanno quale hanno spazio artisti che, al quantitativo, tutt’altro invece da ridisegnando il volto. pari di quanto avviene in campo quello qualitativo (si contano A questi fermenti urbanistici si pittorico, sembrano riconducibili ad comunque già diverse raccolte e accompagna un altrettanto intenso un unico canovaccio espressivo, lavori di remix collettivi). La strada nascere di locali, personaggi e tanto che non è azzardato parlare intrapresa, infatti, sembra essere movimenti che sembrano avere di vero e proprio movimento, ben delineata: forme ritmiche trovato la loro dimensione più considerarlo una sorta di avan- assai leggere, appena accennate, naturale, in campo musicale, guardia. forti influenze dub e jazzy (proprio nell’elettronica e nelle sue forme Alcuni di questi artisti sono Andrew Pekler ha nel suo DNA musicale più ardite e sperimentali. Pekler, di origini californiane, una forte impronta jazz) il tutto Uno dei più interessanti personaggi autore dell’ottimo Station to filtrato dai computer e dalle berlinesi, anche se non originario Station (2002), una delle opere macchine dalle quali Betke ha della città, è Stefan Betke, in arte maggiori finora della Scape, Kit preso il nome (il Waldorf 4-Pole è 50
  • 7. un filtro da lui utilizzato). le altre arti può aiutare a meglio struttura portante dei loro quadri Per apprezzare al meglio il concet- comprendere il linguaggio musicale musicali. to musicale espresso da Pole della Scape. Si tratta quindi di qualcosa che occorre tuttavia una sorta di Nella pittura, effetti ottici di forme stimola l’attenzione, qualcosa di sforzo: nessuno dei singoli suoni e colori, bagliori e guizzi sulla tela, intelligente che spinge l’ascoltatore che formano i suoi pezzi (veri e evocano paesaggi immaginari nella a compiere quello sforzo, quel propri incastri sonori) va recepito fantasia del pubblico, è il caso processo di elaborazione dell’im- come tale, bensì come elemento della cosiddetta optical art: la magine o del suono, che si descri- portante di un qualcosa in diveni- struttura del quadro, o della veva in precedenza. re. Come si diceva prima può composizione musicale, come nel Va ricordato infine che Betke, oltre trattarsi, ad esempio, dell’accenno caso degli artisti della Scape, a produrre ottime cose attraverso di un ritmo. Si intuisce quale sia, funzione come progetto mentale, l’etichetta, continua a portare in lo si apprezza, anche se assai esile l’opera si riduce a forme elementa- giro i suoi personalissimi set per i text > Francesco Marchese nella sua struttura. È l’astrattismo ri e geometriche (particolare clubs di tutti i paesi, accompagna- dei suoni, a caratterizzare la curioso: l’importante esponente to di volta in volta dai vari artisti musica di Stefan Betke. Il risulta- italiano dell’Op’Art, Massimo che fanno riferimento alla Scape. to, soprattutto nel caso dei diversi Salvadori, è egli stesso un musici- Sul sito dell’etichetta, dalla grafica album di Pole, 1, 2, e in particolare sta). Lo stesso si può dire nell’am- e dai contenuti naturalmente 3, uscito nel 2000, è l’espressione bito musicale degli artisti apparte- minimal, si troverà l’indicazione di più concreta di quello che tradizio- nenti all’etichetta tedesca: echi tutte le date dei prossimi mesi. Per nalmente viene definito dalla dub, suoni sospesi, rumori di fondo ora gli appassionati italiani dovran- critica o dagli amanti dei generi (noise) che potrebbero essere no aspettare o dirigersi verso i etichettati, minimalismo elettroni- tranquillamente estrapolati e isolati luoghi mitteleuropei cuore di co. dai cantieri che contribuiscono alla questi suoni, quali Vienna e Proprio il parallelo con la pittura e trasformazione berlinese, sono la Berlino. www.scape-records.com www.scape-music.de www.pole-music.com 51
  • 8. PREDESTINATO INCONTRO CON PHIL ASHER “La musica è veramente la mia vita: lavoro su di lei tutto il giorno, lo studio è a casa mia. Ma anche mia moglie è nella stessa situzione, pure lei la ama (e la suona pure). Quando vado in macchina l’autoradio è sempre accesa, quando sono fuori vado in posti dove c’è musica, quando vado a fare shopping entro sempre in negozi di dischi…” 36
  • 9. Evidentemente ci sono davvero delle L’avvento della house ha portato Brown”: ma questo è un maledetto persone predestinate. Phil Asher è ad una sorta di democratizzazione, complimento, accidenti!! Ma non una di queste. Personaggio ormai musica che tutti, anche i meno per loro. Che gente…”. A questo veterano della club culture inglese, è coordinati!, possono ballare”. Ora, punto Asher approfondisce il sempre rimasto in qualche modo a distanza di più di dieci anni, si discorso; mena fendenti, fa nomi e sotto traccia, senza raggiungere mai parla placidamente di club culture, cognomi: “In giornali come Jockey una fama da stella della console e come se fosse qualcosa di scontato Slut parlare male (a ufo) della della produzione – eppure la sua e dato per acquisito, qualcosa gente fa figo, perché dà l’idea che attività continua infaticabile, la lista penetrato a pieno titolo nella sei forte, che non hai paura di di dischi in cui ha messo il suo tocco geografia sociale, alla pari di rock, nessuno, che sei incorruttibile. Ma eclettico è virtualmente infinita così classica, jazz. Eccesso di ottimi- il dato di fatto è che loro i dischi come non conosce sosta la sua smo, o realtà dei fatti? “Sì, la club spesso manco li ascoltano, partono attività di dj. Una curiosa contraddi- culture esiste, è qualcosa di già col preconcetto, e con l’idea di zione: ma questa intervista, fatta a tangibile; dal momento in cui in farsi grossi stroncando di qua e di Milano in occasione di un suo dj set qualsiasi città c’è almeno un club là. Io ho deciso di non aver mai ai Magazzini Generali, svela i motivi nel raggio di due chilometri più a che fare con iDJ e con del perché di tutto ciò… ascoltate le quadrati, è evidente che sotto Mixmag, e mi sa tanto che a breve parole e il piglio di Phil Asher (per dev’esserci per forza anche una estendo questo embargo anche a altro molto gentile e disponibile, con cultura”. E di questa cultura, Asher Jockey Slut”. Facile immaginare il noi), e capirete. Partiamo dalla è uno dei personaggi decisivi e risultato: “I giornalisti? A noi ci predestinazione: “Mio padre era il influenti? Almeno per anzianità di odiano. Noi chi? Diciamo la scena manager di un negozio che faceva servizio, si potrebbe dire di sì… West London. Continuano a dirci parte di una catena commerciale: fin “No, non sono per intenderci uno “Ehi ragazzi, la scena broken beat da piccolo il negozio di dischi mi di quelli che dà la direzione alle è morta”, come se un altro agnello sembrava il posto più naturale, caldo cose… sono semplicemente uno sacrificale fosse stato allegramente e confortevole del mondo. Quando che fa il suo. Ascolto tipi di musica sgozzato, in attesa che ne passi un gironzolavo tra gli scaffali a nove, diversissimi, non ho un viaggio o altro. Bella roba, no? A noi non dieci anni, mi sentivo già un piccolo una missione. Al massimo posso danno fastidio le critiche, perché adulto completamente indipendente, dire che mi interesse essere noi per primi siamo critici fra di noi ed era una sensazione meravigliosa. sempre fresco, tirare fuori cose e anche verso l’esterno, ma in certi Non mi sono neanche accorto di che suonino bene, che siano vitali modi si va oltre. E vorrei sottoline- quando ho cominciato davvero a fare (per qualcuno lo sono, per altri no: are anche che un conto è essere collezione di dischi, tanto la cosa era ed è normale così). Ma non credo critici verso la musica, un conto è naturale ed inevitabile. A scuola di essere uno che detta le coordi- esserlo verso le persone facendo organizzavo delle grandi nate dell’evoluzione della club finta che sia invece solo una compravendite di dischi, grazie anche culture… 4 Hero, Daft Punk, questione di musica”. A questo a quello che mi passava mio padre. Basement Jaxx, Bugz In The Attic: punto è d’obbligo spendere su Ed è scuola che ho cominciato, loro sì che sono dei personaggi che quello che, dopo una decennale appena possibile, a fare pratica come spostano il corso degli eventi”. carriera, è in realtà il debutto di dj. Insomma, quando i parenti mi E’ per vero che il giro di amici di Phil Asher con album a suo nome, facevano la classica domanda del Phil Asher, tutti quanti coinvolti nel il suo primo progetto sulla lunga cosa volessi fare da grande, la mia team di produzione Restless Soul, durata, che esce su etichetta risposta è sempre stata solo una: più alcuni sodali ad honorem come Versatile: “Andando di metafora: fare musica”. Patrick Forge o i 4 Hero, hanno diciamo che “Focus” è come un Per tutti i wannabe music makers gli significato non poco all’interno ometto un po’ strano, che va un anni dell’acid house hanno rappre- della storia della musica da club po’ di qua di là, che non sa bene sentato quello che per la generazione inglese, anche per una scelta da dove arriva e qual è la sua precedente è stato il punk: la estetica fortemente connotata: un meta, ma ha sempre presente consapevolezza che le cose si eclettismo che tende a privilegiare dove sta e cosa sta facendo. possono fare, non importa quanto il capitale storico della black music, Nell’album ci sono tracce felici, siano nuove, quanto siano di rottura reinterpretandolo ora con freschez- tracce malinconiche, tracce rispetto alla situazione contingente – za, ora con devozione, ora con aggressive, tracce rilassanti. Non anzi, proprio per questo motivo ironia. La “West London Scene”, c’è nulla di organico nel suo diventano ancora più travolgenti ed come viene chiamata… “Ci consi- complesso, ma ogni singolo emozionanti: “La rivoluzione dell’acid derano una “scena” più che altro episodio vuole comunque suonare house è stata indubbiamente una perché non riescono a capirci. Noi vivo e pulsante”. In mezzo a tutti rivoluzione per tutti. Personalmente, non vogliamo escludere nessuno: questi stimoli, quale può essere il all’improvviso mi ritrovavo fra le ci limitiamo a incontrarci, a fare la punto di riferimento per la bussola mani dischi che suonavano in una nostra cosa, alcuni ci trovano dell’ispirazione? La risposta arriva text > Damir Ivic - photo > web maniera incredibile, tipo, che so?, le interessanti, altri no… sta tutto immediata: “La mia ispirazione prime cose di Todd Terry. Avevo qui. E’ vergognoso certo tratta- arriva tutta dal mio bambino (dice sempre amato ascoltare tutti i tipi di mento che abbiamo ricevuto, proprio così, usando la parola musica, e quindi era doppiamente quando in realtà il problema era italiana, NdI). Da mia moglie, e da emozionante ritrovarsi fra le mani che certi giornalisti non capivano lui: guardarlo, stare con lui, qualcosa di completamente nuovo, e bene cosa stavamo facendo, e giocare con lui è una cosa meravi- che era anche fruito dalla gente in nella loro ristrettezza mentale gliosa. La cosa più bella che possa maniera completamente inedita. questo li spaventava, e una volta immaginare”. Sono contento di aver visto nascere e spaventati pensavano di stare più crescere tutto questo. Prima nei club al sicuro se ci attaccavano. E poi furoreggiava la scena del rare sono ridicoli: per stroncare alcune groove, ma lì se non eri un ballerino produzioni del nostro giro dicono in Phil Asher - Focus (Versatile) più che abile avevi meno occasioni tono dispregiativo “Massì, sembra www.versatilerecords.com per godere di tutta la faccenda. una roba di Roy Ayers o di James 37
  • 10. BAD COMPANY LA POTENZA DEL DRUM’N’BASS Se ascoltate drum’n’bass, è era pronto il secondo LP, “Digital impossibile che non conosciate i Nation” (2000), nella quale erano Bad Company. Anzi, se vi siete presenti i pezzi che tutti i maggiori avvicinati a questo genere solo djs spingevano da mesi, come negli ultimi anni è molto probabile “Son Of Nitrous”, “Crucafixion”, o dell’uscita ufficiale il terzo LP “Shot Down On Safari”. Anche solo che sia stato per colpa di uno dei “Breathe”. Il suono è sempre loro pezzi. La loro storia è, in energico, possente e senza leggendo il nome dell’album si breve, la seguente: i Bad fronzoli, ma inizia a prendere un capisce che ormai i cattivi ragazzi non sono più tali, i dubplates Company, conosciuti anche come pò di respiro con vocals e melodie, )EIB(, sono un quartetto nato sintomo di una necessaria evolu- firmati )EIB( spinti dai dj di spicco dall’unione del duo Future Forces zione per evitare di diventare dei negli ultimi mesi rivelano che c’è ancora tanta voglia di fare casino Inc, composto da Maldini e D- cloni di sé stessi. La prolificità del Bridge, autori delle prime releases quartetto è impressionante, anche con spaccapista che entrano in della ormai arcinota Renegade se le produzioni erano ormai testa al primo ascolto, come “The Hornet” e “Torpedo”, ma che anche Hardware, con l’altro duo Fresh & affidate quasi esclusivamente a Vegas, che faceva parte del roster Dan ‘Fresh’ Stein, dopo pochi mesi il filone della d’n’b più musicale e dell’etichetta Metro. Prima di incominciò la saga dei 3 EPs “Book housey tanto in voga negli ultimi mesi ha contaminato il loro sound, coalizzarsi erano solo dei produtto- Of The Bad”, nei quali l’evoluzione ri come altri, ma quando nel 1998 continua, l’atmosfera si distende e come testimoniano “Jelly Bean” e irruppero con “The Nine” vennero il suono diventa più festaiolo, “Dr Schevago”. Per non parlare di “Start The Fire”, un putiferio immediatamente elevati al rango come testimoniano “Dogs On The di superstars. Il loro stile era Moon”, “Ladies Of Spain”, “Rodeo” sonoro scatenato da una selva di semplice e immediato: beat e “Mindgames”, nonché il già percussioni devastanti e liriche ragga a volontà manco fossimo potente e veloce, bassi invadenti e classico “Planet Dust” che riusciva reece a fine battuta che scatena ad unire l’usuale potenza )EIB( tornati nel 1992. Ma non è finita l’urlo del pubblico. Dopo “The all’allegria di un synth vorticoso. E qui: c’è già in cantiere un nuovo singolo per la Prototype nato dalla Nine” non avevano nessuna per finire in bellezza il 2001 ci intenzione di tornare nell’ombra e hanno dato la loro personale fusione di “Planet Dust” e pubblicarono in sequenza “The interpretazione dello swingbeat “Speedball” (e infatti è intitolato “Dustball”) la cui uscita è prevista Pulse” sulla Prototype di con “Space Hopper” (RAM Grooverider, l’EP “The Fear” ma Records). Arriviamo ad oggi e per il 2003 e addirittura un altro soprattutto il mastodontico LP potremmo pensare che la vena singolo per la RAM Records. E se eravate presenti al Reset 02 lo “Inside The Machine” (1999) che creativa degli )EIB( si sia esaurita, text > Luca Maini (luca.m@basebog.it) - photo > web ottenne un successo di critica e dal momento che a loro nome avete sentito, perché Andy C ha pubblico paragonabile solo a pochi hanno pubblicato solo un singolo l’esclusiva di “Elm Street”, questo fantastico pezzo trascinante oltre altri nell’ambito drum’n’bass. Non nel 2002, “Rush Hour”, ma in passò nemmeno un anno che già realtà è già pronto e in attesa ogni limite. In mezzo a questa impressionante tabella di marcia, Fresh nell’inizio del 2001 ha avuto anche il tempo di contribuire alla nascita di un forum, chiamato Dogs On Acid (www.dogsonacid.com), che in pochi mesi ha chiamato a raccolta migliaia di membri da ogni parte del mondo (il sottoscritto è il numero 2620) diventato un punto di riferimento per l’ambito drum’n’bass e contribuendo allo sviluppo della scena in modo determinante. Bad Company - Shot Down On Safari (BC Recordings) www.dogsonacid.com 7
  • 11. ARTHUR BAKER UNA LEGGENDA VIVENTE In questo momento storico, dove lo se stessa perché fu il primo palese anni passano, i suoi ‘figli’ crescono, spasmodico bisogno di ritornare incrocio tra la cultura tecnologica nascono così l’house e la techno, e musicalmente agli anni ottanta musicale bianca con la musica Baker si immerge sempre più sembra un imperativo, è assoluta- afroamericana, cioè il calore, la nell’underground producendo per mente necessario fare luce su uno cultura ed il ritmo primordiale altri, sfornando singoli di dubbia dei padri della musica dance sinteti- dell’Africa che passa attraverso il qualità ed un’album ‘Give In To ca: Arthur Baker. Salto temporale: perfezionismo musicale antisettico The Rhythm’ nel 1991. 1979 a New York, primi vagiti del ed inquadrato della civiltà bianca. La sua maestosità doveva essere rigurgito stradaiolo ‘all black’ chiama- Sull’entusiasmo Baker fonda la sua ripresa da un suo quasi coetaneo to rap e divenuto nei successivi Streetwise records e crea un altro innamorato dall’electro e dalle sue vent’anni il maggior fenomeno classico ‘Walkin On The Sunshine’ infinite potenzialità, l’inglese musicale afroamericano dopo il jazz: dei Rockers Revenge contempora- Rennie Pilgrem, il quale a metà Sugarhill Gang con ‘Rappers Delight’ neamente a ‘Lookin for the perfect anni ’90 avrebbe convocato Arthur e GrandMaster Flash che impazza beat’ per Bambaataa. Il suono Baker a Londra per una serie di facendo meraviglie con due giradischi arriva così a Detroit spingendo tal collaborazioni. In pieno fermento ed un mixer. La Salsoul records, label Juan Atkins a decontestualizzare il breakbeat dall’etichetta TCR nasce leader della disco fine ’70 vuole suono dalla scena rap, muovendo così un singolo, ‘Hey Funky cavalcare l’onda commissionando a così primi passi nella Techno con People’, che sarà ancora una volta, Joe Bataan un brano rap ‘Rap-O- ‘Clear’ dei suoi Cybotron. Nello per merito di Baker, il capostipite Clap-O’, il quale si rivolge al bianco stesso anno dall’Inghilterra i New di un genere, il Nu skool breakz. Arthur Baker, già famoso nel circuito Order commissionano a Baker di La scena dance d’Albione si inchina per la produzione di due singoli per produrre il loro singolo ‘Confusion’, al Maestro e la Perfecto gli com- text > Luca “Rocca” Roccatagliati - photo > web la Emergency records. Il successo il quale, dopo l’immediato succes- missiona un CD mixato ‘Breakin’, e porterà il Nostro ad entrare in so, inaugurerà la proficua carriera Pilgrem replica l’esperimento con contatto con l’appena nata Tommy di Arthur come producer per ‘Like No Other’, seguito da Meat Boy records e a sperimentare l’allora gruppi e cantanti pop. Un anno Katie che ri-esegue in chiave nascente tecnologia sintetica musica- dopo, 1984, Baker crea un altro breakbeat-house ‘Walkin On The le componendo per Africa Bambaataa classico senza tempo, cavallo di Sunshine’. A vent’anni di distanza, una manciata di singoli. Probabil- battaglia dei breakdancers, incluso e a 47 anni suonati, Baker è mente Arthur Baker non si accorse nella colonna sonora del film ‘Beat ancora sulla cresta dell’onda con il che stava originando un fenomeno Street’: è ‘Breakers Revenge’, suono di oggi: mai una espressio- musicale che sarebbe fermentato riferimento assoluto per tutto il ne come ‘cult dj’ è stata tanto negli anni a venire delineando vari breakbeat degli ultimi anni. Ormai azzeccata, riferita a un artista generi ora mainstream come la la musica sintetica e strumenti come Arthur Baker. Techno, l’House e tutta la musica come la Roland TR606, o la TB303, elettronica attuale. Il pensiero fu sono tools necessari per creare semplicissimo, incrociare un classico beats e bassi, giganti come Herbie della musica elettronica europea dei Hancock e Bill Laswell diventano Rennie Pilgrem & Arthur Baker - Kraftwerk come ‘Trans Europe tra i loro maggiori utilizzatori. Face It ‘Rennie Pilgrem’s New Express’ con la funkyness tutta nera Baker diventa così il producer più York Mix’ / from ‘Tribalizm’ derivata da James Brown di Africa richiesto, lavorando con personag- (RENN 3060) Bambaata… nacque così ‘Planet gi come Diana Ross, Bob Dylan, www.arthurbaker.net Rock’. L’intuizione però non fu fine a Jeff Beck e Bruce Springsteen. Gli 6
  • 12. DOWN IN THE BASSMENT (Paolo Davoli) “ambientalizzare” – questa volta “technificando” alla lombarda ogni Dj Spooky – Modern ORB – Auntie Aubrey’s squarcio sonoro, ogni traccia da Mantra (Shadow Records) Excursions Beyond the Call sottoporre a remix - è il loro limite “Poi, con grande accuratezza, fece of Duty Part.2 (Deviant) I maggiore: li rende stucchevoli. Ma fuoco.” Così termina un racconto di megalitici Orb, più sfavillanti che noi, alla malia della prima parte, la Borges in “Finzioni”. Ma così mai, si lanciano in orbita con zia rigogliosa “giungla sonora” del potrebbe iniziare il racconto di Dj Aubrey, grazie a uno speziale Orb Remix Project, proprio non voglia- Spooky in “Modern Mantra”, una Remix Project, un cd doppio della mo rinunciare. Vorremmo essere superba corsa a perdifiato tra i durata di due giorni. Incerto assai sempre lì, in quel caffè extra- suoni assemblati negli anni nel tentare la traballante sorte, mi galassia dove compare dall’etichetta newyorkese Shadow. sono infine avventurato nel skancheggiando Jo il cameriere... L’etichetta in questione è stata per coraggioso ascolto. Orb è un cu-cù molto tempo una delle poche del passato, potrebbero pensare i realtà discografiche statunitensi a più; e come dargli torto! Le ultime promovuore la “nuova” musica prove orbiste sono esili, un po’ Rogall – In Session – No elettronica negli States. A questo fuori fuoco, con la formula Zession/(Sonar Kollektiv) proposito basti sottolineare la “ambient” da aggiornare all’epoca Ecco il cyberatleta dell’offbeat più pubblicazione di parecchi titoli nostra. E invece no. (Meraviglia smisurato. Stefan Rogall è una targati Ninja Tune oppure di opere delle Meraviglie!) L’astronave eco- delle due menti di Atomhockey, firmate da Dj Cam o Dj Krush o dub piena di remix funziona alla forse il miglior segreto della Sharpshooters. Avrete già capito grande; perlomeno il primo cd. Il Berlino elettronica odierna; e che il “back catalogue” della secondo meno. Ma il primo, che si mentre gli Atomhockey indugiano, Shadow è ricolmo di prelibatezze apre con le note del Danubio Blu di imbrigliati nel proprio torpore “astratte”, di hip hop “contamina- Strass catturate dall’inno dei KLF 3 mitteleuropeo, Rogall porta avanti to”, di elettronica a battuta AM Eternal e si chiude con la da solo e con abnegazione totale, “fumosa” (i famosi dope beats!). Penguin Cafè Orchestra del la propria visione artistica forte- Un catalogo intelligente e innovati- compianto Simon Jeffes, è vera- mente influenzata dal be bop vo, coraggioso e “futuribile” se mente vertiginoso, quasi geniale. digitale e dal funk espressionista. solo paragoniamo la qualità di Già dagli estremi avrete capito la Popola così le proprie session queste uscite alla media della cornucopia di situazioni ri-ciclate, radiofoniche e la propria etichetta musica “pop” statunitense. La anche perché rimescolati trovate No Zession di jazz ortogonale, di scelta poi del sedizioso Dj Spooky pure i Primal Scream, Robbie girandole funky, di disco-bossa come detonatore del lotto è Williams, Art of Noise e Tubeway sudata e radicale, di soul notturno semplicemente deliziosa. Paul Army. L’olimpo pop inglese di un con bassi erranti e indolenziti. I Miller è bravissimo nel “dramma- decennio almeno. L’irriverenza del ritmi folli, i bassi irrequieti, le tizzare” le asperità dei beats, dottor Alex Patterson ha trasfor- implicazioni drammatiche e poggiarsi su una rilettura molto mato gli inni popular in un florile- cupamente vitaliste dei suoni “urbana” delle atmosfere e spal- gio di trovate sonore, bassi dub assemblati da Stefan Rogall mare una sottile pellicola “jazz” caldissimi, girandole ritmiche, risplendono nella notte oscura di molto NY-style su tutta la track- calembour elettronici da strapaese. Berlino, città di “santi suonatori” list. Un’ecatombe quindi di hip E tutto, incredibilmente, funziona. che non cessa mai di stupire. Da hop, drum and bass, jazz e urban Brani dal torpore giamaicano- ascoltare a futura memoria: Kasar, beats che determina alla fin fine astroidale, in un qualche modo Karel Velebny, Rogall, Atomhockey, una misteriosa elegia alla nostra extra-terreni, come I started a Eva Bè, Landslide. In modo ardito contemporaneità e all’atmosfera joke di Robbie Williams vs Orb e Jo e strano, la cifra artistica del suono caotica e perturbata di una città the waiter di Gary Numan sono di Stefan Rogall risulta del tutto come New York, assai simile nelle memorabili, se non eterni, nella “collaterale” alle produzioni post- sue nevrosi a molte metropoli al di loro circolarità dub. Altrove, come jazz e breakstep del Maffia Sound quà dell’Atlantico. Questo disco è nella ri-mescola di Primal Scream System e di Zed Bias in versione un omaggio sentito alla cultura dei Higher than the sun – un altro Maddslinky e Da Luq. Che stia per “beats” e alla loro rara “potenza” classico sballato! – i risultati sono nascere una scuola? Nota finale sovvertitrice. Un moderno mantra, enormi; insomma, tutte le tracce per il sito dove poter ascoltare le come il titolo giustamente suggeri- del primo disco compongono una “late night session” di Rogall ed sce. trama fitta di microcampioni, di Eva Bè: www.dj-sets.com erbe elettroniche, di funghi ritmici, di humus aurali tiepidi, di rumorismi celesti, di preci psichedeliche da galassia elettrica. Un’elettronica barocca, colma di dettagli, di particelle estranee al tutto ma che fanno radice, rizoma: ecco di che cos’è affollata la bisaccia del dottore in orbita. Così come è strabiliante la prima parte, la seconda cade nel manierismo; e questo 62
  • 13. BREAKBEAT (Luca “Rocca” Roccatagliati) Red Star - West London Chase & Status - Like This B.L.I.M. - Crazy Things (10 Kilo) Danny Briottet, ex (Vehicle) Quarta release per (TCR) Uno dei maestri del nu Renegade Soundwave sforna il questa ottima label con tutte le skool break, ed anche bravissimo secondo singolo come Red Star in caratteristiche del suono nu produttore di drum’n’bass, Blim è compagnia dell’MC Spee. Un garage-breaks nata e cresciuta alla entrato a pieno titolo nella famiglia classico giamaicano da rude-boy serata Forward. Dopo l’americano degli electro-breaks masters, come trifolato in salsa breakbeat con DJ Abstract ed il favoloso Meat Katie, Rennie Pilgrem, Dark quattro differenti versioni: l’origi- ‘Disturbed’ di Bogey Man, arriva Globe e Paul Daley. Secondo nale supa-ragga con Spee in rap questo nuovo duo di break- sampler per l’uscita imminente del seguita dall’Old Skool mix con solo scientists. Basso molto, ma molto suo album ‘Lost in Music’, sono qui beats grezzi, bassi e vocal. Sul dark che si insinua tra i woofer riportate due bellissime tracce di retro il favoloso Break-Nexx mix, accompagnato da una voce in loop moderna musica elettronica da tutto diretto alla pista con super dopante, tale da darne una pista. ‘Crazy Things’ è un bell’ibri- bassoni e breaks pesanti, quasi un dimensione lisergica. Molto do di electro funk e techno, con il 2step d’assalto, con la voce ragga somigliante ad un brano sample di Scorpio e voci estatiche in evidenza, e per finire il Criminal drum’n’bass a 135 bpm, ‘Like this’ immerse. Il retro, ‘Coming to’, in Beats mix sempre a cura di Danny. sottolinea l’attitudine breakbeat compagnia di Meat Katie è un altro come scienza versatile e adatta a killerfloor tech funk. tutte le piste. Evil 9 - Flex (Botchit&Scarper) Super pezzone da Evil Nine, Agent X - Decoy (Public talento di casa Marine Parade sulla Demand) Uscito già un anno Jammin - Tug Of War / rampa di lancio per diventare una fa, questo ‘Decoy’ mantiene la Tonka (Bingo) Per gli nuova star del breakbeat. freschezza di brano spacca-woofer appassionati del breakbeat, Killerfloor da dieci e lode, pieno di come allora. Per essere sicuri di sicuramente non sarà passato funk, techno e ragga, questo ‘Flex’, arrecare molto danno, il brano è inosservato questo artista a nome adatto all’ora di punta per qualsiasi riproposto in versione ‘Triple Bass Jammin, che altro non è che Zinc dancefloor adrenalinico. Il retro, Bashment Remix’, cosi che, come il in veste breakstep. Ora, sempre ‘Brainscan’, a cura di Funk Monster Valve Soundsystem di Dillinja per il per la sua mitica Bingo records è uno di quei brani breakbeat che drum’n’bass, Agent X sottolinea la arriva un altro gioiellino già fanno il verso alle colonne sonore, sua attitudine nel creare breaks presente nella super compila in altre parole con una linea shuffle con contorno di pericolose ‘Bingo Beats vol.2’ della scorsa melodica malinconica e affascinan- subfrequenze. Stile electro ragga, estate. ‘Tug Of War’ è un break col te, ma creata da synth acidissimi e la melodia rimane semplice, ma la tema un po’ sciocco, quasi una sostenuta da breaks sincopati vibrazione è assolutamente melodia da circo, ma la sciocchez- magistrali. micidiale. Sul retro l’originale. za sparisce in un secondo, quando parte il treno di breaks e i vocals femminili. Bellissimo anche ‘Tonka’, un po’ più ragga, ma devastante. Tim Deluxe feat. Sam Goldspot Production - Obernick - It Just Won’t Sonybeat /Thershold’ Do ‘Stanton Warriors Edit’ (Runnin’) Questo team nu- (Underwater) Questo classico yorkese si sta facendo notare nel Mark One - Turn It Up estivo, quello con il video delle campo del breaks che mischia 2 (Texture) Quarto singolo per pallavoliste da svenimento, ha step, D’n’B e techno. Dopo il loro l’etichetta del grande Oris Jay, e fatto il giro di tutti i club commer- ‘Party’ per la Vehicle approdano quarto centro per la scena ciali e no. Il caro Darren Emerson, sulla sub label della Bingo con le breakstep. Incalzante drum padrone dell’etichetta, commissio- scarpe da ginnastica con un doppio programming, che accompagna la na agli Stanton Warriors una A side, vale a dire buono da bassline grassa e malvagia per rielaborazione che ne produce un entrambe i lati. Già ‘Threshold’ su tutto il brano meravigliosamente brano nuovo. Il cantato è ridotto, Bingo Beats vol.2 faceva la sua arrangiato. Melodie da soundtrack, ma sottolineato da un breakbeat bella figura di Tech funk pieno di leggermente jazzate con synth electro di tutto rispetto. Quasi un bassoni e ritmo steppato, ma insistente e vocals nei breaks su movimento afro, per un drum anche il nuovo ‘Sonybeat’ è una ‘Turn it Up’, mentre cassa dritta programming veramente serio, randellata di dopa tech’n’bass a per ‘Equalizer’ su B side e atmo- supportato da un basso tech ed 135 bpm. sfere ultra dark per il terzo brano un’arrangiamento sotto il vocal del singolo ‘Tribesman’. originale molto spacey jazz. 57
  • 14. CIMAROSA COLLECTIVE MUTAMENTI RASSICURANTI Qualche anno fa, quell’assurdo utopia per questo nuovo millennio Dare un’occhiata a cosa proviene tizio che è Adamski segnò il suo può essere proprio questa. Un dalla piccola, placida Rovereto dà ritorno alle scene (dopo varie tentativo che vale la pena di soddisfazione. Abbiamo già parlato peripezie, anzi, odissee personali) essere percorso – coniugare del Summer Sessions, festival con un album dal titolo “Mutant ascoltabilità e voglia di utilizzare estivo che dà a gruppi non proprio Pop”: un modo di rivendicare alcune soluzioni sonore che hanno da top 10 la possibilità di esibirsi di orgogliosamente la voglia di fare portato grosse innovazioni. Una fronte a grossi pubblici con prezzi una musica che sia pop, che non cosa che negli anni ’70 era sconta- d’ingresso popolari. Sempre da abbia nulla della nicchia altera, ma ta, ma che già nel decennio quelle zone arriva ora il Cimarosa che al tempo stesso possa permet- successivo è diventata improponi- Collective. Senza velleità di tersi di usare linguaggi non bile. Gli anni ’90 hanno portato a spaccare il mondo in due (vedi la convenzionali. Ecco: forse una dei primi, pallidi tentativi di frase che apre questo articolo), ragionevole (e raggiungibile?) ricomposizione. E ora? senza la pretesa di aver scoperto 34
  • 15. Il sound è quello che chissà cosa, Stefano Raffaelli e segreto è evitare le paludi di una volevamo ottenere per Marcello De Angelis si sono fredda accademicità. Tentativo questo primo lavoro, rimboccati le maniche e hanno sostanzialmente riuscito. Anche quindi ci riteniamo sod- provato a fare qualcosa. Nelle perché si partiva avendo in mente disfatti… Siamo consa- parole di Raffaelli: “Effettivamente punti di riferimento molto interes- pevoli di aver fatto solo siamo consci del fatto che è santi: “Stimiamo molto gruppi un primo passo, adesso difficile catalogare il disco all’inter- come Fun>Da>Mental e per noi la priorità è farci no di un genere specifico, ma Transglobal Underground, così conoscere con dei live questo è il risultato della formazio- come Badmarsh & Shri, gente che set. Speriamo intanto ne musicale di ognuno di noi. Io è riuscita a creare uno stile che pubblico e critica si provengo da un’area principalmen- personalissimo fondendo ritmiche accorgano dell’uscita te jazzistica, ma ho sempre breakbeat con sonorità etniche. Li dell’album. Poi si ve- ascoltato le cose più disparate: abbiamo visti più volte dal vivo e drà… dalla classica al funk. Inoltre, ho siamo rimasti davvero impressio- lavorato nell’ambiente discografico nati dalla qualità del suono e dalla anche in ambito pop, ed ultima- chiarezza della direzione”. E’ mente ho realizzato parecchi significativo questo focalizzarsi produzioni world music e chill out sulla “chiarezza della direzione”: per la Halidon Records”. De anche perché essa non limita, anzi Angelis: “Io invece ho ascoltato aiuta la possibilità di muoversi rock per anni, poi – durante una partendo da territori musicalmente mia permanenza a Londra – sono molto vasti: “La ricchezza di rimasto folgorato dalla contenuti dell’ethno modale drum’n’bass: le prime produzioni fornisce a noi musicisti stimoli della V Recordings, la Moving sempre nuovi nel cercare una Shadow… c’era un fermento relazione trasversale tra Oriente e incredibile, era impossibile non Occidente. Così come nella musica restare affascinati. Da lì ho iniziato elettronica sono presenti i volti più ad appassionarmi all’elettronica in diversi: chi ha bisogno di comuni- senso lato, ascolto breakbeat così care con la forma-canzone (anche come le cose della Warp o della se pensiamo che essa si stia un po’ Rephlex”. Cosa succede quando si destrutturando), chi invece lavora mettono insieme tutte queste esclusivamente sul groove. attitudini? Succede, che molto Dipende sempre dal brano, dal intelligentemente, si cerca di modo in cui lo si vuole sviluppare, allargare il timbro espressivo, di non c’è una regola fissa in parten- formare qualcosa che “respiri” za”. Ecco che quindi in questo attraverso la contaminazione di album dei Cimarosa si ritrovano sensibilità musicali diverse: “Il momenti che fanno venire alla nome del progetto proviene da mente la tromba jazz-futurista di Domenico Cimarosa, clavicembali- Nils Petter Molvaer (gli impasti sta e compositore del ‘700. sofficemente drum’n’bass di Volevamo infatti dare al progetto “Nubes De Priza” e “Dayz Go By”), una connotazione italiana, da lì schegge del tipico suono-Dorado questa scelta per il nome. Ma al dei tempi belli, ci riferiamo ad tempo stesso abbiamo scelto sin Outside e D*Note, ovvero armonie dall’inizio di far girare attorno a noi modali, bassi corposi ed ossature due musicisti diversi a seconda breakbeat (“Floor 5”, “Gare Des delle esigenze espressive. Nel Etrangers”), esotismi elettronici nostro lavoro d’esordio hanno occidentalizzati ma non stucchevoli collaborato Arup Kanti Das, tablista in cui affiora addirittura una cassa indiano, Gilson Silveira, in quattro downtempo (“Plaza De percussionista brasiliano, la Mayo”). Ma ci sono anche alcuni cantante Elisa Amistadi, il pezzi che richiamano fortemente text > Damir Ivic - photo > Monica Condini trombettista jazz Walter Civettini; alla mente Elisa, quando può così come su tre brani ci siamo permettersi di fare cose non avvalsi del contributo di un banalmente commercialoidi quartetto d’archi proveniente (soprattutto in “Where Life Hides”, dall’Orchestra Haydn di Bolzano. Ci dove la prestazione vocale di Elisa siamo divertiti un sacco in studio, Amistadi è davvero ottima: sarà anche perché alcune cose sono una questione di nome?). Insom- nate da improvvisazioni ma, musica che si ascolta volentie- estemporanee. Un apporto prezio- ri, e che può parlare a molti – la so in termini creativi è stato dato definizione di musica pop, no? anche dal nostro fonico Fabio De Senza però cedere alla castrante Pretis”. La risultante di tutte tendenza di bilanciare col misurino queste forze (sembra quasi di i suoni più annacquati, rassicuranti stare sui manuali di Fisica alle e radiofonici, ma anzi, venendo superiori) è giocoforza un insieme animati dalla voglia di mettere in Cimarosa Collective - Cimarosa di equilibri contrapposti. Nessuna piazza le proprie passioni musicali. Collective (Halidon) estremizzazione, nessuna scelta Un’attitudine positiva, un’attitudine www.halidononline.com che vada in una direzione precisa che può fare bene. rifiutandone altre: in questi casi il 29 35
  • 16. NELL’ANIMA TRAGICA DI UNA CITTA’ IMPERIALE Il dossier Ipercittà del numero scorso (#17), indagava il rapporto tra città, musica elettronica ed architettura. Buona parte dell’inserto era focalizzato sulla figura del musicista-architetto Iannis Xenakis. Ora l’Asphodel – etichetta dall’orecchio assetato di San Francisco – con inaspettata celerità ci fornisce nuovo mate- riale per l’itinere della sinfonia “iperurbana” architettonica. Zbigniew Karkowski, il curatore dell’operazione per l’etichetta californiana, riesuma un capitolo poco frequen- tato del compositore Xenakis dedicato a Parsa - chiama- ta dai greci Persepolis – la capitale dell’impero persiano fondata nel VI secolo avanti Cristo. L’opera fu realizza- ta nel 1971 e venne commissionata dall’allora Shah Mohammad Reza Palhavi per commemorare l’anni- versario della fondazione della città avvenuta 2500 anni prima. Non furono solo motivi d’intrattenimento e di celebrazione quelli che animarono il despota persiano; non giocò certo un ruolo secondario la volontà “abbronzante” dello Shah attraverso la riesumazione delle antiche gesta dei “Re dei Re” persiani quali furono Serse, Dario e Ciro, di cui egli si considerava legittimo erede. Lo Shah Reza Pahlavi commissionò dunque a Xenakis una piece commemorativa dai tratti giganteschi, faraonici, con oltre seimila comparse coinvolte, da eseguirsi nel sito archeologico originario della città morta, abbandonata da oltre 2000 anni. Persepolis era ancora impregnata di quel fascino “funereo” che ammantava città antiche come Ebla o Pompei, grazie alle magistrali “rovine” che ne testimoniavano gli antichi splendori. Chissà quanto fu combattuto Xenakis, nell’ac- cettare il “peloso” compito sonorizzante. Persepolis disco è una anabasi interdisciplinare. E’ un mondo intero ad essere evocato, fitto di trame e rimandi profondi e lontani; da Dario il Grande– il re dei Persiani che iniziò la costruzione di Persepolis nell’impo- nente altopiano iraniano del sud – ad Alessan- dro Magno – che la distrusse duecento anni dopo; dall’imponderabile mondo mitico- politeista ellenico all’imperscrutabile mondo pre- monoteista della religione di Zarathustra; dall’ Apadana – il gioiello architettonico di Persepolis utilizzato come sala delle udienze e in grado di contenere oltre diecimila persone – all’agorà-stoà – la piazza e il portico delle antiche città greche; due concezioni dell’architettura che individuano e accentuano le discontinuità tra i diversi “orizzonti” dello spazio urbano esperiti dall’uomo nell’antichità: il primo relativo alla polis e alla democrazia greca, il secondo alla capitale dell’Impero e al dispotismo orientale. Libertà e tirannia dunque a confronto in due modelli socio-culturali antitetici e antagonisti: Grecia e Persia, archetipi d’Occidente e d’Oriente. Ed è ancora una città, Persepolis, a riassumere, a dare forma, al pensiero di una civiltà e a essere il terreno in cui si misura lo “scontro”: ma forse lo Shah scegliendo il 40