1. Progetti
Projects
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Foreign Office Architects
Spanish Pavilion
Expo 2005 - Haiki
text by Anna Sirica
Località Location
Cliente Client
SEEI (Spanish Society of International Exhibitions)
Progetto di concorso
Competition stage
Farshid Moussavi and Alejandro Zaera-Polo
with Nerea Calvillo, Kensuke Kishikawa
Progetto esecutivo
Design stage
Farshid Moussavi and Alejandro Zaera-Polo
with Nerea Calvillo, Izumi Kobayashi, Kenichi Matsuzawa
Direzione lavori
Construction stage
Farshid Moussavi and Alejandro Zaera-Polo
with Izumi Kobayashi, Kenichi Matsuzawa
Contenuti Contents
Ingenia Qed, Sevilla
Progettazione Project
2005
Realizzazione Completion time
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Aichi, Japan
2005
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3. Progetti Padiglione Spagnolo - Expo 2005 a Haiki
Una delle questioni più importanti e critiche
della comunità internazionale, principale protagonista all’expo 2005 di Aichi in Giappone,
all’inizio del 21° secolo, è la capacità di articolare la propria produzione relazionandola alla
cultura occidentale e orientale.
Il padiglione della Spagna progettato dai FOA
vuole essere sintesi fra la cultura islamica e
quella cristiana, dualismo cruciale della cultura spagnola. L’edificio fa dialogare al suo
interno storia, tradizione e visione del futuro
attraverso la rivisitazione di modelli storici,
tipici della cultura spagnola, architettonici e
figurativi, a loro volta generatori di nuovi modelli.
Farshid Moussavi (Iran) e Alejandro Zaera Polo (Spagna) fondano nel 1992 FOA - Foreign
Office Architects, accostano all’attività progettuale una continua attività di ricerca teorica.
Dopo un periodo di collaborazione con Rem
Koolhaas (O.M.A.) nel 1995 vincono il concorso per il terminal di Yokohama. Nel 2002 esce
il libro: Phylogenesis: Foa’s Ark, volume che
raccoglie i loro scritti e opere, entrato nella
categoria de libri cult come S,M,L,XL di Rem
Koolhaas, che raccoglieva la produzione dell’Office for Metropolitan Architecture.
Studi sulla “specie” come evoluzione del “tipo”, contrari alla relazione che associa l’idea
alla forma, interessati a generare quest’ultima tramite un processo che passa attraverso
l’acquisizione di una serie di informazioni e
l’analisi dell’influenza di queste sulla materia.
Il processo creativo del padiglione percorre la
selezione di elementi architettonici tipici della cultura iberica. Gli elementi individuati costituiscono un repertorio dell’organizzazione
spaziale: cortili, chiese e cappelle, elementi
strutturali (archi e volte) ed elementi decorativi (grate e intarsi).
Il padiglione è organizzato intorno ad un ampio spazio centrale (il patio) al quale sono
connessi sette spazi - cappelle ognuno con la
propria vocazione. Lo spostamento del visitatore dallo spazio centrale agli spazi satellite
non avviene in modo lineare, ma in maniera
libera e senza una sequenza preordinata.
Questa spazialità ricorda il rapporto che esiste
nelle cattedrali tra la navata principale e le
cappelle, tra il cortile e il suo chiostro. Ogni
cappella – spazio espositivo è una bolla che
nasce dal tentativo di definire uno spazio a
metà fra una struttura a volta tradizionale ed
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20m
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Detail of pavilion envelope
consisting of colored
ceramic hexagonal
components
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General plan
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Comprehensive view
of Spanish pavilion,
powerfully defined by its
three-dimensional ceramic
decoration
Satoru Mishima
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3
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4. 1
Particolare dell’involucro
del padiglione costituito
da elementi esagonali in
ceramica colorata
2
Planimetria generale
3
Vista complessiva del
padiglione spagnolo
fortemente caratterizzato
dalla decorazione
tridimensionale in ceramica
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5. Progetti Padiglione Spagnolo - Expo 2005 a Haiki
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0
2
4
Ground floor plan;
exhibition rooms are
organized in a honeycomb
structure within the
perimeter enclosure.
5
Side view of the pavilion in
which hollow hexagonal
components are used
in alternation with solid
components, accentuating
the envelope’s decorative
motif
5m
One of the most important and critical issues
for the international community, the main
feature of Expo 2005 in Aichi, Japan, at the
beginning of the 21st century, is the ability to
articulate its production, relating it to both
western and oriental culture.
The Spanish building, designed by FOA, is
meant to be a synthesis between Islamism
and Christianity, the crucial dualism of Spanish culture. The building allows the country’s
history, traditions and view of the future to
dialogue in its interior through a revisitation
of historic models, typical of Spanish architectural and figurative culture, which can then
generate new models.
Farshid Moussavi (Iran) and Alejandro Zaera
Polo (Spain) founded their studio in 1992 and
called it FOA - Foreign Office Architects, combining construction projects with a constant
activity of theoretical research. After a period
of collaboration with Rem Koolhaas (O.M.A.)
in 1995 they won the competition for the Yokohama terminal. In 2002 they published Phylogenesis: Foa’s Ark, a book of their essays and
works, which quickly entered the category of
cult books like S,M,L,XL by Rem Koolhaas,
which collected the production of the Office
for Metropolitan Architecture. Their studies
on the “species” as evolution of the “type”,
contrary to the notion that associates idea with
form, are concerned with generating the latter
via a process that passes through the acquisition of a mass of information and analysis
of the effects of this information on the material.
The creative process of this building combines
a selection of architectural elements typical of
Spanish culture. The elements used are a repertoire of spatial elements: patios, churches
and chapels, structural elements (arches and
vaults) and decorative elements (gratings and
insets).
The building is organized around a large central area (the patio) to which seven smaller
spaces – chapels – are linked, each with its
own special purpose. The visitor does not
move along a linear path from the central
space to the satellite space, but freely and
without a preordained sequence.
This spatial layout is similar to the relationship that exists in cathedrals between the main
nave and the chapels, between the courtyard
and the cloister. Every chapel is an exhibition
space, like a bubble that develops from the
attempt to define a space halfway between a
traditional vaulted structure and a contemporary spherical space. The Gothic vaults, the Islamic cupolas are reinterpreted as free forms,
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6. Satoru Mishima
4
Pianta del piano terra;
all’interno del recinto
perimetrale si articolano
le varie stanze espositive
secondo una struttura
alveolare
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Scorcio del fianco del
padiglione nel quale
l’utilizzo degli elementi
esagonali cavi si alterna
a quello di elementi pieni,
accentuando il tema
decorativo dell’involucro
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7. Progetti Padiglione Spagnolo - Expo 2005 a Haiki
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uno spazio sferico contemporaneo. Le volte
gotiche, le cupole islamiche sono reinterpretate come forme libere, strutture che racchiudono gli spazi espositivi. Le funzioni sono distribuite su due livelli, con gli spazi espositivi,
gli spazi per il commercio e un tapas bar al
piano terra, mentre al livello successivo sono
dislocati il ristorante, con accesso indipendente dall’esterno, la sala vip, la sala lettura, una
sala multimediale e i locali amministrativi.
Una grande parete perforata avvolge il padiglione esistente lasciando uno spazio interstiziale di oltre un metro, che funziona come un
portico: un luogo di transizione fra interno ed
esterno, una sosta in penombra per i visitatori
che entrano nel padiglione. Uno spazio filtro
tipico della tradizione giapponese, come nel
tempio di Kyoto, dove il limite tra interno ed
esterno è definito da più membrane.
Fonte d’ispirazione del rivestimento di facciata sono le celosías islamiche, i rosoni gotici e
gli intarsi trado-gotico delle cattedrali di Toledo, Siviglia e Segovia. La celosía è un ele-
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Satoru Mishima
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8. 6
Esploso assonometrico del
padiglione
7
Vista dell’interno di una
delle sale espositive in si
ritrovano i temi compositivi,
formali e cromatici, adottati
per il rivestimento del
padiglione
8
Pianta del secondo livello
9
Sezioni lone longitudinale
e sezione trasversale del
padiglione
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0
2
5m
9
6
Exploded axonometric view
of pavilion
7
View of interior of an
exhibition room featuring
the compositional, formal
and color themes used for
the pavilion’s cladding
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Plan of second floor
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Longitudinal and cross
sections of pavilion
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9. Progetti Padiglione Spagnolo - Expo 2005 a Haiki
mento architettonico tipico della tradizionale
spagnola, fusione fra l’architettura cristiana e
quell’islamica, che trova dei riferimenti anche
nella tradizione giapponese.
Una trama geometrica nasce per aggregazione
di figure regolari che formano pattern omogenei in scala variabile. La sfida vinta dai FOA
è stata quella di trovare un modulo non regolare che determinasse un modello fluido non
ripetitivo. La pelle dell’edificio è formata da
6 differenti blocchi, che nascono da una base
esagonale (come la maggior parte degli elementi decorativi gotici e islamici) e vengono
poi deformati. I blocchi sono assemblati tra loro attraverso dei cavi di acciaio dando vita ad
un vero e proprio tappeto policromo ancorato
al padiglione retrostante attraverso un telaio
in alluminio. La combinazione dei 6 elementi
determina una tessitura variegata per geometria e colore. I sei colori scelti sono variazioni
del rosso e del giallo (i colori della bandiera
spagnola) che simboleggiano il colore del vino, del sangue, delle rose, del sole, della sabbia
e di tutto ciò che è internazionalmente associato alla Spagna.
I blocchi sono realizzati in ceramica, materiale
molto diffuso sulla costa spagnola del mediterraneo e in Giappone, e sono stati prodotti in
Spagna e trasportati fino ad Aichi con la precisa volontà di portare della “terra di Spagna” in
Giappone. Attraverso la parete forata di rivestimento si crea una continua permeabilità fra
il dentro e il fuori, fra la cattedrale e il sagrato,
fra oriente e occidente.
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structures that enclose the exhibition spaces.
The functions are distributed on two levels,
with the exhibition spaces, areas for trade and
a tapas bar on the ground floor, while the upper floor contains the restaurant, with an independent entrance from the outside, the VIP
lounge, the reading room, a multimedia room
and the offices. A great perforated wall surrounds the existing building, leaving an airspace of over one meter, which functions like
an arcade: a place of transition between the
inside and the outside, a pause in the shade for
the visitors entering the building. It is a typical filtering space in the Japanese tradition, as
in the temple of Kyoto, where the border between inside and outside is defined by a series
of membranes.
The source of inspiration for the covering
of the façade were the Islamic celosías, the
Gothic rose windows and late-Gothic insets of
the cathedrals of Toledo, Seville and Segovia.
The celosía is an architectural element typical
of the Spanish tradition, a merge of Christian
and Islamic architecture that finds many references also in the Japanese tradition.
A geometrical pattern arises from the aggregation of regular figures that form a uniform
design in variable scale. The challenge met by
FOA was to find an irregular design that would
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Dettaglio della
sezionetrasversale in
corrispondenza della
doppia parete che racchiude
i molteplici ambienti
espositivi
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Vista interna della struttura
composta dalla parete in
elementi ceramici anorata
al volume principale tramite
delle aste metalliche
Satoru Mishima
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Detail of cross section on
level with the double wall
that encloses the different
exhibition spaces
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Internal view of structure
consisting of wall of ceramic
components anchored to
the main volume with metal
rods
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12. 12
La luce diurna viene filtrata
attraverso gli elementi in
ceramica colorata, creando
una vibrazione di luci ed
ombre all’interno del recinto
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Dettaglio della
composizione degli
elementi esagonale cavi
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Particolare costruttivo del
montaggio modulare della
parete esterna in ceramica
colorata: sezione, prospetto
e pianta
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create a fluid pattern without being repetitive.
The skin of the building is formed by 6 different blocks, that rise from a hexagonal base
(like most of the decorative elements in Gothic and Islamic art) and are then deformed. The
blocks are assembled with steel wires, creating
a colorful carpet fastened to the building from
the back by means of an aluminum frame. The
combination of the 6 elements creates a variegated texture of geometry and color. The six
colors chosen are variations of red and yellow
(the colors of the Spanish flag) that symbolize
the colors of wine, blood, roses, the sun, the
sand and all that is internationally associated
with Spain.
The blocks are made of ceramic, a material
that is very widespread on the Spanish coast
of the Mediterranean and in Japan, and were
produced in Spain and shipped all the way to
Aichi with the specific intention of bringing
some of the “land of Spain” to Japan.
Through the perforated tile wall a continuous
infiltration between the inside and the outside is created, as between a cathedral and its
parvis, between the east and the west.
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Daylight is filtered
through colored ceramic
components, creating
a vibration of lights and
shadows within the
enclosure.
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Detail of composition
of hollow hexagonal
components
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Construction detail of
modular assembly of
colored ceramic external
wall: section, elevation
and plan
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