2. Open source
In Informatica , open source ( sorgente aperto) indica un
software i cui autori , o meglio i detentori dei diritti, ne
permettono anzi ne favoriscono il libero studio e l'apporto di
modifiche da parte di altri programmatori indipendenti. Questo
è realizzato mediante l'applicazione di apposite licenze d'uso.
La collaborazione di più parti (in genere libera e spontanea)
permette al prodotto finale di raggiungere una complessità
maggiore di quanto potrebbe ottenere un singolo gruppo di
lavoro. L'open source ha tratto grande beneficio da Internet,
perché esso permette a programmatori geograficamente
distanti di coordinarsi e lavorare allo stesso progetto.
3. Open source
Il software sorgente, prima di essere utilizzato, deve
essere “compilato”, ossia tradotto nel codice “eseguibile”
o codice di macchina, un’innumerevole sequenza
di “uno” e di “zero”, che la macchina è in grado di
interpretare, ma l’uomo generalmente no, a meno di
affrontare anni di duro lavoro anche su programmi
relativamente brevi.
4. Open source
Il software proprietario viene generalmente venduto in
formato eseguibile,per rendere praticamente impossibile
la sua interpretazione e la sua modifica in funzione delle
esigenze del suo utilizzatore.
Viceversa, i programmi “open source”, proprio perché
disponibili in forma simbolica, che un programmatore
riesce facilmente a interpretare, sono veramente “open”,
nel senso che possono essere letti, corretti e trasformati
in funzione di specifiche esigenze.
5. L'Open source nella P.A.
Per molti anni l'O.S. ha avuto diffusione limitata soprattutto agli
sviluppatori, alle università e agli enti di ricerca. In seguito, con la
nascita di numerose aziende distributrici di software a codice
sorgente aperto, il modello open source si é diffuso in diversi paesi
del mondo.
Il Cnipa, in attuazione della Direttiva del Ministro per
l'innovazione e le tecnologie del 19 dicembre 2003 (G.U. 7
febbraio 2004, n. 31), ha costituito l'Osservatorio Open Source.
6. Chi è e cosa fa
L'Osservatorio Open Source svolge un’importante funzione di
catalizzatore delle "best practice" e della conoscenza in materia di
open source.
In sintesi le principali attività dell'Osservatorio sono:
* raccordare e diffondere il patrimonio di esperienze svolte
presso le Università, la ricerca pubblica, le piccole e medie imprese
del settore, attivando anche collaborazioni, partnership, ecc.;
* allestire e gestire una vetrina di prodotti OS per la pubblica
amministrazione, accessibile attraverso il portale del Cnipa, al fine
di diffondere la conoscenza del software OS e di facilitare l'incontro
tra la domanda di soluzioni tecnologiche e l’offerta di prodotti e
servizi in ambito OS; tale vetrina, tra l'altro, elencherà i software di
maggiore affidabilità e diffusione, pubblicherà le best practice
segnalate dalle PA.
7. I software open source attualmente più diffusi sono
Thunderbird, , OpenOffice, Mozilla Firefox,VLC Media
Player ,Geogebra oltre ad un gran numero di progetti rivolti
non all'utente finale ma ad altri programmatori. Sono inoltre
degne di nota le famiglie di sistemi operativi Linux nelle sue
diverse distribuzioni, i cui autori e fautori hanno contribuito in
modo fondamentale alla nascita del movimento. La comunità
open source è molto attiva e comprende decine di migliaia di
progetti, numero che cresce quotidianamente.
8. Introduzione
Lo sviluppo di sistemi open source (OSS) è emerso negli ultimi
dieci anni come uno dei più importanti fenomeni
dell'informatica. I pregi dell'open source sono ormai noti a
tutti: non solo riduce tempi e costi di sviluppo, ma aumenta
la qualità del software.
Da qualche anno c'è maggiore attenzione per l’open source da
parte di tutti, aziende, operatori, Pubbliche Amministrazioni
per cui c'è reale bisogno di avere personale docente ed
amministrativo formato e capace di utilizzare in modo
efficiente questo software, contribuendo ad alleggerire i costi
per l’acquisto di licenze d’uso dei programmi più diffusi.
9. Tuttora esso rappresenta un utile strumento per l'insegnamento e
la ricerca in ambito accademico, fornendo libero accesso a
strumenti essenziali, come compilatori, word processor, fogli
elettronici, etc.
L'Open Source ha cambiato il modo in cui la gente concepisce
il business del software, e, spesso, ha mantenuto il mercato del
software lontano dal monopolio. Tuttavia, una profonda
conoscenza dei sistemi Open Source richiede l'analisi di una
vasta gamma di problematiche.
Introduzione
10. Ubuntu
.
Ubuntu è un sistema operativo libero e gratuito basato su
GNU/Linux, che unisce stabilità, sicurezza e facilità di utilizzo.
È perfetto per computer portatili, desktop e server e fornisce
applicazioni adatte ad ogni esigenza, per l'uso in casa, a
scuola o a lavoro.
Rispetto al più noto sistema operativo Windows nelle sue
varie versioni ( XP, Vista, Windows 7) , Ubuntu è decisamente
più leggero in termini di occupazione di memoria RAM e di
memoria di massa sul disco fisso e, soprattutto,
meno esposto all'attacco di virus e di spyware:
come tutti i sistemi GNU/Linux ,
Ubuntu ne è immune.
11. Free software e Ubuntu
Ubuntu è un progetto guidato da comunità per creare un sistema
operativo ed una serie completa di applicazioni con l'uso del
software Free e Open Source. Nel cuore della Filosofia Ubuntu sulla
libertà del software, risiedono i seguenti ideali:
1. Ogni utente di computer deve avere la libertà di eseguire, copiare,
distribuire, studiare, condividere, modificare e migliorare il proprio
software per qualunque scopo, senza dover pagare diritti di licenza.
2. Ogni utente deve poter usare il proprio software nella lingua di
propria scelta.
3. A ciascun utente deve essere data l'opportunità di usare il
software, anche se affetto da handicap.
12. Free software
In Ubuntu il termine "free" è principalmente usato con
riferimento alla libertà e non al prezzo - sebbene la sua
distribuzione sia gratuita.
La cosa più importante di Ubuntu non è la sua gratuità, ma che
esso conferisce all'utente i diritti della libertà del software.
Sono queste libertà che consentono alla comunità Ubuntu di
crescere, condividendo le esperienze collettive per migliorare
Ubuntu e renderlo adatto all'uso in nuovi Paesi ed in nuove
industrie.
13. Free software
Citando il testo "What is Free Software" della "Free Software
Foundation", le libertà al centro del Free Software sono
definite come segue:
● La libertà di eseguire il programma, per ogni scopo.
● La libertà di studiare come lavora il programma, ed adattarlo
alle proprie esigenze.
● La libertà di ridistribuire copie per aiutare gli altri.
● La libertà di migliorare il programma, e rilasciare le proprie
modifiche al pubblico, per offrirne i benefici a tutti
14. Filosofia di Ubuntu
« Una persona che viaggia attraverso il nostro paese
e si ferma in un villaggio non ha bisogno di
chiedere cibo o acqua: subito la gente le offre del
cibo, la intrattiene. Ecco, questo è un aspetto di
Ubuntu, ma ce ne sono altri. Ubuntu non significa
non pensare a se stessi; significa piuttosto porsi la
domanda: voglio aiutare la comunità che mi sta
intorno a migliorare?. »
(Nelson Mandela)
15. Cosa significa Ubuntu ?
Ubuntu è un’ideologia morale del Sud Africa focalizzata
sulla lealtà e sulle relazioni delle persone, la parola deriva
dagli idiomi Zulu e Xhosa. Ubuntu è vista come un
concetto della cultura tradizionale africana, ed è
considerata come il principio fondante della nuova
repubblica del Sud Africa..
Una traduzione approssimata del principio di Ubuntu è
«umanità attraverso gli altri». Un’altra potrebbe essere:
«la fede in un legame universale di partecipazione che lega
tutta l’umanità»
Come piattaforma basata su Linux, il sistema operativo
Ubuntu migra lo spirito di ubuntu nel mondo del software.
17. Sommario
● Nuovi orizzonti culturali:
l'Open source
● Open source
● Open source
● Open source
● Introduzione
● Introduzione
● Ubuntu
● Free software e Ubuntu
● Free software
● Free software
● Filosofia di Ubuntu
● Cosa significa Ubuntu ?
● FINE