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seminario cagliari 23_settembre_2011
1. La riforma del diritto allo studio:
merito o non merito?
Federica Laudisa
Cagliari, 23 settembre 2011
2. 40% di giovani laureati entro il 2020?
La percentuale di laureati nella popolazione di età compresa fra 30-34 anni e 55-64
anni, per paese europeo, nel 2007
50 47
46
45 42 42 41 41 41
40
40 38 38
36 35
35 33
31 30
30 27 27 26 26
26
25
26-27%
%
22 21
20
20 20 19
15 14
15 13
10
5
0
Belgio
Finlandia
Lituania
Bulgaria
Lussemburgo
Portogallo
Romania
Repubblica Ceca
Danimarca
Slovenia
Polonia
Germania
Lettonia
Malta
Slovacchia
Regno Unito
Cipro
Irlanda
Olanda
Ungheria
Francia
Svezia
Estonia
Austria
Grecia
ITALIA
EU-27
Spagna
30-34 anni 55-64 anni
Fonte: Eurostat, Key Data on Education in Europe 2009.
2
3. Chi si laurea?
Il 15% della popolazione di età compresa fra 25 e 64 anni è
laureata in Italia. Di questi:
il 9% ha genitori non diplomati
il 31% ha genitori diplomati
il 61% ha genitori laureati
I figli dei laureati hanno più probabilità di accedere (a)
e terminare l’università.
Fonte: dati OECD, per la percentuale di laureati. Dati EUROSTAT, The Bologna Process in Higher Education in
Europe, 2009, per la percentuale distinta per background sociale. 3
4. Come si raggiungerà il 26-27% di giovani laureati nel
2020?
Nel Programma nazionale di riforma del MEF si legge:
“Per l‘Università l‘obiettivo primario è quello di eliminare la frammentazione degli
indirizzi — che ha spesso comportato la scarsa efficacia nell‘uso delle risorse — e
insieme di sostenere il miglioramento della qualità dell‘offerta formativa. L‘impianto
complessivo della riforma, attraverso l‘innalzamento della qualità della
formazione superiore, intende contribuire al raggiungimento dell‘obiettivo
europeo dell‘accrescimento del numero dei laureati.
A tal fine un particolare rilievo avrà la costituzione del Fondo di merito per
fornire agli studenti meritevoli agevolazioni per il pagamento delle tasse
universitarie e delle spese di vitto e alloggio e, in tale prospettiva, ridurre il divario
di competenze che caratterizza il capitale umano italiano rispetto a quello dei
sistemi concorrenti, nonché favorire la mobilità degli studenti.”
NOTA: Il PNR è stato approvato dal Consiglio dei Ministri ad aprile 2011.
4
5. Il Fondo per il merito: a cosa serve?
“Incentivare la mobilità verso le migliori Università,
permettendo agli studenti di maggior talento di studiare negli
Atenei di più elevata qualità e di non subire condizionamenti nelle
proprie scelte derivanti da vincoli di bilancio: l’iniziativa è rivolta
pertanto agli studenti fuori sede.”
“[…] I soggetti interessati a usufruire dei finanziamenti della
Fondazione saranno presumibilmente quelli caratterizzati da
un vincolo di bilancio stringente.”
Fonte: Fondazione per il Merito. Materiali per la discussione, MEF, presentato a Roma il 26 luglio 2011.
5
6. Il Fondo per il merito: come funzionerà?
Prova nazionale standard riservata ai diplomati Chi ci assicura che un test che misurerà
con un voto di maturità superiore a 80/100 e che competenze di base sia in grado di
intendano studiare da fuori sede. selezionare gli studenti migliori più del voto
di maturità?
Concessione di un prestito di 6.000-8.000€ di Se uno studente accedesse ad un prestito di
durata quinquennale, al tasso di interesse del 7.000€ l’anno, dopo sei anni avrà circa
4,5%, da rimborsare durante la vita lavorativa a 42.000€ di debito da restituire.
partire da una certa soglia minima di reddito.
Si stima di erogare 1.000 nuovi prestiti ogni anno - Ma 1.000-2.000 studenti immatricolati
a regime saranno 5.000 prestiti, 1.000 per ogni beneficiari di prestito possono
anno di corso - con una disponibilità di 50 milioni sviluppare una competizione virtuosa
di euro; l’obiettivo è arrivare ad una dotazione di fra gli atenei? Oggi si contano circa
100 milioni di euro con cui garantire 2.000 prestiti 380.000 studenti fuori sede, di cui circa
ogni anno (10.000 in totale). 62.000 immatricolati…
Quale è la relazione causa-effetto tra
l’introduzione di prestiti e l’incremento
degli immatricolati?
Fonte: Fondazione per il Merito. Materiali per la discussione, MEF, presentato a Roma il 26 luglio 2011.
6
7. L’esperienza dei prestiti all’estero cosa ci insegna?
Alcuni studi condotti nel Regno Unito hanno dimostrato che:
il timore di indebitarsi è maggiore tra le fasce meno abbienti della
popolazione e rappresenta un deterrente per l’iscrizione all’università;
gli studenti in condizioni economiche svantaggiate hanno più probabilità di
indebitarsi e contraggono debiti più ingenti;
gli studenti mettono in atto una serie di strategie per non indebitarsi
eccessivamente: dedicano più ore ad attività lavorative a discapito
dei risultati formativi, continuano a vivere con i genitori, optano
per corsi più brevi in atenei meno costosi/prestigiosi.
“Debt aversion has serious implications for government policy. The students who
are most debt averse are the very focus of their widening participation policies”
[C. Callender].
Fonte: C. Callender, Access to Higher Education in Britain: The Impact of Tuition Fees and Financial
Assistance, in Higher Education Dynamics 14, Springer, 2008. 7
8. L’esperienza dei prestiti in Italia: quali esiti?
ATTO TIPO INTERVENTO RISULTATO
D.M. 23 ottobre 2003 Finanziamento agli atenei per
progetti sperimentali e innovativi 1.027 prestiti erogati in media ogni
Fondo per il sostegno dei per la concessione agli studenti di anno nel periodo 2004/05-2009/10
giovani prestiti d’onore
Istituisce un Fondo per la
concessione di prestiti fiduciari
per il finanziamento degli studi
Legge finanziaria 2004 194 prestiti erogati in media ogni
finalizzato a: garanzie sul rimborso
anno nel periodo 2004/05-2009/10
agli studenti capaci e meritevoli;
contributi in conto interessi ai privi
di mezzi
Progetto “Diamogli Istituisce un Fondo di garanzia
credito” per prestiti agli studenti
1.746 prestiti erogati in totale nel
meritevoli, per coprire specifiche
Protocollo d’intesa Ministero triennio 2008-2010
spese universitarie (Erasmus,
Politiche giovanili-ABI 2007 tasse, acquisto PC)
Progetto Istituisce un Fondo di garanzia
“DiamogliFuturo” per prestiti agli studenti
Protocollo d’intesa Ministero meritevoli di importo max di ?
Gioventù-ABI 2010 5.000 annui per massimo tre anni
Ne ha usufruito lo 0,1% del totale degli studenti.
Fonte: rilevazione dati Uff. Statistico MIUR.
8
9. La condizione occupazionale dei laureati 2009
Il XIII Rapporto AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei
laureati 2009 fotografa:
un aumento del tasso di disoccupazione ad un anno dalla laurea per tutti i
corsi di laurea (triennale, magistrale, CU);
una diminuzione del lavoro stabile;
la crescita del lavoro nero (laureati occupati senza contratto);
una contrazione del guadagno medio mensile, pari a quasi 1.100 euro ad
un anno dalla laurea.
Il tasso di disoccupazione giovanile è stato in media nel 2010 del
27,8% e nel primo trimestre del 2011 del 29,6% [fonte ISTAT].
9
10. Le tasse universitarie in Italia sono basse?
Importo medio delle
tasse universitarie
Paese
a.a. 2008/09
(in USD) “Among the EU21 countries for which data
Regno Unito* 4.840 are available, only public institutions in
Olanda 1.851 Italy, the Netherlands, Portugal and the
Italia 1.281 United Kingdom charge annual tuition fees
Portogallo 1.233 of more than USD 1,200 per full-time
Spagna 1.038 national student.” [OECD, Education at
Svizzera 879 Glance, 2011]
Austria** 853
Belgio (FR) 599
Belgio (FI) 580
Francia 300
Finlandia
Norvegia
Danimarca
NESSUNA TASSA
Svezia
Islanda
Repubblica Ceca
* Le tasse universitarie dall’a.a. 2012/13 potranno essere incrementate fino a
9.000 sterline per i nuovi iscritti.
**Dal 2009/10 gli studenti UE pagano le tasse universitarie solo se fuori corso.
10
11. Come “tratteniamo” gli studenti?
Le criticità del sistema universitario secondo il (fu) CNVSU:
elevati, e soprattutto molto variabili, costi per studente;
alti tassi di abbandono dopo il primo anno;
elevata quota di studenti “inattivi” (cioè che non sostengono
esami);
molti studenti fuori corso;
tempi lunghi per il conseguimento della laurea e di conseguenza
età avanzata al momento del suo conseguimento.
Il Fondo per il merito non risolverà queste criticità né è stata
avanzata qualche azione risolutiva nella riforma Gelmini
Fonte: CNVSU, Undicesimo rapporto sullo Stato del Sistema Universitario, gennaio 2011, pag. 4.
11
12. Le risorse finanziarie per borse di studio (insufficienti)
Le fonti di finanziamento delle borse di studio, 1998-2012
300
250 246,5
200
milioni di euro
177
150 152
147 167
144
124
126 96,7 101,6
100 103 129
77
62
50
26
0
19 9
20 0
20 1
20 2
20 3
20 4
20 5
20 6
20 7
20 8
20 9
20 0
20 1
20 2
3
/9
/0
/0
/0
/0
/0
/0
/0
/0
/0
/0
/1
/1
/1
/1
98
99
00
01
02
03
04
05
06
07
08
09
10
11
12
19
FONDO STATALE RISORSE PROPRIE REGIONI
ENTRATE DA TASSA REGIONALE
Nel 2009/10 solo dieci regioni hanno garantito la borsa di studio al 100% degli
aventi diritto, in altre realtà, circa la metà degli idonei ne ha beneficiato. In
totale, 29.000 studenti aventi diritto non hanno ricevuto la borsa.
Fonte: MIUR.
Nota: l’ammontare del Fondo statale 2012/13 è quello previsto nel disegno di legge di stabilità 2011. I dati relativi
alle entrate da tassa regionale e alle risorse proprie delle regioni nel 2010/11 non sono ancora disponibili. 12
13. I beneficiari di posto letto (scarsi)
La percentuale di studenti che alloggia in residenza universitaria, per paese europeo
40
36
35 33
31
29
30 27
25
25 23 22
19 19 18 18
%
20
15
15 13
11 11 10
10 8 7 7
5
5 3 2
0
Sv
Le dia
In
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Ce
ov
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ac
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Studenti in residenza universitaria (%)
In Italia, uno studente idoneo fuori sede su due beneficia di posto letto in residenza:
ci sono 41.700 posti a fronte di 86.500 aventi diritto fuori sede: quasi 45.000 si
devono rivolgere al mercato privato.
Fonte: Social and Economic Conditions of Student Life in Europe, eurostudent.eu, 2011.
13
14. Guardiamo all’estero/1
A.A. 2009/10
ITALIA FRANCIA GERMANIA SPAGNA
N° studenti universitari 1,8 milioni 2,2 milioni 2 milioni ≃ 1,5 milioni
N° beneficiari di borsa 154.263 565.000 550.000 297.756
% di beneficiari su aventi diritto 84,1% 100% 100% 100%
% di beneficiari su studenti iscritti 9% 26% 28% 21%
Finanziamento pubblico per borse di
322 milioni 1,6 miliardi ≃ 1,9 miliardi 789 milioni
studio (euro)
NOTA: In Francia, lo stanziamento per aiuti diretti ed indiretti agli studenti è pari a 1,8 miliardi di euro, cui va
aggiunto 1,3 miliardi di euro per contributi alloggio.
In Germania il sistema di sostegno (Bafög) è erogato per il 50% sotto forma di borsa e per il restante 50% sotto forma
di prestito a tasso zero. L’onere finanziario è per il 65% a carico dello Stato ed il 35% a carico dei Länder.
In Italia il finanziamento pubblico per borse comprende le risorse statali e quelle regionali.
Fonti: MIUR; BMBF; Ministère de l'Enseignement supérieur et de la Recherche; Deutsches Studentenwerk;
Anciaux (2008); EURYDICE; Eurostudent (2008), UNEF (2010), Ministerio de Educación (2010). 14
15. Guardiamo all’estero/2
L’incremento dei borsisti negli ultimi quattro anni
N° beneficiari borsa
2006/07 2009/10 Variazione %
ITALIA 153.189 154.263 +0,7
FRANCIA 471.000 565.000 +20,0
GERMANIA 499.000 550.000 +10,0
SPAGNA 191.943 236.243 +23,0
NOTA: Il dato della Spagna non include il numero di borsisti iscritti ad istituti
di formazione superiore non universitaria, e per questo differisce dal valore
indicato nella tabella precedente.
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