1. 10 spunti per scrivere una presentazione
dal libro “Business writing”, di Alessandro Lucchini, Sperling &
Kupfer 2006
Italo Calvino diceva: “Scrivere è sempre nascondere qualcosa in
modo che venga poi scoperto”. Invece le slide sono sempre troppo
scritte.
Parole, immagini ed effetti multimediali vanno arricchiti con la
personalità del relatore. Obiettivo: far venire l’acquolina in bocca
alla platea. In altre parole catturare l’attenzione. E, soprattutto,
mantenerla viva fino alla fine.
2. Due osservazioni preliminari
1) Che ci fa un capitolo sulle slide in apertura di una sezione sul web? Beh, le slide hanno
molto in comune con il web: si leggono da lontano, senza carta tra le mani; si scrivono a
slogan, più che a paragrafi; si prestano a uno sviluppo in profondità, oltre che in sequenza,
perché con i link possiamo agganciare altri file, o entrare anche nella rete; rendono la
scrittura multimediale, gestendo anche immagini, suoni, animazioni...
2) Per spiegare bene un capitolo sulle slide bisognerebbe avere le slide. E come si fa, in un
libro, senza le slide? Qui ci proviamo così: facciamo finta di essere in aula, e alterniamo le
parole alle slide, appunto.
PowerPoint fu sviluppato alcuni anni fa dagli ingegneri di un’azienda che avevano difficoltà
a comunicare con l’ufficio marketing. All’inizio non se n’era ben compreso il potenziale: era
solo uno strumento per sostituire il vecchio modo di fare presentazioni.
Oggi la presentazione a slide è il secondo strumento di comunicazione interna in azienda,
dopo l’e-mail. Ci serve per comunicare in pubblico; per presentare prodotti, progetti, idee
che convincano i nostri interlocutori. Eppure non sempre ne facciamo un uso efficace.
Allora, quando ricorrere a PowerPoint?
Quando parole e immagini trasferiscono meglio un’idea. Quando vogliamo costruire
contenuti con flessibilità e trasmetterli in modo articolato e dinamico. Quando vogliamo
essere percepiti come autorevoli.
Se il nostro obiettivo è convincere, PowerPoint è un ottimo strumento per applicare al
meglio l’antica e sempre attuale arte della retorica.
4. ● Inventio. A partire dall’obiettivo immaginiamo il soggetto della nostra presentazione. Con
un brainstorming, raccogliamo idee e argomenti.
● Dispositio. Organizziamo le idee. Prima impostiamo l’indice, con le sezioni principali, poi
- per ciascuna sezione - definiamo gli argomenti. Non scriviamo testi, solo titoli. Quindi
specifichiamo, per ogni slide, il tipo di contenuto: testo, foto, immagini, grafici… Ogni
slide, una sola idea: meglio molte slide rarefatte che poche illeggibili. E curiamo
soprattutto l’inizio e la fine della presentazione, perché sono i momenti in cui l’attenzione
e l’aspettativa della platea sono al massimo.
● Elocutio. Scendiamo in profondità e completiamo la redazione delle slide. Una slide non
dev’essere esaustiva come la pagina di un libro. Non è la versione scritta (script)
dell’intero discorso. Ne è piuttosto la traccia. Un aiuto a comprendere e ricordare per chi
ascolterà. Distilliamo i messaggi e i dati più importanti, lasciando alle nostre capacità
oratorie considerazioni, interpretazioni e dettagli.
● Memoria. Recitiamo la nostra presentazione a braccio, misurando prima i tempi
necessari per l’esposizione. Pensiamo al potere seduttivo dei racconti, delle metafore.
Con una foto o una frase, in una slide, possiamo suggerire una storia: prepariamoci un
aneddoto, ispirato alla nostra esperienza di vita e di lavoro. È storia nostra, la ricorderemo
bene.
● Pronuntiatio. Riempire una slide con molto testo ci espone alla tentazione di leggere. E
vedere un relatore che legge una slide è forse uno degli spettacoli più deprimenti. Anche
il pubblico si metterà a leggere, riga per riga, ma a una velocità diversa, traendo le proprie
conclusioni senza più ascoltare. E in un colpo solo se ne vanno: l’attenzione, il contatto
visivo, il controllo del processo mentale, e la nostra immagine.
● Il testo delle slide dev’essere solo una sottolineatura di ciò che, poco alla volta,
illustreremo.
5. La struttura
La presentazione a slide è una sequenza lineare e ordinata. Permette
di organizzare il discorso con l’efficacia dell’ordine militare, o con la
più autorevole delle scalette, quella del discorso ciceroniano, o
secondo lo schema tipico dell’argomentazione di vendita. Vediamoli,
uno a uno.
Un discorso del sergente alle reclute.
1) Dico ciò che dirò. Attenzione: ora vi dirò che cosa dovrete mettere
nello zaino domattina quando partiremo per la marcia.
2) Lo dico. Nello zaino dovete mettere: il sacco a pelo, il telo tenda, la
carta topografica, la bussola, la biancheria di ricambio, la gavetta ...
3) Ridico ciò che ho detto. Dunque, abbiamo visto come dev`essere
composto lo zaino. Attenti: chi si presenterà con l`equipaggiamento
incompleto sarà punito.
6.
7. Exordium. Nei paragrafi iniziali indicava il messaggio principale e i criteri seguiti nella
successiva esposizione.
Narratio e argumentatio. Nel corpo centrale, la descrizione dei fatti e le argomentazioni a
favore del messaggio.
Peroratio. Nel gran finale riportava in modo sintetico gli argomenti più importanti e ribadiva il
messaggio principale. La struttura è la stessa dell’ordine militare. Più brillante, più eloquente,
ma ugualmente schematica. Vediamo come un professionista dell’e-business potrebbe
organizzare una presentazione a slide, ispirandosi a Cicerone.
Esordio. La prima e la seconda slide annunciano ciò di cui parlerà. Un bel titolo, chiaro e
incisivo: non "Statistiche 2005", ma “2005: un anno decisivo”. Poi l’indice, con i titoli delle
sezioni principali. Il sommario degli argomenti funziona come una barra di navigazione (e
perché no, su ogni titolo un link). Infine una domanda - nel mezzo della terza slide - con cui
agganciare l’attenzione del pubblico: “come offrire i nostri prodotti attraverso internet?”. La
risposta, nel corso della presentazione.
Narrazione e argomentazione. Espone la propria proposta, illustrando dati, analisi di mercato,
trend di crescita, opportunità, difficoltà, strategie della concorrenza. Utili grafici e tabelle,
sempre con titoli e legende chiare, senza abbreviazioni incomprensibili. Anche foto e
immagini funzionano, con misura. Poi prende posizione sulla propria idea, e prepara la
conclusione. Pochi concetti, senza frasi articolate, solo parole chiave.
Conclusione. Riassume il discorso e il vantaggio della proposta: una sola slide, uno slogan e
l’invito all’azione.
8. Consigli utili per una presentazione efficace
● Inserire grafici
● Creare un'animazione personalizzata
● Inserire filmati e immagini
● Inserire testi e annotazioni
● Preparare i materiali circa l'argomento che si
vuole trattare
● Conoscere il tipo di pubblico e il tempo a
disposizione
● Verificare con che strumento verrà proiettata
9. ● Pianificare la successione logica degli argomenti
● Digitalizzare i materiali
● Dividere in sezioni la presentazione
● All'inizio di ogni sezione elencarne il contenuto