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Laboratorio Processi e cultura organizzativa d’impresa
2012-2013

PROGETTO DI FORMAZIONE-INTERVENTO®

Federico Bonafede
L. C.
TEMA
Progetto per il miglioramento organizzativo della strategia e della
realizzazione delle iniziative di promozione del territorio,
attraverso la promozione del vino Cesanese prodotto dalle
cantine Terenzi. Il nostro oggetto è pertanto l’azienda vitivinicola
“Giovanni Terenzi” di Serrone (FR).
SCENARIO
1.
2.
3.
4.

Sollecitazioni
Opportunità
Criticità
Vincoli
SOLLECITAZIONI
Esportazioni
• Il valore delle esportazioni di vino italiano nel mondo è in crescita ma
contemporaneamente il volume è in calo (dati ISTAT).
• Le esportazioni di vino italiano sono soprattutto di vino imbottigliato,
rispetto a sfuso e spumanti (dati ISTAT).
• L’esportazione di vino italiano a paesi europei e paesi extraeuropei avviene
in un rapporto 3 a 1 (dati ISTAT).
• Il valore delle esportazioni al di fuori dell’Ue a parità di volume ha un
valore maggiore (dati ISTAT).
• I paesi che offrono un maggiore valore di esportazioni sono Germania,
Regno Unito e Stati Uniti, in forte crescita la Cina e Brasile (fonte:
assoenologi).
• Cina, Svezia e Brasile variazione maggiore del valore medio unitario (fonte:
assoenologi).
SOLLECITAZIONI
Consumi
• Consumi di vino procapite nazionale in calo.
(fonte: assoenologi)
• La GDO è il luogo privilegiato d’acquisto del vino; Formato preferito:
75 cl; Spesa Media: 4,10 €; Rapporto di fiducia con la marca , i
certificati di qualità e tutela e la provenienza territoriale sono
altrettanto importanti .
(fonte: Marilena Colussi, Vinitaly)
• Parità tra bianchi e rossi nelle preferenze di acquisto.
(fonte: Marilena Colussi, Vinitaly)
• Nella fascia d’età tra i 18-65 anni si consuma vino prevalentemente a
casa e nei ristoranti, meno in bar, enoteche e pub.
(fonte: Unicab, Verona Fiere, Vinitaly).
SOLLECITAZIONI
Consumi
• 8 locali su 10 preferiscono acquistare il vino direttamente dal
produttore piuttosto che da rappresentanti, grossisti, distributori
ho.re.ca ed enoteche.
(fonte: Unicab, Verona Fiere, Vinitaly)
• L’88,4% dei locali tende a valorizzare i vini del territorio.
• Le tipologie di bottiglie più vendute nel Lazio sono il Chianti,
Montepulciano, Vermentino.
(fonte:SymphonyIRI Infoscan Census)

• L’estero è il logico e naturale canale di sbocco dei minori volumi
venduti in Italia: non un ripiego ma un’opportunità.
(fonte:SymphonyIRI Infoscan Census)
SOLLECITAZIONI
Produzione
• L’Italia produce il 13% della produzione totale di vino nel mondo, e il
30% di quella europea. (fonte: assoenologi)
• Calo della produzione di vino. (fonte: assoenologi)
• In Italia 9 consumatori di vino su 10 ritengono che il vino italiano è il
migliore. (Unicab, Verona Fiere, Vinitaly)
• Considerando i migliori vini per litri venduti e fatturati espressi, si
nota come maggior competitor nella regione Lazio l’area dei Castelli
Romani. (SymphonyIRI Infoscan Census)
• I territori perseguono il loro sviluppo locale attraverso la promozione
dei prodotti tipici che vengono prodotti in loco.
• L’organizzazione territoriale propugna l’integrazione di Comuni sul
cui territorio si produce uno stesso prodotto tipico.
• Documento strategico formulato nel 2007.
OPPORTUNITÀ
• Noi studenti, nello sfruttare questo progetto organizzativo, abbiamo

l’opportunità di mettere in pratica le idee concettuali del corso, di
avere contatto diretto con un settore, un mercato e un committente
di valore.
.
• Abbiamo una buona occasione per arricchirci nella fase di studio ed
analisi del settore in questione, andando a scoprire criticità e
peculiarità che nel corso degli anni possono sicuramente tornarci
utili.
• Un progetto organizzativo vincente inoltre potrebbe essere
un’opportunità professionale, potenzialmente utile per il nostro
curriculum.

• Nel caso della Azienda Agricola Giovanni Terenzi un laboratorio di
progetto organizzativo condotto dagli studenti della Sapienza
potrebbe sicuramente accrescere l’immagine dell’azienda, a maggior
ragione se si considera la responsabilità sociale d’impresa, che
troverebbe giovamento da una collaborazione con lo storico ateneo
de “La Sapienza”.
• Anche SER.A.F. se ne avvantaggerebbe.
CRITICITÀ

• Potranno risultare critiche le analisi sui luoghi, sui
prodotti, sulle missioni del committente, le quali
dovranno essere accurate e chiare.
• Un’altra criticità può essere rappresentata dallo studio
del mercato e dei competitor, estremamente ampio e
insidioso.

• Importante sarà il dialogo con il committente e la
disponibilità che esso può offrire a noi per rendere più
efficiente possibile il progetto.
VINCOLI
• Il fattore del tempo è il primo vincolo in quanto la realizzazione
del lavoro dovrà seguire un percorso già delineato, scandito da
appuntamenti già pianificati, entro i quali dovremo presentare
una parte del lavoro svolto.
• Il secondo vincolo è rappresentato dalla metodologia della
Formazione Intervento, ritenuta indispensabile per l’elaborazione
del progetto.
• Altri vincoli potranno provenire dal team dell’organizzazione,
che ci potrà indicare i punti da toccare e quelli da tralasciare nel
progetto, ovvero il momento della negoziazione degli obiettivi
con il committente.
OBIETTIVO DEL PROGETTO
Formulare un progetto organizzativo che consenta di migliorare la strategia e la
realizzazione delle iniziative di promozione del territorio attraverso la promozione del
Cesanese del Piglio DOCG prodotto da Terenzi.
TEMPI E FASI
Esame
27 Giugno 2013
20 Giugno 2013
13 Giugno 2013
30 Maggio 2013
13 Maggio 2013
15 Aprile 2013
Temi progetti
18 Marzo 2013
SCENARIO

ANALISI

BENCHMARKING PROGETTAZIONE APPRENDIMENTO
ANALISI
INTERLOCUTORI COINVOLTI
• Personale SER.A.F.
(tutor e professori)
• Azienda Agricola G.Terenzi
(vertice aziendale).
• Comunità del territorio.
STRUMENTI
• Analisi documentale via internet.
• Intervista al vertice aziendale.
• Analisi diretta del territorio.
ANALISI
SERRONE (FR)
Borgo storico di 3000 abitanti, con una componente di arte e
cultura notevole, estremamente importante anche l’aspetto
paesaggistico e naturale. Serrone si presenta come una
località con un buon potenziale turistico, sicuramente un
ambito in cui investire e “pescare a piene mani”. La vicinanza a
Roma e a centri termali come Anagni e Fiuggi ne incentivano
ancor più l’appeal.
L’aspetto enogastronomico è un altro fattore forte, i vini come
il Cesanese e la Passerina riscuotono da anni riconoscimenti a
livello nazionale e internazionale, e la cucina ciociara si sa per
tradizione è garanzia di grandi banchetti di qualità.
ANALISI
AZIENDA VITIVINICOLA GIOVANNI TERENZI
L'Azienda Vitivinicola Terenzi, a
conduzione familiare, nasce a La Forma
nel Comune di Serrone (FR) alla fine
degli anni '50.
L'attività che si avvale di processi
produttivi e macchinari all'avanguardia,
conta una superficie in vigneti di circa 10
ettari, con un core businnes focalizzato
sulla produzione e distribuzione in tutto
il mondo del Cesanese del Piglio,
divenuto nel 2008 primo vino della
Regione Lazio DOCG.
ANALISI
Titolare

GIOVANNI TERENZI

Responsabile
Vigneti
SANTA SPERATI

Responsabile
Produzione
Export
ARMANDO TERENZI

FIGURE ESTERNE
Enologo: Roberto Mazzer
Agronomo: Sandro Felli

Responsabile
Punto Vendita
MARIA TERENZI

Responsabile
Amministrazione
Interna
PINA TERENZI
ANALISI
CESANESE DEL PIGLIO D.O.C.G.
Viene prodotto nei comuni di Piglio, Serrone e parte di quelli di Anagni, Acuto e
Paliano. Concorrono alla produzione di questi vini le uve cesanese d’affile e/o
comune coadiuvate da altri vitigni (riconosciuti dalla Regione Lazio) in misura non
superiore al 10%. La gradazione alcolica minima complessiva è del 12% e riguarda le
tipologie di vino secco, amabile e dolce. Va servito in calici ballon a 16-18°C e in
calici o flut a 6-8°C nelle versioni spumanti, abbinato a dolci e frutta. Ad oggi è
l’unico vino rosso DOCG in tutta la Regione Lazio.
ANALISI
ABD – CESANESE DEL PIGLIO DOCG

L’area di business distintivo coinvolge i comuni di Piglio, Acuto,
Serrone, Paliano e parte del Comune di Anagni.
Dal 2007 è stata sviluppa un’iniziativa congiunta dei comuni in
questione che si sono impegnati in un’azione di formazione e
intervento che ha coinvolto enti locali, associazioni
imprenditoriali, imprese produttrici, scuole e associazioni del
luogo. Da qui si è sviluppata la creazioni di un’ABD in SER.A.F.,
viste le particolarità di questi comuni nella valorizzazione,
promozione e sviluppo del territorio.
ANALISI
INIZIATIVE SER.A.F.
• Progetto Marketing Strategico del Cesanese del Piglio
• Condivisione strategica pubblica fra i vari comuni (25 agosto
2006);
• Formalizzazione strategie da perseguire;
• Progettazione partecipata di 15 progetti strategici di
valorizzazione che si andranno realizzando in base al
finanziamento pubblico;
• Protocollo d’intesa con le organizzazioni del territorio;
• Protocollo d’intesa con gli albergatori di Fiuggi, alleanza per
risultati condivisi;
• Costituzione della Strada del Vino Cesanese;
• Laboratori di marketing nei pressi dei comuni di Piglio, Acuto
e Serrone.
ANALISI
INIZIATIVE SER.A.F. ULTERIORI PER IL TERRITORIO
Borghimark è un progetto focalizzato sui giovani che mira alla
valorizzazione sul web dei borghi e dei castelli che caratterizzano i
comuni di Acuto, Piglio, Paliano, Torre Cajetani, Trevi nel Lazio, Villa Santo
Stefano e Patrica. Il progetto è finanziato dalla regione Lazio all’interno
del programma di e-Government per gli enti locali. Il risultato della
sperimentazione sui sette Comuni sarà poi esteso a tutti e 38 i Comuni
dell’Associazione SER.A.F, quindi anche Serrone.

Montimark progetto finanziato dalla regione Lazio che coinvolge il
comune di Acuto e di Piglio, in un secondo momento anche il comune di
Fiuggi. Consiste nella realizzazione di un laboratorio di marketing
territoriale rivolto ai giovani appartenenti al territorio dei due comuni,
con l’intento di fornire un percorso di formazione a coloro che vi
parteciperanno. La finalità è proprio quella di formare alcuni giovani del
territorio, aiutandoli ad orientarsi nello studio e nel lavoro, ma anche
formando potenziali persone assumibili dall’associazione stessa, per lo
sviluppo e la promozione locale.
ANALISI
INIZIATIVE SER.A.F. ULTERIORI PER IL TERRITORIO:
Strade del vino Cesanese Un insieme di itinerari dedicati al territorio
e al tema della vite e del vino. L’obiettivo è quello di rafforzare la cultura
del vino Cesanese e la qualità dell’accoglienza e dell’ospitalità nonché
valorizzare i territori, nelle sue peculiarità enogastronomiche, storiche,
paesaggistiche, ambientali.
Un ulteriore funzione è quella di informare ed assistere gli associati,
svolgendo attività informativa e formativa volta alla valorizzazione del
territorio.
ANALISI
ALTRE INIZIATIVE PER IL TERRITORIO
Sagra del Cesanese. Giunta alla 53esima edizione, la Sagra del Cesanese è
un’iniziativa organizzata nel comune di Serrone, che coinvolge
l’enogastronomia con dibattiti e convegni ad hoc sul vino Cesanese, ma
anche musica, divertimento per grandi e piccini e iniziativa quali il Palio
delle botti, il gioco dei birilli e il gioco della Conca.
Borgo di Vino. Una manifestazione che il Comune di Piglio ha avviato con
la collaborazione della Pro Loco e del Piano Locale Giovani, che permette
di visitare il centro storico di Piglio e le sue cantine che saranno arricchite
da opere di artisti del luogo. Vi sarà la possibilità di degustare i vini e le
eccellenze enogastronomiche del territorio.
Partnership con Trenitalia. Il Comune di Piglio ha presentato presso il
Freccia Club della Stazione di Roma Tiburtina una serie di iniziative, fra cui
quella che prevede la possibilità di degustare a bordo dei treni Trenitalia i
vini tipici del Piglio, sia il bianco Passerina, che il rosso Cesanese DOCG.
ANALISI
SITOGRAFIA PER LA PROMOZIONE DEL TERRITORIO E DEL VINO

•http://www.associazioneseraf.it/
•http://www.marketing.territoriale.it/
•http://www.serroneweb.it/gastronomia/vini.htm
•http://www.viniterenzi.com/index.php
ANALISI
QUAL È IL PROBLEMA?
Assenza di una strategia condivisa
I comuni dell’area di business distintiva di riferimento soffrono
di una mancata coesione culturale che ricade
sull’organizzazione e sulla strategia degli stessi. I comuni di
Piglio, Serrone, Acuto e Paliano e Anagni agiscono in maniera
autonoma e spesso isolata, al fine di promuovere il proprio
prodotto di punta, evidenziando quindi, un approccio
incompleto e difettoso oltre che privo di una strategia
condivisa.
ANALISI
QUAL È IL PROBLEMA?
Il posizionamento del prodotto.
Il problema che sembra emergere in modo più lampante è una non
ottimale reattività nel rispondere alle sollecitazioni che il mercato
offre, soprattutto per quanto riguarda il posizionamento del prodotto
(il Vino Cesanese del Piglio). Questo è un vino di nicchia e i canali
distributivi di conseguenza dovrebbero corrispondere ai valori di
esclusività che il vino possiede. Inutile e anzi dannoso distribuire il
vino nella G.D.O. come provare ad entrare in mercati esteri (la
Russia) se prima non si è riusciti prima posizionare il Vino Cesanese
del Piglio DOCG nella mente dei consumatori locali e dei turisti del
territorio laziale come un vino genuino, di alta qualità e frutto di un
lavoro artigianale che contraddistingue il territorio del frusinate
ottenendo un riscontro di vendite perlomeno incoraggiante.
ANALISI
QUALI SONO LE CONDIZIONI CHE DETERMINANO I GAP?
a)RELAZIONI : Essenziale è un’ampia rete di relazioni con gli enti
istituzionali, le associazioni del territorio e le organizzazioni stesse
produttrici del vino Cesanese del Piglio Doc ragionando in un’ottica
d’insieme.

b)COMUNICAZIONE : Fondamentale è l’investimento da fare nella
comunicazione del prodotto al fine di far conoscere ai potenziali
clienti e turisti le innumerevoli qualità del vino Cesanese del Piglio
DOC e del territorio laziale.

c)CREATIVITÀ : Importante è anche la creatività nell’ideare
soluzioni efficaci per la promozione del vino e del territorio.

d)RISORSE ECONOMICHE : Ovviamente il sostegno di risorse
economiche non esigue è auspicabile e potrebbe rappresentare una
condizione sfavorevole in un contesto attuale di profonda crisi per le
piccole imprese, nello specifico quelle a conduzione familiare.
ANALISI
CHI NE È RESPONSABILE?
Insieme di aziende agricole distribuite nel territorio che
producono il Cesanese del Piglio e gli altri Cesanesi limitrofi
d’Affile e Oleano.
I comuni dell’ABD, mancanza di coesione e collaborazione
strategica.
L’associazione SER.A.F. dal 2006 con associati e enti pubblici ha
attuato una serie volte a valorizzare l’ABD del Cesanese del
Piglio, non tutti i 15 progetti varati in sede strategica sono stati
attuati, c’è ancora molta strada da fare. Le aziende forse
soffrono ancora di una mancanza di visione d’insieme.
ANALISI
QUAL È LA CULTURA CHE CARATTERIZZA IL CONTESTO D’AZIONE?
Il Lazio non è sicuramente una regione che brilla per tradizione enologica
di qualità in confronto ad altre regioni d’Italia.
Se consideriamo i dati Istat i quali evidenziano una diminuzione del 70%
delle aziende vitivinicole nel primo decennio del nuovo millennio, non si
può neppure dire che questa creda particolarmente nel suddetto
comparto.
Comunque anche in questa regione esistono delle zone piccole con alcune
realtà di produttori che sanno fare qualità e sanno mantenere in vita i
vitigni autoctoni locali valorizzandoli con risultati interessanti.
Il Cesanese del Piglio e la zona che gli compete comprendente Piglio,
Serrone, Acuto, Paliano ed Anagni ne sono una dimostrazione lampante.
Quello del Cesanese del Piglio infatti è un mercato di nicchia con
fortissime potenzialità che copre tutto l’arco dell’anno.
Un mercato poco conosciuto, dalla domanda ridotta per un offerta
misurata e contenuta. Il prodotto in sé è un prodotto di qualità, non
valorizzato comunque dai luoghi di distribuzione e dalle strategie di
prezzo.
BENCHMARKING
BARBERA D’ALBA
Vitigno a bacca nera molto diffuso in
Piemonte e di origine antichissima. Proviene
dalle terre che furono prima del Marchesato
e poi del Ducato di Monferrato. Un vino
rosso rubino da giovane, con tendenza al
rosso granato dopo l’invecchiamento, con
odore intenso caratteristico. Il sapore è
asciutto, corposo, di acidità abbastanza
spiccata, leggermente tannico, dopo
l’invecchiamento ha un gusto pieno.
Soprattutto nella Barbera d'Alba Superiore, che è leggermente diversa da
altre Barbera(d'Asti e del Monferrato), troviamo che i tannini (che lo rendono
ricco di acido gallotannico e quindi di sapore particolarmente aspro) sono
piuttosto marcati e di conseguenza se bevuta poco dopo la messa in bottiglia
possiamo riscontrare una certa spigolosità, che va piano piano
arrotondandosi con il passare del tempo.
BENCHMARKING
TERRITORIO
Le colline di Langhe e Roero, in provincia di
Cuneo, sono una terra di vini, riconosciuta
come patria della qualità. Alcuni dati ne
esemplificano la realtà produttiva: quasi il
90% degli ettari vitati è iscritto agli Albi
delle denominazioni d’origine. Il territorio
è ricompreso tra le provincie di Asti,
Alessandria, Cuneo e Torino.
Il distretto ha una forte connotazione enologica e agroterziaria, raggruppa al
suo interno oltre 27.000 vitivinicole che producono il 98% dei vini DOC e
DOCG del Piemonte. L’area inoltre si contraddistingue per le eccellenze
culturali, storiche, turistiche ed enogastronomiche, basti pensare al tartufo
bianco di Alba (riconosciuto in tutto il mondo), le carni piemontesi e ai
peperoni.
BENCHMARKING
FONDAZIONI ENTI TERRITORIALI:
• Unione di Comuni “Colline di Langa e Barolo”;
• Consorzio di Difesa dei Vini Tipici di Pregio Barolo e Barbaresco;
• Associazione Colline di Qualità che riunisce:
• Albeisa – Unione Produttori Vini Albesi;
• Consorzio dei Vini Saluzzesi;
• Strada del Barolo e Grandi Vini di Langa;
• Vignaioli Piemontesi;

• Consorzio turistico Langhe Monferrato Roero;
• Ente del turismo Alba Bra Langhe Roero.
BENCHMARKING
ATTIVITÀ SVOLTE DAI SUDDETTI ENTI:
• Tutela e registrazione dei Marchi collettivi
• Vigilanza sul mercato
• Gestione delle Denominazioni
• Raccolta dati, prezzi e statistiche di mercato

• Valorizzazione a favore delle Denominazioni
• Laboratorio analisi chimico-fisiche – Enocontrol

• Certificazione delle Denominazioni
BENCHMARKING
IL CONSORZIO E LE AZIENDE ASSOCIATE. UN ESEMPIO.
Amalia Cascina in Langa
Amalia Cascina in Langa, è un’azienda agricola a conduzione familiare
posizionata sulle colline di Monforte d’Alba, che unisce tecnologia e
tradizione al servizio del territorio. Offre i seguenti servizi:
• Enoteca(punto vendita diretta);
• Aree degustazione;
• Bed and Breakfast;
• Aree relax;
• Piscina;
• Visite guidate nei vigneti e nella cantina.
BENCHMARKING
L’azienda agricola nel suo legame con vari enti del posto, uno su
tutti il Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Roero,
dimostra una forte propensione nel raccontare il territorio, sia
grazie a dei servizi offerti di qualità, sia per un apertura partecipata
alla condivisione e alla collaborazione strategica attiva con le
iniziative e le istituzioni del luogo adepte al marketing territoriale.
PROGETTAZIONE
1.

Individuazione di un soggetto che sia protagonista del
miglioramento organizzativo della strategia e della realizzazione
delle iniziative di promozione del territorio.

2.

Delineare cambiamento di approccio culturale d’impresa al
servizio del territorio.

3.

Promozioni di iniziative strategiche a livello territoriale.
PROGETTAZIONE
1.

Individuazione di un soggetto che sia protagonista del miglioramento
organizzativo della strategia e della realizzazione delle iniziative di promozione del
territorio.

•

Dall’unione dei comuni dell’ABD del Cesanese creata nel 2007 dal Seraf,
creare una divisione interna al Ser.a.f. che sfrutti le risorse dei laboratori di
marketing presenti nei vari comuni, focalizzandosi sul rapporto
biunivoco fra enogastronomia e territorio.

•

Questa divisione avrà un referente in ogni comune che si appoggerà per
il supporto strutturale e tecnologico agli strumenti già messi in atto dai
laboratori distribuiti sui vari comuni.

•

Questo referente si occuperà di coordinare e fare consulenza alle
aziende attraverso un approccio proattivo di insieme. Si tratta quindi di
creare un nuovo ruolo per ogni sede comunale che si appoggi ai
laboratori già esistenti.

•

Il personale dei laboratori dovrà essere composto oltre che da giovani in
via di formazione anche da professionisti del settore, che siano fin da
subito pronti alla gestione del marketing territoriale.
PROGETTAZIONE
IL NUOVO PORTALE

Necessario anche implementare un portale online dedicato che dall’unione dei
comuni interessati valorizzi le eccellenze enogastronomiche e il territorio.
Importante che questo sia focalizzato esclusivamente sui vini tipici del territorio,
su tutti il Cesanese del Piglio DOCG, e altre eccellenze enogastronomiche,
evidenziando la correlazione fra le imprese associate e il territorio.
Il portale dovrà dividersi in varie aree:
l’area enogastronomica;
l’area dei comuni dell’ABD;
l’area di indicazione geografiche e di trasporto;
l’area di storia e cultura;
l’area delle cantine;
l’area enoteche;
l’area eventi;
l’area ospitalità;
l’area ristorazione;
l’area shopping.
PROGETTAZIONE
2.

Delineare un cambiamento di approccio culturale d’impresa al servizio del territorio.

•

Il progetto associato del Ser.a.f. del 2007, che ha definito l’ABD del Cesanese
del Piglio coinvolge i comuni del territorio in questione. Ma è necessario
che i Comuni non agiscano in modo autonomo ed estemporaneo, ma che
questi agiscano in rete e in modo costante, mettendo a sistema le
eccellenze di cui dispongono. Da un approccio corale, integrato e
condiviso si possono ottenere dei risultati maggiori.

•

In modo analogo le cantine esistenti manifestano un approccio
eccessivamente individualista e poco propenso alla partecipazione attiva
proposta dagli enti di marketing territoriale. Necessario dunque anche un
cambiamento di approccio culturale d’impresa al servizio del territorio.

•

Considerando l’esistenza dei laboratori di marketing territoriale, alcuni già
allestiti altri in allestimento, risulta necessario che le aziende riconoscano
l’importanza di questi laboratori, rendendosi soggetti attivi e partecipanti
alle attività di promozione del territori. Perché possono essere strumento
al servizio del territorio ma a sua volta il territorio può essere al servizio
delle aziende stesse, in una relazione biunivoca capace di portare benefici
ad entrambi i soggetti.
PROGETTAZIONE
CONSORZIO DI TUTELA DEL VINO CESANESE DEL PIGLIO
•

Il consorzio esistenze dovrà potenziarsi inserendo funzioni e
compiti mirati alla tutela del vino Cesanese e dell’Area di Business
distintivo in questione.

•

I compiti che dovrà sostenere riguardano la garanzia e la tutela
dalle frodi e da potenziali fenomeni di concorrenza sleale. A sua
volta dovrà impegnarsi nella tutela dei vini, difendendone nome e
qualità, ma anche nel promuoverne la conoscenza. Quindi dovrà
delineare le peculiarità del contesto produttivo, specificando uve,
zone di origine e caratteristiche del vino.

•

Dovrà dunque vigilare sul mercato, raccogliere dati e statistiche
che lo riguardano. Saranno importanti anche attività di gestione,
valorizzazione e certificazione delle denominazioni. Inoltre dovrà
fornire attività di laboratorio di analisi fisico-chimiche di controllo
del vino.
PROGETTAZIONE
3. Promozioni di iniziative strategiche a livello territoriale.

• Importante il trasporto, incentivando e migliorando le vie e le strutture
atte al raggiungimento del luogo da parte dei turisti.
• Migliorare e incentivare implementazione di strutture ricettive per i
turisti. Sia in maniera interna alle aziende vitivinicole che per ciò che
concerne esercizi esterni ed autonomi.

• Creare “contact center” nel territorio che diano documentazioni,
itinerari e info per coloro che desiderano visitare vigne e cantine o
partecipare a degustazioni guidate dagli stessi produttori. Nonché
indicazioni riguardanti altri luoghi di attrazione(chiese,castelli, santuari
etc.), ristoro e relax.
• Spingere attività itineranti come il cicloturismo e il mototurismo,
fornendo guide e strutture dedicate.
PROGETTAZIONE
COME ATTUARE IL CAMBIAMENTO?
• A livello metodologico è necessario dunque un cambiamento organizzativo che
veda l’introduzione di un nuovo organo con un nuovo ruolo, che è quello della
divisione marketing territoriale ABD del Cesanese del Piglio. Questo organo
dovrà appoggiarsi ai laboratori di marketing integrati nelle sede comunali per
coordinare le attività di marketing e comunicazione del territorio e per
relazionarsi e interagire con le imprese. Questo avverrà nel dialogo fra la
divisione del marketing territoriale di Ser.a.f e il Consorzio di tutela del vino
Cesanese che è costituito dalle stesse imprese, i tramiti saranno i laboratori di
marketing situati nei vari comuni, che saranno ponti di collegamento al servizio
di questa relazione e al tempo stesso strumento e struttura al servizio della
promozione del territorio.
• Per limitare i costi abbiamo deciso di sfruttare i laboratori di marketing
territoriale già esistenti nei comuni come strumento cardine del nuovo assetto
organizzativo.
• Fondi aggiuntivi sono motivati dalle ulteriori figure di professionisti che
opereranno come referenti nella nuova divisione e nel ruolo di coordinatori dei
laboratori di marketing.
PROGETTAZIONE
SER.A.F

DIVISIONE
MARKETING TERRITORIALE
ABD CESANESE DEL PIGLIO

Laboratorio
Laboratorio
Laboratorio
Laboratorio
Laboratorio
Marketing territoriale Marketing territoriale Marketing territoriale Marketing territoriale Marketing territoriale
Comune
Comune
Comune
Comune
Comune
di
di
di
di
di
PIGLIO
SERRONE
ACUTO
PALIANO
ANAGNI

CONSORZIO DI TUTELA
DEL
VINO CESANESE DEL PIGLIO

STRUTTURE RICETTIVE:
B&B, HO.RE.CA,AGRITURISMI,
ETC…
PROGETTAZIONE
Perché le amministrazioni e le imprese dovrebbero attuare questo cambiamento?
Per conferire al Cesanese del Piglio DOCG la giusta visibilità, mettendolo
in competizione con altri vini di nicchia e qualità della tradizione
vitivinicola italiana, aumentando la notorietà e la reputazione del
prodotto.
Per far si che il potenziale culturale, storico e paesaggistico di un
territorio come quello del frusinate, ancora inespresso sotto stessa
ammissione della comunità locale, sia finalmente espresso e valorizzato.
Perché l’aumento dei volumi di vendita del vino e la crescita del turismo
enogastronomico, porterebbero benefici economici alle imprese, alle
istituzioni e a tutti i vari esercizi commerciali del luogo, alimentando un
circolo virtuoso che tocca anche altre dimensioni e interessi, dal sociale,
all’intrattenimento, fino alla componente storico-culturale.
Perché lo sforzo economico per raggiungere tali obiettivi, considerando
gli strumenti già esistenti, non si presenta particolarmente gravoso.
APPRENDIMENTO
L’ apprendimento sull’organizzazione attraverso la progettazione organizzativa
Il lavoro di pre-progettazione e progettazione ci ha permesso di analizzare e
apprendere alcuni aspetti dell’attività organizzativa di un’azienda. Le nostre
conoscenze, infatti, fino ad ora erano prettamente teoriche e raramente hanno
beneficiato di un riscontro pratico. L’analisi diretta di una realtà imprenditoriale
come quella dell’ “Azienda vitivinicola Giovanni Terenzi” ha arricchito il nostro
Know-how dandoci la possibilità, inoltre, di conoscere un territorio affascinante,
ricco di storia e piaceri.
APPRENDIMENTO
L’apprendimento della metodologia usata
Attraverso il “laboratorio sui processi e la cultura organizzativa d’impresa”
abbiamo avuto la possibilità di apprendere un nuovo metodo, quello della
Formazione-intervento. Grazie a questa metodologia siamo riusciti a condurre
un progetto tramite un approccio rigoroso: un vero e proprio processo
scientifico grazie al quale è possibile affrontare i diversi temi in maniera non
aleatoria. Pensiamo che il corso ci abbia consegnato un bagaglio di competenze
non indifferente da poter sfruttare anche nel nostro futuro lavorativo.
D’altronde concetti quali la Cultura Progettuale e la Life Long Learning sono
centrali nella società odierna.
APPRENDIMENTO
L’apprendimento di come funzionava il proprio sistema di apprendimento e come
esso può migliorare
Una critica che ricorre spesso tra i commenti sull’ Università italiana riguarda
l’impostazione esageratamente teorica che si da nei vari corsi, tralasciando in
maniera colpevole gli aspetti pratici. In altre parole, si privilegia la conoscenza
rispetto alla competenza. Gli studenti italiani sono abituati a studiare per
compartimenti stagni apprendendo nozioni che spesso lasciando i “cassetti della
memoria” per far entrare le conoscenza dei corsi successivi. Il tipo di
apprendimento insito in tale metodologia, invece, è di ampia veduta e mira a
consegnare allo studente delle capacità da poter sfruttare in ogni contesto di vita
successivo alla redazione conclusiva del corso di studi.
APPRENDIMENTO
L’apprendimento del contesto organizzativo dove lo studente ha operato
Grazie al lavoro svolto abbiamo acquisito diverse conoscenze in merito
alle dinamiche di un’ azienda, sotto il profilo organizzativo, gestionale e
strategico. Nello specifico l’osservazione del contesto territoriale di
riferimento e quello dell’ “azienda vitivinicola Giovanni Terenzi” ci ha
permesso di scoprire un territorio fin qui inesplorato, sul quale abbiamo
sottolineato diverse criticità risolvibile a nostro avviso tramite le iniziative
e il cambiamento proposto nel nostro lavoro.
APPRENDIMENTO
L’apprendimento dei ruoli che hanno aiutato lo studente ad apprendere
La metodologia della Formazione-Intervento si è valsa di ruoli
specialistici che sono intervenuti nelle varie fai del nostro percorso
progettuale, trasmettendoci quelle nozioni che si sono poi rivelate
essenziali al fine dello sviluppo dell’iniziativa. I ruoli che sono interventi
sono il metodologo (colui che governa i processi che la metodologia
mette in moto), il docente tematico (lo specialista del tema su cui si
sviluppa il progetto), il tutor di processo (colui che segue da vicino i
partecipanti al progetto e che si pone da tramite tra il soggetto da
analizzare e i progettisti) e il tutor d’aula (che provvede ad attrezzare
l’aula, predisponendo i materiali didattici e aiutando le attività
dell’insegnante). Tali professionisti ci hanno fatto sentire fin da subito il
loro coinvolgimento nel lavoro, oltre a facilitare il nostro processo di
apprendimento.
GRAZIE PER
L’ATTENZIONE

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ORGANIZZAZIONE D'IMPRESA

  • 1. Laboratorio Processi e cultura organizzativa d’impresa 2012-2013 PROGETTO DI FORMAZIONE-INTERVENTO® Federico Bonafede L. C.
  • 2. TEMA Progetto per il miglioramento organizzativo della strategia e della realizzazione delle iniziative di promozione del territorio, attraverso la promozione del vino Cesanese prodotto dalle cantine Terenzi. Il nostro oggetto è pertanto l’azienda vitivinicola “Giovanni Terenzi” di Serrone (FR).
  • 4. SOLLECITAZIONI Esportazioni • Il valore delle esportazioni di vino italiano nel mondo è in crescita ma contemporaneamente il volume è in calo (dati ISTAT). • Le esportazioni di vino italiano sono soprattutto di vino imbottigliato, rispetto a sfuso e spumanti (dati ISTAT). • L’esportazione di vino italiano a paesi europei e paesi extraeuropei avviene in un rapporto 3 a 1 (dati ISTAT). • Il valore delle esportazioni al di fuori dell’Ue a parità di volume ha un valore maggiore (dati ISTAT). • I paesi che offrono un maggiore valore di esportazioni sono Germania, Regno Unito e Stati Uniti, in forte crescita la Cina e Brasile (fonte: assoenologi). • Cina, Svezia e Brasile variazione maggiore del valore medio unitario (fonte: assoenologi).
  • 5. SOLLECITAZIONI Consumi • Consumi di vino procapite nazionale in calo. (fonte: assoenologi) • La GDO è il luogo privilegiato d’acquisto del vino; Formato preferito: 75 cl; Spesa Media: 4,10 €; Rapporto di fiducia con la marca , i certificati di qualità e tutela e la provenienza territoriale sono altrettanto importanti . (fonte: Marilena Colussi, Vinitaly) • Parità tra bianchi e rossi nelle preferenze di acquisto. (fonte: Marilena Colussi, Vinitaly) • Nella fascia d’età tra i 18-65 anni si consuma vino prevalentemente a casa e nei ristoranti, meno in bar, enoteche e pub. (fonte: Unicab, Verona Fiere, Vinitaly).
  • 6. SOLLECITAZIONI Consumi • 8 locali su 10 preferiscono acquistare il vino direttamente dal produttore piuttosto che da rappresentanti, grossisti, distributori ho.re.ca ed enoteche. (fonte: Unicab, Verona Fiere, Vinitaly) • L’88,4% dei locali tende a valorizzare i vini del territorio. • Le tipologie di bottiglie più vendute nel Lazio sono il Chianti, Montepulciano, Vermentino. (fonte:SymphonyIRI Infoscan Census) • L’estero è il logico e naturale canale di sbocco dei minori volumi venduti in Italia: non un ripiego ma un’opportunità. (fonte:SymphonyIRI Infoscan Census)
  • 7. SOLLECITAZIONI Produzione • L’Italia produce il 13% della produzione totale di vino nel mondo, e il 30% di quella europea. (fonte: assoenologi) • Calo della produzione di vino. (fonte: assoenologi) • In Italia 9 consumatori di vino su 10 ritengono che il vino italiano è il migliore. (Unicab, Verona Fiere, Vinitaly) • Considerando i migliori vini per litri venduti e fatturati espressi, si nota come maggior competitor nella regione Lazio l’area dei Castelli Romani. (SymphonyIRI Infoscan Census) • I territori perseguono il loro sviluppo locale attraverso la promozione dei prodotti tipici che vengono prodotti in loco. • L’organizzazione territoriale propugna l’integrazione di Comuni sul cui territorio si produce uno stesso prodotto tipico. • Documento strategico formulato nel 2007.
  • 8. OPPORTUNITÀ • Noi studenti, nello sfruttare questo progetto organizzativo, abbiamo l’opportunità di mettere in pratica le idee concettuali del corso, di avere contatto diretto con un settore, un mercato e un committente di valore. . • Abbiamo una buona occasione per arricchirci nella fase di studio ed analisi del settore in questione, andando a scoprire criticità e peculiarità che nel corso degli anni possono sicuramente tornarci utili. • Un progetto organizzativo vincente inoltre potrebbe essere un’opportunità professionale, potenzialmente utile per il nostro curriculum. • Nel caso della Azienda Agricola Giovanni Terenzi un laboratorio di progetto organizzativo condotto dagli studenti della Sapienza potrebbe sicuramente accrescere l’immagine dell’azienda, a maggior ragione se si considera la responsabilità sociale d’impresa, che troverebbe giovamento da una collaborazione con lo storico ateneo de “La Sapienza”. • Anche SER.A.F. se ne avvantaggerebbe.
  • 9. CRITICITÀ • Potranno risultare critiche le analisi sui luoghi, sui prodotti, sulle missioni del committente, le quali dovranno essere accurate e chiare. • Un’altra criticità può essere rappresentata dallo studio del mercato e dei competitor, estremamente ampio e insidioso. • Importante sarà il dialogo con il committente e la disponibilità che esso può offrire a noi per rendere più efficiente possibile il progetto.
  • 10. VINCOLI • Il fattore del tempo è il primo vincolo in quanto la realizzazione del lavoro dovrà seguire un percorso già delineato, scandito da appuntamenti già pianificati, entro i quali dovremo presentare una parte del lavoro svolto. • Il secondo vincolo è rappresentato dalla metodologia della Formazione Intervento, ritenuta indispensabile per l’elaborazione del progetto. • Altri vincoli potranno provenire dal team dell’organizzazione, che ci potrà indicare i punti da toccare e quelli da tralasciare nel progetto, ovvero il momento della negoziazione degli obiettivi con il committente.
  • 11. OBIETTIVO DEL PROGETTO Formulare un progetto organizzativo che consenta di migliorare la strategia e la realizzazione delle iniziative di promozione del territorio attraverso la promozione del Cesanese del Piglio DOCG prodotto da Terenzi.
  • 12. TEMPI E FASI Esame 27 Giugno 2013 20 Giugno 2013 13 Giugno 2013 30 Maggio 2013 13 Maggio 2013 15 Aprile 2013 Temi progetti 18 Marzo 2013 SCENARIO ANALISI BENCHMARKING PROGETTAZIONE APPRENDIMENTO
  • 13. ANALISI INTERLOCUTORI COINVOLTI • Personale SER.A.F. (tutor e professori) • Azienda Agricola G.Terenzi (vertice aziendale). • Comunità del territorio. STRUMENTI • Analisi documentale via internet. • Intervista al vertice aziendale. • Analisi diretta del territorio.
  • 14. ANALISI SERRONE (FR) Borgo storico di 3000 abitanti, con una componente di arte e cultura notevole, estremamente importante anche l’aspetto paesaggistico e naturale. Serrone si presenta come una località con un buon potenziale turistico, sicuramente un ambito in cui investire e “pescare a piene mani”. La vicinanza a Roma e a centri termali come Anagni e Fiuggi ne incentivano ancor più l’appeal. L’aspetto enogastronomico è un altro fattore forte, i vini come il Cesanese e la Passerina riscuotono da anni riconoscimenti a livello nazionale e internazionale, e la cucina ciociara si sa per tradizione è garanzia di grandi banchetti di qualità.
  • 15. ANALISI AZIENDA VITIVINICOLA GIOVANNI TERENZI L'Azienda Vitivinicola Terenzi, a conduzione familiare, nasce a La Forma nel Comune di Serrone (FR) alla fine degli anni '50. L'attività che si avvale di processi produttivi e macchinari all'avanguardia, conta una superficie in vigneti di circa 10 ettari, con un core businnes focalizzato sulla produzione e distribuzione in tutto il mondo del Cesanese del Piglio, divenuto nel 2008 primo vino della Regione Lazio DOCG.
  • 16. ANALISI Titolare GIOVANNI TERENZI Responsabile Vigneti SANTA SPERATI Responsabile Produzione Export ARMANDO TERENZI FIGURE ESTERNE Enologo: Roberto Mazzer Agronomo: Sandro Felli Responsabile Punto Vendita MARIA TERENZI Responsabile Amministrazione Interna PINA TERENZI
  • 17. ANALISI CESANESE DEL PIGLIO D.O.C.G. Viene prodotto nei comuni di Piglio, Serrone e parte di quelli di Anagni, Acuto e Paliano. Concorrono alla produzione di questi vini le uve cesanese d’affile e/o comune coadiuvate da altri vitigni (riconosciuti dalla Regione Lazio) in misura non superiore al 10%. La gradazione alcolica minima complessiva è del 12% e riguarda le tipologie di vino secco, amabile e dolce. Va servito in calici ballon a 16-18°C e in calici o flut a 6-8°C nelle versioni spumanti, abbinato a dolci e frutta. Ad oggi è l’unico vino rosso DOCG in tutta la Regione Lazio.
  • 18. ANALISI ABD – CESANESE DEL PIGLIO DOCG L’area di business distintivo coinvolge i comuni di Piglio, Acuto, Serrone, Paliano e parte del Comune di Anagni. Dal 2007 è stata sviluppa un’iniziativa congiunta dei comuni in questione che si sono impegnati in un’azione di formazione e intervento che ha coinvolto enti locali, associazioni imprenditoriali, imprese produttrici, scuole e associazioni del luogo. Da qui si è sviluppata la creazioni di un’ABD in SER.A.F., viste le particolarità di questi comuni nella valorizzazione, promozione e sviluppo del territorio.
  • 19. ANALISI INIZIATIVE SER.A.F. • Progetto Marketing Strategico del Cesanese del Piglio • Condivisione strategica pubblica fra i vari comuni (25 agosto 2006); • Formalizzazione strategie da perseguire; • Progettazione partecipata di 15 progetti strategici di valorizzazione che si andranno realizzando in base al finanziamento pubblico; • Protocollo d’intesa con le organizzazioni del territorio; • Protocollo d’intesa con gli albergatori di Fiuggi, alleanza per risultati condivisi; • Costituzione della Strada del Vino Cesanese; • Laboratori di marketing nei pressi dei comuni di Piglio, Acuto e Serrone.
  • 20. ANALISI INIZIATIVE SER.A.F. ULTERIORI PER IL TERRITORIO Borghimark è un progetto focalizzato sui giovani che mira alla valorizzazione sul web dei borghi e dei castelli che caratterizzano i comuni di Acuto, Piglio, Paliano, Torre Cajetani, Trevi nel Lazio, Villa Santo Stefano e Patrica. Il progetto è finanziato dalla regione Lazio all’interno del programma di e-Government per gli enti locali. Il risultato della sperimentazione sui sette Comuni sarà poi esteso a tutti e 38 i Comuni dell’Associazione SER.A.F, quindi anche Serrone. Montimark progetto finanziato dalla regione Lazio che coinvolge il comune di Acuto e di Piglio, in un secondo momento anche il comune di Fiuggi. Consiste nella realizzazione di un laboratorio di marketing territoriale rivolto ai giovani appartenenti al territorio dei due comuni, con l’intento di fornire un percorso di formazione a coloro che vi parteciperanno. La finalità è proprio quella di formare alcuni giovani del territorio, aiutandoli ad orientarsi nello studio e nel lavoro, ma anche formando potenziali persone assumibili dall’associazione stessa, per lo sviluppo e la promozione locale.
  • 21. ANALISI INIZIATIVE SER.A.F. ULTERIORI PER IL TERRITORIO: Strade del vino Cesanese Un insieme di itinerari dedicati al territorio e al tema della vite e del vino. L’obiettivo è quello di rafforzare la cultura del vino Cesanese e la qualità dell’accoglienza e dell’ospitalità nonché valorizzare i territori, nelle sue peculiarità enogastronomiche, storiche, paesaggistiche, ambientali. Un ulteriore funzione è quella di informare ed assistere gli associati, svolgendo attività informativa e formativa volta alla valorizzazione del territorio.
  • 22. ANALISI ALTRE INIZIATIVE PER IL TERRITORIO Sagra del Cesanese. Giunta alla 53esima edizione, la Sagra del Cesanese è un’iniziativa organizzata nel comune di Serrone, che coinvolge l’enogastronomia con dibattiti e convegni ad hoc sul vino Cesanese, ma anche musica, divertimento per grandi e piccini e iniziativa quali il Palio delle botti, il gioco dei birilli e il gioco della Conca. Borgo di Vino. Una manifestazione che il Comune di Piglio ha avviato con la collaborazione della Pro Loco e del Piano Locale Giovani, che permette di visitare il centro storico di Piglio e le sue cantine che saranno arricchite da opere di artisti del luogo. Vi sarà la possibilità di degustare i vini e le eccellenze enogastronomiche del territorio. Partnership con Trenitalia. Il Comune di Piglio ha presentato presso il Freccia Club della Stazione di Roma Tiburtina una serie di iniziative, fra cui quella che prevede la possibilità di degustare a bordo dei treni Trenitalia i vini tipici del Piglio, sia il bianco Passerina, che il rosso Cesanese DOCG.
  • 23. ANALISI SITOGRAFIA PER LA PROMOZIONE DEL TERRITORIO E DEL VINO •http://www.associazioneseraf.it/ •http://www.marketing.territoriale.it/ •http://www.serroneweb.it/gastronomia/vini.htm •http://www.viniterenzi.com/index.php
  • 24. ANALISI QUAL È IL PROBLEMA? Assenza di una strategia condivisa I comuni dell’area di business distintiva di riferimento soffrono di una mancata coesione culturale che ricade sull’organizzazione e sulla strategia degli stessi. I comuni di Piglio, Serrone, Acuto e Paliano e Anagni agiscono in maniera autonoma e spesso isolata, al fine di promuovere il proprio prodotto di punta, evidenziando quindi, un approccio incompleto e difettoso oltre che privo di una strategia condivisa.
  • 25. ANALISI QUAL È IL PROBLEMA? Il posizionamento del prodotto. Il problema che sembra emergere in modo più lampante è una non ottimale reattività nel rispondere alle sollecitazioni che il mercato offre, soprattutto per quanto riguarda il posizionamento del prodotto (il Vino Cesanese del Piglio). Questo è un vino di nicchia e i canali distributivi di conseguenza dovrebbero corrispondere ai valori di esclusività che il vino possiede. Inutile e anzi dannoso distribuire il vino nella G.D.O. come provare ad entrare in mercati esteri (la Russia) se prima non si è riusciti prima posizionare il Vino Cesanese del Piglio DOCG nella mente dei consumatori locali e dei turisti del territorio laziale come un vino genuino, di alta qualità e frutto di un lavoro artigianale che contraddistingue il territorio del frusinate ottenendo un riscontro di vendite perlomeno incoraggiante.
  • 26. ANALISI QUALI SONO LE CONDIZIONI CHE DETERMINANO I GAP? a)RELAZIONI : Essenziale è un’ampia rete di relazioni con gli enti istituzionali, le associazioni del territorio e le organizzazioni stesse produttrici del vino Cesanese del Piglio Doc ragionando in un’ottica d’insieme. b)COMUNICAZIONE : Fondamentale è l’investimento da fare nella comunicazione del prodotto al fine di far conoscere ai potenziali clienti e turisti le innumerevoli qualità del vino Cesanese del Piglio DOC e del territorio laziale. c)CREATIVITÀ : Importante è anche la creatività nell’ideare soluzioni efficaci per la promozione del vino e del territorio. d)RISORSE ECONOMICHE : Ovviamente il sostegno di risorse economiche non esigue è auspicabile e potrebbe rappresentare una condizione sfavorevole in un contesto attuale di profonda crisi per le piccole imprese, nello specifico quelle a conduzione familiare.
  • 27. ANALISI CHI NE È RESPONSABILE? Insieme di aziende agricole distribuite nel territorio che producono il Cesanese del Piglio e gli altri Cesanesi limitrofi d’Affile e Oleano. I comuni dell’ABD, mancanza di coesione e collaborazione strategica. L’associazione SER.A.F. dal 2006 con associati e enti pubblici ha attuato una serie volte a valorizzare l’ABD del Cesanese del Piglio, non tutti i 15 progetti varati in sede strategica sono stati attuati, c’è ancora molta strada da fare. Le aziende forse soffrono ancora di una mancanza di visione d’insieme.
  • 28. ANALISI QUAL È LA CULTURA CHE CARATTERIZZA IL CONTESTO D’AZIONE? Il Lazio non è sicuramente una regione che brilla per tradizione enologica di qualità in confronto ad altre regioni d’Italia. Se consideriamo i dati Istat i quali evidenziano una diminuzione del 70% delle aziende vitivinicole nel primo decennio del nuovo millennio, non si può neppure dire che questa creda particolarmente nel suddetto comparto. Comunque anche in questa regione esistono delle zone piccole con alcune realtà di produttori che sanno fare qualità e sanno mantenere in vita i vitigni autoctoni locali valorizzandoli con risultati interessanti. Il Cesanese del Piglio e la zona che gli compete comprendente Piglio, Serrone, Acuto, Paliano ed Anagni ne sono una dimostrazione lampante. Quello del Cesanese del Piglio infatti è un mercato di nicchia con fortissime potenzialità che copre tutto l’arco dell’anno. Un mercato poco conosciuto, dalla domanda ridotta per un offerta misurata e contenuta. Il prodotto in sé è un prodotto di qualità, non valorizzato comunque dai luoghi di distribuzione e dalle strategie di prezzo.
  • 29. BENCHMARKING BARBERA D’ALBA Vitigno a bacca nera molto diffuso in Piemonte e di origine antichissima. Proviene dalle terre che furono prima del Marchesato e poi del Ducato di Monferrato. Un vino rosso rubino da giovane, con tendenza al rosso granato dopo l’invecchiamento, con odore intenso caratteristico. Il sapore è asciutto, corposo, di acidità abbastanza spiccata, leggermente tannico, dopo l’invecchiamento ha un gusto pieno. Soprattutto nella Barbera d'Alba Superiore, che è leggermente diversa da altre Barbera(d'Asti e del Monferrato), troviamo che i tannini (che lo rendono ricco di acido gallotannico e quindi di sapore particolarmente aspro) sono piuttosto marcati e di conseguenza se bevuta poco dopo la messa in bottiglia possiamo riscontrare una certa spigolosità, che va piano piano arrotondandosi con il passare del tempo.
  • 30. BENCHMARKING TERRITORIO Le colline di Langhe e Roero, in provincia di Cuneo, sono una terra di vini, riconosciuta come patria della qualità. Alcuni dati ne esemplificano la realtà produttiva: quasi il 90% degli ettari vitati è iscritto agli Albi delle denominazioni d’origine. Il territorio è ricompreso tra le provincie di Asti, Alessandria, Cuneo e Torino. Il distretto ha una forte connotazione enologica e agroterziaria, raggruppa al suo interno oltre 27.000 vitivinicole che producono il 98% dei vini DOC e DOCG del Piemonte. L’area inoltre si contraddistingue per le eccellenze culturali, storiche, turistiche ed enogastronomiche, basti pensare al tartufo bianco di Alba (riconosciuto in tutto il mondo), le carni piemontesi e ai peperoni.
  • 31. BENCHMARKING FONDAZIONI ENTI TERRITORIALI: • Unione di Comuni “Colline di Langa e Barolo”; • Consorzio di Difesa dei Vini Tipici di Pregio Barolo e Barbaresco; • Associazione Colline di Qualità che riunisce: • Albeisa – Unione Produttori Vini Albesi; • Consorzio dei Vini Saluzzesi; • Strada del Barolo e Grandi Vini di Langa; • Vignaioli Piemontesi; • Consorzio turistico Langhe Monferrato Roero; • Ente del turismo Alba Bra Langhe Roero.
  • 32. BENCHMARKING ATTIVITÀ SVOLTE DAI SUDDETTI ENTI: • Tutela e registrazione dei Marchi collettivi • Vigilanza sul mercato • Gestione delle Denominazioni • Raccolta dati, prezzi e statistiche di mercato • Valorizzazione a favore delle Denominazioni • Laboratorio analisi chimico-fisiche – Enocontrol • Certificazione delle Denominazioni
  • 33. BENCHMARKING IL CONSORZIO E LE AZIENDE ASSOCIATE. UN ESEMPIO. Amalia Cascina in Langa Amalia Cascina in Langa, è un’azienda agricola a conduzione familiare posizionata sulle colline di Monforte d’Alba, che unisce tecnologia e tradizione al servizio del territorio. Offre i seguenti servizi: • Enoteca(punto vendita diretta); • Aree degustazione; • Bed and Breakfast; • Aree relax; • Piscina; • Visite guidate nei vigneti e nella cantina.
  • 34. BENCHMARKING L’azienda agricola nel suo legame con vari enti del posto, uno su tutti il Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Roero, dimostra una forte propensione nel raccontare il territorio, sia grazie a dei servizi offerti di qualità, sia per un apertura partecipata alla condivisione e alla collaborazione strategica attiva con le iniziative e le istituzioni del luogo adepte al marketing territoriale.
  • 35. PROGETTAZIONE 1. Individuazione di un soggetto che sia protagonista del miglioramento organizzativo della strategia e della realizzazione delle iniziative di promozione del territorio. 2. Delineare cambiamento di approccio culturale d’impresa al servizio del territorio. 3. Promozioni di iniziative strategiche a livello territoriale.
  • 36. PROGETTAZIONE 1. Individuazione di un soggetto che sia protagonista del miglioramento organizzativo della strategia e della realizzazione delle iniziative di promozione del territorio. • Dall’unione dei comuni dell’ABD del Cesanese creata nel 2007 dal Seraf, creare una divisione interna al Ser.a.f. che sfrutti le risorse dei laboratori di marketing presenti nei vari comuni, focalizzandosi sul rapporto biunivoco fra enogastronomia e territorio. • Questa divisione avrà un referente in ogni comune che si appoggerà per il supporto strutturale e tecnologico agli strumenti già messi in atto dai laboratori distribuiti sui vari comuni. • Questo referente si occuperà di coordinare e fare consulenza alle aziende attraverso un approccio proattivo di insieme. Si tratta quindi di creare un nuovo ruolo per ogni sede comunale che si appoggi ai laboratori già esistenti. • Il personale dei laboratori dovrà essere composto oltre che da giovani in via di formazione anche da professionisti del settore, che siano fin da subito pronti alla gestione del marketing territoriale.
  • 37. PROGETTAZIONE IL NUOVO PORTALE Necessario anche implementare un portale online dedicato che dall’unione dei comuni interessati valorizzi le eccellenze enogastronomiche e il territorio. Importante che questo sia focalizzato esclusivamente sui vini tipici del territorio, su tutti il Cesanese del Piglio DOCG, e altre eccellenze enogastronomiche, evidenziando la correlazione fra le imprese associate e il territorio. Il portale dovrà dividersi in varie aree: l’area enogastronomica; l’area dei comuni dell’ABD; l’area di indicazione geografiche e di trasporto; l’area di storia e cultura; l’area delle cantine; l’area enoteche; l’area eventi; l’area ospitalità; l’area ristorazione; l’area shopping.
  • 38. PROGETTAZIONE 2. Delineare un cambiamento di approccio culturale d’impresa al servizio del territorio. • Il progetto associato del Ser.a.f. del 2007, che ha definito l’ABD del Cesanese del Piglio coinvolge i comuni del territorio in questione. Ma è necessario che i Comuni non agiscano in modo autonomo ed estemporaneo, ma che questi agiscano in rete e in modo costante, mettendo a sistema le eccellenze di cui dispongono. Da un approccio corale, integrato e condiviso si possono ottenere dei risultati maggiori. • In modo analogo le cantine esistenti manifestano un approccio eccessivamente individualista e poco propenso alla partecipazione attiva proposta dagli enti di marketing territoriale. Necessario dunque anche un cambiamento di approccio culturale d’impresa al servizio del territorio. • Considerando l’esistenza dei laboratori di marketing territoriale, alcuni già allestiti altri in allestimento, risulta necessario che le aziende riconoscano l’importanza di questi laboratori, rendendosi soggetti attivi e partecipanti alle attività di promozione del territori. Perché possono essere strumento al servizio del territorio ma a sua volta il territorio può essere al servizio delle aziende stesse, in una relazione biunivoca capace di portare benefici ad entrambi i soggetti.
  • 39. PROGETTAZIONE CONSORZIO DI TUTELA DEL VINO CESANESE DEL PIGLIO • Il consorzio esistenze dovrà potenziarsi inserendo funzioni e compiti mirati alla tutela del vino Cesanese e dell’Area di Business distintivo in questione. • I compiti che dovrà sostenere riguardano la garanzia e la tutela dalle frodi e da potenziali fenomeni di concorrenza sleale. A sua volta dovrà impegnarsi nella tutela dei vini, difendendone nome e qualità, ma anche nel promuoverne la conoscenza. Quindi dovrà delineare le peculiarità del contesto produttivo, specificando uve, zone di origine e caratteristiche del vino. • Dovrà dunque vigilare sul mercato, raccogliere dati e statistiche che lo riguardano. Saranno importanti anche attività di gestione, valorizzazione e certificazione delle denominazioni. Inoltre dovrà fornire attività di laboratorio di analisi fisico-chimiche di controllo del vino.
  • 40. PROGETTAZIONE 3. Promozioni di iniziative strategiche a livello territoriale. • Importante il trasporto, incentivando e migliorando le vie e le strutture atte al raggiungimento del luogo da parte dei turisti. • Migliorare e incentivare implementazione di strutture ricettive per i turisti. Sia in maniera interna alle aziende vitivinicole che per ciò che concerne esercizi esterni ed autonomi. • Creare “contact center” nel territorio che diano documentazioni, itinerari e info per coloro che desiderano visitare vigne e cantine o partecipare a degustazioni guidate dagli stessi produttori. Nonché indicazioni riguardanti altri luoghi di attrazione(chiese,castelli, santuari etc.), ristoro e relax. • Spingere attività itineranti come il cicloturismo e il mototurismo, fornendo guide e strutture dedicate.
  • 41. PROGETTAZIONE COME ATTUARE IL CAMBIAMENTO? • A livello metodologico è necessario dunque un cambiamento organizzativo che veda l’introduzione di un nuovo organo con un nuovo ruolo, che è quello della divisione marketing territoriale ABD del Cesanese del Piglio. Questo organo dovrà appoggiarsi ai laboratori di marketing integrati nelle sede comunali per coordinare le attività di marketing e comunicazione del territorio e per relazionarsi e interagire con le imprese. Questo avverrà nel dialogo fra la divisione del marketing territoriale di Ser.a.f e il Consorzio di tutela del vino Cesanese che è costituito dalle stesse imprese, i tramiti saranno i laboratori di marketing situati nei vari comuni, che saranno ponti di collegamento al servizio di questa relazione e al tempo stesso strumento e struttura al servizio della promozione del territorio. • Per limitare i costi abbiamo deciso di sfruttare i laboratori di marketing territoriale già esistenti nei comuni come strumento cardine del nuovo assetto organizzativo. • Fondi aggiuntivi sono motivati dalle ulteriori figure di professionisti che opereranno come referenti nella nuova divisione e nel ruolo di coordinatori dei laboratori di marketing.
  • 42. PROGETTAZIONE SER.A.F DIVISIONE MARKETING TERRITORIALE ABD CESANESE DEL PIGLIO Laboratorio Laboratorio Laboratorio Laboratorio Laboratorio Marketing territoriale Marketing territoriale Marketing territoriale Marketing territoriale Marketing territoriale Comune Comune Comune Comune Comune di di di di di PIGLIO SERRONE ACUTO PALIANO ANAGNI CONSORZIO DI TUTELA DEL VINO CESANESE DEL PIGLIO STRUTTURE RICETTIVE: B&B, HO.RE.CA,AGRITURISMI, ETC…
  • 43. PROGETTAZIONE Perché le amministrazioni e le imprese dovrebbero attuare questo cambiamento? Per conferire al Cesanese del Piglio DOCG la giusta visibilità, mettendolo in competizione con altri vini di nicchia e qualità della tradizione vitivinicola italiana, aumentando la notorietà e la reputazione del prodotto. Per far si che il potenziale culturale, storico e paesaggistico di un territorio come quello del frusinate, ancora inespresso sotto stessa ammissione della comunità locale, sia finalmente espresso e valorizzato. Perché l’aumento dei volumi di vendita del vino e la crescita del turismo enogastronomico, porterebbero benefici economici alle imprese, alle istituzioni e a tutti i vari esercizi commerciali del luogo, alimentando un circolo virtuoso che tocca anche altre dimensioni e interessi, dal sociale, all’intrattenimento, fino alla componente storico-culturale. Perché lo sforzo economico per raggiungere tali obiettivi, considerando gli strumenti già esistenti, non si presenta particolarmente gravoso.
  • 44. APPRENDIMENTO L’ apprendimento sull’organizzazione attraverso la progettazione organizzativa Il lavoro di pre-progettazione e progettazione ci ha permesso di analizzare e apprendere alcuni aspetti dell’attività organizzativa di un’azienda. Le nostre conoscenze, infatti, fino ad ora erano prettamente teoriche e raramente hanno beneficiato di un riscontro pratico. L’analisi diretta di una realtà imprenditoriale come quella dell’ “Azienda vitivinicola Giovanni Terenzi” ha arricchito il nostro Know-how dandoci la possibilità, inoltre, di conoscere un territorio affascinante, ricco di storia e piaceri.
  • 45. APPRENDIMENTO L’apprendimento della metodologia usata Attraverso il “laboratorio sui processi e la cultura organizzativa d’impresa” abbiamo avuto la possibilità di apprendere un nuovo metodo, quello della Formazione-intervento. Grazie a questa metodologia siamo riusciti a condurre un progetto tramite un approccio rigoroso: un vero e proprio processo scientifico grazie al quale è possibile affrontare i diversi temi in maniera non aleatoria. Pensiamo che il corso ci abbia consegnato un bagaglio di competenze non indifferente da poter sfruttare anche nel nostro futuro lavorativo. D’altronde concetti quali la Cultura Progettuale e la Life Long Learning sono centrali nella società odierna.
  • 46. APPRENDIMENTO L’apprendimento di come funzionava il proprio sistema di apprendimento e come esso può migliorare Una critica che ricorre spesso tra i commenti sull’ Università italiana riguarda l’impostazione esageratamente teorica che si da nei vari corsi, tralasciando in maniera colpevole gli aspetti pratici. In altre parole, si privilegia la conoscenza rispetto alla competenza. Gli studenti italiani sono abituati a studiare per compartimenti stagni apprendendo nozioni che spesso lasciando i “cassetti della memoria” per far entrare le conoscenza dei corsi successivi. Il tipo di apprendimento insito in tale metodologia, invece, è di ampia veduta e mira a consegnare allo studente delle capacità da poter sfruttare in ogni contesto di vita successivo alla redazione conclusiva del corso di studi.
  • 47. APPRENDIMENTO L’apprendimento del contesto organizzativo dove lo studente ha operato Grazie al lavoro svolto abbiamo acquisito diverse conoscenze in merito alle dinamiche di un’ azienda, sotto il profilo organizzativo, gestionale e strategico. Nello specifico l’osservazione del contesto territoriale di riferimento e quello dell’ “azienda vitivinicola Giovanni Terenzi” ci ha permesso di scoprire un territorio fin qui inesplorato, sul quale abbiamo sottolineato diverse criticità risolvibile a nostro avviso tramite le iniziative e il cambiamento proposto nel nostro lavoro.
  • 48. APPRENDIMENTO L’apprendimento dei ruoli che hanno aiutato lo studente ad apprendere La metodologia della Formazione-Intervento si è valsa di ruoli specialistici che sono intervenuti nelle varie fai del nostro percorso progettuale, trasmettendoci quelle nozioni che si sono poi rivelate essenziali al fine dello sviluppo dell’iniziativa. I ruoli che sono interventi sono il metodologo (colui che governa i processi che la metodologia mette in moto), il docente tematico (lo specialista del tema su cui si sviluppa il progetto), il tutor di processo (colui che segue da vicino i partecipanti al progetto e che si pone da tramite tra il soggetto da analizzare e i progettisti) e il tutor d’aula (che provvede ad attrezzare l’aula, predisponendo i materiali didattici e aiutando le attività dell’insegnante). Tali professionisti ci hanno fatto sentire fin da subito il loro coinvolgimento nel lavoro, oltre a facilitare il nostro processo di apprendimento.