1. Frank Maldarelli
HIV Drug Resistance Programme, NCI-Frederick, MD, US
Traduzione non ufficiale, né rivista dall’Autore; la presentazione originale in lingua inglese può essere consultata su
http://app2.capitalreach.com/esp1204/servlet/tc?c=10164&cn=retro&e=12382&m=1&s=20431&&espmt=2&mp3file=12382&m4bfile=12382&br=80&audio=false
2. Cosa vuol dire “cura dell’HIV”?
Il termine “cura dell’HIV” è
Cura • eradicazione del in sé approssimativo,
sterilizzante? virus
perché può significare
diverse cose.
In questa presentazione
Cura l’accezione è quella di
• remissione clinica
funzionale?
eradicazione del virus
dall’ospite, sicché
• ripristino della
l’obiettivo è comprendere
situazione pre la virologia
Guarigione? infezione, quasi
senza postumi dell’eradicazione dell’HIV.
3. Cura sterilizzante = eradicazione
dell’HIV
Cosa è necessario per Cosa NON è necessario per
parlare di eradicazione parlare di eradicazione
ASSENZA di evidente Eliminazione di TUTTE le
replicazione dell’HIV cellule infettate dall’HIV
Viremia NON rilevabile Ripristino COMPLETO delle
ASSENZA di trattamento funzioni immunitarie
antiretrovirale
Durata INDEFINITA
4. Eradicazione dell’HIV: è possibile?
Tre punti del problema
Persistenza di ostacoli fondamentali da superare nella
comprensione della patogenesi dell’HIV
Necessità di superare gli ostacoli all’eradicazione
Necessità di strategie per l’eradicazione
5. Le domande alla base degli ostacoli che ancora
persistono per la comprensione della
patogenesi dell’HIV:
Quale è la natura della replicazione Durante la terapia antiretrovirale,
dell’HIV durante la terapia quale è lo stato delle cellule
antiretrovirale? infettate dall’HIV?
È dovuta a cicli attivi di Sono attivate?
replicazione? Sono quiescenti?
È imputabile a reservoir Una combinazione di questi
costituiti da cellule dalla due stati?
lunga sopravvivenza? Oppure sono capaci di
È da collegarsi all’esistenza espansione?
dei cd. santuari?
Oppure, a una
combinazione di tutto ciò?
Non siamo ancora giunti a un
consenso condiviso
6. La risposta dell’HIV alla terapia antiretrovirale:
la cinetica del decadimento delle cellule infette
Nella prima fase dall’inizio della HAART
HAART - le prime una-due settimane - la viremia
108 declina rapidamente, con un’emivita di circa
Cellule infettate da HIV
un giorno. In questa fase a essere colpite
107 Linfociti sono le cellule T attivate, dalla breve
attivati emivita, e che non trasmettono il virus a
106 nuove cellule.
Macrofagi dalla
Ma ci sono anche cellule dalla vita più
105 maggiore lunga: durano e producono virioni più a
Limite di sopravvivenza?
sensibilità lungo, perciò sostengono la viremia più a
dei test Cosa
104 succede? lungo. Il virus continua a non essere
trasmesso a nuove cellule, ma queste
1 giorno 14 giorni più a lungo cellule non sono ancora morte.
L’emivita delle cellule infette
Infine, quando la viremia scende sotto le 50
copie/mL, quello che accade resta incerto.
7. L’HIV in corso di HAART soppressiva: i primi studi
suggerivano la persistenza della replicazione
Gli studi sui campioni ematici dei
pazienti delle “prime HAART”, quale
il regime AZT+3TC+RTV,* hanno
permesso di capire cosa succedeva
durante la terapia.
Un’osservazione era che non tutti i
regimi erano uguali, ma c’erano
differenze di potenza del regime e
di durata della soppressione.
La replicazione virale sembrava
continuare durante la terapia.
AZT, azidotimidina, zidovudina: Retrovir® 3TC, lamivudina: Epivir®, RTV, ritonavir: Norvir®
8. Gli approcci per indagare sui reservoir
I primi approcci diretti a indagare sui reservoir
condussero a poche ma determinanti
osservazioni.
All’inizio si era in grado di studiare il plasma e
eseguire test ultrasensibili sulla viremia,
subordinate a coltivazioni in vitro, e di
sequenziare l’acido nucleico.
Era altresì possibile analizzare le cellule
mononucleate del sangue periferico.
In questo sangue si trovavano cellule infette e
non infette; alcune di quelle infette
producevano virioni e altre avevano provirus
integrati. Quest’ultimo gruppo è eterogeneo,
perché alcune cellule sono non funzionali e
non producono virioni, altre possono farlo.
9. Gli approcci per indagare sui reservoir
In un certo numero di studi ben condotti, è
stato possibile isolare cellule quiescenti,
che sono quelle che non producono virioni
dell’HIV ma contengono provirus e, con
un’appropriata attivazione, possono
produrre virus infettivi.
Complessivamente, queste prime
Cellule indagini rivelavano che:
Cellule attivate
quiescenti la viremia residua era infettiva nelle
coltivazioni in vitro,
la viremia residua era geneticamente
diversa (caratteristica che vedremo
tornare),
infine, che il virus che poteva essere
indotto dalle cellule quiescenti
contenenti provirus era anch’esso
infettivo.
10. I potenziali reservoir
Funzionali Anatomici
Linfoidi In aggiunta a quelli funzionali,
erano stati proposti i reservoir
CD4 memoria Sistema
anatomici, Nervoso
CD4 regolatori ipotizzando una Centrale
CD34+ insufficiente
penetrazione degli
Macrofagi antiretrovirali Tessuto
linfoide
Microgliali come causa associato
all'intestino
Cellule di Langerhans della persistente (GALT)
replicazione. Tratto
Istiociti Genito
Urinario
Alveolari
11. Identificare la fonte della viremia durante la terapia
antiretrovirale è essenziale per l’eradicazione
Cicli attivi di replicazione Reservoir stabili
Cellule infette Non infette
La produzione di HIV La produzione di HIV
da replicazione attiva proveniente dai reservoir
è bloccata dalla HAART: NON è bloccata dalla HAART:
serve una HAART potenziata servono nuove strategie
Identificare la fonte della viremia durante la HAART è essenziale per ogni strategia:
se c’è replicazione nonostante la terapia, allora una cellula infetta sarà in grado di produrre
virioni e di infettare altre cellule, quindi la produzione di HIV può essere bloccata dalla sola
terapia antiretrovirale.
Ma se la produzione di HIV proviene da reservoir stabili, allora non sarà bloccata dalla terapia e,
quindi, serviranno nuove strategie.
12. Identificare la fonte della viremia durante la
terapia antiretrovirale: le limitazioni originarie
I test di rilevazione di livelli
Dati clinici
molto bassi di viremia
In questa fase, c’erano ancora Dubbi c’erano anche sui dati
limitazioni nell’approcciarsi agli clinici:
studi sui reservoir: C’erano pochi studi
I test erano sufficientemente randomizzati
sensibili? I campioni di questi studi
Inoltre, anche ai più bassi livelli avevano piccole dimensioni
di RNA erano solo studi semi- La frequenza delle misurazioni
quantitativi era bassa
C’erano pochi confronti
pre/post terapia
13. Come superare questi limiti? la misurazione
“single copy” della viremia da HIV-1
Il “Drug Resistance Program” sviluppò un test “single
copy” per individuare la viremia da HIV a livelli
estremamente bassi in un modo preciso e quantitativo:
metodica PCR in tempo reale
misurazione lineare 1-106 copie HIV-1 RNA
limite di rilevazione 0,2 copie/ml plasma
Questo test:
NON misura attività biologica
NON è approvato da FDA
La slide seguente mostra due tra i primi esempi di
applicazione di questo test su pazienti che iniziavano la
terapia antiretrovirale.
14. La replicazione dell’HIV persiste nei
pazienti in HAART soppressiva
HAART HAART
HIV-1 RNA (copie/mL plasma)
0 200 400 600 800 HIV-1 RNA (copie/mL plasma) 0 200 400 600 800
giorni di partecipazione allo studio giorni di partecipazione allo studio
Possiamo misurare la viremia sia col test bDNA sia col “single copy”, che
Test bDNA riflettono similmente l’andamento della viremia.
Test bDNA<75 copie/mL
test single copy Quando questa scende sotto il limite di rilevazione del test bDNA,
test single copy <1 copia/mL possiamo ancora riscontrare la presenza del virus con il test "single copy",
notando che la viremia sembra avere andamenti diversi nei due pazienti.
HAART: d4T, stavudina: Zerit®, 3TC, lamivudina: Epivir®, EFV, efavirenz: Sustiva®
15. Durante la terapia, la viremia è INDIPENDENTE
dal regime di trattamento
Maldarelli et al. hanno avuto la possibilità
di studiare campioni provenienti dallo
Grado di distribuzione (percentile)
studio Abbott 98-863*:
lopinavir/ritonavir vs regimi con nelfinavir
130 pazienti randomizzati
pazienti in soppressione da > 1 anno
differenza del 20% nel fallimento
virologico di nelfinavir rispetto a
lopinavir/ritonavir
valutazione con esame “single copy”.
L’ipotesi di Maldarelli et al. era che
i regimi a base di nelfinavir sarebbero
dovuti essere associati a una maggiore
viremia e quelli con lopinavir/ritonavir a una minore. RNA virale Log10 (copie/mL)
Così sono stati effettuati i test “single copy”… per scoprire che, invece, i regimi
lopinavir/ritonavir e quelli con nelfinavir avevano esattamente le stesse medie e mediane
e distribuzioni di viremia.
Maldarelli et al., 2007
* Lopinavir–Ritonavir versus Nelfinavir for the Initial Treatment of
HIV Infectionhttp://content.nejm.org/cgi/content/full/346/26/2039
16. Durante la terapia, la viremia è INDIPENDENTE
dal regime di trattamento
Per “peggiorare le cose”, questi
Grado di distribuzione (percentile)
risultati sono stati confrontati
con quelli di un regime di
trattamento contenente NNRTI
seguito da pazienti della clinica
NIAID/CCMD, ottenendo gli
stessi esatti risultati.
In definitiva, questi studi
mostravano che la viremia
durante terapia soppressiva è
indipendente dal regime che si RNA virale Log10 (copie/mL)
sta seguendo.
Maldarelli et al., 2007
* Lopinavir–Ritonavir versus Nelfinavir for the Initial Treatment of
HIV Infectionhttp://content.nejm.org/cgi/content/full/346/26/2039
17. Il decadimento finale dell’HIV RNA
si verifica in più fasi
In studi ulteriori su pazienti
HIV-1 RNA nel plasma (log10 copie/mL)
seguiti fino a 7 anni,
s’è osservato che:
la viremia declinava dopo i primi
uno-due anni con un’emivita di
circa 63 settimane (terza fase)
infine, un livello di viremia stabile,
dall’emivita praticamente infinita.
Questi dati, un’analisi
longitudinale, suggerivano che
ci fossero una terza e una quarta
fase di decadimento dell'RNA
dell'HIV, e che la viremia settimana
persistente non è attribuibile a
replicazione in corso.
Palmer et al., 2008
18. Indagare il meccanismo della viremia cronica
usando l’intensificazione antiretrovirale
Per capire di più, s’è studiato il meccanismo della viremia cronica
usando l’intensificazione della HAART in pazienti:
in soppressione virale da oltre 1 anno secondo i test commerciali
con ≥ 1 copia/mL (cioè “viremici”) secondo i test “single copy”
senza nessuna precedente resistenza alla HAART
I pazienti hanno ricevuto HAART intensificata per 30 giorni
L’ipotesi di ricerca era che:
HIV-1 RNA (copie/mL)
l’assenza di cambiamento
102 intensificazione
dei livelli di RNA virale ASSENZA
101 30 di replicazione
indicasse l’assenza di
giorni
replicazione;
100 replicazione
la presenza di riduzioni
in corso
o incrementi nei livelli di
RNA indicasse la replicazione. tempo
19. L’intensificazione con raltegravir
NON riduce la viremia persistente
Questo esempio, uno studio su raltegravir i cui dati sono stati
presentati nel 2009, mostra che non ci sono state differenze prima
durante o dopo l’intensificazione della terapia.
pre raltegravir
post
intensificazione intensificazione
HIV-1 RNA (copie/mL plasma log10)
tempo (giorni) McMahon, CID
20. L’intensificazione della terapia antiretrovirale
NON riduce la viremia persistente
Questo tipo di esperimenti è stato condotto più volte e con mezzi
diversi, ma tutti gli studi di intensificazione sembrano negare
che ci sia replicazione durante la HAART.
Infatti, l’intensificazione della terapia antiretrovirale NON riduce i
livelli di HIV-1 nel plasma, negli studi condotti con:
efavirenz (Sustiva®)
atazanavir/ritonavir (Reyataz®/r)
lopinavir/ritonavir (Kaletra®/r)
ritonavir (Norvir®)
I risultati degli studi di intensificazione appaiono incompatibili con la
possibilità di una replicazione attiva del virus come fonte della
persistente viremia.
Va sottolineato che si trattava di popolazioni di pazienti altamente
selezionati (cd. “meraviglie senza blip virali”) ma, comunque,
rappresentativi di soggetti in soppressione virale di lunga durata.
21. Analisi genetica dell’HIV RNA per
individuare la replicazione in corso
Diversi studi hanno permesso, attraverso l’analisi filogenetica,
di comprovare l'assenza di replicazione durante
prima della terapia
la terapia, come in questa rappresentazione schematica. durante la terapia
In assenza di replicazione, le popolazioni
potrebbero sì differire in qualche modo, ma con Replicazione in corso
piccola o nessuna divergenza tra le popolazioni.
All’opposto, in caso di replicazione, potremmo
attenderci forti divergenze
Assenza di replicazione
tra il pre e il post terapia.
Va detto che questa è un'analisi
poco sensibile, perché le
popolazioni virali, almeno
nelle nostre mani,
cambiano molto lentamente
anche in assenza di terapia
antiretrovirale. divergenza divergenza
22. Non ci sono evidenze genetiche di replicazione in corso
durante la soppressione virale dalla HAART
In questi dati di Mary Kearney*, se guardiamo all’analisi filogenetica
dell’HIV prima e durante la terapia antiretrovirale,
vediamo che i campioni
sia prima della terapia,
HIV RNA (copie/mL)
sia nella prima fase di declino,
♦ CD4 (cellule/µL)
sia nella seconda fase,
sia nella soppressione
<50 copie,
sono distribuiti in modo
uguale tra le popolazioni
considerate nella nostra
analisi filogenetica: ciò
suggerisce che non ci sia giorni di partecipazione allo studio
evidenza genetica di replicazione. 0,001 sostituzioni/sito
Questi studi sono stati replicati da altri e comprovati
da diversi studi pre e post terapia antiretrovirale. *Mary Kearney, CROI 2010
23. Analisi della viremia da HIV dopo
soppressione virale prolungata
Abbiamo già visto cosa accade nei primi uno-due anni di terapia.
Bailey e Siliciano hanno invece studiato pazienti in soppressione
virale da molti anni, osservando il virus proveniente dal DNA
cellulare, dal plasma e dalle cellule CD4 quiescenti. PPC
(clone plasmatico
Nello studio del 2006 si trova questo notevole albero filogenetico, predominante)
che mostra il virus proveniente dal plasma e dai CD4 quiescenti,
• Isolato
e, in aggiunta, un clone plasmatico predominante (PPC): Bailey e ripetutamente
• Sequenza
Siliciano lo hanno isolato ripetutamente, e visto che ha una costante nel
sequenza costante nel tempo, che non è presente nei CD4 né è tempo
• NON presente
tra le componenti principali del DNA cellulare. nei CD4
quiescenti
La fonte di questo virus è incerta, ma si tratta di ciò che circola • NON tra le
durante la quarta fase di decadimento della viremia. componenti
principali del
Cosa potrebbe essere? DNA cellulare
che si tratti, come suggerisce John Coffin, d’una sorta di “fossile” che
emerge dopo che tutte le altre cellule infettate dal virus sono state
rimosse? HIV DNA cellulare
HIV nel plasma
o si tratta di un insieme di cellule produttive in espansione?
HIV da CD4
La risposta resta incerta. quiescenti
24. Ostacoli fondamentali nella
comprensione dell’infezione da HIV
Quale è la natura della replicazione dell’HIV durante la terapia
antiretrovirale?
È dovuta a cicli attivi di replicazione?
È imputabile a reservoir costituiti da cellule dalla lunga sopravvivenza?
È da collegarsi all’esistenza dei cd. santuari?
Oppure, a una combinazione di tutto ciò?
Durante la terapia antiretrovirale, quale è lo stato delle cellule
infettate dall’HIV?
Sono attivate?
Sono quiescenti?
Sono in grado di espandersi?
25. Stato delle cellule infette da HIV
durante la terapia
Replicazione spontanea Replicazione di HIV
di HIV inducibile
stimolazione di antigeni
Da un punto di vista virologico il problema sembra semplice: “si tratta di replicazione costante o di
qualcosa di inducibile, o di entrambi i fenomeni?”
Si tratta di una produzione costante, data da cellule che semplicemente non muoiono e
– integrando del provirus – producono piccole quantità di HIV,
oppure abbiamo un gran numero di queste cellule infette, che però sono realmente latenti e perciò non
producono nessun RNA ma che, stimolate da antigeni, sono in grado di dare origine a viremia?
e, questi provirus integrati, avranno LTR (long terminal repeats, sequenze esterne contenenti elementi
regolatori dell'espressione genica) che richiedono trascrizione?
26. Stato delle cellule infette da HIV
durante la terapia
Replicazione spontanea Replicazione di HIV
di HIV inducibile
HIV mRNA
______________ “latente”
______________
______________
+1
fattori di U3 R U5
trascrizione
In cellule in cui l'HIV si replica Al contrario, nella circostanza della
spontaneamente, i fattori di trascrizione produzione “inducibile”, i provirus sarebbero
dovrebbero già essere legati, con complessati nella cromatina e non in grado di
conseguente produzione di RNA, pur produrre RNA, e il rimodellamento della
modesta. cromatina potrebbe consentire il legame dei
fattori di trascrizione e la produzione di RNA.
La cromatina è l'insieme del DNA e di particolari proteine (gli "istoni") che lo "impacchettano" all'interno del nucleo della
cellula
27. Stato delle cellule infette da HIV
durante la terapia
Replicazione spontanea Replicazione di HIV
di HIV inducibile
rimodellamento
della cromatina
HIV mRNA HIV mRNA
___________________ ___________________
___________________ ___________________
___________________ ___________________
+1 +1
fattori di U3 R U5 fattori di U3 R U5
trascrizione trascrizione
occorrerebbero approcci diversi per l'eradicazione
secondo della natura dei reservoir
Azione diretta su HIV Strategia indiretta:
1.Attivazione del rimodellamento della cromatina
2.Azione su HIV
28. Eradicazione dell’HIV: è possibile?
Tre punti del problema
Persistenza di ostacoli fondamentali da superare nella
comprensione della patogenesi dell’HIV
Necessità di superare gli ostacoli all’eradicazione
Necessità di strategie per l’eradicazione
Come superare questi
ostacoli appena illustrati?
29. Superare gli ostacoli nella comprensione
della persistenza dell’HIV
Scienza di base: dobbiamo capire
la natura della replicazione dell’HIV Come procedere?
durante la terapia
Durante la terapia, come decadono Serve una caratterizzazione
le popolazioni infette? dettagliata dei tipi di cellule
Da quali popolazioni di cellule infettate da HIV
infette provengono i cloni classificazione delle cellule e loro
plasmatici predominanti (PPC)? analisi molecolare
sono popolazioni in espansione? misurazione delle molteplici forme
di acido nucleico di HIV
o sono popolazioni in contrazione?
distinzione dell’HIV attivo dagli
integranti difettosi
Applicazione di modelli animali
analisi dei principi potenzialmente
in grado di disturbare i reservoir
30. Superare gli ostacoli nella comprensione
della persistenza dell’HIV
Scienza di base: dobbiamo capire
quale è lo stato delle cellule infette Come procedere?
durante la terapia
costante inducibile Caratterizzare l’interazione tra
fattori cellulari e virali
HIV mRNA
___________________
___________________
___________________
“latente” nello stabilire un’infezione di basso
+1 livello o latente
U
fattori di R U5
trascrizione
3 nel mantenimento della
soppressione virale
Analisi quantitativa dei tipi cellulari
e dell’infezione virale
sangue periferico e siti anatomici
Analisi dettagliata dei segnali
cellulari
Impiego di modelli in vitro di
attivazione
31. Superare gli ostacoli nella comprensione
della persistenza dell’HIV
Scienza clinica: quale è
la natura dei reservoir in vivo ?
Come procedere?
Quanto sono grandi Analisi quantitativa delle
dimensioni dei reservoir
Come si formano natura della variazione dei livelli di
Come si conservano viremia
attivazione/soppressione/espansione
Comprensione della natura dei tipi
di cellule che responsabili della
replicazione dell’HIV
distribuzione anatomica
Caratterizzazione dell’interazione
tra produzione virale e attivazione
immunitaria
32. Eradicazione dell’HIV: è possibile?
Tre punti del problema
Persistenza di ostacoli fondamentali da superare nella
comprensione della patogenesi dell’HIV
Necessità di superare gli ostacoli all’eradicazione
Necessità di strategie per l’eradicazione
Tradurre tutto questo in
strategie?
33. Strategie per l’eradicazione
Requisiti
Mantenimento della soppressione della replicazione
attiva di HIV-1
Prosecuzione della HAART durante l’eradicazione
Duplice approccio
Colpire le cellule infette a bassa produzione di HIV-1
Assicurare l’attivazione delle cellule che ospitano l’infezione
“latente” da HIV
Soppressione permanente per un effetto duraturo
il test determinante
per dichiarare l’eradicazione:
l’interruzione della HAART
34. Strategie per l’eradicazione
Stimolare l'espressione di HIV da parte delle cellule latentemente infette
HDAC (inibitori dell'istondeacetilasi) e altri approcci per rimodellare la cromatina
Induzione specifica dell’HIV
Immunomodulatori
Colpire le cellule infette dal basso livello di replicazione
Inibizione dell’attivazione cellulare
Terapia citotossica diretta
Approcci di terapia genica
Approccio trapiantistico
Sostituzione del midollo osseo con quello di un donatore HIV resistente
(Hütter et al., 2009)
NON ampiamente applicabile
Interruzione della terapia antiretrovirale
Il successo clinico, per essere confermato, richiede una sorveglianza di
lungo termine.
35. In conclusione…
La maggior parte di ciò che è stato discusso
in questa relazione riguarda come i virus
possono aiutarci a comprendere le cellule
infette, e le cellule infette rappresentano un
vero problema per noi.
Eliminare le cellule infette, così come
eliminare le cellule tumorali, dovrebbe essere
possibile, e certamente abbiamo avuto molti
successi con i tumori. Ciò potrebbe
significare che un bel po’ della sopravvivenza
libera da malattia sarebbe spesa nelle sale
d’attesa dei medici, ma almeno sarebbe
spesa senza terapia antiretrovirale.
Io penso che uno dei temi critici sarà Frank Maldarelli, immagine dal web
l’interruzione della terapia antiretrovirale, e cast dell’intervento al CROI 2010
una delle cose più importanti sarà capire
quando cessarla.
36. Domande&Risposte post relazione
ci sono attualmente approcci, basati su quello su cui
stai lavorando, che a tuo parere sono più promettenti
di altri?
Basati su quello su cui sto lavorando… so che non funzionano!
Dico che l’uso della terapia antiretrovirale, se riteniamo – come
di fatto riteniamo – che la viremia persistente nel sangue sia una
componente importante, so che non funziona.
Se ragiono in termini di soppressione delle cellule infette, non
credo che sappiamo abbastanza su quanto di ciascuna cellula è
presente, quante di esse producano attivamente del virus.
Se ci mettiamo a dar la caccia alle cellule infette in modo latente,
non avremo mai un effetto sulle altre.
37. Domande&Risposte post relazione
Hai menzionato la possibilità di replicazione nei
santuari e mi chiedo se l’assenza di evoluzione
genetica sia evidenza del fatto che non c’è replicazione
nei santuari, in particolare nei pazienti che prendono la
HAART.
Ci piacerebbe pensarlo, finché misuriamo il plasma e campioniamo allo
stesso modo tutti questi siti. Tutti gli studi sono stati fatti sul plasma;
finché questi altri siti, i santuari anatomici, comunicano con il sangue e
gli trasmettono i loro virus, ci aspetteremmo che sia così.
Suppongo che sia difficile immaginare che i pazienti abbiano carica
virale azzerata per 7, 8, 9 anni e abbiano replicazione in corso, magari
non senza farmaci o, peggio, con piccole quantità di farmaco presenti
nei santuari, la situazione ideale perché si sviluppino resistenze, ma
questa non è l’osservazione corrente.
38. HIVforum.info è un forum di informazione e autoaiuto
dedicato alle Persone contagiate dall’HIV, uno strumento
di servizio per la comunità dei malati e per i loro
interlocutori.
L’obiettivo di HIVforum.info è dare strumenti e obiettivi
per aiutare chi ha contratto il virus, sensibilizzare i media
e la comunità su cosa realmente è l’infezione da HIV ai
nostri giorni.
Intendiamo lavorare per coinvolgere le Persone
sieropositive, i media, i medici , nel tentativo di tornare a
far parlare di HIV, sostenere la conoscenza sui progressi
della ricerca, creare un’opinione pubblica più attenta e
consapevole, favorire gli sforzi che, nel nostro Paese come
nel resto del mondo, la comunità scientifica sta facendo
per trovare delle risposte definitive all’infezione.
Art. 70 Legge 22 aprile 1941 n. 633, comma 1 Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di
critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all'utilizzazione economica dell'opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica
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