1. L’ACQUA AI TEMPI DELLA SETE (AA.VV)
La prima guerra dell’acqua risale al 2500 AC
Le città Stato sumere di Umma e Lagash si contendono le risorse idriche del Tigri e la fertile regione di
Gu ' edena. Per quasi un secolo due re di Lagash deviano le acque attraverso alcuni canali per privare
Umma dell'approvvigionamento idrico. La disputa si placa con la stipulazione di un trattato, forse il
primo accordo internazionale sull'acqua mai concluso.
Pannello 1
Chi sono le vedove della siccità?
Le persone che muoiono di sete
Le portatrici d’acqua
Le terre diventate aride per la mancanza e l’inquinamento delle riserve d’ acqua
Sono circa 20 milioni di persone, quasi esclusivamente donne ( 97%), che ogni giorno impiegano dalle
5 alle 8 ore per rifornire di acqua la propria famiglia. In media riescono a trasportare, a piedi e sulla testa o
sulle spalle, 25/35 litri. Molto spesso, lungo i tragitti che devono percorrere sino alla fonte di acqua,
sono vittime di violenze sessuali e soprusi. Queste donne sono oppresse non solo della mancanza di
acqua ma anche dal non accesso a programmi educativi che le informino che l’acqua da loro prelevata da
pozzi o corsi d’acqua, può essere inquinata e deve essere bollita prima dell’ uso. Una delle conseguenze è
che spesso assistono impotenti alla morte dei propri figli senza capirne né conoscerne il motivo. Solo il
16% della popolazione mondiale usufruisce di acqua in casa.
Pannello 2
L’acqua in bottiglia è più buona dell’acqua controllata dal rubinetto?
Si
No
Sono uguali
No. Perché? L’acqua di rubinetto è più salubre ossia ha maggiori limiti restrittivi per il contenuto di
sostanze inquinanti rispetto a molte acque minerali. L’acqua di rubinetto per essere dichiarata conforme
alle normative deve rispettare 62 parametri, mentre l’acqua in bottiglia solamente 49. L’acqua in
bottiglia viene controllata anche a periodicità triennale, mentre l’acqua di rubinetto è sottoposta ad
analisi quotidiane. L’acqua in bottiglia dovrebbe garantire la massima igiene, ma i casi di contaminazione
da polimeri rilasciati a causa di stoccaggi non adatti (esposizione in luoghi caldi e al sole) sono oggetto
di studi importanti, visto la potenziale nocività riscontrata in alcuni casi.
Pannello 3
Lo sai quanta acqua consuma in media uno statunitense al giorno?
90 litri
258 litri
425 litri
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2. 425 litri. Il calcolo finale è una media che indica il consumo giornaliero di acqua di uno statunitense
medio. Le principali voci di consumo/abuso, sono strettamente collegate allo stile di vita .Un esempio su
tutti: l’alimentazione. Gli Stati Uniti sono tra i primi consumatori di carne al mondo e con il più alto
tasso percentuale di popolazione affetta da disordini alimentari come obesità, anoressia o bulimia. Il tipo
di cibo che si assume aiuta a capire anche quanta acqua si consuma/abusa, ad esempio per produrre 1 kg
di carne di manzo sono necessari dai 15.000 ai 70.000 litri di acqua, per 1kg di ortaggi in media dai
1.000 ai 2.000.
Pannello 4
Qual è il rapporto nell’uso delle risorse naturali mondiali tra paesi ricchi e poveri?
Rapporto 60 (paesi ricchi) e 40 ( paesi poveri)
Rapporto 80 (paesi ricchi) e 20 (paesi poveri)
Rapporto 55 (paesi ricchi) e 45 ( paesi poveri)
80/20. Il 20% della popolazione mondiale utilizza l’80% delle risorse naturali del pianeta. Se si considera
che secondo gli ultimi dati (primo semestre 2010) la popolazione mondiale è di circa 6,8 miliardi di
persone, significa che circa 5 miliardi vivono con il 20% delle risorse naturali disponibili. Il divario è
troppo marcato ed insostenibile nel lungo periodo. Altro dato impressionante è che nel mondo ci sono
più persone in soprappeso che persone malnutrite. In Italia secondo una ricerca del 2007, fatta dal
Siticibo del Banco Alimentare, sprechiamo ogni giorno 4.000 tonnellate di cibo. Circa 14,6 milioni di
tonnellate all’anno. Mangiassimo meno e meglio!
Pannello 5
Quanta gente ogni giorno muore per la mancanza o la cattiva qualità dell’acqua?
9.500 persone
32.000 persone
18.500 persone
Trenta2.000 persone, prevalentemente donne e bambini tra gli 0 e 5 anni, perdono la vita a causa della
mancanza o della cattiva qualità dell’acqua. Mai nessuna guerra ha fatto tante vittime ed è durata tanto a
lungo. Queste morti sarebbero obbiettivamente evitabili per due ragioni. La prima: nel mondo c’è acqua
sufficiente per garantire un adeguato accesso pro capite a tutta la popolazione mondiale, ma ovviamente
non al ritmo di consumo dei paesi “spreconi”. Seconda ragione: queste persone sono le vittime
“necessarie” di uno sviluppo economico mondiale più interessato al beneficio di pochi piuttosto che al
benessere di tutti. Basta per indignarsi?
Pannello 6
In media, l’agricoltura intensiva a parità di risultati con quella tradizionale quanta acqua consuma in
più,?
25%
75%
48%
In media serve almeno il 75% in più di acqua per le grandi ed estese monoculture convenzionali che
hanno come primo obbiettivo di massimizzare i profitti e minimizzare i costi. A fronte di questa logica,
vengono anche utilizzati molti pesticidi e fertilizzanti che spesso contaminano le falde acquifere e
richiedono grandi quantità di acqua. Si calcola che circa il 70-80% dell’acqua utilizzata nelle coltivazioni
intensive si disperde. Inoltre l’agricoltura intensiva distrugge la biodiversità e la sostenibilità culturale,
2
3. economica e sociale dei paesi nel mondo. Un dato: gli Stati Uniti sono il capofila mondiale
dell’agricoltura industriale e nel loro territorio tra il 1903 ed il 1983 si sono estinti circa l’80% delle
varietà di pomodori; 93% di quelle d’insalata ed il 90% di quelle di mais….e pensare che quando vai al
supermercato sembra ci siano mille prodotti diversi!
Pannello 7
Quanti paesi al mondo hanno nella loro Costituzione un articolo che riconosca l’acqua come diritto
umano primario?
10
2
12
5
2 e non si trovano in Occidente ma in America Latina, sono la Bolivia e l’Uruguay che a seguito di
tentativi di privatizzazione delle loro risorse idriche e dopo lunghe e violente battaglie, hanno introdotto
nelle rispettive Costituzioni il concetto che l’acqua è un diritto umano di tutti e come tale non può
essere oggetto di commercializzazione e deve essere rispettata come fonte di sviluppo dei popoli. Ci
appare straordinario che alcuni paesi abbiano ammesso formalmente in una Costituzione questo
principio, ma in realtà ci si dovrebbe interrogare sul perché sia tanto difficile diffondere a tutti i paesi del
mondo un concetto semplice ed indispensabile come il diritto alla vita e all’acqua. Forse che la politica
economica impedisce il libero arbitrio?
Pannello 8
Qual è il primo paese al mondo per uso di acqua in bottiglia?
Cina
Italia
India
Spagna
L’Italia da alcuni anni detiene il primato mondiale per il consumo di acqua in bottiglia, anche se il
nostro paese è ricchissimo di acqua di buona qualità. In Italia ci sono circa 291 diversi marchi di acqua
imbottigliata (dati del 2010). Quasi l’ 85% delle bottiglie sono fatte in una plastica particolare chiamata
PET e solo una piccolissima percentuale in vetro. Nel 2008 sono stati imbottigliati in Italia 2, 5 miliardi
di litri d’acqua prelevata da 189 fonti ad opera di 321 aziende. Un giro d’affari pari a 2,3 miliardi di euro
con gravissimi danni ambientali sia per la produzione di rifiuti sia per l’aumento dell’inquinamento
dell’aria poiché solo meno del 15 % delle bottiglie d’acqua viaggia su treno e tutto il resto su strada.
Pannello 9
Quanta acqua dolce è disponibile sulla Terra?
32%
3%
78%
Solo meno del 3% dell’acqua presente sulla Terra è dolce. Il 97,3% dell’acqua salata e si trova nei mari e
negli oceani. Dell’acqua dolce presente sulla Terra ne possiamo utilizzare meno dello 0,02% poiché la
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4. percentuale restante si trova nelle calotte polari. L’acqua non è una risorsa inesauribile e la velocità con
cui viene abusata quotidianamente compromette il suo ciclo e la sua potenzialità di rigenerarsi e
rimettersi in Natura. Lo spreco delle risorse sta alla base di una cultura dell’arroganza e ignoranza che
non ha una visione sulle ripercussioni sia a livello planetario sia nel medio e lungo periodo.
Pannello 10
Tu che cosa potresti fare, vista la condizione mondiale?
Niente, da sola/o è una battaglia persa
Informarmi e tentare cambiamenti insieme alla comunità locale in cui vivo
Impegnarmi ad uno stile di vita che faccia delle risorse fonte di consumo e non di abuso
Non avere paura e pensare che i cambiamenti, se condivisi e consapevoli, sono possibili
La riposta sta ad ognuno di voi che ha visto questa mostra ed avuto qualche spunto di riflessione o
informazione sullo stato dell’acqua nel mondo. Speriamo abbiate inteso che quando si parla di acqua ci
si relaziona con ogni aspetto, oggetto, contesto della nostra vita ed è, forse, per questo motivo che
ribadiamo a gran voce che l’acqua sia fonte di vita ed un diritto umano inalienabile.
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