Che cos'è il web semantico? Perché è rilevante ai fini dell'ottimizzazione dei siti? Quali vocabolari utilizzare per arricchire di contenuti semantici un sito di commercio elettronico? I motori di ricerca come utilizzano i contenuti semantici? Quali sono i vantaggi per acquirenti e venditori?
Daniele Lunassi, CEO & Head of Design @Eye Studios – “Creare prodotti e servi...
Migliorare la SEO grazie al web semantico
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Come migliorare la SEO grazie al web semantico
Che cos'è il web semantico? Perché è rilevante ai fini dell'ottimizzazione dei siti? Quali
vocabolari utilizzare per arricchire di contenuti semantici un sito di commercio elettronico?
I motori di ricerca come utilizzano i contenuti semantici? Quali sono i vantaggi per
acquirenti e venditori?
Qualche tempo fa abbiamo dedicato un post al
http://blognew.aruba.it/blog.keanet.it/Web_semantico__SEO_e_siti_di_e_commerce_73233.shtml web semantico
finalizzato alle attività di SEO (Search Engine Optimization) di siti di commercio elettronico, accennando al
vocabolario GoodRelations (http://www.heppnetz.de/ontologies/goodrelations/v1.html) e all’iniziativa Schema.org
(http://www.schema.org/docs/gs.html).
Che cosa si intende con web semantico (detto anche web 3.0)
e perché è rilevante ai fini dell’ottimizzazione di siti di e-
commerce?
A motori di ricerca e applicazioni web chiediamo di fornirci risultati sempre più rilevanti (cioè in linea con le
aspettative della nostra ricerca), ma anche servizi di individuazione e comparazione delle offerte commerciali
disponibili.
I limiti contro cui motori e applicazioni si scontrano sono principalmente due:
• Parole e frasi denotano un significato diverso a seconda del contesto in cui sono utilizzate. Per
esempio, la parola “rombo” può significare un pesce, una figura geometrica o un motivo. Le persone ne
comprendono agevolmente il significato in base al contesto, mentre è arduo sviluppare algoritmi in grado di
replicare questa facoltà tipicamente umana.
• La struttura dei contenuti – per esempio di una scheda prodotto – varia da sito a sito. Motori e applicazioni
non sanno dove recuperare in modo certo determinate informazioni, per esempio codici articolo, descrizioni,
prezzi, sconti, valute, metodi di pagamento e di consegna, ecc.
Per aiutare motori di ricerca e applicazioni a superare questi limiti è necessario corredare i contenuti di marcatori
in grado di specificare:
• Il contesto in cui parole e frasi sono utilizzate (questa operazione di chiama disambiguazione, in inglese
Word Sense Disambiguation [WSD])
• La struttura dei contenuti.
I vocabolari – tassello fondamentale del web semantico (web 3.0) – hanno proprio questi obiettivi.
Per esempio, il vocabolario GoodRelations – standard de facto nel settore degli e-shop – permette di marcare i
contenuti della scheda prodotto, indicando anzitutto a motori e applicazioni che si tratta di un’offerta commerciale,
e specificando poi dove reperire con certezza le varie informazioni su azienda, prodotti / servizi, prezzi e logistica
presenti in un sito di commercio elettronico.
Perché un vocabolario sia efficace è necessario che sia condiviso. Tanti vocabolari diversi, non riconosciuti da
motori e applicazioni, non apporterebbero alcun beneficio.
La condivisione può passare attraverso la posizione di un unico standard di settore oppure attraverso il fatto di
rendere fra loro interoperabili i diversi vocabolari utilizzati all’interno di un settore.
Con questo intento nel 2011 è nata l’iniziativa Schema.org a cui collaborano Google, Microsoft e Yahoo!. Il suo
intento è di rendere fra loro interoperabili i diversi vocabolari utilizzati all’interno di uno stesso settore e di
migliorare la comprensione che motori e applicazioni hanno dei siti.
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Come migliorare la SEO con il web semantico – Maggio 2013
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I vocabolari riconosciuti da Schema.org sono supportati per il momento da Google, Bing e Yahoo!
Dall’8 novembre 2012 il vocabolario GoodRelations è riconosciuto da Schema.org e può quindi essere utilizzato
proficuamente per arricchire di contenuti semantici i siti di commercio elettronico.
Perché arricchire di contenuti semantici un sito di e-
commerce? Quali sono i vantaggi in termini di SEO?
Limitandoci ai motori di ricerca, i vantaggi dell’applicazione di un vocabolario (in particolare di GoodRelations /
Schema.org per il commercio elettronico) ai fini dell’ottimizzazione del sito per i motori di ricerca sono:
• Dal momento che i motori comprendono contesto e struttura dei contenuti, possono restituire risultati più
rilevanti, in linea con le aspettative dell’utente
• Sulla base dei dati strutturati che estraggono, per esempio, dalla scheda prodotto di un e-shop, i motori
possono visualizzare risultati della ricerca più ricchi (Google li chiama Rich Snippets), comprensivi di
codice articolo, descrizione, immagine, prezzo, valuta, metodo di pagamento, rating, ecc.
• L’utente dispone quindi non solo di risultati rilevanti, ma anche di un sommario che gli permette di decidere a
colpo d’occhio, se la pagina di destinazione è di suo interesse
• Per il venditore si tratta quindi dell’opportunità di attrarre sul proprio sito traffico qualificato, ovvero
potenziali acquirenti effettivamente interessati alla sua offerta commerciale
• La stessa marcatura semantica è supportata, al momento, da Google, Bing e Yahoo!, il che permette di
ottimizzare tempi e costi di sviluppo.
Alcuni esempi
Esempio di codice sorgente di una scheda prodotto arricchita di
markup semantico, applicando il vocabolario GoodRelations /
Schema.org
Esempio è tratto da un post di Jessica Davidson http://blog.search-mojo.com/2012/06/22/how-to-implement-
schema-org-into-your-seo-efforts-part-two/schema-org-example-6/
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Esempio di scheda prodotto arricchita di markup semantico e del modo
in cui Google è in grado di leggere i dati strutturati presenti al suo
interno
Esempio è tratto da http://wiki.goodrelations-vocabulary.org/GoodRelations_for_Semantic_SEO
Scheda prodotto
http://www.rachaelraystore.com/Product/detail/Rachael-Ray-Stoneware-2-pc-Bubble-Brown-Baker-Set-
Eggplant/316398
Modo in cui Google interpreta il markup semantico del volaborario
GoodRelations / Schema.org:
http://www.google.com/webmasters/tools/richsnippets?url=http%3A%2F%2Fwww.rachaelraystore.com%2FProduc
t%2Fdetail%2FRachael-Ray-Stoneware-2-pc-Bubble-Brown-Baker-Set-Eggplant%2F316398&view=
Esempio di un Rich Snippet di Google, cioè di risultato della ricerca
arricchito in base alla lettura dei dati strutturati presenti all’interno della
scheda prodotto:
Esempio è tratto da un post di Jessica Davidson http://blog.search-mojo.com/2012/06/22/how-to-implement-
schema-org-into-your-seo-efforts-part-two/rich-snippet-example-3/
Esempio di risultato della ricerca di Google non arricchito in base alla
lettura dei dati strutturati
Esempio è tratto da un post di Jessica Davidson http://blog.search-mojo.com/2012/06/22/how-to-implement-
schema-org-into-your-seo-efforts-part-two/rich-snippet-example-4/
Confrontando i risultati della ricerca basati su marcatura semantica (sopra) con quelli non alimentati da dati
strutturati (sotto), balza all’occhio che i primi sono molto più efficaci per l’utente.
Conclusioni
Concludendo, l’applicazione di vocabolari condivisi è un valido supporto alle attività di SEO (Search Engine
Optimization), in grado di:
• Migliorare la comprensione che motori e applicazioni hanno del nostro sito
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• Mettere motori e applicazioni nelle condizioni di fornire risultati rilevanti, in linea con le aspettative dell’utente
• Permettere la visualizzazione di risultati della ricerca arricchiti (Rich Snippets), molto efficaci per l’utente
• Attrarre sul nostro sito traffico qualificato.
Autore: Petra Dal Santo (dalsanto@keanet.it)
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http://blog.keanet.it/
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