3. Lo sviluppo della relazione nei primi anni di vita
• A partire dagli anni settanta, gli studi sullo sviluppo del bambino
hanno focalizzato l’ attenzione sulla relazione madre bambino: è
all’interno degli scambi interattivi madre-bambino che si
sviluppano le abilità sociali, cognitive, linguistiche del bambino.
Gli studi hanno evidenziato che alla nascita il bambino possiede
una predispozione innata al comportamento sociale.
• Alla nascita apparato visivo ancora immaturo ma funzionante
– Vi è una precoce capacità discriminante (25 cm) e vi sono delle
preferenze visive per stimoli complessi, per la simmetria, per le
curve, per il movimento.
– Attrazione per il VOLTO UMANO
– Selezione ATTIVA delle cose da guardare
4. Stimoli usati per valutare le preferenze del neonato nei confronti dei volti
5. • La madre compie una serie di
gesti e attività che
costituiscono una “cornice” in
cui il piccolo si sviluppa
• Il piccolo progressivamente
emerge da uno stato di
apparente passività e assume
un ruolo sempre più attivo
nella relazione
Es.: allattamento
E’ stato definito come “origine del dialogo” tra madre e bambino in
dialogo
quanto l’alternanza attività-pausa che lo caratterizza è alla base della
comunicazione
Protoconversazioni
6. • Il comportamento materno con il suo fluire continuo, con il rispetto
dei ritmi attività-pausa, con l’alternanza del turno nelle
vocalizzazione fornisce la prima esperienza della struttura di base
della comunicazione.
• Attraverso questi primi dialoghi il bambino acquisisce le nozioni di
intenzionalità e reciprocità
• La conquista dell’intenzionalità avviene in modo graduale.
• Nei primi mesi è la mamma che dà significato ai comportamenti del bambino
considerandoli come “segnali” del suo stato di bisogno (ad es.: il pianto)
• La madre tratta il bambino “come se” fosse in grado di comunicare
intenzionalmente
• Successivamente il bambino si rende conto che il suo comportamento ha
valore comunicativo e può essere usato per influenzare gli altri.
• L’intenzionalità è acquisita alla fine del primo anno di vita e matura negli
scambi interattivi.
• Con Reciprocità si intende il ruolo degli interlocutori in una
sequenza interattiva.
• E’ acquisita quando il bambino è in grado di sostenere all’interno della
comunicazione un ruolo pari a quello dell’adulto.
7. • Intenzionalità e reciprocità sono i pre-requisiti della
comunicazione linguistica in quanto per essere tale deve essere
intenzionale e deve avvenire sotto forma di dialogo e di scambio
tra due interlocutori
• Il bambino per sviluppare le sue abilità mentali necessita della
mente della madre (o di altro adulto che si prende cura) che
condivida con lui le esperienze, attribuendo significati e ordine
• La Responsiveness (comprensività, sensibilità, empatia)
comprende le risposte contingenti e pronte dei genitori ai
comportamenti del bambino
• Influenza lo sviluppo mentale e sociale del bambino
• Si manifesta in seguito ai segnali infantili: vocalizzazioni non di
disagio, esplorazione visiva, vocalizzazione di disagio
8. Lo sviluppo della relazione nei primi anni di vita
l’intersoggettività
• L’intersoggettività:
• è il processo di condivisione dell’attività mentale tra soggetti durante un
qualsiasi atto comunicativo
• si manifesta come immediata e naturale consapevolezza della presenza dell’altro
• dipende dalla produzione e dal riconoscimento di movimenti del corpo, del viso,
del tratto vocale, delle mani predisposti per la funzione comunicativa
• è una capacità innata, non richiede abilità cognitive astratte e non dipende
innata
dall’apprendimento culturale
• Lo sviluppo dell’intersoggettività avviene per sequenze di fasi
geneticamente predeterminate da successive organizzazioni del
sistema nervoso
9. Prima fase: Intersoggettività primaria
•
•
Dalla nascita fino al 2°mese di vita
Progressivo aumento di interesse per la mamma
Indicatori
• Imitazione neonatale: ampio repertorio di
neonatale
comportamenti espressivi
• Protoconversazioni: interazioni spontanee a
Protoconversazioni
carattere affettivo positivo tra madre e bambino
in cui entrambi collaborano nella creazione di
scambi gestuali, vocali ed espressivi caratterizzati
da una certa alternanza del turno
•
•
Si attivano le predisposizioni del bambino
Si attivano i comportamenti istintivi della madre
•
Il bambino necessita di uno stretto contatto
fisico con la madre per acquisire sicurezza
emotiva, per sentire la presenza di chi lo
emotiva
tranquillizza e lo protegge se le stimolazioni
diventano eccessive
10. Fase dei Giochi
•
2-6 mesi
•
6-9 mesi
• Emerge l’interesse per gli oggetti
• Lo sguardo del bambino e la sua attenzione si sposta
dall’oggetto alla mamma
• Cominciano i giochi interpersonali basati sulla
presenza e manipolazione di aspettative reciproche.
• L’intersoggettività è molto forte nei giochi
interpersonali senza oggetti caratterizzati da ritmi
veloci, scherzi, aspettativa impaurita, eccitazione,
canzoni
• I giochi interpersonali crescono per intensità,
quantità e durata : imitazioni reciproche, batti batti
le manine, gioco del cucu’
• Il bambino diviene esperto a giocare con le intenzioni
altrui.
– Appaiono:
– I protosegni o protosimboli: il bambino utilizza
protosimboli
comportamenti per interagire con altri
– L’attenzione condivisa: capacità di focalizzare
condivisa
l’attenzione sull’oggetto dell’attenzione altrui
11. Intersoggettività secondaria
•
Periodo: 9-14 mesi
•
Sviluppo di una grande quantità di relazioni triadiche,
triadiche
con oggetti e con altri
•
Compaiono comportamenti di segnali più convenzionali:
indicare (richiestivo e dichiarativo)
•
Il contatto fisico diviene meno importante e la
relazione viene mantenuta grazie allo sguardo e alla
voce: il bambino può in questo modo allontanarsi per
voce
esplorare l’ambiente, conoscerlo e padroneggiarlo.
•
Con il gesto dell’indicare il bambino approda alla
comunicazione intenzionale e diventa partner attivo
nella comunicazione
•
Può indicare per chiedere un oggetto (indicare
richiestivo, “voglio”) o per dirigere l’attenzione
richiestivo
dell’altro sull’oggetto (indicare dichiarativo, “guarda”)
dichiarativo
12. • Il bambino “da lontano” legge lo sguardo della madre, capisce le sue
madre
intenzioni e il messaggio che gli sta inviando (di incoraggiamento o
di divieto)
• E l’inizio della Teoria della mente: la capacità di capire ciò che gli
altri vogliono dire, attribuire agli altri stati mentali, intenzioni,
pensieri.
– è la rappresentazione della soggettività, degli stati mentali
propri e altrui; si tratta della rappresentazione cognitiva di uno
stato interno (emozione, sentimento, volontà, intenzione,
pensiero)
– nella teoria della mente troviamo una rappresentazione di
secondo livello o metarappresentazione: rappresentazione di una
metarappresentazione
rappresentazione (“io penso che tu pensi…”)
13. •
Segue tappe evolutive ben precise (precursori):
• attenzione condivisa; il bno orienta lo sguardo verso ciò
che osserva l’adulto; ciò porta ad alternare lo sguardo
del bambino sull’oggetto e sull’adulto stesso; compare a
circa 9m;
• gesto di indicazione di tipo protodichiarativo; il bno
indirizza lo sguardo dell’adulto verso un oggetto di suo
interesse (condivisione di uno stato mentale) (es:
“guarda l’aquilone!”); è attivato dal bambino con finalità
comunicative: compare a 12m;
• gioco simbolico; segnala la capacità del bno di avere
della rappresentazioni mentali; utilizzo di un oggetto in
funzione di un altro;
– attribuzione di proprietà o caratteristiche che l’oggetto
in realtà non possiede;
– uso di oggetti non presenti nella realtà;
compare a 2a
14. •
A questa domanda se il bambino
risponde affermando che Sally
l'avrebbe cercata nel cestino, si
può affermare che il soggetto è in
grado di conoscere gli stati
mentali altrui.
•
Verso i 4 anni il bambino inizia a
comprendere che gli altri possono
avere delle credenze difformi
dalla realtà di fatto.
•
La Teoria della Mente, in quanto
consapevolezza degli stati mentali
che guidano e spiegano il
comportamento proprio e altrui,
rappresenta un’abilità centrale per
le interazioni sociali.
15. Pietre miliari nello sviluppo della comunicazione e
del linguaggio nel bambino normale
Sviluppo lallazione generica
3-7 mesi
Sviluppo lallazione canonica
8-9 mesi
Babbling “variegato”
9-10 mesi
Inizio comparsa comprensione di
parole
9-12 mesi
Comparsa produzione delle prime
parole
13-15 mesi
(12-20 parole intorno ai 18 mesi)
“Rapido aumento” del vocabolario
Dai 18-20 mesi
Combinazione di parole
20-22 mesi
“Esplosione” della grammatica;
comparsa delle prime frasi
24-30 mesi
Progressiva efficienza sul piano
lessicale, grammaticale e sintattico
24-36 mesi