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LINEAMENTI DI
PSICOLOGIA DELLO
SVILUPPO
Piaget e Vygotskij
CORSO DI
PREPARAZIONE AL
CONCORSO PER EDUCATORI
DI ASILI NIDO
Prof. Salvatore Sasso
Cambiamenti di fase e stadi di sviluppo
teorie stadiali
si possono comprendere
meglio gli elementi
fondamentali dello
sviluppo osservandoli
come differenti aspetti
qualitativi del
comportamento.
Freud individua gli stadi
psicosessuali dello sviluppo
della personalità
Piaget identifica gli stadi
dello sviluppo cognitivo
I cambiamenti di fase
possiedono 4 caratteristiche:
Sono improvvisi
Il loro ordine è prevedibile
Il comportamento nuovo
differisce nella forma dai
comportamenti che lo
precedono
La forma e spesso la cadenza
del cambiamento di fase
sono prevedibili entro la
specie
Il punto di vista cognitivo-evolutivo
Jean Piaget (1896-1980)
P. definì l’intelligenza come un processo mentale fondamentale
che aiuta un organismo ad adattarsi al suo ambiente
I bambini crescendo acquisiscono strutture cognitive sempre più
complesse che li aiutano ad adattarsi al loro ambiente
Struttura cognitiva schema
Modello organizzato di
pensiero o azione usato
per spiegare qualche
aspetto dell’esperienza
I bambini costruiscono attivamente nuovi modi di comprensione
del mondo basati sulla loro esperienza
Ipotesi
innatista
Le strutture
cognitive hanno
un‟origine
esclusivamente
interna
Teoria organismica
L‟individuo non è un passivo recettore di influenze ambientali,
né un veicolo di idee innate, ma un attivo costruttore delle
proprie conoscenze
Piaget
respinge
Ipotesi
ambientalista
Le strutture
cognitive hanno
un‟origine
esclusivamente
ambientale
Piaget
propone
La teoria di Piaget
• Lo sviluppo è comprensibile all‟interno della storia evolutiva
delle specie, di cui l‟organizzazione biologica e psicologica
dell‟uomo costituisce l‟apice: approccio biologico della teoria
Gli assunti base della teoria organismica di Piaget
• L‟organismo è attivo e si modifica attraverso gli scambi con
l‟ambiente
• Lo sviluppo consiste nella trasformazione di strutture che non
sono innate, ma si costruiscono grazie all‟attività
dell‟individuo: approccio strutturalista della teoria
• Uno stadio è un periodo di tempo in cui il pensiero e il
comportamento del bambino in una varietà di situazioni riflettono
un tipo particolare di struttura mentale che consiste in conoscenze
precise e specifiche interpretazioni della realtà e che dà luogo ad
una precisa interazione del bambino con l‟ambiente.
Secondo Piaget lo sviluppo cognitivo passa
attraverso una serie di stadi: approccio stadiale
• Ogni stadio è qualitativamente diverso dal
precedente, presenta forma e regole proprie, rappresenta un
“salto di qualità‟” (cambiamento discontinuo, qualitativo), ma
deriva dal precedente di cui integra in sé le conquiste (lo
incorpora) e lo trasforma.
Lo stadio precedente prepara la strada per quello successivo.
Secondo Piaget lo sviluppo cognitivo passa
attraverso una serie di stadi: approccio stadiale
• La sequenza degli stadi è invariante: nessuno stadio può
essere saltato e ciascuno stadio segue uno stadio più
primitivo.
• Gli stadi sono universali: la sequenza è la stessa in tutti i
bambini a tutte le latitudini; ciò che può variare è la velocità
con cui vengono raggiunti i diversi stadi.
Secondo Piaget lo sviluppo cognitivo passa
attraverso una serie di stadi: approccio stadiale
I QUATTRO STADI DELLO SVILUPPO COGNITIVO
STADIO ETA‟
- SENSOMOTORIO 0-2 anni
Stadio 1 (modificazione dei riflessi) 0-1 mese
Stadio 2 (reazioni circolari primarie) 1-4 mesi
Stadio 3 (reazioni circolari secondarie) 4-8 mesi
Stadio 4 (coordinazione degli schemi 8-12 mesi
secondari)
Stadio 5 (reazioni circolari terziarie) 12-18 mesi
Stadio 6 (invenzione di mezzi nuovi mediante 18-24 mesi
combinazione mentale)
- PREOPERATORIO 2-6 anni
- OPERATORIO CONCRETO 6-12 anni
- OPERATORIO FORMALE 12 anni in avanti
I SEI SOTTOSTADI DEL PERIODO SENSOMOTORIO
SOTTOSTADIO CARATTERISTICHE PRINCIPALI ESEMPI
1. Comportamenti
riflessi (0-1
mese)
Attività riflesse o automatiche, innate e
non apprese. Per conservarsi necessitano
di un esercizio continuo. È ancora asssente
il possesso della nozione di oggetto e di
causalità. Lo spazio e il tempo si
riferiscono allo svolgersi delle azioni.
Succhia quando gli si toccano
le labbra (assimilazione
funzionale); porta alla bocca il
dito, la tettarella ecc.
(assimilazione
generalizzatrice); differenzia
il dito dalla tettarella
(assimilazione ricognitiva)
2. Reazioni
circolari primarie
(1-4 mesi)
Azioni orientate verso il corpo e ripetute
dopo aver provocato casualmente qualcosa
di interessante. Gli schemi percettivo-
motori si modificano (accomodamento) e si
differenziano (assimilazione).
Riconoscimento evidente dell’oggetto:
manca ancora la ricerca attiva nel punto in
cui scompare. Spazio, tempo e causalità
come nel 1° sottostadio.
Succhia per l’interesse di
succhiare. Succhia alla vista
del poppatotio.
I SEI SOTTOSTADI DEL PERIODO SENSOMOTORIO
SOTTOSTADIO CARATTERISTICHE PRINCIPALI ESEMPI
3. Reazioni
circolari
secondarie (4-8
mesi)
Ripetizione di attività che producono un
effetto piacevole orientate verso
l’ambiente. Inizia la permanenza
dell’oggetto (permanenza soggettiva). Lo
spazio è vissuto in maniera integrata ma
manca ancora su se stessi. La causalità e il
tempo acquistano una chiave magico-
fenomenica.
Sbatte le gambe, non per il
piacere di calciare, ma per far
muovere la girandola che gli
pende sulla testa. Ritrova un
oggetto parzialmente nacosto.
4. Coordinazione
delle reazioni
circolari
secondarie (8-12
mesi)
Attività ripetitive orientate
intenzionalmente verso una meta.
Ritrovamento dell’oggetto dove è stato
visto l’ultima volta e non nel luogo
dell’ultimo spostamento. Rapporti spaziali
fra il bambino e gli oggetti e fra un
oggetto e l’altro. La causalità legata alle
attività. A livello temporale ordina una
sequenza di comportamenti di successione.
Allontana un cuscino sotto il
quale è scomparso un oggetto.
Muove una cordicella per far
suonare una campana. Se la
mamma smette di cantare le
tocca le labbra per farla
continuare.
I SEI SOTTOSTADI DEL PERIODO SENSOMOTORIO
SOTTOSTADIO CARATTERISTICHE PRINCIPALI ESEMPI
5. Reazioni
circolari
terziarie
Esplorazione delle caratteristiche di un
oggetto. Inizio della sperimentazione per
prove ed errori. Combinazione volontaria
degli schemi e scoperta dell’uso di mezzi
nuovi in situazioni familiari (condotta del
supporto, della funicella e del bastone). Il
bambino pensa l’oggetto come qualcosa che
esiste indipendentemente da lui; lo ritrova
solo se è esso è sottoposto a spostamenti
visibili. Percezione delle relazioni spaziali
ra gli oggetti (riempie e svuota le scatole);
lo spazio è legato al dato percettivo ma non
è rappresentato. La causalità comincia ad
oggettivarsi con il riconoscimento
dell’esistenza indipendente degli oggetti.
Se il bambino non riesce a raggiungere un
oggetto (fine), chiede l’aiuto dell’adulto
(mezzo). Ricostruisce in successione
l’ordine degli avvenimenti poco estesi nel
tempo
Succhia, morde, scuote, agita,
getta in terra un giocattolo o
altri oggetti. Tira una coperta
sopra alla quale è collocato un
oggetto.
SOTTOSTADIO CARATTERISTICHE PRINCIPALI ESEMPI
6. Inizio del
pensiero
Risoluzione di semplici problemi attraverso
la rappresentazione mentale di un oggetto
o di una serie di azioni. La soluzione si
presenta prima nella mente e poi nelle
azioni (anticipazione rappresentativa)
Usa una sedia per salire dove
non arriva
I SEI SOTTOSTADI DEL PERIODO SENSOMOTORIO
La comprensione del mondo avviene attraverso AZIONI FISICHE
Lo sviluppo sensomotorio: dalla nascita a 2 anni
• i primi strumenti di conoscenza a disposizione del bambino sono
costituiti da schemi senso-motori ossia sequenze unitarie di
percezioni e azioni.
• Il meccanismo che alimenta gli straordinari progressi intellettivi di
questo periodo è quello della reazione circolare; accade spesso
che un bambino ottenga qualche effetto interessante grazie ad
un‟azione causale e tenda poi a ripetere l‟azione per ritrovarne gli
effetti.
Caratteristiche generali dei quattro periodi:
1. Il bambino apprende le proprietà degli oggetti e le loro relazioni.
2. La strutture cognitive diventano maggiormente organizzate.
3. I comportamenti diventano via via più intenzionali.
4. Il sé si va gradualmente differenziando dall‟ambiente.
La Conquista della rappresentazione si manifesta attraverso
attività riconoscibili nel bambino di 2 anni
Imitazione Differita: il b. riproduce un
modello dopo qualche tempo che l‟ha
percepito, quindi ne ha conservato una
rappresentazione interna
Gioco Simbolico: il b. tratta un oggetto
come se fosse qualcosa di diverso:
es. un cucchiaio al posto del telefono.
Il „far finta‟ implica l‟attribuzione ad un
oggetto presente di qualità diverse da
quelle effettive, dunque di un oggetto
evocato mentalmente
Linguaggio, per indicare persone e
oggetti assenti: il b. utilizza schemi
verbali per una realtà che
si rappresenta mentalmente
Si riferiscono a
una realtà non
percepita in quel
momento e la
evocano
Lo stadio preoperatorio: dai 2 ai 6 anni
MECCANISMI DI SVILUPPO
Funzioni Invarianti
ORGANIZZAZIONE
COGNITIVA
Il pensiero tende a
essere costituito di
sistemi
ASSIMILAZIONE
Incorpora nei
propri schemi i dati
dell‟esperienza
CONSERVAZIONE
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per adattarli all‟ambiente
NOVITA‟
garantiscono l‟EQUILIBRIO tra
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quindi
ADATTAMENTO DELL’ORGANISMO
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FATTORI DI SVILUPPO
MATURAZIONE FISICA + ESPERIENZA CON
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PIAGET: Implicazioni Educative
• Tenere sempre presente la specificità della natura infantile.
• Conoscere la successione delle fasi di sviluppo cognitivo
per preparare l‟ambiente alla loro comparsa o al loro rinforzo.
• Non insegnare al bambino cose che esulano dallo stadio di
di sviluppo cognitivo in cui si trova (ciò è legato alla nozione
di “readiness”).
Vygotskij
Linguaggio
Area potenziale
Apprendimento cooperativo
Vygotskij
Zona di sviluppo
prossimale (ZSP): è la zona
cognitiva entro la quale uno
studente riesce a svolgere
compiti che non sarebbe in
grado di svolgere da
solo, con il sostegno
(scaffolding) di un adulto o
in collaborazione con un
pari più capace, attraverso
la mediazione degli scambi
comunicativi.
Il loro pensiero ha contribuito allo sviluppo di nuove teorie
dell’apprendimento
Il soggetto nel momento in
cui interagisce socialmente
con gli altri, mediante il
linguaggio, si appropria di
nuovi strumenti
cognitivi, che gli serviranno
ad alimentare un agire
linguistico interiore, il quale
gli permetterà di risolvere
in maniera autonoma
problemi analoghi a quelli
affrontati con gli altri.
Vygotskij e Leont’ev (costruttivismo socio-culturale)
Zona di sviluppo prossimale
Concetto chiave della teoria di Vygotskij
• La prestazione cognitiva cresce in funzione della maturazione
biologica, dell‟età del bambino (Piaget).
• Tuttavia la prestazione migliora e il b. può risolvere ad una certa età dei
problemi che avrebbe risolto ad un‟età successiva (prossima), se viene
inserito in un contesto sociale e culturale più ricco, dotato di strumenti
cognitivi maggiori, con l‟aiuto e il supporto di un individuo più competente.
• E‟ per questo che l‟area compresa tra la prestazione spontanea e la
prestazione mediata dai fattori sociali e culturali viene chiamata area di
sviluppo prossimo: Distanza tra il livello di sviluppo effettivo ed il livello
di sviluppo potenziale.
Vygotskij: Implicazioni Educative
Gli insegnanti e gli educatori possono modulare il proprio intervento, differen-
ziando la quantità di supporto necessario in funzione della velocità di
apprendimento e di altri criteri. Infatti bambini con lo stesso livello di sviluppo
effettivo ma che dispongono di ZSP più o meno ampie, possono ricavare un
vantaggio diverso dall‟insegnamento.
ZSP - Criteri di stima:
• Quanto un bambino trae profitto da un addestramento specifico ?
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Piaget e vygotskij c

  • 1. LINEAMENTI DI PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO Piaget e Vygotskij CORSO DI PREPARAZIONE AL CONCORSO PER EDUCATORI DI ASILI NIDO Prof. Salvatore Sasso
  • 2. Cambiamenti di fase e stadi di sviluppo teorie stadiali si possono comprendere meglio gli elementi fondamentali dello sviluppo osservandoli come differenti aspetti qualitativi del comportamento. Freud individua gli stadi psicosessuali dello sviluppo della personalità Piaget identifica gli stadi dello sviluppo cognitivo I cambiamenti di fase possiedono 4 caratteristiche: Sono improvvisi Il loro ordine è prevedibile Il comportamento nuovo differisce nella forma dai comportamenti che lo precedono La forma e spesso la cadenza del cambiamento di fase sono prevedibili entro la specie
  • 3. Il punto di vista cognitivo-evolutivo Jean Piaget (1896-1980) P. definì l’intelligenza come un processo mentale fondamentale che aiuta un organismo ad adattarsi al suo ambiente I bambini crescendo acquisiscono strutture cognitive sempre più complesse che li aiutano ad adattarsi al loro ambiente Struttura cognitiva schema Modello organizzato di pensiero o azione usato per spiegare qualche aspetto dell’esperienza I bambini costruiscono attivamente nuovi modi di comprensione del mondo basati sulla loro esperienza
  • 4. Ipotesi innatista Le strutture cognitive hanno un‟origine esclusivamente interna Teoria organismica L‟individuo non è un passivo recettore di influenze ambientali, né un veicolo di idee innate, ma un attivo costruttore delle proprie conoscenze Piaget respinge Ipotesi ambientalista Le strutture cognitive hanno un‟origine esclusivamente ambientale Piaget propone La teoria di Piaget
  • 5. • Lo sviluppo è comprensibile all‟interno della storia evolutiva delle specie, di cui l‟organizzazione biologica e psicologica dell‟uomo costituisce l‟apice: approccio biologico della teoria Gli assunti base della teoria organismica di Piaget • L‟organismo è attivo e si modifica attraverso gli scambi con l‟ambiente • Lo sviluppo consiste nella trasformazione di strutture che non sono innate, ma si costruiscono grazie all‟attività dell‟individuo: approccio strutturalista della teoria
  • 6. • Uno stadio è un periodo di tempo in cui il pensiero e il comportamento del bambino in una varietà di situazioni riflettono un tipo particolare di struttura mentale che consiste in conoscenze precise e specifiche interpretazioni della realtà e che dà luogo ad una precisa interazione del bambino con l‟ambiente. Secondo Piaget lo sviluppo cognitivo passa attraverso una serie di stadi: approccio stadiale
  • 7. • Ogni stadio è qualitativamente diverso dal precedente, presenta forma e regole proprie, rappresenta un “salto di qualità‟” (cambiamento discontinuo, qualitativo), ma deriva dal precedente di cui integra in sé le conquiste (lo incorpora) e lo trasforma. Lo stadio precedente prepara la strada per quello successivo. Secondo Piaget lo sviluppo cognitivo passa attraverso una serie di stadi: approccio stadiale
  • 8. • La sequenza degli stadi è invariante: nessuno stadio può essere saltato e ciascuno stadio segue uno stadio più primitivo. • Gli stadi sono universali: la sequenza è la stessa in tutti i bambini a tutte le latitudini; ciò che può variare è la velocità con cui vengono raggiunti i diversi stadi. Secondo Piaget lo sviluppo cognitivo passa attraverso una serie di stadi: approccio stadiale
  • 9. I QUATTRO STADI DELLO SVILUPPO COGNITIVO STADIO ETA‟ - SENSOMOTORIO 0-2 anni Stadio 1 (modificazione dei riflessi) 0-1 mese Stadio 2 (reazioni circolari primarie) 1-4 mesi Stadio 3 (reazioni circolari secondarie) 4-8 mesi Stadio 4 (coordinazione degli schemi 8-12 mesi secondari) Stadio 5 (reazioni circolari terziarie) 12-18 mesi Stadio 6 (invenzione di mezzi nuovi mediante 18-24 mesi combinazione mentale) - PREOPERATORIO 2-6 anni - OPERATORIO CONCRETO 6-12 anni - OPERATORIO FORMALE 12 anni in avanti
  • 10. I SEI SOTTOSTADI DEL PERIODO SENSOMOTORIO SOTTOSTADIO CARATTERISTICHE PRINCIPALI ESEMPI 1. Comportamenti riflessi (0-1 mese) Attività riflesse o automatiche, innate e non apprese. Per conservarsi necessitano di un esercizio continuo. È ancora asssente il possesso della nozione di oggetto e di causalità. Lo spazio e il tempo si riferiscono allo svolgersi delle azioni. Succhia quando gli si toccano le labbra (assimilazione funzionale); porta alla bocca il dito, la tettarella ecc. (assimilazione generalizzatrice); differenzia il dito dalla tettarella (assimilazione ricognitiva) 2. Reazioni circolari primarie (1-4 mesi) Azioni orientate verso il corpo e ripetute dopo aver provocato casualmente qualcosa di interessante. Gli schemi percettivo- motori si modificano (accomodamento) e si differenziano (assimilazione). Riconoscimento evidente dell’oggetto: manca ancora la ricerca attiva nel punto in cui scompare. Spazio, tempo e causalità come nel 1° sottostadio. Succhia per l’interesse di succhiare. Succhia alla vista del poppatotio.
  • 11. I SEI SOTTOSTADI DEL PERIODO SENSOMOTORIO SOTTOSTADIO CARATTERISTICHE PRINCIPALI ESEMPI 3. Reazioni circolari secondarie (4-8 mesi) Ripetizione di attività che producono un effetto piacevole orientate verso l’ambiente. Inizia la permanenza dell’oggetto (permanenza soggettiva). Lo spazio è vissuto in maniera integrata ma manca ancora su se stessi. La causalità e il tempo acquistano una chiave magico- fenomenica. Sbatte le gambe, non per il piacere di calciare, ma per far muovere la girandola che gli pende sulla testa. Ritrova un oggetto parzialmente nacosto. 4. Coordinazione delle reazioni circolari secondarie (8-12 mesi) Attività ripetitive orientate intenzionalmente verso una meta. Ritrovamento dell’oggetto dove è stato visto l’ultima volta e non nel luogo dell’ultimo spostamento. Rapporti spaziali fra il bambino e gli oggetti e fra un oggetto e l’altro. La causalità legata alle attività. A livello temporale ordina una sequenza di comportamenti di successione. Allontana un cuscino sotto il quale è scomparso un oggetto. Muove una cordicella per far suonare una campana. Se la mamma smette di cantare le tocca le labbra per farla continuare.
  • 12. I SEI SOTTOSTADI DEL PERIODO SENSOMOTORIO SOTTOSTADIO CARATTERISTICHE PRINCIPALI ESEMPI 5. Reazioni circolari terziarie Esplorazione delle caratteristiche di un oggetto. Inizio della sperimentazione per prove ed errori. Combinazione volontaria degli schemi e scoperta dell’uso di mezzi nuovi in situazioni familiari (condotta del supporto, della funicella e del bastone). Il bambino pensa l’oggetto come qualcosa che esiste indipendentemente da lui; lo ritrova solo se è esso è sottoposto a spostamenti visibili. Percezione delle relazioni spaziali ra gli oggetti (riempie e svuota le scatole); lo spazio è legato al dato percettivo ma non è rappresentato. La causalità comincia ad oggettivarsi con il riconoscimento dell’esistenza indipendente degli oggetti. Se il bambino non riesce a raggiungere un oggetto (fine), chiede l’aiuto dell’adulto (mezzo). Ricostruisce in successione l’ordine degli avvenimenti poco estesi nel tempo Succhia, morde, scuote, agita, getta in terra un giocattolo o altri oggetti. Tira una coperta sopra alla quale è collocato un oggetto.
  • 13. SOTTOSTADIO CARATTERISTICHE PRINCIPALI ESEMPI 6. Inizio del pensiero Risoluzione di semplici problemi attraverso la rappresentazione mentale di un oggetto o di una serie di azioni. La soluzione si presenta prima nella mente e poi nelle azioni (anticipazione rappresentativa) Usa una sedia per salire dove non arriva I SEI SOTTOSTADI DEL PERIODO SENSOMOTORIO
  • 14. La comprensione del mondo avviene attraverso AZIONI FISICHE Lo sviluppo sensomotorio: dalla nascita a 2 anni • i primi strumenti di conoscenza a disposizione del bambino sono costituiti da schemi senso-motori ossia sequenze unitarie di percezioni e azioni. • Il meccanismo che alimenta gli straordinari progressi intellettivi di questo periodo è quello della reazione circolare; accade spesso che un bambino ottenga qualche effetto interessante grazie ad un‟azione causale e tenda poi a ripetere l‟azione per ritrovarne gli effetti.
  • 15. Caratteristiche generali dei quattro periodi: 1. Il bambino apprende le proprietà degli oggetti e le loro relazioni. 2. La strutture cognitive diventano maggiormente organizzate. 3. I comportamenti diventano via via più intenzionali. 4. Il sé si va gradualmente differenziando dall‟ambiente.
  • 16. La Conquista della rappresentazione si manifesta attraverso attività riconoscibili nel bambino di 2 anni Imitazione Differita: il b. riproduce un modello dopo qualche tempo che l‟ha percepito, quindi ne ha conservato una rappresentazione interna Gioco Simbolico: il b. tratta un oggetto come se fosse qualcosa di diverso: es. un cucchiaio al posto del telefono. Il „far finta‟ implica l‟attribuzione ad un oggetto presente di qualità diverse da quelle effettive, dunque di un oggetto evocato mentalmente Linguaggio, per indicare persone e oggetti assenti: il b. utilizza schemi verbali per una realtà che si rappresenta mentalmente Si riferiscono a una realtà non percepita in quel momento e la evocano Lo stadio preoperatorio: dai 2 ai 6 anni
  • 17. MECCANISMI DI SVILUPPO Funzioni Invarianti ORGANIZZAZIONE COGNITIVA Il pensiero tende a essere costituito di sistemi ASSIMILAZIONE Incorpora nei propri schemi i dati dell‟esperienza CONSERVAZIONE ACCOMODAMENTO Modifica i propri schemi per adattarli all‟ambiente NOVITA‟ garantiscono l‟EQUILIBRIO tra conservazione e novità quindi ADATTAMENTO DELL’ORGANISMO ALL’AMBIENTE
  • 18. FATTORI DI SVILUPPO MATURAZIONE FISICA + ESPERIENZA CON L’AMBIENTE FISICO + ESPERIENZA CON L’AMBIENTE SOCIALE + EQUILIBRAZIONE
  • 19. PIAGET: Implicazioni Educative • Tenere sempre presente la specificità della natura infantile. • Conoscere la successione delle fasi di sviluppo cognitivo per preparare l‟ambiente alla loro comparsa o al loro rinforzo. • Non insegnare al bambino cose che esulano dallo stadio di di sviluppo cognitivo in cui si trova (ciò è legato alla nozione di “readiness”).
  • 21. Vygotskij Zona di sviluppo prossimale (ZSP): è la zona cognitiva entro la quale uno studente riesce a svolgere compiti che non sarebbe in grado di svolgere da solo, con il sostegno (scaffolding) di un adulto o in collaborazione con un pari più capace, attraverso la mediazione degli scambi comunicativi. Il loro pensiero ha contribuito allo sviluppo di nuove teorie dell’apprendimento Il soggetto nel momento in cui interagisce socialmente con gli altri, mediante il linguaggio, si appropria di nuovi strumenti cognitivi, che gli serviranno ad alimentare un agire linguistico interiore, il quale gli permetterà di risolvere in maniera autonoma problemi analoghi a quelli affrontati con gli altri. Vygotskij e Leont’ev (costruttivismo socio-culturale)
  • 22. Zona di sviluppo prossimale Concetto chiave della teoria di Vygotskij • La prestazione cognitiva cresce in funzione della maturazione biologica, dell‟età del bambino (Piaget). • Tuttavia la prestazione migliora e il b. può risolvere ad una certa età dei problemi che avrebbe risolto ad un‟età successiva (prossima), se viene inserito in un contesto sociale e culturale più ricco, dotato di strumenti cognitivi maggiori, con l‟aiuto e il supporto di un individuo più competente. • E‟ per questo che l‟area compresa tra la prestazione spontanea e la prestazione mediata dai fattori sociali e culturali viene chiamata area di sviluppo prossimo: Distanza tra il livello di sviluppo effettivo ed il livello di sviluppo potenziale.
  • 23. Vygotskij: Implicazioni Educative Gli insegnanti e gli educatori possono modulare il proprio intervento, differen- ziando la quantità di supporto necessario in funzione della velocità di apprendimento e di altri criteri. Infatti bambini con lo stesso livello di sviluppo effettivo ma che dispongono di ZSP più o meno ampie, possono ricavare un vantaggio diverso dall‟insegnamento. ZSP - Criteri di stima: • Quanto un bambino trae profitto da un addestramento specifico ? • Quanto miglioramento produce l‟addestramento ? • Quanto è stabile il miglioramento ? • Quanto addestramento aggiuntivo è necessario per rendere stabili le abilità insegnate? • In che misura le abilità acquisite vengono impiegate spontaneamente in compiti diversi ? • Con quale velocità il bambino acquisisce un‟abilità attraverso tipi diversi di compiti ?
  • 24. Influenza del contesto socio-culturale sui processi cognitivi Lo sviluppo consiste nell‟appropriarsi dei significati della cultura da parte dell‟individuo INTERIORIZZAZIONE DI FORME CULTURALI (es. il linguaggio) Vygotskij - La scuola storico culturale