2. LOCKE
• J.LOCKE 1632/1704.
• OPERE. “SAGGIO SULL’INTELLETTO
UMANO”.”EPISTOLA SULLA TOLLERANZA”,”DUE
TRATTATI SUL GOVERNO”.
• Obiettivo:stabilire la GENESI, la NATURA e il
VALORE della conoscenza umana. E definirne i
LIMITI. Metafora della fune del marinaio.
• Programma filosofico.“Fare un ispezione del
nostro intelletto, esaminare i nostri poteri.”
Fissare il CONFINE fra ciò che è e ciò che non è
comprensibile per noi.
4. LOCKE 3
• Centrale è l’IDEA e il suo nesso con l’ESPERIENZA. ( rif.
Bacone e Cartesio). L’idea non ha una dimensione
ontologica(Platone), è un semplice contenuto della
mente.
• Idea è “immagine,nozione,specie,o tutto ciò intorno a
cui lo spirito può essere adoperato nel pensare.” Le
IDEE derivano sempre dall’ESPERIENZA.
• Critica dell’ INNATISMO.
• L’intelletto riceve il materiale della conoscenza
unicamente dall’esperienza, solo dopo l’anima PENSA.
Prima è una TABULA RASA.
6. LOCKE 5
•
•
•
•
CLASSIFICAZIONE DELLE IDEE.
Idee SEMPLICI di Sensazione.
Idee SEMPLICI di Riflessione.
Le idee sono nella mente , ma FUORI c’è qualcosa che
le produce in noi.
• Distinzione tra QUALITA’ PRIMARIE E QUALITA’
SECONDARIE. Rif. Democrito / Galileo. Le prime
OGGETTIVE, le seconde SOGGETTIVE.
• La combinazione delle idee operata dall’intelletto porta
alle IDEE COMPLESSE: MODI, SOSTANZE,RELAZIONI.
7. LOCKE 6
• CRITICA ALL’IDEA DI SOSTANZA. “ Non è altro
che il sostegno supposto ma sconosciuto”
delle qualità. Critica anche la “res extensa”
cartesiana.
• L. giunge così al NOMINALISMO, contro il
nesso aristotelico sostanza/essenza.
• Il GENERALE e l’UNIVERSALE sono nostre
invenzioni/creazioni e riguardano le parole , i
segni.
8. LOCKE 7
• La CONOSCENZA è percezione dell’ACCORDO O
DISACCORDO FRA LE IDEE.
• Si può ottenere per INTUIZIONE o per DIMOSTRAZIONE.
• La prima si ha per EVIDENZA IMMEDIATA (Cartesio).
• La seconda NON IMMEDIATAMENTE, ma attraverso altre
idee semplici. Procedimento razionale.
• Per INTUIZIONE giungiamo alla certezza della nostra
esistenza(Cartesio)
• Per DIMOSTRAZIONE all’esistenza di Dio con l’argomento “
ex nihilo nihil”.
• L’esistenza del mondo è certa quando la sensazione è
attuale. Dopo meno.
9. LOCKE 8
• POLITICA.Centrale è il problema della LIBERTA’
• L’uomo di natura ha diritti definiti: VITA,LIBERTA’,
AVERI/PROPRIETA’.
• Lo STATO di NATURA è uno stato in cui gli uomini “vivono
insieme secondo ragione senza un superiore comune sulla
terra”. La legge di natura si incardina nella RAGIONE.
• L’incertezza del diritto nello stato di natura spinge gli
uomini a dar vita alla STATO. Ma lo stato lockiano non
conculca i diritti naturali, li ESALTA, ne è il GARANTE. I
cittadini rimangono liberi di fronte allo stato. ORIGINE DEL
LIBERALISMO.
• Diritto del popolo a RESISTERE contro un sovrano tirannico.
10. LOCKE 9
• TOLLERANZA RELIGIOSA.
• “EPISTOLA “ del 1689.
• Il diritto alla libertà fonda l’idea della
tolleranza religiosa, che ne è parte integrante.
• A tutti va riconosciuta una libertà religiosa
“ assoluta,giusta,vera, eguale ed imparziale”.
• Limiti : ai cattolici e agli atei.
11. LOCKE 10
• « Per ben intendere il potere politico e derivarlo dalla sua
origine, si deve considerare in quale stato si trovino
naturalmente tutti gli uomini, e questo è uno stato di
perfetta libertà di regolare le proprie azioni e disporre dei
propri possessi e delle proprie persone come si crede
meglio, entro i limiti della legge di natura, senza chiedere
permesso o dipendere dalla volontà di nessun altro.È anche
uno stato di eguaglianza, in cui ogni potere e ogni
giurisdizione è reciproca, nessuno avendone più di un altro,
poiché non vi è nulla di più evidente di questo, che creature
della stessa specie e dello stesso grado, nate, senza
distinzione, agli stessi vantaggi della natura, e all’uso delle
stesse facoltà, debbano anche essere eguali fra di loro,
senza subordinazione o soggezione.
12. BERKELEY
• G.BERKELEY 1685/1753.
• CONTRO NEWTON, nega che esista un universo
materiale indipendente dalla nostra mente.
• CONTRO LOCKE, nega la distinzione di qualità
primarie e secondarie. Le IDEE sono SENZAZIONI
e gli oggetti sono collezioni costanti di sensazioni.
• Ergo le idee astratte sono solo illusioni:
FENOMENISMO E NOMINALISMO. La teoria
lockiana dell’ASTRAZIONE è un grave errore.
13. BERKELEY 2
• “ESSE EST PERCIPI” è il grande principio della sua filosofia.
• Cioè le idee NON possono esistere che in una mente che le
percepisce.
• “…per me è del tutto incomprensibile ciò che si dice dell’assoluta
esistenza delle cose che non pensano, e senza nessun riferimento
al fatto che vengono percepite. L’ESSE delle cose è PERCIPI, e non è
possibile che esse possano avere una qualunque esistenza fuori
dalle menti o dalle cose pensanti che le percepiscono.”
• Il mondo è una mia rappresentazione. (cfr. Schopenhauer).
• Le leggi di natura traggono la loro legittimità da DIO.
• Dio è responsabile dell’ORDINE e della COERENZA delle idee.
• Dio suscita in noi le IDEE secondo regole fisse.
• Nesso tra nuova apologetica e nuova filosofia.
15. HUME
• D.HUME 1711/1776.
• OPERE. “Trattato sulla natura umana” 1739.
• “Una nuova scena del pensiero”. Un nuovo
metodo di far filosofia.Studio della natura
umana con metodo newtoniano. Contro le
metafisiche “malate” del Seicento.
• Nuovo sistema del sapere : LOGICA,
MORALE,ESTETICA, POLITICA.
16. HUME 2
• LOGICA.
• Le PERCEZIONI dirette sono le IMPRESSIONI,vivide e
forti, quelle indirette le IDEE, deboli e scialbe.
EMPIRISMO RADICALE.
• Le idee sono SEMPLICI O COMPLESSE.
• La facoltà dell’IMMAGINAZIONE ed il PRINCIPIO di
ASSOCIAZIONE elaborano le idee. L’associazione
funziona per RASSOMIGLIANZA,CONTIGUITA’ nel
tempo e nello spazio, CAUSA ED EFFETTO.
• Come in Locke le idee si dividono in SOSTANZE, MODI E
RELAZIONI.
17. HUME 3
• Nesso BERKELEY/HUME.
• Come può un idea particolare essere usata come generale?
L’ABITUDINE.
• “La parola sveglia un’idea individuale e insieme con essa una certa
ABITUDINE; e quest’abitudine produce ogni altra idea
individuale,secondo che l’occasione richiede”.
• CRITICA AL PRINCIPIO DI CAUSALITA’. Non vi è un nesso necessario
tra causa ed effetto. Solo l’ESPERIENZA li lega.
• La contiguità e la successione degli eventi sono sperimentate, la
necessità è solo INFERITA.
• Il passaggio da HOC POST HOC a HOC PROPTER HOC è dovuto alla
consuetudine.
• La consuetudine genere poi la CREDENZA. Ma essa non ha
fondamento ontologico-razionale, ma emotivo-arazionale. E’
SENTIMENTO. Dall’OGGETTIVO al SOGGETTIVO.
18. HUME 4
• CRITICA ALL’IDEA DI SOSTANZA MATERIALE E
SPIRITUALE.
• La realtà per noi è solo un fascio di impressioni e di
idee. E’ l’abitudine che ci fa immaginare una qualche
sostanza al di sotto delle impressioni.
• Così come non abbiamo nessuna idea dell’IO. L’io o la
persona è solo ciò a cui vengono riferite, per
supposizione, le impressioni e le idee. Nulla di più.
• Ergo SCETTICISMO.
• Le cose fuori di noi sono oggetto di CREDENZA non di
CONOSCENZA. Allo stesso modo dell’IDENTITA’ dell’IO.
19. HUME 5
• Noi non siamo altro che fasci o collezioni di differenti percezioni che si
susseguono con una inconcepibile rapidità, in un perpetuo flusso e
movimento. I nostri occhi non possono girare nelle loro orbite senza
variare le nostre percezioni. Il nostro pensiero è ancora più variabile della
nostra vista, e tutti gli altri sensi e facoltà contribuiscono a questo
cambiamento; né esiste forse un solo potere dell'anima che resti identico,
senza alterazione, un momento. La mente è una specie di teatro, dove le
diverse percezioni fanno la loro apparizione, passano e ripassano,
scivolano e si mescolano con un'infinita varietà di atteggiamenti e di
situazioni. Né c'è, propriamente, in essa nessuna semplicità in un dato
tempo, né identità in tempi differenti, qualunque sia l'inclinazione
naturale che abbiamo ad immaginare quella semplicità e identità. E non si
fraintenda il paragone del teatro: a costituire la mente non c'è altro che le
percezioni successive: noi non abbiamo la più lontana nozione del posto
dove queste scene vengono rappresentate, o del materiale di cui è
composta.