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Iʹm just a (geek) girl...
Di Andrea Chirichelli | 10 marzo 2010 | Categorie: Tecnologia, Cultura
Avete mai sentito parlare del termine womenomics? Il termine venne coniato anni fa da unʹanalista (donna) della
Goldman Sachs per definire con una sola parola quello che in molti sanno ma non hanno il coraggio di ammettere: le
donne oggi sono il vero motore economico del mondo. Anche di quello tecnologico.
Che siano dirigenti dʹazienda o mere consumatrici, le donne rappresentano oggi una voce importante del mondo
wired. Un esempio a caso? Quello dei videogiochi. Nel giro di pochi anni, nel nostro Paese, le donne giocatrici sono
quadruplicate e tra gli utenti di console come il Nintendo Ds, sono quasi alla pari con i colleghi videogiocatori di sesso
maschile. Quasi 5 milioni di donne hanno uno smartphone e se guardiamo ai social network come Facebook e
Twitter, è un vero e proprio boom. Il giro dʹaffari tecno‐rosa, ci si passi questo atroce neologismo, è stimato in circa 55
miliardi di dollari. Insomma le girl geek esistono, si organizzano e fanno sentire la propria voce.
Un caso emblematico è quello rappresentato dalle Girl Geek Dinners, vero e proprio network internazionale, che
sono arrivate in Italia nel marzo del 2007, accogliendo lo spunto di Sarah Blow, una software engineer inglese, stanca
di ritrovarsi in nettissima minoranza alle conferenze tecniche e di essere scambiata per una persona del reparto
marketing o qualsiasi altra cosa tranne che per un tecnico. Oggi siamo alla vigilia del dodicesimo incontro a Milano:
al primo erano in 50, ora sono migliaia. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Morena Menegatti, una delle
prime girl geek (mai invertire i termini! Sarebbe come incrociare i flussi in Ghostbusters!) tricolori e attuale
Responsabile Comunicazione GGD di Milano.
Quali sono gli scopi e gli obiettivi del progetto?
Innanzitutto ci tengo a dire che non organizziamo solo cene di gruppo come tante Brie Van De Camp: il progetto GGD
è ambizioso e di ampio respiro. Ci interessa che le donne italiane appassionate di tecnologia si conoscano e larga
parte dei nostri eventi è dedicata al networking. Confronti che in più di unʹoccasione hanno creato nuove e proficue
opportunità di lavoro e spesso trasferito molto know how sui temi della tecnologia e del web. Non solo. Oltre a far
emergere la realtà delle donne appassionate e attive in ambito tecnologico, vogliamo crescere nuove generazioni di
ragazze orientate alla tecnologia, allacciando rapporti con il mondo accademico. Riteniamo che la tecnologia non
abbia sesso ‐ e se lo ha è femminile ‐ ma che sia un elemento comune che ritroviamo in tutti i giorni. Essere Girl Geek
vuol dire avere un rapporto positivo con la tecnologia e lʹinnovazione.
Quali sono le caratteristiche che deve avere una girl geek per definirsi tale?
Una Girl Geek è una donna appassionata di tecnologia che si pone in modo positivo verso tutto ciò che è nuovo, in
ogni settore. A mio parere non ci sono professioni geek, ma modi di lavorare geek. Una girl geek può essere
commercialista o avvocato e adottare nuovi processi che snelliscono il lavoro grazie alla tecnologia. Un esempio:
http://www.wired.it/news/archivio/2010-03/11/i%27m-just-a-(geek)-girl.aspx 25/05/2010
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lʹarchiviazione digitale dei documenti. Può essere progettista o collaudatrice di impianti estremamente sofisticati,
lavorare in ambito web o usarlo per fare la spesa. Anche lʹessere Geek, comunque, evolve: nel 2007, quando il
movimento arrivò in Italia, era sufficiente essere blogger per essere considerate Geek. Oggi lʹ80% delle Girl Geek che
partecipano ai nostri eventi ha un blog, un account su almeno un social network e molte li utilizzano in maniera
integrata, strutturata, critica e intelligente. Difficilmente una Girl Geek posterà su Facebook esclusivamente le foto
dellʹultima vacanza. Forse è complice anche il nostro livello di istruzione: le donne che presenziano alle GGD Milano
sono laureate (80%) e il 20‐25% ha un PhD o un Master. Comune denominatore: la passione per lʹinnovazione e una
forte curiosità.
Credi che la tecnologia colmare quel gap che ancora esiste a livello professionale (poche donne dirigenti o in ruoli
significativi) o anche quello è fondamentalmente un mondo maschile?
La tecnologia è un terreno neutrale dove vince chi è più competente, chi si aggiorna frequentemente e chi ha passione.
Tutti elementi che non hanno sesso, appunto. In questo senso noi Girl Geek dobbiamo fare molto e dobbiamo sfatare
il mito della donna che se è appassionata di tecnologia è una cozza, un uomo mancato o una sfigata. Ma questo non
dipende dagli uomini, dalla tecnologia o altro. Dipende soprattutto da noi.
A tuo parere lʹapproccio di un donna alla tecnologia è diverso da quello maschile?
Noi siamo solitamente più lucide e distaccate di certi uomini che sposano un sistema operativo o una data marca: è
nella nostra natura essere critiche, anche con la tecnologia. In più, è opinione comune che le donne siano più curiose
degli uomini e quindi più inclini alla sperimentazione.
Ritieni che il mercato femminile abbia in qualche modo condizionato la diffusione di mini‐pc o console portatili?
Senza dubbio. I grandi produttori hanno capito da tempo lʹimportanza del pubblico femminile. Computer sempre più
leggeri con rivestimenti rosa, sexy e glamour, software con milioni di ricette, esercizi per il personal fitness e console
per giochi dimostrano chiaramente che il mercato cʹè. Tutto questo è lʹennesima prova che noi donne non siamo più le
casalinghe di Voghera. Anzi, coglierei quasi lʹoccasione per coniare un nuovo termine: Tecnologhe di Voghiera (con la i:
una piccola località della provincia di Ferrara, ndr), per indicare tutte quelle donne che anche non provenendo da
grandi città possono saperne di tecnologia e decidere autonomamente che prodotto acquistare: dallʹinsalata già
pronta che ci fa risparmiare tempo al televisore ultrasottile. I brand sono informati: non siamo più (solo)
casalinghe. Siamo multitasking e multispending!
A volte si ha la sensazione che gli italiani (maschi) si limitino a sfruttare la tecnologia quasi esclusivamente per
attività relazionali o ludiche: è un atteggiamento che riscontri anche nelle donne?
La sensazione è che gli uomini riescano a umanizzare molto la tecnologia. E qui ci metterei il web: sui social network
vedo che parlano di donne, calcio, politica o gadget. Noi invece riusciamo a distinguere i due mondi (reale e virtuale)
e siamo più attente se si tratta di caricare foto. Non che questo accada sempre, per gli uomini, ma la sensazione è che
ci sia maggiore consapevolezza da parte di noi donne. Quelle volte in cui decidiamo di comunicare siamo più intime
e anche per questo molti blog femminili hanno avuto successo: affrontano temi seri come la maternità, il difficile
rapporto vita privata‐lavoro e tanti libri nati dai blog, e la trasformazione in attività professionali di blog nati per
gioco, ne sono una concreta testimonianza.
Cʹè qualche Girl Geek che per le sue capacità ti ha colpito particolarmente in questi anni? Qualcuna, sconosciuta
al grande pubblico, che segnaleresti come esempio da seguire?
La grande scoperta è stata la presenza di Girl Geeks in Italia. Riuscire a incontrare 1500 donne appassionate di
tecnologia è stato un successo. Non immaginavamo di essere così tante, solo a Milano. Alcune di queste donne
ricoprono posizioni di elevata responsabilità nelle aziende in cui lavorano e molte di loro le abbiamo incontrate e
intervistate per il nostro sito. Non sarebbe corretto segnalare una storia in particolare. Siamo tutte più o meno simili:
abbiamo una vita privata che dobbiamo far convivere con il lavoro, tanta voglia di imparare e una passione che certe
volte può mettere in imbarazzo il nostro compagno: non è bello saperne di più del proprio marito/fidanzato di
telefoni e sistemi operativi open source!
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PHOTO CREDIT: googlisti @Flickr
TAG: Twitter | facebook | FriendFeed | GGD | Girl Geek Dinners | Sarah Blow | Morena Menegatti |
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Commento 8
Bellissimo articolo! Un applauso a tutte le GGD! Saluti dal gruppo toscano http://www.girlgeekdinnerstoscana.com
Chiara mercoledì 31 marzo 2010 12.24.32
@Flavia: una Girl Geek è una donna appassionata di tecnologia a 360 gradi. Sicuramente la lettura di Wired è un
indice interessante... se vuoi parlarci di come tu vedi/vivi la tecnologia e di quanto tu ti senta geek, contattaci su
www.girlgeekdinnersitalia.com
Morena Menegatti giovedì 18 marzo 2010 12.51.55
@ Elena: al momento da un sondaggio effettuato tra le Girl Geek che presenziano ai nostri incontri, la moda non è
apparsa essere ai primi posti. Tuttavia, se ritieni ci siano argomenti da approfondire o hai suggerimenti da darci,
siamo liete di ascoltarti. Segnalaceli su www.girlgeekdinnersitalia.com @Emanuela: touchée :-)
Morena Menegatti lunedì 15 marzo 2010 23.07.24
Bell'intervista!! ^-^ "Quali sono le caratteristiche che deve avere una girl geek per definirsi tale?" E' azzardato dire
che almeno una buona parte delle ragazze/donne che hanno letto questo articolo siano delle buone candidate? Per
la natura stessa di wired.it!
Flavia venerdì 12 marzo 2010 19.03.05
@Emanuela: Vorrei addossare ogni colpa al correttore automatico di Word (per il quale, ricordo, non esiste Batman,
ma solo Barman, con buona pace di Burton e Nolan), ma visto che uso Openoffice mi tocca ammettere il refuso...
Andrea Chirichelli venerdì 12 marzo 2010 15.34.32
"definire con una sola parola quello che in molti sanno ma non hanno il coraggio di ammettere: le donne oggi sono il
vero motore economico del mondo"...perché non avrebbero il coraggio di ammetterlo?
Silvio venerdì 12 marzo 2010 12.00.58
Da fanatica di Desperate Housewives, posso permettermi di dirvi che la meravigliosa e gelida rossa si chiama Bree.
Brie è un altrettanto fantastico formaggio, troppo morbido e cremoso per avere qualcosa in comune con l'algida
signora Van De Camp :-)
Emanuela De Vecchi giovedì 11 marzo 2010 15.54.13
Forte l'articolo!!si puo' essere Geek Girl ma anche appassionate di moda?:-) Perchè non parlate mai di innovazioni
nel campo della cosmesi e dell'abbigliamento? sarebbe fantastico! Anche quelli son campi in continua evoluzione
Elena giovedì 11 marzo 2010 11.27.53
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