5. HANNO PARTECIPATO AL LAVORO
DI RICERCA E STESURA DEL SE-
GUENTE OPUSCOLO
IL GRUPPO PEER EDUCATOR DEL-
LA 2A A COSTITUITO DA :a
ANNA OTTAIANO -DE ROSA ANGE-
LA–ZINCO ILENIA - IMPROTA SI-
MONA-GAMMELLA ROSA
5
6. SOMMARIO
1. Presentazione
2. Risultati dei sondaggi
3. Buona e cattiva alimentazione
4. Quante volte alla settimana?
5. Suggerimenti
6. Anoressia e bulimia
7. Apparato digerente
8. Respirazione cellulare
9. Ringraziamenti
6
7. Peer EDucator ,Educatore tra Pari;con questo termine ci si rife-
risce ad un gruppo di allievi delle seconde ,terze e quarte clas-
si dell’Istituto IPCEUROPA di Pomigliano,che opera per il Pro-
getto Nautilus Salute, coordinato dalla prof.ssa Iris Grandone e
dal Dott.re Giuseppe Esposito in qualità di Responsabile SerT
del suddetto .In questo opuscolo,i rappresentanti “peer educa-
tor”della classe 2a A , hanno trattato il tema
sull’alimentazione ,riportando inoltre gli esiti di una piccola sta-
tistica relativa alle abitudini alimentari dei giovani di età com-
presa tra i 14 e 20 anni ,effettuata su di un campione formato dal
30% degli allievi che frequentano la sede centrale dell’Istituto e
la rispettiva succursale di via Fiuggi . L’obiettivo è quello di esa-
minare la situazione attuale per poter prevenire le conseguenze
di cattive abitudini e suggerirne possibili rimedi. Nella speranza
che anche i genitori prendano coscienza dei pericoli cui vanno
incontro i propri figli,il gruppo ha realizzato questa prima pubbli-
cazione come introduzione ad una mini collana sulla Salute, che
attualmente consta di tre volumetti e che vedrà i suoi sviluppi
negli anni a venire
.Qualche breve notizia sul progetto
Nautilus-Salute
Il Nautilus è un progetto di prevenzione alle dipendenze patolo-
giche , avviato 6 anni fa in collaborazione con il SerT di Pomi-
gliano. Attualmente tale progetto gode anche del contributo par-
tecipativo del Comune, della ASL e degli Istituti Superiori del
Territorio di Pomigliano con i quali è stato rispettivamente firma-
to un Protocollo d’Intesa . Quest’anno ,per la prima volta , il di-
scorso sulle dipendenze è stato arricchito con approfondimenti
sull’educazione alimentare e l’educazione alla sessualità.
Hanno partecipato al progetto :28 allievi delle classi 2e,24 allievi
delle 3e classi e 5 allievi delle 5e classi
7
8. Il totale degli allievi che frequentano la sede centrale
e quella succursale di via Fiuggi , è di 687 unità
L’indagine è stata svolta in verticale su un campione di
206 allievi, corrispondente al 30% del totale di cui sopra.
Nella tabella in alto sono riportati i dati relativi al nume-
ro degli allievi di sesso maschile e femminile per età e
classi frequentate e relativo 30% monitorato
8
9. L’istogramma in alto rappresenta i dati percentuali preceden-
temente tabulati.
9
10. Gli stessi dati, per maggior chiarezza, sono stati rappresen-
tati anche mediante grafico a barre.
Da essi emerge in modo evidente che: nelle prime 3 classi il
numero dei maschi è quasi uguale a quello delle femmine, nelle
4e classi il numero dei maschi subisce una notevole flessione
e infine nelle 5e classi il numero maschi/femmine si pareggia
quasi per una flessione di quello delle femmine
10
11. 1. SON O T ER R OR IZ Z A T O D A LL' ESSER E SOV R A PPESO
0%
6% MAI
11% 0%
RARAMENTE
TALVOLTA
19% SPESSO
64% MOLTO SPESSO
SEMPRE
2. EVITO DI MANGIARE QUANDO SONO AFFAMATO
0%
6% MAI
19% 0%
RARAMENTE
TALVOLTA
SPESSO
6%
69% MOLTO SPESSO
SEMPRE
3. QUANDO SENTO CHE DURANTE IL PASTO POTREI NON
RIUSCIRE A FERMARMI, CONTINUO A MANGIARE FINO AD
ABBUFFARMI
MAI
11%
28% RARAMENTE
19%
TALVOLTA
SPESSO
4%
MOLTO SPESSO
6% 32%
SEMPRE
11
12. 4. CONOSCO SEMPRE IL CONTENUTO CALORICO DI
QUELLO CHE MANGIO
4%
MAI
4% 4%
RARAMENTE
15%
TALVOLTA
SPESSO
11% 62%
MOLTO SPESSO
SEMPRE
5. EVITO SOPRATTUTTO CIBI AD ALTO CONTENUTO DI
CARBOIDRATI (AD ESEMPIO PANE, PATATE, RISO, ECC.)
MAI
13% 2%
RARAMENTE
4%
TALVOLTA
17% 51% SPESSO
MOLTO SPESSO
13%
SEMPRE
6. MI SENTO ESTREMAMENTE IN COLPA DOPO AVER
MANGIATO
MAI
3%
18%
RARAMENTE
5% TALVOLTA
3% SPESSO
62%
MOLTO SPESSO
9%
SEMPRE
12
13. 7 . S ON O OS S ES S I ON A TO D A L D ES I D ER I O D I ES S ER E M A GR O
2%
2% 9% MAI
RARAMENTE
13%
TALVOLTA
55% SPESSO
19% MOLTO SPESSO
SEMPRE
8. QUANDO FACCIO ESERCIZIO FISICO PENSO A QUANTE
CALORIE STO CONSUMANDO
MAI
13%
8% RARAMENTE
47% TALVOLTA
SPESSO
15%
MOLTO SPESSO
2% 15%
SEMPRE
9 . M A N GIO C IB I D IET ET IC I
6% 6% MAI
9% RARAMENTE
TALVOLTA
SPESSO
11%
59%
MOLTO SPESSO
9%
SEMPRE
13
14. 10 . R I ESC O A C ON T R O LLA R M I PER C IO' C HE R IG U A R D A I L C IB O
2%
13% MAI
2%
RARAMENTE
11%
TALVOLTA
SPESSO
51%
MOLTO SPESSO
21% SEMPRE
11. CERCO DI STARE A DIETA
5%
2% 6% MAI
11% RARAMENTE
TALVOLTA
SPESSO
55%
MOLTO SPESSO
21%
SEMPRE
12. DOPO AVER MANGIATO SENTO L'IMPULSO DI VOMITARE
2%
2%
6% 4% MAI
2% RARAMENTE
TALVOLTA
SPESSO
MOLTO SPESSO
84% SEMPRE
14
15. MANGIARE SANO E’ VIVERE MEGLIO!
Alternare e moderare
Limitare al minimo il consumo di secondi
indispensabile piatti quali carni, pesci,
condi menti e dolci uova, salumi, formaggi.
Pasta e pane
Verdura e frutta
devono
non devono
essere assunti
mai mancare
ogni giorno
P er mantenere uno stato di salute psico-fisico ottimale e per
prevenire pericolose malattie, bisognerebbe seguire una
corretta alimentazione che fosse:
BILANCIATA: in giusto rapporto con il fabbisogno giornaliero ;
EQUILIBRATA: rapportata, cioè, alla vera spesa energetica
dell’individuo
MODERATA: priva di eccessi;
ADEGUATA: in diretto rapporto con le diverse condizioni fisiche
dell’individuo;
VARIEGATA: costituita da tutte le varie tipologie di alimenti, se-
guendo preferibilmente la loro stagionalità.
15
16. MC DONALD'S: AFFAMA IL TERZO MONDO MENTRE AV-
VELENA IL PRIMO
M angiare sano per mantenersi sempre in forma. Questo è
ciò che pensa la maggior parte delle persone. Ma man-
giare sano significa soprattutto mantenere una buona
salute. Mangiare in modo salutare ci consente di tenere alla larga
la maggior parte delle malattie che compromettono e minacciano la
nostra salute. Le malattie legate al non alimentarsi in modo sano
sono molteplici, le più diffuse sono:
MALATTIE CIRCOLATORIE: (ipertensione, ictus);
MALATTIE CARDIACHE: (insufficienza cardiaca, infato);
DIABETE;
DISLIPIDEMIE: (eccesso di colesterolo e trigliceridi nel sangue).
16
17. CARNI 3-4 volte alla settimana
INSACCATI 1-2 volte alla settimana
PESCI 3 volte alla settimana
UOVA n.2 alla settimana
LATTE E YOGURT ogni giorno
FORMAGGI 2-3 volte alla settimana
VERDURA E FRUTTA tutti i giorni
PANE, PASTA ECC. tutti i giorni
PIATTO UNICO (es. pasta e fagioli) 1-2 volte alla settimana
17
18. ♦ Controllare il peso corporeo.
♦ Ridurre l'assunzione giornaliera di lipidi
animali (burro, formaggi grassi, carni gras-
se...) in quanto ricchi di quot;pericolosiquot; acidi
grassi saturi e di colesterolo, e privilegia-
re i grassi vegetali (olio d'oliva, di semi...)
ad elevato contenuto di acidi grassi insatu-
ri ,che contribuiscono a diminuire il cole-
sterolo del sangue.
♦ Limitare l'assunzione di zuccheri semplici
(dolci, zucchero, bevande zuccherate) fa-
cilmente assimilabili dall'organismo, a fa-
vore dei carboidrati complessi (pane, pa-
sta, patate, legumi).
♦ Aumentare l'assunzione di fibra alimentare
consumando giornalmente frutta fresca,
legumi e cereali integrali. Le fibre sono in
grado di regolare le funzioni intestinali e di
dare senso di sazietà.
♦ Ridurre l'assunzione giornaliera di sale da
cucina (NaCl) . Aggiugere poco sale nella
preparazione dei cibi utilizzando per insa-
porire :spezie ed aromi. Limitare il consu-
mo di alimenti conservati in scatola (tonno,
carne, legumi..) in quanto ricchi di sale.
♦ Consumare gli alcoolici con moderazione:
l'alcool fornisce MOLTE calorie.
18
19. :Bere molta acqua
.
Bere soprattutto al mattino poiché si stimola l’attività dei
reni ed si favorisce la diuresi.
Il fabbisogno giornaliero è stimato in due litri di
acqua al giorno anche sottoforma di tisane e tè non
zuccherati.
Si consiglia di consumare tisane al gusto di frutti rossi,
mirtillo, ananas, betulla, tarassaco, ortica, che hanno
un’azione benefica sulle alterazioni che sono alla base della
patologia cellulitica.
Un suggerimento può essere quello di mettere la bottiglia
d’acqua sulla scrivania in modo da ricordarci di finirla prima di
andare a casa.
Il sodio trattiene i liquidi che bloccano la circolazione occu-
pando gli interstizi tra le cellule.
E’ quindi opportuno:
1. evitare di portare la saliera in tavola;
2. utilizzare acque a ridotto contenuto in sodio;
3. consumare pane toscano (senza sale);
4. evitare tutti quei cibi ad alto contenuto in sodio:
salumi,
patatine , salatini,
noccioline,
formaggi
prodotti in scatola,
prodotti conservati
piatti pronti del commercio.
.
19
20. : Scegliere i cibi giusti .
Quindi prediligere preparazioni culinarie semplici
e facilmente digeribili e cibi che non costringono
l’apparato digerente a grossi sforzi, quindi via libe-
ra a yogurt cereali, pesce, carni prive di grassi vi-
sibili, ortaggi, frutta e legumi.
No assoluto a cibi ricchi di grassi
Frutta e verdura in quantità
Questi due gruppi di alimenti sono ricchi in fibra,
acqua e potassio che contrasta l’azione del so-
dio.
Stimolano la diuresi e disintossicano.
Contengono inoltre sostanze antiossidanti e, alcuni frutti co-
me quelli rossi, sono ricchi di sostanze che rafforzano la pa-
rete capillare e rendono la circolazione più efficiente.
No all’alcool e agli alcolici
20
21. Movimento sempre!
Aumentare la propria attività fisica contribuisce in vari modi a
mantenere una situazione di benessere.
L’attività fisica ci aiuta a combattere le calorie in
eccesso, non solo ma uno studio da poco pubbli-
cato su Archives of Interinal medicine ha dimo-
strato che chi pratica attività fisica regolare a li-
vello moderato, per esempio camminando 30 mi-
nuti al giorno, può aspettarsi di vivere 15 mesi in
più rispetto a chi conduce vita sedentaria.
Che tipo di attività? Aerobica tipo camminare di buon passo,
andare in bicicletta
Quante volte? Almeno 3 volte alla settimana (meglio se 4 o 5)
Per quanto tempo:? Circa 30 minuti
Mantenere il peso forma
Se si è in una condizione di soprappeso si consiglia di intra-
prendere una dieta dimagrante per raggiungere il peso ideale
Dormire almeno 8 ore per notte
Le condizioni di stress come dormire poche ore a notte sono
terreno fertile per l’insorgenza della cellulite.
9: Stop al fumo
Il fumo produce radicali liberi!
Si pensi che una sigaretta ne produce 12 miliardi.
Radicali liberi
Cosa sono: sono prodotti di scarto delle cellule
Cosa causano: invecchiamento precoce delle cellule
21
22. Radicali liberi
Cosa sono:? Sono prodotti di scarto delle cellule
Cosa causano:? Invecchiamento precoce delle cellule
malattie degenerative
Da cosa sono favoriti?
Da diete ricche di proteine
dal fumo
da alcune disfunzioni
da alcuni farmaci
La cellulite
Che cos’è?
La cellulite è grasso degenerato, cioè trasformato in grasso
fibroso a causa di disturbi del microcircolo sanguigno.
Le cellule del grasso sottocutaneo detti adipociti si gonfiano e
non comunicano più con il tessuto connettivo, che indurito si
tende e forma la pelle a buccia d’arancia.
22
23. Si verifica principalmente negli adolescenti,con una difficoltà a rico-
noscersi nel proprio corpo. Il corpo cambia, avviene qualcosa che
non si può controllare, non si è più in relazione con se stessi e con
gli altri. Il tentativo di tenere sotto controllo questo cambiamento può
prendere la forma del controllo dell’alimentazione che viene ridotta
al limite della sopravvivenza. Il cibo viene assunto in maniera saltua-
ria, preferibilmente in solitudine, dando la preferenza ad alimenti a
basso contenuto calorico. Più la fame cresce più cresce
l’importanza di dominarla. La ragazza che riesce a tenere sotto con-
trollo la propria relazione con il cibo in maniera così estrema, spesso
è molto brillante in altri campi..
23
24. Questa iperattività l’aiuta il più delle
volte a nascondere a se stessa e agli
altri la diminuzione del peso e la soffe-
renza del corpo. Pur continuando a
dimagrire, la ragazza afferma di essere
troppo grassa. I modelli che la so-cietà
offre alle donne difficilmente migliorano
l’immagine che la ragazza ha di sé..
Raramente è possibile considerare
l’eventualità di un corpo che sia e-
spressione dell’anima e che consenta ai nostri desideri di vivere la realtà
fisica.. L’anoressia è una difesa ben strutturata nei confronti di un dolore
che non trova parole per esprimersi.. Come tutte le difese viene costruita
per soffrire di meno e, come la maggior parte delle difese, ciò di cui ci pri-
va è maggiore di ciò da cui ci protegge. Spesso le ragazze che soffrono di
anoressia sono state correttamente ac-
cudite dal punto di vista pratico ma non
hanno avuto lo spazio dove manifestare
il loro dolore e il loro disagio che sono
cresciuti fino a trasformarsi in un com-
portamento autolesivo. Non dimen-
tichiamo che è possibile guarire.!
24
25. Le donne che soffrono di bulimia, a differenza di quelle che soffrono di
anoressia, non conoscono il controllo ma la sconfitta. L’introduzione e del
cibo, anche in questo caso non è in relazione al fabbisogno calorico
dell’organismo — ma è legata a uno squilibrio della relazione con il mondo
esterno e con se stesse. Se però nell’anoressia l’emozione dominante,
anche se a carissimo prezzo, è quella della vittoria, nella bulimia si cede
senza potersi difendere a saziare una fame che non è del corpo ma
dell’anima, e quando la sensazione di pienezza giunge si è invasi da sensi
di colpa devastanti che conducono al vomito indotto che lascia frastornate
e doloranti. La caratteristica principale della bulimia nervosa è un circolo
autoperpetuante di preoccupazione per il peso e le forme corporee ->
dieta ferrea -> abbuffate -> vomito autoindotto.la tensione del dover segui-
re in modo ferreo la dieta, col passare del tempo determinano però emo-
zioni negative (paura di ingrassare, senso di colpa, vergogna, disgusto) che
a loro volta possono innescare nuove abbuffate.
25
26. La diretta conseguenza dell'intensa
preoccupazione per le forme e il
pesoin soggetti che basano l'autova-
lutazione personale sulla magrezza
è cercare di dimagrire seguendo
una dieta caratterizzata da regole
molto rigide. La dieta ferrea è la prin-
cipale responsabile della comparsa
delle abbuffate.Seguire una dieta
rigida in modo perfezionistico porta
prima o poi inevitabilmente a com-
piere piccole trasgressioni che ven-
gono vissute da chi soffre di proble-
mi dell'alimentazione come una irri-
mediabile perdita di controllo..
26
27. Gli eterotrofi come noi ,traggono energia dal nutrimento ricava-
to da tessuti o derivati di altri organismi. Con il cibo si assumono
proteine, carboidrati e grassi. In bocca avviene la frantumazio-
ne e l’alimento viene assalito dagli enzimi. Durante le successi-
ve tappe della digestione le macromole rappresentate
da :catene polipeptidiche, polisaccaridi e trigliceridi ,subiscono
un processo di depolimerizzazione che consiste nella rispettiva
scomposizione in molecole più semplici quali: amminoacidi, mo-
nosaccaridi,glicerina e acidi grassi. Mediante l’assorbimento
che avviene nell’intestino tenue a livello dei villi intestinali ,gli
aminoacidi e i monosaccaridi entrano nel circolo sanguigno
mentre gli acidi grassi e la glicerina nel sistema linfatico. Me-
diante il sangue detti nutrienti giungono alle cellule do-
ve .vengono riciclati o trasformati in prodotti di rifiuto.
27
28. LA BOCCA
Le due labbra, che proteggono l'apertura della bocca, han-
no al loro interno i muscoli che aiutano a trattenere il cibo ,
ad emettere i suoni e a parlare. Dietro alle labbra si trovano
i denti, la cui funzione e' masticare il cibo.Nella bocca, il cibo
triturato e insalivato,subisce un primo processo di digestione dei
polisaccaridi, ad opera di un enzima amilasico idrolitico, la pti-
alina.
L'ESOFAGO
L'esofago e' un tubo lungo circa 25 cm situato dietro la trachea,
che collega la faringe allo stomaco. La parete dell'esofago e'
composta da diversi strati, di cui i due più esterni sono muscola-
ri. 28
29. Quando si deglutisce, i muscoli della parete dell'esofago si con-
traggono, spingendo il cibo nello stomaco in un processo chia-
mato peristalsi. Di solito l'esofago e' appiattito, ma si allarga per
far passare il cibo.
L’ADDOME
L'addome e' separato dal torace da un muscolo largo e sottile, il
diaframma. La parte superiore dell'addome contiene alcuni de-
gli organi più grandi: lo stomaco, il fegato, la milza, il pancreas e
i reni. Nel linguaggio comune l'addome e' spesso detto quot;panciaquot;.
L'addome inferiore si trova tra l'ombelico e le anche. In gran
parte e' occupato dall'intestino: un lungo tubo arrotolato nel
quale viene digerito il cibo e si producono i materiali di rifiuto
(feci). Contiene anche la vescica che conserva ed espelle il liqui-
do di rifiuto, l'urina.
29
30. LO STOMACO
Lo stomaco ha la forma di un sacco allungato ed e' l'organo più
ampio dell'apparato digerente. Grazie alla muscolatura localiz-
zata delle pareti, lo stomaco rimescola ed impasta il cibo con gli
acidi e gli enzimi che produce, fino a formare il chimo, un liquido
cremoso, che, attraverso una valvola: il piloro, raggiunge la pri-
ma parte dell'intestino tenue, il duodeno. Nello stomaco, comin-
cia una prima digestione delle proteine, ad opera di un enzima
proteolitico detto pepsina.
IL FEGATO
Il fegato, situato nell'addome superiore al di sotto del diafram-
ma, e' l'organo più grande del corpo e svolge molte funzioni es-
senziali. Vi si distinguono due parti, una più grande dell'altra: il
lobo destro e il lobo sinistro. Ogni lobo, a sua volta, si divide in
lobuli. Nel tempo di due minuti, tutto il sangue circolante scorre
attraverso il fegato e vi subisce reazioni chimiche che ne varia-
no la composizione. Il fegato e' di color rosso scuro per la gran
quantità di sangue che contiene. Il fegato produce un liquido
30
31. Verdastro, la bile, che viene mandato nell'intestino tenue per
mezzo del condotto biliare della colecisti, un piccolo sacchetto
a forma di pera posto sotto al fegato
L’INTESTINO
L'intestino e' lungo circa 8 metri ed e' diviso in due parti: l'inte-
stino tenue, un lungo tubo avvolto su se stesso che rappresenta
la più grande superficie di digestione e assorbimento, e l'intesti-
no crasso, che lo circonda in alto e lateralmente, le cui funzioni
sono riassorbire l'acqua ed i sali ed espellere le scorie.
Nell’intestino tenue si conclude la digestione di carboidra-
ti e proteine e inizia e finisce quella dei lipidi ad opera degli
enzimi enterici e pancreatici
rappresentati da : protea-
si,amilasi e lipasi.Il chimo tra-
sformato in un liquido lattigino-
so prende il nome di chilo.
31
32. La respirazione cellulare è il meccanismo attraverso cui la cellu-
la è in grado di ricavare energia utilizzabile nei processi vitali
dai legami chimici dei substrati che internalizza.
La respirazione cellulare consta di diverse reazioni, in cui i pro-
dotti di un passaggio sono utilizzati come reagenti per il proces-
so successivo.
I prodotti di scarto della respirazione cellulare (come CO2 e H2O)
vengono eliminati dalla cellula e, negli organismi superiori, e-
screti attraverso la respirazione polmonare e le urine.La respi-
razione cellulare consiste essenzialmente di reazioni di ossida-
zione progressiva dei substrati. .L'ossidazione di materiale orga-
nico è infatti una reazione esotermica che rilascia una grande
quantità di energia in tempi molto ristretti.
32
33. L'equazione complessiva dell'ossidazione del glucosio, sub-
strato principale della respirazione cellulare, è:
C6H12O6 + 6O2 → 6CO2 + 6H2O + circa 38 molecole di
ATP.
Lo stesso processo che in un incendio avviene in maniera in-
controllata, nella cellula è alla base della trasformazione di
glucosio in composti più semplici, con la formazione di mole-
cole di ATP. Questa molecola può essere considerata la
quot;moneta energeticaquot; dell'organismo, per la sua posizione in-
termedia tra i composti donatori/accettori di gruppi fosfato:.
La conversione ADP->ATP e l'opposta reazione ATP->ADP
possono avvenire entrambe facilmente nei diversi ambienti
cellulari, con una liberazione di 30 kJ per ogni mole di legami
fosfoanidridici spezzati.
Il calore liberato dal processo di respirazione cellulare è alla
base della omeotermia (temperatura corporea costante), ca-
ratteristica di mammiferi ed uccelli, (il genere umano ha una
temperatura compresa tra i 34° e i 36°).
Le tappe della respirazione cellulare,come tutte le reazioni
metaboliche, sono controllate da enzimi e si suddividono in
due fasi:
- la prima anaerobica detta glicolisi ,che si svolge nel citopla-
sma
-la seconda aerobica che si svolge nei mitocondri ,si suddivi-
de in due sottofasi :una detta ciclo di Krebs che avviene nella
matrice mitocondriale e l’altra detta fosforilazione ossidativa
33
34. Che avviene sulle creste mitocondriali.
Per alcuni organismi la glicolisi è l’unica fonte di respirazione
(batteri, alghe azzurre)
La glicolìsi è un processo metabolico mediante il quale, in condi-
zioni di anaerobiosi non stretta, una molecola di glucosio viene
scissa in due molecole di piruvato al fine di generare molecole
ad alta energia, come ATP e NADH. La glicolisi è il mezzo per
ottenere energia più sfruttato in natura, soprattutto grazie alla
sua anaerobiosicità, sebbene non sia il più efficiente. Probabil-
mente esso si sviluppò con i primi procarioti circa 3,5 miliardi di
Glucosio +2 NAD++2 ADP + 2 Pi → 2 NADH +2 piruvato
+2 ATP +2 H2O + 2H+
NADH/NAD+
Il NAD+ (nicotinammide adenin dinucleotide) è un coenzima presente in tutte le
cellule.
Il NAD+ è il principale accettare di elettroni ( o se si preferisce di ioni idroge-
no) nelle ossidazioni delle molecole; la sua parte reattiva è data dall’anello
nicotinammidico. La reazione in cui è coinvolto è:
NAD+ + H+ + 2e– = NADH
La reazione può avvenire in entrambi i sensi. Nelle reazioni attraverso cui gli
organismi aerobi ossidano i composti organici, l’accettore ultimo di elettroni è
rappresentato dall’ossigeno, ma gli elettroni provenienti dai composti organici
non vengono ceduti direttamente a questo, bensì trasferiti generalmente al
NAD+
34
35. Ringraziamenti:
Un ringraziamento speciale a coloro che hanno reso possibile questo progetto:
Alla Dirigente Scolastica Professoressa Rosanna Genni, la quale ha
fornito il supporto necessario per l’attuazione di questo lavoro
Alla Professoressa Iris Grandone, senza la quale il progetto non avrebbe
avuto vita
AllaProfessoressa Silvana Molaro, che ha curato la parte di statistica
AiProfessori di laboratorio per alcuni loro preziosi suggerimenti relativi
all’impostazione dell’opuscolo
Al Responsabile SerT di Pomigliano del Progetto Nautilus, il Dr.
Giuseppe Esposito; che ci ha fornito importanti spunti di riflessione sulle proble-
matiche collegate agli errati stili di vita
All’Associazione o.n.l.u.s Zhaire rappresentata daMassimo, Angela e il loro
staff per, il contributo Salute sulla parte relativa all’alimentazione e alla sessua-
lità
Agli altri membri del gruppo “peer educator” delle classi seconde ,che hanno col-
laborato al progetto con il massimo impegno;
A tutti i nostri Docenti e compagni della 2 A ,che ci hanno consentito qualche
a
evasione dall’orario curriculare ...ed infine, un affettuoso ringraziamento ai Tec-
nici del quarto piano che hanno consentito l’uso dei laboratori in orari non previ-
sti
Il gruppo Peer Educator della 2 A a a
35