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possibile pensarlo» Ma vale
lapenadileggerealmenoin
partelaricostruzioneverbale
tentatadaPasolinidellaDe-
posizionefiorentina,attentis-
simaetuttaviatrasfigurante,
forsequantol’operapontor-
mesca:«Incima–verderozzo,
papaverosvanito,egiallinoopaco
– una santa e un angelo, che
guardano, pietosi. Sotto, a de-
stra,laMadonna,tuttaavvolta
in una grande roba del verde
delle foglie subacquee, raccolto
intorno all’ovale della faccia
senza sopracciglia. Sotto, […]
due donne con cuffia a fragola
stinta e abiti verdi d’acqua
[…]». Spiccano poi le inte-
neritenotazionirelativeagli
angeli portatori, «soldata-
glia bionda», che Pasolini
riesce a trasformare nei suoi
fulvi “ragazzi di vita”: «due
angioli riccioloni e un po’ ro-
sci,hannol’ariacontadina:ma
cresciuti in città. Il fondo del-
l’espressione è perduto o piutto-
sto citrullo». Si rivolge infine
all’ultimo in basso, innega-
bilmente individualizzato
già nella pala cinquecente-
sca, e che appare quasi im-
barazzato: «accucciato, un po-
chino stempiato – con sotto la
chiomaricciolonamezzaroscia,
gliocchiinfossati,lecigliaspio-
venti e le mascelle un po’ troppo
tonde e grosse […] un manto lo
cerchia fino a raccogliersi sulla
coscia, giallo grano, sopra la
mutanda di quel solito, stinto,
crudele,disseccatoverdino».Per
perdersiinfinenellacontem-
plazione di un sublime det-
taglio: «un braccio bello come
una mandibola d’elefante le-
vigatadaunmarecolorpesca».
Pasoliniriesceforseatoccare
i tasti più alti delle possibi-
litàevocativedellaparolain
emulazioneconun’esperienza
figurativa di straordinario
spessorestilistico,casounico
nell’ecfrasis se non nell’arte.
A livelli più umbratili, ma
non meno significativi, si
trovanoaltriautori(adesem-
pio Carlo Emilio Gadda e
LeonardoSciascia)chefurono
affascinatisottodiversiaspetti
dallasingolarefiguradell’ar-
tista cinquecentesco: Pon-
tormo diventa un punto di
riferimento raro quanto ri-
cercatoperreminiscenzelet-
terarieodichiarazionidipoe-
tica, occasione di citazioni
per le sue note idiosincrasie
biografiche. Pontormo ap-
pare sempre più una figura
novecentesca ante litteram e
Pontormo: Deposizione - Firenze, Chiesa di
Santa Felicita
Bill Viola: The Greeting, videoistallazione 1995
foto Kira Perov
a destra: Pontormo: La Visitazione
Carmignano (FI), Pieve di San Michele
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nonsorprendeilfattocheal-
cuni artisti contemporanei
lo abbiano eletto compagno
di strada privilegiato. Rife-
rimenti a Pontormo si rin-
tracciano,adesempio,inVa-
nessaBeecroft,giovanearti-
stauscitadall’Accademiadi
Brera nel 1993, ma consa-
crata ben presto a livello in-
ternazionale. Uno dei suoi
primi lavori si intitola Il li-
bro del cibo, un diario dove
raccoglievaglielenchidegli
alimenti che aveva ingerito
giorno per giorno dal 1983,
suddivisipergammecroma-
tiche.Questeannotazionidi
pontormescamemoriasitra-
duconopoiinunaveraepro-
pria performance durante la
quale la Beecroft chiama le
compagne di accademia or-
dinando loro di camminare
perBreraecaratterizzandole
conprecisenotecromatiche.
In questa e nelle perfomance
successivericorrel’ossessione
perilcorpo,tematicagiàpon-
tormesca e oggi comune a
unagenerazionechehafatto
i conti di volta in volta con
anoressia e bulimia. Ancora
numerose e nei media arti-
sticipiùdisparatisonoleri-
presealivellofigurativodel-
l’opera di Pontormo. Tro-
viamo la citazione parziale -
già tipica del manierismo -
che utilizza formule collau-
datecomenelcasodiTamara
de Lempicka che ha saputo
fondere l’instabilità di certe
posepontormescheconillu-
corealgidodellamateriabron-
zinesca.Nelcambiaregenere
artistico si deve menzionare
ilcineastadaneseCarlTheo-
dor Dreyer, che nei primi
piani della sua Passion de Je-
anneD’Arc,filmcultdel1928,
hacoltotuttoildoloreinso-
stenibile e represso del San
Quintinopontormesco.Dav-
vero singolare è anche la ri-
costruzionedellodimensione
spazio-temponellavideoin-
stallazione The Greeting di
Bill Viola, opera del 1995
presentataallaXLVIedizione
della Biennale veneziana. Il
celebre videoartista ameri-
cano racconta, dilatandolo
conlasospensionedelralenti,
l’incontro fra tre donne per
stradasullasciadellacelebre
Visitazione di Pontormo a
Carmignano. Viola tenta di
ricrearenonsololeatmosfere
sospese tipiche del pittore
manierista, ma anche i suoi
colori saturi e squillanti at-
traversoilmezzoelettronico.
Giungiamoinfinearivisita-
zioni contemporanee divise
tral’hommageàelaveraepro-
pria sfida. In tutto questo
universo di immagini colte
e derivate, uno statuto par-
ticolarevariconosciutoadue
opere, indiscussi capolavori
pontormeschi:laDeposizione
di Santa Felicita e la Visita-
zionediCarmignano,chesem-
brano quasi ossessionare la
memoria visiva del Nove-
cento. Ne possiamo avere
confermanelleinesausteprove
compositivediVirgilioGuidi
che dagli anni Quaranta va-
rieràuncentinaiodivoltesul
tema degli “Incontri” o “Vi-
site”inunpercorsodiricerca
formalecheruotaintornoalla
Visitazione pontormesca. I
tempipercoglierelamoder-
nità di Pontormo sembrano
ormaimaturi:GiovanniFago,
regista televisivo e cinema-
tografico, ha realizzato nel
2000 una biografia cinema-
tografica di Pontormo, una
lettura attualizzante della
sua vicenda che uscirà nei
prossimi mesi.
francesca pellegrino
federico poletti