1. Gianluca tognon Biologo, specialista in scienza dell’alimentazione www.studiotognon.net Alimentazione e Diabete1a parte
2. Le malattie croniche Le malattie croniche costituiscono la principale causa di morte quasi in tutto il mondo Si tratta di un ampio gruppo di malattie, che comprende le cardiopatie, l’ictus, il cancro, il diabete e le malattie respiratorie croniche Ci sono poi anche le malattie mentali, i disturbi muscolo-scheletrici e dell’apparato gastrointestinale, i difetti della vista e dell’udito, le malattie genetiche In generale, sono malattie che hanno origine in età giovanile, ma che richiedono anche decenni prima di manifestarsi clinicamente Dato il lungo decorso, richiedono un’assistenza a lungo termine, ma al contempo presentano diverse opportunità di prevenzione
3. Cause ! Oltre ad avere un alto tasso di mortalità, le malattie croniche possono essere anche particolarmente invalidanti
4. Il diabete Il diabete mellito è una malattia cronica complessa che richiede: Continui e molteplici interventi sui livelli glicemici e sui fattori di rischio cardiovascolare, finalizzati alla prevenzione delle complicanze acute e croniche Un’attività educativa del diabetico, finalizzata all’acquisizione delle nozioni necessarie all’autogestione della malattia Il trattamento delle complicanze della malattia, qualora presenti
5. Epidemiologia del diabete 177 milioni di diabetici nel mondo (OMS) e quarta causa di morte nella maggior parte dei paesi occidentali Possibile raddoppio entro il 2025, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, per la crescita della popolazione e dell’età media, ma anche a causa di diete poco idonee, obesità e sedentarietà Nei Paesi ricchi, la maggior parte dei diabetici avrà più di 65 anni, mentre nei Paesi in via di sviluppo saranno soprattutto soggetti nel periodo più produttivo della loro vita (45–64 anni) Paesi con più diabetici al mondo: India (32,7 milioni), Cina (22,6 milioni), USA (15,3 milioni), Pakistan (8,8 milioni) e Giappone (7,1 milioni) Il 50% dei diabetici non ne è consapevole!
6. Epidemiologia del diabete(ISTAT – La vita quotidiana nel 2007) In Italia il 4,6% degli italiani è diabetico (4,9% delle donne e 4,4% degli uomini) Si osserva un aumento costante nel tempo: 3,9% (2001 – 2002); 4% (2003); 4,2% (2005); 4,5% (2006); 4,6% (2007)
7. 2,6% 3,7% 4,2% 3,9% 4,1% 4,2% 4,1% 4,4% La distribuzione geografica (ISTAT – La vita quotidiana nel 2007) 4,9% 4,4% 4,3% 4,5% 4,1% 5,6% 4,9% 6,0% 5,2% 4,2% 6,3% 6,2%
8. Il pancreas e gli ormoni che regolano la glicemia Il pancreas è una ghiandola annessa all'apparato digerente È formato da una parte esocrina e una endocrina La sua principale funzione è quella di produrre succo pancreatico (pancreas esocrino), insulina e glucagone (pancreas endocrino) Il succo pancreatico ha la funzione di digerire alcune sostanze nell'intestino tenue, mentre l'insulina ed il glucagone hanno la funzione di controllare la concentrazione di glucosio nel sangue
9. Diagnosi di diabete Sintomi del diabete (polidipsia, poliuria, calo repentino di peso) e glicemia casuale (indipendente dal momento della giornata) superiore a 200 mg/dL Glicemia a digiuno superiore a 126 mg/dL Glicemia superiore a 200 mg/dL dopo 2 ore dal test di tolleranza al glucosio (curva di carico)
10. Alcune considerazioni I criteri sopraccitati sono validi indipendentemente dal sesso e dall’età, quindi valgono anche per i bambini Il prelievo per la diagnosi viene effettuato su sangue venoso, mentre sono sconsigliati i glucometri perché la misurazione è difficilmente standardizzabile La soglia glicemica utilizzata per la diagnosi di diabete è stata abbassata da 140 a 126 mg/dL perché il rischio di retinopatia diabetica aumenta anche al di sotto di una glicemia di 140 mg/dL
11. Soggetti ad alto rischio di diabete Pregressa alterata glicemia a digiuno o alterata tolleranza ai glucidi o diabete gestazionale Età superiore a 45 anni, specialmente se l’Indice di Massa Corporea è superiore a 25 kg/m2 e obesità centrale oppure Età minore di 45 anni, sovrappeso (IMC > 25) e una o più delle seguenti condizioni: Familiarità di primo grado per diabete tipo II Ipertensione arteriosa Bassi livelli di colesterolo HDL o elevati di trigliceridi Evidenza clinica di malattie cardiovascolari Sedentarietà Nella donna, parto di un neonato di peso superiore a 4 kg
12. Classificazione della patologia diabetica Diabete di tipo I: distruzione delle cellule β del pancreas su base autoimmune o idiopatica e deficit assoluto di insulina (10% dei casi di diabete) Diabete di tipo II: difetto della secrezione insulinica che può peggiorare nel tempo e che si instaura su una preesistente resistenza all’insulina Diabete gestazionale: si verifica nel 4% delle gravidanze Altre tipologie: difetti genetici delle cellule β del pancreas, difetti genetici che provocano alterazioni della funzionalità dell’insulina, malattie del pancreas, endocrinopatie, intossicazione da farmaci o sostanze chimiche, infezioni, altre sindromi genetiche (e.g.: Sindrome di Down)
13. Altre disfunzioni legate alla glicemia Alterata glicemia a digiuno: glicemia a digiuno compresa tra 100 e 125 mg/dL Alterata tolleranza al glucosio: glicemia due ore dopo carico orale di glucosio superiore a 140 mg/dL, ma minore di 200 mg/dL In questi soggetti è bene controllare anche i fattori di rischio cardiovascolare E’ scorretto parlare di “pre-diabete” perché non è certo che queste situazioni evolvano nella malattia conclamata, il rischio è comunque aumentato
14. Il diabete gestazionale: profili di rischio Basso rischio. Quando sono presenti tutte le seguenti caratteristiche: età inferiore a 25 anni, peso pre-gravidico normale, familiarità negativa, anamnesi negativa per alterazioni del metabolismo glucidico Alto rischio. Quando è presente almeno una delle seguenti caratteristiche: familiarità positiva per diabete in parenti di 1° grado, pregresso riscontro di alterata tolleranza glucidica, macrosomia fetale in gravidanze precedenti, obesità, glicosuria marcata durante la gravidanza -> test da carico glucidico precoce e ripetuto fra la 24a e la 28a settimana Medio rischio. Situazione intermedia test da carico glucidico fra la 24a e la 28a settimana
15. Rischi del diabete gestazionale Il diabete gestazionale non trattato comporta dei rischi rilevanti: per la madre (complicazioni ipertensive, maggiore probabilità di parto cesareo) e per il feto e il neonato (maggiore probabilità di macrosomia, iperbilirubinemia, ipocalcemia, policitemia, ipoglicemia)
16. La prevenzione del diabete di tipo II Evitare il sovrappeso Svolgere un’attività fisica regolare (almeno 20 – 30 minuti al giorno o 150 minuti a settimana) Modificare la dieta: Riducendo i grassi a meno del 30% delle calorie, privilegiando i grassi mono- e polinsaturi (olio di oliva, pesce, frutta secca oleaginosa) e riducendo i grassi saturi a meno del 10% delle calorie totali Incrementando l’apporto di fibre vegetali (almeno 30 g/die), consumando più verdura, legumi e cereali integrali Privilegiando gli alimenti a basso indice glicemico Particolare attenzione per i soggetti con alterata glicemia a digiuno o alterata tolleranza ai glucidi!
17. Obiettivi della terapia nutrizionale nel diabetico Garantire un apporto adeguato di nutrienti (soprattutto in gravidanza) Controllo della glicemia plasmatica Raggiungimento e mantenimento di un peso normale Controllo dei livelli dei lipidi del sangue Riduzione del rischio di complicazioni Ritardare lo sviluppo dell’aterosclerosi
18. Le Complicanze del diabete La Terapia del paziente diabetico Nella prossima lezione….
19. Grazie per l’attenzione! http://www.slideshare.net/g.tognon Gianluca Tognon Biologo Specialista in Scienza dell’Alimentazione www.studiotognon.net