UN MODELLO DI ANALISI E PROGETTAZIONE TERRITORIALE DA ME IDEATO E COORDINATO.
( IL MODELLO APPLICATO ALLA PROVINCIA DI ANCONA)
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CORSO SALES MANAGEMENT MICOZZI: COSA DICONO GLI ALLIEVI
MARKETING TERRITORIALE -TRAIETTORIE MODERNE :UN MODELLO DI ANALISI E PROGETTAZIONE TERRITORIALE. GABRIELE MICOZZI
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Dietro ogni impresa di successo
c'è qualcuno che ha preso
una decisione coraggiosa.
Peter Druker3
3
Peter Ferdinand Drucker (Vienna,19 novembre 1909 - Claremont,11 novembre 2005) è stato un economista e scrittore austriaco natura-
lizzato statunitense. Risiedette negli Stati Uniti dal 1937 dopo essere fuggito dalle persecuzioni razziali naziste. Dal 1943 divenne citta-
dino statunitense. Autore di fama mondiale per le sue opere sulle teorie manageriali, ha svolto consulenza in tutto il mondo, per imprese
di ogni dimensione, per enti governativi e organizzazioni no profit. Ha insegnato Politica e Filosofia al Bennington College e poi, per ol-
tre vent'anni, è stato docente di Management alla Graduate Business School di New York, dal 1971 è Clarke Professor of Social Scien-
ce alla Claremont Graduate School, in California; ha scritto oltre 30 libri e i suoi scritti sono apparsi sulle più celebri pubblicazioni eco-
nomiche, come The Economist, The Wall Street Journal e Harvard Business Review. Il 9 luglio 2002 è stato insignito dal Presidente statuni-
tense George W. Bush della Medaglia Presidenziale della Libertà (Presidential Medal of Freedom).
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LE PERSONE CHE HANNO RESO POSSIBILE IL RAPPORTO DI RICERCA “TRAIETTORIE MODERNE”
Comitato Scientifico
Filippo Schittone, Direttore Confindustria Ancona, insieme a Enzo Rullani, Presidente Centro Tedis - Venice Internatio-
nal University, e Gabriele Micozzi, Docente Marketing - Università Politecnica delle Marche
Gruppo di rilevazione ed elaborazione statistiche
Stefania Santolini, Sistema Confindustria Ancona, in collaborazione con Sara Mandolini e Valentina Petrini
Gruppo intervistatori del Sistema Confindustria Ancona
Claudio Andreatini; Francesco Angeletti; Stefano Biondini; Daniela Bussotto; Chiara Catalucci; Paolo Centofanti; Fa-
biano Falasconi; Franca Fedeli, Giovanna Gallo; Barbara Gambelli; Marcella Gerini; Federico Giuliodori; Giuliana
Giustini; Luca Lanari; Marco Manente; Euro Marchetti; Umberto Martelli; Andrea Mattioli; Antonella Nobili; Roberto
Pajola; Simona Pajola; Roberto Pennacchioni; Sergio Pieroni; Giampaolo Santinelli; Stefano Sansonetti; Stefania San-
tolini; Ennio Sassi; Domenico Spina; Filippo Schittone; Patrizia Verdolini
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PREMESSA
Qualcuno ha detto che di fronte al vento del cambia- Non basta più difendere le singole posizioni; occorre
mento le persone si comportano in differenti modi: c’è definire una strategia vera e chiara, che impatti trasver-
chi erige muri di protezione, per difendere il presente (o salmente sull’intero sistema territoriale ed economico-so-
il passato?); altri, invece, costruiscono mulini a vento, ciale. Abbiamo la fortuna di vivere in una realtà per mol-
per cogliere al meglio le sfide che il cambiamento impo- ti esempio di qualità di vita, di benessere sociale diffuso
ne. Ebbene, l’epoca in cui stiamo vivendo è più di un e di operosità. Confindustria Ancona vuole adoperarsi
vento, caratterizzata come è dal concatenarsi di molti perché questo status resista nel tempo, modificandosi, se
episodi che modificano irreversibilmente logiche ed as- necessario, anche con discontinuità rispetto a quanto è
setti per molto tempo considerati immutabili. Fino ad ora oggi. Perché questo obiettivo diventi realtà, occorre ge-
il vento del cambiamento era più brezza che tornado, nerosità, di vedute e di azione!
poiché consentiva, per esempio, a tante imprese di evol-
vere, giorno dopo giorno, in modo incrementale, all’in- Per queste ragioni abbiamo dedicato energie a questo
segna della continuità. Oggi lo scenario è profondamen- rapporto di ricerca che attraversa il nostro mondo asso-
te diverso e rimette in discussione ogni certezza. Questo ciativo, fatto perlopiù di piccole e medie imprese. Lo
vale a livello globale, in ambito europeo e nazionale; in- mettiamo a disposizione di tutti coloro che intendono,
fluisce sulla nostra realtà provinciale, sempre più esposta senza pregiudizi, costruire con noi oggi il nuovo domani
- e non da oggi - ad un’accesa competizione tra sistemi di Ancona e della provincia. Per Confindustria Ancona
territoriali che fanno della qualità di vita, della mobilità questo rapporto di ricerca rappresenta l’inizio - non il
di conoscenze, competenze e persone, dell’attrattività in completamento - di un progetto più ampio e aperto, che
genere, criteri alla base di uno sviluppo economico - so- attraversi tutti i soci, anche quelli che non abbiamo potu-
ciale duraturo, compatibile e diffuso. to coinvolgere in questa prima fase.
Abbiamo pertanto sentito l’esigenza di leggere quello La nostra gente sta invecchiando (lo dicono le statisti-
che sta accadendo in quest’epoca, prediligendo i che), “le pance” - così come qualche intervistato ha di-
racconti di nostri Colleghi imprenditori che vivono di chiarato - “sono piene”. Elementi questi, sui quali il rap-
concorrenza e di competizione. Grazie alle loro opi- porto tornerà a riflettere, che lasciano presagire atteg-
nioni abbiamo provato a descrivere le tendenze in atto giamenti più difensivi che propositivi, meno orientati alla
nelle aziende, per spiegare dove l’industria locale si definizione del domani. Noi, invece, sentiamo il biso-
stia orientando già oggi, come si stia preparando alle gno di capire quale sia la “traiettoria” da seguire, con-
sfide del domani. sapevoli che dovremo essere noi stessi, per primi, coe-
renti alla linea tracciata e, se necessario, ripensarci.
Alla luce delle tendenze industriali in atto ci siamo ferma- “Traiettorie moderne”, in fondo, è il nuovo contributo di
ti a riflettere su quale possa essere la traiettoria verso la Confindustria Ancona per chi verrà dopo di noi: se non
modernità della nostra provincia. Non è nostra intenzio- costruiamo oggi il domani, difficilmente i nostri giovani
ne, infatti, subire passivamente il domani; vogliamo con- cresceranno e vivranno nella terra che noi amiamo, che
tribuire subito a delineare la “traiettoria moderna” della ha prodotto tanto ingegno e operosità, che ha saputo
Marca anconetana. Siamo infatti preoccupati: crisi eco- coniugare passione per il fare e amore per l’ambiente,
nomica a parte - le nubi si addensano anche sulla pro- rispetto per il prossimo ed elevato senso civico. Solo in
vincia di Ancona - sono molti i fattori che stimolano in questo humus, ricco di valori e principi, può germogliare
noi riflessioni pesanti. Non è certo questa la parte del la libera iniziativa e l’impresa; noi ne siamo consapevoli
rapporto di ricerca dedicato all’elencazione dei punti di e non intendiamo rinunciarvi.
forza e di debolezza della nostra provincia. È certo pe-
rò che l’epoca attuale necessita di risposte corali, condi- Giuseppe Fiorini
vise, ambiziose e di largo respiro. Presidente Confindustria Ancona
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RINGRAZIAMENTI
Se oggi Confindustria Ancona presenta questo rapporto di Ultimo nella citazione ma, come spesso si dice, non
ricerca in concomitanza dell’Assemblea pubblica dei pro- ultimo per importanza il Prof. Enzo Rullani2, Presidente del
pri Associati, il merito è delle tante persone che, a diverso Centro di ricerca sulle nuove tecnologie della comunica-
titolo, hanno dedicato tempo, passione e disponibilità per- zione, TEDIS, presso la Venice International University,
ché un’intuizione potesse prendere corpo e acquisire valo- esperto di fama internazionale di economia della cono-
re. Il merito va riconosciuto ai trecentosette intervistati, tra scenza. Ne ho apprezzato la visione prospettica, il prag-
imprenditori e managers di aziende socie, che hanno su- matismo, la disponibilità al confronto, la capacità di im-
bito un vero e proprio attaccato da parte di trenta “uomini mergersi rapidamente in un territorio differente rispetto al
(e donne) di associazione”, perché rilasciassero loro le in- Nord Est in cui vive cogliendone a fondo le specificità.
terviste e lo facessero tra maggio e giugno.
Desiderando ringraziare tutti, uno ad uno, evidenzio al
Al grazie per tutti gli intervistati si unisce il ringraziamen- lettore che all’inizio di questo rapporto abbiamo elenca-
to proprio agli “uomini e donne di associazione”, a par- to tutti coloro hanno lavorato a questa ricerca. Mi scuso
tire dai componenti del Comitato di Direzione, che han- in anticipo con coloro che avessi eventualmente dimenti-
no condiviso, all’inizio forse con un pizzico di incredulità cato di citare: tutti sono stati preziosi ed indispensabili
ma alla fine con la consapevolezza di aver partecipato per realizzare questo progetto.
ad un momento strategicamente importane nella vita di
Confindustria Ancona, la realizzazione di questo rappor- Avviandomi alla conclusione, ripeto un concetto in cui
to di ricerca. I dubbi erano dei più svariati: “che cosa credo fermamente: “non spetta a noi attori di questa av-
emergerà dalle interviste?”, “come potremo omogeneiz- ventura giudicare la bontà del lavoro prodotto. Il giudi-
zare le tante informazioni frutto di tante risposte articola- zio è veramente - in questo caso occorre ribadirlo (!) –
te?”. Dubbi tutti fugati dal fare corale che ha contraddi- nelle mani del lettore. Quello che posso assicurare a no-
stinto in questi mesi l’associazione, dove ognuno ha me di tutti noi attori è l’impegno e l’entusiasmo che ab-
messo in campo il meglio della propria professionalità biamo profuso perché “Traiettorie moderne” possa la-
per tagliare il nastro di “fine cantiere” nei tempi prestabi- sciare una traccia propositiva nel panorama locale e
liti. È così, per esempio, che cito Stefania Santolini: con nella logica del “progetto aperto” delineato dal Presiden-
pazienza, giorno dopo giorno, ha costruito un data ba- te Fiorini rappresenti per noi struttura di Confindustria An-
se talmente ampio che è stato pressoché impossibile cona lo strumento privilegiato per dialogare continuativa-
stamparlo senza dover fare un collage di molti fogli A3. mente con tutti i “nostri datori di lavoro”, i tantissimi im-
Altrettanto dicasi di Laura Frontini e Roberta Ranalli, quo- prenditori e managers di aziende che annualmente ci
tidianamente pressate per fornire dati specifici sulle rinnovano la fiducia, confermando l’adesione all’Asso-
aziende socie comprese nel campione. ciazione. Non ci piacerebbe assistere all’impoverimento
del territorio a causa della fuga obbligata di giovani cer-
La squadra che ha reso possibile il progetto ha visto an- velli e dell’industria dalla Marca anconetana con desti-
che il coinvolgimento di qualche “esterno”, a partire da nazione “il resto del mondo”. Vorrebbe dire regalare il
Sara Mandolini che ha collaborato nella predisposizio- futuro della nostra comunità ad altri e, sinceramente,
ne di tutta la parte di rilevazione statistica, dei grafici, questo non è quello che auguriamo al nostro territorio”.
della tipicizzazione delle risposte fornite dagli intervista-
ti. Che dire poi di Gabriele, all’anagrafe Gabriele Mi-
cozzi, che per passione e dedizione al progetto è risul-
tato un continuo pungolo affinché “Traiettorie Moderne”
diventasse realtà nei modi e nei tempi previsti. Micozzi
ha contribuito in modo significativo nella fase di imposta-
zione del lavoro, nella lettura e nel commento dei dati; è
stato uno stimolo continuo, franco e costruttivo, prezioso Filippo Schittone
ogni qualvolta l’esigenza fosse il confronto. Direttore Confindustria Ancona
2
Tra i suoi temi di ricerca: economia della conoscenza, rapporto locale-globale, impresa e istituzioni nel passaggio dal fordismo e po-
stfordismo, distretti industriali e sistemi locali, terziario innovativo e sentieri di sviluppo dell’economia italiana.Tra le pubblicazioni: Innova-
re. Reinventare il made in Italy, Egea, Milano, 2007 (con Monica Plechero); Dove va il Nordest. Vita, morte e miracoli di un modello,
Marsilio, Venezia, 2006; Innovare che passione. Quaranta modi di essere creativi nel business dei servizi, Angeli, Milano, 2006 (con
Paiola M., Sebastiani R., Cantù C., Montagnini F.); Change. Il paese, l’impresa, le persone, Egea, Milano, 2006 (a cura di, con Gior-
gio Brunetti); Il capitalismo personale. Vite al lavoro, Einaudi, Torino, 2005 (con A. Bonomi); Intelligenza terziaria motore dell’economia.
Alla ricerca dell’Italia che innova, Angeli, Milano, 2005 (con P. Barbieri P., M. Paiola e R. Sebastiani); Piccole imprese crescono. Fare re-
te in un’area metropolitana, Egea, Milano, 2005 (con A. Bonomi); Economia della conoscenza. Creatività e valore nel capitalismo delle
reti, Carocci, Roma, 2004; La fabbrica dell’immateriale. Produrre valore con la conoscenza, Carocci, Roma, 2004; The Technological
Evolution of Industrial Districts (a cura di), Kluwer, Amsterdam, 2003, con F. Belussi e G. Gottardi; Dopo la grande crescita. Idee e propo-
ste per un nuovo percorso di sviluppo dell’economia trevigiana (a cura di), Cedam, Padova, 2000.
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INDICE
IL MONDO IN CUI VIVIAMO
Frasi autorevoli per contestualizzare l'ambiente in cui l'impresa vive, opera e si sviluppa 06
LA PROVINCIA DI ANCONA ALLA PROVA DEI DATI
Benchmark con altre province limitrofe e Club dei 15 12
LA PAROLA AGLI UOMINI DI IMPRESA
Dove l’azienda anconetana si orienta 26
IMPRESE BEST PERFORMER
Approfondimento sulle aziende che rilevano le migliori performance 44
ANCONA: QUALCHE IDEA PER PROGETTARE IL FUTURO 50
AGENDA DEL FARE
Possibili priorità da concretizzare in tempi rapidi per fare seguire nuovo sviluppo a vecchio sviluppo 70
APPENDICE STATISTICA 78
BIBLIOGRAFIA 80
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Il mondo
in cui viviamo
Frasi autorevoli per contestualizzare
l'ambiente in cui l'impresa vive,
opera e si sviluppa.
Le dinamiche in corso a livello internazionale e locale sono ormai
condivise dalle differenti fonti istituzionali e istituti di ricerca.
Ne riportiamo alcune brevi riflessioni al fine di definire il quadro
di riferimento in cui opera l’industria e, più in generale, l’impresa.
Non abbiamo naturalmente la pretesa di riportare uno scenario
esaustivo per il quale rimandiamo ai lavori di seguito citati.
Le fonti che riportiamo sono organizzate per orizzonte di analisi:
scenario internazionale, nazionale e regionale.
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Il mondo in cui viviamo
SCENARIO
INTERNAZIONALE
2008: INTERNATIONAL MONETARY FUND
WORLD ECONOMIC OUTLOOK HOUSING
AND THE BUSINESS CYCLE
L'economia del mondo è entrata in uno scenario nuovo
e precario.
L'economia americana continua ad essere impantanata nei
problemi connessi ai mutui subprime, criticità dapprima limi-
tate solo al mercato immobiliare ora condizionanti tutti i set-
tori economici su scala mondiale. È probabile che gli effetti
sul resto del mondo siano significativi. Prevediamo che la
crescita dei Paesi dell’Area Euro diminuisca al 1,4% nel
2008 e 1,2% nel 2009.
9 APRILE 2008: PUBBLICAZIONE DEI TRE PRINCIPALI
ISTITUTI CONGIUNTURALI EUROPEI EURO-ZONE
ECONOMIC OUTLOOK IFO, INSEE, ISAE
Dopo aver conseguito risultati ancora positivi all’inizio del
2008, la congiuntura dell’Area Euro va incontro ad una fa-
se di indebolimento per l’influsso negativo proveniente dal-
lo scenario internazionale.
Condizioni di credito meno favorevoli freneranno gli
investimenti
2006: IBM GLOBAL CEO STUDY
EXPANDING THE INNOVATION HORIZON
Il 65% dei 765 manager intervistati dicono che dovranno
fare cambiamenti fondamentali nei loro business (“make
you business model deeply different”) nel corso dei due
anni futuri. I CEO vedono opportunità da cogliere ed
amplificare attraverso una serie di attenzioni ai modelli di
sviluppo dell’innovazione:
· sviluppo della rete di relazioni nell’ecosistema azienda-
le anche su scala globale:“external collaboration is indi-
spensabile”;
· sviluppo di reti per innovazioni collaborative anche
attraverso rapporti più stretti con business partners, clienti,
concorrenti. Meno importante sembra la R&D che nasce
all’interno dell’impresa;
· l'innovazione richiede la sponsorship dal vertice del-
l’azienda ma implica anche un team strutturato ed organiz-
zato per portarla avanti. Facilitatori sono considerati an-
che la tecnologia ed i sistemi di integrazione della cono-
scenza ma anche i sistemi di incentivazione premianti.
Questo consente di:“think broadly, act personally and ma-
nage the innovation mix”
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Il mondo in cui viviamo
SCENARIO
NAZIONALE
22 MAGGIO 2008: ASSEMBLEA CONFINDUSTRIA
INTERVENTO DEL PRESIDENTE, EMMA MARCEGAGLIA
La malattia dell’Italia si chiama crescita zero. Il ritorno alla
crescita, ad una crescita sostenuta, deve essere il nostro ve-
ro obiettivo strategico. Chi non condivide questa priorità
gioca contro l’Italia e gli italiani. Su questo non possono
più esistere posizioni neutre.
Siamo un paese anziano, viviamo di rimpianti e recrimi-
nazioni e poco di progetti. Litighiamo spesso sul passa-
to, non ci confrontiamo sul futuro.
E chi è troppo curioso delle cose del passato - ricorda
Cartesio - rischia di diventare molto ignorante di quelle pre-
senti. Dobbiamo guardare avanti, alle cose da fare. La pri-
ma è sbloccare gli investimenti che sono pronti a partire.
Compete anche a noi costruire una società più aperta,
trasparente, che non sia preda dei privilegi corporativi.
Ma ai giovani dico con altrettanta chiarezza: guardate al-
la competizione e al merito come valori positivi, pretende-
teli nelle scuole e nelle università, non fatevi sedurre dai
cattivi maestri dell’egualitarismo al ribasso che toglie
opportunità a chi ha talento, a chi si vuole impegnare e
vuole farsi valere.
2008: BANCA D’ITALIA
ANDAMENTI MACROECONOMICI, POLITICHE DI BILAN-
CIO E POLITICA MONETARIA NELL’AREA DELL’EURO
La dinamica degli investimenti in capitale produttivo si è
mantenuta più elevata rispetto alla media in Germania e in
Spagna (rispettivamente, 7,6% e 8,1%); in linea con quella
dell’area in Francia.
L’Italia ha invece fatto registrare un ristagno, riconducibi-
le in larga misura alla debolezza dell’attività industriale.
2008: BANCA D’ITALIA
RELAZIONE DEL GOVERNATORE, MARIO DRAGHI
La produttività del lavoro è aumentata a ritmi molto mode-
sti, limitando la crescita dell’economia e delle retribuzioni
unitarie. Le ultime informazioni disponibili sulla qualità della
formazione scolastica, uno dei fattori che nel lungo periodo
influenzano l’efficienza produttiva, confermano il ritardo del
Paese; i test condotti dall’OCSE nel 2006 segnalano che
il livello di apprendimento degli studenti italiani delle scuo-
le secondarie rimane basso nel confronto internazionale.
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Il mondo in cui viviamo
La distanza che separa i quindicenni italiani dalla media Una prospettiva analoga coinvolgerebbe l’economia italia-
dell’OCSE equivale alle competenze che si possono acqui- na il cui PIL dovrebbe aumentare dell’1,3% in media all’an-
sire con un semestre di scuola per le scienze e la lettura e no. Tale previsione potrebbe essere ulteriormente rafforzata
con un anno per la matematica. Non raggiungono il livello da una sempre maggiore capacità delle imprese italiane
minimo di competenze giudicato necessario in una società di riposizionarsi sui mercati esteri.
avanzata il 50,9% dei ragazzi nella lettura e nella com- Se, da un lato, condizioni di cambio più difficili e la sem-
prensione dei testi (oltre 6 punti in più rispetto al 2003 ), pre maggiore concorrenza che caratterizza i mercati inter-
il 32,8% in matematica e il 25% in scienze (42,8%, 21%, nazionali mettono alla prova il sistema produttivo italiano,
e del 23,2%, rispettivamente, nella media dell’OCSE). dall’altro appaiono ancor più evidenti gli effetti sui mercati
internazionali legati alla ristrutturazione del nostro sistema
DICEMBRE 2007: CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA industriale che comporta un graduale riorientamento di par-
CONOSCERE PER CRESCERE te della produzione italiana verso beni con valore aggiunto
ISTRUZIONE E SVILUPPO ECONOMICO IN ITALIA più elevato. Pertanto sul fronte della domanda estera si
Nel confronto internazionale le imprese manifatturiere italia- prevede una continua accelerazione delle esportazioni
ne sono penalizzate da costi extra-aziendali che ne decur- (3,1% nel 2010, 3,6% nel 2011), mentre la crescita gli
tano di almeno un quarto la velocità di espansione. investimenti fissi lordi, in linea con quella del PIL, segnala
un recupero pur senza raggiungere ritmi di sviluppo partico-
L’Italia si affaccia sul 2008 subendo il rafforzamento dell’euro, larmente elevati.
la debolezza della locomotiva americana, il petrolio ai massi- Per quanto concerne i consumi delle famiglie il contenimen-
mi storici e i rincari di alcune materie prime alimentari, la crisi to dell’inflazione e il buon andamento del reddito disponibi-
di liquidità nei mercati monetari. Ma è forte di un favorevole le, favorito dall’evoluzione positiva dell’occupazione, com-
cambiamento strutturale: la trasformazione selettiva del mani- portano un’accelerazione del ritmo di sviluppo pari a 1,3%
fatturiero all’insegna di innovazione, qualità, riorganizza- nel 2010 e a 1,4% l’anno seguente.
zione e nuovi mercati. Per riportare l’economia italiana su un
sentiero di alta crescita occorre agire sui limiti strutturali. La ca-
renza di diplomati nelle discipline tecnico-scientifiche è già
una strozzatura per lo sviluppo. Lo diventerà sempre di più sia
perché l’offerta non crescerà nemmeno in misura sufficiente a
tener testa al turnover sia perché la domanda è destinata a sa-
lire rapidamente. Le nuove produzioni sono a crescente in-
tensità di conoscenza e capitale umano.
SCENARIO
Sul fronte universitario sono urgenti meccanismi premiali nel-
REGIONALE
la ripartizione dei fondi, occorre rafforzare i poli tecnologi-
2008: CONFINDUSTRIA MARCHE
ci e ampliare la rete dei politecnici. Infine, è opportuna la
INDAGINE CONGIUNTURALE TRIMESTRALE
creazione di un fondo per l’innovazione del sistema univer-
sitario. Senza sistemi di valutazione, tuttavia, ogni risorsa L'industria manifatturiera marchigiana apre il 2008 con
aggiuntiva replica le inefficienze e le carenze del sistema un sensibile peggioramento del quadro congiunturale, in
attuale. Il CSC stima che un anno in più di istruzione rag- linea con le attese di rallentamento che erano emerse in
giunto dall’Italia entro il 2010 accelera il PIL dello 0,4%. chiusura del 2007.
Mentre l’adeguamento per il 2020 del livello di apprendi- Secondo i risultati dell'Indagine Trimestrale di Confindustria
mento italiano a quello dei paesi con la popolazione più Marche, nel trimestre gennaio-marzo 2008 la produzione in-
istruita innalza del 15% il PIL, pari a 3.900 €. dustriale ha registrato un calo dell’1,6% rispetto allo stesso
periodo dell'anno precedente, risultato in linea con quello ri-
levato a livello nazionale (-1,6% nel trimestre gennaio-marzo).
GIUGNO 2008: PROMETEIA - UNIONCAMERE
Le dichiarazioni degli operatori intervistati confermano la
SCENARI DI SVILUPPO DELLE ECONOMIE LOCALI
progressiva flessione dei livelli di attività produttiva: scende
ITALIANE 2008-2011 (GIUGNO 2008)
ancora, rispetto al precedente trimestre, la quota di azien-
Nel biennio 2010-2011 si dovrebbe assistere ad un più inci- de interessate da miglioramenti dell'attività (36% contro
sivo miglioramento dello scenario internazionale: tanto il PIL 42% della precedente rilevazione), mentre sale sensibilmen-
mondiale quanto il commercio internazionale dovrebbero ri- te la frazione di operatori con livelli produttivi in calo (52%
prendere a crescere secondo ritmi più sostenuti. contro 36% della rilevazione del quarto trimestre).
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La provincia
di Ancona alla
prova dei dati
Benchmark con altre province
limitrofe e Club dei 15.
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La provincia di Ancona alla prova dei dati
Nel panorama odierno le imprese italiane si apprestano ad In definitiva, a nostro avviso, il Club dei15 funge da spac-
affrontare una profonda fase di trasformazione, alla ricerca di cato autorevole ed estremamente rappresentativo del mani-
un nuovo posizionamento competitivo in un contesto economi- fatturiero italiano; costituisce un osservatorio privilegiato per
co nazionale connotato da forti criticità, suscettibili di penaliz- garantire un confronto più diretto tra il sistema economico -
zare il nostro Paese, rispetto alle principali economie europee. industriale anconetano e quelli delle province italiane pari-
Questa tendenza non si concretizzerà con la stessa intensità e menti caratterizzate da elevata industrializzazione.
con la medesima tempistica in tutte le economie territoriali, da-
ti i distinti modelli di sviluppo conosciuti dalle province italia-
ne. Per questo, propedeuticamente all’analisi qualitativa su un
campione di aziende socie di Confindustria Ancona, abbia-
mo ritenuto opportuno verificare alcune caratteristiche e dina-
miche della provincia di Ancona confrontandole con:
POPOLAZIONE
a) le restanti province delle Marche;
b) altre province che esprimono capoluoghi di Regione,
RESIDENTE
pertanto affini, oltreché per vicinanza geografica, per ruolo MEDIAMENTE POPOLATA, LA PROVINCIA DI ANCONA
amministrativo nell’ambito della regione di competenza (Bo- VEDE LA DISTRIBUZIONE DEGLI ABITANTI CONCENTRA-
logna, Firenze, Genova, Perugia e Pescara); TA SOPRATTUTTO SULLA COSTA. È L’IMMIGRAZIONE
c) altre province le cui territoriali di Confindustria fanno par- CHE ALIMENTA L’INCREMENTO DEMOGRAFICO.
te del Club dei 15.
Il Club è costituito dalle Associazioni industriali delle 15 pro- Rispetto alle altre province della regione…
vince italiane con più elevato tasso di industrializzazione: at- · provincia più popolosa;
tualmente sono (in ordine alfabetico) Ancona, Belluno, Berga- · maggiore densità abitativa;
mo, Biella, Brescia, Como, Lecco, Mantova, Modena, Porde- · tasso di urbanizzazione elevato.
none, Prato, Reggio Emilia, Treviso, Varese e Vicenza3.
Con 470.716 residenti al 31 dicembre 20074, Ancona5
I criteri in base ai quali sono stati individuati i membri del non solo è la provincia più popolosa delle Marche6, ma
Club all’atto della sua costituzione sono stati: presenta anche una densità abitativa (240,59 abitanti per
· alto reddito (20 mila€ per abitante (primo quartile per l’Italia) kmq) superiore a quella media regionale (pari a 196,24
· contributo dell’industria (comprese costruzioni) al valore ag- abitanti per kmq). In realtà, nel 2007 l’incremento demo-
giunto superiore al 35%; la UE vanta una media del 29% (Ita- grafico deriva dalle immigrazioni, che risultano largamente
lia 28%) ed individua la soglia dei territori industriali al 30% superiori alle emigrazioni ed in sensibile crescita rispetto al-
· quota dell’occupazione industriale superiore al 40%; la UE l’anno precedente7.
presenta una media del 27% (Italia 31%). Nato dall’esigenza
di condividere problemi ed esperienze che contraddistinguo- Rispetto alle altre province del Club dei 15…
no le aree a forte vocazione manifatturiera, tale organismo si · provincia meno popolosa della media;
propone di valutare la fattibilità di sinergie, volte a rafforzare i · tasso di urbanizzazione più contenuto.
servizi erogati alle aziende associate, e di valorizzare la rap-
presentatività dei territori industriali, sia all’esterno, sia in seno Rispetto al dato medio (560.000 abitanti) delle altre pro-
al sistema confederale. In effetti, a prescindere da alcune spe- vince che compongono il Club dei 15 Ancona risulta meno
cificità territoriali e specializzazioni settoriali e distrettuali, la densamente popolata; si posiziona in nona posizione. I
quasi totalità delle questioni che riguardano i 15 sistemi indu- centri più popolati sono Bergamo, Brescia, Treviso, Varese,
striali sono comuni. In tutti questi territori sono le attività manifat- Vicenza che risultano avere una popolazione mediamente
turiere a determinare l’andamento dell’economia, a prestare superiore di circa il 100% rispetto a quella anconetana.
un contributo decisivo al processo di creazione della ricchez-
za, a garantire occupazione e performance di rilievo sui mer- Rispetto alle province che esprimono capoluoghi di Regio-
cati esteri, ad assicurare elevati livelli di benessere e di qualità ne (Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria)…
della vita. D’altro canto, i fabbisogni che consentono il mante- · solo Pescara ha meno abitanti.
nimento di alti tassi di crescita nel contesto di una marcata vo- Anche concentrando l’analisi sulle province che esprimono
cazione industriale sono notevoli: il territorio deve maturare la capoluoghi di Regione solamente Pescara ha meno abitan-
consapevolezza della centralità dell’industria, il lavoro deve ti; le prime tre province hanno oltre il doppio degli abitanti
divenire sempre più qualificato e tutte le infrastrutture devono ri- di Ancona. Bologna è la più popolosa in assoluto con
sultare conformi ad una domanda intensa e crescente. 949.000 abitanti.
14
15. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:43 Pagina 15
La provincia di Ancona alla prova dei dati
ETÀ MEDIA DELLA
POPOLAZIONE
RESIDENTE
ANCONA INVECCHIA RAPIDAMENTE, REGALANDO
IL PROPRIO FUTURO AD ALTRI: CON UNA POPOLAZIO-
NE ANZIANA È PIÙ DIFFICILE INNOVARE, INTRODURRE
TECNOLOGIE E RESTARE AL PASSO CON I TEMPI.
Rispetto alle altre province della regione…
· saldo naturale minore in assoluto;
· massiccia presenza di ultra sessantacinquenni;
· prevalenza della componente femminile.
Come avviene ormai da 20 anni, il saldo naturale8 risulta
negativo in tutte le province marchigiane. In particolare,
Ancona rileva la variazione più significativa (-662). A con-
ferma del dato di cui sopra la ripartizione della popolazio- A testimonianza del fenomeno in atto, Ancona si conferma
ne per classi di età evidenzia una massiccia presenza di ul- come la provincia tra quelle del Club dei 15 con il saldo
tra sessantacinquenni (22,83%), rispetto all’incidenza dei naturale peggiore; per converso, Brescia, Vicenza, Treviso
giovani con meno di 24 anni (19,21%). Non a caso il e Bergamo si distinguono per un saldo naturale positivo di
51,3% della popolazione è costituito dalla componente notevole consistenza.
femminile: analogamente alla media nazionale (51,4%) la
maggiore consistenza di donne è tipica delle società a più Rispetto alle province che esprimono capoluoghi di Regione
forte invecchiamento ed è strettamente correlata alla mag- (Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria)…
giore longevità femminile rispetto a quella degli uomini. · solo Pescara ha un saldo negativo inferiore ad Ancona.
Rispetto alle province del Club dei 15… Se analizziamo le province che esprimono capoluoghi di Re-
· saldo naturale decisamente inferiore alla media; gione, rileviamo che esistono alcune province per cui il dato è
· ammontare della componente femminile allineata ancora più evidente (Cfr. Bologna, Genova e Firenze) dove il
al dato collettivo. numero di morti superano di gran lunga quello delle nascite.
3
Questo gruppo coincide in larga misura con quello denominato province della solidità industriale nell’ambito del rapporto Censis e delle Unione Province d’Italia
denominato L’ECONOMIA DELLA PROVINCIA - LA NUOVA CARTA SOCIO ECONOMICA DEI TERRITORI ITALIANI, presentato a Roma il 27 Giugno 2007. Le
province inserite in questo cluster sono: Ancona, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Modena, Pavia, Padova, Parma, Prato, Reggio Emilia,
Teramo, Treviso, Varese, Verona, Vicenza. Il gruppo delle “province della solidità industriale” risulta fortemente caratterizzato dagli indicatori economici, che attestano
innanzitutto una rilevante presenza del settore manifatturiero in termini di valore aggiunto prodotto. In modo speculare, il gruppo si caratterizza in negativo, rispetto
alla media provinciale nazionale, per quanto riguarda la quota di Pil riferibile al settore del commercio e dei servizi. A ciò si aggiunge l’elevato valore delle esporta-
zioni e la netta propensione all’impiego dei risparmi in investimenti produttivi. Gli alti tassi di attività e di occupazione, nonché il ridotto livello di disoccupazione, atte-
stano infine la solidità del locale mercato del lavoro. Il gruppo è formato da 19 province, in cui risiedono più di 11,4 milioni di abitanti, pari al 19,5% della popola-
zione nazionale. Si tratta del territorio che rappresenta il cuore produttivo del Paese, che si estende dalla fascia pedemontana lombarda (da Varese a Bergamo, Bre-
scia, Cremona, Mantova) fino alle province venete di Verona, Vicenza, Treviso e Padova, con prolungamenti nell’Emilia (Parma, Reggio Emilia, Modena), cui si ag-
giungono le province industriali di Prato, Ancona e Teramo. Questo cluster si colloca nel quadrante caratterizzato da una spiccata vivacità socio-economica, da alta
densità soggettuale e ragguardevole ricambio demografico, correlati con un elevato grado di autonomia impositiva e finanziaria delle amministrazioni provinciali.
4
Al 31 dicembre 2007 (Fonte: ISTAT) la popolazione residente nelle Marche ha registrato un ulteriore incremento (+16.965 residenti, pari all’1,1%) dopo quello del
2006 (+7.200 abitanti, pari allo 0,5%).
5
Come afferma Unioncamere “dei 49 comuni che costituiscono la provincia solo 6 superano la soglia dei 20 mila abitanti e in essi si concentra una quota comples-
siva di popolazione del 59,11%, percentuale che nel periodo 2003/2006 si presenta in lieve diminuzione; tale tasso di urbanizzazione presenta valori superiori a
quelli del Centro (33,97%) ma inferiori a quelli dell'intera nazione (47,19%).”
6
La distribuzione a livello provinciale assegna il 30,3% della popolazione residente ad Ancona, seguita da Ascoli Piceno (24,9%), Pesaro Urbino (24,2%) ed
infine Macerata (20,6%).
7
Nella fattispecie, con 6.321 unità, in rialzo di circa 1.500 nuovi residenti, Ancona si colloca al 30° posto nella relativa graduatoria, dato invariato rispetto
al periodo precedente.
8
Saldo naturale: differenza tra il numero dei nati in Italia o all’estero da persone residenti ed il numero dei morti, in Italia o all’estero, di residenti in Italia.
15
17. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:43 Pagina 17
La provincia di Ancona alla prova dei dati
INDICATORI
ECONOMICI
IN UN PERIODO DI CRESCITA DELLA COMPETITIVITÀ A
LIVELLO INTERNAZIONALE E NAZIONALE, LA PROVIN-
CIA DI ANCONA SEMBRA AMPLIFICARE LA DINAMICA
POSITIVA DI CRESCITA DELLA RICCHEZZA MA MENO DI
QUANTO ACCADE NELL’AREA “CLUB DEI 15”.
Rispetto alle altre province della regione…
· valore assoluto del PIL 2007 superiore al dato medio
regionale e nazionale;
· variazione percentuale del PIL positiva.
Le informazioni disponibili sull’andamento della ricchezza
pro capite nel 2007 confermano un posizionamento prege-
vole per la provincia di Ancona. Il PIL pro capite dello scor-
so anno ha raggiunto quota 29.125,50 €, superando quel-
lo medio regionale e nazionale.
Anche in termini di variazioni percentuali, la performance
di Ancona si è rivelata migliore di quelle relative alle
Marche e all’Italia9.
Rispetto alle altre province del Club dei 15…
· valore del PIL 2005 inferiore al dato medio relativo alle
province in esame;
· variazione percentuale del PIL 2005-2004 negativa.
Tuttavia, nell’ambito del Club dei 15 sono numerose le pro- Rispetto alle province che esprimono capoluoghi di Regio-
vince che superano la performance ottenuta da Ancona, ne (Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria)…
raggiungendo valori di PIL decisamente più elevati. Nella · Bologna best performer come PIL pro capite con un valore
fattispecie, sono notevoli le performance registrate dalle di 32.653 €.
province di Brescia, Bergamo, Biella che, a differenza di
Ancona, rivelano variazioni percentuali del PIL positive nel Anche le province che esprimono capoluoghi di Regione
periodo 2005-2004. Il PIL procapite del 2004, pari a assunte a riferimento registrano variazioni positive del PIL, in
26.386 €, nel 2005 è sceso ad un valore pari a particolar modo Bologna e Genova.
26.143 €. Quest’ultimo valore è significativamente inferiore In termini assoluti il valore del PIL procapite di Bologna e di
al PIL medio procapite 2005 delle province appartenenti al Firenze, rispettivamente con 32.653 € e 31.118 €, risulta-
Club dei 15 pari a 27.207 €. no molto maggiori rispetto al valore di Ancona.
9
Fonte Unioncamere: “In provincia di Ancona sono localizzate 41.917 imprese. La composizione settoriale del tessuto produttivo locale evidenzia una maggiore
componente agricola rispetto alla media del Paese (19,9%, contro il 18,13%); interessanti sono anche la presenza delle aziende commerciali e creditizie. Il com-
mercio, con più di 11.400 imprese iscritte, è il settore numericamente più consistente e rappresenta circa il 27,33% di tutte le attività, in linea con i valori italiani.
Anche l'industria si mantiene sui livelli medi italiani. L'artigianato (29,2%) riveste maggiore importanza rispetto a quanto si osserva in Italia, pur rimanendo ben al di
sotto del dato regionale (32,65%). La struttura per età del tessuto imprenditoriale di Ancona mostra una prevalenza di imprese presenti sul mercato dal 1990 al
1999 (38,3% contro il 37,44% rilevato a livello nazionale), così come è abbastanza consistente la presenza di medie aziende e ditte individuali. La dinamica im-
prenditoriale data dal tasso di evoluzione nel 2006 registra un valore di 0,91 (contro il precedente 2) è inferiore al valore nazionale (1,39%) e questo a causa del
tasso di natalità (8,02) e del tasso di mortalità (7,11). La densità imprenditoriale si attesta a 9 imprese ogni 100 abitanti, valore superiore sia a quello nazionale
(8,7), che a quello del Centro (8,46), ma decisamente inferiore al dato regionale (10,36). Sono poco più di 15.000 le aziende agricole censite nella provincia, pari
al 22,7% del totale registrato nelle Marche; decisamente elevata appare, inoltre, la quota di superficie agricola utilizzata (82,5%), con dimensioni delle aziende che
sono tra 1 e 10 ettari nell'84% dei casi. Sono 591 gli esercizi turistici complessivi della provincia. Con 49.258 posti letto Ancona si pone al 42° posto nazionale.”
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18. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:44 Pagina 18
La provincia di Ancona alla prova dei dati
VALORE DELLE
ESPORTAZIONI
ANCONA, PROVINCIA FORTEMENTE INFLUENZATA
DAL COMMERCIO INTERNAZIONALE: CIRCA 40€ SU
100€ DI VALORE AGGIUNTO PROVENGONO DALLE
VENDITE DI PRODOTTI ALL’ESTERO.
Rispetto alle altre province della regione…
· elevata propensione all’export, seconda nelle Marche;
· ampio grado di apertura.
Il ruolo che il commercio internazionale riveste per lo svilup-
po e la crescita economica della provincia di Ancona può
essere sinteticamente espresso attraverso la propensione al-
l’esportazione10 e il grado di apertura11, indicatori il cui va-
lore risulta nettamente superiore al dato medio nazionale12.
In ambito regionale, solo la provincia di Ascoli Piceno ottie-
ne valori più elevati per gli indicatori in esame (nella fatti-
specie, 46,4 contro 40,3 con riferimento alla propensione
all’export; 78,1 contro 66,5 quanto al grado di apertura).
Questo è connesso alla maggiore diversificazione produtti-
va della provincia di Ascoli rispetto a quella di Ancona,
concentrata sulla meccanica e su altri settori ancora con
margini di internazionalizzazione significativi.
Rispetto alle altre province del Club dei 15…
· valore delle esportazioni inferiore alla media del Club dei 15. Rispetto alle province che esprimono capoluoghi di Regione
(Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria)…
Con riferimento al Club dei 15 Ancona, con 4,4 miliardi di · solo Bologna ha un valore superiore ad Ancona di esporta-
euro, denota un valore delle esportazioni inferiore alla me- zioni pro capite.
dia, mentre risaltano le performance di Bergamo, Brescia e
Vicenza che realizzano esportazioni per un ammontare su-
periore a 10 miliardi di euro. Viceversa, quanto al confronto con le altre province che espri-
Se ponderiamo il valore delle esportazioni con la popolazio- mono capoluoghi di Regione, solo Bologna e Firenze supera-
ne residente, solamente Prato (9.118 €), Como (8.300 €) e no in valore assoluto le esportazioni di Ancona, mentre Geno-
Biella (7.916 €) hanno valori delle esportazioni inferiori a va, Perugia e Pescara si collocano a livelli decisamente inferio-
quelle di Ancona (9.464 €). Reggio Emilia risulta prima nella ri. Considerando le esportazioni pro capite, invece, Bologna è
graduatoria, con 14.943 € di esportazioni pro capite. la sola superiore ad Ancona con un valore pari a 10.247€.
10
Propensione all’esportazione: incidenza percentuale delle esportazioni sul valore aggiunto.
11
Grado di apertura: somma delle importazioni e delle esportazioni, in rapporto percentuale al valore aggiunto.
12
Per quanto riguarda gli scambi con l'estero, sempre secondo il dati UNIONCAMERE, la provincia di Ancona, nel 2006, ha esportato merci per un valore di circa
4.395 milioni di euro (per il 81% con l'Europa, il 8% con l'America e l'7,61% con l'Asia), risultando la 22° provincia italiana nella relativa graduatoria nazionale. Le
importazioni, invece, sono state meno numerose (poco più di 2.829 milioni di euro e provenienti dall'Europa, per il 41,56%, ed America 4,2%). La propensione al-
l'esportazione (35,8% nel 2003 e 36,4% nel 2004, 13,94 nel 2005) torna superiore al dato nazionale (24,84%) con un valore di 38,43%, così come il tasso
d'apertura che assume un valore pari a 63,17 contro il precedente 58,53% risulta superiore al dato nazionale 51,29%. Nelle relative graduatorie Ancona si pone
rispettivamente in 19° e 28° posizione. Le merci più richieste sono gli apparecchi per uso domestico, macchine per l'agricoltura e gli impieghi speciali. Il settore me-
talmeccanico assorbe il 79,55% dell'export totale della provincia, esportati prevalentemente in Francia, Regno Unito, Germania, Spagna e Russia (al settimo posto).
Le merci importate più importanti sono il petrolio ed i prodotti chimici. Ai primi posti della classifica dei paesi da cui si importa troviamo due paesi asiatici, Arabia
Saudita e Iran, seguiti da due paesi europei, Germania e Francia, e Cina.
18
19. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:44 Pagina 19
La provincia di Ancona alla prova dei dati
REDDITO Rispetto alle altre province del Club dei 15…
· Lecco, prima, supera Ancona di oltre 3.500 € per reddito
medio per contribuente;
DELLE FAMIGLIE · distribuzione del reddito meno disomogenea nel territorio.
Per quanto concerne la classifica nel Club dei 15 Ancona su-
IN VIRTÙ DEL SISTEMA PRODUTTIVO, ANCONA VAN- pera solo Belluno (16.046 €). La prima in questa classifica è
TA UN REDDITO MEDIO SUPERIORE A QUELLO DELLE Lecco (20.063 €) seguita da Varese (19.127 €) e Como
MARCHE13, MA È SOLO 57° IN ITALIA NELLA CLASSIFI- (19.094€). Rispetto agli altri territori Ancona evidenzia tuttavia
CA DELLE PROVINCE PER TASSO DI CRESCITA DEL RED- una maggiore omogeneità di distribuzione del reddito nella
DITO PER CONTRIBUENTE (1999 –2007). provincia: all’interno delle prime province risulta estremamente
elevata la differenza tra i comuni (Es.: nella provincia di Como
Rispetto alle altre province della regione… il comune più ricco è Campione d’Italia con un reddito di
· reddito medio superiore al dato regionale. 32.776€ e l’ultimo in classifica è Val Rezzo con 4.326€).
In termini quantitativi il reddito medio per contribuente nella Rispetto alle province che esprimono capoluoghi di Regio-
provincia di Ancona corrisponde a 16.513 € pari ad una ne (Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria)…
crescita solo dell’1,8% dal 1999 al 2007. Questo valore · migliore di Perugia e Pescara ma inferiore come valori as-
all’interno della provincia ha ampi margini di variazione: soluti a Bologna, Genova e Firenze. Come tassi di crescita
Ancona è il primo comune in questa classifica con solo Pescara fa peggio.
19.407€ e Poggio San Marcello l’ultimo comune con Nel confronto con gli altri capoluoghi di Regione il valore
11.211 €. Questo valore medio pone la provincia di Anco- del reddito per contribuente di Ancona risulta superiore ai
na al 57° posto in Italia come tasso di crescita del reddito valori espressi da Perugia (15.251 €) e Pescara (14.233 €)
medio per contribuente e al 1° nella regione (sia come tas- ma inferiore a Bologna (20.890 €), Genova (19.042 €), e
si di crescita che come valori assoluti) precedendo Pesaro Firenze (18.888 €). Queste tre province nella classifica in
Urbino (14.432 €), Macerata (14.226 €) e Ascoli Piceno base ai tassi di crescita del reddito per contribuente (1999-
(13.544 €). Per un’analisi più dettagliata del territorio della 2007) risultano rispettivamente 4° (Genova : +9,6%), 13°
provincia si veda la tabella in Appendice. (Bologna: +6,8 %) e 17° (Firenze: +6,1%).
13
Classifica riportata dal Sole 24 ore del 18 Agosto 2008, n. 227
19
20. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:44 Pagina 20
La provincia di Ancona alla prova dei dati
MERCATO vemente migliore rispetto a quella regionale e decisamen-
te più favorevole rispetto a quella nazionale.
DEL LAVORO Rispetto alle altre province del Club dei 15…
· tasso di occupazione superiore alla media nazionale;
· incidenza di occupati nel terziario conforme alle altre
IL QUADRO COMPLESSIVO CHE SCATURISCE province in oggetto;
DALL’ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI RILEVATI · divario tra uomini e donne allineato a quello delle altre
NEL 2007 MOSTRA UNA SITUAZIONE PER LA province.
PROVINCIA DI ANCONA PIUTTOSTO CONFORTANTE.
La distribuzione accennata nel paragrafo precedente vale
Rispetto alle altre province della regione… per tutte le province che aderiscono al Club dei 15. Nel
· tasso di occupazione maggiore nella regione; panorama dei 15 Ancona ottiene il primato con il 61,22%
· prevalenza di occupati nel terziario; di occupati nel settore terziario sul totale (seguita da Nova-
· ampio divario tra uomini e donne in fatto di occupazione. ra, con il 60,66%).
Nel 2007 il tasso di occupazione della popolazione Rispetto alle province che esprimono capoluoghi di Regio-
compresa tra i 15 e i 64 anni raggiunge quota 66,2% ri- ne (Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria)…
spetto al 58,7% del dato nazionale, confermandosi supe- · percentuale di occupati nel settore terziario inferiore rispet-
riore al valore attestato per le altre province della regio- to agli altri capoluoghi.
ne. La distribuzione della popolazione occupata nei tre
macrosettori economici mostra una prevalenza del terzia- Ancora più marcata risulta la differenza tra occupati nel ter-
rio, seguito dall’industria e, da ultimo, dall’agricoltura. ziario e nell’industria con riferimento alle province che espri-
Inoltre, il quadro del mercato del lavoro della provincia di mono capoluoghi di Regione oggetto dell’indagine, le cui
Ancona evidenzia un ampio divario tra uomini e donne in percentuali relative al comparto terziario oscillano tra il
termini di occupazione, nonostante la situazione risulti lie- 62,91% (Perugia) e il 78,99% (Genova).
20
21. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:44 Pagina 21
FORMAZIONE Similmente accade alle altre province (tranne Pescara), che
pure riscontrano una maggiore dotazione di istituti scolastici
e un maggior afflusso di iscritti, pur non raggiungendo i
ANCONA, SEMPRE PIÙ CONSAPEVOLE CHE LA livelli di realtà quali Bergamo e Brescia.
QUALITÀ DELLE RISORSE UMANE E L’EFFICIENZA DEI
PROCESSI FORMATIVI RAPPRESENTANO ELEMENTI Nell’ottica di rendere più chiaro e di diretta percezione il
ESSENZIALI DELLA COMPETITIVITÀ DI UN SISTEMA confronto tra la provincia di Ancona, il suo sistema econo-
ECONOMICO. mico-sociale e gli altri mondi statistici presi a paragone, ab-
biamo sviluppato alcune mappe di posizionamento che
Rispetto alle altre province della regione… consentissero di verificare le seguenti differenze tra le varie
· maggiore dotazione organica delle scuole statali per province prese a confronto:
grado di istruzione;
· maggiore consistenza degli iscritti. · prima mappa: incrocia il PIL procapite e la percentuale di
iscritti alle scuole statali ogni 100 abitanti.
Rispetto alle altre province della regione, Ancona rileva in In linea di massima individua una diretta proporzionalità tra le
primis una maggiore dotazione organica delle scuole stata- due variabili per tutte le province.
li per ordine e grado di istruzione (dalle scuole dell’infanzia Questo non si verifica per le province di Ancona e Vicen-
fino alle scuole secondarie di 2° grado). za, dal momento che alla percentuale superiore di studenti
Di riflesso, registra anche una maggiore consistenza di iscritti non corrisponde un’analoga grandezza superiore per
iscritti con riferimento a ciascun istituto scolastico. il PIL procapite
Rispetto alle altre province del Club dei 15… · seconda mappa: posiziona le province rispetto a PIL proca-
· dotazione organica delle scuole statali inferiore alla media; pite e valore delle esportazioni pro capite.
· minore consistenza degli iscritti. In questa mappa si evidenzia un posizionamento di Ancona
vicino a quello di Prato, Lecco e Varese: tutte queste province
Nell’ambito del Club dei 15 Ancona si caratterizza per hanno valori ridotti di PIL procapite ed esportazioni procapite.
una dotazione organica di istituti scolatici e per una consi- Al contrario, province come Reggio Emilia, Vicenza e Mode-
stenza di iscritti lievemente inferiori rispetto alla media. na hanno un elevato valore di entrambe le variabili
Diversamente, le province di Bergamo e Brescia spiccano
tra le altre quanto ad entità di iscritti alle scuole statali e di- · terza mappa: incrocia PIL procapite e percentuale di occu-
sponibilità di infrastrutture scolastiche. pati nell’industria sulla popolazione residente.
Anche in questa rappresentazione Ancona, insieme con
Rispetto alle province che esprimono capoluoghi di Regione Novara e Como, sembra in una posizione distaccata ri-
(Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria)… spetto alle altre province avendo un basso PIL procapite re-
· dotazione di istituti scolastici e numero totale di iscritti supe- lativo ed una limitata percentuale di occupati nell’industria
riore a Pescara, ma inferiore agli altri capoluoghi esaminati. rispetto alla popolazione residente.
21
22. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:44 Pagina 22
La provincia di Ancona alla prova dei dati
PIL PROCAPITE CONFRONTO TRA CONSISTENZA ISCRITTI ALLE SCUOLE STATALI E PIL
(anno 2005) DELLE PROVINCE DEL CLUB DEI 15
34.000,00
32.000,00 MO
30.000,00 MN
RE BS
28.000,00 NO BG
PN VI
BL
26.000,00 BI TV AN
LC PO
24.000,00 VA
CO
22.000,00
20.000,00
10,0000 11,0000 12,0000 13,0000 14,0000 15,0000
Consistenza iscritti scuole statali ogni 100 abitanti (anno 2006-2007)
PIL PROCAPITE CONFRONTO TRA VALORE DELLE ESPORTAZIONI E PIL
(anno 2005) DELLE PROVINCE DEL CLUB DEI 15
34.000,00
32.000,00 MO
30.000,00 MN
BS NO
28.000,00 BG RE
VI
BL PN
26.000,00 PO AN TV
LC
VA
24.000,00
22.000,00
20.000,00
9,00 10,00 11,00 12,00 13,00 14,00 15,00
Valore delle esportazioni procapite (anno 2006)
PIL PROCAPITE CONFRONTO TRA CONSISTENZA ISCRITTI ALLE SCUOLE STATALI E PIL
(anno 2005) DELLE PROVINCE DEL CLUB DEI 15
34.000,00
32.000,00 MO
30.000,00 MN
RE BS
28.000,00 NO BG
PN VI
BL
26.000,00 BI TV AN
LC PO
24.000,00 VA
CO
22.000,00
20.000,00
10,0000 11,0000 12,0000 13,0000 14,0000 15,0000
Consistenza iscritti scuole statali ogni 100 abitanti (anno 2006-2007)
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23. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:44 Pagina 23
La provincia di Ancona alla prova dei dati
TENORE DI VITA
ANCONA GUADAGNA LA 30° POSIZIONE IN ITALIA In sostanza, Ancona registra la propria migliore performance
CON RIFERIMENTO ALLA QUALITÀ DELLA VITA: PREGE- nell’ambito dei “servizi ambiente e salute”, per i quali ottiene
VOLE RISULTATO NELL’AMBITO DELLE 103 PROVINCE la 18° posizione, mentre è 58° in fatto di “ordine pubblico”.
ANALIZZATE CHE, PERÒ, NON DEVE ILLUDERE.
Con specifico riferimento all’indicatore “tenore di vita” Lec-
Secondo un’analisi condotta da Il Sole 24 Ore14, la provincia co (9°) è la prima delle territoriali rientranti nel Club dei
di Ancona si colloca in 30° posizione nell’ambito di una gra- 15, seguita da Varese, Prato, Novara e Brescia. Ancona,
duatoria riferita alla qualità della vita, che vede al primo posto 46°, è l’ultima del gruppo dei 15.
la provincia di Trento e all’ultimo quella di Agrigento. Guardando i sottoindicatori relativi a “tenore di vita” è evi-
Se tuttavia consideriamo che Ancona nel 2006 era in 20° dente come Ancona sia 29° a livello nazionale per ricchez-
posizione e nel 2001 addirittura 10° è evidente la perdita di za prodotta, 30° come risparmi, 77° come valore degli as-
competitività piuttosto significativa. segni per chi è a riposo e 64° come costo dell’abitazione
Tale risultato scaturisce dall’analisi e dalla comparazione di a metro quadrato.
una serie di indicatori (quali tenore di vita, ordine pubblico, Questi indici la fanno collocare al 10° posto come ric-
affari e lavoro, popolazione, servizi ambiente e salute, tem- chezza prodotta tra le province del Club dei 15 ed al 9°
po libero), per ciascuno dei quali è attribuito ad ogni pro- posto come risparmi.
vincia italiana un determinato punteggio15.
Rispetto alle altre province della regione, invece, Ancona ri-
sulta prima per ricchezza prodotta e risparmi, 3° per costo
Indicatori Posizione di AN
dell’abitazione ed ultima per l’assegno per chi è a riposo.
Tenore Vita 46
Affari e Lavoro 56 Rispetto invece alle province che esprimono capoluoghi di
Servizi Ambiente e Salute 18 Regione, Ancona è migliore rispetto a Bologna, Firenze,
Ordine Pubblico 58 Genova e Perugia per costo dell’abitazione.
Popolazione 42
Tempo libero 25 Con specifico riferimento all’indicatore “Affari e lavoro”, tra le
territoriali del Club dei 15 Belluno è prima a livello naziona-
le, seguita da Modena, Reggio Emilia, Biella e Lecco.
Tenore di Vita Posizioni assolute
Anche in questo caso Ancona risulta ultima rispetto a tutte le
Lecco 9 altre territoriali del Club dei 15 mentre in ambito regionale
Varese 10 risulta 2° per giovani occupati; per lo stesso indice, rispetto
Prato 13 alle altre province che esprimo capoluogo di Regione, inve-
Novara 14 ce è posizionata dopo Bologna e Firenze.
Brescia 17
Posizione AN
Affari e lavoro
Posizione AN rispetto al Club dei 15
Tenore di Vita
rispetto al Club dei 15 Belluno 1
Imprese registrate 12 Modena 10
Iscrizioni/cancellazioni 14 Reggio Emilia 11
In cerca di lavoro 12 Biella 17
Giovani occupati 15 Lecco 18
14
Dossier realizzato dal Sole-24 Ore: da oltre 15 anni, misura la vivibilità delle 103 province italiane attraverso una serie di dati statistici elaborati in 36 classifiche.
Dal reddito all'occupazione, dalla natalità alla sanità, dai reati alle opportunità per il tempo libero, ecco il nostro ritratto dell'Italia.
15
Tutte le classifiche sono in ordine decrescente direttamente proporzionale alla qualità della vita, pertanto la prima di ogni classifica sarà la migliore e l’ultima la peggiore.
16
In particolare, in termini di ordine pubblico meglio di Ancona per furti denunciati in casa ogni 100mila abitanti si comportano altre 54 province (Es.: Ancona ha
224,73 furti contro i 146 di Ascoli Piceno ed i 162 di Macerata). Sempre in termini di ordine pubblico Ancona risulta 83° in Italia come trend dei delitti denunciati:
ponendo il valore 2002 pari a 100 il numero indice che risulta dalla classifica del Sole 24 ore del 2007 è pari a 138, 78.
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La provincia di Ancona alla prova dei dati
Nell’ambito dell’indicatore “Affari e lavoro” Ancona è pre-
occupantemente quartultima tra tutte le provincie italiane
per tasso di natalità delle imprese rispetto alle cancellazioni
delle stesse (analisi ott. 2006 - sett. 2007): il rapporto rile-
vato per Ancona è infatti di 1,06. In Italia peggio di Anco-
na si posizionano solamente Biella, Livorno e Trieste.
Il capoluogo marchigiano sale, invece, al 10° posto nel-
l’ambito dell’indicatore “Servizi ambiente e salute”17 per la
presenza di infrastrutture in base all’indicatore Tagliacarne,
non distante in graduatoria da Varese (prima classificata al-
l’interno del Club dei 15 e 2° in ambito nazionale).
Infrastrutture Posizione assoluta
Varese 2
Novara 5
Ancona 10
Prato 20
Como 30
Per quanto riguarda il dato di misurazione dell’ordine pubbli-
co, Ancona è migliore rispetto sia al campione delle provin-
ce che esprimo capoluoghi di Regione sia a molte delle pro-
vince le cui Associazioni territoriali rientrano nel Club dei 15.
Rispetto al Club dei 15 Ancona risulta avere posizioni di
vantaggio anche per il numero di laureati, il numero di ex-
tra UE regolari e l’offerta di tempo libero. Preoccupante in-
vece è la posizione di Ancona per il rapporto giovani-an-
ziani (Ancona è 72° in Italia, con un rapporto di 0,68 per-
sone di 15-29 anni ogni over 65).
La tabella successiva fornisce una descrizione sintetica del-
le varie posizioni che le province prese a termine di con-
fronto con quella di Ancona hanno ottenuto rispetto ad al-
cuni dei parametri presenti nel succitato studio realizzato
da Il Sole 24 Ore.
In blu sono evidenziate le posizioni attribuite alle altre
province migliori rispetto a quelle rilevate per la provincia
di Ancona.
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Questo indicatore è fortemente influenzato dalla valutazione delle rete ferroviaria per la quale Ancona è considerata 1° in Italia. Tuttavia, se si scompone ul-
teriormente l’indice e si prende in considerazione l’indice di dotazione della rete stradale nelle province italiane, Ancona precipita al 43° posto dopo le pro-
vince di Pesaro Urbino e Ascoli, mentre solo di poco precede quelle di Macerata. L’analisi prospettica, che tiene conto delle opere in corso, la pone addirit-
tura in peggioramento, collocandola per il futuro al 47° posto in Italia.
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La parola agli
uomini di impresa
Dove l’azienda anconetana si orienta
Il campione intervistato ha compreso 306 aziende,
pari a circa il 40% del totale dei soci diretti di Confindustria Ancona.
Il numero dei dipendenti che le aziende coinvolte nell’indagine
rappresentano è di 38.941 unità, ossia l’80% del totale
dei dipendenti delle imprese associate a Confindustria Ancona.