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Daniel Quinn
  La tecnologia e l'altra guerra
            Traduzione di Dr-Jackal (nrt_ita@libero.it)
               Originale tratto da: www.ishmael.org
Le altre opere di Daniel Quinn sono disponibili in italiano nel sito:
              NuovaRivoluzioneTribale.uphero.com



  Discorso tenuto da Daniel Quinn alla Conferenza Student
Pugwash sulle "Tecnologie per la pace", Carnegie Mellon
University, 1997.


  Non ho intenzione di parlare a lungo, perché la mia esperienza
mi dice che le persone che hanno letto i miei libri arrivano sempre
cariche di domande che per loro sono molto più importanti di
qualunque cosa io possa sognarmi in anticipo di dire.

  Quattro anni fa, uno degli organizzatori del Minnesota Social
Investment Forum mi chiamò per chiedermi se mi sarebbe
piaciuto parlare alla loro riunione annuale. Si trattò in effetti di
uno dei primi inviti a tenere un discorso che abbia mai ricevuto, e
devo dire che mi rese molto perplesso. Perché un gruppo di
investitori - sociali o di altro tipo - avrebbe dovuto pensare che
avessi qualcosa da dirgli? Non so nulla di investimenti, non ho
mai scritto una sola parola a riguardo.

  L'anno seguente ricevetti un invito a parlare a una sorta di
comitato esecutivo composto da rappresentanti di ogni
dipartimento di un sistema ospedaliero regionale centrato ad
Albuquerque, New Mexico - ognuno dei quali aveva letto il mio
lavoro. Non c'è bisogno di dirlo, ne rimasi perfino più perplesso.
Sono una miniera di informazioni sugli investimenti, in confronto
a ciò che so sugli ospedali e sulla sanità.

   L'inverno scorso sono stato contattato da qualcuno in
connessione con il Woodlands Group, un'associazione informale
di professionisti delle risorse umane e di specialisti di sviluppo
organizzativo che si incontrano quattro volte all'anno da qualcosa
come vent'anni. Ogni riunione è incentrata su un libro che ha un
contributo unico da apportare a loro e al loro lavoro. La riunione
di questa primavera sarebbe stata incentrata su due dei miei libri,
Ishmael e The Story of B. La domanda per me era: sarei stato
disposto ad andare a interagire con loro per i tre giorni della loro
riunione? Ho solo una vaga idea di ciò che fanno i professionisti
delle risorse umane e gli specialisti di sviluppo organizzativo, ma
naturalmente accettai.

  E poi, naturalmente, c'è stato l'invito a parlare al gruppo qui
presente, che si è riunito per discutere di qualcosa chiamato
"Tecnologie per la pace". Sono molto lontano dall'essere un
esperto di investimenti sociali, di sanità, di risorse umane, di
sviluppo organizzativo O di tecnologia - ma sono andato lì e ora
sono venuto qui. Perché? Non "perché sono qui?", ma piuttosto
"perchè sono stato invitato?"

   Condividerò la risposta con voi, perché penso che in realtà
possa essere più importante e più utile per voi di qualunque cosa
abbia da dire sulla tecnologia. Se chiedeste a tutte quelle persone
PERCHE' mi abbiano invitato a parlare di argomenti che
apparentemente non sono qualificato per trattare, penso che
dovreste faticare parecchio per ottenere una singola risposta
coerente. Ma eccola qui. La caratteristica del mio lavoro che
affascina tutti questi diversi punti di vista è questa: io seguo una
strana regola che può venire applicata utilmente a ogni argomento,
che si tratti di investimenti sociali, di sanità, di risorse umane o di
tecnologie per la pace. Eccola: SE TI DANNO CARTA RIGATA,
SCRIVI DI TRAVERSO.

   Ci vengono continuamente presentati fogli di carta rigata su cui
ci si aspetta che scriviamo i nostri pensieri, le nostre vite e, in
effetti, i nostri futuri. Niccolò Copernico ricevette un'intera risma
di fogli rigati alla fine del quindicesimo secolo, e alcune di quelle
righe rappresentavano la struttura fisica dell'universo, per come
veniva compresa a quell'epoca. Sarebbe stato perfettamente
possibile per lui essere un astronomo rispettato, se avesse lavorato
all'interno delle righe del sistema tolemaico. Ma poiché alla fine
capì che doveva scrivere di traverso rispetto quelle righe, sapeva
che il suo lavoro più importante, De Revolutionibus Orbium
Coelestium (1543) non avrebbe potuto venire pubblicato fino a
dopo la sua morte. Albert Einstein ricevette un simile fascio di
fogli rigati da giovane, ma la sua era un'epoca diversa. Quando
girò il foglio di traverso e cominciò a lavorare sulla sua teoria
della relatività, questa venne riconosciuta molto in fretta come un
contributo importante. Darwin, Freud e Marx sono altri esempi
molto famosi di persone che hanno preso la carta rigata che era
stata data loro e l'hanno girata di traverso per compiere
dell'importante lavoro che ha cambiato il mondo.

   Lasciate che vi dia un esempio di alcune delle righe che si
possono trovare sui fogli che avete ricevuto finora - voi, io e
chiunque cresca in questa cultura. "Dato che abbiamo una
popolazione in crescita, dobbiamo trovare il modo di aumentare la
produzione di cibo. Aumentare la produzione di cibo è una cosa
essenziale e indubbiamente benefica." Queste sono le righe sulla
carta che ci è stata data. Ma quando io giro il foglio di traverso e
scrivo: "La produzione alimentare è il carburante della nostra
esplosione demografica e più l'aumentiamo, più carburante
forniamo all'esplosione", tutti danno di matto. Non sto scrivendo
all'interno delle righe!
La carta che riceviamo fornisce le righe non solo per singole
opinioni nella nostra cultura, ma per opinioni contraddittorie. Per
esempio, c'è un insieme di righe per scrivere a favore della pena di
morte e una serie di righe per scrivere contro di essa, e le
conosciamo tutte. Quando scrivete in suo favore, dite: "Alcuni
crimini meritano questa punizione definitiva, e funge anche da
deterrente". Quando scrivete contro di essa, dite: "Nessun crimine
si merita questa punizione definitiva, e NON funge da deterrente".
Potete usare entrambi gli insiemi di righe - ma solo un pensatore
originale gira il foglio di traverso e dice: "La punizione non è un
valore, per me, e la deterrenza non può mai venire dimostrata in
nessun modo conclusivo. Quindi, dove andiamo da qui?"

   C'è un insieme di righe per scrivere in favore dell'aborto e un
insieme di righe per scrivere contro di esso, e se girate quel foglio
di traverso e scrivete infrangendo quelle righe, vi conviene farlo in
modo anonimo - o trasferirvi sulla luna. C'è perfino un insieme di
righe per scrivere in favore della tecnologia e uno per scrivere
contro di essa. Ecco qualcuno che scrive contro di essa: "La
Rivoluzione Industriale e le sue conseguenze sono state un
disastro per la specie umana. Hanno aumentato di molto
l'aspettativa di vita di quelli di noi che vivono in nazioni 'avanzate'
ma hanno destabilizzato la società, hanno reso la vita
insoddisfacente, hanno sottoposto gli esseri umani a indegnità,
hanno portato a una sofferenza psicologica diffusa (e nel Terzo
Mondo anche a una sofferenza fisica) e hanno inflitto gravi danni
al mondo naturale. Il continuo sviluppo della tecnologia
peggiorerà la situazione. Assoggetterà sicuramente gli esseri
umani a indegnità ancora più grandi e infliggerà danni ancora
peggiori al mondo naturale, porterà probabilmente a un degrado
sociale e a una sofferenza psicologica ancora maggiori e potrebbe
portare a maggiori sofferenze fisiche perfino nelle nazioni
'avanzate'." I media hanno elevato l'autore di questi luoghi comuni
al livello di genio, perché un folle è sempre più interessante se è
un genio. Si tratta di Dheodore Kaczynski, l'Unabomber, che
sembrava credere di dire qualcosa di terribilmente originale nella
sua pesante polemica intitolata "La società industriale e il suo
futuro".

   Potreste essere sorpresi di scoprire quante persone concordino
con la linea di pensiero dell'Unabomber - o forse no, non ho modo
di saperlo. Negli ultimi decenni sono comparse delle righe molto
spesse riguardanti il concetto di "naturale". I cibi naturali sono
buoni cibi, cibi che ci arrivano direttamente dalla natura, senza
l'aggiunta di coloranti o conservanti artificiali. Questa credenza è
stata estesa in ogni direzione. I vestiti fabbricati con fibre
"naturali" contribuiscono a uno stile di vita più "naturale".
Shampoo fatti con ingredienti "naturali" sono presumibilmente
migliori per i vostri capelli degli shampoo fatti con ingredienti
sintetizzati in laboratorio. Pensare lungo queste righe ha prodotto,
attraverso una sorta di magia empatica, la credenza che qualunque
cosa sia fatta dall'uomo sia innaturale, e quindi insalubre e
probabilmente malvagia. Se qualcosa ci viene dalle api, dalle
pecore o dai fiori, è naturale e a posto, ma se ci viene dagli umani
è innaturale e nociva. La stessa umanità ha gradualmente
cominciato a venire percepita come INNATURALE - come se in
qualche modo non appartenesse più alla natura. Quando un castoro
abbatte un albero, è un evento "naturale". Quando lo abbatte un
uomo, è un evento innaturale - malvagio, empio.

  La tecnologia, in questo contesto - per usare le parole di
Kaczynski - ha reso la vita insoddisfacente, ha sottoposto gli esseri
umani a indegnità, ha portato a diffuse sofferenze fisiche e
psicologiche e ha inflitto gravi danni al mondo "naturale" - ossia
quel mondo a cui gli umani non appartengono.

  Scrivere infrangendo queste pesanti righe è stato molto faticoso.
Quelli di voi che hanno letto Ishmael o qualunque mio libro sanno
che il mio obiettivo è stato di reinterpretare la storia della nostra
specie in quanto membro della generale comunità della vita - non
come la specie dominante, o come quella deputata a sorvegliare le
altre, o come il membro più importante di quella comunità, o
come il singolo punto culminante che l'universo si è sforzato di
raggiungere per gli ultimi quindici miliardi di anni.

   Quando l'umanità viene ristretta alle stesse dimensioni delle
altre specie nella comunità, la distinzione tra "naturale" e
"innaturale" diventa davvero molto difficile da vedere. Per
esempio, perché il sistema di sentieri di un cervo dalla coda bianca
è "naturale" ma un'autostrada è "innaturale"? Perché il nido di un
uccello è "naturale" ma l'edificio in cui ci troviamo è "innaturale"?
Una risposta istintiva è che gli uccelli costruiscono il nido con
materiali "naturali" e noi no. Ma a quel punto si potrebbe chiedere
perché fil di ferro, cotone, lacci, carta, fibra di vetro e perfino
cemento vengono spesso trovati nei nidi degli uccelli. Qualcuno in
Texas recentemente ha trovato un nido di corvo costruito
interamente di filo spinato. Gli impiegati di un ufficio californiano
una volta hanno trovato un nido di scricciolo costruito interamente
con materiali da ufficio - cose come puntine, spille, graffette,
elastici e così via - non un solo frammento di materiale cosiddetto
"naturale".

   Gli antenati degli uccelli non volavano - e non lo facevano
nemmeno i nostri. Le creature che chiamiamo uccelli alla fine
TROVARONO un modo per volare - come abbiamo fatto noi. Non
è facile spiegare perché questa transizione stata "naturale" per gli
uccelli ma NON naturale per noi. Se restituiamo concettualmente
all'umanità il proprio posto nella comunità della vita, diventa
difficile capire come QUALUNQUE COSA facciamo sia
"innaturale". In effetti (mi pare), questa distinzione tra naturale e
innaturale che sentiamo fare così spesso - soprattutto riferita alla
tecnologia - è tanto scarsamente basata sulla realtà quanto la
distinzione tra droghe ricreative approvate e non.

  Gli oratori a eventi come questo ricevono sempre dei fogli rigati
all'inizio. Non è una critica. L'argomento di ogni evento (come
affermato nel suo titolo) è specificamente INTESO perché
fornisca delle righe. Recentemente ho tenuto un discorso
all'annuale riunione dell'Associazione Nordamericana per
l'Educazione Ambientale, e l'argomento di quella riunione era
"Tessere connessioni: culture e ambienti". Ora, queste erano righe
molto vaghe, così sfumate che in pratica potevano anche essere
ignorate. Il risultato è stato che non ho neanche dovuto girare il
foglio di traverso, mi sono limitato a parlare di quello che avevo in
mente, il che è fondamentalmente ciò che volevano che facessi in
ogni caso.

  L'argomento di QUESTO evento, "Tecnologie per la pace",
presenta una sfida di tipo completamente diverso. Qui ci sono
delle righe molto chiare, e vorrei passare alcuni minuti a
esaminarle.

  Ciò che si comprende immediatamente è: tecnologie per la pace
- contro tecnologie per la guerra. Non si tratta, per esempio, di
tecnologie per la pace contro tecnologie per il commercio o di
tecnologie per la pace contro tecnologie per le comunicazioni. La
dicotomia su cui concentrarsi è quella tra pace e guerra.

  A ogni occidentale culturalmente letterato verrà subito in mente
un basilare frammento di saggezza proveniente dalla Bibbia,
quando si parla di tecnologie belliche contro tecnologie per la
pace. Eccolo, dal secondo capitolo di Isaia:

  "Egli giudicherà tra nazione e nazione e sarà l’arbitro fra molti
popoli; ed essi delle loro spade fabbricheranno vomeri d’aratro, e
delle loro lance, roncole; una nazione non leverà più la spada
contro un’altra, e non impareranno più la guerra."

  Questa è una famosa immagine di persone che rinunciano alla
guerra per la pace - a meno che non abbiate l'abitudine di seguire
la mia regola. Se girate questo foglio rigato di traverso, quello che
vedete in questa storia di trasformare spade in vomeri e lance in
roncole non è gente che passa dalla guerra alla pace, ma piuttosto
gente che passa da un tipo di guerra a un altro - da una guerra
inTRAspecie a una guerra inTERspecie. Dalla conquista di altre
nazioni alla conquista della natura - la guerra mitologica che i
membri della nostra particolare cultura hanno intrapreso negli
ultimi diecimila anni.

  Il vomere dell'aratro è sempre stato considerato, dalla nostra
cultura, la spada da seguire per tutto il pianeta. L'hanno seguita
fuori dalla Mezzaluna Fertile a oriente, verso India e Cina, l'nanno
seguita verso nord in Europa, e finalmente l'hanno seguita verso
occidente nel Nuovo Mondo.

   Il primo grande miglioramento alle "tecnologie per la pace" nel
Nuovo Mondo potrà essere stata la sgranatrice di cotone, ma il
secondo fu più importante. Si trattò dell'aratro di John Deere,
chiamato "l'aratro che conquistò l'Ovest". Tutti nell'America del
diciannovesimo secolo comprendevano il riferimento militare di
questo soprannome. Spade e pistole non ci hanno fatto conquistare
l'Ovest, anche se dovevamo averle per scacciare gli indiani. Ci
volle un aratro per farci conquistare l'Ovest - un aratro che potesse
penetrare il suolo intransigente e mai coltivato prima delle Grandi
Pianure.

   Ho tirato in ballo tutto questo perché è importante che non vi
inganniate pensando che qualunque tecnologia che non usiamo
come arma l'uno contro l'altro sia automaticamente una tecnologia
pacifica. Non esistono tre tipi di tecnologia in questo discorso, ma
tre. Ci sono le tecnologie per la pace, le tecnologie che usiamo per
conquistarci l'un l'altro e le tecnologie che usiamo per conquistare
il mondo - tecnologie per quella che ho definito "l'altra guerra".

  Le tecnologie per l'Altra Guerra necessitano di particolare
attenzione, perché ho paura che molte persone le scambieranno
davvero per tecnologie per la pace, e questo è un errore molto
pericoloso. Questo perché, stranamente, le guerre che
intraprendiamo contro altre specie non sono meno dannose PER
NOI delle guerre che intraprendiamo l'uno contro l'altro.

   Due esempi vi mostreranno perché. Due esempi basteranno,
perché ci sono fondamentalmente due tipi di specie a cui
dichiariamo guerra: quelle specie che possiamo distruggere
facilmente fino all'ultimo esemplare e quelle specie che non
possiamo facilmente distruggere fino all'ultimo esemplare. Ho
paura che larga parte della nostra attuale gamma di "tecnologie per
la pace" sia dedicata a queste guerre.

   E' relativamente facile per noi distruggere specie di grandi
dimensioni che si riproducono lentamente, come gli elefanti, le
giraffe, i gorilla, i bisonti, i lupi, i coyote, i colombi migratori, le
tigri siberiane, le balene, i condor della California, e così via.
Alcune di queste sono già estinte, e probabilmente la maggior
parte di quelle che ho nominato lo diventerà durante la vostra vita.
Queste grandi specie a lenta riproduzione per la maggior parte non
stanno venendo uccise direttamente dalla tecnologia. Stanno
venendo obliterate dalla nostra esplosione demografica - che
riceve un aiuto essenziale dalle tecnologie che nella nostra cultura
sono percepite come tecnologie non solo pacifiche ma addirittura
divine. Un famoso esempio recente è la ben nota "Rivoluzione
Verde", una tecnologia che ci ha reso possibile aumentare la nostra
popolazione da tre a sei miliardi in appena 35 anni. Questo sacro
lavoro continua, naturalmente, in ogni scuola agraria del mondo,
dove ogni ricercatore sta diligentemente lavorando per darci gli
strumenti che ci permetteranno di aumentare la nostra popolazione
da sei a dodici miliardi in altri 35 anni.

   Fino a duecento specie - perlopiù della varietà grande e a lenta
riproduzione - si estinguono ogni giorno perché sempre più della
capacità portante della Terra sta venendo sistematicamente
convertita in capacità portante UMANA. Queste specie stanno
venendo bruciate, affamate, spremute fuori dall'esistenza - grazie a
tecnologie che la maggior parte delle persone, temo, considera
tecnologie per la pace. Spero che non passerà troppo tempo prima
che le tecnologie che sostengono la nostra esplosione demografica
comincino a venire percepite come non meno pericolose per il
futuro della vita su questo pianeta della costante produzione di
rifiuti radioattivi.

  Siamo molto simili a persone che vivono in cima a un
grattacielo e che ogni giorno provocano due o tre esplosioni ai
piani inferiori, indebolendo e perfino demolendo dei muri.
Tuttavia, finora l'edificio è rimasto in piedi, e i piani superiori in
cui viviamo sono ancora in cima. Ma se continueremo a provocare
due o tre esplosioni al giorno ai piani inferiori, eventualmente e
inevitabilmente una di queste esplosioni causerà un indebolimento
critico - un indebolimento che si combinerà dinamicamente con
tutti gli altri indebolimenti e farà crollare l'intero edificio.

  Possiamo dire: "Sì, è vero che causiamo l'estinzione di duecento
specie al giorno, ma ci sono ancora decine di milioni - centinaia di
milioni - di specie tra noi e la catastrofe". Possiamo DIRLO, ma il
semplice numero non è una garanzia perché, come per i
bombardamenti casuali nel grattacielo, non c'è modo di sapere
quale estinzione sarà quella che si combinerà improvvisamente
con migliaia di altre per far crollare l'intera struttura.

   Questo mi porta all'altro tipo di specie con cui siamo in guerra -
le specie piccole che si riproducono rapidamente. Specie di questo
tipo diventano nostre nemiche per una di queste tre ragioni:
invadono i nostri campi e mangiano il nostro cibo, invadono le
nostre case e ci rendono nervosi, o invadono i nostri corpi e ci
rendono malati. Sono tutte piuttosto ovvie. Il primo tipo sono gli
insetti e i funghi che si cibano dei nostri campi. Il secondo tipo
sono le creature come gli scarafaggi, le pulci e le termiti. Il terzo
tipo sono batteri e virus.

  La strategia tecnologica che abbiamo perseguito nell'affrontare
queste creature piccole e a rapida riproduzione è stata
notevolmente ottusa. Messa in modo molto semplice, fin troppo
spesso abbiamo agito come se potessimo far estinguere queste
specie fino all'ultimo esemplare nello stesso modo in cui
potremmo farlo con panda o elefanti. Fin troppo spesso abbiamo
agito come se più ne uccidessimo e più ci avvicinassimo alla loro
estinzione. Ma naturalmente questo costituisce un fraintendimento
fondamentale della realtà biologica.

   Quello che abbiamo ottenuto, invece, è stato di renderci gli
agenti principali della selezione naturale di queste specie nemiche.
I nostri insetticidi non hanno ucciso fino all'ultimo esemplare delle
specie contro cui li abbiamo usati. Ne hanno ucciso l'80%
composto dai membri più vulnerabili ai loro effetti letali, e hanno
lasciato in vita a riprodursi il 20% meno vulnerabile. Generazione
dopo generazione, stiamo in effetti PRODUCENDO una
popolazione di insetti sempre più resistenti ai nostri insetticidi. Se
VOLESSIMO produrre questi insetti, questo sarebbe esattamente
il modo in cui farlo!

  Allo stesso modo, temo, stiamo sistematicamente sviluppando
insetti che infestano le nostre case sempre più resistenti agli
insetticidi che usiamo contro di essi.

  L'inefficacia della nostra strategia tecnologica verso le specie
piccole e a rapida riproduzione è perfino più evidente - e più
inquietante! - quando si tratta degli organismi alla base delle
malattie umane. Nelle aree del pianeta dove gli antibiotici
vengono usati più frequentemente e spesso sono disponibili senza
neanche bisogno di prescrizioni, stanno spuntando dei resistenti
"super-organismi" con una frequenza allarmante. In Africa sono
comparsi dei batteri resistenti alla penicillina. In Francia e in
Inghilterra, l'Enterococcus, un batterio che causa infezioni
sanguigne, è diventato resistente alla vancomicina alla fine degli
anni Ottanta. Gli ospedali di Atlanta hanno recentemente
incontrato uno stafilococco mortale che è a solo un passo di
distanza dal divenire completamente immune a ciò che
attualmente è l'ultimo antibiotico efficace contro di esso. In
Madagascar è comparso un ceppo di peste immune ai normali
antibiotici.

  Dev'essere tenuto a mente che questo non è nulla di vagamente
simile alla "natura che contrattacca". Questa è semplicemente la
natura che opera esattamente come sappiamo che opera, nel modo
in cui ha operato per qualcosa come tre miliardi e mezzo di anni.
Come ho detto, se VOLESSIMO produrre un batterio resistente a
un antibiotico, questo è esattamente il modo che dovremmo usare.
Ne uccideremmo il più possibile da una coltura di batteri e
lasceremmo che i sopravvissuti si riproducessero. Poi
uccideremmo il più possibile dei batteri di questa nuova
generazione e lasceremmo che i sopravvissuti producessero
un'altra generazione. E così via. Alla fine, sicuramente,
produrremmo una generazione completamente immune al nostro
antibiotico - e questo è proprio ciò che stiamo facendo in tutto il
pianeta.

  Non che stia cercando di allarmarvi. [Scherzando.] Farò meglio
a concludere dicendo che sono decisamente A FAVORE delle
tecnologie per la pace. Allo stesso tempo, faremmo meglio a
renderci conto che ALCUNE tecnologie per la pace sono in realtà
più dannose di QUALUNQUE tecnologia bellica.


                                                    Daniel Quinn.
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Daniel Quinn - La tecnologia e l'altra guerra (saggio)

  • 1. Daniel Quinn La tecnologia e l'altra guerra Traduzione di Dr-Jackal (nrt_ita@libero.it) Originale tratto da: www.ishmael.org Le altre opere di Daniel Quinn sono disponibili in italiano nel sito: NuovaRivoluzioneTribale.uphero.com Discorso tenuto da Daniel Quinn alla Conferenza Student Pugwash sulle "Tecnologie per la pace", Carnegie Mellon University, 1997. Non ho intenzione di parlare a lungo, perché la mia esperienza mi dice che le persone che hanno letto i miei libri arrivano sempre cariche di domande che per loro sono molto più importanti di qualunque cosa io possa sognarmi in anticipo di dire. Quattro anni fa, uno degli organizzatori del Minnesota Social Investment Forum mi chiamò per chiedermi se mi sarebbe piaciuto parlare alla loro riunione annuale. Si trattò in effetti di uno dei primi inviti a tenere un discorso che abbia mai ricevuto, e devo dire che mi rese molto perplesso. Perché un gruppo di investitori - sociali o di altro tipo - avrebbe dovuto pensare che avessi qualcosa da dirgli? Non so nulla di investimenti, non ho mai scritto una sola parola a riguardo. L'anno seguente ricevetti un invito a parlare a una sorta di comitato esecutivo composto da rappresentanti di ogni dipartimento di un sistema ospedaliero regionale centrato ad Albuquerque, New Mexico - ognuno dei quali aveva letto il mio
  • 2. lavoro. Non c'è bisogno di dirlo, ne rimasi perfino più perplesso. Sono una miniera di informazioni sugli investimenti, in confronto a ciò che so sugli ospedali e sulla sanità. L'inverno scorso sono stato contattato da qualcuno in connessione con il Woodlands Group, un'associazione informale di professionisti delle risorse umane e di specialisti di sviluppo organizzativo che si incontrano quattro volte all'anno da qualcosa come vent'anni. Ogni riunione è incentrata su un libro che ha un contributo unico da apportare a loro e al loro lavoro. La riunione di questa primavera sarebbe stata incentrata su due dei miei libri, Ishmael e The Story of B. La domanda per me era: sarei stato disposto ad andare a interagire con loro per i tre giorni della loro riunione? Ho solo una vaga idea di ciò che fanno i professionisti delle risorse umane e gli specialisti di sviluppo organizzativo, ma naturalmente accettai. E poi, naturalmente, c'è stato l'invito a parlare al gruppo qui presente, che si è riunito per discutere di qualcosa chiamato "Tecnologie per la pace". Sono molto lontano dall'essere un esperto di investimenti sociali, di sanità, di risorse umane, di sviluppo organizzativo O di tecnologia - ma sono andato lì e ora sono venuto qui. Perché? Non "perché sono qui?", ma piuttosto "perchè sono stato invitato?" Condividerò la risposta con voi, perché penso che in realtà possa essere più importante e più utile per voi di qualunque cosa abbia da dire sulla tecnologia. Se chiedeste a tutte quelle persone PERCHE' mi abbiano invitato a parlare di argomenti che apparentemente non sono qualificato per trattare, penso che dovreste faticare parecchio per ottenere una singola risposta coerente. Ma eccola qui. La caratteristica del mio lavoro che affascina tutti questi diversi punti di vista è questa: io seguo una strana regola che può venire applicata utilmente a ogni argomento, che si tratti di investimenti sociali, di sanità, di risorse umane o di
  • 3. tecnologie per la pace. Eccola: SE TI DANNO CARTA RIGATA, SCRIVI DI TRAVERSO. Ci vengono continuamente presentati fogli di carta rigata su cui ci si aspetta che scriviamo i nostri pensieri, le nostre vite e, in effetti, i nostri futuri. Niccolò Copernico ricevette un'intera risma di fogli rigati alla fine del quindicesimo secolo, e alcune di quelle righe rappresentavano la struttura fisica dell'universo, per come veniva compresa a quell'epoca. Sarebbe stato perfettamente possibile per lui essere un astronomo rispettato, se avesse lavorato all'interno delle righe del sistema tolemaico. Ma poiché alla fine capì che doveva scrivere di traverso rispetto quelle righe, sapeva che il suo lavoro più importante, De Revolutionibus Orbium Coelestium (1543) non avrebbe potuto venire pubblicato fino a dopo la sua morte. Albert Einstein ricevette un simile fascio di fogli rigati da giovane, ma la sua era un'epoca diversa. Quando girò il foglio di traverso e cominciò a lavorare sulla sua teoria della relatività, questa venne riconosciuta molto in fretta come un contributo importante. Darwin, Freud e Marx sono altri esempi molto famosi di persone che hanno preso la carta rigata che era stata data loro e l'hanno girata di traverso per compiere dell'importante lavoro che ha cambiato il mondo. Lasciate che vi dia un esempio di alcune delle righe che si possono trovare sui fogli che avete ricevuto finora - voi, io e chiunque cresca in questa cultura. "Dato che abbiamo una popolazione in crescita, dobbiamo trovare il modo di aumentare la produzione di cibo. Aumentare la produzione di cibo è una cosa essenziale e indubbiamente benefica." Queste sono le righe sulla carta che ci è stata data. Ma quando io giro il foglio di traverso e scrivo: "La produzione alimentare è il carburante della nostra esplosione demografica e più l'aumentiamo, più carburante forniamo all'esplosione", tutti danno di matto. Non sto scrivendo all'interno delle righe!
  • 4. La carta che riceviamo fornisce le righe non solo per singole opinioni nella nostra cultura, ma per opinioni contraddittorie. Per esempio, c'è un insieme di righe per scrivere a favore della pena di morte e una serie di righe per scrivere contro di essa, e le conosciamo tutte. Quando scrivete in suo favore, dite: "Alcuni crimini meritano questa punizione definitiva, e funge anche da deterrente". Quando scrivete contro di essa, dite: "Nessun crimine si merita questa punizione definitiva, e NON funge da deterrente". Potete usare entrambi gli insiemi di righe - ma solo un pensatore originale gira il foglio di traverso e dice: "La punizione non è un valore, per me, e la deterrenza non può mai venire dimostrata in nessun modo conclusivo. Quindi, dove andiamo da qui?" C'è un insieme di righe per scrivere in favore dell'aborto e un insieme di righe per scrivere contro di esso, e se girate quel foglio di traverso e scrivete infrangendo quelle righe, vi conviene farlo in modo anonimo - o trasferirvi sulla luna. C'è perfino un insieme di righe per scrivere in favore della tecnologia e uno per scrivere contro di essa. Ecco qualcuno che scrive contro di essa: "La Rivoluzione Industriale e le sue conseguenze sono state un disastro per la specie umana. Hanno aumentato di molto l'aspettativa di vita di quelli di noi che vivono in nazioni 'avanzate' ma hanno destabilizzato la società, hanno reso la vita insoddisfacente, hanno sottoposto gli esseri umani a indegnità, hanno portato a una sofferenza psicologica diffusa (e nel Terzo Mondo anche a una sofferenza fisica) e hanno inflitto gravi danni al mondo naturale. Il continuo sviluppo della tecnologia peggiorerà la situazione. Assoggetterà sicuramente gli esseri umani a indegnità ancora più grandi e infliggerà danni ancora peggiori al mondo naturale, porterà probabilmente a un degrado sociale e a una sofferenza psicologica ancora maggiori e potrebbe portare a maggiori sofferenze fisiche perfino nelle nazioni 'avanzate'." I media hanno elevato l'autore di questi luoghi comuni al livello di genio, perché un folle è sempre più interessante se è un genio. Si tratta di Dheodore Kaczynski, l'Unabomber, che
  • 5. sembrava credere di dire qualcosa di terribilmente originale nella sua pesante polemica intitolata "La società industriale e il suo futuro". Potreste essere sorpresi di scoprire quante persone concordino con la linea di pensiero dell'Unabomber - o forse no, non ho modo di saperlo. Negli ultimi decenni sono comparse delle righe molto spesse riguardanti il concetto di "naturale". I cibi naturali sono buoni cibi, cibi che ci arrivano direttamente dalla natura, senza l'aggiunta di coloranti o conservanti artificiali. Questa credenza è stata estesa in ogni direzione. I vestiti fabbricati con fibre "naturali" contribuiscono a uno stile di vita più "naturale". Shampoo fatti con ingredienti "naturali" sono presumibilmente migliori per i vostri capelli degli shampoo fatti con ingredienti sintetizzati in laboratorio. Pensare lungo queste righe ha prodotto, attraverso una sorta di magia empatica, la credenza che qualunque cosa sia fatta dall'uomo sia innaturale, e quindi insalubre e probabilmente malvagia. Se qualcosa ci viene dalle api, dalle pecore o dai fiori, è naturale e a posto, ma se ci viene dagli umani è innaturale e nociva. La stessa umanità ha gradualmente cominciato a venire percepita come INNATURALE - come se in qualche modo non appartenesse più alla natura. Quando un castoro abbatte un albero, è un evento "naturale". Quando lo abbatte un uomo, è un evento innaturale - malvagio, empio. La tecnologia, in questo contesto - per usare le parole di Kaczynski - ha reso la vita insoddisfacente, ha sottoposto gli esseri umani a indegnità, ha portato a diffuse sofferenze fisiche e psicologiche e ha inflitto gravi danni al mondo "naturale" - ossia quel mondo a cui gli umani non appartengono. Scrivere infrangendo queste pesanti righe è stato molto faticoso. Quelli di voi che hanno letto Ishmael o qualunque mio libro sanno che il mio obiettivo è stato di reinterpretare la storia della nostra specie in quanto membro della generale comunità della vita - non
  • 6. come la specie dominante, o come quella deputata a sorvegliare le altre, o come il membro più importante di quella comunità, o come il singolo punto culminante che l'universo si è sforzato di raggiungere per gli ultimi quindici miliardi di anni. Quando l'umanità viene ristretta alle stesse dimensioni delle altre specie nella comunità, la distinzione tra "naturale" e "innaturale" diventa davvero molto difficile da vedere. Per esempio, perché il sistema di sentieri di un cervo dalla coda bianca è "naturale" ma un'autostrada è "innaturale"? Perché il nido di un uccello è "naturale" ma l'edificio in cui ci troviamo è "innaturale"? Una risposta istintiva è che gli uccelli costruiscono il nido con materiali "naturali" e noi no. Ma a quel punto si potrebbe chiedere perché fil di ferro, cotone, lacci, carta, fibra di vetro e perfino cemento vengono spesso trovati nei nidi degli uccelli. Qualcuno in Texas recentemente ha trovato un nido di corvo costruito interamente di filo spinato. Gli impiegati di un ufficio californiano una volta hanno trovato un nido di scricciolo costruito interamente con materiali da ufficio - cose come puntine, spille, graffette, elastici e così via - non un solo frammento di materiale cosiddetto "naturale". Gli antenati degli uccelli non volavano - e non lo facevano nemmeno i nostri. Le creature che chiamiamo uccelli alla fine TROVARONO un modo per volare - come abbiamo fatto noi. Non è facile spiegare perché questa transizione stata "naturale" per gli uccelli ma NON naturale per noi. Se restituiamo concettualmente all'umanità il proprio posto nella comunità della vita, diventa difficile capire come QUALUNQUE COSA facciamo sia "innaturale". In effetti (mi pare), questa distinzione tra naturale e innaturale che sentiamo fare così spesso - soprattutto riferita alla tecnologia - è tanto scarsamente basata sulla realtà quanto la distinzione tra droghe ricreative approvate e non. Gli oratori a eventi come questo ricevono sempre dei fogli rigati
  • 7. all'inizio. Non è una critica. L'argomento di ogni evento (come affermato nel suo titolo) è specificamente INTESO perché fornisca delle righe. Recentemente ho tenuto un discorso all'annuale riunione dell'Associazione Nordamericana per l'Educazione Ambientale, e l'argomento di quella riunione era "Tessere connessioni: culture e ambienti". Ora, queste erano righe molto vaghe, così sfumate che in pratica potevano anche essere ignorate. Il risultato è stato che non ho neanche dovuto girare il foglio di traverso, mi sono limitato a parlare di quello che avevo in mente, il che è fondamentalmente ciò che volevano che facessi in ogni caso. L'argomento di QUESTO evento, "Tecnologie per la pace", presenta una sfida di tipo completamente diverso. Qui ci sono delle righe molto chiare, e vorrei passare alcuni minuti a esaminarle. Ciò che si comprende immediatamente è: tecnologie per la pace - contro tecnologie per la guerra. Non si tratta, per esempio, di tecnologie per la pace contro tecnologie per il commercio o di tecnologie per la pace contro tecnologie per le comunicazioni. La dicotomia su cui concentrarsi è quella tra pace e guerra. A ogni occidentale culturalmente letterato verrà subito in mente un basilare frammento di saggezza proveniente dalla Bibbia, quando si parla di tecnologie belliche contro tecnologie per la pace. Eccolo, dal secondo capitolo di Isaia: "Egli giudicherà tra nazione e nazione e sarà l’arbitro fra molti popoli; ed essi delle loro spade fabbricheranno vomeri d’aratro, e delle loro lance, roncole; una nazione non leverà più la spada contro un’altra, e non impareranno più la guerra." Questa è una famosa immagine di persone che rinunciano alla guerra per la pace - a meno che non abbiate l'abitudine di seguire
  • 8. la mia regola. Se girate questo foglio rigato di traverso, quello che vedete in questa storia di trasformare spade in vomeri e lance in roncole non è gente che passa dalla guerra alla pace, ma piuttosto gente che passa da un tipo di guerra a un altro - da una guerra inTRAspecie a una guerra inTERspecie. Dalla conquista di altre nazioni alla conquista della natura - la guerra mitologica che i membri della nostra particolare cultura hanno intrapreso negli ultimi diecimila anni. Il vomere dell'aratro è sempre stato considerato, dalla nostra cultura, la spada da seguire per tutto il pianeta. L'hanno seguita fuori dalla Mezzaluna Fertile a oriente, verso India e Cina, l'nanno seguita verso nord in Europa, e finalmente l'hanno seguita verso occidente nel Nuovo Mondo. Il primo grande miglioramento alle "tecnologie per la pace" nel Nuovo Mondo potrà essere stata la sgranatrice di cotone, ma il secondo fu più importante. Si trattò dell'aratro di John Deere, chiamato "l'aratro che conquistò l'Ovest". Tutti nell'America del diciannovesimo secolo comprendevano il riferimento militare di questo soprannome. Spade e pistole non ci hanno fatto conquistare l'Ovest, anche se dovevamo averle per scacciare gli indiani. Ci volle un aratro per farci conquistare l'Ovest - un aratro che potesse penetrare il suolo intransigente e mai coltivato prima delle Grandi Pianure. Ho tirato in ballo tutto questo perché è importante che non vi inganniate pensando che qualunque tecnologia che non usiamo come arma l'uno contro l'altro sia automaticamente una tecnologia pacifica. Non esistono tre tipi di tecnologia in questo discorso, ma tre. Ci sono le tecnologie per la pace, le tecnologie che usiamo per conquistarci l'un l'altro e le tecnologie che usiamo per conquistare il mondo - tecnologie per quella che ho definito "l'altra guerra". Le tecnologie per l'Altra Guerra necessitano di particolare
  • 9. attenzione, perché ho paura che molte persone le scambieranno davvero per tecnologie per la pace, e questo è un errore molto pericoloso. Questo perché, stranamente, le guerre che intraprendiamo contro altre specie non sono meno dannose PER NOI delle guerre che intraprendiamo l'uno contro l'altro. Due esempi vi mostreranno perché. Due esempi basteranno, perché ci sono fondamentalmente due tipi di specie a cui dichiariamo guerra: quelle specie che possiamo distruggere facilmente fino all'ultimo esemplare e quelle specie che non possiamo facilmente distruggere fino all'ultimo esemplare. Ho paura che larga parte della nostra attuale gamma di "tecnologie per la pace" sia dedicata a queste guerre. E' relativamente facile per noi distruggere specie di grandi dimensioni che si riproducono lentamente, come gli elefanti, le giraffe, i gorilla, i bisonti, i lupi, i coyote, i colombi migratori, le tigri siberiane, le balene, i condor della California, e così via. Alcune di queste sono già estinte, e probabilmente la maggior parte di quelle che ho nominato lo diventerà durante la vostra vita. Queste grandi specie a lenta riproduzione per la maggior parte non stanno venendo uccise direttamente dalla tecnologia. Stanno venendo obliterate dalla nostra esplosione demografica - che riceve un aiuto essenziale dalle tecnologie che nella nostra cultura sono percepite come tecnologie non solo pacifiche ma addirittura divine. Un famoso esempio recente è la ben nota "Rivoluzione Verde", una tecnologia che ci ha reso possibile aumentare la nostra popolazione da tre a sei miliardi in appena 35 anni. Questo sacro lavoro continua, naturalmente, in ogni scuola agraria del mondo, dove ogni ricercatore sta diligentemente lavorando per darci gli strumenti che ci permetteranno di aumentare la nostra popolazione da sei a dodici miliardi in altri 35 anni. Fino a duecento specie - perlopiù della varietà grande e a lenta riproduzione - si estinguono ogni giorno perché sempre più della
  • 10. capacità portante della Terra sta venendo sistematicamente convertita in capacità portante UMANA. Queste specie stanno venendo bruciate, affamate, spremute fuori dall'esistenza - grazie a tecnologie che la maggior parte delle persone, temo, considera tecnologie per la pace. Spero che non passerà troppo tempo prima che le tecnologie che sostengono la nostra esplosione demografica comincino a venire percepite come non meno pericolose per il futuro della vita su questo pianeta della costante produzione di rifiuti radioattivi. Siamo molto simili a persone che vivono in cima a un grattacielo e che ogni giorno provocano due o tre esplosioni ai piani inferiori, indebolendo e perfino demolendo dei muri. Tuttavia, finora l'edificio è rimasto in piedi, e i piani superiori in cui viviamo sono ancora in cima. Ma se continueremo a provocare due o tre esplosioni al giorno ai piani inferiori, eventualmente e inevitabilmente una di queste esplosioni causerà un indebolimento critico - un indebolimento che si combinerà dinamicamente con tutti gli altri indebolimenti e farà crollare l'intero edificio. Possiamo dire: "Sì, è vero che causiamo l'estinzione di duecento specie al giorno, ma ci sono ancora decine di milioni - centinaia di milioni - di specie tra noi e la catastrofe". Possiamo DIRLO, ma il semplice numero non è una garanzia perché, come per i bombardamenti casuali nel grattacielo, non c'è modo di sapere quale estinzione sarà quella che si combinerà improvvisamente con migliaia di altre per far crollare l'intera struttura. Questo mi porta all'altro tipo di specie con cui siamo in guerra - le specie piccole che si riproducono rapidamente. Specie di questo tipo diventano nostre nemiche per una di queste tre ragioni: invadono i nostri campi e mangiano il nostro cibo, invadono le nostre case e ci rendono nervosi, o invadono i nostri corpi e ci rendono malati. Sono tutte piuttosto ovvie. Il primo tipo sono gli insetti e i funghi che si cibano dei nostri campi. Il secondo tipo
  • 11. sono le creature come gli scarafaggi, le pulci e le termiti. Il terzo tipo sono batteri e virus. La strategia tecnologica che abbiamo perseguito nell'affrontare queste creature piccole e a rapida riproduzione è stata notevolmente ottusa. Messa in modo molto semplice, fin troppo spesso abbiamo agito come se potessimo far estinguere queste specie fino all'ultimo esemplare nello stesso modo in cui potremmo farlo con panda o elefanti. Fin troppo spesso abbiamo agito come se più ne uccidessimo e più ci avvicinassimo alla loro estinzione. Ma naturalmente questo costituisce un fraintendimento fondamentale della realtà biologica. Quello che abbiamo ottenuto, invece, è stato di renderci gli agenti principali della selezione naturale di queste specie nemiche. I nostri insetticidi non hanno ucciso fino all'ultimo esemplare delle specie contro cui li abbiamo usati. Ne hanno ucciso l'80% composto dai membri più vulnerabili ai loro effetti letali, e hanno lasciato in vita a riprodursi il 20% meno vulnerabile. Generazione dopo generazione, stiamo in effetti PRODUCENDO una popolazione di insetti sempre più resistenti ai nostri insetticidi. Se VOLESSIMO produrre questi insetti, questo sarebbe esattamente il modo in cui farlo! Allo stesso modo, temo, stiamo sistematicamente sviluppando insetti che infestano le nostre case sempre più resistenti agli insetticidi che usiamo contro di essi. L'inefficacia della nostra strategia tecnologica verso le specie piccole e a rapida riproduzione è perfino più evidente - e più inquietante! - quando si tratta degli organismi alla base delle malattie umane. Nelle aree del pianeta dove gli antibiotici vengono usati più frequentemente e spesso sono disponibili senza neanche bisogno di prescrizioni, stanno spuntando dei resistenti "super-organismi" con una frequenza allarmante. In Africa sono
  • 12. comparsi dei batteri resistenti alla penicillina. In Francia e in Inghilterra, l'Enterococcus, un batterio che causa infezioni sanguigne, è diventato resistente alla vancomicina alla fine degli anni Ottanta. Gli ospedali di Atlanta hanno recentemente incontrato uno stafilococco mortale che è a solo un passo di distanza dal divenire completamente immune a ciò che attualmente è l'ultimo antibiotico efficace contro di esso. In Madagascar è comparso un ceppo di peste immune ai normali antibiotici. Dev'essere tenuto a mente che questo non è nulla di vagamente simile alla "natura che contrattacca". Questa è semplicemente la natura che opera esattamente come sappiamo che opera, nel modo in cui ha operato per qualcosa come tre miliardi e mezzo di anni. Come ho detto, se VOLESSIMO produrre un batterio resistente a un antibiotico, questo è esattamente il modo che dovremmo usare. Ne uccideremmo il più possibile da una coltura di batteri e lasceremmo che i sopravvissuti si riproducessero. Poi uccideremmo il più possibile dei batteri di questa nuova generazione e lasceremmo che i sopravvissuti producessero un'altra generazione. E così via. Alla fine, sicuramente, produrremmo una generazione completamente immune al nostro antibiotico - e questo è proprio ciò che stiamo facendo in tutto il pianeta. Non che stia cercando di allarmarvi. [Scherzando.] Farò meglio a concludere dicendo che sono decisamente A FAVORE delle tecnologie per la pace. Allo stesso tempo, faremmo meglio a renderci conto che ALCUNE tecnologie per la pace sono in realtà più dannose di QUALUNQUE tecnologia bellica. Daniel Quinn.
  • 13. Traduzione di Dr-Jackal (nrt_ita@libero.it) Originale tratto da: www.ishmael.org Le altre opere di Daniel Quinn sono disponibili in italiano nel sito: NuovaRivoluzioneTribale.uphero.com