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SPORT INDIVIDUALI
LE CAPACITA’ MOTORIE
Emanuela Pierantozzi
CAPACITA’ O QUALITA’
MOTORIE?
• Le QUALITA’ sono i modi di essere delle strutture
corporee
• Le CAPACITA’ possono essere le peculiari quantizzazioni
delle qualità, cioè le capacità possono quantificare le
qualità.
• Differenzia Il concetto di capacità da quello di qualità il
signmificato implicito di MISURAZIONE e di CONTROLLO
della variazione e della evoluzione nel tempo di ciascun
fenomeno motorio
• E’ per questo riferimento concreto e quantificabile che
il termine capacità è più corretto di qualità per
esprimere l’infinita gamma di valori riscontrabili nelle
prestazioni motorie
LE CAPACITA’ MOTORIE
DEFINIZIONI
• Le capacità motorie sono i presupposti motori
di tipo endogeno (interno), che permettono la
formazione di abilità motorie (Manno 1989).
• Le capacità motorie sono i prerequisiti su cui l’
uomo e l’atleta costruiscono e sviluppano le
proprie abilita’ tecnico-motorie (Zaciorskij)
DIFFERENZA TRA CAPACITA’ MOTORIE
e ABILITA’ MOTORIE
• CAPACITA’ MOTORIE: le capacità motorie sono i
PRESUPPOSTI del movimento (i «mattoni» necessari
per ogni “costruzione”), determinate anche
geneticamente.
• ABILITA’ MOTORIE (skills): le abilità motorie sono
SEQUENZE DI MOVIMENTI APPRESI (la «casa costruita
con i mattoni»); esse si creano sulle capacità motorie e
si automatizzano con la ripetizione.
• Più «scarse» sono le capacità motorie più è difficile
apprendere nuove abilità («pochi mattoni=case
modeste»).
CLASSIFICAZIONE
delle CAPACITA’ MOTORIE
• Le capacità motorie sono molteplici e diverse tra loro
• In genere vengono raggruppate e classificate in
sottoinsiemi
• Una delle classificazione maggiormente in uso, ma
non definitiva per via della complessità estrema di
questo ambito, vede le capacità motorie suddivise in 2
grandi categorie (Gundlach 1968):
– Capacità condizionali, (o fisiche oppure organico-muscolari;
Bellotti 1999)
– Capacità coordinative
FORZA CAPACITA’
COORDINATIVE
GENERALI
VELOCITA’
1. equilibrio
2. orientamento
3. differenziazione
4. ritmo
5. reazione
6. trasformazione
7. coordinazione
segmentaria
RESISTENZA CAPACITA’
COORDINATIVE
SPECIALI
Capacità di
• Apprendimento
• Controllo
• Adattamento
MOBILITA’
ARTICOLARE
COMPONENTI
della
CAPACITA’ di
PRESTAZIONE
SPORTIVA
( Weineck 2010)
Fattori di
predisposizione,
costituzionali,
di salute …
TECNICA:
Capacità
coordinative
e abilità
CONDIZIONE:
Capacità
condizionali
Capacità
tecnico-
cognitive
Capacità
psichiche-tattiche
Capacità
sociali
Capacità di
Prestazione
dell’Atleta
Le Capacità Motorie fanno parte delle componenti della prestazione
dell’atleta e si manifestano in modo unitario, influenzandosi
reciprocamente
LE CAPACITA’ COORDINATIVE
DEFINIZIONE di
CAPACITA’ COORDINATIVE
• Per capacità coordinative si deve intendere quel complesso
di funzioni deputate prevalentemente al controllo e alla
regolazione del movimento e perciò condizionate
soprattutto dalla funzionalità del sistema nervoso centrale
(Bellotti 1999).
• Le Capacità Coordinative sono capacità che mettono l’atleta
in grado di controllare, con sicurezza ed economia, le sue
azioni motorie sia in situazioni prevedibili (stereotipate) che
imprevedibili (variabili) e di apprendere i movimenti
sportivi in modo relativamente rapito (Weineck 2010);
• Queste capacità rappresentano, assieme alle capacità
condizionali, il presupposto per l’apprendimento delle
abilità tecniche sportive.
• Le capacità coordinative in sintesi rappresentano la
“destrezza” dell’individuo.
PRINCIPI delle CAPACITA’
COORDINATIVE
• Le capacità coordinative sono controllate
prevalentemente dal:
– Sistema Nervoso, quello Centrale (il cervello) maggiormente.
• Si basano sul funzionamento e la loro perfetta
integrazione di:
– SNC (comandi centrali)
– Fattori fisici della prestazione
– Analizzatori motori (funzione sensopercettiva di analisi e
verifica)
– Effettori motori (funzione esecutiva)
– Patrimonio motorio (esperienza)
GLI ANALIZZATORI MOTORI
• Gli analizzatori motori (organi senso-percettivi utili alla
motricità) servono alla:
– ricezione
– decodificazione
– elaborazione
– trasmissione
– memorizzazione delle informazioni sensoriali.
• I più importanti per il movimento sono:
– Analizzatore ottico
– Analizzatore acustico
– Analizzatore tattile
– Analizzatore cinestesico , detto anche cinestetico
(propriocettività).
– Analizzatore vestibolare (equilibrio statico-dinamico)
Le capacità coordinative si fondano sull’assunzione di
informazioni da questi organi
CAPACITA’ COORDINATIVE e loro SVILUPPO
• Lo sviluppo delle capacità coordinative dalla
nascita fino al periodo puberale è parallelo, anzi
completamente sovrapponibile, alla maturazione
funzionale del sistema nervoso dell’individuo.
• Le fasi ottimali di sviluppo delle diverse capacità
coordinative si manifesta in momenti diversi.
• In generale, però, la loro maggiore spinta si
manifesta dal settimo anno d’età fino all’entrata
nella pubertà (picchi di crescita del SNC e degli
analizzatori seso percettivi e miglior
apprendimento).
CAPACITA’ COORDINATIVE e
SCHEMI di BASE
• Lo sviluppo delle capacità coordinative dalla
nascita fino al periodo puberale è parallelo e
conseguente allo sviluppo dello SCHEMA
CORPOREO e degli SCHEMI MOTORI di BASE
dell’individuo.
FATTORI DELLA MOTRICITA’ DEL BAMBINO
RUOLO e POSIZIONE
Sistema senso-motorio
Schema corporeo
Schemi posturali
Schemi motori
Capacità
condizionali
Abilità Motorie’
ATTIVITA’ MOTORIA del
BAMBINO
Capacità
coordinative
SCHEMA CORPOREO
(Le Boulche)
Lo schema corporeo è la
rappresentazione che si ha
del proprio corpo in una
situazione statica o
dinamica, in rapporto:
• alle diverse parti fra loro
• con lo spazio
• con gli oggetti che lo
circondano
SCHEMI MOTORI di BASE
• Camminare
• Correre
• Lanciare
• Saltare
• Rotolare
• Strisciare
• Arrampicare
• …
EVOLUZIONE
degli
SCHEMI
MOTORI di BASE
(Roth 1982)
FASI SENSIBILI per l’ALLENABILITA’ delle
CAPACITA’ COORDINATIVE:
(Martin 1982)
SVILUPPO AUXOLOGICO (STRATZ)
SVILUPPO AUXOLOGICO dai
8 ai 11
ACCRESCIMENTO
Dai 7 anni fino alla pubertà vi è una stabilizzazione della crescita dei segmenti
corporei di tutto il corpo
MATURAZIONE SNC ed ANALIZZATORI
• Nello stesso periodo si osserva una rapida maturazione del Sistema
Nervoso Centrale
• Parallelamente si incrementa la funzionalità degli analizzatori acustici,
ottici, vestibolari (statico-dinamico), tattili e propriocettivi (cinestetico).
• Contemporaneamente si ha un miglioramento dell’elaborazione
dell’informazione
Dinamica dello sviluppo delle capacita’ coordinative
ALLENAMENTO delle CAPACITA’
COORDINATIVE e FASE SENSIBILE
• L’allenamento delle capacità coordinative, in
generale, deve essere condotto
principalmente dal settimo anno d’età fino
all’entrata nella pubertà, quando si hanno i
picchi di crescita del SNC e degli analizzatori
senso-motori e miglior apprendimento.
• L’allenamento di queste capacità durante la
fase sensibile è decisivo per quanto riguarda il
livello di sviluppo che potrà essere raggiunto
successivamente.
ALLENAMENTO delle CAPACITA’
COORDINATIVE dalla pubertà in poi
• Da adulti, durante la vita, le capacità coordinative
diminuiscono più o meno rapidamente in relazione
e parallelamente alla diminuzione del livello dei
fattori fisici della prestazione.
• L’atleta terrà allenate le capacità coordinative
automaticamente attraverso la pratica di sport
(soprattutto attraverso lo studio della tecnica).
• Il livello di allenamento di queste sarà
determinato dalla tipologia dello sport praticato,
dalla frequenza e dalla qualità degli allenamenti.
• Gli sport più allenanti le capacità coordinative
sono gli sport di situazione e i tecnico-compositori.
CAPACITA’ COORDINATIVE ed APPRENDIMENTO
• Il miglioramento delle Capacità coordinative dipende
anche da come le informazioni arrivano all’allievo
• Il ritmo di apprendimento può essere diverso
INSEGNAMENTO e APPRENDIMENTO
CLASSIFICAZIONE
delle CAPACITA’ COORDINATIVE
• Alcuni autori (Meinel, Blume, Weineck) suddividono le
capacità coordinative in GENERALI (o di base) e SPECIALI;
altri parlano solo delle speciali (Bellotti).
• E’importante comunque sottolineare che le capacità
coordinative generali e quelle speciali sono fra loro
strettamente correlate.
• Infatti le capacità coordinative generali sono quelle di
apprendimento motorio, controllo motorio e adattamento
motorio, tutte capacità necessarie per l’apprendimento, lo
sviluppo e il consolidamento delle capacità coordinative
speciali.
• Le capacità coordinative speciali sono le componenti
“elementari” delle capacità coordinative generali.
• Le capacità coordinative speciali vengono “dosate” a seconda
del compito motorio richiesto.
SCHEMA delle CAPACITA’ COORDINATIVE
GENERALI e SPECIALI secondo Blume
COMPONENTI delle CAPACITA’ COORDINATIVE
CAPACITA’ COORDINATIVE SPECIALI
(Weineck 2010)
1. Capacità d’EQUILIBRIO
2. Capacità di ORIENTAMENTO SPAZIO-TEMPORALE
3. Capacità di DIFFERENZIAZIONE
4. Capacità di RITMO
5. Capacità di REAZIONE
6. Capacità di TRASFORMAZIONE
7. Capacità di COORDINAZIONE SEGMENTARIA
Capacità d’EQUILIBRIO
La capacità che permette di tenere in stato di
equilibrio tutto il corpo , di mantenerlo o
recuperarlo durante o dopo ampi spostamenti del
corpo stesso
TIPOLOGIE di EQUILIBRIO:
a) Statico
b) Dinamico (moto traslatorio e moto rotatorio)
c) In volo (moto traslatorio e moto rotatorio)
d) equilibrio statico-dinamico in riferimento agli
attrezzi trasportati dall’atleta
Esercitare le diverse Tipologie d’EQUILIBRIO
Capacità d’ORIENTAMENTO:
La capacità di determinare, e cambiare nello
spazio e nel tempo, la posizione e i movimenti
del corpo riferiti ad un campo di azione
definito.
Si suddivide in capacità di orientamento spaziale
e capacità di orientamento temporale.
ESERCITARE L’ORIENTAMENTO SPAZIO TEMPORALE
• Per prima cosa eseguire spostamenti e movimenti in
spazi e direzioni conosciuti e prefissati
• Poi riduzione e variazione degli spazi a disposizione con
giochi e situazioni variabili e inconsuete (numero dei
giocatori, forma del campo, diversi punti di riferimento e
mete o attrezzi
• E’ importante osservare se stessi (specchio o videotape)
ma anche rapportarsi allo spazio a disposizione
utilizzando recettori propriocettivi
• Osservazione e conoscenza dello spazio degli altri da
fermi ed in movimento
La Capacità di esprimere un gesto in modo preciso ed
economico, coordinando le varie fasi del movimento
tra loro e in rapporto ai segmenti coorporei
interessati all’esecuzione. E’ la capacità di
discriminare in modo fine tutti gli elementi
importanti di un movimento
Dipende da:
– Informazioni cinestesiche
– Percezione spazio-temporale
– Confronto tra movimento eseguito e la sua
rappresentazione mentale
Capacità di DIFFERENZIAZIONE
Tipologie di Capacità di DIFFERENZIAZIONE
La Capacità di differenziazione si può suddividere a
secondo dei recettori coinvolti:
• Differenziazione CINESTESICA (es.: velocità del
movimento e della tensione muscolare)
• Differenziazione SPAZIALE (ampiezza dei movimenti
segmentali del corpo e in toto)
• Differenziazione TEMPORALE
Le capacità di differenziazione sono da sviluppare per
prime perchè dipendono molto dall’input percettivo
L’ALLENAMENTO delle CAPACITA’ di DIFFERENZIAZIONE
• Prendere in considerazione il ruolo dei vari recettori tenendo
presente che durante l’apprendimento ci possono essere scambi
di informazioni tra i sistemi
• Molti sistemi recettoriali diminuiscono la loro sensibilità con
stimoli uniformi, stereotipati, che durano a lungo
• E’ possibile escludere momentaneamente o parzialmente alcuni
recettori per esaltare l’attività di altri (es.: esercizi bendati)
• È importante fra prendere coscienza specialmente delle
sensazioni propriocetttive (rilassamento-tensione, gioco dei
contrari)
• Autovalutazione dei risultati raggiunti
Capacità di RITMO
La capacità di:
• comprendere un ritmo proveniente
dall’esterno e di riuscire a riprodurlo dal punto
di vista motorio,
• realizzare nella propria attività motoria un
ritmo interiorizzato, cioè esistente nella
propria immaginazione.
• Utilizzare dei modelli ritmici come modelli guida
del movimento
• Individuare il ritmo di movimenti semplici
• Ritmare i movimenti con le parole alto-basso,
veloce-lento, destro-sinistro, flettere-
distendere, contrarre-rilasciare ecc.
• Collegare i ritmi motori con quelli acustici:
fischietto, tamburello, battuta mani,
accompagnamento musicale
• Eseguire esercitazioni dove si ricerca un ritmo
interno istintivo (rtmo personale)
Esercizi per la Capacità di RITMO
Capacità di REAZIONE
La capacità di avvio tempestivo dell’esecuzione di un
movimento, in relazione ad un segnale (tempo di
reazione alla percezione di un segnale).
Il segnale può essere acustico, visivo o tattile. Lo stimolo
può essere prevedibile (partenza 100 metri) o non
prevedibile (rubabandiera) e la risposta ad esso può
essere stereotipata (prestabilita) o non stereotipata
(variabile) .
La capacità di reazione è connessa alla rapidità di
movimento, ma non sono la stessa cosa! La rapidità di
movimento non è identificata con la prontezza della
percezione del segnale e del successivo invio di impulsi
per l’attivazione motoria vera e propria.
Tempo di reazione
ALLENAMENTO REAZIONE MOTORIA
La capacità di reazione proprio perché è essenzialmente legata alla sfera della
rapidità dei processi nervosi di attivazione e conduzione degli impulsi non è
una qualità fortemente allenabile .
Le esercitazioni da utilizzare dovrebbero accorciare il tempo di reazione motoria
attraverso:
1) Risposte motorie dal semplici al complesso, a segnali (acustici, visivi, tattili)
attesi e cadenti in tempi definiti e perciò prevedibili (esempio sport di
combattimento: risposta con parata e contrattacco ad una tipologia di attacco
conosciuta che avviene al via «cadenzato» dell’allenatore)
2) Risposte motorie a segnali imprevedibili, cadenti in tempi indefiniti (esempio
sport di combattimento o giochi sportivi: risposta variabile ma adeguata ad
azione d’attacco eseguita con tecnica non conosciuta in momento non
prevedibile)
Altre regole per migliorare la capacità di reazione sono:
Aumentare i fattori di disturbo, es.:falsi segnali, difficoltà recettoriale, fatica…
Richiedere risposte sempre più precise
Richiedere risposte sempre più complesse
Aumentare la varietà dei segnali
Diminuire il tempo di preparazione prima del segnale
Capacità di TRASFORMAZIONE
La capacità che, sulla base dei cambiamenti della
situazione che sono stati percepiti o previsti,
permette di:
• adattare il programma di un’azione motoria che
si sta eseguendo alle nuove circostanze,
• oppure di proseguire l’azione in modo
completamente diverso, cioè adottando un
programma nuovo.
ESERCITAZIONI PER LO SVILUPPO DELLE
CAPACITA’ di TRASFORMAZIONE
• adeguamento motorio (adattamento o
cambiamento del programma d’azione) ad imprevisti
elementi di disturbo alla normale sequenza motoria
in corso di attuazione
• effettuazione dell’esecuzione tecnica specifica in
stato di esaurimento neuromuscolare, cioè di
affaticamento (solo per atleti di alto livello)
Capacità di COORDINAZIONE
SEGMENTARIA
La capacità di coordinazione segmentaria (o capacità
di combinazione e abbinamento) è la capacità di
coordinare adeguatamente tra loro:
• i movimenti dei segmenti del corpo tra di loro
(esempio: arto superiore destro con arto superiore
sinistro, tronco con testa, arti inferiori con arti
superiori)
• i movementi segmentari del corpo con i
movimenti globali del corpo diretto a raggiungere
un determinato obiettivo di azione motoria
(esempio: coordinazione braccia-gambe nella
corsa)
PRINCIPI FONDAMENTALI dell’ALLENAMENTO
CAPACITA’ COORDINATIVE
1. PRINCIPIO della SPECIFICITA’: gli esercizi da eseguire
devono essere strettamente correlati alle qualità che si
vogliono allenare;
2. PRINCIPIO della DIFFICOLTA’ CRESCENTE: stimoli nel tempo
dal semplice al complesso;
3. PRINCIPIO della CORRETTA EFFETTUAZIONE: precisione
massima possibile;
4. PRINCIPIO della VARIAZIONE : per riuscire a stimolare in
maniera efficace è necessario variare:
1. la tipologia di esercizi (analitici e globali, statici e dinamici),
2. le condizioni ambientali (luoghi chiusi-aperti, terreni, attrezzi, spazi..)
3. la velocità esecutiva
4. Lo stato di affaticamento del soggetto
5. L’esecuzione simmetrica ( lato dominante e lato non dominante)
6. L’organizzazione esecutiva (da soli, a coppie, in gruppo)
IN SINTESI:
METODI dell’ALLENAMENTO CAPACITA’ COORDINATIVE
• Stesso esercizio:
• Dal semplice al complesso
• Dallo statico al dinamico
• Dal lento al veloce, dal veloce al lento
• Da esecuzione da soli ad esecuzione in coppia o in gruppo, con
partner nuovi
• Ridurre o ingrandire lo spazio d’esecuzione
• Cambiare ambiente d’esecuzione (al chiuso, all’aperto)
• Variare le modalità d’acquisizioni delle informazioni
• Eseguire gli esercizi sotto il controllo temporale
• Eseguire gli esercizi in stato di affaticamento
• Eseguire gli esercizi simmetricamente
• Variare gli esercizi
• Combinare più esercizi già automatizzati
Esempio di esercizi per le
Capacità Coordinative
by Stelvio Beraldo
http://www.sportmedicina.com/rapidita
_e_coordinazione.htm

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4 pier lez_capacità_coordinative_ge11

  • 1. SPORT INDIVIDUALI LE CAPACITA’ MOTORIE Emanuela Pierantozzi
  • 2. CAPACITA’ O QUALITA’ MOTORIE? • Le QUALITA’ sono i modi di essere delle strutture corporee • Le CAPACITA’ possono essere le peculiari quantizzazioni delle qualità, cioè le capacità possono quantificare le qualità. • Differenzia Il concetto di capacità da quello di qualità il signmificato implicito di MISURAZIONE e di CONTROLLO della variazione e della evoluzione nel tempo di ciascun fenomeno motorio • E’ per questo riferimento concreto e quantificabile che il termine capacità è più corretto di qualità per esprimere l’infinita gamma di valori riscontrabili nelle prestazioni motorie
  • 3. LE CAPACITA’ MOTORIE DEFINIZIONI • Le capacità motorie sono i presupposti motori di tipo endogeno (interno), che permettono la formazione di abilità motorie (Manno 1989). • Le capacità motorie sono i prerequisiti su cui l’ uomo e l’atleta costruiscono e sviluppano le proprie abilita’ tecnico-motorie (Zaciorskij)
  • 4. DIFFERENZA TRA CAPACITA’ MOTORIE e ABILITA’ MOTORIE • CAPACITA’ MOTORIE: le capacità motorie sono i PRESUPPOSTI del movimento (i «mattoni» necessari per ogni “costruzione”), determinate anche geneticamente. • ABILITA’ MOTORIE (skills): le abilità motorie sono SEQUENZE DI MOVIMENTI APPRESI (la «casa costruita con i mattoni»); esse si creano sulle capacità motorie e si automatizzano con la ripetizione. • Più «scarse» sono le capacità motorie più è difficile apprendere nuove abilità («pochi mattoni=case modeste»).
  • 5. CLASSIFICAZIONE delle CAPACITA’ MOTORIE • Le capacità motorie sono molteplici e diverse tra loro • In genere vengono raggruppate e classificate in sottoinsiemi • Una delle classificazione maggiormente in uso, ma non definitiva per via della complessità estrema di questo ambito, vede le capacità motorie suddivise in 2 grandi categorie (Gundlach 1968): – Capacità condizionali, (o fisiche oppure organico-muscolari; Bellotti 1999) – Capacità coordinative
  • 6. FORZA CAPACITA’ COORDINATIVE GENERALI VELOCITA’ 1. equilibrio 2. orientamento 3. differenziazione 4. ritmo 5. reazione 6. trasformazione 7. coordinazione segmentaria RESISTENZA CAPACITA’ COORDINATIVE SPECIALI Capacità di • Apprendimento • Controllo • Adattamento MOBILITA’ ARTICOLARE
  • 7. COMPONENTI della CAPACITA’ di PRESTAZIONE SPORTIVA ( Weineck 2010) Fattori di predisposizione, costituzionali, di salute … TECNICA: Capacità coordinative e abilità CONDIZIONE: Capacità condizionali Capacità tecnico- cognitive Capacità psichiche-tattiche Capacità sociali Capacità di Prestazione dell’Atleta Le Capacità Motorie fanno parte delle componenti della prestazione dell’atleta e si manifestano in modo unitario, influenzandosi reciprocamente
  • 9. DEFINIZIONE di CAPACITA’ COORDINATIVE • Per capacità coordinative si deve intendere quel complesso di funzioni deputate prevalentemente al controllo e alla regolazione del movimento e perciò condizionate soprattutto dalla funzionalità del sistema nervoso centrale (Bellotti 1999). • Le Capacità Coordinative sono capacità che mettono l’atleta in grado di controllare, con sicurezza ed economia, le sue azioni motorie sia in situazioni prevedibili (stereotipate) che imprevedibili (variabili) e di apprendere i movimenti sportivi in modo relativamente rapito (Weineck 2010); • Queste capacità rappresentano, assieme alle capacità condizionali, il presupposto per l’apprendimento delle abilità tecniche sportive. • Le capacità coordinative in sintesi rappresentano la “destrezza” dell’individuo.
  • 10. PRINCIPI delle CAPACITA’ COORDINATIVE • Le capacità coordinative sono controllate prevalentemente dal: – Sistema Nervoso, quello Centrale (il cervello) maggiormente. • Si basano sul funzionamento e la loro perfetta integrazione di: – SNC (comandi centrali) – Fattori fisici della prestazione – Analizzatori motori (funzione sensopercettiva di analisi e verifica) – Effettori motori (funzione esecutiva) – Patrimonio motorio (esperienza)
  • 11. GLI ANALIZZATORI MOTORI • Gli analizzatori motori (organi senso-percettivi utili alla motricità) servono alla: – ricezione – decodificazione – elaborazione – trasmissione – memorizzazione delle informazioni sensoriali. • I più importanti per il movimento sono: – Analizzatore ottico – Analizzatore acustico – Analizzatore tattile – Analizzatore cinestesico , detto anche cinestetico (propriocettività). – Analizzatore vestibolare (equilibrio statico-dinamico) Le capacità coordinative si fondano sull’assunzione di informazioni da questi organi
  • 12. CAPACITA’ COORDINATIVE e loro SVILUPPO • Lo sviluppo delle capacità coordinative dalla nascita fino al periodo puberale è parallelo, anzi completamente sovrapponibile, alla maturazione funzionale del sistema nervoso dell’individuo. • Le fasi ottimali di sviluppo delle diverse capacità coordinative si manifesta in momenti diversi. • In generale, però, la loro maggiore spinta si manifesta dal settimo anno d’età fino all’entrata nella pubertà (picchi di crescita del SNC e degli analizzatori seso percettivi e miglior apprendimento).
  • 13. CAPACITA’ COORDINATIVE e SCHEMI di BASE • Lo sviluppo delle capacità coordinative dalla nascita fino al periodo puberale è parallelo e conseguente allo sviluppo dello SCHEMA CORPOREO e degli SCHEMI MOTORI di BASE dell’individuo.
  • 14. FATTORI DELLA MOTRICITA’ DEL BAMBINO RUOLO e POSIZIONE Sistema senso-motorio Schema corporeo Schemi posturali Schemi motori Capacità condizionali Abilità Motorie’ ATTIVITA’ MOTORIA del BAMBINO Capacità coordinative
  • 15. SCHEMA CORPOREO (Le Boulche) Lo schema corporeo è la rappresentazione che si ha del proprio corpo in una situazione statica o dinamica, in rapporto: • alle diverse parti fra loro • con lo spazio • con gli oggetti che lo circondano
  • 16. SCHEMI MOTORI di BASE • Camminare • Correre • Lanciare • Saltare • Rotolare • Strisciare • Arrampicare • …
  • 18. FASI SENSIBILI per l’ALLENABILITA’ delle CAPACITA’ COORDINATIVE: (Martin 1982)
  • 21. ACCRESCIMENTO Dai 7 anni fino alla pubertà vi è una stabilizzazione della crescita dei segmenti corporei di tutto il corpo
  • 22. MATURAZIONE SNC ed ANALIZZATORI • Nello stesso periodo si osserva una rapida maturazione del Sistema Nervoso Centrale • Parallelamente si incrementa la funzionalità degli analizzatori acustici, ottici, vestibolari (statico-dinamico), tattili e propriocettivi (cinestetico). • Contemporaneamente si ha un miglioramento dell’elaborazione dell’informazione
  • 23. Dinamica dello sviluppo delle capacita’ coordinative
  • 24. ALLENAMENTO delle CAPACITA’ COORDINATIVE e FASE SENSIBILE • L’allenamento delle capacità coordinative, in generale, deve essere condotto principalmente dal settimo anno d’età fino all’entrata nella pubertà, quando si hanno i picchi di crescita del SNC e degli analizzatori senso-motori e miglior apprendimento. • L’allenamento di queste capacità durante la fase sensibile è decisivo per quanto riguarda il livello di sviluppo che potrà essere raggiunto successivamente.
  • 25. ALLENAMENTO delle CAPACITA’ COORDINATIVE dalla pubertà in poi • Da adulti, durante la vita, le capacità coordinative diminuiscono più o meno rapidamente in relazione e parallelamente alla diminuzione del livello dei fattori fisici della prestazione. • L’atleta terrà allenate le capacità coordinative automaticamente attraverso la pratica di sport (soprattutto attraverso lo studio della tecnica). • Il livello di allenamento di queste sarà determinato dalla tipologia dello sport praticato, dalla frequenza e dalla qualità degli allenamenti. • Gli sport più allenanti le capacità coordinative sono gli sport di situazione e i tecnico-compositori.
  • 26. CAPACITA’ COORDINATIVE ed APPRENDIMENTO • Il miglioramento delle Capacità coordinative dipende anche da come le informazioni arrivano all’allievo • Il ritmo di apprendimento può essere diverso
  • 28. CLASSIFICAZIONE delle CAPACITA’ COORDINATIVE • Alcuni autori (Meinel, Blume, Weineck) suddividono le capacità coordinative in GENERALI (o di base) e SPECIALI; altri parlano solo delle speciali (Bellotti). • E’importante comunque sottolineare che le capacità coordinative generali e quelle speciali sono fra loro strettamente correlate. • Infatti le capacità coordinative generali sono quelle di apprendimento motorio, controllo motorio e adattamento motorio, tutte capacità necessarie per l’apprendimento, lo sviluppo e il consolidamento delle capacità coordinative speciali. • Le capacità coordinative speciali sono le componenti “elementari” delle capacità coordinative generali. • Le capacità coordinative speciali vengono “dosate” a seconda del compito motorio richiesto.
  • 29. SCHEMA delle CAPACITA’ COORDINATIVE GENERALI e SPECIALI secondo Blume
  • 30. COMPONENTI delle CAPACITA’ COORDINATIVE CAPACITA’ COORDINATIVE SPECIALI (Weineck 2010) 1. Capacità d’EQUILIBRIO 2. Capacità di ORIENTAMENTO SPAZIO-TEMPORALE 3. Capacità di DIFFERENZIAZIONE 4. Capacità di RITMO 5. Capacità di REAZIONE 6. Capacità di TRASFORMAZIONE 7. Capacità di COORDINAZIONE SEGMENTARIA
  • 31. Capacità d’EQUILIBRIO La capacità che permette di tenere in stato di equilibrio tutto il corpo , di mantenerlo o recuperarlo durante o dopo ampi spostamenti del corpo stesso TIPOLOGIE di EQUILIBRIO: a) Statico b) Dinamico (moto traslatorio e moto rotatorio) c) In volo (moto traslatorio e moto rotatorio) d) equilibrio statico-dinamico in riferimento agli attrezzi trasportati dall’atleta
  • 32. Esercitare le diverse Tipologie d’EQUILIBRIO
  • 33. Capacità d’ORIENTAMENTO: La capacità di determinare, e cambiare nello spazio e nel tempo, la posizione e i movimenti del corpo riferiti ad un campo di azione definito. Si suddivide in capacità di orientamento spaziale e capacità di orientamento temporale.
  • 34. ESERCITARE L’ORIENTAMENTO SPAZIO TEMPORALE • Per prima cosa eseguire spostamenti e movimenti in spazi e direzioni conosciuti e prefissati • Poi riduzione e variazione degli spazi a disposizione con giochi e situazioni variabili e inconsuete (numero dei giocatori, forma del campo, diversi punti di riferimento e mete o attrezzi • E’ importante osservare se stessi (specchio o videotape) ma anche rapportarsi allo spazio a disposizione utilizzando recettori propriocettivi • Osservazione e conoscenza dello spazio degli altri da fermi ed in movimento
  • 35. La Capacità di esprimere un gesto in modo preciso ed economico, coordinando le varie fasi del movimento tra loro e in rapporto ai segmenti coorporei interessati all’esecuzione. E’ la capacità di discriminare in modo fine tutti gli elementi importanti di un movimento Dipende da: – Informazioni cinestesiche – Percezione spazio-temporale – Confronto tra movimento eseguito e la sua rappresentazione mentale Capacità di DIFFERENZIAZIONE
  • 36. Tipologie di Capacità di DIFFERENZIAZIONE La Capacità di differenziazione si può suddividere a secondo dei recettori coinvolti: • Differenziazione CINESTESICA (es.: velocità del movimento e della tensione muscolare) • Differenziazione SPAZIALE (ampiezza dei movimenti segmentali del corpo e in toto) • Differenziazione TEMPORALE Le capacità di differenziazione sono da sviluppare per prime perchè dipendono molto dall’input percettivo
  • 37. L’ALLENAMENTO delle CAPACITA’ di DIFFERENZIAZIONE • Prendere in considerazione il ruolo dei vari recettori tenendo presente che durante l’apprendimento ci possono essere scambi di informazioni tra i sistemi • Molti sistemi recettoriali diminuiscono la loro sensibilità con stimoli uniformi, stereotipati, che durano a lungo • E’ possibile escludere momentaneamente o parzialmente alcuni recettori per esaltare l’attività di altri (es.: esercizi bendati) • È importante fra prendere coscienza specialmente delle sensazioni propriocetttive (rilassamento-tensione, gioco dei contrari) • Autovalutazione dei risultati raggiunti
  • 38. Capacità di RITMO La capacità di: • comprendere un ritmo proveniente dall’esterno e di riuscire a riprodurlo dal punto di vista motorio, • realizzare nella propria attività motoria un ritmo interiorizzato, cioè esistente nella propria immaginazione.
  • 39. • Utilizzare dei modelli ritmici come modelli guida del movimento • Individuare il ritmo di movimenti semplici • Ritmare i movimenti con le parole alto-basso, veloce-lento, destro-sinistro, flettere- distendere, contrarre-rilasciare ecc. • Collegare i ritmi motori con quelli acustici: fischietto, tamburello, battuta mani, accompagnamento musicale • Eseguire esercitazioni dove si ricerca un ritmo interno istintivo (rtmo personale) Esercizi per la Capacità di RITMO
  • 40. Capacità di REAZIONE La capacità di avvio tempestivo dell’esecuzione di un movimento, in relazione ad un segnale (tempo di reazione alla percezione di un segnale). Il segnale può essere acustico, visivo o tattile. Lo stimolo può essere prevedibile (partenza 100 metri) o non prevedibile (rubabandiera) e la risposta ad esso può essere stereotipata (prestabilita) o non stereotipata (variabile) . La capacità di reazione è connessa alla rapidità di movimento, ma non sono la stessa cosa! La rapidità di movimento non è identificata con la prontezza della percezione del segnale e del successivo invio di impulsi per l’attivazione motoria vera e propria.
  • 41.
  • 43. ALLENAMENTO REAZIONE MOTORIA La capacità di reazione proprio perché è essenzialmente legata alla sfera della rapidità dei processi nervosi di attivazione e conduzione degli impulsi non è una qualità fortemente allenabile . Le esercitazioni da utilizzare dovrebbero accorciare il tempo di reazione motoria attraverso: 1) Risposte motorie dal semplici al complesso, a segnali (acustici, visivi, tattili) attesi e cadenti in tempi definiti e perciò prevedibili (esempio sport di combattimento: risposta con parata e contrattacco ad una tipologia di attacco conosciuta che avviene al via «cadenzato» dell’allenatore) 2) Risposte motorie a segnali imprevedibili, cadenti in tempi indefiniti (esempio sport di combattimento o giochi sportivi: risposta variabile ma adeguata ad azione d’attacco eseguita con tecnica non conosciuta in momento non prevedibile) Altre regole per migliorare la capacità di reazione sono: Aumentare i fattori di disturbo, es.:falsi segnali, difficoltà recettoriale, fatica… Richiedere risposte sempre più precise Richiedere risposte sempre più complesse Aumentare la varietà dei segnali Diminuire il tempo di preparazione prima del segnale
  • 44. Capacità di TRASFORMAZIONE La capacità che, sulla base dei cambiamenti della situazione che sono stati percepiti o previsti, permette di: • adattare il programma di un’azione motoria che si sta eseguendo alle nuove circostanze, • oppure di proseguire l’azione in modo completamente diverso, cioè adottando un programma nuovo.
  • 45. ESERCITAZIONI PER LO SVILUPPO DELLE CAPACITA’ di TRASFORMAZIONE • adeguamento motorio (adattamento o cambiamento del programma d’azione) ad imprevisti elementi di disturbo alla normale sequenza motoria in corso di attuazione • effettuazione dell’esecuzione tecnica specifica in stato di esaurimento neuromuscolare, cioè di affaticamento (solo per atleti di alto livello)
  • 46. Capacità di COORDINAZIONE SEGMENTARIA La capacità di coordinazione segmentaria (o capacità di combinazione e abbinamento) è la capacità di coordinare adeguatamente tra loro: • i movimenti dei segmenti del corpo tra di loro (esempio: arto superiore destro con arto superiore sinistro, tronco con testa, arti inferiori con arti superiori) • i movementi segmentari del corpo con i movimenti globali del corpo diretto a raggiungere un determinato obiettivo di azione motoria (esempio: coordinazione braccia-gambe nella corsa)
  • 47. PRINCIPI FONDAMENTALI dell’ALLENAMENTO CAPACITA’ COORDINATIVE 1. PRINCIPIO della SPECIFICITA’: gli esercizi da eseguire devono essere strettamente correlati alle qualità che si vogliono allenare; 2. PRINCIPIO della DIFFICOLTA’ CRESCENTE: stimoli nel tempo dal semplice al complesso; 3. PRINCIPIO della CORRETTA EFFETTUAZIONE: precisione massima possibile; 4. PRINCIPIO della VARIAZIONE : per riuscire a stimolare in maniera efficace è necessario variare: 1. la tipologia di esercizi (analitici e globali, statici e dinamici), 2. le condizioni ambientali (luoghi chiusi-aperti, terreni, attrezzi, spazi..) 3. la velocità esecutiva 4. Lo stato di affaticamento del soggetto 5. L’esecuzione simmetrica ( lato dominante e lato non dominante) 6. L’organizzazione esecutiva (da soli, a coppie, in gruppo)
  • 48. IN SINTESI: METODI dell’ALLENAMENTO CAPACITA’ COORDINATIVE • Stesso esercizio: • Dal semplice al complesso • Dallo statico al dinamico • Dal lento al veloce, dal veloce al lento • Da esecuzione da soli ad esecuzione in coppia o in gruppo, con partner nuovi • Ridurre o ingrandire lo spazio d’esecuzione • Cambiare ambiente d’esecuzione (al chiuso, all’aperto) • Variare le modalità d’acquisizioni delle informazioni • Eseguire gli esercizi sotto il controllo temporale • Eseguire gli esercizi in stato di affaticamento • Eseguire gli esercizi simmetricamente • Variare gli esercizi • Combinare più esercizi già automatizzati
  • 49.
  • 50. Esempio di esercizi per le Capacità Coordinative by Stelvio Beraldo http://www.sportmedicina.com/rapidita _e_coordinazione.htm