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*
*19 Aprile 2013
*Incontro Informativo per le Famiglie
*Sponsorizzato dall’AID di Viterbo
*Relatori: Dott.ssa Patrizia Pompei , Dott.ssa
Rosa Maria Purchiaroni e Prof.ssa Elena
Salvatori
*Presso L’Istituto Comprensivo «A.Scriattoli» di
Vetralla
*Ingresso libero ore 16,00
*
*La Dislessia è un Disturbo Specifico
dell'Apprendimento (DSA).
*Con questo termine ci si riferisce ai soli
disturbi delle abilità scolastiche ed in
particolare a:
*DISLESSIA
*DISORTOGRAFIA
*DISGRAFIA
*DISCALCULIA
* La principale caratteristica di questa categoria è la sua
specificità, ovvero il disturbo interessa una specifica abilità
(lettura, scrittura, calcolo) lasciando intatto il
funzionamento intellettivo generale.
* Ciò significa che per avere una diagnosi di dislessia, il
bambino NON deve presentare:
* deficit di intelligenza
* problemi ambientali o psicologici
* deficit sensoriali o neurologici.
* Tale disturbo è determinato da un'alterazione neurobiologica
che caratterizza i DSA (disfunzione nel funzionamento di
alcuni gruppi di cellule deputate al riconoscimento delle
lettere-parole e il loro significato).
*
* Leggere e scrivere sono considerati atti così semplici e
automatici che risulta difficile comprendere la fatica di un
bambino dislessico.
* Il bambino dislessico può leggere e scrivere, ma riesce a farlo
solo impegnando al massimo le sue capacita e le sue
energie, poiché non può farlo in maniera automatica e perciò
si stanca rapidamente, commette errori, rimane
indietro, non impara.
* La dislessia si presenta in quasi costante associazione ad altri
disturbi (comorbilità); questo fatto determina la marcata
eterogeneità dei profili e l'espressività con cui i DSA si
manifestano, e che comporta significative ricadute sulle
indagini diagnostiche. Tuttavia questi bambini sono
intelligenti e, di solito, vivaci e creativi.
*
* Si manifesta con una lettura scorretta (numero di errori
commessi durante la lettura) e/o lenta (tempo impiegato per
la lettura) e può manifestarsi anche con una difficoltà di
comprensione del testo scritto indipendente sia dai disturbi
di comprensione in ascolto che dai disturbi di decodifica
(correttezza e rapidità) del testo scritto.
* La Consensus Conference ha ribadito l'importanza di
promuovere la ricerca per identificare il disturbo di
comprensione del testo come separato da quello di
decodifica (correttezza e rapidità).
* Il bambino spesso compie nella lettura e nella scrittura errori
caratteristici come l'inversione di lettere e di numeri (es. 21
- 12) e la sostituzione di lettere (m/n; v/f; b/d).
*
* A volte non riesce ad imparare le tabelline e alcune informazioni in
sequenza come le lettere dell'alfabeto, i giorni della settimana, i
mesi dell'anno.
* Può fare confusione per quanto riguarda i rapporti spaziali e
temporali (destra/sinistra; ieri/domani; mesi e giorni ; lettura
dell'orologio) e può avere difficoltà a esprimere verbalmente ciò che
pensa.
* In alcuni casi sono presenti anche difficoltà in alcune abilità motorie
(ad esempio allacciarsi le scarpe), nella capacità di attenzione e di
concentrazione.
* Il bambino appare disorganizzato nelle sue attività, sia a casa che a
scuola. Ha difficoltà a copiare dalla lavagna e a prendere nota delle
istruzioni impartite oralmente.
* Il disturbo specifico comporta un impatto significativo e negativo per
l'adattamento scolastico e /o per le attività della vita quotidiana
*
*Già nella scuola dell'infanzia bambini che
presentano uno sviluppo linguistico (sia in
produzione e/o comprensione) atipico, come
parole storpiate, scarso vocabolario,
dovrebbero consultare il pediatra che nel
bilancio di salute annuale deve monitorare le
situazioni a rischio valutando anche l'anamnesi
familiare (presenza di disturbo specifico del
linguaggio, dislessia) ed inviando il bambino
alle strutture competenti
*
* Se al termine del primo anno della scuola primaria di primo
grado il bambino presenta una delle seguenti caratteristiche:
* 1)difficoltà nell'associazione grafema-fonema e/o fonema
grafema;
2)mancato raggiungimento del controllo sillabico in lettura e
scrittura
3)eccessiva lentezza nella lettura e scrittura
4)incapacità a produrre le lettere in stampato maiuscolo in
modo riconoscibile
* è opportuno consultare le strutture competenti rivolgendosi
ad uno specialista (neuropsichiatra, psicologo) per avere una
diagnosi;
* l'Associazione Italiana Dislessia offre al riguardo una
consulenza gratuita indicando i Centri competenti a cui
riferirsi a seconda della Regione
*
* Quando qualcuno (genitore o insegnante) sospetta di trovarsi
di fronte ad un bambino dislessico è importante che venga
fatta, al più presto una valutazione diagnostica.
* La diagnosi deve essere fatta da specialisti esperti, mediante
specifici test.
* La diagnosi permette di capire finalmente che cosa sta
succedendo ed evitare gli errori più comuni come
colpevolizzare il bambino ("non impara perché non si
impegna") e l'attribuire la causa a problemi psicologici, errori
che determinano sofferenze, frustrazioni.
* Il professionista dovrebbe redigere un referto scritto
indicando il motivo dell'invio, i test utilizzati e la diagnosi
conclusiva. I dislessici hanno un diverso modo di imparare ma
comunque imparano.
*
*Dopo la diagnosi il percorso è differenziato a
seconda dell'età del soggetto dislessico, della
specificità del disturbo
(correttezza, rapidità, comprensione del testo), e
dal grado di gravità.
*Alcuni elementi importanti dopo aver ottenuto la
diagnosi sono:
*- il professionista deve comunicare la diagnosi in
maniera chiara e precisa specificando anche gli
aspetti psicologici secondari (demotivazione, bassa
autostima, ) e redigere un referto scritto
*
*- indicare la possibilità dell'utilizzo di
strumenti compensativi e dispensativi
*- comunicare con la scuola per creare una rete
di condivisione di obiettivi e contattare il
referente scolastico per la dislessia
*- programmare dei controlli a breve scadenza
(minimo 6 mesi, massimo 1 anno)
*- se il bambino è nel primo ciclo della scuola
primaria si consiglia una terapia logopedica o
una terapia neuropsicologica
*
* - la famiglia deve prendere coscienza del problema
ricordando che la strada per il recupero del dislessico è
difficile in quanto il carico dei compiti scolastici resta il
problema più gravoso per la famiglia stessa.
* Per alleggerire questa situazione si può affidare il lavoro
scolastico a casa ad una persona estranea alla famiglia, in
questo modo si ottengono diversi risultati:
* migliorare il clima familiare , riappropriarsi del ruolo di
madre e non di insegnante, al fine di ridurre l'ansia della
prestazione nel bambino e aumentare l'autostima e la
motivazione.
* - l'ambiente, soprattutto quello familiare, deve appoggiare il
bambino, aiutandolo nelle strategie di compenso e nella
costruzione di un'immagine positiva di sé
*
* Legge 8 ottobre 2010, n. 170
* La presente legge persegue, per le persone con DSA, le seguenti finalità:
* garantire il diritto all’istruzione;
* favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto,
garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità;
* ridurre i disagi relazionali ed emozionali;
* adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli
studenti;
* preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche
legate ai DSA;
* favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi;
* incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi
sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione;
* assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e
professionale.
* Linee Guida 12 luglio 2012
*
*I genitori devono:
*- informarsi sul problema
*- cercare una appropriata valutazione diagnostica
*- discutere del problema con gli insegnanti ed
essere collaborativi
*- aiutare il bambino nelle attività scolastiche
(leggere ad alta voce)
*- utilizzare strumenti alternativi alla pura lettura
(cassette, cd, video, computer)
*
*L'insegnante deve:
*- riconoscere e accogliere realmente la "diversità";
*- parlare alla classe e non nascondere il problema;
*- spiegare alla classe le diverse necessità dell'alunno
dislessico e il perché del diverso trattamento;
*- collaborare attivamente con i colleghi per
garantire risposte coerenti al problema;
*- comunicare e collaborare con i genitori
*
*Nell’interesse del conseguimento di un successo
scolastico il nostro Istituto Comprensivo si è mosso
formando un docente Referente e informando il corpo
docente delle buone pratiche di insegnamento
fornendo materiali divulgativi sul riconoscimento e
sull’attuazione di metodologie compensative e
dispensative nei vari ordini scolastici.
*Attuando in forma predittiva uno screening di letto
scrittura nei due ordini di scuola utilizzato anche per
una autovalutazione d’Istituto sulle pratiche
metodologico didattiche
*Inserendo nel sito scolastico pagine dedicate sia ai
genitori che ai docenti per informare e chiarire dubbi.
*
*La presidentessa dell’ AID di Viterbo
*Dott. ssa Patrizia Pompei
*Dott. ssa Rosa Maria Purchiaroni
*Prof.ssa Elena Salvatori

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Incontro informativo-dsa

  • 1. * *19 Aprile 2013 *Incontro Informativo per le Famiglie *Sponsorizzato dall’AID di Viterbo *Relatori: Dott.ssa Patrizia Pompei , Dott.ssa Rosa Maria Purchiaroni e Prof.ssa Elena Salvatori *Presso L’Istituto Comprensivo «A.Scriattoli» di Vetralla *Ingresso libero ore 16,00
  • 2. * *La Dislessia è un Disturbo Specifico dell'Apprendimento (DSA). *Con questo termine ci si riferisce ai soli disturbi delle abilità scolastiche ed in particolare a: *DISLESSIA *DISORTOGRAFIA *DISGRAFIA *DISCALCULIA
  • 3. * La principale caratteristica di questa categoria è la sua specificità, ovvero il disturbo interessa una specifica abilità (lettura, scrittura, calcolo) lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. * Ciò significa che per avere una diagnosi di dislessia, il bambino NON deve presentare: * deficit di intelligenza * problemi ambientali o psicologici * deficit sensoriali o neurologici. * Tale disturbo è determinato da un'alterazione neurobiologica che caratterizza i DSA (disfunzione nel funzionamento di alcuni gruppi di cellule deputate al riconoscimento delle lettere-parole e il loro significato).
  • 4. * * Leggere e scrivere sono considerati atti così semplici e automatici che risulta difficile comprendere la fatica di un bambino dislessico. * Il bambino dislessico può leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo impegnando al massimo le sue capacita e le sue energie, poiché non può farlo in maniera automatica e perciò si stanca rapidamente, commette errori, rimane indietro, non impara. * La dislessia si presenta in quasi costante associazione ad altri disturbi (comorbilità); questo fatto determina la marcata eterogeneità dei profili e l'espressività con cui i DSA si manifestano, e che comporta significative ricadute sulle indagini diagnostiche. Tuttavia questi bambini sono intelligenti e, di solito, vivaci e creativi.
  • 5. * * Si manifesta con una lettura scorretta (numero di errori commessi durante la lettura) e/o lenta (tempo impiegato per la lettura) e può manifestarsi anche con una difficoltà di comprensione del testo scritto indipendente sia dai disturbi di comprensione in ascolto che dai disturbi di decodifica (correttezza e rapidità) del testo scritto. * La Consensus Conference ha ribadito l'importanza di promuovere la ricerca per identificare il disturbo di comprensione del testo come separato da quello di decodifica (correttezza e rapidità). * Il bambino spesso compie nella lettura e nella scrittura errori caratteristici come l'inversione di lettere e di numeri (es. 21 - 12) e la sostituzione di lettere (m/n; v/f; b/d).
  • 6. * * A volte non riesce ad imparare le tabelline e alcune informazioni in sequenza come le lettere dell'alfabeto, i giorni della settimana, i mesi dell'anno. * Può fare confusione per quanto riguarda i rapporti spaziali e temporali (destra/sinistra; ieri/domani; mesi e giorni ; lettura dell'orologio) e può avere difficoltà a esprimere verbalmente ciò che pensa. * In alcuni casi sono presenti anche difficoltà in alcune abilità motorie (ad esempio allacciarsi le scarpe), nella capacità di attenzione e di concentrazione. * Il bambino appare disorganizzato nelle sue attività, sia a casa che a scuola. Ha difficoltà a copiare dalla lavagna e a prendere nota delle istruzioni impartite oralmente. * Il disturbo specifico comporta un impatto significativo e negativo per l'adattamento scolastico e /o per le attività della vita quotidiana
  • 7. * *Già nella scuola dell'infanzia bambini che presentano uno sviluppo linguistico (sia in produzione e/o comprensione) atipico, come parole storpiate, scarso vocabolario, dovrebbero consultare il pediatra che nel bilancio di salute annuale deve monitorare le situazioni a rischio valutando anche l'anamnesi familiare (presenza di disturbo specifico del linguaggio, dislessia) ed inviando il bambino alle strutture competenti
  • 8. * * Se al termine del primo anno della scuola primaria di primo grado il bambino presenta una delle seguenti caratteristiche: * 1)difficoltà nell'associazione grafema-fonema e/o fonema grafema; 2)mancato raggiungimento del controllo sillabico in lettura e scrittura 3)eccessiva lentezza nella lettura e scrittura 4)incapacità a produrre le lettere in stampato maiuscolo in modo riconoscibile * è opportuno consultare le strutture competenti rivolgendosi ad uno specialista (neuropsichiatra, psicologo) per avere una diagnosi; * l'Associazione Italiana Dislessia offre al riguardo una consulenza gratuita indicando i Centri competenti a cui riferirsi a seconda della Regione
  • 9. * * Quando qualcuno (genitore o insegnante) sospetta di trovarsi di fronte ad un bambino dislessico è importante che venga fatta, al più presto una valutazione diagnostica. * La diagnosi deve essere fatta da specialisti esperti, mediante specifici test. * La diagnosi permette di capire finalmente che cosa sta succedendo ed evitare gli errori più comuni come colpevolizzare il bambino ("non impara perché non si impegna") e l'attribuire la causa a problemi psicologici, errori che determinano sofferenze, frustrazioni. * Il professionista dovrebbe redigere un referto scritto indicando il motivo dell'invio, i test utilizzati e la diagnosi conclusiva. I dislessici hanno un diverso modo di imparare ma comunque imparano.
  • 10. * *Dopo la diagnosi il percorso è differenziato a seconda dell'età del soggetto dislessico, della specificità del disturbo (correttezza, rapidità, comprensione del testo), e dal grado di gravità. *Alcuni elementi importanti dopo aver ottenuto la diagnosi sono: *- il professionista deve comunicare la diagnosi in maniera chiara e precisa specificando anche gli aspetti psicologici secondari (demotivazione, bassa autostima, ) e redigere un referto scritto
  • 11. * *- indicare la possibilità dell'utilizzo di strumenti compensativi e dispensativi *- comunicare con la scuola per creare una rete di condivisione di obiettivi e contattare il referente scolastico per la dislessia *- programmare dei controlli a breve scadenza (minimo 6 mesi, massimo 1 anno) *- se il bambino è nel primo ciclo della scuola primaria si consiglia una terapia logopedica o una terapia neuropsicologica
  • 12. * * - la famiglia deve prendere coscienza del problema ricordando che la strada per il recupero del dislessico è difficile in quanto il carico dei compiti scolastici resta il problema più gravoso per la famiglia stessa. * Per alleggerire questa situazione si può affidare il lavoro scolastico a casa ad una persona estranea alla famiglia, in questo modo si ottengono diversi risultati: * migliorare il clima familiare , riappropriarsi del ruolo di madre e non di insegnante, al fine di ridurre l'ansia della prestazione nel bambino e aumentare l'autostima e la motivazione. * - l'ambiente, soprattutto quello familiare, deve appoggiare il bambino, aiutandolo nelle strategie di compenso e nella costruzione di un'immagine positiva di sé
  • 13. * * Legge 8 ottobre 2010, n. 170 * La presente legge persegue, per le persone con DSA, le seguenti finalità: * garantire il diritto all’istruzione; * favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità; * ridurre i disagi relazionali ed emozionali; * adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti; * preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA; * favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi; * incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione; * assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale. * Linee Guida 12 luglio 2012
  • 14. * *I genitori devono: *- informarsi sul problema *- cercare una appropriata valutazione diagnostica *- discutere del problema con gli insegnanti ed essere collaborativi *- aiutare il bambino nelle attività scolastiche (leggere ad alta voce) *- utilizzare strumenti alternativi alla pura lettura (cassette, cd, video, computer)
  • 15. * *L'insegnante deve: *- riconoscere e accogliere realmente la "diversità"; *- parlare alla classe e non nascondere il problema; *- spiegare alla classe le diverse necessità dell'alunno dislessico e il perché del diverso trattamento; *- collaborare attivamente con i colleghi per garantire risposte coerenti al problema; *- comunicare e collaborare con i genitori
  • 16. * *Nell’interesse del conseguimento di un successo scolastico il nostro Istituto Comprensivo si è mosso formando un docente Referente e informando il corpo docente delle buone pratiche di insegnamento fornendo materiali divulgativi sul riconoscimento e sull’attuazione di metodologie compensative e dispensative nei vari ordini scolastici. *Attuando in forma predittiva uno screening di letto scrittura nei due ordini di scuola utilizzato anche per una autovalutazione d’Istituto sulle pratiche metodologico didattiche *Inserendo nel sito scolastico pagine dedicate sia ai genitori che ai docenti per informare e chiarire dubbi.
  • 17. * *La presidentessa dell’ AID di Viterbo *Dott. ssa Patrizia Pompei *Dott. ssa Rosa Maria Purchiaroni *Prof.ssa Elena Salvatori