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  PRESENTAZIONE Obiettivo: amare la natura e scoprire il piacere di descriverla attraverso il testo    scritto, anche fantastico. Attività:  dall’elaborazione di un testo fantastico, svolto dai bambini nelle ore di    lingua italiana, si è giunti in scienze alla conoscenza del ciclo biologico    della metamorfosi passando anche attraverso l’esperienza della    semina di piante, possibile fonte di nutrimento per i bruchi.  Strumenti: nel laboratorio di informatica i bambini , attraverso la    videoscrittura, hanno riscritto i testi precedentemente svolti nel   quaderno di italiano e prodotto, con Paint, disegni di bruchi. Le insegnanti Benetti Cinzia, Pravato Ivana, Zacchetti Fabiola  e tutti gli alunni delle classi 2 ª A e 2 ª B.
BRUCHI  DIGITALI Nel laboratorio di informatica abbiamo imparato ad usare PAINT, seguendo anche le informazioni del nostro libro «Olmo Bla Bla»
 
 
 
Bruconiglio
Bruco pagliaccio
Il bruco c’è ma non si vede perché è dentro alla mela…
Il bruco è appena andato via. Il bruco non c’è proprio. . .
 
BRUCHI  FANTASTICI In classe, durante le ore di italiano, abbiamo scritto le storie fantastiche sui bruchi poi, nel laboratorio di informatica, le abbiamo ricopiate con la videoscrittura  per costruire  il nostro giornalino.
IL BRUCO VA AL CIRCO   Un giorno sono andata da mio nonno e ho trovato un bruco e gli ho dato un nome, l’ho chiamato Geronimo.  Siamo andati al circo e abbiamo incontrato il bruco pagliaccio.  Era un bruco femmina che si chiamava Sofia.  Dopo siamo andati a casa.  Alla fine Geronimo e Sofia si sono innamorati.  Lei andò a trovarlo a casa sua e si sono baciati. Andarono in giro e cavalcarono insieme tenendosi per mano.  I due bruchi trovarono tanti amici e vissero per sempre felici e contenti.   (Maddalena)      
IL BRUCO TEDDI E LA SVEGLIA BIRICHINA C’era una volta un bruco di nome Teddi.  Era un giorno di primavera.  Mentre Teddi dormiva la mammma insieme  alla nonna Bruchina, preparava un dolce con le  fragole e pezzetti di cioccolato.  Finito il dolce lo misero in frigorifero.  Teddi si svegliò con il rumore del frullino e disse: “Strano, la sveglia non ha suonato, mi ha svegliato quel rumore… adesso ho capito!  Mi sono dimenticato di caricarla!”   Teddi andò giù, si vestì, andò fuori e si mise a giocare con la sabbia.  Alle quattro la mammma lo chiamò: “Teddi, Teddi dove sei?”  “Sto giocando con la sabbia!”  “Con la sabbia?! Vieni subito a lavarti!” La mamma lavava sempre Teddi con la spazzola.  Alla fine Teddi era pulito e alla mamma venne un po’ fame, aprì il frigorifero e gridò: “Sorpresa!!! Buon Compleanno Teddi!”  Gli mostrò la torta che mangiarono insieme felici e contenti. (Niccolò)
IL BRUCO E IL MISTERO DELLO SCHELETRO C'era un bruco che cercava cose strane.  Una volta trovò una CAVERNA MOSTRUOSA  con 1000 SCHELETRI con le ALI DI PIPISTRELLI.  Il bruco capì subito il problema.  Catturò un pipistrello, prese un vecchio scheletro e  gli mise le ali di un altro pipistrello. Poi uno scheletro cattivo gli fece paura. Lui però era  intelligente, spaccò lo scheletro, entrò dentro e diventò lui il capofila.  Gli scheletri e il bruco andarono nel bosco a fare paura alle persone.  La strada nel bosco era lunga e gli scheletri e il bruco erano stanchi di muovere le ali, così si fermarono un po’.  Dopo ripresero il volo e il bruco, che era diventato ormai una farfalla, volò più veloce dei veri scheletri e arrivò in America prima di loro.  Gli scheletri scoprirono che dentro lo scheletro capofila c’era una farfalla e invece di catturarlo diventarono suoi amici. (Oussama)
UNA STORIA DI BRUCHI Una sera di Hallowen bruco Albi entra in un locale chiamato  PICCOLI BRIVIDI, dice: “Che posto è mai questo?” Un vampiro si trasforma in un pipistrello e Albi prende paura. Albi si gira ma non vede anima viva. Spaventato, sente un fischio di fantasmi. Allora decide di scappare velocemente. Si rifugia sotto una foglia in un grande prato.  Lì viveva una bruchetta di nome Sofia, si innamorano e decisero di rimanere insieme fino alla fine della metamorfosi.   (Matteo)
L’AVVENTURA DEL BRUCO MATI Era estate e un bruco voleva andare in città. Lo chiese alla mamma che disse di si.  Il bruco MATI fece le valige. Doveva fare un viaggio lunghissimo allora prese l’aereo.  Un bambino di nome EMANU lo vide, lo prese e lo mise in una scatola, lo chiamò BIRICHINO e durante il viaggio lo tenne nella scatola aperta.  Il bruco volle uscire dalla scatola e, atterrato, vide tutta la città piena di tetti,  finestre e porte.  Il bambino lo portò nella sua cameretta e se ne prese cura. Gli diede acqua e foglie.  La mamma di EMANU gli disse che doveva lasciarlo libero. EMANU, prima di lasciarlo libero, gli mise un collarino con scritto il suo nome.  Dopo lo lasciò libero, ma il bruco non sapeva come andare a casa.  Ad un certo punto vide una fata che gli chiese: “Qual è il tuo desiderio?“ “Vorrei abbracciare la mamma”.  La fata esaudì il suo desiderio e lui abbracciò la sua mamma.  Quello era anche il giorno del suo compleanno e trovò dei regali.  MATI, questo era il suo vero nome, rimase stupito e aprì tutti i regali: erano tutti belli.  (Emanuele)
UN BRUCO C’era una volta un bruco con la barba che doveva andare al circo dei bruchi.  Un giorno venne l’ora di andare al circo.  Uscì dal bozzolo e andò, era emozionatissimo.  Finito lo spettacolo, il bruco ritornò a casa ma davanti a casa sua una macchina lo schiacciò. Lo portarono in ospedale dei bruchi.  Il giorno dopo il bruco si sentiva meglio allora lo mandarono a casa e così ritornò nel bozzolo.  Poi diventò una bellissima farfalla. Tutti i suoi amici bruchi gli facevano i complimenti.  Quella era forse la farfalla più bella mai vista. (Simone)
IL BRUCO FEMMINA E IL BRUCO In una bella giornata di sole un bambino voleva  mangiare fuori l’insalata. La mamma gli disse:  “Va bene, mangiamo fuori”. Il bambino porta  fuori l’insalata. Prendendo una foglia d’insalata  ne vide un’altra che si muoveva da sola, che  cercava di andare fuori dalla terrina.  Sulla foglia c’era un buco e in quel buco c’era  un bruco. Ha chiamato subito la mamma perché lo togliesse.  Ma il bruco, prima che arrivasse la mamma, è scappato via.  È andato a nascondersi tra l’erba. Camminando incontrò un bruco femmina.  Parlarono un po’ e quando era sera, il bruco femmina doveva scappare a casa perché aveva molta fame.  Il giorno dopo s’incontrarono di nuovo e il bruco femmina disse: “Ci sposiamo?”  L’altro bruco diventò rosso come un peperone, però rispose: “Va bene, ci sposiamo”.  Tutto il giorno ne parlarono fino a sera e dopo andarono a mangiare. Il giorno dopo si sposarono e insieme hanno fatto delle uova.  Dopo molti giorni si schiusero le uova e nacquero tanti bruchetti.  Così diventarono una famiglia numerosa.    (Ambra)
LA FAMIGLIA DEI BRUCHI   Il 12 settembre del 2012, mamma bruco depose delle uova nel prato autunnale. Papà bruco disse di andare via, di aspettare dei giorni perché si schiudessero le uova. Allora mamma bruco disse: “Le lascio a te le uova, va bene? ” “Va bene”  rispose il papà.  Poi il papà bruco quando i bruchetti nacquero, giocò con loro.  Papà e mamma bruco diventarono farfalle.  Mamma bruco, che era una bellissima farfalla, gironzolava attorno ai suoi bruchi e un mattino  diventarono anche loro delle belle farfalle colorate. (Denis)
UN BRUCO Era gennaio, c'era la neve e un bruco infreddolito andò a ripararsi dentro a una lattina di Coca Cola che un bambino maleducato aveva gettato. Lì trovò una sorpresa: dentro la lattina c’era uno splendido bozzolo con dentro una bruchina che riposava sotto una foglia. Il bruco si accovacciò accanto a lei. Il mattino si svegliarono e si presentarono. Il bozzolo era la casetta di una splendida bruchina. Il suo nome era Sofia. I due lasciarono la lattina di Coca Cola e decisero di andare a vivere insieme, per tutto l'inverno, in un cestino ricoperto di foglie abbandonato da una bambina.   (Geronimo)  
I DUE BRUCHI INNAMORATI Per il giorno di Hallowen il bruco Giacomo voleva avere un vestito per andare ad una festa.  Di notte Giacomo va fuori in giardino, vede la casa del mostro peloso.  Insieme vanno nei negozi ma non trovano il vestito.  Allora arriva una fatina di nome Lulù che sentendo tutto quel parlare disse:  “Mi sembra che cerchiate un vestito per una festa”.  “Si“ risposero il bruco e il mostro peloso. Allora la fata li accompagna in un negozio aperto.  Lì il bruco incontra una bruchetta.  Il giorno dopo si rincontrarono e il bruco le comunica una bella notizia, le dice che ha due figli. Allora decisero di sposarsi.  Il bruco era emozionato.  Vissero tutti felici e contenti.  (Federica)
IL BRUCO CORAGGIOSO C’era una famiglia di bruchi che stava andando a casa,  all’improvviso arrivò un drago che voleva un amico.  Non c’era nessuno che lo volesse, ma il drago insistette:  “Voglio un amico! ” Un bruco molto sensibile e coraggioso si avvicinò al drago, salì sulle sue zampe e piano piano raggiunse il suo naso. A questo punto il bruco disse:  “Sarò io tuo amico“. (Leonardo)
IL BRUCO E LA FATINA Era febbraio e un bruco di nome Formaggino cercava un costume, desiderava che fosse da farfalla.  Allora cercò in tutti i negozi ma non lo trovò. Andò fuori dal negozio e trovò una fatina di nome Arcobaleno che gli disse: “Perché hai quel musone?” “Perché non trovo un vestito da farfalla”.  “Io te lo potrei fare! Non servirà farlo a mano, io sono una fata”.  “Ah, ah, ah, non l’avevo capito, però quanto ci metterai? Perché la festa tra poco inizia, sai”.  “Occhei, farò con la magia, ABRA CADABRA, un vestito io voglio da farfalla adesso”. Apparve un vestito. Il bruco disse: “Grazie fatina Arcobaleno, vuoi venire con me alla festa?” “Va bene” rispose la fata.  Allora felici e contenti andarono alla festa.  (Mosè)
LE FATE DEI BRUCHI È una bella giornata di primavera, mamma bruco ha fatto due bruchetti e quando escono dalle uova appare una fata che si chiama Gaia. Mamma bruco le dice: “Che cosa si fai?”  “Adesso ti spiego, sono una fata e non ci sono solo io ce ne sono altre perché quando nasce un animaletto una fata va in quella casa e vi rimane fino a quando i bruchi compiono tre anni”. Mamma bruco contenta dice: “Finalmente qualcuno mi aiuta a badare ai bruchetti, evviva!”. Così i bruchetti crescono bravi. (Nicole)
I BRUCHI GIAPPONESI C’erano una volta due bruchi che lottavano perché facevano la scherma.  Sono andati a prendersi uno la mazza ferrata e l'altro la sciabola e hanno combattuto.  Dopo sono andati a casa e hanno visto che le loro mogli stavano deponendo le uova. Dopo parecchi giorni le uova si sono schiuse e sono venute fuori le larve che si chiamavano Pino, Giotto, Laura ed Elisa.  I due papà ritornarono a lottare con la sciabola e la mazza ferrata. Dopo un po’ sono andati a comprare delle nuove armi, uno l’ascia e l'altro una lancia e lottarono ancora. Un giorno i figli chiesero ai loro papà di smettere di lottare.  Fu così che diventarono amici. (Giacomo)
VOGLIO LAVORARE! Il 25 ottobre 2005 da un uovo  di bruco nacque un piccolo bruco  di nome Gimm che aveva dodici  fratelli: sette maschi e cinque  femmine, una madre e un padre.  Essendo autunno tutti lavoravano  e anche lui voleva fare qualcosa.  Allora andò dalla madre e le chiese:  “Che cosa posso fare?” “Niente!”  disse la madre. Andò da suo fratello  che stava trasportando frutti di bosco,  nocciole e castagne e gli chiese se poteva aiutarlo. “No!” gli rispose il fratello. Arrabbiato Gimm si sedette a riflettere . Perché non poteva aiutare nessuno? Perché gli dicevano sempre no? Che cosa poteva fare? Dopo un po’ trovò la soluzione: avrebbe dimostrato a quelli sciocchi di che cosa era capace! Così raccolse molte foglie e con esse costruì dei cestini e ci mise le sue provviste per l’inverno. Poi raccolse pezzetti di legno e li sistemò in un angolino della sua stanza e si addormentò pensando a quando l’indomani i suoi genitori, mentre raccoglievano le provviste, si sarebbero accorti delle sue. E così fu. La mamma lo riempì di bacioni e gli diede perfino un premio!  (Sofia)
DUE BRUCHI ALLA FESTA Un giorno, il 24 febbraio, due bruchi vedono dei bambini che stanno festeggiando, ma i bruchi non capiscono cosa stanno facendo. Ad un tratto una bambina li prende in mano, ma visto che era buona li libera. Dopo un po’ arriva il mostro peloso e la sua famiglia che prepara piatti squisiti. Arriva anche una fata che prepara il dessert.  Dice la fata: “Chi siete voi due?”  “Siamo due bruchi!” risposero. Il sole sta tramontando, allora  gli invitati si salutano.  I due bruchi però rimangono e  durante la notte, piano piano,  si mangiano tutto.  Se ne vanno a notte  fonda con la pancia piena piena.  Così diventano velocemente farfalle.   (Aurora)
IL BRUCO DI CAMPAGNA E IL BRUCO DI CITTÀ  Pelino è un bruco di campagna, era felice perché era primavera e a lui piaceva la primavera. Un giorno trovò una lettera, così la lesse. Il bruco era tutto spaventato. C’era scritto che suo cugino Carotino (era chiamato così perché mangiava tante carote e proprio per questo era arancione come una carota) sarebbe venuto a trovarlo venerdì. Era proprio quel giorno. Pelino corse subito in casa, andò a scopare, sbattere i tappeti, a lavare i piatti, andò a preparare la minestra di carote, andò a mettere fuori in giardino il tavolo di carote.  Poi mise la tovaglia color carota.  Andò a raccogliere le sue carote nell’orto.  Versò la minestra di carote nei piatti (erano al profumo di carote).  Mise il pane vicino ai piatti.  Andò a frullare le carote.  Versò il sugo di carote nei bicchieri di carote.  Proprio in quel momento sentì suonare il clacson della macchina di suo cugino e disse: “Benvenuto, andiamo a mangiare”. Mentre mangiavano, Carotino  disse: “Senti cugino, tu prepari roba deliziosa, ma  fai troppa fatica, vieni con me in città, lì è tutto  facile”. Così Pelino andò con suo cugino e, arrivati  in città, era fantastico. “Ma guarda che roba”  disse Pelino. C’era tanta roba da mangiare. Però,  ad un certo punto arrivò un gatto e Pelino disse:  “Che cos’è?” “È un gatto cugino! Corri corri”  disse Carotino. Fuggiti dal gatto, Pelino disse: “La città non fa per me, me ne torno in campagna.  Arrivederci Carotino”.  ( Nour)
LA FARFALLA E L'AVVOLTOIO C’era una volta un bruco strano che aveva antenne rosse  e corpo color oro e argento. Il bruco era in un giardino pieno di fiori. Dopo un po' arrivò un avvoltoio che disse al bruco: “Vieni dai, è giovedì, mangiamo dell'uva…” Il bruco pensò che lo avrebbe mangiato per cena  ma si fece coraggio e salì in groppa e l'avvoltoio disse:  “Uno, due, tre…  si parte!” L'avvoltoio gli fece vedere il mondo dall'alto al basso. L'avvoltoio era un tipo davvero strano, perché aveva corazza, elmo rosso e il corpo verde e aveva una spada magica d’oro, si posò sul ramo e disse:  “Facciamo il pranzo?” Restarono insieme per un po’ e il bruco dopo sette giorni era diventato una farfalla lucente che poteva volare in libertà e poteva fare il teletrasporto. Ma non è finita qui, arrivò il cavalluccio marino Camuffo e disse: “Che cosa state facendo?” “Giocando a carte …” risposero, “Posso giocare anch’io?” “Certo” dissero l’avvoltoio e il bruco.  Allora fu così che trovarono un nuovo amico: il cavalluccio marino Camuffo.  (Alessandro)
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BRUCHI  E  ACROSTICI Abbiamo inventato anche qualche acrostico cioè  un componimento poetico in cui le lettere iniziali di ciascun verso formano il nome BRUCO
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BRUCHI  SCIENTIFICI Durante le ore di scienze abbiamo osservato la metamorfosi del Bombyx Mori, il baco da seta…
BOMBYX – INFORMAZIONI Chi è il baco?  “El cavaliér” Bombyx Mori è una  farfalla  falena ,  la sua  larva   conosciuta come baco da seta ha una notevole importanza economica  in quanto utilizzata nella produzione della  seta .  Mangia esclusivamente foglie di  gelso .  È originaria della  Cina .  Il baco produce la seta in due ghiandole collocate all'interno del corpo. La bava sottilissima a contatto con l'aria si solidifica e, guidata con movimenti ad otto della testa, viene disposta dal baco in 20-30 strati formando un  bozzolo  di seta grezza, costituito da un unico filo ininterrotto di lunghezza variabile fra i 300 e i 900 metri.  Il baco impiega 3-4 giorni per preparare il bozzolo, dopodiché si trasformerà prima in  crisalide  e poi  in  farfalla.
BOMBYX - INFORMAZIONI Se la  metamorfosi  arriva a termine e il  bruco   si trasforma in  falena , l'insetto adulto uscirà  dal bozzolo forandolo, utilizzando un liquido e le zampe, rendendo il filo di seta che lo compone inutilizzabile. Di conseguenza, gli allevatori, per recuperare integro il filo di seta, uccidono le crisalidi in appositi essiccatoi prima che questo avvenga. L'immersione dei bozzoli in acqua bollente permette il dipanamento del filo di seta.  In alcune culture, la crisalide, estratta dal bozzolo, viene mangiata.  Alcuni bozzoli vengono risparmiati dall’essicazione, per consentire la riproduzione del baco.  La falena del baco da seta è incapace di volare e di cibarsi.  Questa specie di insetto esiste ormai solo in cattività perché ha perso gran parte delle sue caratteristiche originarie, per esempio il bruco del Bombyx Mori è incapace di sopravvivere libero sugli alberi di gelso.
BOMBYX - CURIOSITÀ   Il bruco che tesse la pelle Il baco da seta (geneticamente modificato) è in grado di produrre proteine della pelle umana. Questi animali sono stati modificati da un gruppo di ricercatori dell’università di Hiroshima in Giappone in modo da produrre il collagene, la proteina che costituisce gran parte della pelle umana, e tessere quindi un bozzolo.  Dal bozzolo stesso poi potrebbe essere possibile estrarre la proteina e purificarla per poi utilizzarla in medicina. Gli usi di questa proteina, che sarebbe purissima, sono molteplici: dalla creazione di pelle artificiale all’applicazione della proteina stessa su ferite in cicatrizzazione.
BOMBYX - DIARIO Tutto cominciò una mattina di ottobre quando  in classe arrivarono Carotino  e Pelosino, due  bruchi di lepidotteri (farfalle).  Fu così che abbiamo cominciato a parlare di bruchi… In classe abbiamo allevato otto bruchi di  Bombyx Mori: quattro erano nati a fine marzo  e quattro erano nati nei primi giorni di maggio.  I più grandi, dopo circa 40 giorni, si sono costruiti il bozzolo e 15 giorni dopo il bozzolo,  hanno  sfarfallato Pina e Rosina, due splendide femmine  di Bombyx Mori. Due bozzoli sono rimasti chiusi.  Le femmine non hanno fatto le uova perché non è sfarfallato dai bozzoli nessun Bombice maschio. I più piccoli, mangiano e cambiano pelle circa una volta alla settimana, durante la dormita (pausa del cambio-pelle), i bachi non mangiano, restano fermi finché si sfilano la vecchia e stretta pelle. La loro attività principale è MANGIARE PER INGRASSARE!!! Mangiano continuamente ed esclusivamente freschissime foglie di gelso  solo così riescono a produrre il lungo prezioso filo di seta per costruirsi i bozzolo. Crescono a vista d’occhio. Nella prima settimana di giugno tre bruchi si sono costruiti il bozzolo, sfarfalleranno tra circa 15 giorni.  Alla consegna delle pagelle forse vedremo i nuovi bombici. CAROTINO PELOSINO
BOMBYX - ALBUM Uova di Bombyx Mori
Bachi a 28 giorni dalla nascita (4ª età -  3ª muta)
Baco  nel bozzolo a 35 giorni dalla nascita (5ª età - 4ª muta)
16 maggio 2011- Pina  - la prima bombicina uscita dal bozzolo
18 maggio 2011 - Rosina - la seconda bombicina uscita dal bozzolo
BOMBYX –  SINTESI  METAMORFOSI
IN NATURA NON SUCCEDE QUELLO CHE PUÒ ACCADERE NELLE STORIE: I  BRUCHI NON FANNO LE UOVA … MA  NASCONO DALLE UOVA NON SI ACCOPPIANO…  PERCHÉ SONO I « CUCCIOLI »  DELLE FARFALLE  ( nelle storie si sposano e fanno i piccoli…) NON INVECCHIANO E POI MUOIONO…  MA PRIMA  DIVENTANO FARFALLE NON MANGIANO PASTASCIUTTA, POLPETTE E DOLCI…  PERCHÉ SONO  VEGETARIANI QUALCHE RIFLESSIONE TRA FANTASIA E REALTÀ
BRUCHI  E  PIANTE Un’altra esperienza  è stata la semina del basilico. Le prime foglioline sono state assaggiate veramente da dei bruchetti che uscivano di notte e si nascondevano di giorno, ma poi se ne sono andati e le piantine sono finalmente cresciute…
Aprile 2011 Ieri nel giardino della scuola ci siamo dedicati alla semina del basilico. Per prima cosa ogni bambino ha preso un piccolo vaso. Poi lo ha riempito con del terriccio biologico. Dopo ha sparso sul terreno i semi di basilico, (almeno 5 – 6 semini), li ha premuti nel terriccio e li ha annaffiati. Alla fine i vasetti provvisti di nome sono stati posati su un sottovaso. Ora si dovranno  annaffiare ogni due o tre giorni. Se il lavoro sarà stato svolto bene le  piantine germoglieranno  tra 15 o 20 giorni.
ALL’ ANNO PROSSIMO … CON TANTE ALTRE ESPERIENZE INSIEME!!!

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LA NATURA ENTRA IN CLASSE

  • 1.
  • 2. PRESENTAZIONE Obiettivo: amare la natura e scoprire il piacere di descriverla attraverso il testo scritto, anche fantastico. Attività: dall’elaborazione di un testo fantastico, svolto dai bambini nelle ore di lingua italiana, si è giunti in scienze alla conoscenza del ciclo biologico della metamorfosi passando anche attraverso l’esperienza della semina di piante, possibile fonte di nutrimento per i bruchi. Strumenti: nel laboratorio di informatica i bambini , attraverso la videoscrittura, hanno riscritto i testi precedentemente svolti nel quaderno di italiano e prodotto, con Paint, disegni di bruchi. Le insegnanti Benetti Cinzia, Pravato Ivana, Zacchetti Fabiola e tutti gli alunni delle classi 2 ª A e 2 ª B.
  • 3. BRUCHI DIGITALI Nel laboratorio di informatica abbiamo imparato ad usare PAINT, seguendo anche le informazioni del nostro libro «Olmo Bla Bla»
  • 4.  
  • 5.  
  • 6.  
  • 9. Il bruco c’è ma non si vede perché è dentro alla mela…
  • 10. Il bruco è appena andato via. Il bruco non c’è proprio. . .
  • 11.  
  • 12. BRUCHI FANTASTICI In classe, durante le ore di italiano, abbiamo scritto le storie fantastiche sui bruchi poi, nel laboratorio di informatica, le abbiamo ricopiate con la videoscrittura per costruire il nostro giornalino.
  • 13. IL BRUCO VA AL CIRCO   Un giorno sono andata da mio nonno e ho trovato un bruco e gli ho dato un nome, l’ho chiamato Geronimo. Siamo andati al circo e abbiamo incontrato il bruco pagliaccio. Era un bruco femmina che si chiamava Sofia. Dopo siamo andati a casa. Alla fine Geronimo e Sofia si sono innamorati. Lei andò a trovarlo a casa sua e si sono baciati. Andarono in giro e cavalcarono insieme tenendosi per mano. I due bruchi trovarono tanti amici e vissero per sempre felici e contenti. (Maddalena)      
  • 14. IL BRUCO TEDDI E LA SVEGLIA BIRICHINA C’era una volta un bruco di nome Teddi. Era un giorno di primavera. Mentre Teddi dormiva la mammma insieme alla nonna Bruchina, preparava un dolce con le fragole e pezzetti di cioccolato. Finito il dolce lo misero in frigorifero. Teddi si svegliò con il rumore del frullino e disse: “Strano, la sveglia non ha suonato, mi ha svegliato quel rumore… adesso ho capito! Mi sono dimenticato di caricarla!” Teddi andò giù, si vestì, andò fuori e si mise a giocare con la sabbia. Alle quattro la mammma lo chiamò: “Teddi, Teddi dove sei?” “Sto giocando con la sabbia!” “Con la sabbia?! Vieni subito a lavarti!” La mamma lavava sempre Teddi con la spazzola. Alla fine Teddi era pulito e alla mamma venne un po’ fame, aprì il frigorifero e gridò: “Sorpresa!!! Buon Compleanno Teddi!” Gli mostrò la torta che mangiarono insieme felici e contenti. (Niccolò)
  • 15. IL BRUCO E IL MISTERO DELLO SCHELETRO C'era un bruco che cercava cose strane. Una volta trovò una CAVERNA MOSTRUOSA con 1000 SCHELETRI con le ALI DI PIPISTRELLI. Il bruco capì subito il problema. Catturò un pipistrello, prese un vecchio scheletro e gli mise le ali di un altro pipistrello. Poi uno scheletro cattivo gli fece paura. Lui però era intelligente, spaccò lo scheletro, entrò dentro e diventò lui il capofila. Gli scheletri e il bruco andarono nel bosco a fare paura alle persone. La strada nel bosco era lunga e gli scheletri e il bruco erano stanchi di muovere le ali, così si fermarono un po’. Dopo ripresero il volo e il bruco, che era diventato ormai una farfalla, volò più veloce dei veri scheletri e arrivò in America prima di loro. Gli scheletri scoprirono che dentro lo scheletro capofila c’era una farfalla e invece di catturarlo diventarono suoi amici. (Oussama)
  • 16. UNA STORIA DI BRUCHI Una sera di Hallowen bruco Albi entra in un locale chiamato PICCOLI BRIVIDI, dice: “Che posto è mai questo?” Un vampiro si trasforma in un pipistrello e Albi prende paura. Albi si gira ma non vede anima viva. Spaventato, sente un fischio di fantasmi. Allora decide di scappare velocemente. Si rifugia sotto una foglia in un grande prato. Lì viveva una bruchetta di nome Sofia, si innamorano e decisero di rimanere insieme fino alla fine della metamorfosi. (Matteo)
  • 17. L’AVVENTURA DEL BRUCO MATI Era estate e un bruco voleva andare in città. Lo chiese alla mamma che disse di si. Il bruco MATI fece le valige. Doveva fare un viaggio lunghissimo allora prese l’aereo. Un bambino di nome EMANU lo vide, lo prese e lo mise in una scatola, lo chiamò BIRICHINO e durante il viaggio lo tenne nella scatola aperta. Il bruco volle uscire dalla scatola e, atterrato, vide tutta la città piena di tetti, finestre e porte. Il bambino lo portò nella sua cameretta e se ne prese cura. Gli diede acqua e foglie. La mamma di EMANU gli disse che doveva lasciarlo libero. EMANU, prima di lasciarlo libero, gli mise un collarino con scritto il suo nome. Dopo lo lasciò libero, ma il bruco non sapeva come andare a casa. Ad un certo punto vide una fata che gli chiese: “Qual è il tuo desiderio?“ “Vorrei abbracciare la mamma”. La fata esaudì il suo desiderio e lui abbracciò la sua mamma. Quello era anche il giorno del suo compleanno e trovò dei regali. MATI, questo era il suo vero nome, rimase stupito e aprì tutti i regali: erano tutti belli. (Emanuele)
  • 18. UN BRUCO C’era una volta un bruco con la barba che doveva andare al circo dei bruchi. Un giorno venne l’ora di andare al circo. Uscì dal bozzolo e andò, era emozionatissimo. Finito lo spettacolo, il bruco ritornò a casa ma davanti a casa sua una macchina lo schiacciò. Lo portarono in ospedale dei bruchi. Il giorno dopo il bruco si sentiva meglio allora lo mandarono a casa e così ritornò nel bozzolo. Poi diventò una bellissima farfalla. Tutti i suoi amici bruchi gli facevano i complimenti. Quella era forse la farfalla più bella mai vista. (Simone)
  • 19. IL BRUCO FEMMINA E IL BRUCO In una bella giornata di sole un bambino voleva mangiare fuori l’insalata. La mamma gli disse: “Va bene, mangiamo fuori”. Il bambino porta fuori l’insalata. Prendendo una foglia d’insalata ne vide un’altra che si muoveva da sola, che cercava di andare fuori dalla terrina. Sulla foglia c’era un buco e in quel buco c’era un bruco. Ha chiamato subito la mamma perché lo togliesse. Ma il bruco, prima che arrivasse la mamma, è scappato via. È andato a nascondersi tra l’erba. Camminando incontrò un bruco femmina. Parlarono un po’ e quando era sera, il bruco femmina doveva scappare a casa perché aveva molta fame. Il giorno dopo s’incontrarono di nuovo e il bruco femmina disse: “Ci sposiamo?” L’altro bruco diventò rosso come un peperone, però rispose: “Va bene, ci sposiamo”. Tutto il giorno ne parlarono fino a sera e dopo andarono a mangiare. Il giorno dopo si sposarono e insieme hanno fatto delle uova. Dopo molti giorni si schiusero le uova e nacquero tanti bruchetti. Così diventarono una famiglia numerosa. (Ambra)
  • 20. LA FAMIGLIA DEI BRUCHI   Il 12 settembre del 2012, mamma bruco depose delle uova nel prato autunnale. Papà bruco disse di andare via, di aspettare dei giorni perché si schiudessero le uova. Allora mamma bruco disse: “Le lascio a te le uova, va bene? ” “Va bene” rispose il papà. Poi il papà bruco quando i bruchetti nacquero, giocò con loro. Papà e mamma bruco diventarono farfalle. Mamma bruco, che era una bellissima farfalla, gironzolava attorno ai suoi bruchi e un mattino diventarono anche loro delle belle farfalle colorate. (Denis)
  • 21. UN BRUCO Era gennaio, c'era la neve e un bruco infreddolito andò a ripararsi dentro a una lattina di Coca Cola che un bambino maleducato aveva gettato. Lì trovò una sorpresa: dentro la lattina c’era uno splendido bozzolo con dentro una bruchina che riposava sotto una foglia. Il bruco si accovacciò accanto a lei. Il mattino si svegliarono e si presentarono. Il bozzolo era la casetta di una splendida bruchina. Il suo nome era Sofia. I due lasciarono la lattina di Coca Cola e decisero di andare a vivere insieme, per tutto l'inverno, in un cestino ricoperto di foglie abbandonato da una bambina. (Geronimo)  
  • 22. I DUE BRUCHI INNAMORATI Per il giorno di Hallowen il bruco Giacomo voleva avere un vestito per andare ad una festa. Di notte Giacomo va fuori in giardino, vede la casa del mostro peloso. Insieme vanno nei negozi ma non trovano il vestito. Allora arriva una fatina di nome Lulù che sentendo tutto quel parlare disse: “Mi sembra che cerchiate un vestito per una festa”. “Si“ risposero il bruco e il mostro peloso. Allora la fata li accompagna in un negozio aperto. Lì il bruco incontra una bruchetta. Il giorno dopo si rincontrarono e il bruco le comunica una bella notizia, le dice che ha due figli. Allora decisero di sposarsi. Il bruco era emozionato. Vissero tutti felici e contenti. (Federica)
  • 23. IL BRUCO CORAGGIOSO C’era una famiglia di bruchi che stava andando a casa, all’improvviso arrivò un drago che voleva un amico. Non c’era nessuno che lo volesse, ma il drago insistette: “Voglio un amico! ” Un bruco molto sensibile e coraggioso si avvicinò al drago, salì sulle sue zampe e piano piano raggiunse il suo naso. A questo punto il bruco disse: “Sarò io tuo amico“. (Leonardo)
  • 24. IL BRUCO E LA FATINA Era febbraio e un bruco di nome Formaggino cercava un costume, desiderava che fosse da farfalla. Allora cercò in tutti i negozi ma non lo trovò. Andò fuori dal negozio e trovò una fatina di nome Arcobaleno che gli disse: “Perché hai quel musone?” “Perché non trovo un vestito da farfalla”. “Io te lo potrei fare! Non servirà farlo a mano, io sono una fata”. “Ah, ah, ah, non l’avevo capito, però quanto ci metterai? Perché la festa tra poco inizia, sai”. “Occhei, farò con la magia, ABRA CADABRA, un vestito io voglio da farfalla adesso”. Apparve un vestito. Il bruco disse: “Grazie fatina Arcobaleno, vuoi venire con me alla festa?” “Va bene” rispose la fata. Allora felici e contenti andarono alla festa. (Mosè)
  • 25. LE FATE DEI BRUCHI È una bella giornata di primavera, mamma bruco ha fatto due bruchetti e quando escono dalle uova appare una fata che si chiama Gaia. Mamma bruco le dice: “Che cosa si fai?” “Adesso ti spiego, sono una fata e non ci sono solo io ce ne sono altre perché quando nasce un animaletto una fata va in quella casa e vi rimane fino a quando i bruchi compiono tre anni”. Mamma bruco contenta dice: “Finalmente qualcuno mi aiuta a badare ai bruchetti, evviva!”. Così i bruchetti crescono bravi. (Nicole)
  • 26. I BRUCHI GIAPPONESI C’erano una volta due bruchi che lottavano perché facevano la scherma. Sono andati a prendersi uno la mazza ferrata e l'altro la sciabola e hanno combattuto. Dopo sono andati a casa e hanno visto che le loro mogli stavano deponendo le uova. Dopo parecchi giorni le uova si sono schiuse e sono venute fuori le larve che si chiamavano Pino, Giotto, Laura ed Elisa. I due papà ritornarono a lottare con la sciabola e la mazza ferrata. Dopo un po’ sono andati a comprare delle nuove armi, uno l’ascia e l'altro una lancia e lottarono ancora. Un giorno i figli chiesero ai loro papà di smettere di lottare. Fu così che diventarono amici. (Giacomo)
  • 27. VOGLIO LAVORARE! Il 25 ottobre 2005 da un uovo di bruco nacque un piccolo bruco di nome Gimm che aveva dodici fratelli: sette maschi e cinque femmine, una madre e un padre. Essendo autunno tutti lavoravano e anche lui voleva fare qualcosa. Allora andò dalla madre e le chiese: “Che cosa posso fare?” “Niente!” disse la madre. Andò da suo fratello che stava trasportando frutti di bosco, nocciole e castagne e gli chiese se poteva aiutarlo. “No!” gli rispose il fratello. Arrabbiato Gimm si sedette a riflettere . Perché non poteva aiutare nessuno? Perché gli dicevano sempre no? Che cosa poteva fare? Dopo un po’ trovò la soluzione: avrebbe dimostrato a quelli sciocchi di che cosa era capace! Così raccolse molte foglie e con esse costruì dei cestini e ci mise le sue provviste per l’inverno. Poi raccolse pezzetti di legno e li sistemò in un angolino della sua stanza e si addormentò pensando a quando l’indomani i suoi genitori, mentre raccoglievano le provviste, si sarebbero accorti delle sue. E così fu. La mamma lo riempì di bacioni e gli diede perfino un premio! (Sofia)
  • 28. DUE BRUCHI ALLA FESTA Un giorno, il 24 febbraio, due bruchi vedono dei bambini che stanno festeggiando, ma i bruchi non capiscono cosa stanno facendo. Ad un tratto una bambina li prende in mano, ma visto che era buona li libera. Dopo un po’ arriva il mostro peloso e la sua famiglia che prepara piatti squisiti. Arriva anche una fata che prepara il dessert. Dice la fata: “Chi siete voi due?” “Siamo due bruchi!” risposero. Il sole sta tramontando, allora gli invitati si salutano. I due bruchi però rimangono e durante la notte, piano piano, si mangiano tutto. Se ne vanno a notte fonda con la pancia piena piena. Così diventano velocemente farfalle. (Aurora)
  • 29. IL BRUCO DI CAMPAGNA E IL BRUCO DI CITTÀ Pelino è un bruco di campagna, era felice perché era primavera e a lui piaceva la primavera. Un giorno trovò una lettera, così la lesse. Il bruco era tutto spaventato. C’era scritto che suo cugino Carotino (era chiamato così perché mangiava tante carote e proprio per questo era arancione come una carota) sarebbe venuto a trovarlo venerdì. Era proprio quel giorno. Pelino corse subito in casa, andò a scopare, sbattere i tappeti, a lavare i piatti, andò a preparare la minestra di carote, andò a mettere fuori in giardino il tavolo di carote. Poi mise la tovaglia color carota. Andò a raccogliere le sue carote nell’orto. Versò la minestra di carote nei piatti (erano al profumo di carote). Mise il pane vicino ai piatti. Andò a frullare le carote. Versò il sugo di carote nei bicchieri di carote. Proprio in quel momento sentì suonare il clacson della macchina di suo cugino e disse: “Benvenuto, andiamo a mangiare”. Mentre mangiavano, Carotino disse: “Senti cugino, tu prepari roba deliziosa, ma fai troppa fatica, vieni con me in città, lì è tutto facile”. Così Pelino andò con suo cugino e, arrivati in città, era fantastico. “Ma guarda che roba” disse Pelino. C’era tanta roba da mangiare. Però, ad un certo punto arrivò un gatto e Pelino disse: “Che cos’è?” “È un gatto cugino! Corri corri” disse Carotino. Fuggiti dal gatto, Pelino disse: “La città non fa per me, me ne torno in campagna. Arrivederci Carotino”. ( Nour)
  • 30. LA FARFALLA E L'AVVOLTOIO C’era una volta un bruco strano che aveva antenne rosse e corpo color oro e argento. Il bruco era in un giardino pieno di fiori. Dopo un po' arrivò un avvoltoio che disse al bruco: “Vieni dai, è giovedì, mangiamo dell'uva…” Il bruco pensò che lo avrebbe mangiato per cena ma si fece coraggio e salì in groppa e l'avvoltoio disse: “Uno, due, tre… si parte!” L'avvoltoio gli fece vedere il mondo dall'alto al basso. L'avvoltoio era un tipo davvero strano, perché aveva corazza, elmo rosso e il corpo verde e aveva una spada magica d’oro, si posò sul ramo e disse: “Facciamo il pranzo?” Restarono insieme per un po’ e il bruco dopo sette giorni era diventato una farfalla lucente che poteva volare in libertà e poteva fare il teletrasporto. Ma non è finita qui, arrivò il cavalluccio marino Camuffo e disse: “Che cosa state facendo?” “Giocando a carte …” risposero, “Posso giocare anch’io?” “Certo” dissero l’avvoltoio e il bruco. Allora fu così che trovarono un nuovo amico: il cavalluccio marino Camuffo. (Alessandro)
  • 31.
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  • 46. BRUCHI E ACROSTICI Abbiamo inventato anche qualche acrostico cioè un componimento poetico in cui le lettere iniziali di ciascun verso formano il nome BRUCO
  • 47.
  • 48. BRUCHI SCIENTIFICI Durante le ore di scienze abbiamo osservato la metamorfosi del Bombyx Mori, il baco da seta…
  • 49. BOMBYX – INFORMAZIONI Chi è il baco? “El cavaliér” Bombyx Mori è una farfalla falena , la sua larva conosciuta come baco da seta ha una notevole importanza economica in quanto utilizzata nella produzione della seta . Mangia esclusivamente foglie di gelso . È originaria della Cina . Il baco produce la seta in due ghiandole collocate all'interno del corpo. La bava sottilissima a contatto con l'aria si solidifica e, guidata con movimenti ad otto della testa, viene disposta dal baco in 20-30 strati formando un bozzolo di seta grezza, costituito da un unico filo ininterrotto di lunghezza variabile fra i 300 e i 900 metri. Il baco impiega 3-4 giorni per preparare il bozzolo, dopodiché si trasformerà prima in crisalide e poi in farfalla.
  • 50. BOMBYX - INFORMAZIONI Se la metamorfosi arriva a termine e il bruco si trasforma in falena , l'insetto adulto uscirà dal bozzolo forandolo, utilizzando un liquido e le zampe, rendendo il filo di seta che lo compone inutilizzabile. Di conseguenza, gli allevatori, per recuperare integro il filo di seta, uccidono le crisalidi in appositi essiccatoi prima che questo avvenga. L'immersione dei bozzoli in acqua bollente permette il dipanamento del filo di seta. In alcune culture, la crisalide, estratta dal bozzolo, viene mangiata. Alcuni bozzoli vengono risparmiati dall’essicazione, per consentire la riproduzione del baco. La falena del baco da seta è incapace di volare e di cibarsi. Questa specie di insetto esiste ormai solo in cattività perché ha perso gran parte delle sue caratteristiche originarie, per esempio il bruco del Bombyx Mori è incapace di sopravvivere libero sugli alberi di gelso.
  • 51. BOMBYX - CURIOSITÀ   Il bruco che tesse la pelle Il baco da seta (geneticamente modificato) è in grado di produrre proteine della pelle umana. Questi animali sono stati modificati da un gruppo di ricercatori dell’università di Hiroshima in Giappone in modo da produrre il collagene, la proteina che costituisce gran parte della pelle umana, e tessere quindi un bozzolo. Dal bozzolo stesso poi potrebbe essere possibile estrarre la proteina e purificarla per poi utilizzarla in medicina. Gli usi di questa proteina, che sarebbe purissima, sono molteplici: dalla creazione di pelle artificiale all’applicazione della proteina stessa su ferite in cicatrizzazione.
  • 52. BOMBYX - DIARIO Tutto cominciò una mattina di ottobre quando in classe arrivarono Carotino e Pelosino, due bruchi di lepidotteri (farfalle). Fu così che abbiamo cominciato a parlare di bruchi… In classe abbiamo allevato otto bruchi di Bombyx Mori: quattro erano nati a fine marzo e quattro erano nati nei primi giorni di maggio. I più grandi, dopo circa 40 giorni, si sono costruiti il bozzolo e 15 giorni dopo il bozzolo, hanno sfarfallato Pina e Rosina, due splendide femmine di Bombyx Mori. Due bozzoli sono rimasti chiusi. Le femmine non hanno fatto le uova perché non è sfarfallato dai bozzoli nessun Bombice maschio. I più piccoli, mangiano e cambiano pelle circa una volta alla settimana, durante la dormita (pausa del cambio-pelle), i bachi non mangiano, restano fermi finché si sfilano la vecchia e stretta pelle. La loro attività principale è MANGIARE PER INGRASSARE!!! Mangiano continuamente ed esclusivamente freschissime foglie di gelso solo così riescono a produrre il lungo prezioso filo di seta per costruirsi i bozzolo. Crescono a vista d’occhio. Nella prima settimana di giugno tre bruchi si sono costruiti il bozzolo, sfarfalleranno tra circa 15 giorni. Alla consegna delle pagelle forse vedremo i nuovi bombici. CAROTINO PELOSINO
  • 53. BOMBYX - ALBUM Uova di Bombyx Mori
  • 54. Bachi a 28 giorni dalla nascita (4ª età - 3ª muta)
  • 55. Baco nel bozzolo a 35 giorni dalla nascita (5ª età - 4ª muta)
  • 56. 16 maggio 2011- Pina - la prima bombicina uscita dal bozzolo
  • 57. 18 maggio 2011 - Rosina - la seconda bombicina uscita dal bozzolo
  • 58. BOMBYX – SINTESI METAMORFOSI
  • 59. IN NATURA NON SUCCEDE QUELLO CHE PUÒ ACCADERE NELLE STORIE: I BRUCHI NON FANNO LE UOVA … MA NASCONO DALLE UOVA NON SI ACCOPPIANO… PERCHÉ SONO I « CUCCIOLI » DELLE FARFALLE ( nelle storie si sposano e fanno i piccoli…) NON INVECCHIANO E POI MUOIONO… MA PRIMA DIVENTANO FARFALLE NON MANGIANO PASTASCIUTTA, POLPETTE E DOLCI… PERCHÉ SONO VEGETARIANI QUALCHE RIFLESSIONE TRA FANTASIA E REALTÀ
  • 60. BRUCHI E PIANTE Un’altra esperienza è stata la semina del basilico. Le prime foglioline sono state assaggiate veramente da dei bruchetti che uscivano di notte e si nascondevano di giorno, ma poi se ne sono andati e le piantine sono finalmente cresciute…
  • 61. Aprile 2011 Ieri nel giardino della scuola ci siamo dedicati alla semina del basilico. Per prima cosa ogni bambino ha preso un piccolo vaso. Poi lo ha riempito con del terriccio biologico. Dopo ha sparso sul terreno i semi di basilico, (almeno 5 – 6 semini), li ha premuti nel terriccio e li ha annaffiati. Alla fine i vasetti provvisti di nome sono stati posati su un sottovaso. Ora si dovranno annaffiare ogni due o tre giorni. Se il lavoro sarà stato svolto bene le piantine germoglieranno tra 15 o 20 giorni.
  • 62. ALL’ ANNO PROSSIMO … CON TANTE ALTRE ESPERIENZE INSIEME!!!