2. Smart city sembra ormai un neologismo alla moda (buzzword).
Tutti ne parlano, pochi la fanno.
3. In tutte le rappresentazioni e le disgressioni sul tema si
immagina una città proiettata nel futuro e, troppo spesso, a una
popolazione che accetta il futuro tecnologico senza riserve.
4. Una città davvero smart è pensata a misura di tutte le fasce di
età. La città intelligente deve essere accogliente, sicura e vivibile
grazie a servizi efficienti. Deve offrire assistenza a chi è in
difficoltà ed è basata su un’ampia disponibilità di spazi pensati
per la socialità.
5. In una città intelligente l’evoluzione della comunità si ottiene
per inclusione. Chi si trova tecnologicamente più indietro va
aiutato con attività di coaching permanenti e continue.
6. Sebbene in un modello ideale di città intelligente la tecnologia
digitale è il mezzo e non il fine, nessuno deve essere escluso dai
benefici delle tecnologie digitali.
7. Un esempio di internet coaching mediato da un’ azienda:
http://navigareinsieme.telecomitalia.it/
8. Un esempio di internet coaching mediato da un’istituzione:
http://www.paneeinternet.it/
9. L'alfabetizzazione digitale degli
anziani permette loro di essere
integrati completamente nella
città intelligente.
Attraverso la comprensione e
la fidelizzazione con il mezzo
tecnologico essi possono
usufruire di servizi utili ma,
soprattutto, possono accedere
a forme di condivisione e
socializzazione fra pari.
10. Includere gli anziani nel processo di acculturamento digitale,
consente loro di acquisire le competenze per sfruttare meglio i
servizi consumer, in funzione sociale.
Un esempio in tal senso può essere dato dal VOIP che abbatte costi
e distanze, specialmente dove le reti WiFi di pubblico accesso sono
disponibili gratuitamente.
11. Nella metafora della città intelligente gli spazi urbani e sociali
possono ibridarsi con la rete. Piattaforme come Twitter e Facebook
rappresentano una dimensione aumentata dello spazio sociale.
12. Ivy Bean a 104 anni abitava Facebook … ‘Bean discussed her life in
a care home, her favourite meal, and episodes of Deal or No Deal
she had seen’.
13. Fonte: http://www.wave2project.eu/
La destrezza acquisita con le competenze digitali aumenta la
consapevolezza e l’empowerment. L’anziano diventa un fruitore di
servizi che pretende semplicità e usabilità.
14. C’è bisogno dunque di servizi
web che possano realmente
offrire dei vantaggi per gli
anziani.
Senza vantaggi sensibili è
impensabile che un anziano
accetti l’inclusione nel mondo
digitale e soprattutto nel web
sociale.
Abitare il web sociale richiede
fatica ma anche tempo e su
questo secondo fattore gli
anziani hanno un vantaggio.
15. Pazienti.org fornisce informazioni accurate e indipendenti su
migliaia di argomenti di salute. Tutti i contenuti sono pubblicati per
informare e aiutare gli utenti a fare scelte consapevoli.
16. ‘ Per aiutare Liberi di muoversi non servono donazioni, serve solo
un passa parola per poter avere più commenti possibili su più
luoghi possibili su www.liberidimuoversi.it’
17. ULSS 9 Treviso - http://www.youtube.com/user/salutenostremani
La buona informazione, autorevole o certificata, veicolata con i
sistemi di comunicazione digitale diventa parte integrante del
sistema sanitario pubblico e privato. Essa incentiva in modo
sensibile la prevenzione e l’empowerment.
18. I social network sono un occasione anche per gli operatori del
settore e rappresentano un opportunità di dialogo e di confronto
fra pari.
19. Ma nella città intelligente a misura di anziano non possiamo pensare
che i servizi digitali, così come sono progettati attualmente, siano
sufficienti per offrire dei sensibili vantaggi a queste fasce di età.
Servono ancora ingenti sforzi per offrire maggior semplicità,
accessibilità e soprattutto usabilità.
Gianluigi Cogo
@webeconoscenza