2. “Sono RAZIONALI gli SCHEMI, I REGISTRI, LE GRIGLIE, IL SISTEMA
DOCIMOLOGICO che tenta di ORGANIZZARE, STRUTTURARE,
ASTRARRE E RAZIONALIZZARE…la VITA PULSANTE, IL DISORDINE e il
CAOS generato dalla vita scolastica che tenta esplicitamente di ricondurre ad
una maggiore OBIETTIVITA’ I GIUDIZI, I VOTI e tutto l’apparato di
misurazione del pullulante mondo dell’APPRENDIMENTO”.
P.Mottana “L'immaginario della scuola”Ed.Mimesis
1. Necessità di compensare lo SGUARDO sulla VALUTAZIONE
2. Accettando la VISCOSITA’ dell’esperienza
3. Evitando di ragionare per contrapposizioni (COGNITIVO/AFFETTIVO-
CORPOREO/MENTALE)
4. VALORIZZANDO la ciclicità dell’apprendimento con i suoi momenti di
ascesa, discesa ed ERRORE.
3. Il lessico della valutazione è ormai noto e sempre più
contaminato da terminologia anglosassone. Le
parole andrebbero “manomesse” per renderle più
ricche di significati condivisi, in CONTESTI mutati
velocemente, popolati da GENERAZIONI
profondamente trasformate che APPRENDONO in
modo diverso.
4. CONTESTI
INFORMAZIONE AL
IMPOVERIMENTO POSTO DI
CULTURALE CONOSCENZA
CRISI
CRISI DEI SISTEMI
DELLA
EDUCATIVI FORMALI
FAMIGLIA
CRISI DI MODELLI NUOVI MODI DI
EDUCATIVI E DI VALORI APPRENDERE
5. NUOVE FORME DI APPRENDIMENTO
Comportamenti di comunicazione e Forme di apprendimento non lineari
apprendimento nuovi caratterizzati e non alfabetiche caratterizzate da
dalla. velocità nell’accesso, uno stile ludico orientato
dall’azzeramento della all’espressione del sé, alla
sedimentazione e della memoria personalità.
Passaggio da una modalità di
conoscenza in cui prevale la
LINEARITA’ ad una in cui prevale
la SIMULTANEITA’ degli stimoli e
dell’elaborazione.
Forme di apprendimento basate
Capacità e attitudini di
sulla “visione”. Ridimensionamento
multitasking
della lettura e della scrittura, lo
stampato al posto del corsivo.
6. La scuola e le sue difficolta’
1. Esprime difficoltà a rispondere alla grande provocazione rappresentata
dall’espansione delle informazioni e delle conoscenze.
2. Ha di fronte un compito complesso e rivali in continua e veloce
trasformazione.
3. E'chiamata ad un enorme impegno richiesto da un’evoluzione cognitiva
continua.
4. E’ creatrice di conoscenze iniziali complesse.
5. Non è più l’unica agenzia che abbia il compito di diffondere il sapere
iniziale, di accrescere il numero di persone che sanno.
6. Esprime resistenze in molti fattori.
7. La scuola risponde lentamente
a questa sfida
•Trasmette saperi ben definiti.
•Risponde lentamente al processo di accrescimento
veloce della conoscenza.
•E’ metodologicamente lenta.
•Non è ancora il luogo della movimentazione delle
conoscenze, spesso della loro sedimentazione.
8. Riflessione critica
ed autocritica sull’insegnamento
Da una logica trasmissiva e poco stimolante per le intelligenze
ad una logica portatrice di senso, coinvolgimento e di emozioni.
Da una logica orientata prevalentemente alle conoscenze ad
una rivolta alle competenze.
Dalla logica dell’auditorium a quella del laboratorium e della
comunicazione e affermazione del sè.
9. La Valutazione è una delle situazioni
pedagogiche più importanti e didatticamente
essenziali nel processo di apprendimento
degli allievi.
ALLIEVO DOCENTE
L’esito della valutazione è l’elemento regolatore del processo
insegnamento-apprendimento.
10. AUTOVALUTAZIONE VALUTAZIONE
INTERNA
SOGGETTO
CHE APPRENDE
VALUTAZIONE ESTERNA VALUTAZIONE
NAZIONALE ESTERNA
INTERNAZIONALE
11. OBIETTIVO DEI SISTEMI DI
ISTRUZIONE E' IL SUCCESSO
FORMATIVO
QUALI LE VARIABILI?
ESTRAZIONE PERCORSO
SOCIALE SCOLASTICO
SORTE CAPACITA’
INDIVIDUALI
IL CONTESTO SOCIO-ECONOMICO GLOBALE
12. COME REAGISCE L’EUROPA ALLE
SFIDE DELLA COMPETIZIONE?
SOLLECITAZIONE AI SISTEMI EDUCATIVI
RAGIONA SU PROCESSI DI APPRENDIMENTO E
COMPETENZE/VALUTAZIONE
“Insegnare ad apprendere-verso la società cognitiva” E. Cresson 1995
“Nell'educazione un tesoro”J.Delors 1995
“Lisbona 2000” Nuove competenze di base
“Parlamento Europeo” Competenze chiave 2006
13. COMPETENZE OBBLIGO SCOLASTICO
ITALIA
Decreto 22 Agosto 2007
Conoscenze: il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso
l’apprendimento.
Abilita’: capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a
termine compiti e risolvere problemi e sono descritti in termini cognitivi e
pratici.
Competenze: comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità
professionali, sociali e/o metodologiche in situazioni di studio e di lavoro e
nello sviluppo professionale/personale: le competenze sono descritte in
termini di responsabilità e autonomia.
Raccordo con le Indicazioni Nazionali per il Curricolo “Traguardi di competenza”
IMPULSO ALLA PROGETTAZIONE PER COMPETENZE
14. LA VALUTAZIONE INTERNAZIONALE
OCSE
INTERVIENE SU AMBITI: lettura, matematica, scienze
CONSIDERA fattori motivazionali, comportamentali
NON VALUTA contenuti curricolari
VALUTA l’utilizzo delle conoscenze
ESPLORA le strategie di apprendimento
APPLICA una visione sistemica (caratteristiche dello studente, della famiglia e
della scuola)
CONSIDERA le strategie cognitive
VALUTA la padronanza dei processi e la comprensione dei meccanismi
INTERPRETA fattori di contesto e li raccorda ai risultati
INDUCE lo studente a riflettere sul proprio background – autovalutazione
PROPONE quadri di riferimento
15. VALUTAZIONE NAZIONALE ESTERNA
INVALSI
DIRETTIVA TRIENNALE N.74/2008 “Rilevare gli apprendimenti degli studenti in
momenti in ingresso ed in uscita, per valutare il VALORE AGGIUNTO fornito da
ogni scuola in termini di accrescimento di livelli di apprendimento degli alunni”
A chi è rivolta l’indagine:
2° primaria
5°primaria
1° secondaria di I°grado
Effetti sulla
3° sec. di I° grado L.176/2007 D.M. n.16/2008 valutazione
2° sec. di II° grado In uscita
5° sec. di II°grado
16. -FAMILIARE
STRUMENTI
-ATTIVITA’ DELLO STUDENTE
QUESTIONARIO STUDENTE AMBITI -BENESSERE A SCUOLA
-COGNIZIONI RIFERITE AL SE’
-MOTIVAZIONE IMPEGNO
NELLO STUDIO
QUADRI DI RIFERIMENTO DOMANDA
COMMENTO AMBITO
CLASSIFICAZIONE COMPITO
AZIONI (Richiesta,prestazione)
OGGETTO DI VALUTAZIONE
SOMMINISTRAZIONE PROGETTO COGNITIVO
CORREZIONE (sotteso)
ELABORAZIONE DA PARTE DELL’INVALSI
DEI DATI
RESTITUZIONE
17. OGGETTI DELLA VALUTAZIONE SCOLASTICA
ALUNNO
(Apprendimenti, comportamento, competenze)
PERSONALE
(Prestazioni professionali)
ISTITUZIONE SCOLASTICA
(RISORSE UTILIZZATE, funzionamento, risultati)
SISTEMA
(RISORSE UTILIZZATE, funzionamento, risultati)
D. Cristanini
18. RICADUTA/EFFETTI SULLE ISTITUZIONI
SCOLASTICHE
NEGATIVA POSITIVA
-Timori, ansie -Promozione di percorsi di autovalutazione
finalizzati al miglioramento.
-Inutilità
Riflessione sulla struttura delle prove.
-Eccessivo carico di lavoro
(correzione, invio…) Analisi della struttura sintattica dei quesiti.
-Scarsa considerazione delle criticità -Comparazione tra i curricoli di istituto e i
forti di contesto (indipendente dalla quadri di riferimento.
responsabilità delle scuole-stranieri,
-Analisi dei processi sottesi alle richieste
estrazione sociale, erosione delle
Invalsi.
risorse…)
-Comparazione tra i criteri di valutazione
- Rischi sanzionatori
interna e i criteri di valutazione esterni.
-Competitività.
-Riflessione sulle scelte metodologiche.
-Riflessione sui processi di insegnamento.
19. VALUTAZIONE INTERNA
CORNICE NORMATIVA….RECENTE
571/77
T.U. 297/94
CARTA DEI SERVIZI 1995 DPCM -Collegialità
ART.21 L.59/1997
-Percorsi integrativi.
DPR 249/98
DPR 275/99 -Individuazione di modalità e criteri
L.53/2003
di valutazione degli alunni nel rispetto
DL 59/2004 della normativa nazionale.
INDICAZIONI PER IL CURRICOLO 2007
-Progettazione formativa e ricerca
DL 147/2007 (ripristino del giudizio di
valutativa.
ammissione e prove Invalsi)
DM 139/2007 (Obbligo) -Competenze
DM2007 (Recupero dei debiti) -Portfolio.
DL 137/2008 L. 169/2008
DPR 122/09 (Regolamento recante norme
-Voti numerici
urgenti per la valutazione degli alunni) Voto in comportamento/media
DM giugno 2009 Promozione delle eccellenze
-Soglia di ammissione
Direttiva 76/09 Obiettivi per l’Invalsi 2009/2010
CM 49/2010 Valutazione degli alunni a fine primo ciclo
20. COME CONCILIARE ISTANZE ATTUALI
ED EREDITA’ PASSATE?
COME ORIENTARSI TRA INTERVENTI
A PUZZLE SENZA PERDERE
LA BUSSOLA?
COME TRASFORMARE VINCOLI E
SEMPLIFICAZIONI IN PROCESSI
AFFIDABILI, EQUI ED EFFICACI?
21. AVERE CONSAPEVOLEZZA E AGIRE RESPONSABILMENTE
IN MERITO A:
1. Allargamento dell’esigenza valutativa a tutte le dimensioni del fare scuola:
apprendimento/insegnamento/scelte organizzative/operatori/modalità di
erogazione del servizio.
2. Riconoscimento dei legami tra il lavoro “micro” con gli alunni e il sistema
organizzativo ed educativo entro cui si colloca.
3. Alla ricerca di legittimità della propria proposta formativa e valutativa
attraverso processi autovalutativi.
4. Alla revisione ed adeguamento del processo di insegnamento-
apprendimento.
5. Al rapporto intrinseco fra i risultati formativi e azioni messe in atto dai
docenti e dalla scuola.
6. Al superamento di una prassi valutativa connotata da rituali di
compilazione di documenti, misurazione quantitative/oggettive, scrutini,
colloqui (a conferma dell’immaginario)
22. Per una idea condivisa di valutazione…
Condivisione dei
Definizione di traguardi di
procedure affidabili di competenza e delle
verifica e parametri strategie metodologiche
attendibili di Restituzione ad una
valutazione per il loro
dimensione collegiale raggiungimento
sovra disciplinare, la
competenze trasversali
valutazione dell’alunno in
relazione a
conoscenze strategiche
Superamento della
coincidenza fra motivazione
valutazione e metacognizione Potenziamento delle
sanzione. autostima azioni valutative come
azione orientativa e
orientante.
Gestione e
comunicazione
dell’azione valutativa
come parte di un
processo, non il fine.
23. …che metta al centro l'alunno nella sua interezza
SOGGETTO che ha SOGGETTO che va
diritto ad SOGGETTO che ha accompagnato
APPRENDERE E AD diritto ad una all’accrescimento
IMPARARE AD valutazione equa, dell’autostima e non
APPRENDERE trasparente ed alla sua
SBAGLIANDO orientativa. demolizione….
SOGGETTO non SOGGETTO che deve
valutabile solo in base ai essere guidato alla
risultati ma in relazione lettura consapevole di
alla sua storia, al suo limiti e potenzialità in
impegno, alla sua relazione alla situazione
motivazione. di partenza
E QUESTO NON DIPENDE DA GIUDIZI E DA NUMERI MA DA
SCELTE RESPONSABILI