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Focus Group di
                                   progettazione
                                   Il ruolo delle DONNE
                                   nella crescita economica
                                   del territorio
                                    Ravenna, 5 dicembre 2011



Camera di Commercio di Ravenna                          Lidia Marongiu
Comitato di promozione dell’imprenditoria               Studio Giaccardi & Associati
con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio   l.marongiu@giaccardiassociati.it
di Ravenna
FOCUS GROUP
di progetto e orientamento per
nuove politiche
istituzionali, economiche e sociali


Obiettivo
elaborare in modo partecipato con gli stakeholder istituzionali e con le
imprese nuove proposte di policy istituzionali, economiche e sociali finalizzate
a incentivare un maggior ricorso al talento femminile, inteso come risorsa per
lo sviluppo e la crescita del territorio.
MACRO ARGOMENTI DI CONFRONTO

                  RISULTATI DELLA RICERCA FATTORE D

        L’IMPRESA
        FEMMINILE               DONNE E LAVORO               DONNE E LEADERSHIP

      ACCESSO AL CREDITO          SERVIZI ALLA FAMIGLIA
                                 (ASILO, ASSISTENZA, ETC)
                                                                 ALTA FORMAZIONE

                                 CONCILIAZIONE FAMIGLIA             QUOTE ROSA
    RETI DI COLLABORAZIONE              LAVORO
                                FISCO E AGEVOLAZIONI PER      PROGETTI INTERASSOCIATIVI DI
                                    CHI ASSUME DONNE                 FORMAZIONE
    INCENTIVI PER LE START-UP
            FEMMINILI               CULTURA DI GENERE                MENTORSHIP
                                (BILINGUISMO) IN AZIENDA E
                                      NELLA SOCIETA’)
                                                                  BLOG DI CONFRONTO
    PROGETTI DI INNOVAZIONE                                          PERMANENTE
         E SVILUPPO             CARTA PARI OPPORTUNITA’




      OSSERVATORIO PERMANENTE SUL FATTORE D RAVENNA

3
Tre tavoli di CONFRONTO e PROGETTO

      Tavolo 1                    Tavolo 2                       Tavolo 3
L’IMPRESA FEMMINILE            DONNE E LAVORO               DONNE E LEADERSHIP




      PROPOSTE DI           PROPOSTE DI POLICY E
                                  AZIONI                PROPOSTE DI POLICY E
     POLICY E AZIONI                                          AZIONI



CONFRONTO E DISCUSSIONE TRA I PARTECIPANTI DEL FOCUS GROUP


                          ELABORAZIONE DOCUMENTO
                       PROGRAMMATICO E SOTTOSCRIZIONE
                           MEMORANDUM DI INTENTI

4
IL PUNTO DI PARTENZA:
LA TEORIA WOMENOMICS




                  Il lavoro delle donne costituisce
                  oggi uno dei più importanti fattori
                  dello sviluppo mondiale
                                                 5
LA WOMENOMICS FUNZIONA ANCHE
            A RAVENNA?
FATTORE D Ravenna
È un progetto di ricerca voluto dal Comitato
dell’Imprenditoria Femminile per misurare
come e in che misura il Fattore D, cioè la
presenza e le competenze delle donne,
influisce sulle performance delle imprese e
quindi contribuisce allo sviluppo e alla
crescita del territorio




 Obiettivi
 • Conoscere e misurare numeri, trend,
    performance e potenzialità dell’imprenditoria
    femminile della provincia di Ravenna
 • Capire come e in che misura il Fattore D influisce
    nelle performance economiche delle imprese
 • Far emergere proposte, idee, e progetti che
    possano essere applicate da imprese, istituzioni
    e associazioni per fare del Fattore D un asset
    strategico per la crescita del territorio


                                                        6
PIANO DELLE AZIONI
        1.   Analisi di scenario sul Fattore D (analisi
             statistica, benchmark, casi di successo
             internazionali)
        2.   Indagine sull’influenza del Fattore D nelle
             performance di un campione qualitativo di
             imprese società di capitali della Provincia di
             Ravenna
                Analisi dei bilanci 2004-2009
                Interviste di approfondimento
        3.   Apertura e gestione del Blog Fattore D a
             Ravenna
        4.   Focus group di progetto e orientamento per
             nuove politiche istituzionali, economiche e
             sociali




                                                          7
Lesson 1
A confronto con l’Europa,
abbiamo un ritardo di 23 anni: il
nostro attuale tasso di inattività
delle donne è uguale a quello
registrato nel 1987 dai Paesi
dell’allora Comunità Europea.
Siamo ultimi in quasi tutte le
classifiche che misurano la
partecipazione femminile al
lavoro
Statistiche – Italia a confronto con l’Europa dei 15
% di donne che partecipano al mercato del lavoro – 2006 e 2010

 90
               77            76          76                                                                                                                                                        2006      2010
 80                                                      74          74
                                                                                  71
                                                                                                69            69          68
 70                                                                                                                                  65           64
                                    63                                                                                                                      63            61
          59            59                                                                                                                                                              59
                                                   57           56                         56            55                                                                                        55
 60                                                                                                                                          53
                                                                             51                                      50                                                                                          52
                                                                                                                                48
 50                                                                                                                                                    45            44            45         43
                                                                                                                                                                                                            37
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                                                                                                                                                                                  rgo
                                                  di a




                                                                                                        ito
                                                                                          llo




                                                                                                                                                       na
                                                                             ia
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                                                                                                                     ia




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                                   gia




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         ia




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                    arc




                                                                                                                                          nd
                                                                                                                 st r
                                                                          an
                                                              as




                                                                                                     Un
                                                                                       ga




                                                                                                                                                                                                        Ita
                                                                                                                                                                                           ec
                                                                                                                                                     ag
      ez




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                                              lan




                                                                                                                             an
                                rve




                                                                                                                                                                 Be
                                                                                                                                      Irla
                                                                                                               Au
                                                                       rm




                                                                                                                                                                                         Gr
                  nim




                                                          iB




                                                                                    rto
  Sv




                                                                                                                                                   Sp




                                                                                                                                                                           em
                                                                                                  o




                                                                                                                           Fr
                                         Fin
                             No




                                                                                               gn
                                                                     Ge
                                                       es




                                                                                  Po
               Da




                                                                                                                                                                        ss
                                                     Pa




                                                                                            Re




                                                                                                                                                                      Lu
  Ns. Elaborazioni su fonte “Rapporto Gender Gap Index 2010” del World Economic Forum


                                                                                          Italia è ultima



                                                                                                                                                                                                                      9
Le donne che lavorano fanno più figli
Statistiche – Italia a confronto con l’Europa dei 15*
Correlazione tra partecipazione femminile al mercato del lavoro e tasso di fertilità


                                                             90
   Tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro




                                                                                                                                                                                              Islanda
                                                             80
                                                                                                                                                Danimarca              Svezia
                                                                                                                            Paesi bassi
                                                                            Germania                                                                                  Norvegia
                                                                                           Portogallo                                                 Finlandia
                                                             70                                                                                          UK
                                                                                 Austria

                                                                                              Spagna                                                         Francia                Irlanda
                                                             60
                                                                                                                                                  Belgio
                                                                                              Grecia                    Lussemburgo
                                                                                  Italia
                                                             50



                                                             40
                                                                  1   1,2              1,4                        1,6                             1,8                                2                  2,2
                                                                                                        Tasso di fertilità

 Ns. Elaborazioni su fonte “Rapporto Gender Gap Index 2010” del World Economic Forum
 *NB. Per queste statistiche, oltre ai 15 paesi storici dell’UE abbiamo voluto aggiungere, in considerazione delle loro elevate performance su questi temi, anche altri due paesi
 europei, lslanda e Norvegia

                                                                                                                                                                                                              10
Lesson 2
L’ effettiva eguaglianza sul
mercato del lavoro dei due
generi (parità di livelli
occupazionali, parità di
salario e stessa percentuale
di contratti part time)
potrebbe portare una
crescita media del PIL degli
Stati membri fino al 27%
I «numeri» delle donne in Italia, il 51,4%
della popolazione
46,2% delle donne tra i 15 e i 64 anni lavora   Su 100 laureati, 60 sono donne
• siamo al penultimo posto in Europa            Ma a un anno dalla laurea (dati Alma Laurea):
    (media 58,6% UE)                            • 32,4% delle donne ha un lavoro stabile
•   56,5% media nelle regioni del Nord          • 45,1% degli uomini ha un lavoro stabile
•   52% nel Centro                              • 49, 3% delle femmine ha un lavoro
                                                    atipico
•   30,6% nel Sud                               • 37,1% dei maschi ha un lavoro atipico
•   27,1% delle donne abbandona il lavoro       • 984 euro mensili il guadagno di una
    dopo la maternità.                              donna
•   12% delle donne è occupato con un           • 1263 euro mensili il guadagno di un
    contratto atipico contro il 7,6% degli          uomo
    uomini
                                                A cinque anni dalla laurea
                                                • 78,4% delle donne lavora
                                                • 86% degli uomini lavora




                                                                                           12
Statistiche – Italia a confronto con l’Europa dei 15
Rapporto % tra reddito medio femminile e maschile – 2006 e
2010

                                                                                                                                                                                              2006      2010
                100         100
           93

                                        80           78
                       75                                        77
                                                            73              74     72 73
                                                                       69                             71    69 69         68
                                                                                                 62                                  64          64
                                                                                                                                59                            60
                                                53                                                                   54                     54           54             55         53
                                                                                                                                                                              50              51            50
                                                                                                                                                                   44                    45            46
                                  41




                                                                                                                                                        llo
                                  da




                                                                                                                                                                                                      lia
                                                                                                                                            ia




                                                                                                                                                                  na




                                                                                                                                                                                         ia
                                                                                   ia
                                                            ca




                                                                                                                                                                              ia
                                                                                                                      o
                                                                                                            da




                                                                                                                               cia
                                                                                               o
          o


                     gia




                                                                       ia
                                              i
                                            ss




                                                                                                                   lgi
                                                                                            nit




                                                                                                                                          an
                                                                                 nd
        rg




                                                                                                                                                                           str



                                                                                                                                                                                      ec
                                                                                                                                                      ga




                                                                                                                                                                                                   Ita
                                an




                                                                     ez




                                                                                                                                                                ag
                                                          ar




                                                                                                          an




                                                                                                                             an
                                          Ba
                  rve




                                                                                                                 Be
      bu




                                                                                            oU




                                                                                                                                                                                    Gr
                                                                              nla




                                                                                                                                       rm




                                                                                                                                                                         Au
                                                       nim




                                                                                                                                                   rto
                             Irl




                                                                  Sv




                                                                                                                                                              Sp
                                                                                                       Isl




                                                                                                                           Fr
      em



                No




                                            i




                                                                                                                                     Ge



                                                                                                                                                 Po
                                                                            Fi


                                                                                          gn
                                         es


                                                     Da
    ss




                                       Pa




                                                                                        Re
  Lu




   Ns. Elaborazioni su fonte “Rapporto Gender Gap Index 2010” del World Economic Forum



Italia è ultima: i valori medi dei redditi percepiti delle donne sono la metà di
quelli maschili
Solo Norvegia e Lussemburgo mantengono la parità di reddito tra uomini e donne


                                                                                                                                                                                                                 13
Lesson 3
Nella provincia di
Ravenna le imprese
femminili crescono di
più rispetto alle imprese
totali anche in settori
economici
«tradizionalmente» non
femminili
Le imprese femminili a Ravenna crescono di più
    Trend 2005 - 2009 (I semestre)
                              Trend imprese femminili in Provincia di Ravenna
8.900
8.850
                                                                                                     8.847    +2,4% la crescita delle
8.800
                                                                          8.711
                                                                                                              imprese femminili dal 2005 al
8.750                                                                                   +1,6%
8.700
                                                                                                              2009
           8.642
                                 8.623                8.617
8.650
                                                                +1,1%
8.600
8.550
8.500
                      -0,2%
                                           -0,1%
                                                                                                              - 0,3% il calo delle
8.450
                                                                                                              imprese totali nello stesso
            2005                 2006                 2007                    2008          2009 (I sem.)
                                                                                                              periodo
                               Trend Imprese totali in provincia di Ravenna
42.700

42.650         +0,3%              42.680         -0,2%         +0,2%                                                     Tassi di femminilizzazione
42.600                                                                    42.640                              (percentuale di imprese femminili rispetto al totale)
42.550                                                 42.576                              -0,4%
              42.572                                                                                                    2005                        20,3%
42.500
                                                                                                                        2006                        20,2%
42.450                                                                                         42.469
                                                                                                                        2007                        20,2%
42.400
                                                                                                                        2008                        20,4%
42.350
               2005                 2006                2007                  2008           2009 (I sem.)          2009 (I sem)                    20,8%
         Ns elaborazioni su dati Camera di Commercio Ravenna, Comitato Imprenditoria Femminile, Unioncamere
         Emilia-Romagna, Unioncamere, Osservatorio imprenditoria Femminile
                                                                                                                                                              15
Imprese femminili a confronto con il totale delle imprese registrate in
   provincia di Ravenna
   Trend 2009 – 2010


50.000
                                                               - 0,1%
                                                              42.387      42.333
                                                                                                            8.734                 imprese
                                                                                                            femminili
40.000

                                                                                                            +1,1% rispetto al 2009
30.000
                                                                                                   2009
                                                                                                   2010
20.000
                    + 1,1%
                                 8.734                                                                                 Tassi di femminilizzazione
                     8.643
10.000                                                                                                      (percentuale di imprese femminili rispetto al totale)
                                                                                                                      2009                        20,4%

    0                                                                                                                 2010                        20,6%
                    Imprese femminili                            Imprese totali



         Ns elaborazioni su dati Registro delle imprese della Camera di commercio di Ravenna – Banca dati
         Stockview e Osservatorio Imprenditoria Femminile Unioncamere/Retecamere



                                                                                                                                                                    16
Lesson 4
A Ravenna le imprese
femminili hanno
performance economiche
migliori di quelle non
femminili: dimostrato con
i dati oggettivi di 720
bilanci analizzati con la
ricerca Fattore D
LEGENDA:
                                                                         = valori più elevati                   = valori più che doppi
Quadro sinottico                                                         per le IF rispetto alle NF
                                                                         = valori più elevati
                                                                                                                per le IF rispetto alle NF
                                                                                                                = valori più che doppi

Risultati per tipologia d’impresa                                        per le NF rispetto alle IF             per le NF rispetto alle IF




Fatturato                                         Immobilizzazioni immateriali
                                + 3,7%   - 1,4%
Variazione media annua                            Variazione media annua                     + 24%          - 1,2%

Costi del personale                               Rapporto % rispetto al totale              14,1%          13,2%
                                + 9,1%   + 4%
                                                  delle immobilizzazioni
Variazione media annua


Valore aggiunto                 + 7,8%   + 3,4%   ROI (Return On Investment)                 6%             6,4%
Variazione media annua                            Valore medio annuo

Reddito operativo                                 ROE (Return On Equity)                     10,7%          10,4%
Rapporto % rispetto al valore   5,8%     3,8%     Valore medio annuo
della produzione

                                84,4%    80,7%    Leverage (rapporto di indebitamento)*      11,3           11,7
Imprese con valore positivo                       Valore medio annuo
                                                     * In questo caso un valore più basso è migliore rispetto al più alto
Risultato ante imposte

Media annua su valore della     4%       1,5%
produzione                                        Per le imprese femminili risultati
Imprese in utile                83,4%    77%      e performance migliori rispetto a quelle maschili
                                                  per 11 voci su 13
                                                  ***
Immobilizzazioni materiali      + 17%    + 19%
Variazione media annua
                                                  In 5 casi la differenza è più che doppia.


                                                                                                                             18
= valori più elevati         = valori più che doppi




                                                                           LEGENDA:
Quadro sinottico                                                                      per le IF rispetto alle NF   per le IF rispetto alle NF
                                                                                      = valori più elevati         = valori più che doppi
Risultati per settore di attività                                                     per le NF rispetto alle IF   per le NF rispetto alle IF




   Fatturato - Variazione media annua

   Costi del personale - Variazione media annua

   Valore aggiunto - Variazione media annua

  Reddito operativo - Rapporto % rispetto al valore della produzione
                        - Imprese con valore positivo

  Risultato ante imposte - Media annua su valore della produzione
                             - Imprese in utile


  Immobilizzazioni materiali - Variazione media annua

  Immobilizzazioni immateriali - Variazione media annua
                                     - Rapporto % rispetto a tot. Immob.

  ROI (Return On Investment) - valore medio annuo

  ROE (Return On Equity) - valore medio annuo

  Leverage (rapp. di indebitamento) - valore medio annuo


Imprese femminili al TOP in 7 settori su 12,
in particolare in alcuni ritenuti «maschili» come:
- Costruzioni (valori superiori in 13 casi su 14);
- Attività finanziarie, assicurative e immobiliari (12 casi)
- Trasporti e magazzinaggio (11 casi).
                                                                                                                                19
Lesson 5
Le politiche di
conciliazione attuate
riguardano soprattutto
flessibilità e part time.
Sono soprattuto le
dipendenti a richiederle.
Quali politiche di conciliazione
              vita-lavoro ha realizzato l’impresa?

Flessibilità degli orari di lavoro (in ingresso o in                             64,3%%
   uscita) e possibilità di orario continuato                                        73,7%


                Possibilità di contratti part-time                             57,1%
                                                                                   65,8%
   Banca delle ore (possibilità di convertire i
  compensi di eventuali ore di straordinario in                        26,2%                      Sono soprattutto le
                                                               13,2%                         IF   donne dipendenti a
              ore di permesso)
                                                                                             NF   chiedere l’attuazione di
     Possibilità di lavorare da casa (telelavoro)             9,5%
                                                              10,5%                               politiche di
                                                                                                  conciliazione vita-
 Asilo aziendale - interaziendale - convenzioni             2,4%                                  lavoro
                     con asili                          -                                         In 1/3 dei casi la
    Altri servizi per i figli (centri estivi, vacanze
                                                                                                  richiesta proviene
                                                        -
                          etc…)                             2,6%                                  direttamente dal
                                                                                                  management.




                                                                                                                         21
Lesson 6
Poche le imprese che
adottano misure
specifiche per le pari
opportunità ma nelle
imprese femminili è più
frequente che in quelle
non femminili
Avete adottato misure specifiche per favorire
           le pari opportunità tra uomini e donne?



                                              TOTALE


    16,7%                7,9%               12,5%



•   L’87,5% delle aziende intervistate non ha mai adottato misure specifiche per sostenere le pari
    opportunità
•   IF che adottano misure di pari opportunità più del doppio delle NF
•   Il 78% dichiara che non adotterà misure di questo tipo nemmeno in futuro



                                                                                                     23
Lesson 7
Le imprese non hanno
molte idee per valorizzare il
talento femminile.
La cultura di genere?
Scarsa, anche nelle imprese
femminili.
Quali provvedimenti ritiene necessari
per valorizzare il talento femminile
(domanda a risposta aperta)




                                • Ad esempio: adeguato numero di asili o
                                  creazione di asili interaziendali su
                                  modello svedese, flessibilità negli orari
                                  di ingresso e di uscita dei servizi
                                  all'infanzia e della scuola primaria,
                                  servizio post-scuola, condividere con i
                                  mariti la possibilità di accedere a
                                  opportunità di conciliazione lavoro-
                                  famiglia, eliminazione della burocrazia
                                  ("c'è troppa rigidità")




                                                                     25
Lesson 8
Sul territorio crescono i
contratti a tempo
indeterminato, ma solo
per gli uomini. Per le
donne aumentano
invece i contratti a
tempo determinato o
atipici.
Come si sono modificate
       le tipologie di contratto per gli addetti
       nel triennio 2008-2010? (b)

                                         Il numero di uomini con
Variazione % 2008-2010                   contratto a tempo
                                         indeterminato cresce ad
                                         tasso doppio rispetto alle
                                         donne (+74% contro + 38%)

                                          + 145% le forme contrattuali
                                         atipiche per le donne
                                         contro il + 40% dei colleghi
                                         uomini


              uomini     donne




                                                                    27
Lesson 9
Nei CDA gli uomini sono in
media il doppio delle
donne.
Tanti (quasi il 70%) sono a
favore della legge sulle
quote di genere: chi non è
d’accordo ne fa una
questione di merito.
C’è il Consiglio d’Amministrazione?
       Come è composto?
                                                                             •   Il CdA è presente nel 52% delle IF
                                                                                 e nel 68% delle NF
                                                                             •   In media nelle IF le donne sono
                                                                                 più degli uomini
        Presente nel                           Presente nel                  •   Nelle NF gli uomini sono più delle
        52,4%                                  68,4%                             donne, ma con una differenza
                                                                                 molto più consistente (quasi 1
                                                                                 donna ogni quattro uomini)
                                                                             •   In totale, in media gli uomini
Composizione media di un CdA                                                     sono circa il doppio delle donne

 3,0                    2,7
 2,5                                     2,1
                  1,9
 2,0
 1,5   1,3                                       1,2          media uomini
 1,0                               0,7                        media donne
 0,5
  -
             IF               NF          Totale

                                                                                                                  29
Come valuta la proposta di legge che dal 2015 obbligherà
           le aziende quotate in borsa a riservare nei CdA almeno il
           30% dei posti al genere meno rappresentato?

67% delle IF e 68% delle NF è d’accordo, per                          26% delle IF e 29% delle NF NON è
queste ragioni:                                                       d’accordo perché:
•   Pari opportunità                                                  –   "è una questione di merito e non di sesso",
     –   "bisogna dare più opportunità alle donne, il nostro          –   "si entra nel cda per merito e non per legge"
         mondo è troppo vecchio e ci sono troppi uomini",             –   "obbligare è quasi offensivo per le donne "
     –   "è utile per combattere la diffusa mentalità maschilista",   –   "vorrei che le donne entrassero nei cda senza vincoli",
     –    "l'importante è che la quota sia paritaria per uomini e     –   "obbligare è sbagliato"
         donne"
                                                                      –   "se lo possono conquistare da sole",
•   Capacità                                                          –   "se le donne non avanzano di carriera è colpa loro"
     –   "le donne hanno grandi capacità",
     –   "le donne sono competenti e all'avanguardia",
     –   "l'esperienza femminile è l'altro lato della società",
     –   "le donne possono svolgere un ruolo fondamentale
         nella gestione della società"
•   Estrema ratio:
     –   "è l'unico modo per forzare un po’ la cosa",
     –   "è una corsia obbligatoria",
     –   "altrimenti alle donne non viene dato potere"




                                                                                                                                    30
Lesson 10
Pochissime aziende
intervistate hanno
realizzato iniziative di
comunicazione rivolte al
target femminile pur
essendo consapevoli che le
donne decidono la
maggior parte dei
consumi.
Avete realizzato iniziative di
          marketing e comunicazione
          orientate a una clientela femminile?

                                                                                     TOTALE


           2,4%                                23,7%                               12,5%

Alcune motivazioni sui NO …
• Il nostro settore (i nostri prodotti-servizi) si rivolgono solo a uomini oppure a uomini e donne senza
   distinzioni: "non abbiamo (o non saprei) identificare una clientela specificatamente femminile", "le
   donne non sono il nostro target", "la tipologia di mercati a cui si rivolge l'azienda non permette
   iniziative di questo tipo»
• Non riteniamo necessario svolgere iniziative di marketing dedicate specificatamente alle donne, non
   ne abbiamo il tempo, non è di nostra competenza




       Eppure … il 53% delle imprese intervistate (soprattutto quelle
     femminili, con il 62%) sa che le donne decidono l’80% dei consumi!


                                                                                                           32
Dieci lezioni + una
Le ricerche sono utili solo se le
informazioni assunte vengono
utilizzate per prendere
decisioni orientate alla
soluzioni dei problemi emersi.
Focus Group di
                                   progettazione

                                   Le proposte emerse dai
                                   tre tavoli di lavoro
                                    Ravenna, 5 dicembre 2011



Camera di Commercio di Ravenna                          Lidia Marongiu
Comitato di promozione dell’imprenditoria               Studio Giaccardi & Associati
con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio   l.marongiu@giaccardiassociati.it
di Ravenna
Tavolo 1
    IMPRESA FEMMINILE
1. Recuperare il ritardo di conoscenza riguardo le possibilità per l’accesso al credito esistenti per le imprese femminili
•       Obiettivo: diffondere la conoscenza su strumenti e agevolazioni già esistenti a favore delle imprese femminili, superando lo
        spreco di risorse, talenti e opportunità
          -     Azioni di sensibilizzazione e comunicazione sul tema presso imprese e sportelli di consulenza delle associazioni di
                categoria
2. Istituire fondi di rischio ad hoc per l’impresa femminile
•     Obiettivo: fornire strumenti dedicati alle imprese condotte da donne
        -     Fondi rischio di co-garanzia e contro-garanzia, anche in settori diversi dall’artigianato (che già ne beneficia)
3. Sollecitare e supportare nuove idee, sostenendo la fantasia delle donne imprenditrici
•     Obiettivo: creare le condizioni favorevoli alla nascita di aziende innovative
4. Sollecitare le banche ad imparare a valutare le nuove idee imprenditoriali
•     Obiettivo: sostenere un modello di approccio più diretto alla profittabilità dell’idea, non solo alle condizioni finanziarie della
      neo-imprenditrice
5. Valorizzare e far conoscere il senso e il contributo dell’impresa femminile nella crescita economica
•     Obiettivo: diffondere il valore del ruolo delle imprese femminili come asset strategico di sviluppo economico
6. Intervenire sulle norme locali ed extra locali che frenano/minacciano il “fare impresa” e, in particolare, la nascita e lo
sviluppo di imprese con prodotti innovativi
•     Obiettivo: adeguare la condizione del fare impresa ai bisogni di innovazione della società
7. Eliminare la tassa camerale, le tasse locali e le quote associative nel primo anno di nascita delle start-up
•     Obiettivo: realizzare soluzioni che incentivino e agevolino il desiderio di imprenditorialità delle donne
Tavolo 1
    IMPRESA FEMMINILE
8. Consolidare/rafforzare i collegamenti tra associazioni, consorzi fidi, gruppi di piccole imprese e tra questi e le istituzioni
•     Obiettivo: creare collegamenti virtuosi ed efficienti tra le diverse realtà e aumentare il potere di negoziazione delle imprese
        – Progetti volti a creare reti di collaborazione, ad es: la rete dei Confidi
9. Favorire la riflessione delle associazioni di categoria su un rinnovato ruolo di sindacato d’impresa più che di fornitrici di
servizi
•     Obiettivo: ridare alle associazioni di categoria forza del proprio ruolo
10. Organizzare percorsi di formazione sulla cultura d’impresa per le donne
•     Obiettivo: rafforzare la figura della donna imprenditrice, dotandola di tutti gli strumenti necessari a ricoprire il suo ruolo
        – Progetti di formazione su tematiche finanziarie ed economiche
        – Altri corsi di formazione rivolti alla figura dell’imprenditrice e alla sua capacità di comunicare (es: come ci si presenta di
              fronte ad un istituto bancario)
11. Migliorare e strutturare il rapporto imprese-scuola per offrire contenuti formativi utili a sostenere l’imprenditorialità
•    Obiettivo: supportare e favorire l’educazione all’imprenditorialità
        – Corsi di formazione e Incontri che favoriscono lo scambio di esperienze tra imprenditrici e studenti
12. Mettere in atto modelli e servizi istituzionalizzati di mentorship
•     Obiettivo: affiancare il percorso imprenditoriale delle donne attraverso la condivisione di modelli ed esperienze
        – Percorsi di affiancamento tra imprenditrici di successo e neo-imprenditrici e Incontri di confronto
13. Definire e rendere operanti servizi di affiancamento simili ai Business Angel
•     Obiettivo: contribuire alla creazione di condizioni favorevoli alla nascita e alla crescita delle imprese femminili
Tavolo 2
Donne e lavoro
1. Creare una piattaforma partecipativa aperta a enti pubblici, associazioni di categoria
e imprese private
•   Obiettivo: colmare il gap di informazione tra imprese private ed enti e associazioni ed educare
    sulla cultura di genere
     – Condivisione di conoscenza, dati e esperienze sul tema della conciliazione
     – Informazioni specifiche (scadenze, risorse economiche disponibili etc…) sui contenuti delle
          leggi già in vigore
     – Proposte di discussione e confronto sulla cultura di genere
     – Progetto trasversale (per enti, associazioni e imprese) e multisettoriale
2. Organizzare e promuovere un seminario gratuito per le imprese sull’importanza del
bilinguismo di genere
•   Obiettivo: fare formazione perché sia le imprese femminili che maschili acquisiscano
    consapevolezza sul tema della conciliazione
     – Progetto interassociativo
     – incontri da Febbraio 2012
3. Progettare e realizzare un sistema di premialità per le imprese che investono nel
Fattore D e che sostengono il reinserimento delle donne nel lavoro
•   Obiettivo: riconoscere e premiare chi investe nel talento femminile per crescere
     – Premialità di tipo economico, fiscale o reputazionale
     – Progetto interaziendale
Tavolo 2                                  Tavolo 2
Donne e lavoro                          Donne e lavoro
4. Incentivare lo sviluppo di reti tra aziende e associazioni che, supportate dagli enti
locali, realizzino progetti di supporto alla maternità
•   Obiettivo: favorire la conciliazione lavoro famiglia in particolare nei primi anni di maternità
     – Progetto interaziendale, favorito da associazioni e enti pubblici, per la realizzazione di
         servizi integrativi sulle strutture per la cura dell’infanzia già attive: voucher, flessibilità
         degli orari (anche a pagamento), asili nido interaziendali
5. Acquistare servizi interaziendali per sostenere la flessibilità
•   Obiettivo: supportare le aziende nel momento in cui devono fare fronte a una sostituzione per
    maternità
     – Mutuare l’esperienza del co-manager fatta in Trentino Alto Adige adattandola alla
         provincia di Ravenna (contratti a tempo determinato di professionisti regolarmente
         registrati etc…)
6. Orientare i fondi di assistenza integrativa e la contrattazione nazionale di secondo
livello perché sostengano economicamente la conciliazione
•   Obiettivo: Sostenere economicamente le donne in maternità
     – Contributo economico una-tantum a sostegno delle donne che hanno avuto un figlio da
         poco e lavorano
     – Progetto nazionale e interaziendale, per settori specifici
Tavolo 3
DONNE E LEADERSHIP
1. Creare una “Banca dati del talento territoriale” per le candidature alle
cariche di organi camerali, enti e istituzioni, CDA delle imprese.
•   Obiettivo: passare dalla scelta per cooptazione alla scelta su criteri di merito
     – Profilo e requisiti richiesti
     – Aperto a uomini e donne
     – Dati «open» visibili e consultabili
     – Curriculum e profili possono ricevere «referenze»
2. Organizzare incontri di formazione per donne manager e imprenditrici sul
tema della leadership per affrontare difficoltà di «ruolo»
•   Obiettivo: fare formazione per evolvere e potenziare competenze «tacite»
     – Progetti interassociativi
     – Argomenti: autostima, capacità di delegare, gestione delle emozioni,
        consapevolezza competenze di genere, lavoro in team, guidare un team
3. Realizzare incontri con «donne e manager» italiane che raccontano le
loro testimonianze
•   Obiettivo: affrontare con la tecnica della mentorship i temi della leadership
    femminile
      – 4 incontri l’anno aperti a 25/30 partecipanti
      – Progetto interassociativo
Tavolo 3
DONNE E LEADERSHIP
4. Allevare Leadership: progetto di formazione per le scuole superiori e
università
•   Obiettivo: rendere consapevoli anche le nuove generazioni delle diversità e
    qualità delle competenze di genere
     – Seminari-incontri nelle scuole per individuare e capire diversità e qualità
         delle competenze di genere  lavoro sull’autostima
     – Simulazioni di progetti di impresa ed esercizi di linguaggio di genere
         giochi di ruolo per capire il diverso approccio alle «problematiche aziendali»
5. Fare del blog Fattore Donna Ravenna la piattaforma di comunicazione e
condivisione delle iniziative, azioni, idee ed esperienze sul Fattore D
proposte dal territorio
•   Obiettivo: stimolare l’interesse, il confronto e la partecipazione attorno al tema
    del Fattore D
     – Valorizzazione del blog esistente
     – Partecipazione aperta e interassociativa
Grazie dell’attenzione e buon
                               lavoro


                                      Fattore D è un prodotto originale di
                                      G&M Network Srl in collaborazione con
                                      Studio Giaccardi & Associati – Consulenti di Direzione
                                      © All Rights Reserved, Ravenna dicembre 2011

                                      www.gemnetwork.it
                                      www.giaccardiassociati.it




Camera di commercio di Ravenna
Comitato di promozione dell’imprenditoria
con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna
                                                                                               41

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Fattore D a Ravenna: proposte per valorizzare le donne come risorsa economica del territorio

  • 1. Focus Group di progettazione Il ruolo delle DONNE nella crescita economica del territorio Ravenna, 5 dicembre 2011 Camera di Commercio di Ravenna Lidia Marongiu Comitato di promozione dell’imprenditoria Studio Giaccardi & Associati con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio l.marongiu@giaccardiassociati.it di Ravenna
  • 2. FOCUS GROUP di progetto e orientamento per nuove politiche istituzionali, economiche e sociali Obiettivo elaborare in modo partecipato con gli stakeholder istituzionali e con le imprese nuove proposte di policy istituzionali, economiche e sociali finalizzate a incentivare un maggior ricorso al talento femminile, inteso come risorsa per lo sviluppo e la crescita del territorio.
  • 3. MACRO ARGOMENTI DI CONFRONTO RISULTATI DELLA RICERCA FATTORE D L’IMPRESA FEMMINILE DONNE E LAVORO DONNE E LEADERSHIP ACCESSO AL CREDITO SERVIZI ALLA FAMIGLIA (ASILO, ASSISTENZA, ETC) ALTA FORMAZIONE CONCILIAZIONE FAMIGLIA QUOTE ROSA RETI DI COLLABORAZIONE LAVORO FISCO E AGEVOLAZIONI PER PROGETTI INTERASSOCIATIVI DI CHI ASSUME DONNE FORMAZIONE INCENTIVI PER LE START-UP FEMMINILI CULTURA DI GENERE MENTORSHIP (BILINGUISMO) IN AZIENDA E NELLA SOCIETA’) BLOG DI CONFRONTO PROGETTI DI INNOVAZIONE PERMANENTE E SVILUPPO CARTA PARI OPPORTUNITA’ OSSERVATORIO PERMANENTE SUL FATTORE D RAVENNA 3
  • 4. Tre tavoli di CONFRONTO e PROGETTO Tavolo 1 Tavolo 2 Tavolo 3 L’IMPRESA FEMMINILE DONNE E LAVORO DONNE E LEADERSHIP PROPOSTE DI PROPOSTE DI POLICY E AZIONI PROPOSTE DI POLICY E POLICY E AZIONI AZIONI CONFRONTO E DISCUSSIONE TRA I PARTECIPANTI DEL FOCUS GROUP ELABORAZIONE DOCUMENTO PROGRAMMATICO E SOTTOSCRIZIONE MEMORANDUM DI INTENTI 4
  • 5. IL PUNTO DI PARTENZA: LA TEORIA WOMENOMICS Il lavoro delle donne costituisce oggi uno dei più importanti fattori dello sviluppo mondiale 5
  • 6. LA WOMENOMICS FUNZIONA ANCHE A RAVENNA? FATTORE D Ravenna È un progetto di ricerca voluto dal Comitato dell’Imprenditoria Femminile per misurare come e in che misura il Fattore D, cioè la presenza e le competenze delle donne, influisce sulle performance delle imprese e quindi contribuisce allo sviluppo e alla crescita del territorio Obiettivi • Conoscere e misurare numeri, trend, performance e potenzialità dell’imprenditoria femminile della provincia di Ravenna • Capire come e in che misura il Fattore D influisce nelle performance economiche delle imprese • Far emergere proposte, idee, e progetti che possano essere applicate da imprese, istituzioni e associazioni per fare del Fattore D un asset strategico per la crescita del territorio 6
  • 7. PIANO DELLE AZIONI 1. Analisi di scenario sul Fattore D (analisi statistica, benchmark, casi di successo internazionali) 2. Indagine sull’influenza del Fattore D nelle performance di un campione qualitativo di imprese società di capitali della Provincia di Ravenna  Analisi dei bilanci 2004-2009  Interviste di approfondimento 3. Apertura e gestione del Blog Fattore D a Ravenna 4. Focus group di progetto e orientamento per nuove politiche istituzionali, economiche e sociali 7
  • 8. Lesson 1 A confronto con l’Europa, abbiamo un ritardo di 23 anni: il nostro attuale tasso di inattività delle donne è uguale a quello registrato nel 1987 dai Paesi dell’allora Comunità Europea. Siamo ultimi in quasi tutte le classifiche che misurano la partecipazione femminile al lavoro
  • 9. Statistiche – Italia a confronto con l’Europa dei 15 % di donne che partecipano al mercato del lavoro – 2006 e 2010 90 77 76 76 2006 2010 80 74 74 71 69 69 68 70 65 64 63 63 61 59 59 59 57 56 56 55 55 60 53 51 50 52 48 50 45 44 45 43 37 40 30 20 10 0 rgo di a ito llo na ia a ia a lia o cia gia ia si ia lgi arc nd st r an as Un ga Ita ec ag ez bu lan an rve Be Irla Au rm Gr nim iB rto Sv Sp em o Fr Fin No gn Ge es Po Da ss Pa Re Lu Ns. Elaborazioni su fonte “Rapporto Gender Gap Index 2010” del World Economic Forum Italia è ultima 9
  • 10. Le donne che lavorano fanno più figli Statistiche – Italia a confronto con l’Europa dei 15* Correlazione tra partecipazione femminile al mercato del lavoro e tasso di fertilità 90 Tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro Islanda 80 Danimarca Svezia Paesi bassi Germania Norvegia Portogallo Finlandia 70 UK Austria Spagna Francia Irlanda 60 Belgio Grecia Lussemburgo Italia 50 40 1 1,2 1,4 1,6 1,8 2 2,2 Tasso di fertilità Ns. Elaborazioni su fonte “Rapporto Gender Gap Index 2010” del World Economic Forum *NB. Per queste statistiche, oltre ai 15 paesi storici dell’UE abbiamo voluto aggiungere, in considerazione delle loro elevate performance su questi temi, anche altri due paesi europei, lslanda e Norvegia 10
  • 11. Lesson 2 L’ effettiva eguaglianza sul mercato del lavoro dei due generi (parità di livelli occupazionali, parità di salario e stessa percentuale di contratti part time) potrebbe portare una crescita media del PIL degli Stati membri fino al 27%
  • 12. I «numeri» delle donne in Italia, il 51,4% della popolazione 46,2% delle donne tra i 15 e i 64 anni lavora Su 100 laureati, 60 sono donne • siamo al penultimo posto in Europa Ma a un anno dalla laurea (dati Alma Laurea): (media 58,6% UE) • 32,4% delle donne ha un lavoro stabile • 56,5% media nelle regioni del Nord • 45,1% degli uomini ha un lavoro stabile • 52% nel Centro • 49, 3% delle femmine ha un lavoro atipico • 30,6% nel Sud • 37,1% dei maschi ha un lavoro atipico • 27,1% delle donne abbandona il lavoro • 984 euro mensili il guadagno di una dopo la maternità. donna • 12% delle donne è occupato con un • 1263 euro mensili il guadagno di un contratto atipico contro il 7,6% degli uomo uomini A cinque anni dalla laurea • 78,4% delle donne lavora • 86% degli uomini lavora 12
  • 13. Statistiche – Italia a confronto con l’Europa dei 15 Rapporto % tra reddito medio femminile e maschile – 2006 e 2010 2006 2010 100 100 93 80 78 75 77 73 74 72 73 69 71 69 69 68 62 64 64 59 60 53 54 54 54 55 53 50 51 50 44 45 46 41 llo da lia ia na ia ia ca ia o da cia o o gia ia i ss lgi nit an nd rg str ec ga Ita an ez ag ar an an Ba rve Be bu oU Gr nla rm Au nim rto Irl Sv Sp Isl Fr em No i Ge Po Fi gn es Da ss Pa Re Lu Ns. Elaborazioni su fonte “Rapporto Gender Gap Index 2010” del World Economic Forum Italia è ultima: i valori medi dei redditi percepiti delle donne sono la metà di quelli maschili Solo Norvegia e Lussemburgo mantengono la parità di reddito tra uomini e donne 13
  • 14. Lesson 3 Nella provincia di Ravenna le imprese femminili crescono di più rispetto alle imprese totali anche in settori economici «tradizionalmente» non femminili
  • 15. Le imprese femminili a Ravenna crescono di più Trend 2005 - 2009 (I semestre) Trend imprese femminili in Provincia di Ravenna 8.900 8.850 8.847 +2,4% la crescita delle 8.800 8.711 imprese femminili dal 2005 al 8.750 +1,6% 8.700 2009 8.642 8.623 8.617 8.650 +1,1% 8.600 8.550 8.500 -0,2% -0,1% - 0,3% il calo delle 8.450 imprese totali nello stesso 2005 2006 2007 2008 2009 (I sem.) periodo Trend Imprese totali in provincia di Ravenna 42.700 42.650 +0,3% 42.680 -0,2% +0,2% Tassi di femminilizzazione 42.600 42.640 (percentuale di imprese femminili rispetto al totale) 42.550 42.576 -0,4% 42.572 2005 20,3% 42.500 2006 20,2% 42.450 42.469 2007 20,2% 42.400 2008 20,4% 42.350 2005 2006 2007 2008 2009 (I sem.) 2009 (I sem) 20,8% Ns elaborazioni su dati Camera di Commercio Ravenna, Comitato Imprenditoria Femminile, Unioncamere Emilia-Romagna, Unioncamere, Osservatorio imprenditoria Femminile 15
  • 16. Imprese femminili a confronto con il totale delle imprese registrate in provincia di Ravenna Trend 2009 – 2010 50.000 - 0,1% 42.387 42.333 8.734 imprese femminili 40.000 +1,1% rispetto al 2009 30.000 2009 2010 20.000 + 1,1% 8.734 Tassi di femminilizzazione 8.643 10.000 (percentuale di imprese femminili rispetto al totale) 2009 20,4% 0 2010 20,6% Imprese femminili Imprese totali Ns elaborazioni su dati Registro delle imprese della Camera di commercio di Ravenna – Banca dati Stockview e Osservatorio Imprenditoria Femminile Unioncamere/Retecamere 16
  • 17. Lesson 4 A Ravenna le imprese femminili hanno performance economiche migliori di quelle non femminili: dimostrato con i dati oggettivi di 720 bilanci analizzati con la ricerca Fattore D
  • 18. LEGENDA: = valori più elevati = valori più che doppi Quadro sinottico per le IF rispetto alle NF = valori più elevati per le IF rispetto alle NF = valori più che doppi Risultati per tipologia d’impresa per le NF rispetto alle IF per le NF rispetto alle IF Fatturato Immobilizzazioni immateriali + 3,7% - 1,4% Variazione media annua Variazione media annua + 24% - 1,2% Costi del personale Rapporto % rispetto al totale 14,1% 13,2% + 9,1% + 4% delle immobilizzazioni Variazione media annua Valore aggiunto + 7,8% + 3,4% ROI (Return On Investment) 6% 6,4% Variazione media annua Valore medio annuo Reddito operativo ROE (Return On Equity) 10,7% 10,4% Rapporto % rispetto al valore 5,8% 3,8% Valore medio annuo della produzione 84,4% 80,7% Leverage (rapporto di indebitamento)* 11,3 11,7 Imprese con valore positivo Valore medio annuo * In questo caso un valore più basso è migliore rispetto al più alto Risultato ante imposte Media annua su valore della 4% 1,5% produzione Per le imprese femminili risultati Imprese in utile 83,4% 77% e performance migliori rispetto a quelle maschili per 11 voci su 13 *** Immobilizzazioni materiali + 17% + 19% Variazione media annua In 5 casi la differenza è più che doppia. 18
  • 19. = valori più elevati = valori più che doppi LEGENDA: Quadro sinottico per le IF rispetto alle NF per le IF rispetto alle NF = valori più elevati = valori più che doppi Risultati per settore di attività per le NF rispetto alle IF per le NF rispetto alle IF Fatturato - Variazione media annua Costi del personale - Variazione media annua Valore aggiunto - Variazione media annua Reddito operativo - Rapporto % rispetto al valore della produzione - Imprese con valore positivo Risultato ante imposte - Media annua su valore della produzione - Imprese in utile Immobilizzazioni materiali - Variazione media annua Immobilizzazioni immateriali - Variazione media annua - Rapporto % rispetto a tot. Immob. ROI (Return On Investment) - valore medio annuo ROE (Return On Equity) - valore medio annuo Leverage (rapp. di indebitamento) - valore medio annuo Imprese femminili al TOP in 7 settori su 12, in particolare in alcuni ritenuti «maschili» come: - Costruzioni (valori superiori in 13 casi su 14); - Attività finanziarie, assicurative e immobiliari (12 casi) - Trasporti e magazzinaggio (11 casi). 19
  • 20. Lesson 5 Le politiche di conciliazione attuate riguardano soprattutto flessibilità e part time. Sono soprattuto le dipendenti a richiederle.
  • 21. Quali politiche di conciliazione vita-lavoro ha realizzato l’impresa? Flessibilità degli orari di lavoro (in ingresso o in 64,3%% uscita) e possibilità di orario continuato 73,7% Possibilità di contratti part-time 57,1% 65,8% Banca delle ore (possibilità di convertire i compensi di eventuali ore di straordinario in 26,2% Sono soprattutto le 13,2% IF donne dipendenti a ore di permesso) NF chiedere l’attuazione di Possibilità di lavorare da casa (telelavoro) 9,5% 10,5% politiche di conciliazione vita- Asilo aziendale - interaziendale - convenzioni 2,4% lavoro con asili - In 1/3 dei casi la Altri servizi per i figli (centri estivi, vacanze richiesta proviene - etc…) 2,6% direttamente dal management. 21
  • 22. Lesson 6 Poche le imprese che adottano misure specifiche per le pari opportunità ma nelle imprese femminili è più frequente che in quelle non femminili
  • 23. Avete adottato misure specifiche per favorire le pari opportunità tra uomini e donne? TOTALE 16,7% 7,9% 12,5% • L’87,5% delle aziende intervistate non ha mai adottato misure specifiche per sostenere le pari opportunità • IF che adottano misure di pari opportunità più del doppio delle NF • Il 78% dichiara che non adotterà misure di questo tipo nemmeno in futuro 23
  • 24. Lesson 7 Le imprese non hanno molte idee per valorizzare il talento femminile. La cultura di genere? Scarsa, anche nelle imprese femminili.
  • 25. Quali provvedimenti ritiene necessari per valorizzare il talento femminile (domanda a risposta aperta) • Ad esempio: adeguato numero di asili o creazione di asili interaziendali su modello svedese, flessibilità negli orari di ingresso e di uscita dei servizi all'infanzia e della scuola primaria, servizio post-scuola, condividere con i mariti la possibilità di accedere a opportunità di conciliazione lavoro- famiglia, eliminazione della burocrazia ("c'è troppa rigidità") 25
  • 26. Lesson 8 Sul territorio crescono i contratti a tempo indeterminato, ma solo per gli uomini. Per le donne aumentano invece i contratti a tempo determinato o atipici.
  • 27. Come si sono modificate le tipologie di contratto per gli addetti nel triennio 2008-2010? (b) Il numero di uomini con Variazione % 2008-2010 contratto a tempo indeterminato cresce ad tasso doppio rispetto alle donne (+74% contro + 38%) + 145% le forme contrattuali atipiche per le donne contro il + 40% dei colleghi uomini uomini donne 27
  • 28. Lesson 9 Nei CDA gli uomini sono in media il doppio delle donne. Tanti (quasi il 70%) sono a favore della legge sulle quote di genere: chi non è d’accordo ne fa una questione di merito.
  • 29. C’è il Consiglio d’Amministrazione? Come è composto? • Il CdA è presente nel 52% delle IF e nel 68% delle NF • In media nelle IF le donne sono più degli uomini Presente nel Presente nel • Nelle NF gli uomini sono più delle 52,4% 68,4% donne, ma con una differenza molto più consistente (quasi 1 donna ogni quattro uomini) • In totale, in media gli uomini Composizione media di un CdA sono circa il doppio delle donne 3,0 2,7 2,5 2,1 1,9 2,0 1,5 1,3 1,2 media uomini 1,0 0,7 media donne 0,5 - IF NF Totale 29
  • 30. Come valuta la proposta di legge che dal 2015 obbligherà le aziende quotate in borsa a riservare nei CdA almeno il 30% dei posti al genere meno rappresentato? 67% delle IF e 68% delle NF è d’accordo, per 26% delle IF e 29% delle NF NON è queste ragioni: d’accordo perché: • Pari opportunità – "è una questione di merito e non di sesso", – "bisogna dare più opportunità alle donne, il nostro – "si entra nel cda per merito e non per legge" mondo è troppo vecchio e ci sono troppi uomini", – "obbligare è quasi offensivo per le donne " – "è utile per combattere la diffusa mentalità maschilista", – "vorrei che le donne entrassero nei cda senza vincoli", – "l'importante è che la quota sia paritaria per uomini e – "obbligare è sbagliato" donne" – "se lo possono conquistare da sole", • Capacità – "se le donne non avanzano di carriera è colpa loro" – "le donne hanno grandi capacità", – "le donne sono competenti e all'avanguardia", – "l'esperienza femminile è l'altro lato della società", – "le donne possono svolgere un ruolo fondamentale nella gestione della società" • Estrema ratio: – "è l'unico modo per forzare un po’ la cosa", – "è una corsia obbligatoria", – "altrimenti alle donne non viene dato potere" 30
  • 31. Lesson 10 Pochissime aziende intervistate hanno realizzato iniziative di comunicazione rivolte al target femminile pur essendo consapevoli che le donne decidono la maggior parte dei consumi.
  • 32. Avete realizzato iniziative di marketing e comunicazione orientate a una clientela femminile? TOTALE 2,4% 23,7% 12,5% Alcune motivazioni sui NO … • Il nostro settore (i nostri prodotti-servizi) si rivolgono solo a uomini oppure a uomini e donne senza distinzioni: "non abbiamo (o non saprei) identificare una clientela specificatamente femminile", "le donne non sono il nostro target", "la tipologia di mercati a cui si rivolge l'azienda non permette iniziative di questo tipo» • Non riteniamo necessario svolgere iniziative di marketing dedicate specificatamente alle donne, non ne abbiamo il tempo, non è di nostra competenza Eppure … il 53% delle imprese intervistate (soprattutto quelle femminili, con il 62%) sa che le donne decidono l’80% dei consumi! 32
  • 33. Dieci lezioni + una Le ricerche sono utili solo se le informazioni assunte vengono utilizzate per prendere decisioni orientate alla soluzioni dei problemi emersi.
  • 34. Focus Group di progettazione Le proposte emerse dai tre tavoli di lavoro Ravenna, 5 dicembre 2011 Camera di Commercio di Ravenna Lidia Marongiu Comitato di promozione dell’imprenditoria Studio Giaccardi & Associati con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio l.marongiu@giaccardiassociati.it di Ravenna
  • 35. Tavolo 1 IMPRESA FEMMINILE 1. Recuperare il ritardo di conoscenza riguardo le possibilità per l’accesso al credito esistenti per le imprese femminili • Obiettivo: diffondere la conoscenza su strumenti e agevolazioni già esistenti a favore delle imprese femminili, superando lo spreco di risorse, talenti e opportunità - Azioni di sensibilizzazione e comunicazione sul tema presso imprese e sportelli di consulenza delle associazioni di categoria 2. Istituire fondi di rischio ad hoc per l’impresa femminile • Obiettivo: fornire strumenti dedicati alle imprese condotte da donne - Fondi rischio di co-garanzia e contro-garanzia, anche in settori diversi dall’artigianato (che già ne beneficia) 3. Sollecitare e supportare nuove idee, sostenendo la fantasia delle donne imprenditrici • Obiettivo: creare le condizioni favorevoli alla nascita di aziende innovative 4. Sollecitare le banche ad imparare a valutare le nuove idee imprenditoriali • Obiettivo: sostenere un modello di approccio più diretto alla profittabilità dell’idea, non solo alle condizioni finanziarie della neo-imprenditrice 5. Valorizzare e far conoscere il senso e il contributo dell’impresa femminile nella crescita economica • Obiettivo: diffondere il valore del ruolo delle imprese femminili come asset strategico di sviluppo economico 6. Intervenire sulle norme locali ed extra locali che frenano/minacciano il “fare impresa” e, in particolare, la nascita e lo sviluppo di imprese con prodotti innovativi • Obiettivo: adeguare la condizione del fare impresa ai bisogni di innovazione della società 7. Eliminare la tassa camerale, le tasse locali e le quote associative nel primo anno di nascita delle start-up • Obiettivo: realizzare soluzioni che incentivino e agevolino il desiderio di imprenditorialità delle donne
  • 36. Tavolo 1 IMPRESA FEMMINILE 8. Consolidare/rafforzare i collegamenti tra associazioni, consorzi fidi, gruppi di piccole imprese e tra questi e le istituzioni • Obiettivo: creare collegamenti virtuosi ed efficienti tra le diverse realtà e aumentare il potere di negoziazione delle imprese – Progetti volti a creare reti di collaborazione, ad es: la rete dei Confidi 9. Favorire la riflessione delle associazioni di categoria su un rinnovato ruolo di sindacato d’impresa più che di fornitrici di servizi • Obiettivo: ridare alle associazioni di categoria forza del proprio ruolo 10. Organizzare percorsi di formazione sulla cultura d’impresa per le donne • Obiettivo: rafforzare la figura della donna imprenditrice, dotandola di tutti gli strumenti necessari a ricoprire il suo ruolo – Progetti di formazione su tematiche finanziarie ed economiche – Altri corsi di formazione rivolti alla figura dell’imprenditrice e alla sua capacità di comunicare (es: come ci si presenta di fronte ad un istituto bancario) 11. Migliorare e strutturare il rapporto imprese-scuola per offrire contenuti formativi utili a sostenere l’imprenditorialità • Obiettivo: supportare e favorire l’educazione all’imprenditorialità – Corsi di formazione e Incontri che favoriscono lo scambio di esperienze tra imprenditrici e studenti 12. Mettere in atto modelli e servizi istituzionalizzati di mentorship • Obiettivo: affiancare il percorso imprenditoriale delle donne attraverso la condivisione di modelli ed esperienze – Percorsi di affiancamento tra imprenditrici di successo e neo-imprenditrici e Incontri di confronto 13. Definire e rendere operanti servizi di affiancamento simili ai Business Angel • Obiettivo: contribuire alla creazione di condizioni favorevoli alla nascita e alla crescita delle imprese femminili
  • 37. Tavolo 2 Donne e lavoro 1. Creare una piattaforma partecipativa aperta a enti pubblici, associazioni di categoria e imprese private • Obiettivo: colmare il gap di informazione tra imprese private ed enti e associazioni ed educare sulla cultura di genere – Condivisione di conoscenza, dati e esperienze sul tema della conciliazione – Informazioni specifiche (scadenze, risorse economiche disponibili etc…) sui contenuti delle leggi già in vigore – Proposte di discussione e confronto sulla cultura di genere – Progetto trasversale (per enti, associazioni e imprese) e multisettoriale 2. Organizzare e promuovere un seminario gratuito per le imprese sull’importanza del bilinguismo di genere • Obiettivo: fare formazione perché sia le imprese femminili che maschili acquisiscano consapevolezza sul tema della conciliazione – Progetto interassociativo – incontri da Febbraio 2012 3. Progettare e realizzare un sistema di premialità per le imprese che investono nel Fattore D e che sostengono il reinserimento delle donne nel lavoro • Obiettivo: riconoscere e premiare chi investe nel talento femminile per crescere – Premialità di tipo economico, fiscale o reputazionale – Progetto interaziendale
  • 38. Tavolo 2 Tavolo 2 Donne e lavoro Donne e lavoro 4. Incentivare lo sviluppo di reti tra aziende e associazioni che, supportate dagli enti locali, realizzino progetti di supporto alla maternità • Obiettivo: favorire la conciliazione lavoro famiglia in particolare nei primi anni di maternità – Progetto interaziendale, favorito da associazioni e enti pubblici, per la realizzazione di servizi integrativi sulle strutture per la cura dell’infanzia già attive: voucher, flessibilità degli orari (anche a pagamento), asili nido interaziendali 5. Acquistare servizi interaziendali per sostenere la flessibilità • Obiettivo: supportare le aziende nel momento in cui devono fare fronte a una sostituzione per maternità – Mutuare l’esperienza del co-manager fatta in Trentino Alto Adige adattandola alla provincia di Ravenna (contratti a tempo determinato di professionisti regolarmente registrati etc…) 6. Orientare i fondi di assistenza integrativa e la contrattazione nazionale di secondo livello perché sostengano economicamente la conciliazione • Obiettivo: Sostenere economicamente le donne in maternità – Contributo economico una-tantum a sostegno delle donne che hanno avuto un figlio da poco e lavorano – Progetto nazionale e interaziendale, per settori specifici
  • 39. Tavolo 3 DONNE E LEADERSHIP 1. Creare una “Banca dati del talento territoriale” per le candidature alle cariche di organi camerali, enti e istituzioni, CDA delle imprese. • Obiettivo: passare dalla scelta per cooptazione alla scelta su criteri di merito – Profilo e requisiti richiesti – Aperto a uomini e donne – Dati «open» visibili e consultabili – Curriculum e profili possono ricevere «referenze» 2. Organizzare incontri di formazione per donne manager e imprenditrici sul tema della leadership per affrontare difficoltà di «ruolo» • Obiettivo: fare formazione per evolvere e potenziare competenze «tacite» – Progetti interassociativi – Argomenti: autostima, capacità di delegare, gestione delle emozioni, consapevolezza competenze di genere, lavoro in team, guidare un team 3. Realizzare incontri con «donne e manager» italiane che raccontano le loro testimonianze • Obiettivo: affrontare con la tecnica della mentorship i temi della leadership femminile – 4 incontri l’anno aperti a 25/30 partecipanti – Progetto interassociativo
  • 40. Tavolo 3 DONNE E LEADERSHIP 4. Allevare Leadership: progetto di formazione per le scuole superiori e università • Obiettivo: rendere consapevoli anche le nuove generazioni delle diversità e qualità delle competenze di genere – Seminari-incontri nelle scuole per individuare e capire diversità e qualità delle competenze di genere  lavoro sull’autostima – Simulazioni di progetti di impresa ed esercizi di linguaggio di genere giochi di ruolo per capire il diverso approccio alle «problematiche aziendali» 5. Fare del blog Fattore Donna Ravenna la piattaforma di comunicazione e condivisione delle iniziative, azioni, idee ed esperienze sul Fattore D proposte dal territorio • Obiettivo: stimolare l’interesse, il confronto e la partecipazione attorno al tema del Fattore D – Valorizzazione del blog esistente – Partecipazione aperta e interassociativa
  • 41. Grazie dell’attenzione e buon lavoro Fattore D è un prodotto originale di G&M Network Srl in collaborazione con Studio Giaccardi & Associati – Consulenti di Direzione © All Rights Reserved, Ravenna dicembre 2011 www.gemnetwork.it www.giaccardiassociati.it Camera di commercio di Ravenna Comitato di promozione dell’imprenditoria con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna 41