Freelance Day 2020 - Regime forfettario - Laura Benetti e Giovanna Russo
Presentazione informative fiscali
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7. MAIL DA ARCHIVIARE PER ALMENO 10 ANNI Le disposizioni civilistiche impongono agli imprenditori la conservazione ordinata per un periodo di 10 anni degli originali di lettere, telegrammi e fatture ricevute, nonché le copie di quelli spediti. Ai fini fiscali, tali documenti devono essere conservati fino a quando non siano definiti gli accertamenti relativi al corrispondente periodo d’imposta. Tali disposizioni trovano applicazione anche con riferimento ai messaggi di posta elettronica: si tratta infatti di documenti informatici ai quali è riconosciuto valore di prova scritta. Questi documenti possono essere conservati sotto forma di registrazioni su supporti di immagini, sempre che corrispondano ai documenti e possano in ogni momento essere rese leggibili.
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9. TRACCIABILITA’ SOPRA I MILLE EURO – CASI PRATICI Sono stati esaminati alcuni casi pratici di trasferimento di denaro contante in azienda e in famiglia: - Anticipi ai dipendenti per trasferte: il limite di € 1000.00 vale anche per l’anticipo di denaro contante da corrispondere al dipendente e utilizzato da quest’ultimo per affrontare le spese connesse alla trasferta; - Passaggi di contanti in famiglia: il divieto di passaggio di contanti oltre € 1000.00 vige sia fra coniugi che si trovano in regime di comunione dei beni, sia in capo al figlio minore anche se non titolare di autonoma posizione fiscale; - Applicazione delle sanzioni: l’onere delle sanzioni per la violazione del limite grava sia chi trasferisce le somme sia su chi le riceve.
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12. SRL PER “UNDER 35” La nuova norma consente ai soggetti di età inferiore a 35 anni la costituzione di “società semplificata a responsabilità limitata”: le semplificazioni consistono nella previsione di un capitale sociale minimo di € 1.00 e nella possibilità di costituire la società con contratto o atto unilaterale senza necessità di intervento notarile. Quando un socio compie il 36esimo anno di età, deve essere convocata l’assemblea per la delibera di trasformazione di società, pena l’esclusione di diritto del socio.
13. ALBERGHI E RISTORANTI – L’IMPORTO MINIMO PER LA DEDUCIBILITA’ DEL COSTO IN ASSENZA DI FATTURA L’Agenzia delle Entrate ha ammesso la deducibilità dei costi di albergo e ristorante anche in assenza di relativa fattura quando la scelta di non richiedere l’emissione del documento risulta giustificata da valutazioni di convenienza economico-gestionale emergenti dal confronto fra i benefici derivati dalla detraibilità IVA ed i costi da sostenere per eseguire gli adempimenti IVA e contabili connessi alla gestione delle singole fatture. ES: è stato ipotizzato un costo base di € 3.00 per la gestione amministrativa della fattura; in caso di una spesa di € 22.00 comprensiva di IVA per € 2.00, risulterebbe conveniente non richiedere l’emissione della fattura, rinunciando alla detrazione dell’IVA (€ 2.00), ma deducendo ai fini delle imposte sui redditi l’intera spesa di € 22.00 documentata da scontrino/ricevuta fiscale, naturalmente nel rispetto del limite del 75% del costo comprensivo dell’IVA. Per concludere, è possibile affermare che il punto minimo di convenienza economico-gestionale richiesto dalla circolare dell’Agenzia delle Entrate si attesta sull’importo di € 33.00 (IVA inclusa) per ogni singola prestazione di albergo o ristorante.