Tullio Pericoli, I paesaggi, Fuori collana, 2013, pp. 488, ADELPHI - Salvatore Settis, Paesaggi in pericolo, Il Sole 24 del 24/11/2013
"… a ricordarci che la terrache il pittore esploraè la nostra,e che il suo sguardo implacabilmente amorososi posa sul nostro suolo proprio mentre troppi fra noilo vanno devastando"
1. TULLIO PERICOLI,
IL «PITTORE DI COLLINE»
Quarant'anni e più alla finestra,
a guardare gli stessi paesaggi,
delle Marche
http://arte.sky.it/2013/10/libri-della-settimana-pericoli-cazzullo-mccurry/
3. … a ricordarci che la terra
che il pittore esplora
è la nostra,
e che il suo sguardo
implacabilmente amoroso
si posa sul nostro suolo proprio
mentre troppi fra noi
lo vanno devastando …
4. Paesaggi in pericolo,
di Salvatore Settis
Il Sole24 ore, domenica 24 novembre 2013
Da quarant'anni a disegnare le
colline e a «reinventarle»:
una galleria di luoghi
che registra stratificazioni personali e
collettive
con precisione e sguardo poetico
http://www.slideshare.net/maponi/paesaggi-piricoli
5. Moby Dick 1, 2011
olio e matite su affresco intelato
cm 90 x 90
TULLIO PERICOLI, PAESAGGI
Moby Dick, Cartiere Vannucci, Milano
http://lnx.cartiere-vannucci.com/presenti_images.php?id=182&day=a
6. Quanti Pericoli su carta
di Domenico Rosa,
Il sole24, domenica 8 aprile 2012
Pittura, disegno e scrittura. Tullio
ha fuso le tre attività in un unico
linguaggio e con «Moby Dick», in
corso a Milano, ripercorre il suo
intenso viaggio creativo
8. Nei paesaggi la prima pelle, quella
dei suoi disegni di qualche anno fa
in cui regnava l'ordine del regime
agricolo che l'uomo imponeva al
territorio, è stata rimossa.
Restano le tracce di insediamenti
primitivi di cui il tempo ha
sconnesso le simmetrie, intrecciato
sedimentazioni sovrapposte.
10. Pericoli si arrende a quel disordine,
lo accetta, ne asseconda la
discontinuità, per arrivare a un
«caos calmo».
La campagna è un enorme telaio
tessile che ha perduto l'ortogonalità
originaria, sul quale sopravvivono
brandelli di patchwork colorati.
14. Saper immaginare il lavoro del
tempo fa di Pericoli un archeologo
del paesaggio; come in un'indagine
scientifica
ha alzato il punto di osservazione
che non è più prospettico ma quasi
perpendicolare, frontale, che
«dall'ultimo orizzonte il guardo
esclude».
16. Verso destra , 2011
olio su affresco intelato
cm 70 x 70
17. L'infittirsi dei segni, la progressiva
rarefazione del colore e
l'attenuazione dei passaggi tonali
di fondo, preannunciano l'arrivo
del' vuoto, come in una pratica
Zen.
19. Pittura, disegno e scrittura. Tullio
ha fuso le tre attività in un unico
linguaggio e con «Moby Dick»,
nella mostra
a Milano, ripercorre il suo
intenso viaggio creativo …
28. Le strutture di Pericoli sono
comparabili, nonostante le
differenze tra i rispettivi percorsi
artistici, a quelle del fotografo Mario
Giacomelli, suo conterraneo, per
l'impressionante capacità di
raffigurare astraendo.
Se Giacomelli raggruma ombre e
le separa dalla luce bruciando i
mezzi toni, Pericoli costruisce per
poi dissolvere.
31. Entrambi giungono ad una
asciuttezza di segno, allo scheletro
delle tracce del paesaggio collinare
marchigiano.
In Giacomelli il tono è drammatico, il
linguaggio è quello della denuncia
della condizione umana attraverso le
immagini del territorio.
Le sue foto sono iconiche, unitarie,
ieratiche, definitive.
33. In Pericoli si intravvede invece un
piacere segreto, in cui i conflitti
sublimano frammentandosi in eventi
in movimento.
I suoi dipinti sono un enorme brusio
pieno di piccole conversazioni, un
racconto di avvenimenti casuali
senza centro, distribuiti nello spazio,
uniti dal ritmo.
35. I suoi graffi sono escoriazioni
sul corpo della tela-Moby Dick;
come le balene tornano in
superficie a prendere aria,
riemergono i segni dei lavori
passati di Tullio; i suoi paesaggi
sono abitati da un enorme
animale sotterraneo che si
muove molto lentamente
contraendo i muscoli;
37. il fantasma della balena bianca
sembra inafferrabile come il
momento in cui, tentando un
ritratto, un volto viene colto nei
suoi primi elementi fondamentali.