Uno studio dedicato alla comunicazione (offline e online) della FLC CGIL tra 2011 e 2013, realizzato per ADVERSA in occasione di una giornata di studi al Master in Marketing e Comunicazione dell'Università di Salerno.
All'interno, la presentazione delle campagne "Io Aderisco", "Sono Stato Io" e "Ricostruiamo L'Italia".
A cura di Luigi Mauriello e Roberto Cerrato (realizzazione grafica).
2. FLC CGIL
LOGO
Nel 2009 nasce la nuova immagine di
FLC-CGIL, il sindacato dei lavoratori della
conoscenza.
Dal restyling del logo prende spunto
l’elaborazione di una immagine coordinata
totalmente rinnovata.
Il logo è composto da una sezione grafica e
una testuale.
La sezione grafica è composta da un quadrato
di colore rosso e da n. 4 linguette poste a
sinistra del quadrato, rispettivamente di
colore: azzurro, magenta, verde e giallo.
3. FLC CGIL
LOGO
La parte testuale è posizionata alla destra del
quadrato rosso ed è disposta su quattro righe
di testo.
Descrizione testo
Prima riga acronimo della Federazione "FLC
CGIL"; font "Delicious Heavy", caratteri
maiuscoli, grassetto.
Seconda riga "federazione"; font "Delicious
Italic", caratteri minuscoli, corsivo.
Terza riga "lavoratori"; font "Delicious Italic",
caratteri minuscoli, corsivo.
Quarta riga "della conoscenza"; font
"Delicious Italic", caratteri minuscoli, corsivo.
6. IL GIORNALE DELLA EFFELLECI
in primo piano
DIRIGENTI SCOLASTICI
PRIMA DI TUTTO RISPETTO E CERTEZZA
Gianni Carlini
Restituire alle scuole e ai Dirigenti
scolastici rispetto e certezza è una
priorità. Rispetto per il lavoro e le fun-
zioni degli operatori della scuola, cer-
tezza di poter lavorare con continuità e
nelle condizioni migliori. Occorre una
svolta nelle relazioni del Ministro e so-
prattutto di chi lo rappresenta con i
Dirigenti scolastici. Basta con gli at-
tacchi ai Dirigenti scolastici descritti
come una categoria che chiede i soldi
ai genitori degli studenti, che non sa
gestire il personale, che non sa procac-
ciare le risorse necessarie alla scuola.
Bisogna restituire alle scuole autono-
me le risorse professionali e finanziarie
necessarie per garantire lo svolgimento
continuativo, efficace e di qualità del
servizio e rimettere al centro delle poli-
tiche sulla dirigenza scolastica il rico-
noscimento della sua funzione, mai
come oggi così fondamentale.
I Dirigenti scolastici hanno dura-
mente lavorato in questi anni per
mantenere il servizio di istruzione in
un contesto di tagli progressivi, di
mutamenti degli ordinamenti e della
gestione amministrativa e finanziaria,
di destrutturazione degli assetti orga-
nizzati, di riduzione delle risorse desti-
nate a garantire l’efficace funziona-
mento, di attribuzioni di nuovi com-
piti alle scuole, di “molestie burocrati-
che”, di invasioni delle prerogative
delle scuole autonome e dell’autono-
mia gestionale e contrattuale.
L’ideologia della colpevolizzazione
del lavoro pubblico non ha risparmia-
to i Dirigenti scolastici, accusati di
non saper fare il loro lavoro e di non
sapere far lavorare docenti e ATA.
Un nuovo clima è quindi necessa-
rio: prima di tutto il rispetto.
Restituire certezza alle scuole e ai
Dirigenti scolastici significa garantire
trasparenza, tempestività e adeguatez-
za nell’erogazione delle risorse e ripri-
stinare la chiarezza delle regole che
presiedono alle relazioni all’interno
dell’istituzione scolastica: degli organi
collegiali e della contrattazione inte-
grativa. Il continuo intervento sulle
relazioni interne alle scuole, per
imporre scelte non condivise e il più
delle volte inutili, ha inciso negati-
vamente sullo stato delle scuole
aggravando i problemi ed aumen-
tando la conflittualità. Restituire
rispetto e certezza ai Dirigenti scola-
stici vuol dire anche affrontare i loro
problemi economici e contrattuali.
È ingiusto e irrispettoso delle fun-
zioni e del suo ruolo che la dirigen-
za pubblica sia divisa in tre parti che
ricevono, a parità di lavoro, retribu-
zioni diverse. È inaccettabile che i
Dirigenti scolastici siano trattati
diversamente dagli altri dirigenti
pubblici. Deve essere ripristinato il
diritto al rinnovo del contratto di
lavoro per i Dirigenti scolastici e per
tutti i lavoratori della scuola.
Si avvicinano ormai le elezioni R SU, si voterà infatti dal 5 al
7 marzo 2012. Le elezioni riguardano la Scuola, l’Università,
la Ricerca, l’Alta Formazione Artistica e Musicale (A FAM).
La FLC C GIL si è battuta per queste elezioni. L’ormai ex mini-
stro Brunetta le aveva osteggiate, gli altri sindacati avevano
finto di averle dimenticate. Non amiamo dirci bravi da soli,
ma crediamo sia utile ricordare che nelle R SU ci abbiamo
sempre creduto e che ci siamo battuti per la loro realizza-
zione, perché è giusto che docenti, dirigenti e tutto il perso-
nale tecnico, amministrativo e ausiliario si riprendano la pa-
rola: le R SU, se fornite di strumenti giusti, sapranno risolve-
re positivamente molti problemi che nascono sui posti di
lavoro. Sappiamo bene che le elezioni non sono tutto, ma
sappiamo anche che sono importanti per molti aspetti e che
rappresentano un’occasione per rimettere le istituzioni for-
mative e la ricerca al centro dell’attenzione.
Per questo la FLC ha investito in queste elezioni: a fronte del
compito così impegnativo dei nostri delegati sente il
dovere di garantire gli strumenti indispensabili a miglio-
rare le competenze. Ha investito sul sito, ha investito in
depliant e manifesti, ha investito nel “Giornale della
effelleci”, è intervenuto con studi di approfondimento
sulla nostra rivista “Articolo 33”. E, tra le altre cose, ha
approntato una serie di libri e libriccini. Quattro riguar-
dano, ognuno, gli specifici settori, Scuola, Università,
Ricerca, A FAM. Uno per ogni settore dunque, perché le
RSU non sono entità astratte ma svolgono nei vari com-
parti funzioni diverse. Il quinto libro, di Francesco Cormi-
no, riguarda la comunicazione ed è una piccola prez iosa
guida per rapporti non solo più cordiali ma anche p iù pro-
fondi. Ecco qui sotto le caratteristiche di questi cinque
manualetti elaborati dai dirigenti delle FLC. In ognuno
c’è la presentazione del Segretario generale Domenico
Pantaleo.
RSU - STRUMENTI PER ELETTORI, CANDIDATI, ELETTI
www.edizioniconoscenza.it
per ordinazioni: via tel. 06. 5813173 - via fax 06. 5813118 - via mail: commerciale@edizioniconoscenza. it
Scuola Ricerca Università Afam Biblioteca Rsu
il giornale della effelleci - Aut.Trib. di Roma n. 17.260 del 9.5.1978 n. 9 - dicembre 2011 –Valore Scuola coop. a.r.l. – via Leopoldo Serra, 37 – 00153 Roma www.edizioniconoscenza.it
FLC Cgil - centralino 06.83966809/0 Tipolitografia CSR - Roma, via di Pietralata, 157 - Tel. 06.4182113 – In redazione: Joëlle Casa, Renato Comanducci, Maurizio Lembo, Elio Rucci, Anna Maria Villari
Progetto grafico Luciano Vagaggini – Impaginazione Marco Fioramanti – Tiratura 25.000 copie
in primo piano
DIRIGENTI SCOLASTICI
PRIMA DI TUTTO RISPETTO E CERTEZZA
Gianni Carlini
Restituire alle scuole e ai Dirigenti
scolastici risps etttt ott e certett zzee azz è una
priorità. Rispetto per il lavaa oro e le fun-
zioni degli operatori della scuola, cer-
tezza di poter lavaa orare con continuità e
nelle condizioni migliori. Occorre una
svolta nelle relazioni del Ministro e so-
prattutto di chi lo rappresenta con i
Dirigenti scolastici. Basta con gli at-
tacchi ai Dirigenti scolastici descritti
come una categoria che chiede i soldi
ai genitori degli studenti, che non sa
gestire il personale, che non sa procac-
ciare le risorse necessarie alla scuola.
Bisogna restituire alle scuole autono-
me le risorse professionali e finanziarie
necessarie per garantire lo svolgimento
continuativo, efficace e di qualità del
servizio e rimettere al centro delle poli-
tiche sulla dirigenza scolastica il rico-
noscimento della sua fuff nzione, mai
come oggi così fondamentale.
I Dirigenti scolastici hanno dura-
mente lavaa orato in questi anni per
mantenere il servizio di istruzione in
un contesto di tagli progressivi, di
mutamenti degli ordinamenti e della
gestione amministrativa e finanziaria,
di destrutturazione degli assetti orga-
nizzati, di riduzione delle risorse desti-
nate a garantire l’efficace funziona-
mento, di attribuzioni di nuovi com-
piti alle scuole, di “molestie burocrati-
che”, di invasioni delle prerogative
delle scuole autonome e dell’autono-
mia gestionale e contrattuale.
L’ideologiaLL della colpevolizzazione
del lavaa oro pubblico non ha risparmia-
to i Dirigenti scolastici, accusati di
non saper fare il loro lavaa oro e di non
sapere far lavaa orare docenti e ATAA ATT .
Un nuovo clima è quindi necessa-
rio: prima di tutto il rispetto.
RestituiRR re certezza alle scuole e ai
Dirigenti scolastici significa garantire
trasparenza, tempestività e adeguatez-
za nell’erogazione delle risorse e ripri-
stinare la chiarezza delle regole che
presiedono alle relazioni all’interno
dell’istituzione scolastica: degli organi
collegiali e della contrattazione inte-
grativa. Il continuo intervento sulle
relazioni interne alle scuole, per
imporre scelte non condivise e il più
delle volte inutili, ha inciso negati-
vamente sullo stato delle scuole
aggravaa ando i problemi ed aumen-
tando la conflittualità. RestitRR uire
rispetto e certezza ai Dirigenti scola-
stici vuol dire anche affrffff ontare i loro
problemi economici e contrattuali.
È ingiusto e irrispettoso delle fun-
zioni e del suo ruolo che la dirigen-
za pubblica sia divisa in tre parti che
ricevono, a parità di lavaa oro, retribu-
zioni diverse. È inaccettabile che i
Dirigenti scolastici siano trattati
diversamente dagli altri dirigenti
pubblici. Deve essere ripristinato il
diritto al rinnovo del contratto di
lavaa oro per i Dirigenti scolastici e per
tutti i lavaa oratori della scuola.
SiSi avviavvicinacinanono oorrmaimai lele elezelezionionii RR SUSU,, sisi votvoteeràrà infainfattitti daldal 55 alal
77 mamarrzozo 20122012.. LeLe elezelezioniioni riguriguaarrdanodano lala ScuoScuola,la, l’Unl’Univeriversitàsità,,
lala RiceRicerrca,ca, l’All’Altata FoForrmazimazioneone AArrtisttisticaica ee MusiMusicalecale (A(A FFAMAM).).
LaLa FLCFLC CC GILGIL sisi èè battbattutauta perper quesqueste ete elezilezioonni.i. L’oL’orrmaimai exex minimini--
ststrroo BBrrununeettatta lele avevavevaa osteosteggiaggiate,te, gligli altraltrii sindsindacatacatii avevavevanoano
fintofinto didi averaverlele dimedimennticaticate.te. NonNon amiaamiamomo didirrcici bravbravii dada solisoli,,
mama ccrrediaediamomo siasia utilutilee ricoricorrdadarree cheche nellnellee RR SUSU cici abbiabbiaamomo
sempsemprree ccrredutedutoo ee cheche cici siamsiamoo babatttutituti perper lala lloorroo rrealiealizza-zza-
zionzione,e, peperrchchéé èè giusgiustoto cheche docedocenti,nti, diridirigentgentii ee tutttuttoo ilil perspersoo--
nalenale tecntecnico,ico, ammiamministnistrraativotivo ee ausiausiliarliarioio sisi ripriprrendaendanono lala pa-pa-
rrola:ola: lele RR SUSU,, sese foforrnitenite didi ststrrumenumentiti giusgiusti,ti, saprsaprannoanno risorisolve-lve-
rree posipositivativammeentente moltmoltii pprroobblemilemi cheche nascnasconoono suisui postpostii didi
lavolavorro.o. SappSappiamoiamo benebene cheche lele elezelezioniioni nonnon sonosono tutttutto,o, mama
sappsappiamoiamo anchanchee cheche sonosono impoimporrtanttantii perper moltmoltii aspeaspettitti ee cheche
rapprapprresenesentanotano un’oun’occasccasioneione perper rimerimettetterree lele istiistituzituzionioni for-for-
matimativeve ee lala ricericerrcaca alal centcentrroo delldell’att’attenzienzione.one.
PerPer quesquestoto lala FLCFLC haha inveinvestitstitoo inin quesquestete elezelezioniioni:: aa ffrroontente deldel
compcompitoito cosìcosì impeimpegnatgnativoivo deidei nostnostriri deledelegatigati sentsentee ilil
dovedoverree didi garagarantintirree gligli ststrrumeumenntiti ininddispeispensabnsabiliili aa miglmiglio-io-
rararree lele compcompetenetenze.ze. HaHa inveinvestitstitoo sulsul sitosito,, hhaa invinveestitstitoo inin
depldepliantiant ee manimanifestfesti,i, haha inveinvestitstitoo nnelel “Gio“Giorrnnaleale delldellaa
eeffffelleelleci”,ci”, èè inteinterrvenuvenutoto concon studstudii didi appapprroofondfondimenimentoto
sullsullaa nostnostrara rivirivistasta “A“Arrticoticololo 33”.33”. E,E, tratra lele aaltltrree cosecose,, haha
appapprrontaontatoto unauna seriseriee didi librlibrii ee librlibricciiccini.ni. QuatQuatttrroo rigriguuar-ar-
danodano,, ognuognuno,no, gligli specspecificiifici sseettorttori,i, ScuoScuola,la, UnivUniversiersittàà,,
RiceRicerrca,ca, AA FFAMAM.. UnoUno perper ogniogni settsettoorree dduunquenque,, ppeerrchéché lele
RRSUSU nonnon sonosono entientitàtà astrastratteatte mama svsvoolgonlgonoo neinei varivari ccoom-m-
paparrtiti funzfunzioniioni ddiveriverse.se. IlIl qquuintintoo lilibbrro,o, ddii FrFraanncceescosco CCoorrmmii--
nnoo,, rigriguuaarrddaa lala comucomunniiccaziazioonnee eedd èè uunana piccpiccoolala pprreezz iosiosaa
guidguidaa perper raprapppoorrtiti nnonon ssoololo piùpiù ccoorrdialdialii mmaa anancchehe pp iùiù pprroo--
ffooffff ndi.ndi. EccoEcco quiqui sottsottoo lele caracaratttteeristristicheiche didi quesquestiti cinqcinqueue
manumanualetalettiti elabelaboratoratii daidai diridirigentgentii delldellee FLC.FLC. InIn ognuognunono
c’c’èè lala pprresenesentazitazioonene deldel SegSegrretaretariioo genegeneralerale DomeDomeniconico
PantPantaleoaleo..
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il giornale della effelleci - Aut.TriTT b. di Roma n. 17.260 del 9.5.1978 n. 9 - dicembre 2011 –ValoVV re Scuola coop. a.r.rrl. – via Leopoldo Serra, 37 – 00153 Roma wwwww .edizioniconoscenza.itww
FLC Cgil - centralino 06.83966809/0 Tipolitografaa iff a CSR - Roma, via di Pietralataa a, 157 - TelTT . 06.4182113 – In redazione: Joëlle Casa,a Renato Comanducci,i Maurizio Lembo, Elio Rucci,i Anna Maria Villari
Progetto grafico Luciano VaVV gaggini – Impaginazione Marco Fiorar manti – Tirarr turar 25.000 copie
Direttore Domenico Pantaleo Direttore responsabile Ermanno Detti Edizioni ConoscenzaFEDERAZIONE LAVORATORI
DELLA CONOSCENZA
il
ARTE / FORMAZIONE / RICERCA / SCUOLA / UNIVERSITÀ
giornale effelleci
Spedizioneinabbonamentopostale|Art.1,c.1,DLn.353/2003(conv.inL.n.46/2004)DCB-Roma
N. 9 - dicembre 2011
della
Quelle di Monti, ha detto sostan-
zialmente Susanna Camusso do-
po l’incontro dell’11 dicembre scorso
con il Governo, sembrano essere di-
chiarazioni di cortesia più che veri e
propri impegni politici. Insomma “il
Governo – ha spiegato il Segretario Ge-
nerale della CGIL durante la conferenza
stampa – non ha dato una risposta nel
merito alle istanze dei sindacati, ma ha
fornito solo un generico impegno”. Per
questo lo sciopero del 12 dicembre è
stato confermato e al momento in cui
scriviamo è confermato quello del 19
per il pubblico impiego. Ci troviamo
infatti di fronte a provvedimenti privi
di equità e di rigore.
Il 4 dicembre il governo ha licenzia-
to la manovra finanziaria di 30 miliar-
di di euro che vanno ad aggiungersi ai
circa 200 miliardi delle manovre varate
dal precedente esecutivo. È una mano-
vra iniqua e debole sul versante della
crescita: si agisce solo sul versante del
potenziamento dell’offerta da parte
delle imprese, si deprime la domanda
interna con il rischio di perdere altra
occupazione, si ritarda il pensionamen-
to rendendo ancora più difficile per i
giovani l’ingresso nel mercato del lavo-
ro. Si apre una fase di sacrifici durissi-
mi, pesanti fardelli che ricadranno sulle
spalle dei lavoratori dipendenti, dei
pensionati, delle famiglie e dei giovani,
mentre non si aprono orizzonti che
lascino intravedere nuovi corsi.
Si pesa sulle fasce sociali
più deboli
Aumentare l’età pensionabile e bloc-
care la rivalutazione delle pensioni
significa ancora una volta mettere sotto
pressione le fasce sociali che finora
sono state più penalizzate dalla furia
ideologica e classista del precedente
governo. Inoltre la deindicizzazione
integrale delle pensioni al di sopra dei
1.400 euro lordi mensili colpisce nei
nostri settori praticamente tutti. Con
l’aumento dell’IVA (un costo per i con-
sumatori) e del prezzo della benzina si
riduce di fatto il reddito delle famiglie,
specialmente le fasce sociali più esposte
all’impoverimento derivante dalla crisi.
Inoltre, l’aumento dei costi di beni e
servizi e dell’IVA non sono notizie esal-
tanti per le casse esangui di scuola,
università, enti di ricerca. L’aumento
dell’IVA, infatti, determinerà in molti
istituti la riduzione degli approvvigio-
namenti per le esercitazioni di labora-
torio. La tassa di 34,20 euro sui conti
correnti superiori a 5.000 euro colpi-
sce non solo le persone fisiche, ma
anche scuole, università ed enti.
Tutto ciò in un contesto di elevato
stress fiscale (51%) che nel nostro
Paese è già al di sopra della media
OCSE(33,7%),
con il prelievo
per oltre l’80%
concentrato su
lavoratori dipen-
denti e pensiona-
ti, categorie che
assolvono pun-
tualmente que-
st’obbligo.
La stessa mano
pesante non è
stata usata per
colpire gli evasori
fiscali o per
ridurre i costi della politica. Molto
poco si è fatto per tassare i grandi patri-
moni, ai quali si poteva e si doveva
chiedere di contribuire in maniera pro-
porzionale e ragionevole al pareggio di
bilancio. Si potevano tagliare 16
miliardi per l’acquisto dei cacciabom-
bardiere F35 e mettere all’asta le fre-
quenze televisive. Si potevano cancella-
re opere infrastrutturali inutili e mette-
re a punto un piano per la messa in
sicurezza delle scuole, per costruire
nuovi edifici e per interventi di risana-
mento ambientale. Cose semplici,
ragionevoli, eque. Ci aspettavamo
sacrifici vista la serietà del momento,
ma avevamo sperato in misure di rigo-
re, di crescita e di sviluppo.
L’assurdo silenzio sulla formazione
La più grande delusione arriva dal
silenzio riservato ai settori della cono-
scenza. Al sistema formativo del Paese
non è stata dedicata alcuna attenzione.
Tutti ormai sono concordi nel ritenere
che investire in formazione e ricerca
serve per favorire la crescita e lo svi-
luppo. In particolare l’istruzione è un
settore strategico che fa da cerniera tra
i diritti delle persone e lo sviluppo
economico e democratico del Paese.
Non c’è stato invece il più piccolo
segnale da parte del Presidente Monti
sull’importanza che lo studio, sul lavo-
ro degli insegnanti, su un orizzonte
politico nuovo alle future generazioni.
Con amarezza constatiamo che i
nostri settori, con
questa manovra,
si troveranno an-
cora più in diffi-
coltà.
Il peggioramen-
to delle condizio-
ni economiche e
sociali fa diminui-
re il numero degli
studenti che passa
dal primo al
secondo ciclo di
istruzione e degli
accessi all’univer-
sità, perché le famiglie meno abbienti
non sono più in grado di sostenere i
costi dell’istruzione e l’aumento delle
rette universitarie. Inoltre, l’irrigidi-
mento del sistema pensionistico avrà
un effetto di riverbero sul turn over
sbarrando la strada al rinnovamento
nei nostri settori che invece avrebbero
bisogno di risorse giovani per favorire
il diritto allo studio e di cambiamenti
e innovazioni in campo didattico,
organizzativo e di ricerca.
Il settore della scuola aveva già paga-
to la crisi con oltre 130.000 tagli di
posti di lavoro, blocco degli stipendi
con il congelamento degli scatti e del
contratto, riduzione dei finanziamenti
per il funzionamento delle scuole.
Esse aumenteranno, loro malgrado, il
contributo a carico delle famiglie se
vorranno mantenere l’attuale livello
qualitativo, altrimenti gli studenti non
avranno la preparazione necessaria per
l’inserimento nel mondo lavorativo.
Per le donne, di fatto vengono
annullati i benefici di riconoscimenti
importanti come i periodi di materni-
tà fuori dal rapporto di lavoro o i
riscatti pagati profumatamente dei
periodi di astensione facoltativa per la
cura dei figli. Se a questo aggiungiamo
l’introduzione della ICI (ora IMU) sull’a-
bitazione principale e la rivalutazione
del 60% delle rendite catastali, magari
la tassazione sui redditi delle persone
diventa un vero salasso.
Le ragioni degli scioperi
e l’opposizione della FLC
Questi provvedimenti del governo
Monti non rispettano criteri di equità,
gradualità, giustizia sociale. Si annulla
perfino il riconoscimento delle infer-
mità dipendenti da causa di servizio,
dell’equo indennizzo (per la verità una
miseria a fronte di pratiche lunghe e
complicate) e delle pensioni privilegia-
te per tutti i pubblici dipendenti esclu-
so militari e forze di polizia. Ma con
l’allungamento dell’età e dell’anzianità
pensionabile, aumenteranno invece le
infermità dipendenti da causa di servi-
zio oppure gli incidenti in itinere o altri
infortuni che nei nostri settori non
sempre l’INAIL riconosce. In questi casi
la procedura della causa di servizio
garantiva un minimo di risarcimento e
di riconoscimento; da ora in poi man-
cherà anche questa tutela.
La FLC CGIL naturalmente si op-
porrà con tutte le sue forze per ottene-
re significativi cambiamenti della
manovra durante l’iter parlamentare.
La mobilitazione e gli scioperi (12
dicembre nei settori privati, 19 dicem-
bre nei settori pubblici) indetti da
CGIL, CISL e UIL sono stati la risposta
immediata per dare voce al mondo del
lavoro, ai pensionati e ai giovani, i più
tartassati dalla durezza di questi prov-
vedimenti. Chiediamo modifiche radi-
cali: rigore e crescita sì, ingiustizie no.
CONTINUIAMO A PAGARE I CONTI DI BERLUSCONI
Domenico Pantaleo
MANOVRA FINANZIARIA ANCORA INIQUITÀ
NESSUNA POLITICA PER LA CONOSCENZA
Direttore Domenico Pantaleo Direttore responsabile Ermanno Detti Edizioni ConoscenzaFEDERAZIONE LAVORATORI
DELLA CONOSCENZA
il
ARTE / FORMAZIONE / RICERCA / SCUOLA / UNIVERSITÀ
giornale effellecigg
Spedizioneinabbonamentopostale|Art.1,c.1,DLn.353/2003(conv.inL.n.46/2004)DCB-Roma
Quelle di Monti, ha detto sostan-
zialmente Susanna Camusso do-
po l’incontro dell’11 dicembre scorso
con il Governo, sembrano essere di-
chiarazioni di cortesia più che veri e
propri impegni politici. Insomma “il
Governo – ha spiegato il Segretario Ge-
nerale della CGIL durante la conferenza
stampa – non ha dato una risposta nel
merito alle istanze dei sindacati, ma ha
fornito solo un generico impegno”. Per
questo lo sciopero del 12 dicembre è
stato confermato e al momento in cui
scriviamo è confermato quello del 19
per il pubblico impiego. Ci troviamo
infatti di fronte a provvedimenti privi
di equità e di rigore.
Il 4 dicembre il governo ha licenzia-
to la manovra finanziaria di 30 miliar-
di di euro che vanno ad aggiungersi ai
circa 200 miliardi delle manovre varate
dal precedente esecutivo. È una mano-
vra iniqua e debole sul versante della
crescita: si agisce solo sul versante del
potenziamento dell’offerta da parte
delle imprese, si deprime la domanda
interna con il rischio di perdere altra
occupazione, si ritarda il pensionamen-
to rendendo ancora più difficile per i
giovani l’ingresso nel mercato del lavo-
ro. Si apre una fase di sacrifici durissi-
mi, pesanti fardelli che ricadranno sulle
spalle dei lavoratori dipendenti, dei
pensionati, delle famiglie e dei giovani,
mentre non si aprono orizzonti che
lascino intravedere nuovi corsi.
Si pesa sulle fasce sociali
più deboli
Aumentare l’età pensionabile e bloc-
care la rivalutazione delle pensioni
significa ancora una volta mettere sotto
pressione le fasce sociali che finora
sono state più penalizzate dalla furia
ideologica e classista del precedente
governo. Inoltre la deindicizzazione
integrale delle pensioni al di sopra dei
1.400 euro lordi mensili colpisce nei
nostri settori praticamente tutti. Con
l’aumento dell’IVA (un costo per i con-
sumatori) e del prezzo della benzina si
riduce di fatto il reddito delle famiglie,
specialmente le fasce sociali più esposte
all’impoverimento derivante dalla crisi.
Inoltre, l’aumento dei costi di beni e
servizi e dell’IVA non sono notizie esal-
tanti per le casse esangui di scuola,
università, enti di ricerca. L’aumento
dell’IVA, infatti, determinerà in molti
istituti la riduzione degli approvvigio-
namenti per le esercitazioni di labora-
torio. La tassa di 34,20 euro sui conti
correnti superiori a 5.000 euro colpi-
sce non solo le persone fisiche, ma
anche scuole, università ed enti.
Tutto ciò in un contesto di elevato
stress fiscale (51%) che nel nostro
Paese è già al di sopra della media
OCSE(33,7%),
con il prelievo
per oltre l’80%
concentrato su
lavoratori dipen-
denti e pensiona-
ti, categorie che
assolvono pun-
tualmente que-
st’obbligo.
La stessa mano
pesante non è
stata usata per
colpire gli evasori
fiscali o per
ridurre i costi della politica. Molto
poco si è fatto per tassare i grandi patri-
moni, ai quali si poteva e si doveva
chiedere di contribuire in maniera pro-
porzionale e ragionevole al pareggio di
bilancio. Si potevano tagliare 16
miliardi per l’acquisto dei cacciabom-
bardiere F35 e mettere all’asta le fre-
quenze televisive. Si potevano cancella-
re opere infrastrutturali inutili e mette-
re a punto un piano per la messa in
sicurezza delle scuole, per costruire
nuovi edifici e per interventi di risana-
mento ambientale. Cose semplici,
ragionevoli, eque. Ci aspettavamo
sacrifici vista la serietà del momento,
ma avevamo sperato in misure di rigo-
re, di crescita e di sviluppo.
L’assurdo silenzio sulla formazione
La più grande delusione arriva dal
silenzio riservato ai settori della cono-
scenza. Al sistema formativo del Paese
non è stata dedicata alcuna attenzione.
Tutti ormai sono concordi nel ritenere
che investire in formazione e ricerca
serve per favorire la crescita e lo svi-
luppo. In particolare l’istruzione è un
settore strategico che fa da cerniera tra
i diritti delle persone e lo sviluppo
economico e democratico del Paese.
Non c’è stato invece il più piccolo
segnale da parte del Presidente Monti
sull’importanza che lo studio, sul lavo-
ro degli insegnanti, su un orizzonte
politico nuovo alle future generazioni.
Con amarezza constatiamo che i
nostri settori, con
questa manovra,
si troveranno an-
cora più in diffi-
coltà.
Il peggioramen-
to delle condizio-
ni economiche e
sociali fa diminui-
re il numero degli
studenti che passa
dal primo al
secondo ciclo di
istruzione e degli
accessi all’univer-
sità, perché le famiglie meno abbienti
non sono più in grado di sostenere i
costi dell’istruzione e l’aumento delle
rette universitarie. Inoltre, l’irrigidi-
mento del sistema pensionistico avrà
un effetto di riverbero sul turn over
sbarrando la strada al rinnovamento
nei nostri settori che invece avrebbero
bisogno di risorse giovani per favorire
il diritto allo studio e di cambiamenti
e innovazioni in campo didattico,
organizzativo e di ricerca.
Il settore della scuola aveva già paga-
to la crisi con oltre 130.000 tagli di
posti di lavoro, blocco degli stipendi
con il congelamento degli scatti e del
contratto, riduzione dei finanziamenti
per il funzionamento delle scuole.
Esse aumenteranno, loro malgrado, il
contributo a carico delle famiglie se
vorranno mantenere l’attuale livello
qualitativo, altrimenti gli studenti non
avranno la preparazione necessaria per
l’inserimento nel mondo lavorativo.
Per le donne, di fatto vengono
annullati i benefici di riconoscimenti
importanti come i periodi di materni-
tà fuori dal rapporto di lavoro o i
riscatti pagati profumatamente dei
periodi di astensione facoltativa per la
cura dei figli. Se a questo aggiungiamo
l’introduzione della ICI (ora IMU) sull’a-
bitazione principale e la rivalutazione
del 60% delle rendite catastali, magari
la tassazione sui redditi delle persone
diventa un vero salasso.
Le ragioni degli scioperi
e l’opposizione della FLC
Questi provvedimenti del governo
Monti non rispettano criteri di equità,
gradualità, giustizia sociale. Si annulla
perfino il riconoscimento delle infer-
mità dipendenti da causa di servizio,
dell’equo indennizzo (per la verità una
miseria a fronte di pratiche lunghe e
complicate) e delle pensioni privilegia-
te per tutti i pubblici dipendenti esclu-
so militari e forze di polizia. Ma con
l’allungamento dell’età e dell’anzianità
pensionabile, aumenteranno invece le
infermità dipendenti da causa di servi-
zio oppure gli incidenti in itinere o altri
infortuni che nei nostri settori non
sempre l’INAIL riconosce. In questi casi
la procedura della causa di servizio
garantiva un minimo di risarcimento e
di riconoscimento; da ora in poi man-
cherà anche questa tutela.
La FLC CGIL naturalmente si op-
porrà con tutte le sue forze per ottene-
re significativi cambiamenti della
manovra durante l’iter parlamentare.
La mobilitazione e gli scioperi (12
dicembre nei settori privati, 19 dicem-
bre nei settori pubblici) indetti da
CGIL, CISL e UIL sono stati la risposta
immediata per dare voce al mondo del
lavoro, ai pensionati e ai giovani, i più
tartassati dalla durezza di questi prov-
vedimenti. Chiediamo modifiche radi-
cali: rigore e crescita sì, ingiustizie no.
CONTINUIAMO A PAGARE I CONTI DI BERLUSCONIER
Domenico Pantaleo
MANOVRA FINANZIARIA ANCORA INIQUITÀ
NESSUNA POLITICA PER LA CONOSCENZA
22. IO ADERISCO
Concept
La campagna aveva come obiettivo quello di
stimolare la partecipazione allo sciopero
generale del 6 maggio 2011 per i lavoratori
della conoscenza.
Abbiamo scelto di agire su quattro livelli
differenti, senza relazioni a un unico slogan.
La strategia era orientata, quindi, a stimolare
la percezione del sindacato come difensore dei
diritti e degli interessi non soltanto degli
iscritti, ma come garante di un valore sociale.
30. La campagna, in formato digitale e veicolata
attraverso il web e i social network, nasce per
sensibilizzare l'opinione pubblica sulle
tematiche dell'articolo 18 e del licenziamento
per motivi economici.
CAMPAGNA WEB
L’Articolo 18 difende la libertà
33. Claudio Franchi
Marketing Director
Alessandro Leone
Creative Director
campagna ideata da:
SONO STATO IOil lavoro pubblico e la conoscenza
per un paese civile
Luigi Mauriello
Social Media Manager
presentazione a cura di:
Sciopero generale del Pubblico Impiego
Roma 8 ottobre 2011
Campagna di marketing virale
34. SONO STATO IO - CASE HISTORY
Obiettivo
Per lo sciopero generale del Pubblico Impiego
dell’8 ottobre 2011, abbiamo progettato una
campagna virale che stimolasse l’identificazione
delle professioni con lo Stato, al di là delle
istituzioni parlamentari.
Da qui l’ideazione del payoff “Sono STATO Io”.
NAMING E IDENTIFICAZIONE GRAFICA
Sono STATO io
Idea di partenza
La Ricerca e l’Impiego Pubblico sono risorse strutturali del Paese.
ADVERSA. Future Media Factory
35. NAMING E IDENTIFICAZIONE GRAFICA
L’ETAT C’EST MOI
È stata elaborata una variazione sul tema “L’Etat
C’est Moi – Precar* Pubblici” per dare
riconoscimento alla larga fetta di lavoratori
rappresentata dai precari della conoscenza e del
Pubblico Impiego.
ADVERSA. Future Media Factory
36. TARGETING
Impiegati del settore pubblico
Insegnanti, docenti, ricercatori universitari
Impiegati parastatali
Iscritti FLC CGIL, FP CGIL, CGIL
ADVERSA. Future Media Factory
37. IDEAZIONE CLAIM
Sono STATO io a...
I lavoratori della conoscenza e del pubblico
impiego tengono materialmente unito il Paese,
ne favoriscono lo sviluppo sociale, economico e
culturale.
Sono STATO a tutti gli effetti.
Nell’ideazione dei claim, abbiamo voluto mettere
in evidenza l’importanza fondamentale del loro
lavoro, attraverso una serie di esempi.
Nello step iniziale, della durata di due settimane,
abbiamo stimolato la circolazione telematica
delle cartoline senza loghi.
A INSEGNARE L’ARMONIA
A 3.223 STUDENTI
Cecilia, docente al Conservatorio
SONO STATO IO
A FARE LA STORIA
Donato, insegnante di lettere
SONO STATO IO
Cartoline in formato digitale
ADVERSA. Future Media Factory
38. IDEAZIONE CLAIM.2
Sono STATO io a...
Successivamente, abbiamo aggiunto alle
cartoline i loghi della FP CGIL e della FLC CGIL.
Cartoline in formato digitale con loghi
A SPEGNERE 1.470 INCENDI
Aldo, vigile del fuoco
SONO STATO IO
A FAR NASCERE 24.000
BAMBINI
Lidia, ostetrica al Gemelli
SONO STATO IO
A FAR DISEGNARE 100.000
SOLI E 100.000 CASE
Rita, maestra di scuola materna
SONO STATO IO
ADVERSA. Future Media Factory
45. VARIAZIONI SUL TEMA
E l’ho fatto da precario
Nell’ambito della variazione sul tema “L’Etat
C’est Moi – Precar* Pubblici”, dedicata al ruolo
fondamentale dei precari della conoscenza e del
Pubblico Impiego, è stato aggiunto al claim di
partenza il rafforzativo “E l’ho fatto da Precario”,
che appare a mò di timbro sulla cartolina.
“Sono STATO Io a insegnare l’armonia a 3.223
studenti E L’HO FATTO DA PRECARIO”
Cecilia, docente al conservatorio
“Sono STATO Io a fare la Storia E L’HO FATTO
DA PRECARIO”
Donato, insegnante di lettere
A INSEGNARE L’ARMONIA
A 3.223 STUDENTI
Cecilia, docente al Conservatorio
SONO STATO IO
A FARE LA STORIA
Donato, insegnante di lettere
SONO STATO IO
Cartoline in formato digitale
ADVERSA. Future Media Factory
46. SOCIAL NETWORK:
E TU COSA SEI STATO?
Obiettivi
Attività di promozione dello sciopero
generale dell’8 Ottobre 2011
Circolazione delle cartoline in formato
digitale
Interazione con gli utenti sulla base della
domanda “e tu cosa sei STATO”?
Strumenti
Profilo e pagina fan Facebook.
ADVERSA. Future Media Factory
49. T-SHIRT
Sono STATO io
Ideazione e realizzazione t-shirt
bianca “Sono STATO IO” per i
partecipanti allo sciopero dell’8
ottobre.
ADVERSA. Future Media Factory
54. STRISCIONI
Ideazione e realizzazione dello
striscione“L’ÉTAT C’EST MOI Precar*
Pubblici” per il corteo della manifestazione.
ADVERSA. Future Media Factory
59. Il declino dell'Italia non è solo economico, ma
anche sociale e culturale.
Per ricostruire l'Italia si deve cominciare
dalla scuola, fulcro della formazione del
sapere. Ma si deve anche cominciare da tutti i
settori della conoscenza, motore di un Paese
che mira a progredire.
Cominciamo, quindi, dall’università, dalla
ricerca, dalle arti e dalla musica, in una
parola, dalla cultura.
RICOSTRUIAMO L’ITALIA
CONCEPT
60. RICOSTRUIAMO L’ITALIA
MANIFESTO CAMPAGNA
Ricostruiamo l’Italia a partire dal rilancio della ricerca
pubblica. I nostri ricercatori, precari in patria,
riscuotono successi a piene mani all’estero. Abbiamo
bisogno di loro.
Ricostruiamo l’Italia a partire dall'arte e dalla musica.
Una vocazione che ci appartiene da secoli.
Ricostruiamo l’Italia a partire dal lavoro. Restituiamo
orgoglio a quanti lavorano nella scuola, nell’università,
nella ricerca, perché se lavorano bene avranno fiducia e
ridaranno fiducia.
62. RICOSTRUIAMO L’ITALIA
CAMPAGNA ELEZIONI RSU
Elezioni RSU 5-7 marzo 2012
Vieni, vota, scegli
www.flcgil.it
www.ricostruiamolitalia.it
RICOSTRUIAMO L’IT
La campagna per le elezioni RSU nasce per
elegere gli oltre 30 mila rappresentanti sindacali
unitari nei settori della conoscenza in
rappresentanza di 1 milione di lavoratori.
Sono persone scelte con un voto a suffragio
universale dai colleghi di quel posto di lavoro in
tutte le scuole, in tutte le università, in tutti gli
enti di ricerca, in ogni accademia e conservatorio.
70. RICOSTRUIAMO L’ITALIA
Social Network
L'utilizzo dei social network per Ricostruiamo
L'Italia nasce a favore di una diffusione
capillare e diversificata della campagna per le
Elezioni RSU, con lo scopo di raggiungere un
pubblico diverso da quello che segue il sito
internet, ponendosi come ampliamento della
comunicazione web della FLC CGIL e rivolta a
promuovere un evento in particolare di grande
rilevanza per il sindacato.
72. RICOSTRUIAMO L’ITALIA
Creazione e cura dei contenuti
Fonti dei contenuti
Sito nazionale FLC CGIL, sito di Ricostruiamo l'Italia, la Rete in generale;
Tipologia dei contenuti
Notizie di rilievo per la campagna RSU, notizie di costume, sondaggi, pubblicazione di citazioni.
Ogni giorno un post con contenuti inerenti alla data in corso (il personaggio famoso nato in quel
giorno, evento di rilevanza storica, curiosità generiche etc.)
Quantità indicativa dei contenuti
In media due pubblicazioni al giorno sui profili Facebook e Twitter.
Su Youtube la pubblicazione è collegata alla produzione di materiale da parte della redazione.