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SISTEMI INTELLIGENTI PER
    LA COMUNICAZIONE
    PUBBLICITARIA SUL WEB


1   WEB MARKETING
    Domenico Porpiglia 2011
    www.domenicoporpiglia.it
WEB 2.0




          2
LO SCENARIO

  Lasovrastimolazione di informazioni porta alla
  riduzione dell’attenzione

  Senza   attenzione non c’è propensione all’acquisto

  E’
    sempre più dificile per le aziende comunicare
  con il consumatore

  Maggiori investimenti in comunicazione portano
  all’innondazione del mercato e all’annegamento
  del messaggio
                                                         3
SCENARIO

    Negli USA un consumatore
     può essere colpito da 2000
     messaggi pubblicitari al
     giorno


    Il consumatore medio è
     sottoposto ogni anno a 1
     milione di spot TV, 1 milioni
     di pubblicità radiofoniche,
     150.000 messaggi adv in
     magazines, 250.000
     messaggi adv in giornali


                                                4
SCENARIO

  Affollamento nei mezzi classici
  Solo budget consistenti consentono una massa critica
   in grado di garantire visibilità e ricordo, andando per
   la vecchia via...
  La creatività può risiedere tanto nel contenuto, quanto
   nel “contenitore”
  Il terreno dell’innovazione nei mezzi adottati per
   veicolare i propri messaggi pubblicitari è poco
   praticato.

     Le scelte del consumatore e
      l’impulso all’acquisto sono
      dominate per il 70% dalla
      sfera emotiva e 30% dalla
      sfera razionale.
                                                             5

 Mente, cuore e viscere!
Cambia lo scenario

•    From information asymmetry...
     o  Information was scarce
     o  Customers were ill-informed
     o  Exchanges were monologues
     o  Marketers were in control

•    To information democracy
      o  Information is ubiquitous
      o  Customers are fully informed
      o  Exchanges are dialogs
      o  Customers are in control
LA STORIA = L’IDEA
       Nei giornali: ciò che entra in una pagina

       In tv: ciò che entra in scaletta
      - 



       Online: è un processo, non un prodotto
      - 



           - Copertura continua
           - Interazione con gli utenti



           In print, the process leads to a product.
           Online, the process is the product. (Jarvis)


  Cosa vogliamo ottenere?
  Quali sono gli obbiettivi del progetto?

  Come vogliamo comunicare?                               7
  Perche?
LA STORIA E UNA MOLECOLA




                Elementi semantici
                 minimi (tag)




                Relazioni (link,
                 associazioni…)

                                      8
L’INFORMAZIONE LIQUIDA

    Si può presentare su molte piattaforme (anche future)


     Ogni piattaforma corrisponde ad una esigenza specifica di
     fruizione dell’informazione


    Il contenuto sarà customizzato in funzione della
     piattaforma


     Analizzare le peculiarità delle piattaforme:
     può “cambiare stato”, essere scomposta e ri-composta
     indipendentemente dalle intenzioni del suo creatore

    i “lettori” devono essere visti come “distributori” (Jarvis)   9
LA CONOSCENZA ON LINE
  Social network, blog,forum ecc. contengono
   informazioni utili alle aziende e ai loro processi di
   promozione: knowledge mangement, marketing
   intelligence, reputation management, open
   innovation, cooperative knowledge construction,
   decision making ecc.
  Spesso la conoscenza e implicita: negli UGC (user
   generated content, nelle relazioni tra gli utenti,
   nelle opinioni, nei tag degli utenti…


                                                           10
ESPLICITARE CONOCENZA

  Sono sempre più necessari strumenti automatici
  in grado di estrapolare la conoscenza diffusa sul
  web e renderla disponibile agli utenti che sono
  specificatamente interessati.

  Alleaziende servono invece strumenti che le
  aiutino a rendere il web e i suoi contenuti adatti
  a veicolare messaggi pubblicitari il più possibile
  targhettizzati.


                                                       11
L UTENTE

•  L’utente è consumatore ma anche produttore in
   prima persona di informazioni per:

  o    il gusto di creare uno spazio proprio, come
       avviene nei blog

  o    condividerlo con altri come avviene per le
       community, i social network e social media.

  o    L’utente puo controllare l’informazione



                                                     12
UTENTI SUL WEB




                 13
14
L’ETÀ DEGLI UTENTI




                     15
COME ACQUISTANO GLI UTENTI




                             16
COSA CHIEDONO GLI UTENTI?




                            17
LE CONVERSAZIONI ON LINE




                           18
VALORE DELLE CONVERSAZIONI




                             19
DOVE AVVENGONO LE CONVERSAZIONI




                                  20
IL WEB 2.0




             21
CONTENT IS KING




                  22
ECCESSO DI INFORMAZIONE




                          23
COME FANNO PUBBLICITÀ LE AZIENDE




                                   24
COS È IL WEB MARKETING?

    Marketing significa letteralmente "piazzare sul
     mercato" e comprende quindi tutte le azioni aziendali
     riferibili al mercato destinate al piazzamento di
     prodotti……considerando come finalità il maggiore
     profitto e come causalità la possibilità di avere prodotti
     capaci di realizzare tale operazione.


    «Una funzione organizzativa ed un insieme di processi
     volti a creare, comunicare e trasmettere un valore ai
     clienti, ed a gestire i rapporti con essi in modo che
     diano benefici all'impresa ed ai suoi portatori di
     interesse.»
AMA American Marketing Association
•                                                                 25
COS È IL WEB MARKETING

    Il web marketing è la branca delle attività di marketing
     dell azienda che sfrutta il canale online per studiare il
     mercato e sviluppare i rapporti commerciali (promozione/
     pubblicità, distribuzione, vendita, assistenza alla clientela,
     etc.) tramite il Web.
  Ottimizzazione

  Posizionamento

  Marketing   dei motori di ricerca
  Pay per click

  Campagna Banner

  Affiliation Program
                                                                      26
  Social media marketing
QUANTI TIPI DI MARKETING?

In sintesi, fare marketing oggi significa:

    analizzare la cultura alla ricerca di nuovi temi che
     stimolino la reazione dei consumatori trasformandoli in
     portavoce del brand per diffonderne la notorietà.

    sviluppare la capacità connettiva e rafforzare il legame che
     viene a crearsi tra gli stessi consumatori intorno ad un
     prodotto all’interno di una comunità.

    essere innovativi nei processi e mezzi, e creativi nel
     pensiero e nello sguardo alla realtà.
                                                                    27
THE EVOLUTION OF MARKETING
                                Transactional                            Relationship                          Collaborative
                                  Marketing                               Marketing                             Marketing


Time Frame           1980s                                   1990s                                     Beyond 2000


View of value        Value is associated with a company’s    Value is associated with customer         Value is associated with
                     offering. Maximize value in exchanges   relationships. Maximize lifetime value    experiences. Maximize value of
                                                             of relationships                          co-created experiences



View of market       Place where value is exchanged between customers and the firm. Market is          Market as a forum where value is
                     separate from the value creation process                                          co-created through interaction
                                                                                                       and dialogue




Role of customer     Passive buyers to be targeted with      Portfolio of relationships to be          Prosumers – active participants in
                     offerings                               cultivated                                value co-creation




Role of firm         Define and create value for consumers   Attract, develop, and retain profitable   Engage customers in defining
                                                             customers                                 and co-creating unique value




Nature of Customer   Survey customers to elicit needs and    Observe customers and learn               Active dialogue with customers
Interaction          solicit feedback                        adaptively about customers                and communities




                                    Adapted from: Prahalad and Ramaswamy
                                    2004
ROI - RETURN OF INVESTMENT




                             29
GLI STRUMENTI
Alcuni esempi:
  Sito web e minisiti dedicati alla promozione di
   specifiche iniziative
  Direct Email marketing
  Display Advertising (Banners, pop up e por under,
   Rich Media)
  Search engine marketing - Search engine
   optimization e keyword advertising
  Affiliate marketing
  Online PR - Diffusione comunicati stampa online e
   iniziative Pay per post
  Advergame (ovvero giochi sviluppati ad hoc da un
   Brand e che contengono il concept della campagna)
  Concorsi online                                     30
MARKETING OGGI

  la ricognizione e l’intelligence diventano strategici e le
   risorse destinate al loro sviluppo tenderanno ad
   aumentare.
  ricerche di mercato basate su metodologie più creative
   che analizzano i trend e gli stili di vita
  attraverso Internet captare i segnali del mercato e
   dialogare direttamente con i consumatori.

  Il consumatore sta cambiando pelle in cerca di
   esperienze più che di prodotti
  Il consumatore postmoderno è diventato più esigente e
   selettivo, autonomo e competente, pragmatico e infedele
   alla marca

                                                                31
COME ANALIZZARE IL WEB




                         32
QUALE WEB MARKETING?

  La  comunicazione pubblicitaria on-line si basa su
   una moltitudine media e di linguaggi che
   interagiscono sul web sotto forma di elementi di
   promozione di persone, aziende, prodotti e
   servizi.
  La forma di marketing migliore è quella che ci
   permette di conoscere di più il nostro cliente e le
   sue abitudini.
  Il web marketing è anche uno strumento di
   analisi.

                                                         33
UGC – CONTENUTI SPONTANEI
  Come controllare
  milioni di
  conversazioni
  spontanee?

Non si puo!
Le si può monitorare.


 I consumatori stanno iniziando nel vero senso della parola a
 gestire i brand e partecipare nella creazione di valore…E alle
 aziende non resta che accettare e lasciare che ciò accada…

 A.G. Lafley, CEO and Chairman of P&G, October 2006               34
MARKETING VIRALE
    Se un contenuto virale non genera di per sé il passaparola, è
     necessario stimolare la diffusione. Le tecniche per creare buzz:
    Referral programs, cioè la logica che ogni cliente porta un altro
     cliente.
       Ad esempio periodicamente la mia banca mi regala qualcosa
        (buoni benzina, cellulari, tassi di interesse maggiori, ecc.) se
        faccio aprire un conto ad un amico.


    Tryvertising è la rivisitazione del campione gratuito: invece di
     distribuire campioni gratuiti a chiunque, si inviano prodotti di
     prova a blogger influenti, in modo che recensiscano il prodotto sui
     loro blog.
    In questo caso l’esclusività della prova, avere per primo il
     prodotto, diventa la leva che ne fa parlare.


                                                                           35
MARKETING VIRALE
    Empowered involvement coinvolge i consumatori non come
     cavie, ma come consulenti nella creazione di un prodotto,
     lasciandoli liberi di esprimere le proprie opinioni sul prodotto, sul
     packaging, sulla comunicazione o sul prodotto stesso genera
     affezione ed è probabile che i consumatori parlino di questa
     esperienza.


     Da questo punto di
     vista Ducati ha fatto
     scuola, arrivando a
     progettare una moto
     secondo i consigli
     degli utenti e spesso
     in contrapposizione
     con gli ingegneri di
     produzione.

                                                                             36
MARKETING VIRALE
    Influencer outreach, cioè rivolgersi direttamente agli
     opinion leader e cercare di convincere quelli in particolare. Gli
     opinion leader sono coloro che spesso influenzano le scelte
     degli altri membri della comunità perciò ottenere il loro
     appoggio significa essere a metà dell’opera.
    Seeding, cioè la semina, andare in giro per la rete a seminare
     il proprio messaggio cercando di generare buzz. Se
     pubblichiamo un video divertentissimo su You Tube, pochi lo
     vedranno. Se cominciamo a segnalarlo ai nostri amici e ai
     nostri contatti sui Social Network alcuni cominceranno a
     vederlo e a loro volta lo segnaleranno ad altri, ecc. Il seeding è
     una tecnica per scatenare il meccanismo virale.
    Infiltration, cioè l’entrata in comunità o gruppi per portare
     un messaggio. La tecnica dell’infiltration funziona male o è
     comunque molto rischiosa quando ci si finge del tutto membro
     di una community: meglio dichiarare da subito il proprio
     legame con l’azienda sponsor ma portare contenuti validi per
     la community, che ci ricompenserà diffondendoli.                     37
MARKETING VIRALE
    Usare una creatività mediocre: come abbiamo detto un contenuto
     virale deve essere eccellente per funzionare.
    Non pensare a lungo termine: a differenza di una campagna
     stampa o TV che raggiunge la massima diffusione nel momento in
     cui esce, il virale ha bisogno di un tempo di incubazione in cui il
     messaggio comincia piano piano a diffondersi per poi raggiungere
     i suoi picchi massimi.
    Usare le mailing list: virale non vuol dire spammare un
     contenuto a migliaia di utenti secondo logiche push; virale vuol
     dire generare passaparola, vuol dire coinvolgere gli utenti che con
     la loro interazione si fanno veicolo del messaggio.
    monitorare una campagna virale per cogliere segnali deboli che
     nel lungo periodo possono esplodere portando un virale negativo.


Progettare e realizzare una campagna virale richiede
  conoscenza della rete, delle sue logiche, della sua
  netiquette e anche dei valori delle community, tribù, reti               38
  alle quali ci rivolgiamo.
STRUMENTI DI MARKETING “INTELLIGENTE”

SEM (Search engine marketing):

    Search engine marketing (SEM), o search marketing, è il ramo del
     web marketing che si applica ai motori di ricerca, cioè comprende
     tutte le attività atte a generare traffico qualificato verso un
     determinato sito web.


    Lo scopo è portare al sito, tramite i motori di ricerca, il maggior
     numero di visitatori realmente interessati ai suoi contenuti


    offre la possibilità di rivolgersi ad un target che esplicita
     direttamente i propri bisogni attraverso un'interrogazione diretta
     al motore


                                                                           39
SEM IN PILLOLE
Tra i principali obiettivi del search marketing:
  Benchmarking online - Studio dello scenario competitivo sui
   motori di ricerca (sia in termini di saturazione del canale che in
   termini qualitativi dei messaggi/contenuti proposti)
  Online branding - Incremento della notorietà di marca attraverso
   il presidio dei risultati dei motori di ricerca
  Brand monitoring - Monitoraggio del sentiment nei risultati dei
   motori di ricerca
  Database building - Alimentazione di un database per avviare
   ulteriori attività di marketing sfruttando il canale motore come
   porta di ingresso verso le iniziative promozionali
  Lead generation - Generazione di liste contatti altamente
   qualificati e motivati all'acquisto a partire dai risultati dei motori
  Vendita diretta - (E-commerce) attraverso i motori di ricerca e i
   comparatori prezzi (motori verticali)
  Online customer support - Assistenza clienti online (es.
   presentazione sui motori dei manuali d'uso dei prodotti                  40
   commercializzati)
SEM - DECLINAZIONI
Le molteplici declinazioni del search engine marketing
  contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi del piano di
  marketing. Le principali possibili attività che prevedono
  l'utilizzo del canale motori sono:
    Search results monitoring - Monitoraggio dei risultati proposti per
     specifiche query
    Posizionamento sui motori di ricerca
    Campagne di link building e link baiting
    Search engine advertising, SEA - Attività di gestione di campagne
     di link a pagamento su siti e portali che maggiormente consentono
     di raggiungere il target d'impresa (detta anche Keyword
     advertising)
    Landing page design - Creazione di pagine speciali per attività di
     search marketing
    Search engine PageRank
    Search engine intelligence - Verifica interessi dell'utenza dei       41
     motori per studi di mercato
SEM – LINK BAITING

  strategia "pull": l'obiettivo è quello di creare nell'utenza
   finale atteggiamenti positivi che favoriscano loro stessi la
   crescita del processo – si "getta l'amo" in modo che i
   backlink arrivino da soli.
  Processo stimolante e dispendioso (tempo e risorse) e a
   lungo termine, costituisce la miglior garanzia di crescita e
   sviluppo duraturi nel tempo.
  tecniche di strategie di tipo pull, applicate al web per
   generare backlink e traffico: sviluppare contenuti
   veramente utili, regalare qualcosa (tool, guide e
   quant'altro), essere i primi a portare un'innovazione.



                                                                  42
STRUMENTI DI SEM

  Google adwords
  Google trends

  Google analytics

  Google webmaster tools

  Similari di yahoo e bing




                                           43
EMAIL MARKETING “INTELLIGENTE”
    E’ possibile tracciare gli utenti con i bounce message, disiscrizioni,
     conferme di ricezione, click-through, etc. Questi possono essere
     usati per tracciare i tassi di apertura delle e-mail, i riscontri
     positivi o negativi, le vendite derivate dal marketing.
    bounce rate, cioè la percentuale di e-mail che non sono state
     consegnate:
        o  soft-bounce, cioè quelle e-mail non consegnate per problemi
           temporanei (ad esempio casella di posta piena),
        o  l’hard-bounce si riferisce invece ad errori definitivi (ad
           esempio account non più esistente).

    delivery rate, cioè la percentuale di e-mail consegnate (attenzione,
     il server di posta destinatario potrebbe non fornire messaggi di
     errore).
    l’open rate, cioè il tasso di apertura.
    click-through rate, cioè la percentuale di destinatari che ha
     cliccato almeno un link all’interno dell’e-mail.                         44
LE 4 C


                                  New marketing based on
                                   interactions with
                                   individual users and
                  Community        communities of users
 Content


Commerce            Context           Traditional
                                      marketing based on
                                      the product

           4 Ps                                        45
INFORMAZIONE E PARTECIPAZIONE

                Communities of fantasy
                Communities of relationship                 Ducati.com


                                                Learning
Participation                                 communities
dimension
                     GardenWeb.com
                                         Amazon.com

                                                       Communities supporting
                                                         commercial processes
                                                       Communities of interest

                              Information
                                                                             46
                              dimension
CRITERI DI MISURAZIONE E STRUMENTI PER
     ANALIZZARE IL MERCATO ON-LINE
                   ATTRACTION              ACQUISITION                RETENTION
Measurement
criteria
                                                              Visitors/chat users
               Unique visitors         Visitors/registered
                                                              Visitors/forum users
               New visitors            user conversion rate
                                                              Auction users
               Cost per visitor
                                                              Revenues per customer
               Average visit length
                                                              Sales per customer
               Pageviews per
                                                              Satisfaction
               session



Analytical tools
               Log files analyzer     Personalization          Commerce station
               Cookies                server                   Business intelligence tools


                                                                                     47
   Data Analysis                                                           CRM
PARADIGMA COLLABORATIVO OPEN
INNOVATION

    Value Innovator                   Customer

                    Product




                    Brand




                    Promotion


   4Ps


                                                                         48


  Catturare l’interazione degli utenti crea valore e riduce il rischio
IL CLIENTE INTEGRATO NEL PROCESSO

 PRIMA                                            DOPO

              Customer
                            Supplier
                                             Internet         Customers




Monologue                              Dialogue
One way                                One-to-one marketing
Mass communication                     Real-time
Static                                 Dynamic
No interaction among customers         Collaborative
Shotgun approach                       Segmented
Hard to identify customers             Rich customer interaction
Hard to manage customers               Rich customer data
                                                                    49
BENEFICI DEL CIRCOLO VIRTUOSO
  Reduce the risk of guessing by letting the community
   define the need, want, problem, and value proposition
  Speed development cycles

  Create precise features / value

  Create brand advocates

  Community endorsement




                                   Community and feedback loop integral part of
                                   shaping product
                                                                                  50
51
BE SOCIAL….


  Social media: tecnologie e pratiche online che le persone
   adottano per condividere contenuti testuali, immagini,
   video e audio. I social media rappresentano la versione
   Internet dei social network, cioè di reti di persone connesse
   fra loro da legami sociali, di qualunque tipo essi siano.
  Social network: reti sociali di persone che legate dall uso
   di una piattaforma comune (msn, myspace,facebook,
   twitter, ecc).
  Aggregatori: in linea di principio, gode lo status di
   aggregatore qualsiasi software o applicazione web che
   abbia il compito di ricercare informazioni o contenuti
   frammentati sul web e riproporli in "forma aggregata" per
   una migliore fruizione.
                                                                   52
SOCIAL MEDIA MARKETING

  Proliferazione dei siti di nicchia e comunità su internet,sta
   diventando importante targettizare la coda lunga e creare
   una rete ampia.
  Aprire un blog e seguirlo,

  gestirlo,

  promuoverlo,

  frequentare Twitter,

  creare una Facebook Fan Page e rispondere ai commenti
   dei fan,
  realizzare strategie conversazionali e dunque conversare
   quotidianamente,
  offrire promozioni attraverso i social network,

  contest, monitorare ciò che viene detto e talvolta              53
   rispondere,
SOCIAL NETWORK E AGGREGATORI




                               54
FACEBOOK

  Fan page.
  Mi piace (la pagina)

  Mi piace (il contenuto)

  Gruppi

  Share.



Integrazione con il sito




                                        55
FACEBOOK
    Facebook:
   pubblicare i link dei singoli articoli e del sito
   sulla vostra bacheca
  condividere i post pubblicati sulla bacheca.

obbiettivo: generare visite
  invitiate i vostri amici a diventare fan della
   pagina.
  condividete gli articoli presenti sulla pagina,
   compariranno sulla vostra bacheca.
obbiettivo: aumentare il numero di fan sulla pagina
   fb e quindi la capacità di condivisione.
                                                        56
TWITTER

  diventate   followers

     retwittate i link  pubblicati sulla pagina ufficiale
     sulle vostre pagine personali.

  Postare    aggiornamento di stato che non siano
     solo link del sito.

  suggerite   ai vostri followers di seguire la pagina

  Siate   attivi nella community                            57
AGGREGATORI
    esistono moltissimi aggragatori di notizie, sono siti che
     raccolgono contenuti e li catagorizzano in base a delle
     categorie prestabilite.


    è bene linkare gli articoli nel maggior numero di
     aggregatori possibile, sono utili a dare popolarità al sito.

    La maggior parte di questi si basano su sistemi di voto:
     votate i nostri articoli e fateli votare.




                                                                    58
AGGREGATORI

  http://oknotizie.virgilio.it/

  http://www.diggita.it/

  http://www.propeller.com/

  http://www.upnews.it/

  http://www.wikio.it

  http://digg.com/

  http://segnalo.virgilio.it/

  http://www.comunicati-stampa.net/



                                                 59
SOCIAL BOOKMARKING

  Unsistema utile per avere i preferiti on line ma
  anche per promuoversi

  http://delicious.com/


  è un sito di social bookmarking, si usa per
  mettere i propri siti preferiti on line, condividerli
  o no. Ci sono anche i componenti per firefox e
  explorer per aggiungere ai preferiti direttamente
  dal browser.

  La parola d'ordine è condividere.                       60

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Web marketing

  • 1. SISTEMI INTELLIGENTI PER LA COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA SUL WEB 1 WEB MARKETING Domenico Porpiglia 2011 www.domenicoporpiglia.it
  • 3. LO SCENARIO   Lasovrastimolazione di informazioni porta alla riduzione dell’attenzione   Senza attenzione non c’è propensione all’acquisto   E’ sempre più dificile per le aziende comunicare con il consumatore   Maggiori investimenti in comunicazione portano all’innondazione del mercato e all’annegamento del messaggio 3
  • 4. SCENARIO   Negli USA un consumatore può essere colpito da 2000 messaggi pubblicitari al giorno   Il consumatore medio è sottoposto ogni anno a 1 milione di spot TV, 1 milioni di pubblicità radiofoniche, 150.000 messaggi adv in magazines, 250.000 messaggi adv in giornali 4
  • 5. SCENARIO   Affollamento nei mezzi classici   Solo budget consistenti consentono una massa critica in grado di garantire visibilità e ricordo, andando per la vecchia via...   La creatività può risiedere tanto nel contenuto, quanto nel “contenitore”   Il terreno dell’innovazione nei mezzi adottati per veicolare i propri messaggi pubblicitari è poco praticato.   Le scelte del consumatore e l’impulso all’acquisto sono dominate per il 70% dalla sfera emotiva e 30% dalla sfera razionale. 5 Mente, cuore e viscere!
  • 6. Cambia lo scenario •  From information asymmetry... o  Information was scarce o  Customers were ill-informed o  Exchanges were monologues o  Marketers were in control •  To information democracy o  Information is ubiquitous o  Customers are fully informed o  Exchanges are dialogs o  Customers are in control
  • 7. LA STORIA = L’IDEA Nei giornali: ciò che entra in una pagina In tv: ciò che entra in scaletta -  Online: è un processo, non un prodotto -  - Copertura continua - Interazione con gli utenti In print, the process leads to a product. Online, the process is the product. (Jarvis)   Cosa vogliamo ottenere?   Quali sono gli obbiettivi del progetto?   Come vogliamo comunicare? 7   Perche?
  • 8. LA STORIA E UNA MOLECOLA   Elementi semantici minimi (tag)   Relazioni (link, associazioni…) 8
  • 9. L’INFORMAZIONE LIQUIDA   Si può presentare su molte piattaforme (anche future)   Ogni piattaforma corrisponde ad una esigenza specifica di fruizione dell’informazione   Il contenuto sarà customizzato in funzione della piattaforma   Analizzare le peculiarità delle piattaforme: può “cambiare stato”, essere scomposta e ri-composta indipendentemente dalle intenzioni del suo creatore   i “lettori” devono essere visti come “distributori” (Jarvis) 9
  • 10. LA CONOSCENZA ON LINE   Social network, blog,forum ecc. contengono informazioni utili alle aziende e ai loro processi di promozione: knowledge mangement, marketing intelligence, reputation management, open innovation, cooperative knowledge construction, decision making ecc.   Spesso la conoscenza e implicita: negli UGC (user generated content, nelle relazioni tra gli utenti, nelle opinioni, nei tag degli utenti… 10
  • 11. ESPLICITARE CONOCENZA   Sono sempre più necessari strumenti automatici in grado di estrapolare la conoscenza diffusa sul web e renderla disponibile agli utenti che sono specificatamente interessati.   Alleaziende servono invece strumenti che le aiutino a rendere il web e i suoi contenuti adatti a veicolare messaggi pubblicitari il più possibile targhettizzati. 11
  • 12. L UTENTE •  L’utente è consumatore ma anche produttore in prima persona di informazioni per: o  il gusto di creare uno spazio proprio, come avviene nei blog o  condividerlo con altri come avviene per le community, i social network e social media. o  L’utente puo controllare l’informazione 12
  • 14. 14
  • 16. COME ACQUISTANO GLI UTENTI 16
  • 17. COSA CHIEDONO GLI UTENTI? 17
  • 20. DOVE AVVENGONO LE CONVERSAZIONI 20
  • 24. COME FANNO PUBBLICITÀ LE AZIENDE 24
  • 25. COS È IL WEB MARKETING?   Marketing significa letteralmente "piazzare sul mercato" e comprende quindi tutte le azioni aziendali riferibili al mercato destinate al piazzamento di prodotti……considerando come finalità il maggiore profitto e come causalità la possibilità di avere prodotti capaci di realizzare tale operazione.   «Una funzione organizzativa ed un insieme di processi volti a creare, comunicare e trasmettere un valore ai clienti, ed a gestire i rapporti con essi in modo che diano benefici all'impresa ed ai suoi portatori di interesse.» AMA American Marketing Association •  25
  • 26. COS È IL WEB MARKETING   Il web marketing è la branca delle attività di marketing dell azienda che sfrutta il canale online per studiare il mercato e sviluppare i rapporti commerciali (promozione/ pubblicità, distribuzione, vendita, assistenza alla clientela, etc.) tramite il Web.   Ottimizzazione   Posizionamento   Marketing dei motori di ricerca   Pay per click   Campagna Banner   Affiliation Program 26   Social media marketing
  • 27. QUANTI TIPI DI MARKETING? In sintesi, fare marketing oggi significa:   analizzare la cultura alla ricerca di nuovi temi che stimolino la reazione dei consumatori trasformandoli in portavoce del brand per diffonderne la notorietà.   sviluppare la capacità connettiva e rafforzare il legame che viene a crearsi tra gli stessi consumatori intorno ad un prodotto all’interno di una comunità.   essere innovativi nei processi e mezzi, e creativi nel pensiero e nello sguardo alla realtà. 27
  • 28. THE EVOLUTION OF MARKETING Transactional Relationship Collaborative Marketing Marketing Marketing Time Frame 1980s 1990s Beyond 2000 View of value Value is associated with a company’s Value is associated with customer Value is associated with offering. Maximize value in exchanges relationships. Maximize lifetime value experiences. Maximize value of of relationships co-created experiences View of market Place where value is exchanged between customers and the firm. Market is Market as a forum where value is separate from the value creation process co-created through interaction and dialogue Role of customer Passive buyers to be targeted with Portfolio of relationships to be Prosumers – active participants in offerings cultivated value co-creation Role of firm Define and create value for consumers Attract, develop, and retain profitable Engage customers in defining customers and co-creating unique value Nature of Customer Survey customers to elicit needs and Observe customers and learn Active dialogue with customers Interaction solicit feedback adaptively about customers and communities Adapted from: Prahalad and Ramaswamy 2004
  • 29. ROI - RETURN OF INVESTMENT 29
  • 30. GLI STRUMENTI Alcuni esempi:   Sito web e minisiti dedicati alla promozione di specifiche iniziative   Direct Email marketing   Display Advertising (Banners, pop up e por under, Rich Media)   Search engine marketing - Search engine optimization e keyword advertising   Affiliate marketing   Online PR - Diffusione comunicati stampa online e iniziative Pay per post   Advergame (ovvero giochi sviluppati ad hoc da un Brand e che contengono il concept della campagna)   Concorsi online 30
  • 31. MARKETING OGGI   la ricognizione e l’intelligence diventano strategici e le risorse destinate al loro sviluppo tenderanno ad aumentare.   ricerche di mercato basate su metodologie più creative che analizzano i trend e gli stili di vita   attraverso Internet captare i segnali del mercato e dialogare direttamente con i consumatori.   Il consumatore sta cambiando pelle in cerca di esperienze più che di prodotti   Il consumatore postmoderno è diventato più esigente e selettivo, autonomo e competente, pragmatico e infedele alla marca 31
  • 33. QUALE WEB MARKETING?   La comunicazione pubblicitaria on-line si basa su una moltitudine media e di linguaggi che interagiscono sul web sotto forma di elementi di promozione di persone, aziende, prodotti e servizi.   La forma di marketing migliore è quella che ci permette di conoscere di più il nostro cliente e le sue abitudini.   Il web marketing è anche uno strumento di analisi. 33
  • 34. UGC – CONTENUTI SPONTANEI   Come controllare milioni di conversazioni spontanee? Non si puo! Le si può monitorare. I consumatori stanno iniziando nel vero senso della parola a gestire i brand e partecipare nella creazione di valore…E alle aziende non resta che accettare e lasciare che ciò accada… A.G. Lafley, CEO and Chairman of P&G, October 2006 34
  • 35. MARKETING VIRALE   Se un contenuto virale non genera di per sé il passaparola, è necessario stimolare la diffusione. Le tecniche per creare buzz:   Referral programs, cioè la logica che ogni cliente porta un altro cliente.  Ad esempio periodicamente la mia banca mi regala qualcosa (buoni benzina, cellulari, tassi di interesse maggiori, ecc.) se faccio aprire un conto ad un amico.   Tryvertising è la rivisitazione del campione gratuito: invece di distribuire campioni gratuiti a chiunque, si inviano prodotti di prova a blogger influenti, in modo che recensiscano il prodotto sui loro blog.   In questo caso l’esclusività della prova, avere per primo il prodotto, diventa la leva che ne fa parlare. 35
  • 36. MARKETING VIRALE   Empowered involvement coinvolge i consumatori non come cavie, ma come consulenti nella creazione di un prodotto, lasciandoli liberi di esprimere le proprie opinioni sul prodotto, sul packaging, sulla comunicazione o sul prodotto stesso genera affezione ed è probabile che i consumatori parlino di questa esperienza. Da questo punto di vista Ducati ha fatto scuola, arrivando a progettare una moto secondo i consigli degli utenti e spesso in contrapposizione con gli ingegneri di produzione. 36
  • 37. MARKETING VIRALE   Influencer outreach, cioè rivolgersi direttamente agli opinion leader e cercare di convincere quelli in particolare. Gli opinion leader sono coloro che spesso influenzano le scelte degli altri membri della comunità perciò ottenere il loro appoggio significa essere a metà dell’opera.   Seeding, cioè la semina, andare in giro per la rete a seminare il proprio messaggio cercando di generare buzz. Se pubblichiamo un video divertentissimo su You Tube, pochi lo vedranno. Se cominciamo a segnalarlo ai nostri amici e ai nostri contatti sui Social Network alcuni cominceranno a vederlo e a loro volta lo segnaleranno ad altri, ecc. Il seeding è una tecnica per scatenare il meccanismo virale.   Infiltration, cioè l’entrata in comunità o gruppi per portare un messaggio. La tecnica dell’infiltration funziona male o è comunque molto rischiosa quando ci si finge del tutto membro di una community: meglio dichiarare da subito il proprio legame con l’azienda sponsor ma portare contenuti validi per la community, che ci ricompenserà diffondendoli. 37
  • 38. MARKETING VIRALE   Usare una creatività mediocre: come abbiamo detto un contenuto virale deve essere eccellente per funzionare.   Non pensare a lungo termine: a differenza di una campagna stampa o TV che raggiunge la massima diffusione nel momento in cui esce, il virale ha bisogno di un tempo di incubazione in cui il messaggio comincia piano piano a diffondersi per poi raggiungere i suoi picchi massimi.   Usare le mailing list: virale non vuol dire spammare un contenuto a migliaia di utenti secondo logiche push; virale vuol dire generare passaparola, vuol dire coinvolgere gli utenti che con la loro interazione si fanno veicolo del messaggio.   monitorare una campagna virale per cogliere segnali deboli che nel lungo periodo possono esplodere portando un virale negativo. Progettare e realizzare una campagna virale richiede conoscenza della rete, delle sue logiche, della sua netiquette e anche dei valori delle community, tribù, reti 38 alle quali ci rivolgiamo.
  • 39. STRUMENTI DI MARKETING “INTELLIGENTE” SEM (Search engine marketing):   Search engine marketing (SEM), o search marketing, è il ramo del web marketing che si applica ai motori di ricerca, cioè comprende tutte le attività atte a generare traffico qualificato verso un determinato sito web.   Lo scopo è portare al sito, tramite i motori di ricerca, il maggior numero di visitatori realmente interessati ai suoi contenuti   offre la possibilità di rivolgersi ad un target che esplicita direttamente i propri bisogni attraverso un'interrogazione diretta al motore 39
  • 40. SEM IN PILLOLE Tra i principali obiettivi del search marketing:   Benchmarking online - Studio dello scenario competitivo sui motori di ricerca (sia in termini di saturazione del canale che in termini qualitativi dei messaggi/contenuti proposti)   Online branding - Incremento della notorietà di marca attraverso il presidio dei risultati dei motori di ricerca   Brand monitoring - Monitoraggio del sentiment nei risultati dei motori di ricerca   Database building - Alimentazione di un database per avviare ulteriori attività di marketing sfruttando il canale motore come porta di ingresso verso le iniziative promozionali   Lead generation - Generazione di liste contatti altamente qualificati e motivati all'acquisto a partire dai risultati dei motori   Vendita diretta - (E-commerce) attraverso i motori di ricerca e i comparatori prezzi (motori verticali)   Online customer support - Assistenza clienti online (es. presentazione sui motori dei manuali d'uso dei prodotti 40 commercializzati)
  • 41. SEM - DECLINAZIONI Le molteplici declinazioni del search engine marketing contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi del piano di marketing. Le principali possibili attività che prevedono l'utilizzo del canale motori sono:   Search results monitoring - Monitoraggio dei risultati proposti per specifiche query   Posizionamento sui motori di ricerca   Campagne di link building e link baiting   Search engine advertising, SEA - Attività di gestione di campagne di link a pagamento su siti e portali che maggiormente consentono di raggiungere il target d'impresa (detta anche Keyword advertising)   Landing page design - Creazione di pagine speciali per attività di search marketing   Search engine PageRank   Search engine intelligence - Verifica interessi dell'utenza dei 41 motori per studi di mercato
  • 42. SEM – LINK BAITING   strategia "pull": l'obiettivo è quello di creare nell'utenza finale atteggiamenti positivi che favoriscano loro stessi la crescita del processo – si "getta l'amo" in modo che i backlink arrivino da soli.   Processo stimolante e dispendioso (tempo e risorse) e a lungo termine, costituisce la miglior garanzia di crescita e sviluppo duraturi nel tempo.   tecniche di strategie di tipo pull, applicate al web per generare backlink e traffico: sviluppare contenuti veramente utili, regalare qualcosa (tool, guide e quant'altro), essere i primi a portare un'innovazione. 42
  • 43. STRUMENTI DI SEM   Google adwords   Google trends   Google analytics   Google webmaster tools   Similari di yahoo e bing 43
  • 44. EMAIL MARKETING “INTELLIGENTE”   E’ possibile tracciare gli utenti con i bounce message, disiscrizioni, conferme di ricezione, click-through, etc. Questi possono essere usati per tracciare i tassi di apertura delle e-mail, i riscontri positivi o negativi, le vendite derivate dal marketing.   bounce rate, cioè la percentuale di e-mail che non sono state consegnate: o  soft-bounce, cioè quelle e-mail non consegnate per problemi temporanei (ad esempio casella di posta piena), o  l’hard-bounce si riferisce invece ad errori definitivi (ad esempio account non più esistente).   delivery rate, cioè la percentuale di e-mail consegnate (attenzione, il server di posta destinatario potrebbe non fornire messaggi di errore).   l’open rate, cioè il tasso di apertura.   click-through rate, cioè la percentuale di destinatari che ha cliccato almeno un link all’interno dell’e-mail. 44
  • 45. LE 4 C   New marketing based on interactions with individual users and Community communities of users Content Commerce Context Traditional marketing based on the product 4 Ps 45
  • 46. INFORMAZIONE E PARTECIPAZIONE Communities of fantasy Communities of relationship Ducati.com Learning Participation communities dimension GardenWeb.com Amazon.com Communities supporting commercial processes Communities of interest Information 46 dimension
  • 47. CRITERI DI MISURAZIONE E STRUMENTI PER ANALIZZARE IL MERCATO ON-LINE ATTRACTION ACQUISITION RETENTION Measurement criteria Visitors/chat users Unique visitors Visitors/registered Visitors/forum users New visitors user conversion rate Auction users Cost per visitor Revenues per customer Average visit length Sales per customer Pageviews per Satisfaction session Analytical tools Log files analyzer Personalization Commerce station Cookies server Business intelligence tools 47 Data Analysis CRM
  • 48. PARADIGMA COLLABORATIVO OPEN INNOVATION Value Innovator Customer Product Brand Promotion 4Ps 48 Catturare l’interazione degli utenti crea valore e riduce il rischio
  • 49. IL CLIENTE INTEGRATO NEL PROCESSO PRIMA DOPO Customer Supplier Internet Customers Monologue Dialogue One way One-to-one marketing Mass communication Real-time Static Dynamic No interaction among customers Collaborative Shotgun approach Segmented Hard to identify customers Rich customer interaction Hard to manage customers Rich customer data 49
  • 50. BENEFICI DEL CIRCOLO VIRTUOSO   Reduce the risk of guessing by letting the community define the need, want, problem, and value proposition   Speed development cycles   Create precise features / value   Create brand advocates   Community endorsement Community and feedback loop integral part of shaping product 50
  • 51. 51
  • 52. BE SOCIAL….   Social media: tecnologie e pratiche online che le persone adottano per condividere contenuti testuali, immagini, video e audio. I social media rappresentano la versione Internet dei social network, cioè di reti di persone connesse fra loro da legami sociali, di qualunque tipo essi siano.   Social network: reti sociali di persone che legate dall uso di una piattaforma comune (msn, myspace,facebook, twitter, ecc).   Aggregatori: in linea di principio, gode lo status di aggregatore qualsiasi software o applicazione web che abbia il compito di ricercare informazioni o contenuti frammentati sul web e riproporli in "forma aggregata" per una migliore fruizione. 52
  • 53. SOCIAL MEDIA MARKETING   Proliferazione dei siti di nicchia e comunità su internet,sta diventando importante targettizare la coda lunga e creare una rete ampia.   Aprire un blog e seguirlo,   gestirlo,   promuoverlo,   frequentare Twitter,   creare una Facebook Fan Page e rispondere ai commenti dei fan,   realizzare strategie conversazionali e dunque conversare quotidianamente,   offrire promozioni attraverso i social network,   contest, monitorare ciò che viene detto e talvolta 53 rispondere,
  • 54. SOCIAL NETWORK E AGGREGATORI 54
  • 55. FACEBOOK   Fan page.   Mi piace (la pagina)   Mi piace (il contenuto)   Gruppi   Share. Integrazione con il sito 55
  • 56. FACEBOOK   Facebook:   pubblicare i link dei singoli articoli e del sito sulla vostra bacheca   condividere i post pubblicati sulla bacheca. obbiettivo: generare visite   invitiate i vostri amici a diventare fan della pagina.   condividete gli articoli presenti sulla pagina, compariranno sulla vostra bacheca. obbiettivo: aumentare il numero di fan sulla pagina fb e quindi la capacità di condivisione. 56
  • 57. TWITTER   diventate followers   retwittate i link  pubblicati sulla pagina ufficiale sulle vostre pagine personali.   Postare aggiornamento di stato che non siano solo link del sito.   suggerite ai vostri followers di seguire la pagina   Siate attivi nella community 57
  • 58. AGGREGATORI   esistono moltissimi aggragatori di notizie, sono siti che raccolgono contenuti e li catagorizzano in base a delle categorie prestabilite.   è bene linkare gli articoli nel maggior numero di aggregatori possibile, sono utili a dare popolarità al sito.   La maggior parte di questi si basano su sistemi di voto: votate i nostri articoli e fateli votare. 58
  • 59. AGGREGATORI   http://oknotizie.virgilio.it/   http://www.diggita.it/   http://www.propeller.com/   http://www.upnews.it/   http://www.wikio.it   http://digg.com/   http://segnalo.virgilio.it/   http://www.comunicati-stampa.net/ 59
  • 60. SOCIAL BOOKMARKING   Unsistema utile per avere i preferiti on line ma anche per promuoversi   http://delicious.com/ è un sito di social bookmarking, si usa per mettere i propri siti preferiti on line, condividerli o no. Ci sono anche i componenti per firefox e explorer per aggiungere ai preferiti direttamente dal browser. La parola d'ordine è condividere. 60