1. Nel 1879, in America, Stele Mackaye presenta la domanda di brevetto per un palcoscenico doppio, che realizzò al Madison Square Theatre .
2. Al Madison Square Theatre, Stele Mackaye trasferì l'orchestra sopra e dietro l'arco di proscenio a vista e costituì una piattaforma montacarichi, calando le scene tutte intere dall'alto.
3. Pianta della sala e fotografia della facciata negli anni venti del Madison Square Theatre progettato da Stele Mackaye e oggi non più esistente.
4. Mentre, nel 1896, Karl Lautenschlager , ispirato dal teatro kabuki giapponese, costruì una piattaforma girevole per il Teatro di Berlino : in essa, mentre gli spettatori assistevano allo spettacolo posto sulla prima metà della piattaforma, sulla seconda metà si allestiva la scena successiva.
5. Dalla fine dell'800 in poi sorgono nuovi tipi di teatro con caratteristiche particolari. Si trovano così : teatri nei quali il palcoscenico è rotante , ovvero che ruota al fine di far permettere a tutti gli spettatori di vedere lo spettacolo da più punti di vista;
6. Carro di Tespi in un piccolo comune del sud d’Italia. Ritorna in auge il teatro ambulante detto anche “Carro di Tespi”, dal mitico creatore della tragedia attica . I teatri ambulanti che riportavano ai girovaghi del passato furono sempre più evoluti, con tutto il necessario per uno spettacolo, compreso il palco . Il palcoscenico sormontato da un telone fronteggiava le tribune dove si disponeva il pubblico.
7. Il Teatro del novecento Gli architetti che nel XX Secolo progettano edifici teatrali , cercano di dare una risposta alle nuove esigenze espresse dai professionisti che vi lavorano. Nasce la consapevolezza che il teatro non deve essere costruito in omaggio alle richieste del pubblico, ma in funzione della sola rappresentazione. Lo sfarzo della sala all'italiana si riduce in favore di una visione più razionale e pragmatica dello spazio teatrale . M. Barchin e V. Vachtangov, Teatro Mejerchol'd, pianta del secondo piano e schema della struttura ad anfiteatro che garantisce la percezione “assonometrica” dell’azione, 1930-33
8. In molti teatri del Novecento si ha un ritorno alla struttura classica ed elisabettiana con l'abolizione dell'arco scenico , che separa nettamente lo spazio dell'attore da quello dello spettatore . La medesima tendenza all'unificazione si può riscontrare nel rifiuto di suddividere il pubblico in classi sociali , come avveniva nella sala all'italiana attraverso l'uso dei palchetti e dei diversi ordini di gallerie.
9. Un altro problema affrontato in questo periodo è la corrispondenza tra i generi teatrali ed il luogo in cui essi vengono rappresentati: in una sala di prosa non c'è abbastanza spazio per mettere in scena un melodramma , così come un dramma in prosa che si svolge in una sola stanza, può risultare grottesco se rappresentato nell'enormità di un teatro lirico. Le crescenti possibilità della tecnologia hanno permesso di attuare soluzioni innovative. Già nel 1907 l'architetto Max Littmann realizza al Grossherzogliches Hoftheater di Weimar il primo proscenio variabile, grazie al quale lo spazio della rappresentazione può essere ingrandito o rimpicciolito a seconda delle esigenze drammaturgiche.
10. Nel 1927 Walter Gropius elabora il progetto per il mai costruito Totaltheater , un edificio dove sia la platea sia lo spazio scenico erano montati su piani mobili per ottenere nello stesso edificio tre disposizioni differenti: arena , sala con arco scenico , e teatro greco .
11. Il concetto della variabilità della sala è stato ripreso nel 1944 allo Stadteater di Malmö , dove l'ampiezza della sala può essere modificata con delle pareti mobili, e successivamente al teatro di Limoges . Concert Hall in Limoges , France
12. La seconda metà del secolo vede la progettazione, più che di edifici prettamente teatrali, di grandi poli culturali , dove accanto a due sale teatrali di diversa grandezza, troviamo sale cinematografiche, musei, biblioteche, sale conferenze e ristoranti. È questo il caso della Casa della Cultura di Grenoble, dell' Opera House di Sydney , e del Barbican Arts Centre di Londra . Maison de la Culture à Grenoble
15. Le informazioni, i testi inseriti e le immagini sono forniti esclusivamente a titolo indicativo e a scopo didattico (Legge 22 aprile 1941 n. 633, art. 70 comma 1 bis). IMPORTANTE