La seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
Forlì 26 feb 2012
1. Forlì, 26 febrraio 2012
Fiera Natural Expo
Democrazia diretta e partecipativa
Strumenti ed applicazioni
a cura di Giuseppe Carpentieri
http://peppecarpentieri.wordpress.com/
2. La nostra Costituzione
Art. 1.
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, (virgola) che la
esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 67.
Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed
esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.
3. DLgs 18 agosto 2000, n. 267 Testo unico delle leggi
sull'ordinamento degli enti locali pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 227 del 28 settembre 2000 - Supplemento
Ordinario n. 162
Articolo 8
Partecipazione popolare
I comuni, anche su base di quartiere o di frazione, valorizzano le libere
forme associative e promuovono organismi di partecipazione popolare
all'amministrazione locale. I rapporti di tali forme associative sono
disciplinati dallo statuto.
2. Nel procedimento relativo, all'adozione di atti che incidono su situazioni
giuridiche soggettive devono essere previste forme di partecipazione degli
interessati secondo le modalità stabilite dallo statuto, nell'osservanza dei
principi stabiliti dalla L. 7 agosto 1990, n. 241.
3. Nello statuto devono essere previste forme di consultazione della
popolazione nonché procedure per l'ammissione di istanze, petizioni e
proposte di cittadini singoli o associati dirette a promuovere interventi per la
migliore tutela di interessi collettivi e devono essere, altresì, determinate le
garanzie per il loro tempestivo esame. Possono essere, altresì, previsti
referendum anche su richiesta di un adeguato numero di cittadini
4. A livello europeo
• Presso l’Unione Europea ci sono tre organi
istituzionali con potere legislativo e solo uno è
eletto dal popolo sovrano
• I cittadini eleggono direttamente solo il
Parlamento europeo
• La Commissione europea
• Il Consiglio d’Europa
• Banca Centrale Europea (BCE)
• Organizzazione sovranazionali (WTO, club Bilderberg, CFR,
Commissione Trilaterale)
5. In una vera democrazia
• E’ sufficiente applicare il principio di tutte
le democrazie: la sovranità popolare
• Sovranità monetaria
• Autogoverno e controllo diretto di tutte le
istituzioni rappresentative
• Oggi bisogna integrare la democrazia
rappresentativa con la democrazia diretta
6. Cosa vuol dire partecipare?
• Partecipare vuol dire essere parte.
• Uno spettare di una partita di calcio o di un
film partecipa passivamente, questo è ciò
che facciamo quando votiamo, poiché
deleghiamo.
• Una democrazia compiuta consente ai
cittadini di prendere parte al processo
decisionale politico.
7. • Organizzare le comunità applicando metodi e
strumenti di democrazia diretta è un modo
ragionevole di attuare l’autoderminazione dei
popoli e consente a tutti di poter crescere dal
punto di vista umano e non materiale.
• I cittadini possiedono il potere supremo –
sovranità popolare - e pertanto sono già
legittimati nell’auto-gestirsi i territori applicando il
buon senso e decidendo direttamente come e
dove destinare i soldi delle proprie tasse.
Questo sta già accadendo in almeno 500 città
del mondo[1], ed avviene da molto di più tempo in
Svizzera.
•
[1] PAOLO MICHELOTTO, democrazia dei cittadini, Troll edizioni 2008
8. Tre forti critiche di Norberto Bobbio sulla partecipazione
figlia della democrazia rappresentativa
• a) la partecipazione si risolve nella migliore delle ipotesi nella
formazione della volontà della maggioranza parlamentare; ma
il parlamento non è più nella società industriale avanzata il
centro del potere reale, essendo spesso soltanto una
camera di registrazione di decisioni prese altrove;
• b) anche se il parlamento fosse ancora l'organo del potere
reale, la partecipazione popolare si limita a intervalli più o
meno lunghi a dare la propria legittimazione a una classe
politica ristretta che tende alla propria
autoconservazione, e che è via via sempre meno
rappresentativa;
• c) anche nel ristretto ambito di un'elezione una tantum senza
responsabilità politiche dirette la partecipazione è distorta, o
manipolata, dalla propaganda delle potenti
organizzazioni religiose, partitiche, sindacali ecc.
Fonte: Norberto Bobbio, l’età dei diritti, Einaudi Torino 1990
9. • Le decisioni sarebbero di migliore
qualità se si disponesse di informazioni
su come le risorse vengono
attualmente impiegate
• È ciò che il modello Porto Alegre consente
di controllare per tutti i cittadini, poiché
essi partecipano al processo decisionale
ed hanno tutti gli strumenti per vedere
come vengono spesi i soldi pubblici, le loro
tasse.
10. • Esistono forme di democrazia praticata?
• Si
• In Svizzera hanno il referendum propositivo
legislativo, in California, in Baviera (Germania), nel
New England (USA) hanno i Town Meeting, e
revocano il mandato ai Sindaci ed in Brasile a
Porto Alegre, nello Stato del Rio Grande do Sul, (ed
in altre 226 municipalità) i cittadini decidono col
Consiglio Comunale.
• Introduzione (L. costituzionale n. 3/2001) in Italia nelle
cinque Regioni a Statuto speciale delle tre tipologie
di referendum (propositivo, abrogativo, consultivo).
• Sperimentazione di B.P. in alcuni comuni italiani:
Colorno (PR), Grottammare (AP), Pieve Emanuele
(MI)
11. • Il Town Meeting è una forma di governo locale praticata
comunemente nel nord est degli USA, nella regione
chiamata New England composta da 5 stati: il Vermont,
il Connecticut, il Maine, il Rhode Island e il
Massachussets. Sono una piccola porzione degli USA,
quella della più antica colonizzazione Inglese. I primi
Town Meeting di cui si ha conoscenza risalgono alla fine
del 1600, quindi la loro storia ha più di 300 anni. Di
solito, oggi, i Town Meeting avvengono nelle città più
piccole di 6000 abitanti. Le città più grandi possono in
ogni momento decidere di passare a una forma
rappresentativa di Town Meeting come ad esempio
Boston che passò alla forma rappresentativa nel 1820. I
Town Meeting sono delle assemblee cittadine che si
tengono solitamente 1 volta l'anno, tradizionalemente il
primo martedì di marzo. La maggior parte iniziano al
mattino e terminano il primo pomeriggio e possono
durare 4-6 ore.
12. • Al contrario di ciò che avviene in una
democrazia, non viviamo in comuni
democratici, anzi, viviamo in feudi della
peggiore specie. Per cambiare le cose non
è sufficiente eleggere persone illuminate,
ma è necessario introdurre la
democrazia = governo del popolo,
almeno a livello locale, e non dobbiamo
pensare ad utopie; ma è sufficiente
copiare l’esperienza di Porto Alegre,
introducendo i Bilanci Partecipativi
deliberativi ed i referendum propositivi
legislativi.
13. Il Bilancio Partecipativo di Porto Alegre
• Inserire le Assemblee deliberative popolari nelle
circoscrizioni comunali è la risposta concreta
alla crescente richiesta di democrazia (governo
del popolo) all'interno delle città. Con questo
strumento i cittadini possono partecipare al
processo decisionale decidendo direttamente
come spendere parte del bilancio comunale
(circa il 25%). Questo modello di vera
democrazia è stato applicato molto bene a Porto
Alegre sin dal 1989, risolvendo molti problemi
di gestione ed organizzazione urbana.
14. Il Bilancio Partecipativo deliberativo è un
metodo che consente a tutti i cittadini di:
• avanzare proposte e controllare il
bilancio comunale
• discutere sui temi
• decidere come spendere i soldi del
proprio comune (“democrazia economica” – art. 47 Cost.)
Quindi uno strumento di democrazia
(governo del popolo) diretta, cioè i cittadini
decidono senza delegare.
15. • Fu istituito, nel 1990, il Gabinetto di Pianificazione
(GAPLAN) che articola i piani di investimento
direttamente con la popolazione attraverso il Bilancio
Partecipativo (B.P.). Ed in più ci fu la riforma del
Coordinamento delle Relazioni con la Comunità (CRC)
con particolare riferimento nell'ambito del B. P. Quindi
due organi collegati al Gabinetto del Sindaco che
dialogano con la popolazione nel B.P. sulla
pianificazione orizzontale. Ci fu un risanamento
finanziario del bilancio con l'obiettivo di "moralizzare
gli sprechi" e diminuire i costi della macchina
amministrativa. Come prima cosa furono ridotti gli
sprechi: del 26%il consumo di benzina del parco
macchine municipale e del 36% l'affitto auto, furono
ridotti del 20% gli stipendi di Sindaco e Assessori,
vennero licenziati tutti i funzionari-fantasma, e
garantita la concorrenza fra fornitori di beni e servizi
all'Amministrazione assicurando i tempi massimi di
pagamento degli stessi.
Fonte: Giovanni Allegretti, l'insegnamento di Porto Alegre, Alinea Firenze 2003
16. • Fu data "priorità a favore dei poveri"
• Rendere partecipe la popolazione attraverso una
comunicazione capillare
• Recuperare il livello di partecipazione del Comune alla
produzione del reddito della città.
L'obiettivo fu raggiunto nel 1992. L'aumento delle entrate
diede modo all'amministrazione di investire negli
interventi programmati dalla popolazione nel Bilancio
Partecipativo. Già nel 1991 il Piano degli Investimenti
(PI) investiva nelle priorità:
• maggiore mobilitazione popolare nel Bilancio
Partecipativo
• in infrastrutture e servizi
• maggiore popolazione concentrata in aree di carenza
massima.
17. • Il B.P. discute e raccoglie le proposte provenienti
dalla popolazione nell'arco temporale di un anno. Il
processo su base democratica e deliberativa, si articola
in fasi e livelli stabilendo le priorità di bilancio del
Comune e sull'articolazione dettagliata del Piano
annuale degli Investimenti. Quindi il B.P. rappresenta
un'arena deliberativa dove i cittadini hanno il doppio
ruolo di controllore del Comune e di politici attivi
proponendo gli obiettivi da raggiungere.
• Gli ambiti di articolazione del processo sono due:
• uno a base geografico (aree territoriali, quartieri, regioni)
• uno a base tematico
18. • Nelle varie aree territoriali i cittadini dopo lunghi incontri
propongono, valutano e votano a seconda delle proprie
necessità, 4 priorità all'interno di una lista di 14 possibili
aree tematiche riconfermate o variate all'inizio di ogni anno
solare con il concorso di tutti i cittadini e dell'Amministrazione.
La base tematica richiede su 6 temi mirati di priorizzare
opere strutturali, progetti e direttrici di servizi nella città
nelle seguenti aree d'intervento:
• circolazione e trasporti
• salute e assistenza sociale
• educazione, sport e tempo libero
• cultura
• sviluppo economico e raccolta delle imposte
• organizzazione della città e sviluppo urbano e ambientale
L'articolazione annuale del processo di B.P. è scandita da
assemblee pubbliche, seminari, incontri di
discussione approfondita e sessioni di valutazione e
votazione tra loro differenziate.
19. • Quindi, valutando intorno ai nostri problemi di
corruzione etc. L’introduzione di questo
strumento, dove è avvenuta ha dato molteplici
risultati:
• Riduzione degli sprechi,
• riduzione della corruzione (praticamente è zero
nel Bilancio Partecipativo, risulta costoso
corrompere decina di migliaia di cittadini),
• coinvolgimento attivo della cittadinanza e
quindi vera democrazia. Tutti risultati che i partiti
politici italiani hanno sempre decantano ma mai
visti ed avuti, anzi è accaduto il contrario.
20. Diagramma organizzato del BP. Il flusso decisionale non è
verticale
Fonte; Giovanni Allegretti, l’insegnamento di Porto Alegre, Alinea 2003
23. Gli strumenti della democrazia
• Iniziativa popolare
• Referendum abrogativo
• Referendum consultivo
• Bilancio partecipativo deliberativo (non
consultivo)
• Primarie vere (diritto di autocandidatura)
• Revoca del mandato
• Mandato a termine
24. “Non sono sufficienti delle buone regole, se
non ci sono le condizioni fondamentali per
la democrazia – lo stato di diritto, il rispetto
dei diritti umani, la rinuncia alla violenza,
una stampa democratica, la trasparenza
dei processi decisionali, l’impegno di tutti
ad attenersi alle regole – neanche le
procedure di democrazia diretta potranno
funzionare bene.”
Thomas Benedikter, economista
Dal 2000 è impegnato nell’iniziativa per più democrazia di Bolzano per un
“democrazia diretta compiuta” in Provincia di Bolzano
25. Il BP nel dettaglio
• Nella prima tornata (che ha luogo in genere tra la
seconda quindicina di marzo e l’inizio della seconda
quindicina di aprile) si realizzano 16 assemblee plenarie
pubbliche – una per ogni regione cittadina – e 5 plenarie
tematiche, queste ultime in genere realizzate nella sede
del Consiglio Comunale, per aprire ai cittadini uno degli
spazi istituzionali tradizionalmente più elitari. Nel mese
che precede ogni assemblea, il Comune e le
Associazioni di Quartiere - in collaborazione - si
occupano di pubblicizzarla attraverso i mass media ma
anche con un’opera capillare di volantinaggio e di
informazione, spesso fatta oralmente attraverso auto con
casse acustiche o ‘porta a porta’
Fonte; Giovanni Allegretti,
26. Il BP nel dettaglio
• Nella tornata intermedia di ogni regione (che ha luogo
tra la seconda quindicina di aprile e la fine di maggio) è
la popolazione ad organizzare – autonomamente dal
Comune – numerose riunioni per fare una diagnosi delle
sue necessità, scegliere le priorità tematiche e arrivare a
gerarchizzare opere e servizi nella regione e costituire le
Commissioni di accompagnamento dei lavori e le
Commissioni di Strada che controllano informalmente
nei vari contesti locali tutti i lavori delle imprese che
vincono gli appalti comunali, e contribuiscono a
disseminare nelle strade e nei quartieri la discussione
sull’intervento pubblico nella città formale e, soprattutto,
informale
Fonte; Giovanni Allegretti,
27. Il BP nel dettaglio
• La seconda tornata di assemblee plenarie regionali e
tematiche (che ha luogo fra l’inizio di giugno e la metà di
luglio) segue gli stessi criteri e metodi della prima. In questa
seconda parte dell’anno l’enfasi del processo passa dalla
mobilitazione alla negoziazione attraverso un insieme di
parametri collettivamente costruiti. A questo scopo vengono
formate le principali istanze decisionali dell'Orçamento
Partecipativo: il Forum dei Delegati (FROP) e il Consiglio
Municipale di Bilancio (COP). Il Governo, per mezzo del
Gabinetto di Pianificazione (GAPLAN)e dell’Assessorato alle
Finanze, presenta il bilancio delle spese e le previsioni riviste
di incasso per l’anno successivo, mentre ogni comunità
consegna al GAPLAN le sue priorità gerarchiche elaborate
circa i diversi temi scelti, le opere e i servizi richiesti.
Fonte; Giovanni Allegretti,
28. Il BP nel dettaglio (la seconda tornata)
• . Il documento deve contenere esposte le 4 priorità
tematiche votate da ogni regione in ordine di importanza,
scelte fra 12 temi che possono variare di numero nel
tempo; ed inoltre un formulario per ognuna delle 4 aree
tematiche contenente la descrizione, l’indirizzo e la
posizione gerarchica di ogni opera o servizio richiesto
(per opere di pavimentazione e urbanizzazione primaria
vanno anche allegati degli schizzi per individuare
precisamente il tratto richiesto)
Fonte; Giovanni Allegretti,
29. Elaborazione della prima matrice di
Bilancio
• . È realizzata dopo che il GAPLAN ha raccolto tutte le
domande di opere e servizi consegnate nella seconda
tornata di Plenarie, le ha raccolte nel GPR (Sistema
Integrato di Gestione dei Progetti) e – attraverso un
sistema on line integrato con tutti gli Assessorati e i
Dipartimenti, le ha vagliate sotto il profilo tecnico, legale
e finanziario. Per procedere alla definizione della griglia
di bilancio il GAPLAN costruisce “tre indicatori”,
analizzando parallelamente le richieste espresse dalla
popolazione nelle assemblee regionali e in quelle
tematiche, e le necessità rilevate dall’Esecutivo. Per far
ciò attribuisce dei punteggi ad ognuna delle cinque
priorità espresse da ciascuna regione (5 punti alla prima,
4 alla seconda, 3 alla terza, 2 alla quarta e 1 alla
quinta)18 per ottenere un ranking ponderato
Fonte; Giovanni Allegretti,
31. bibliografia
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• Biblioteca on-line in http://beppegrillo.meetup.com/263/ nelle sezione files.
• DOMENICO PROCACCI (presenta), The Corporation, + volume la borsa o la vita, un film di
Mark Achbar, Jennifer Abbott & Joel Bakan, Fandango distribuzione Real Cinema Feltrinelli
2003
• NORBERTO BOBBIO, il futuro della democrazia, in ET Saggi [281], Einaudi Torino 2005
• NORBERTO BOBBIO, l’età dei diritti, in ET Saggi [478], Einaudi Torino 1995
• ALBERTO MAGNAGHI (a cura di), il territorio degli abitanti, società locali e autosostenibilità,
Dunod, Zanichelli Bologna 1998
• PAOLO BERTOLOTTI, ci sono anch’io, Kc edizioni Genova 200?
• GUSTAVO ZAGREBELSKY, imparare democrazia, in ET saggi [1443] Einaudi 2007
• PAUL GINSBORG, la democrazia che non c’è, in Vele [25], Einaudi Torino 2006
• FERRUCCIO PINOTTI, fratelli d’Italia, BUR Milano 2007
• NAOMI KLEIN, shock economy, Rizzoli Milano 2007
• Wuppertal Institut, per un futuro equo, Feltrinelli 2007
• THOMAS BENEDIKTER, Democrazia diretta, più potere ai cittadini, Sonda
• PAOLO MICHELOTTO, democrazia dei cittadini, Troll edizioni
• DANIEL ESTULIN, il club Bilderberg, Arianna editrice 2009
• MARCO DELLA LUNA, PAOLO CIONI, neuroschiavi, Macro edizioni 2009