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DISASTRO GIAPPONESE: IL TERREMOTO ATTRAVERSO MANGA E ANIME
Il terremoto che ha colpito l’11 marzo scorso Tokyo e la parte nordorientale del
Giappone è senza dubbio un evento eccezionale e senza precedenti sia per
l’intensità e la portata, sia perché quel Paese è da sempre considerato
all’avanguardia nella prevenzione sismica e nessuno avrebbe mai immaginato il
verificarsi di un evento tanto disastroso.
Il Giappone, infatti, per via della natura notoriamente sismica del proprio
territorio ha una straordinaria cultura in materia di terremoti e tutti i suoi
abitanti sono educati ad affrontare adeguatamente i casi di emergenza dalla
Bousai, la Protezione Civile nipponica. È da questa preparazione che deriva la
reazione composta e ordinata dei giapponesi al sisma che ha tanto colpito il
mondo nei giorni immediatamente successivi alla tragedia.
La cultura del dramma, e dei terremoti in particolare, si riflette anche nei
videogiochi, nei manga e negli anime, i fumetti e cartoni animati nipponici.
La violenza è un elemento che caratterizza storicamente i manga e gli anime i cui
protagonisti sono guerrieri, robot e mostri di vario genere impegnati in cruenti
scontri spesso con armi futuristiche. Le storie sono narrate con grande realismo
e descrivono una società molto simile a quella giapponese in cui i lettori si
rispecchiano facilmente.
È quindi possibile sviluppare un’analisi su due piani: da un lato come alcuni
manga e anime hanno anticipato il terremoto, dall’altro le iniziative degli autori
di tali opere dopo il disastro.
Dal primo punto di vista esempi di questo fenomeno sono Tokyo Magnitudo 8.0,
Hakuryū Legend e Disaster Report 4 che hanno descritto eventi simili a quelli
recenti anche nei minimi dettagli.
Il primo è una serie televisiva animata andata in onda nel 2009 che narra della
distruzione di Tokyo e della zona circostante a causa di un violentissimo sisma
(appunto 8.0 gradi Richter) visto dagli occhi di Mirai e Yūki, due fratellini di 11 e
7 anni. Gli avvenimenti sono sorprendentemente simili a quanto accaduto nella
realtà anche se tuttavia non vi sono riferimenti allo tsunami o al disastro
nucleare.
Di taglio ancora più realistico è Disaster Report 4, gioco per Playstation in cui il
reporter protagonista deve sopravvivere a un enorme terremoto che colpisce la
grande città in cui si trova per lavoro: gli edifici oscillano, scoppiano incendi
ovunque e uno tsunami minaccia gli abitanti. Ed è ancora più impressionante se
si pensa che doveva uscire proprio in questi giorni.
La crisi nucleare è invece affrontata nel manga Hakuryū Legend in cui è
protagonista la Genshiryoku Mafia (Mafia dal potere Nucleare) al centro di una
saga sul lato oscuro dell’industria nucleare. Nel corso della storia i protagonisti
si battono per evitare pericolosissimi attacchi nucleari dalle conseguenze
particolarmente drammatiche. Visti i recenti avvenimenti di Fukushima, gli
autori del manga hanno deciso di apportare modifiche sostanziali alla storia che
continuerà così ad essere pubblicata sul settimanale Nihonbungeisha.
Un altro aspetto che merita di essere analizzato è la risposta dei mangaka, autori
di manga, al terremoto di Tokyo. La reazione è stata univoca nell’incoraggiare i
lettori e i gli abitanti delle zone colpite a non arrendersi e a guardare avanti. Il
messaggio si concretizza nelle espressioni Ganbatte Kudasai!, Gambare!,
Gambarimashou!, che corrispondono al nostro Forza!, In bocca al lupo!, Dacci
dentro!
Particolare attenzione merita anche l’iniziativa del fumettista Takehiko Inoue
che ha postato su Twitter una serie di ritratti di giapponesi comuni nell’atto di
sorridere per dare un segno di speranza ai suoi connazionali.
Un’altra fumettista, Yutaka Kondo, ha raccontato come ha vissuto il terremoto
con illustrazioni ironiche ma molto eloquenti.
Inoltre un gruppo di mangaka che scrivono su varie riviste stanno
elaborando un dōjinshi, una rivista di fumetti sul terremoto i cui proventi
saranno devoluti in beneficenza. In attesa dell’uscita del dōjinshi a maggio, è
stato già aperto un sito web (koge.kokage.cc/earthquake/) tramite il quale
seguire i lavori dei vari autori per la rivista.
Fra le iniziative post-terremoto è da segnalare infine l’anime creato dall’artista
Kazuko Hachiya per spiegare ai bambini l’incidente di Fukushima. In questo
cartone viene raccontato il disastro nucleare da un’ottica educativa con un
linguaggio semplice e immediato ma senza tralasciare alcun particolare.
A giudicare da queste prime espressioni di manga e anime post-sisma gli autori
stanno orientandosi verso nuovi temi più leggeri che permettano ai lettori di
distrarsi e sorridere un po’ in questo momento così drammatico. Anche per le
opere destinate ai più giovani sicuramente la mano sarà meno calcata su eventi
drammatici mentre per i più piccoli si cercherà di renderli più consapevoli di
quanto sta accadendo per far sì che in futuro siano più preparati e facciano
tesoro di questa drammatica esperienza.
È ancora troppo presto per prevedere quale sarà il futuro degli anime e dei
manga giapponesi ma sicuramente avranno un taglio decisamente diverso da
quello che hanno avuto finora. E sicuramente diffonderanno una nuova
immagine del Giappone che permetterà al mondo di conoscere ulteriori aspetti
di questa cultura così complessa.
Mariangela Sassi
Marzo 2011
Fra le iniziative post-terremoto è da segnalare infine l’anime creato dall’artista
Kazuko Hachiya per spiegare ai bambini l’incidente di Fukushima. In questo
cartone viene raccontato il disastro nucleare da un’ottica educativa con un
linguaggio semplice e immediato ma senza tralasciare alcun particolare.
A giudicare da queste prime espressioni di manga e anime post-sisma gli autori
stanno orientandosi verso nuovi temi più leggeri che permettano ai lettori di
distrarsi e sorridere un po’ in questo momento così drammatico. Anche per le
opere destinate ai più giovani sicuramente la mano sarà meno calcata su eventi
drammatici mentre per i più piccoli si cercherà di renderli più consapevoli di
quanto sta accadendo per far sì che in futuro siano più preparati e facciano
tesoro di questa drammatica esperienza.
È ancora troppo presto per prevedere quale sarà il futuro degli anime e dei
manga giapponesi ma sicuramente avranno un taglio decisamente diverso da
quello che hanno avuto finora. E sicuramente diffonderanno una nuova
immagine del Giappone che permetterà al mondo di conoscere ulteriori aspetti
di questa cultura così complessa.
Mariangela Sassi
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  • 1. DISASTRO GIAPPONESE: IL TERREMOTO ATTRAVERSO MANGA E ANIME Il terremoto che ha colpito l’11 marzo scorso Tokyo e la parte nordorientale del Giappone è senza dubbio un evento eccezionale e senza precedenti sia per l’intensità e la portata, sia perché quel Paese è da sempre considerato all’avanguardia nella prevenzione sismica e nessuno avrebbe mai immaginato il verificarsi di un evento tanto disastroso. Il Giappone, infatti, per via della natura notoriamente sismica del proprio territorio ha una straordinaria cultura in materia di terremoti e tutti i suoi abitanti sono educati ad affrontare adeguatamente i casi di emergenza dalla Bousai, la Protezione Civile nipponica. È da questa preparazione che deriva la reazione composta e ordinata dei giapponesi al sisma che ha tanto colpito il mondo nei giorni immediatamente successivi alla tragedia. La cultura del dramma, e dei terremoti in particolare, si riflette anche nei videogiochi, nei manga e negli anime, i fumetti e cartoni animati nipponici. La violenza è un elemento che caratterizza storicamente i manga e gli anime i cui protagonisti sono guerrieri, robot e mostri di vario genere impegnati in cruenti scontri spesso con armi futuristiche. Le storie sono narrate con grande realismo e descrivono una società molto simile a quella giapponese in cui i lettori si rispecchiano facilmente. È quindi possibile sviluppare un’analisi su due piani: da un lato come alcuni manga e anime hanno anticipato il terremoto, dall’altro le iniziative degli autori di tali opere dopo il disastro. Dal primo punto di vista esempi di questo fenomeno sono Tokyo Magnitudo 8.0, Hakuryū Legend e Disaster Report 4 che hanno descritto eventi simili a quelli recenti anche nei minimi dettagli. Il primo è una serie televisiva animata andata in onda nel 2009 che narra della distruzione di Tokyo e della zona circostante a causa di un violentissimo sisma (appunto 8.0 gradi Richter) visto dagli occhi di Mirai e Yūki, due fratellini di 11 e
  • 2. 7 anni. Gli avvenimenti sono sorprendentemente simili a quanto accaduto nella realtà anche se tuttavia non vi sono riferimenti allo tsunami o al disastro nucleare. Di taglio ancora più realistico è Disaster Report 4, gioco per Playstation in cui il reporter protagonista deve sopravvivere a un enorme terremoto che colpisce la grande città in cui si trova per lavoro: gli edifici oscillano, scoppiano incendi ovunque e uno tsunami minaccia gli abitanti. Ed è ancora più impressionante se si pensa che doveva uscire proprio in questi giorni. La crisi nucleare è invece affrontata nel manga Hakuryū Legend in cui è protagonista la Genshiryoku Mafia (Mafia dal potere Nucleare) al centro di una saga sul lato oscuro dell’industria nucleare. Nel corso della storia i protagonisti si battono per evitare pericolosissimi attacchi nucleari dalle conseguenze particolarmente drammatiche. Visti i recenti avvenimenti di Fukushima, gli autori del manga hanno deciso di apportare modifiche sostanziali alla storia che continuerà così ad essere pubblicata sul settimanale Nihonbungeisha.
  • 3. Un altro aspetto che merita di essere analizzato è la risposta dei mangaka, autori di manga, al terremoto di Tokyo. La reazione è stata univoca nell’incoraggiare i lettori e i gli abitanti delle zone colpite a non arrendersi e a guardare avanti. Il messaggio si concretizza nelle espressioni Ganbatte Kudasai!, Gambare!, Gambarimashou!, che corrispondono al nostro Forza!, In bocca al lupo!, Dacci dentro! Particolare attenzione merita anche l’iniziativa del fumettista Takehiko Inoue che ha postato su Twitter una serie di ritratti di giapponesi comuni nell’atto di sorridere per dare un segno di speranza ai suoi connazionali.
  • 4. Un’altra fumettista, Yutaka Kondo, ha raccontato come ha vissuto il terremoto con illustrazioni ironiche ma molto eloquenti. Inoltre un gruppo di mangaka che scrivono su varie riviste stanno elaborando un dōjinshi, una rivista di fumetti sul terremoto i cui proventi saranno devoluti in beneficenza. In attesa dell’uscita del dōjinshi a maggio, è stato già aperto un sito web (koge.kokage.cc/earthquake/) tramite il quale seguire i lavori dei vari autori per la rivista.
  • 5. Fra le iniziative post-terremoto è da segnalare infine l’anime creato dall’artista Kazuko Hachiya per spiegare ai bambini l’incidente di Fukushima. In questo cartone viene raccontato il disastro nucleare da un’ottica educativa con un linguaggio semplice e immediato ma senza tralasciare alcun particolare. A giudicare da queste prime espressioni di manga e anime post-sisma gli autori stanno orientandosi verso nuovi temi più leggeri che permettano ai lettori di distrarsi e sorridere un po’ in questo momento così drammatico. Anche per le opere destinate ai più giovani sicuramente la mano sarà meno calcata su eventi drammatici mentre per i più piccoli si cercherà di renderli più consapevoli di quanto sta accadendo per far sì che in futuro siano più preparati e facciano tesoro di questa drammatica esperienza. È ancora troppo presto per prevedere quale sarà il futuro degli anime e dei manga giapponesi ma sicuramente avranno un taglio decisamente diverso da quello che hanno avuto finora. E sicuramente diffonderanno una nuova immagine del Giappone che permetterà al mondo di conoscere ulteriori aspetti di questa cultura così complessa. Mariangela Sassi Marzo 2011
  • 6. Fra le iniziative post-terremoto è da segnalare infine l’anime creato dall’artista Kazuko Hachiya per spiegare ai bambini l’incidente di Fukushima. In questo cartone viene raccontato il disastro nucleare da un’ottica educativa con un linguaggio semplice e immediato ma senza tralasciare alcun particolare. A giudicare da queste prime espressioni di manga e anime post-sisma gli autori stanno orientandosi verso nuovi temi più leggeri che permettano ai lettori di distrarsi e sorridere un po’ in questo momento così drammatico. Anche per le opere destinate ai più giovani sicuramente la mano sarà meno calcata su eventi drammatici mentre per i più piccoli si cercherà di renderli più consapevoli di quanto sta accadendo per far sì che in futuro siano più preparati e facciano tesoro di questa drammatica esperienza. È ancora troppo presto per prevedere quale sarà il futuro degli anime e dei manga giapponesi ma sicuramente avranno un taglio decisamente diverso da quello che hanno avuto finora. E sicuramente diffonderanno una nuova immagine del Giappone che permetterà al mondo di conoscere ulteriori aspetti di questa cultura così complessa. Mariangela Sassi Marzo 2011