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Lo sviluppo della memoria
autobiografica
PREMESSA
· Memoria e Costruttivismo
Contributi di:
Bartlett, 1932;
Piaget, 1966;
Tulving, 1972;
Neisser, 1976 e seguenti
Nelson, Bruner………………..
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Lo sviluppo della memoria
autobiografica
Distinzione tra memoria semantica (conoscenza generale
del mondo) e memoria episodica (memoria di eventi,
memoria personale) [Tulving, 1972]
memoria autobiografica: tipo particolare di memoria
episodica che concerne eventi significativi nella ‘storia di
vita’ del soggetto; riguarda episodi che hanno giocato un
ruolo decisivo nell’esistenza individuale, coinvolgendo
esperienze particolarmente significative per il self-system
(Neisser; Rubin).
Baddeley (1992) la definisce come “la capacità delle
persone di ricordare le proprie vite”
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Lo sviluppo della memoria
autobiografica
interesse per questo tema e filone di ricerca
in relazione a:
imporsi della prospettiva socio-interattiva e
costruzionista in psicologia dello sviluppo (K. Nelson, R.
Fivush e coll.; recupero di Bartlett, 1932)
La memoria possiede non solo una dimensione
neurologica e cognitiva ma anche sociale e linguistico-
narrativa l’ipotesi linguistico-narrativa (Nelson, 1994;
1996)
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(c/o) Nelson (1996) elabora un modello di interazione sociale della
memoria autobiografica;
Approdo a partire dalla ricerca in psicolinguistica evolutiva, in
particolare dallo studio documentato in Narratives from the crib
(1989) importantissima ricerca longitudinale su Emily di cui
vengono audioregistrati i monologhi serali che precedono
l’addormentamento tra i 22 e i 36 mesi circa di vita
Diversamente dalla spiegazione freudiana dell’amnesia infantile,
Nelson e coll. ritengono che la difficoltà, da adulto, a recuperare
eventi della m.a. dei primi tre anni di vita sia da mettersi in rapporto
con un’insufficiente competenza linguistico-narrativa il ruolo
dell’adulto diventa al riguardo cruciale [cfr. oltre]
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Lo sviluppo della
memoria autobiografica
Filoni di
ricerca legati al
modello di
interazione
sociale della
memoria
autobiografica
(Nelson):
stili conversazionali
materni;
lessico emotivo e
differenze di genere;
diversità culturali;
memoria
autobiografica e
trauma
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Lo sviluppo della memoria
autobiografica
(c/o) Stili conversazionali materni
Nelson e coll. hanno individuato particolari stili materni
che ricorrono nelle conversazioni con il bambino circa
eventi del passato
● stile elaborativo: la madre cerca la partecipazione attiva
del figlio durante la conversazione fornendo dettagli,
chiarimenti, informazioni sia quando i figli ricordano sia
quando questo non accade [in particolare con le femmine]
● stile ripetitivo (o scarsamente elaborativo): la madre
utilizza una strategia conversazionale del tipo ‘domanda-
risposta’ più che a una narrazione condivisa esse
sembrano tendere a una prova cognitiva di tipo mnestico
[si vedano esempi]
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Lo sviluppo della memoria
autobiografica
Lessico emotivo e differenze di genere
le madri tenderebbero a parlare di eventi passati in
termini emozionali più con le figlie che con i figli maschi;
con le prime, il riferimento a episodi del passato
emotivamente connotati sarebbe più frequente
le madri, nelle conversazioni con le figlie,
rievocherebbero maggiormente episodi in cui queste
hanno sperimentato tristezza; con i maschi, invece, è più
frequente il riferimento a episodi caratterizzati da emozioni
di rabbia
Secondo la Fivush (1994) i discorsi intorno ad episodi
emotigeni avverrebbero all’interno di una cornice di tipo
‘socio-relazionale’ per le femmine e di tipo ‘autonomo’ per i
maschi (social-relational vs autonomous framework) [esempi]
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Lo sviluppo della memoria
autobiografica
Appartenenza culturale
Nel ricordi autobiografici di soggetti orientali,
appartenenti a culture collettiviste, scarseggiano i
riferimenti eccessivamente centrati sul Sé (si veda il
concetto di cultura interdipendente vs. indipendente di
Markus e Kitayama, 1991), diversamente da quanto
avviene per i soggetti appartenenti a culture occidentali e
individualiste
Inoltre: a livello quantitativo la memoria autobiografica nei
bambini occidentali compare, in media, un anno prima
(ad es., Han, Leichtman, Wang, 1998).
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Lo sviluppo della memoria
autobiografica
Tappe di sviluppo della memoria autobiografica (cfr.
Andreani Dentici, 1999)
2 anni: memoria di routine legata a eventi generali
3-5 anni: memoria autobiografica vengono ricordati
eventi specifici che si stagliano sullo sfondo del
‘canonico’
6 anni e oltre: recupero dei ricordi, organizzazione
meno frammentata della propria ‘storia’
Preadolescenza e oltre: interesse per gli episodi
significativi della propria storia di vita nella prospettiva
del compito di sviluppo specifico di questa fase la
costruzione dell’identità (Erikson) o stati del Sé
(Marcia)