1. •• 4 FERRARA PRIMO PIANO GIOVEDÌ 19 NOVEMBRE 2015
«Futurpera,saloneinternazionale
perlanciarel’eccellenzaferrarese»
Il presidente Calderoni: «Le nostre sfide? Innovazione e sostenibilità»
di CRISTINA ROMAGNOLI
LA CITTADELLA della peri-
coltura internazionale apre i bat-
tenti oggi a Ferrara Fiere. Futur-
Pera, il primo Salone Internazio-
nale della Pera, metterà al centro
la filiera pericola grazie alla parte-
cipazione delle migliori aziende
del settore e di oltre 120 esposito-
ri, a incontri tecnici e a Interpera,
il più importante convegno mon-
diale dedicato. Con una particola-
rità: aprirsi alla città, divenendo
evento diffuso, in grado di coin-
volgere territorio e consumatori.
La tre giorni è promossa e orga-
nizzata dalla società Futurpera,
partecipata da OI Pera e Ferrara
Fiere, con main sponsor CaRiCe,
Camera di Commercio e A&A.
Com’è nata questa autentica
impresa?
«L’idea di dar vita ad una vetrina
per il comparto - risponde il presi-
dente FuturPera Stefano Caldero-
ni - nasce nel 2013, in ragione di
un mercato che da anni segnava
un andamento fortemente negati-
vo. Venne naturale immaginare
un appuntamento che avesse tre
scopi: individuare e valorizzare i
punti di forza del settore, svilup-
pare in modo sistematico il dialo-
go con i consumatori e aggredire
nuovi mercati esteri».
Perchéavete scelto ladenomi-
nazione FuturPera?
«Abbiamo come settore primario
preso consapevolezza delle nostre
potenzialità e delle sfide che ci at-
tendono: prima tra tutte quella
dell’innovazione e della sostenibi-
lità ambientale. Ilnome che abbia-
mo scelto segna in modo distinti-
vo l’orizzonte strategico su cui la-
vora l’evento. Non a caso i padi-
glioni della fiera, oltre a una con-
vegnistica ricca di contenuti e
ospiti internazionali, accoglieran-
no droni, realtà aumentata e gli ul-
timi ritrovati nel campo delle tec-
niche colturali. Ora dobbiamo sa-
per organizzare molto bene il do-
po Expo, raccogliendone le oppor-
tunità».
Com’èstato ideatoquestofor-
mat inedito, che non coinvol-
ge i soli addetti ai lavori?
«Abbiamo puntato a costruire un
appuntamento di filiera che viag-
giasse su un doppio binario. Quel-
lo tecnico rivolto agli operatori
del settore e un secondo che, uti-
lizzando le straordinarie potenzia-
lità della nostra città, la collabora-
zione di istituzioni e associazioni
di categoria, ci permettesse di dia-
logare con i nostri principali inter-
locutori: i consumatori. Sin da su-
bito abbiamo avutouna grandedi-
sponibilità degli operatori econo-
mici, a partire dai 20 ristoranti
che celebrano nei loro menù la re-
ginadelle nostre pere, l’Abate Fèt-
el. Il successo della #Cittàdelgus-
to ci porta a ritenere che il format
debba essere riproposto».
ORGANIZZAZIONE INTERPROFESSIONALE
Amidei:«Un’occasione
perfarsiconoscere
eaprirenuovimercati»
OGGI E DOMANI CON IL COINVOLGIMENTO DI TUTTA LA FILIERA
“
FUTURPERA rappresenta un
evento strategico per l’Organizza-
zione Interprofessionale Pera,
che partecipa fattivamente alla
sua realizzazione. Di «obiettivi
molteplici» parla infatti il presi-
dente Gianni Amidei. «Guardia-
mo ai produttori: vogliamo forni-
re loro un servizio di informazio-
ne per quanto riguarda il merca-
to, le tecniche produttive, le pro-
spettive future. E guardiamo
all’area commerciale: la presenza
dei buyers internazionali, in con-
comitanza peraltro con Interpera,
favorirà le possibilità di conoscen-
za e avvicinamento e la concretiz-
zazione di nuove opportunità di
relazione». Anche per l’Oi sarà
un’occasioneimportante. «Per far-
si conoscere e coinvolgere i pro-
duttori e tutta la filiera produttiva
della pera, così da aggregarsi per
attivare azioni sinergiche ».
DUPLICE peraltro il vantaggio
dell’unità. «È chiaro che nel mo-
mento in cui riusciamo a essere
più rappresentativi (oggi rappre-
sentiamo circa il 60% della peri-
coltura locale) possiamo incidere
maggiormente negli accordi inter-
professionali, decidendo anche re-
gole di raccolta e commercializza-
zione che potrebbero migliorare
la quotazione delle pere». E anco-
ra. «L’aggregazione favorisce l’in-
novazione di prodotto ‘difficile’,
che avrebbe necessità anche di in-
novazione varietale. I prodotti at-
tuali sono gli stessi di 30/40 anni
or sono: il consumatore, invece,
avvicinatonel frattempoda nume-
rosi prodotti frutticoli, sente biso-
gno di novità». E al consumatore
pensa Amidei quando sostiene
che «per rilanciare la pericoltura
si deve puntare molto sul miglio-
ramento della qualità organoletti-
ca e sulla presentazione al consu-
matore delle nostre pere». «Dalla
campagna occorre partire per una
produzione sempre migliore –
spiega -, chi la conserva e la lavora
si deve impegnare a rispettare de-
terminate regole, chi la immette
nel mercato, soprattutto la grande
distribuzione, deve avere rispetto
di un prodotto molto delicato».
c. r.
Abbiamo scelto un nome
che segna l’orizzonte
stretegico della nostra
fiera. Oltre ai convegni
anche droni, realtà
aumentata e tecnologia
Ferrara sarà per oltre una
settimana, non solo la città della
pera ma anche ‘La città del
Gusto’ e proporrà al pubblico
una ricca serie di appuntamenti
enogastronomici che avranno
ovviamente come protagonista
la pera, una vera e propria
regina della tavola
Regina del gusto
STEFANO
CALDERONI
«FERRARA è prima in Eu-
ropa e come tale merita una
fiera dedicata alla pera ed è
auspicabile che il percorso
che inizia quest’anno abbia
un seguito in avvenire, per
mantenerne e rilanciarne la
centralità». Questo il ‘benve-
nuto’ che il cavalier Paolo
Bruni, presidente Cso, riser-
va a Futurpera. Convinta-
mente, datialla mano. «L’Ita-
lia rappresenta oltre il 30%
della produzione di pere a li-
vello europeo: primo paese
con circa 750mila tonnellate.
L’Emilia Romagna è prima
in Italia, concentrando circa
il 65% della produzione na-
zionale: Ferrara e Modena
insieme rappresentano il
75% della produzione regio-
nale e circa il 50% di quella
nazionale. Ferrara può esse-
re definita la provincia più
importante con le sue circa
230mila tonnellate ogni an-
no». Bruni riserva un plauso
a un evento capace di non es-
sere imitazione di alcun al-
tro per la sua connotazione
specialistica. «Un momento
dedicato a un prodotto di
straordinaria importanza.
Sia per l’economia: le pere
rappresentano poco oltre il
7% di tutta la produzione
frutticola italiana, ma questa
quota sale all’11% in termini
di Produzione Lorda Vendi-
bile. Sia per la salute, a fron-
te delle sue caratteristiche or-
ganolettiche e salutistiche».
Obiettivo del salone interna-
zionale, oltre all’informazio-
ne e al confronto, sarà peral-
tro la valorizzazione e la di-
vulgazione. «In un ambito in
cui i consumi hanno assolu-
ta necessità di essere incre-
mentati (dal 2000 al 2013 i
volumi sono scesi del 34%,
per poi incrementare nel
2014, +13%, e nel 2015, fino
a settembre +9%), questa fie-
ra può contribuire a stimola-
re l’interesse e la consapevo-
lezza della rilevanza della pe-
ra e a farne comprendere
l’unicità, in particolare alle
giovani generazioni».
PAOLO BRUNI,
PRESIDENTE CSO
«Prodotto
salutare
Noi siamo
ileader»
O.I. PERA Gianni Amidei
UNITI SI VINCE
«Nelmomento in cui siamo
più rappresentativi, possiamo
incidere maggiormente»
L’EVENTOINFIERA ALL’EVENTO PARTECIPERANNO
LE MIGLIORI AZIENDE
DEL SETTORE NELMONDO
SERVIRANNO MENU A BASE
DI PERA: PROTAGONISTA
DEI PIATTI L’ABATE FETEL
OLTRE 120 ESPOSITORI OLTRE 20 RISTORANTI