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Presentazione




                Centro di Ricerca
                Nazionale sulla
                Povertà Infantile
                 Luigi Ricci - Direttore Barometro




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Presentazione

A. Introduzione

                    Quando si parla di povertà infantile, si è
                    spinti a pensare che i bambini poveri si
                    concentrino esclusivamente nei paesi
                    sottosviluppati, non si considera che anche
                    in paesi in cui la ricchezza pro-capite è
                    maggiore, possono esistere fenomeni di
                    povertà, come possono esistere nei paesi
                    sottosviluppati individui molto ricchi.
                    Infatti, se ci addentriamo nelle statistiche
                    ufficiali dell’Istat, sui consumi e sui
                    risparmi delle famiglie italiane, ci si
                    accorge che viviamo in un paese in cui il
                    20% delle famiglie sopravvive intorno o al
                    di sotto della linea di povertà.




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Presentazione

A. Introduzione (1)

Secondo stime Eurispes, nel 2003 si contano quasi 2 milioni di bambini
poveri.

                                  Totale minori poveri
                            Sud                Centro     Nord
                     1.365.000                340.000    285.000
          Dati Eurispes 2003


Sono circa 1,7 milioni i minori in condizioni di povertà su un totale di
7 milioni e 200 mila persone povere: il 15% dei ragazzi residenti in
Italia, il 71% sono bambini meridionali, 7 bambini poveri su 10 vivono
nelle regioni del Sud.
                                  Totale minori poveri
                            Sud                Centro     Nord
                     1.274.000                 11,1%     14,2%
          Dati Istat 2002


                                                                                   3
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A. Introduzione (2)

Il reddito disponibile pro-capite più basso, è stato rilevato in Campania
(ultima in graduatoria), seguita da Calabria, Sicilia e Puglia.

Un cittadino su tre, in Campania, secondo l'Istat, sopravvive in una
condizione di povertà o di quasi povertà, status che fa semplicemente
paura ed è causa di sofferenza.

La Campania, è la regione su cui si concentra il maggior numero di
famiglie meno abbienti:
         Famiglie sicuramente povere in Italia          11,3%


         Famiglie sicuramente povere in
         Campania                                       23,5%




     * Dati Istat – Settembre 2004
                                                                                4
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Presentazione


A. Introduzione (4)



I paesi OCSE nel corso dell'ultimo ventennio hanno aumentato i loro
redditi, ma per la gran parte di essi la disuguaglianza di reddito è
cresciuta.

In maniera più consistente la disuguaglianza è rilevante in paesi come
gli USA e la Gran Bretagna dove la gran parte del reddito è concentrato
nelle mani dei più ricchi.

Il problema dello studio della distribuzione del reddito è stato risolto
grazie al lavoro dell’economista italiano Corrado Gini, il quale ha creato
un indice che porta il suo nome, abbinato alla Curva di Lorenz.




                                                                                   5
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A. Introduzione (5)

L’indice di Gini rileva quanto una distribuzione del reddito sia equilibrata
o squilibrata. L’indice varia da 0 a 1:


            Indice = 0   massima equità reddito del possibile


            Indice = 1   massima iniquità del reddito possibile *


*dal momento che il reddito disponibile sarebbe a disposizione di un
unico individuo).

La condizione di povertà, produce nell'infanzia mancanza di prospettive,
scarsa autostima, esclusione sociale e devianza, di conseguenza questo
disagio sociale, si riversa negativamente nella nostra società.



                                                                                    6
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Presentazione


B. Background (1)



               I principali studi economici di previsione
               sulla distribuzione della ricchezza in Italia
               avvertono che, il divario tra ricchi e
               poveri dovrebbe aumentare, i ricchi
               saranno sempre più ricchi e i poveri
               saranno sempre più poveri.



 Nei prossimi anni, in Italia, aumenteranno le distanze
  tra chi vive bene economicamente e chi vive male.



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    B. Background (2)




Il reddito da lavoro dipendente, è stato quello che negli anni ’90 ha
subito la maggiore erosione del potere di acquisto.

Ad aver accelerato il cedimento del potere di acquisto dei lavoratori
dipendenti, sono stati il crollo delle borse, la flessibilità del lavoro, la
delocalizzazione delle industrie migrate verso paesi caratterizzati da
un basso costo del lavoro e l’aumento dei contributi previdenziali.

                                                                                   8
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Presentazione


    B. Background (3)
Nel nostro paese ci dovremo confrontare sempre più con il
fenomeno della povertà tra i lavoratori, individui che percepiscono
uno stipendio, ma che hanno un tenore di vita molto basso per
diversi fattori, non ultimo anche l’acquisto della casa, che ha di fatto
ridotto sensibilmente il tenore di vita delle famiglie.

Nei prossimi anni emergeranno le difficoltà di ampie fette della
società italiana: quarantenni coniugati con figli, spesso residenti
nelle grandi città, senza genitori alle spalle in grado di aiutare questi
nuclei familiari. Il rischio per il futuro è che se i redditi non
torneranno ad essere meglio ridistribuiti, assisteremo all’esplosione
di nuovi conflitti sociali.

Fonte: intervista al Corriere della Sera del 6 ottobre 2004 del Premio Nobel per
l’economia Paul Samuelson e dell’economista Paul Krugman.

                                                                                      9
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Presentazione

C. Overview (1)



Gli obiettivi del CNRPI sono di:

•   cancellare le forme di povertà estrema dei minori
•   eliminare l'evasione scolastica agendo sulle relative cause
•   sostenere le famiglie ad elevato rischio di povertà
•   promuovere iniziative di inclusione sociale.

A supporto di tali obiettivi e dei relativi progetti di sviluppo, il
CNRPI effettuerà studi e ricerche sulla condizione dei bambini,
attraverso il monitoraggio delle statistiche ufficiali e la
realizzazione di indagini periodiche sulla condizione dell'infanzia
in Italia.


                                                                         10
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Presentazione



C. Overview (2)




    In particolare, l'attività di ricerca sarà finalizzata a
    studiare la dimensione, le dinamiche, le cause e
    l'impatto della povertà infantile in Italia, realizzare e
    diffondere ricerche sulla povertà con il coinvolgimento
    di famiglie povere con bambini.




                                                                         11
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Presentazione


C. Overview (3)


Le informazioni quantitative raccolte e analizzate dovranno:


       A. Dimensionare il fenomeno della povertà infantile a
          livello territoriale (e in particolare nelle regioni
          meridionali), distinguendo tra povertà assoluta e
          povertà     relativa,   nonché    segmentando     la
          popolazione infantile in:

          bambini   sicuramente poveri
          bambini   appena poveri
          bambini   quasi poveri
          bambini   meno abbienti

                                                                     12
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C. Overview (4)


     B. monitorare la povertà infantile in base agli indici
        convenzionali adottati per i paesi OCSE, adattati alla
        popolazione infantile:

        speranza di vita
        mortalità infantile
        istruzione, informazione, cultura
        standard di vita economico
        Occupazione


 L’approccio di   studio   può   essere      sia   univariato   che
 multivariato.

                                                                        13
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C. Overview (5)



 Le misure di povertà distinguono il fenomeno secondo due
    metodi:

 I.   Oggettivo (Povertà assoluta) – al momento l’Istat ha
      sospeso questa rilevazione - : sono poveri, in questa
      visione, i bambini che non dispongono        delle     risorse
      minime, essendo posti al di sotto delle soglie di povertà.

      Le linee di povertà assoluta Istat sono state ottenute
      previa scelta di un paniere di beni e servizi essenziali
      (alimentazione, abitazione, dotazione di elettrodomestici,
      energia, ecc.) direttamente per famiglie di diversa
      composizione.
                                                                       14
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C. Overview (6)



    II. Comparativo (Povertà relativa): in base al quale si
       fa   riferimento   alla   disuguaglianza     tra   bambini,
       individuando quanti di loro dispongono di risorse
       nettamente inferiori alla media del territorio o del
       contesto    di     appartenenza.       L'accettazione     del
       concetto di privazione     relativa,    ha   come       ovvia
       conseguenza la definizione di soglie di povertà
       differenti nei vari contesti (geografici e non).



                                                                           15
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D. Temi oggetto di indagine

   La valutazione del fenomeno è legata a variabili rilevate sulle
   famiglie e/o a variabili relative al territorio.
   In quest‘ultimo caso, si intende stimare indirettamente il grado di
   disagio economico-sociale, che insiste su un certo territorio, sia in
   termini diretti che in termini di rischio di povertà.


                        Distingueremo pertanto tra:


    temi direttamente attinenti alle povertà
    temi attinenti al rischio di povertà, distintamente con
   riferimento alle famiglie o ad aggregati geografici.



                                                                            16
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D. Temi oggetto di indagine (1)




  I temi direttamente attinenti alla misura della povertà riguardano:

      1.   le fonti di sostentamento

      2.   i consumi delle famiglie

      3.   l’ abitazione e il soddisfacimento dei bisogni primari




                                                                                17
                                                                    Novembre 2004
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D. Temi oggetto di indagine (2)

  I temi che sono invece correlati al rischio di povertà sono, in prima
      battuta:


  4. lo stato di salute e le aspettative di vita
  5. la numerosità dei nuclei familiari, la loro composizione e il
    numero di percettori di reddito
  6. i fenomeni di disaggregazione dei nuclei familiari con figli
  7. l'abbandono scolastico e l'accesso all'istruzione ai vari livelli
  8. l'occupazione
  9. l’accensione di mutui e altre forme di finanziamento per
     l’acquisto dell’abitazione principale



                                                                                 18
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D. Temi oggetto di indagine (3)



10.la microcriminalità minorile
11.la diffusione delle droghe
12.la diffusione del disagio sociale in genere
13.il livello dei prezzi per l'acquisto di beni e servizi di prima necessità
14.lo sviluppo economico locale e territoriale
15.la dotazione di servizi pubblici sanitari, sociali e alla persona
16.la percezione soggettiva del benessere familiare e
    l'autoclassificazione nelle diverse categorie dei poveri.




                                                                                   19
                                                                       Novembre 2004
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E. Variabili e indicatori




Le informazioni rilevate saranno elaborate statisticamente al fine di
calcolare indicatori analitici e sintetici. Le metodologie impiegate per la
definizione degli indicatori sono patrimonio della statistica descrittiva,
mentre le grandezze, derivanti dall'impiego di tecniche campionarie,
saranno stimate attraverso tecniche di statistica inferenziale.




                                                                              20
                                                                  Novembre 2004
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E. Variabili e indicatori (1)



Per quanto concerne le metodologie di statistica descrittiva ci si riferirà
alla definizione di medie e indici di posizione (mediana, medie troncate)
e di variabilità (per la misura della disuguaglianza nella distribuzione
delle risorse), al calcolo di indicatori sintetici di disuguaglianza (incidenza
di famiglie e/o individui sotto soglie percentuali di dotazione rispetto a
medie o mediane, rapporti tra quantili delle distribuzioni, ecc.), al calcolo
di indici di concentrazione o di dispersione (Gini, Theil, ecc.).




                                                                                  21
                                                                     Novembre 2004
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E. Variabili e indicatori (2)



Nelle tabelle seguenti è riportato un primo elenco di variabili e di
indicatori di sintesi. Tale elenco deve essere considerato incompleto,
preliminare e provvisorio, visto che la sua puntuale definizione è uno
degli oggetti delle attività che dovranno essere svolte.
Le grandezze indicate in lingua inglese fanno riferimento a specifiche
definizioni   utilizzate   in   ambito   internazionale   (Eurostat   e     altre
organizzazioni).




                                                                                    22
                                                                      Novembre 2004
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E. Variabili e indicatori (3)

    Tab. 1: elenco parziale e provvisorio delle variabili e indicatori per
    il monitoraggio delle povertà

Num.   Tema                        Variabili                         Indicatori
1      le fonti di sostentamento   reddito familiare                  Income quantile share ratio (S80/S20)
                                                                      Indice di Gini
                                                                      Tasso di rischio di povertà Eurostat (%
                                                                     bambini di famiglie sotto le soglie del 60%
                                                                     della mediana) / indice di diffusione della
                                                                     povertà Istat
                                                                      indice di intensità della povertà (somma
                                                                     delle differenze dalla linea di povertà)
2      i consumi delle famiglie                                       Indice di concentrazione dei consumi
                                   consumi per tipologia              % bambini di famiglie con consumi sotto
                                                                     la soglia di povertà
3      l'abitazione e il           proprietari di abitazioni         incidenze % affittuari
       soddisfacimento dei          costo degli affitti               indici di costo degli affitti
       bisogni primari              diffusione dei servizi primari    indici lack of amenities
                                   (riscaldamento, acqua              stanze per persona
                                   corrente, energia elettrica,       mq per persona
                                   telefono)                          tassi di diffusione dei servizi primari
                                    dotazione di                      tassi di possesso di elettrodomestici
                                   elettrodomestici (lavatrici,       housing dissatisfaction indexes
                                   frigoriferi, ecc.)




                                                                                                                   23
                                                                                                    Novembre 2004
Presentazione


Tab. 2: elenco parziale e provvisorio delle variabili e indicatori per il
monitoraggio indiretto delle povertà e del rischio povertà


  Num.   Tema                         Variabili                     Indicatori
  4      lo stato di salute e le      •Vita media e speranza di     Incidenze % sul totale bambini
         aspettative di vita          vita                           Life Expectancy at birth
                                       Diffusione delle malattie
                                      nelle fasce infantili
                                       Mortalità natale e neo-
                                      natale
                                       Mortalità infantile
  5      la numerosità dei nuclei                                   numero medio componenti
         familiari, la loro            numero di componenti          incidenza % famiglie di 4 persone e
         composizione e il             caratteristiche e            oltre
         numero di percettori di      composizione dei nuclei        incidenza di famiglie di monogenitori
         reddito                       n di percettori di reddito   con figli
                                                                     incidenza famiglie monoreddito
                                                                     rapporto medio adulti in età attiva /
                                                                    bambini
  6      la disaggregazione dei       separazioni e divorzi         incidenza separazioni
         nuclei familiari con figli                                  % bambini di genitori separati e/o
                                                                    divorziati




                                                                                                             24
                                                                                                 Novembre 2004
Presentazione


Tab 3: elenco parziale e provvisorio delle variabili e indicatori per il
monitoroggio indiretto delle povertà e del rischio povertà


Num.   Tema                          Variabili                        Indicatori

7      l'abbandono scolastico e      Early School Leavers             Tasso di abbandono della scuola dell'obbligo
       l'accesso all'istruzione ai    iscritti alle scuole di vario    Tassi di accesso all'istruzione secondaria e
       vari livelli                  ordine e grado                   universitaria
                                      corsi di formazione              incidenza partecipanti ai corsi finanziati su
                                     professionali finanziati         residenti in età attiva




8      l'occupazione                 popolazione per condizione       tassi di occupazione, segmentati per sesso
                                     professionale                    ed età
                                      durata della disoccupazione      disoccupazione giovanile
                                      C.I.G. e altri                   disoccupazione di lunga durata
                                     ammortizzatori sociali            incidenza partecipanti ai corsi finanziati su
                                                                      persone in cerca di occupazione
                                                                       incidenza ore di CIG su ore lavoro
                                                                       incidenza ammortizzatori sociali su occupati




                                                                                                                       25
                                                                                                     Novembre 2004
Presentazione


Tab 4: elenco parziale e provvisorio delle variabili e indicatori per il
monitoraggio indiretto delle povertà e del rischio povertà


 Num.   Tema                           Variabili                      Indicatori

 9      l'accensione di mutui e        numero mutui                   incidenza famiglie con mutuo
        altre forme di                  importo totale                 incidenza debito su reddito
        finanziamento per              finanziamenti per mutui         incidenza debito su risparmio gestito
        l'acquisto dell'abitazione     prima casa                      tassi medi e massimi di interesse
        principale                      tassi di interesse

 10     la microcriminalità minorile   reati commessi da minori       varie % di incidenza sulla popolazione
                                        procedimenti e condanne       minorile
                                        minori sottoposti a misure     tasso di microcriminalità
                                       restrittive

 11     la diffusione delle droghe.    reati per droga                tassi % vari
                                        giovani segnalati per
                                       assunzione di droghe
                                        giovani e minori seguiti da
                                       SERT e altri servizi
                                        decessi per droga




                                                                                                                26
                                                                                                    Novembre 2004
Presentazione


Tab. 5: elenco parziale e provvisorio delle variabili e indicatori per il
monitoraggio indiretto delle povertà e del rischio povertà



Num.   Tema                           Variabili                         Indicatori

12     la diffusione del disagio      casi seguiti da servizi sociali   tassi % vari
       sociale in genere              riferibili a minori o famiglie
                                      con minori
13     il livello dei prezzi per      livello dei prezzi da             numeri indici
       l'acquisto di beni e servizi   rilevazione Istat, con             tasso di inflazione
       di prima necessità             riferimento alle voci primarie     valori comparati dei panieri di prima
                                        andamento dei prezzi            necessità
                                                                         differenziali territoriali di prezzo

14     lo sviluppo economico          PIL regionale e provinciale       Numeri indici territoriali
       locale e territoriale           Altre variabili                   tassi di nati-mortalità delle imprese
                                      macroeconomiche territoriali       distribuzione delle imprese, degli addetti
                                       Imprese, unità locali e          e delle unità locali
                                      addetti




                                                                                                                      27
                                                                                                      Novembre 2004
Presentazione



Tab. 6: elenco parziale e provvisorio delle variabili e indicatori per il
monitoraggio indiretto delle povertà e del rischio povertà




 Num.   Tema                           Variabili                         Indicatori

 15     la dotazione di servizi        ospedali, posti letto, ASL        indici di dotazione territoriali
        pubblici sanitari, sociali e    scuole di vario ordine e grado
        alla persona                    associazioni di volontariato
                                        cooperative sociali



 16     la percezione soggettiva       rilevazioni da indagini dirette   Indice di povertà percepita
        del benessere familiare e       segnalazioni di disagio da        Indicatori desunti dall'analisi dei dati del
        l'autoclassificazione nelle    numero verde                      numero verde
        categorie dei poveri




                                                                                                                         28
                                                                                                        Novembre 2004
Presentazione


F. Strumenti di indagine



Molte delle variabili rilevate sono desumibili da fonti ufficiali, sia di
matrice nazionale (Istat per lo più, ma anche Banca d'Italia, Infocamere,
Tagliacarne,   Ministeri   vari)   che   internazionale   (per   i   confronti
internazionali: Unicef, FAO, Eurostat, ONU, OCSE, ecc.).              Occorre
pertanto prevedere la selezione e l'analisi continuativa delle fonti di
interesse, con relativa elaborazione dei dati.
Negli altri casi si deve procedere con rilevazioni dirette, così come
indicato di seguito.




                                                                                 29
                                                                     Novembre 2004
Presentazione


F. Strumenti di indagine (1)



Si può ipotizzare, a regime, la formazione di un panel di famiglie,
selezionate all'interno della fascia della povertà, da utilizzare per
rilevazioni tematiche e per focus group di approfondimento di periodicità
trimestrale. Accanto al panel tematico, si possono programmare indagini
estensive di periodicità semestrale o annuale rivolte invece al totale delle
famiglie, al fine di monitorare le percezioni soggettive della povertà su
scala nazionale e di ripartizione, e in modo da alimentare il calcolo di
specifici indici CRNPI.




                                                                               30
                                                                  Novembre 2004
Presentazione

f. Strumenti di indagine (3)


Nell'operazione potrebbero essere coinvolte le scuole elementari e medie
e, relativi Provveditorati, con un disegno campionario multistadio a
grappoli stratificato.
A completamento delle informazioni rilevate presso le scuole, si può
ipotizzare un campione di controllo telefonico o postale a livello
nazionale.
I focus group tematici potrebbero interessare le principali città del sud
(Napoli, Bari, Palermo, Reggio Calabria, Salerno) e alcune del centro-
nord (Roma, Milano), per un numero di focus di 1-2 a trimestre e un
max di 10 partecipanti (rappresentanti adulti delle famiglie).




                                                                             31
                                                                 Novembre 2004
Presentazione


F. Strumenti di indagine (2)


Il panel può prevedere un reclutamento effettuato tramite indagine di
screening, da tenere presso gli studenti di scuole elementari e medie,
con la collaborazione ed, il supporto dei Provveditorati agli Studi. Con
l'occasione si può formare un panel di scuole da utilizzare, in uno spirito
di collaborazione continuativa.
Su base individuale, tenuto conto della necessità di fornire stime a livello
di ripartizione territoriale (aree Nielsen), nonché, solo per il Centro-Sud,
a livello regionale, con sovracampionamento al sud, in particolare in
Campania).




                                                                               32
                                                                  Novembre 2004
Presentazione


G. Indicatori di sintesi e output prodotti

Il valore aggiunto del CRNPI dovrebbe essere quello di fornire una
informazione tempestiva e sintetica sull'evoluzione del fenomeno povertà,
calcolando a livello di ripartizione e regione:


              un proprio indice di diffusione della povertà (basato su
               dati ufficiali integrati dalle proprie rilevazioni)


              un proprio indice di intensità della povertà infantile


              un indice di benessere infantile.




                                                                                    33
                                                                        Novembre 2004
Presentazione


G. Indicatori di sintesi e output prodotti (2)

 Gli indici di cui sopra saranno calcolati in base alle variabili e agli
 indicatori di cui alle tabelle 1 e 2, con un approccio multivariato
 (attraverso gli strumenti: sintesi di indicatori, analisi in componenti
 principali e cluster analysis).


 Gli output prodotti, oltre al già previsto rapporto annuale, possono
 consistere in:


  rapporti tematici trimestrali sui focus trimestrali
  comunicati di accompagnamento alla diffusione di dati di fonti
 ufficiali.


                                                                           34
                                                               Novembre 2004
Presentazione

H. Piano nazionale contro la Povertà Infantile


 Il CRNPI ritiene che sia giunto il momento di promuovere, assieme
 alle istituzioni e alle organizzazioni sindacali, un Piano Nazionale
 contro la Povertà Infantile, e di promuovere un Forum Nazionale per
 la lotta alle nuove povertà da tenersi entro il 2005.


 Le   nuove   forme   di   povertà   non   sono    associate   tanto   alla
 disoccupazione, quanto a lavoratori con basso potere di acquisto.
 La Costituzione Italiana riporta “La Repubblica Italiana è fondata sul
 lavoro”. Se prima avere un lavoro garantiva l’accesso ad uno stile di
 vita dignitoso, oggi la nuova dimensione di povertà si diffonde anche
 tra coloro che hanno un lavoro.


                                                                              35
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Presentazione

I. I nuovi poveri sono sempre più poveri


  La condizione di povertà si accompagna ad una caduta dello stile di
  vita e del potere di acquisto, al rimanere indietro, con conseguente
  perdita di autostima seguita da sensi di colpa e di vergogna.
  I poveri oggi non solo coloro che producono, ma anche coloro che
  consumano, il cui reddito non permette di soddisfare tutte le
  necessità.
  Il superamento dello Stato Sociale, in atto in molti paesi occidentali,
  voluto dalla maggior parte dell’opinione pubblica soddisfatta, è
  destinata ad aumentare il numero di bambini che crescono nella
  povertà.




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Povertà tra gli adolescenti

  • 1. Presentazione Centro di Ricerca Nazionale sulla Povertà Infantile Luigi Ricci - Direttore Barometro 1 Novembre 2004
  • 2. Presentazione A. Introduzione Quando si parla di povertà infantile, si è spinti a pensare che i bambini poveri si concentrino esclusivamente nei paesi sottosviluppati, non si considera che anche in paesi in cui la ricchezza pro-capite è maggiore, possono esistere fenomeni di povertà, come possono esistere nei paesi sottosviluppati individui molto ricchi. Infatti, se ci addentriamo nelle statistiche ufficiali dell’Istat, sui consumi e sui risparmi delle famiglie italiane, ci si accorge che viviamo in un paese in cui il 20% delle famiglie sopravvive intorno o al di sotto della linea di povertà. 2 Novembre 2004
  • 3. Presentazione A. Introduzione (1) Secondo stime Eurispes, nel 2003 si contano quasi 2 milioni di bambini poveri. Totale minori poveri Sud Centro Nord 1.365.000 340.000 285.000 Dati Eurispes 2003 Sono circa 1,7 milioni i minori in condizioni di povertà su un totale di 7 milioni e 200 mila persone povere: il 15% dei ragazzi residenti in Italia, il 71% sono bambini meridionali, 7 bambini poveri su 10 vivono nelle regioni del Sud. Totale minori poveri Sud Centro Nord 1.274.000 11,1% 14,2% Dati Istat 2002 3 Novembre 2004
  • 4. Presentazione A. Introduzione (2) Il reddito disponibile pro-capite più basso, è stato rilevato in Campania (ultima in graduatoria), seguita da Calabria, Sicilia e Puglia. Un cittadino su tre, in Campania, secondo l'Istat, sopravvive in una condizione di povertà o di quasi povertà, status che fa semplicemente paura ed è causa di sofferenza. La Campania, è la regione su cui si concentra il maggior numero di famiglie meno abbienti: Famiglie sicuramente povere in Italia 11,3% Famiglie sicuramente povere in Campania 23,5% * Dati Istat – Settembre 2004 4 Novembre 2004
  • 5. Presentazione A. Introduzione (4) I paesi OCSE nel corso dell'ultimo ventennio hanno aumentato i loro redditi, ma per la gran parte di essi la disuguaglianza di reddito è cresciuta. In maniera più consistente la disuguaglianza è rilevante in paesi come gli USA e la Gran Bretagna dove la gran parte del reddito è concentrato nelle mani dei più ricchi. Il problema dello studio della distribuzione del reddito è stato risolto grazie al lavoro dell’economista italiano Corrado Gini, il quale ha creato un indice che porta il suo nome, abbinato alla Curva di Lorenz. 5 Novembre 2004
  • 6. Presentazione A. Introduzione (5) L’indice di Gini rileva quanto una distribuzione del reddito sia equilibrata o squilibrata. L’indice varia da 0 a 1: Indice = 0 massima equità reddito del possibile Indice = 1 massima iniquità del reddito possibile * *dal momento che il reddito disponibile sarebbe a disposizione di un unico individuo). La condizione di povertà, produce nell'infanzia mancanza di prospettive, scarsa autostima, esclusione sociale e devianza, di conseguenza questo disagio sociale, si riversa negativamente nella nostra società. 6 Novembre 2004
  • 7. Presentazione B. Background (1) I principali studi economici di previsione sulla distribuzione della ricchezza in Italia avvertono che, il divario tra ricchi e poveri dovrebbe aumentare, i ricchi saranno sempre più ricchi e i poveri saranno sempre più poveri. Nei prossimi anni, in Italia, aumenteranno le distanze tra chi vive bene economicamente e chi vive male. 7 Novembre 2004
  • 8. Presentazione B. Background (2) Il reddito da lavoro dipendente, è stato quello che negli anni ’90 ha subito la maggiore erosione del potere di acquisto. Ad aver accelerato il cedimento del potere di acquisto dei lavoratori dipendenti, sono stati il crollo delle borse, la flessibilità del lavoro, la delocalizzazione delle industrie migrate verso paesi caratterizzati da un basso costo del lavoro e l’aumento dei contributi previdenziali. 8 Novembre 2004
  • 9. Presentazione B. Background (3) Nel nostro paese ci dovremo confrontare sempre più con il fenomeno della povertà tra i lavoratori, individui che percepiscono uno stipendio, ma che hanno un tenore di vita molto basso per diversi fattori, non ultimo anche l’acquisto della casa, che ha di fatto ridotto sensibilmente il tenore di vita delle famiglie. Nei prossimi anni emergeranno le difficoltà di ampie fette della società italiana: quarantenni coniugati con figli, spesso residenti nelle grandi città, senza genitori alle spalle in grado di aiutare questi nuclei familiari. Il rischio per il futuro è che se i redditi non torneranno ad essere meglio ridistribuiti, assisteremo all’esplosione di nuovi conflitti sociali. Fonte: intervista al Corriere della Sera del 6 ottobre 2004 del Premio Nobel per l’economia Paul Samuelson e dell’economista Paul Krugman. 9 Novembre 2004
  • 10. Presentazione C. Overview (1) Gli obiettivi del CNRPI sono di: • cancellare le forme di povertà estrema dei minori • eliminare l'evasione scolastica agendo sulle relative cause • sostenere le famiglie ad elevato rischio di povertà • promuovere iniziative di inclusione sociale. A supporto di tali obiettivi e dei relativi progetti di sviluppo, il CNRPI effettuerà studi e ricerche sulla condizione dei bambini, attraverso il monitoraggio delle statistiche ufficiali e la realizzazione di indagini periodiche sulla condizione dell'infanzia in Italia. 10 Novembre 2004
  • 11. Presentazione C. Overview (2) In particolare, l'attività di ricerca sarà finalizzata a studiare la dimensione, le dinamiche, le cause e l'impatto della povertà infantile in Italia, realizzare e diffondere ricerche sulla povertà con il coinvolgimento di famiglie povere con bambini. 11 Novembre 2004
  • 12. Presentazione C. Overview (3) Le informazioni quantitative raccolte e analizzate dovranno: A. Dimensionare il fenomeno della povertà infantile a livello territoriale (e in particolare nelle regioni meridionali), distinguendo tra povertà assoluta e povertà relativa, nonché segmentando la popolazione infantile in:  bambini sicuramente poveri  bambini appena poveri  bambini quasi poveri  bambini meno abbienti 12 Novembre 2004
  • 13. Presentazione C. Overview (4) B. monitorare la povertà infantile in base agli indici convenzionali adottati per i paesi OCSE, adattati alla popolazione infantile:  speranza di vita  mortalità infantile  istruzione, informazione, cultura  standard di vita economico  Occupazione L’approccio di studio può essere sia univariato che multivariato. 13 Novembre 2004
  • 14. Presentazione C. Overview (5) Le misure di povertà distinguono il fenomeno secondo due metodi: I. Oggettivo (Povertà assoluta) – al momento l’Istat ha sospeso questa rilevazione - : sono poveri, in questa visione, i bambini che non dispongono delle risorse minime, essendo posti al di sotto delle soglie di povertà. Le linee di povertà assoluta Istat sono state ottenute previa scelta di un paniere di beni e servizi essenziali (alimentazione, abitazione, dotazione di elettrodomestici, energia, ecc.) direttamente per famiglie di diversa composizione. 14 Novembre 2004
  • 15. Presentazione C. Overview (6) II. Comparativo (Povertà relativa): in base al quale si fa riferimento alla disuguaglianza tra bambini, individuando quanti di loro dispongono di risorse nettamente inferiori alla media del territorio o del contesto di appartenenza. L'accettazione del concetto di privazione relativa, ha come ovvia conseguenza la definizione di soglie di povertà differenti nei vari contesti (geografici e non). 15 Novembre 2004
  • 16. Presentazione D. Temi oggetto di indagine La valutazione del fenomeno è legata a variabili rilevate sulle famiglie e/o a variabili relative al territorio. In quest‘ultimo caso, si intende stimare indirettamente il grado di disagio economico-sociale, che insiste su un certo territorio, sia in termini diretti che in termini di rischio di povertà. Distingueremo pertanto tra:  temi direttamente attinenti alle povertà  temi attinenti al rischio di povertà, distintamente con riferimento alle famiglie o ad aggregati geografici. 16 Novembre 2004
  • 17. Presentazione D. Temi oggetto di indagine (1) I temi direttamente attinenti alla misura della povertà riguardano: 1. le fonti di sostentamento 2. i consumi delle famiglie 3. l’ abitazione e il soddisfacimento dei bisogni primari 17 Novembre 2004
  • 18. Presentazione D. Temi oggetto di indagine (2) I temi che sono invece correlati al rischio di povertà sono, in prima battuta: 4. lo stato di salute e le aspettative di vita 5. la numerosità dei nuclei familiari, la loro composizione e il numero di percettori di reddito 6. i fenomeni di disaggregazione dei nuclei familiari con figli 7. l'abbandono scolastico e l'accesso all'istruzione ai vari livelli 8. l'occupazione 9. l’accensione di mutui e altre forme di finanziamento per l’acquisto dell’abitazione principale 18 Novembre 2004
  • 19. Presentazione D. Temi oggetto di indagine (3) 10.la microcriminalità minorile 11.la diffusione delle droghe 12.la diffusione del disagio sociale in genere 13.il livello dei prezzi per l'acquisto di beni e servizi di prima necessità 14.lo sviluppo economico locale e territoriale 15.la dotazione di servizi pubblici sanitari, sociali e alla persona 16.la percezione soggettiva del benessere familiare e l'autoclassificazione nelle diverse categorie dei poveri. 19 Novembre 2004
  • 20. Presentazione E. Variabili e indicatori Le informazioni rilevate saranno elaborate statisticamente al fine di calcolare indicatori analitici e sintetici. Le metodologie impiegate per la definizione degli indicatori sono patrimonio della statistica descrittiva, mentre le grandezze, derivanti dall'impiego di tecniche campionarie, saranno stimate attraverso tecniche di statistica inferenziale. 20 Novembre 2004
  • 21. Presentazione E. Variabili e indicatori (1) Per quanto concerne le metodologie di statistica descrittiva ci si riferirà alla definizione di medie e indici di posizione (mediana, medie troncate) e di variabilità (per la misura della disuguaglianza nella distribuzione delle risorse), al calcolo di indicatori sintetici di disuguaglianza (incidenza di famiglie e/o individui sotto soglie percentuali di dotazione rispetto a medie o mediane, rapporti tra quantili delle distribuzioni, ecc.), al calcolo di indici di concentrazione o di dispersione (Gini, Theil, ecc.). 21 Novembre 2004
  • 22. Presentazione E. Variabili e indicatori (2) Nelle tabelle seguenti è riportato un primo elenco di variabili e di indicatori di sintesi. Tale elenco deve essere considerato incompleto, preliminare e provvisorio, visto che la sua puntuale definizione è uno degli oggetti delle attività che dovranno essere svolte. Le grandezze indicate in lingua inglese fanno riferimento a specifiche definizioni utilizzate in ambito internazionale (Eurostat e altre organizzazioni). 22 Novembre 2004
  • 23. Presentazione E. Variabili e indicatori (3) Tab. 1: elenco parziale e provvisorio delle variabili e indicatori per il monitoraggio delle povertà Num. Tema Variabili Indicatori 1 le fonti di sostentamento reddito familiare Income quantile share ratio (S80/S20) Indice di Gini Tasso di rischio di povertà Eurostat (% bambini di famiglie sotto le soglie del 60% della mediana) / indice di diffusione della povertà Istat indice di intensità della povertà (somma delle differenze dalla linea di povertà) 2 i consumi delle famiglie Indice di concentrazione dei consumi consumi per tipologia % bambini di famiglie con consumi sotto la soglia di povertà 3 l'abitazione e il proprietari di abitazioni incidenze % affittuari soddisfacimento dei costo degli affitti indici di costo degli affitti bisogni primari diffusione dei servizi primari indici lack of amenities (riscaldamento, acqua stanze per persona corrente, energia elettrica, mq per persona telefono) tassi di diffusione dei servizi primari dotazione di tassi di possesso di elettrodomestici elettrodomestici (lavatrici, housing dissatisfaction indexes frigoriferi, ecc.) 23 Novembre 2004
  • 24. Presentazione Tab. 2: elenco parziale e provvisorio delle variabili e indicatori per il monitoraggio indiretto delle povertà e del rischio povertà Num. Tema Variabili Indicatori 4 lo stato di salute e le •Vita media e speranza di Incidenze % sul totale bambini aspettative di vita vita Life Expectancy at birth Diffusione delle malattie nelle fasce infantili Mortalità natale e neo- natale Mortalità infantile 5 la numerosità dei nuclei numero medio componenti familiari, la loro numero di componenti incidenza % famiglie di 4 persone e composizione e il caratteristiche e oltre numero di percettori di composizione dei nuclei incidenza di famiglie di monogenitori reddito n di percettori di reddito con figli incidenza famiglie monoreddito rapporto medio adulti in età attiva / bambini 6 la disaggregazione dei separazioni e divorzi incidenza separazioni nuclei familiari con figli % bambini di genitori separati e/o divorziati 24 Novembre 2004
  • 25. Presentazione Tab 3: elenco parziale e provvisorio delle variabili e indicatori per il monitoroggio indiretto delle povertà e del rischio povertà Num. Tema Variabili Indicatori 7 l'abbandono scolastico e Early School Leavers Tasso di abbandono della scuola dell'obbligo l'accesso all'istruzione ai iscritti alle scuole di vario Tassi di accesso all'istruzione secondaria e vari livelli ordine e grado universitaria corsi di formazione incidenza partecipanti ai corsi finanziati su professionali finanziati residenti in età attiva 8 l'occupazione popolazione per condizione tassi di occupazione, segmentati per sesso professionale ed età durata della disoccupazione disoccupazione giovanile C.I.G. e altri disoccupazione di lunga durata ammortizzatori sociali incidenza partecipanti ai corsi finanziati su persone in cerca di occupazione incidenza ore di CIG su ore lavoro incidenza ammortizzatori sociali su occupati 25 Novembre 2004
  • 26. Presentazione Tab 4: elenco parziale e provvisorio delle variabili e indicatori per il monitoraggio indiretto delle povertà e del rischio povertà Num. Tema Variabili Indicatori 9 l'accensione di mutui e numero mutui incidenza famiglie con mutuo altre forme di importo totale incidenza debito su reddito finanziamento per finanziamenti per mutui incidenza debito su risparmio gestito l'acquisto dell'abitazione prima casa tassi medi e massimi di interesse principale tassi di interesse 10 la microcriminalità minorile reati commessi da minori varie % di incidenza sulla popolazione procedimenti e condanne minorile minori sottoposti a misure tasso di microcriminalità restrittive 11 la diffusione delle droghe. reati per droga tassi % vari giovani segnalati per assunzione di droghe giovani e minori seguiti da SERT e altri servizi decessi per droga 26 Novembre 2004
  • 27. Presentazione Tab. 5: elenco parziale e provvisorio delle variabili e indicatori per il monitoraggio indiretto delle povertà e del rischio povertà Num. Tema Variabili Indicatori 12 la diffusione del disagio casi seguiti da servizi sociali tassi % vari sociale in genere riferibili a minori o famiglie con minori 13 il livello dei prezzi per livello dei prezzi da numeri indici l'acquisto di beni e servizi rilevazione Istat, con tasso di inflazione di prima necessità riferimento alle voci primarie valori comparati dei panieri di prima andamento dei prezzi necessità differenziali territoriali di prezzo 14 lo sviluppo economico PIL regionale e provinciale Numeri indici territoriali locale e territoriale Altre variabili tassi di nati-mortalità delle imprese macroeconomiche territoriali distribuzione delle imprese, degli addetti Imprese, unità locali e e delle unità locali addetti 27 Novembre 2004
  • 28. Presentazione Tab. 6: elenco parziale e provvisorio delle variabili e indicatori per il monitoraggio indiretto delle povertà e del rischio povertà Num. Tema Variabili Indicatori 15 la dotazione di servizi ospedali, posti letto, ASL indici di dotazione territoriali pubblici sanitari, sociali e scuole di vario ordine e grado alla persona associazioni di volontariato cooperative sociali 16 la percezione soggettiva rilevazioni da indagini dirette Indice di povertà percepita del benessere familiare e segnalazioni di disagio da Indicatori desunti dall'analisi dei dati del l'autoclassificazione nelle numero verde numero verde categorie dei poveri 28 Novembre 2004
  • 29. Presentazione F. Strumenti di indagine Molte delle variabili rilevate sono desumibili da fonti ufficiali, sia di matrice nazionale (Istat per lo più, ma anche Banca d'Italia, Infocamere, Tagliacarne, Ministeri vari) che internazionale (per i confronti internazionali: Unicef, FAO, Eurostat, ONU, OCSE, ecc.). Occorre pertanto prevedere la selezione e l'analisi continuativa delle fonti di interesse, con relativa elaborazione dei dati. Negli altri casi si deve procedere con rilevazioni dirette, così come indicato di seguito. 29 Novembre 2004
  • 30. Presentazione F. Strumenti di indagine (1) Si può ipotizzare, a regime, la formazione di un panel di famiglie, selezionate all'interno della fascia della povertà, da utilizzare per rilevazioni tematiche e per focus group di approfondimento di periodicità trimestrale. Accanto al panel tematico, si possono programmare indagini estensive di periodicità semestrale o annuale rivolte invece al totale delle famiglie, al fine di monitorare le percezioni soggettive della povertà su scala nazionale e di ripartizione, e in modo da alimentare il calcolo di specifici indici CRNPI. 30 Novembre 2004
  • 31. Presentazione f. Strumenti di indagine (3) Nell'operazione potrebbero essere coinvolte le scuole elementari e medie e, relativi Provveditorati, con un disegno campionario multistadio a grappoli stratificato. A completamento delle informazioni rilevate presso le scuole, si può ipotizzare un campione di controllo telefonico o postale a livello nazionale. I focus group tematici potrebbero interessare le principali città del sud (Napoli, Bari, Palermo, Reggio Calabria, Salerno) e alcune del centro- nord (Roma, Milano), per un numero di focus di 1-2 a trimestre e un max di 10 partecipanti (rappresentanti adulti delle famiglie). 31 Novembre 2004
  • 32. Presentazione F. Strumenti di indagine (2) Il panel può prevedere un reclutamento effettuato tramite indagine di screening, da tenere presso gli studenti di scuole elementari e medie, con la collaborazione ed, il supporto dei Provveditorati agli Studi. Con l'occasione si può formare un panel di scuole da utilizzare, in uno spirito di collaborazione continuativa. Su base individuale, tenuto conto della necessità di fornire stime a livello di ripartizione territoriale (aree Nielsen), nonché, solo per il Centro-Sud, a livello regionale, con sovracampionamento al sud, in particolare in Campania). 32 Novembre 2004
  • 33. Presentazione G. Indicatori di sintesi e output prodotti Il valore aggiunto del CRNPI dovrebbe essere quello di fornire una informazione tempestiva e sintetica sull'evoluzione del fenomeno povertà, calcolando a livello di ripartizione e regione:  un proprio indice di diffusione della povertà (basato su dati ufficiali integrati dalle proprie rilevazioni)  un proprio indice di intensità della povertà infantile  un indice di benessere infantile. 33 Novembre 2004
  • 34. Presentazione G. Indicatori di sintesi e output prodotti (2) Gli indici di cui sopra saranno calcolati in base alle variabili e agli indicatori di cui alle tabelle 1 e 2, con un approccio multivariato (attraverso gli strumenti: sintesi di indicatori, analisi in componenti principali e cluster analysis). Gli output prodotti, oltre al già previsto rapporto annuale, possono consistere in:  rapporti tematici trimestrali sui focus trimestrali  comunicati di accompagnamento alla diffusione di dati di fonti ufficiali. 34 Novembre 2004
  • 35. Presentazione H. Piano nazionale contro la Povertà Infantile Il CRNPI ritiene che sia giunto il momento di promuovere, assieme alle istituzioni e alle organizzazioni sindacali, un Piano Nazionale contro la Povertà Infantile, e di promuovere un Forum Nazionale per la lotta alle nuove povertà da tenersi entro il 2005. Le nuove forme di povertà non sono associate tanto alla disoccupazione, quanto a lavoratori con basso potere di acquisto. La Costituzione Italiana riporta “La Repubblica Italiana è fondata sul lavoro”. Se prima avere un lavoro garantiva l’accesso ad uno stile di vita dignitoso, oggi la nuova dimensione di povertà si diffonde anche tra coloro che hanno un lavoro. 35 Novembre 2004
  • 36. Presentazione I. I nuovi poveri sono sempre più poveri La condizione di povertà si accompagna ad una caduta dello stile di vita e del potere di acquisto, al rimanere indietro, con conseguente perdita di autostima seguita da sensi di colpa e di vergogna. I poveri oggi non solo coloro che producono, ma anche coloro che consumano, il cui reddito non permette di soddisfare tutte le necessità. Il superamento dello Stato Sociale, in atto in molti paesi occidentali, voluto dalla maggior parte dell’opinione pubblica soddisfatta, è destinata ad aumentare il numero di bambini che crescono nella povertà. 36 Novembre 2004