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                                      Parma




                              Parma, 5 novembre 2012




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MDF è un’ass. promozione sociale
•   Associazione fondata 15 dicembre 2007 su ispirazione di M. Pallante

•   Struttura:
    •   Direttivo e coordinamento nazionale

    •   Circoli territoriali (n=18) e gruppi (n=19) diffusi sul territorio nazionale

    •   Gruppi di lavoro tematici: imprenditori, salute, educazione, urbanista




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Le nostre peculiarietà
•   Cambiamenti radicali


•   Esperienza pratica


•   Comunità




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Movimento per la Decrescita Felice
Secondo il nostro movimento l'azione si deve attuare su tre
livelli, come uno sgabello a 3 gambe :

                                             Politica
 Tecnologie                 cultura



                                                Stili di vita




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Stili di vita




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L’ Università del Saper Fare – www.unisf.it
  Sandali riciclati
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                                                sapone

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Autocostruzione solare        Detersivi

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La politica

consulenza
                       Dal
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             Locale


                          Nazionale ed
                         Internazionale




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Cambiare paradigma culturale

• Il PIL è un indicatore monetario notoriamente obsoleto e
fuoriviante

• “misurare” il benessere con “indicatori” più adeguati
(Benessere Equo e Sostenibile, BES)

• progettare la “civiltà contadina modernizzata”




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Cambiare paradigma culturale
•   Lo psicologo e filosofo umanista Erich Fromm
    ricorda il fatto che milioni di persone condividano gli
    stessi vizi non rendi questi vizi virtù
•   In una cultura collettiva, giudizi e ragionamenti si
    basano su quelle che vengono percepite come le
    verità    del   paradigma        fondamentale.    Di
    conseguenza, se le credenze paradigmatiche di
    una cultura fossero false o inesatte, la popolazione
    che avesse consapevolmente operato secondo
    quelle      credenze       fallaci     esprimerebbe
    collettivamente giudizi e ragionamenti di cattiva
    qualità.
•   Fonte: BRUCE LIPTON, STEVE BHAERMAN, evoluzione spontanea, Macro Edizioni 2010, pag.258




                                 www.decrescitafelice.it
Svelare la credenza del PIL
L’affermazione che la crescita economica sia indispensabile per far
   crescere l’occupazione viene ripetuta come un mantra benché,
   a differenza del mantra, non abbia lo scopo di liberare la mente
   dalla realtà illusoria, ma di avvilupparla in una illusione irreale,
   priva di riscontri empirici e di fondamenti teorici. Dal 1960 al
   1998 in Italia il prodotto interno lordo a prezzi costanti si è più
   che triplicato, passando da 423.828 a 1.416.055 miliardi di lire
   (valori a prezzi 1990), la popolazione è cresciuta da 48.967.000
   a 57.040.000 abitanti, con un incremento del 16,5 per cento, ma
   il numero degli occupati è rimasto costantemente intorno ai 20
   milioni (erano 20.330.000 nel 1960 e 20.435.000 nel 1998). Una
   crescita così rilevante non solo non ha fatto crescere
   l’occupazione in valori assoluti, ma l’ha fatta diminuire in
   percentuale, dal 41,5 al 35,8 per cento della popolazione. *
  *MAURIZIO PALLANTE, “estratto” da Orientare la politica economica e industriale a creare occupazione nelle tecnologie che
  riducono l’impronta ecologica. Perugia, 9 ottobre 2010




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Cambiare paradigma culturale
Stiamo vivendo la fine di un'epoca e l'inizio di una nuova. E' finita la
rivoluzione industriale figlia della termodinamica mentre la finanza
ha accelerato il processo di distruzione degli ecosistemi a danni
dell'umanità intera.
La bioeconomia e le nuove tecnologie legate a trasformazioni
energetiche non inquinanti rendono le comunità autonome. La
riscoperta della democrazia diretta aiuta i popoli a prendere
decisioni migliori delle finte democrazie rappresentative, poiché gli
eletti spesso sono solo burattini di lobbies avide e senza scrupoli.

Oggi, abbiamo gli strumenti per riconoscere errori e per progredire
verso una reale crescita passando per una fase storica chiamata
“decrescita felice”, sviluppando la resilienza necessaria e
approdare ad una società della “prosperanza”.


                        www.decrescitafelice.it
Merci e Beni
• Merci che non sono beni
• Beni che non sono merci (cibo autoprodotto, scambio di
conoscenze)

• Aumentare l’autoproduzione di beni che non sono merci e
dedicare più tempo alla comunità

                             Scambi
                            mercantili
                           Scambi non
                         mercantili fondati
                           sul dono e la
                            reciprocità
                     Autoproduzione di beni
                      e fornitura diretta di
                      servizi alla persona


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La stima e il valore
Ricordiamo che il concetto di valore è diverso dal concetto di costo
e di prezzo, esso è più sfumato e talvolta può comprenderli
entrambi, infatti il valore non è legato necessariamente alla
moneta, come, per l’appunto la stima dei beni pubblici. Nelle
valutazioni ambientali l’obiettivo è stabilire l’impatto: negativo o
positivo, infatti lo scopo è razionalizzare l’uso delle risorse.
Nonostante questi concetti siano alla base di teorie economiche,
ampiamente studiate nelle scuole, le istituzioni propongono la
cessione e la privatizzazione proprio dei beni pubblici e demaniali,
violando concetti elementari attraverso l’attribuzione di un valore
monetario e regalare la gestione di questi beni alle SpA, tramite il
ricatto e l’invenzione dell’economia del debito.




                      www.decrescitafelice.it
La stima e il valore
La relazione che intercorre fra economia e metodi di stima sta
nel fatto che mentre l’economia è nata per gestire la “casa
comune”, i criteri estimativi sono il frutto di una credenza, una
religione secondo cui ogni bene deve essere sfruttato,
consumato, rubato, eroso, sottratto per un interesse privato,
anziché limitarsi alla gestione condivisa delle “risorse comuni”.
E fino ad oggi l’economia è cresciuta solamente con criteri
estimativi quantitativi e non qualitativi. I risultati sono visibili al
mondo intero, anziché perseguire il reale benessere degli
individui si persegue l’avidità di pochi trasmettendo i non valori
della competitività sia a scuola che nelle università.




                      www.decrescitafelice.it
Le tecnologie
•   Riuso e riciclo totale delle materie prime seconde
•   Eco-efficienza energetica, cancellare gli sprechi in
    edilizia e autoprodurre il necessario (sufficienza)
    con fonti alternative (smart grid, rete intelligente che
    scambia l’energia autoprodotta)
•   Mobilità intelligente: diffusione dei mezzi elettrici
    (prima a piedi, poi in bici e poi coi mezzi pubblici)




                   www.decrescitafelice.it
Informazione e partecipazione
•   Partecipazione al processo decisionale della politica
•   Democrazia diretta e partecipativa
•   Trasparenza e conoscenza degli strumenti politici: Piani
    pluriennali dei lavori pubblici, Bilancio comunale “esplicato”,
    Piano Esecutivo di Gestione (PEG) e società che gestiscono i
    servizi pubblici locali
•   Adeguare la Pubblica Amministrazione alla comunità
    secondo il nuovo paradigma culturale: trasparenza,
    partecipazione, uso razionale delle risorse e prendersi
    cura dei beni comuni




                     www.decrescitafelice.it
Città, territorio e insediamenti
•   Governo etico del suolo, ribaltare il paradigma obsoleto
    della rendita urbana con nuovi indicatori (beni comuni:
    acqua, energia, internet, cibo)
•   Organizzare la città col principio dell’auto sufficienza e
    della sussistenza escludendo le tecnologie inquinanti ed
    energivore
•   Pensare e attuare la sovranità alimentare, produrre e
    consumare per la città (filiera corta)
•   Promuovere, valorizzare e tutelare il saper fare locale
    (artigianato)
•   Pensare la sicurezza urbana (rischio sismico),
    conservazione degli edifici storici e pubblici

                    www.decrescitafelice.it
Sviluppare la resilienza
•   Adattarsi ai cambiamenti        con
    creatività e partecipazione

•   Assumere       un     atteggiamento
    flessibile rispetto alle risorse del
    territorio

•   Studiare, cercare, valutare

•   Programmare e mettere in pratica




                         www.decrescitafelice.it
Creare ed immaginare
•   Accrescere la tecnica
    delle visioni
•   Immaginare luoghi ideali
    e progettarli
•   Adattare le visioni ai
    mezzi locali ed alle
    capacità individuali e
    collettive




                    www.decrescitafelice.it
Crescere in armonia




Fonte immagine: BRUCE LIPTON, STEVE BHAERMAN, evoluzione spontanea, Macro Edizoni 2010, pag.79




                                www.decrescitafelice.it
“Civiltà contadina modernizzata”
•   Il contadino è l’uomo libero in grado di produrre tutto ciò di
    cui ha bisogno e compra solo poche cose necessarie, la
    sua economia reale è libera dai ricatti della finanza e dai
    capricci del mercato.
•   Le tecnologie odierne consentono di ricostruire l’economia
    reale contadina con l’impiego dell’agricoltura sinergica e
    l’autoproduzione energetica con fonti alternative
•   Pensare e progettare la comunità, relazioni e reciprocità
•   Co-gestire i beni comuni (acqua, cibo, energia, internet)




                    www.decrescitafelice.it
“Civiltà contadina modernizzata”
Portare l’agricoltura sinergica in città e
progettare una rete di orti sinergici per i bisogni
delle scuole primarie e dei cittadini




                 www.decrescitafelice.it
Agricoltura sinergica




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Orti urbani sinergici




   www.decrescitafelice.it
“Civiltà contadina modernizzata”
Progettare una rete di fattorie
autosufficienti energeticamente a
servizio della città.

Lo schema energetico integrato è
un’applicazione per una fattoria,
estratto dal testo di Luciano Paoli,
energie rinnovabili impieghi su
piccola scala.




                     www.decrescitafelice.it
“Civiltà contadina modernizzata”
Autoprodurre energia: passare dalle grandi centrali
alla “generazione distribuita” con le fonti alternative.




                   www.decrescitafelice.it
Comunità e beni comuni
La contabilità pubblica non assegna valore ai beni comuni
(acqua, energia, cibo, internet). Lo Stato riconosce i beni
privati e pubblici ed il lavoro è lo "strumento intermedio"
che tratta tali beni. E' necessario individuare un altro
“ente”, la comunità, mentre lo Stato deve riconoscere e
tutelare i beni comuni attraverso il valore d'uso sociale,
metro non monetario.
L’Amministrazione deve individuare un regolamento per
riconoscere e tutelare i beni comuni. La comunità dovrà
prendersi cura di questi beni e attraverso il lavoro renderli
fruibili a tutti in maniera razionale e compatibile con la
natura, liberi dal ricatto dei mercati e dall'avidità delle SpA.


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Cultura
Casa Editrice: “Edizioni per la decrescita Felice




•   Sito Internet: www.decrescitafelice.it

                 www.decrescitafelice.it
Fare comunità, la nuova società
•   Agire direttamente: integrare la democrazia rappresentativa con la democrazia
    partecipativa e diretta
•   Sviluppare la resilienza locale, creatività
•   Saper interpretare il mondo e benessere psicofisico
•   Autoprodurre cibo, orti sinergici, consapevolezza dei consumi, stili di vita
•   Uso razionale dell’energia: prima eliminare gli sprechi
•   Scambio e reciprocità: rete sociale, il valore del dono
•   Mobilità intelligente
•   Convivialità, cultura, sport e tempo libero
•   Monete locali cioè sovrane e libere dal debito e dagli interessi
•   Strategia rifiuti zero/riciclo totale




                               www.decrescitafelice.it
Richard Sennett        Yona Friedman         Wuppertal Institut             Pierre Rabhi
L’uomo artigiano   Alternative energetiche   Futuro sostenibile   Manifesto per la terra e per l’uomo




                          www.decrescitafelice.it
Grazie!




             “L'utopia è come l'orizzonte: cammino
              due passi, e si allontana di due passi.
             Cammino dieci passi, e si allontana di
            dieci passi. L'orizzonte è irraggiungibile.
            E allora, a cosa serve l'utopia? A questo:
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La decrecita felice

  • 1. Giuseppe Carpentieri Direttivo nazionale MDF, Segretario del circolo MDF di Parma Parma, 5 novembre 2012 www.decrescitafelice.it
  • 2. MDF è un’ass. promozione sociale • Associazione fondata 15 dicembre 2007 su ispirazione di M. Pallante • Struttura: • Direttivo e coordinamento nazionale • Circoli territoriali (n=18) e gruppi (n=19) diffusi sul territorio nazionale • Gruppi di lavoro tematici: imprenditori, salute, educazione, urbanista www.decrescitafelice.it
  • 3. Le nostre peculiarietà • Cambiamenti radicali • Esperienza pratica • Comunità www.decrescitafelice.it
  • 4. Movimento per la Decrescita Felice Secondo il nostro movimento l'azione si deve attuare su tre livelli, come uno sgabello a 3 gambe : Politica Tecnologie cultura Stili di vita www.decrescitafelice.it
  • 6. L’ Università del Saper Fare – www.unisf.it Sandali riciclati Pane sapone sapone Autocostruzione solare Detersivi www.decrescitafelice.it
  • 7. La politica consulenza Dal basso contaminazione Locale Nazionale ed Internazionale www.decrescitafelice.it
  • 8. Cambiare paradigma culturale • Il PIL è un indicatore monetario notoriamente obsoleto e fuoriviante • “misurare” il benessere con “indicatori” più adeguati (Benessere Equo e Sostenibile, BES) • progettare la “civiltà contadina modernizzata” www.decrescitafelice.it
  • 9. Cambiare paradigma culturale • Lo psicologo e filosofo umanista Erich Fromm ricorda il fatto che milioni di persone condividano gli stessi vizi non rendi questi vizi virtù • In una cultura collettiva, giudizi e ragionamenti si basano su quelle che vengono percepite come le verità del paradigma fondamentale. Di conseguenza, se le credenze paradigmatiche di una cultura fossero false o inesatte, la popolazione che avesse consapevolmente operato secondo quelle credenze fallaci esprimerebbe collettivamente giudizi e ragionamenti di cattiva qualità. • Fonte: BRUCE LIPTON, STEVE BHAERMAN, evoluzione spontanea, Macro Edizioni 2010, pag.258 www.decrescitafelice.it
  • 10. Svelare la credenza del PIL L’affermazione che la crescita economica sia indispensabile per far crescere l’occupazione viene ripetuta come un mantra benché, a differenza del mantra, non abbia lo scopo di liberare la mente dalla realtà illusoria, ma di avvilupparla in una illusione irreale, priva di riscontri empirici e di fondamenti teorici. Dal 1960 al 1998 in Italia il prodotto interno lordo a prezzi costanti si è più che triplicato, passando da 423.828 a 1.416.055 miliardi di lire (valori a prezzi 1990), la popolazione è cresciuta da 48.967.000 a 57.040.000 abitanti, con un incremento del 16,5 per cento, ma il numero degli occupati è rimasto costantemente intorno ai 20 milioni (erano 20.330.000 nel 1960 e 20.435.000 nel 1998). Una crescita così rilevante non solo non ha fatto crescere l’occupazione in valori assoluti, ma l’ha fatta diminuire in percentuale, dal 41,5 al 35,8 per cento della popolazione. * *MAURIZIO PALLANTE, “estratto” da Orientare la politica economica e industriale a creare occupazione nelle tecnologie che riducono l’impronta ecologica. Perugia, 9 ottobre 2010 www.decrescitafelice.it
  • 11. Cambiare paradigma culturale Stiamo vivendo la fine di un'epoca e l'inizio di una nuova. E' finita la rivoluzione industriale figlia della termodinamica mentre la finanza ha accelerato il processo di distruzione degli ecosistemi a danni dell'umanità intera. La bioeconomia e le nuove tecnologie legate a trasformazioni energetiche non inquinanti rendono le comunità autonome. La riscoperta della democrazia diretta aiuta i popoli a prendere decisioni migliori delle finte democrazie rappresentative, poiché gli eletti spesso sono solo burattini di lobbies avide e senza scrupoli. Oggi, abbiamo gli strumenti per riconoscere errori e per progredire verso una reale crescita passando per una fase storica chiamata “decrescita felice”, sviluppando la resilienza necessaria e approdare ad una società della “prosperanza”. www.decrescitafelice.it
  • 12. Merci e Beni • Merci che non sono beni • Beni che non sono merci (cibo autoprodotto, scambio di conoscenze) • Aumentare l’autoproduzione di beni che non sono merci e dedicare più tempo alla comunità Scambi mercantili Scambi non mercantili fondati sul dono e la reciprocità Autoproduzione di beni e fornitura diretta di servizi alla persona www.decrescitafelice.it
  • 13. La stima e il valore Ricordiamo che il concetto di valore è diverso dal concetto di costo e di prezzo, esso è più sfumato e talvolta può comprenderli entrambi, infatti il valore non è legato necessariamente alla moneta, come, per l’appunto la stima dei beni pubblici. Nelle valutazioni ambientali l’obiettivo è stabilire l’impatto: negativo o positivo, infatti lo scopo è razionalizzare l’uso delle risorse. Nonostante questi concetti siano alla base di teorie economiche, ampiamente studiate nelle scuole, le istituzioni propongono la cessione e la privatizzazione proprio dei beni pubblici e demaniali, violando concetti elementari attraverso l’attribuzione di un valore monetario e regalare la gestione di questi beni alle SpA, tramite il ricatto e l’invenzione dell’economia del debito. www.decrescitafelice.it
  • 14. La stima e il valore La relazione che intercorre fra economia e metodi di stima sta nel fatto che mentre l’economia è nata per gestire la “casa comune”, i criteri estimativi sono il frutto di una credenza, una religione secondo cui ogni bene deve essere sfruttato, consumato, rubato, eroso, sottratto per un interesse privato, anziché limitarsi alla gestione condivisa delle “risorse comuni”. E fino ad oggi l’economia è cresciuta solamente con criteri estimativi quantitativi e non qualitativi. I risultati sono visibili al mondo intero, anziché perseguire il reale benessere degli individui si persegue l’avidità di pochi trasmettendo i non valori della competitività sia a scuola che nelle università. www.decrescitafelice.it
  • 15. Le tecnologie • Riuso e riciclo totale delle materie prime seconde • Eco-efficienza energetica, cancellare gli sprechi in edilizia e autoprodurre il necessario (sufficienza) con fonti alternative (smart grid, rete intelligente che scambia l’energia autoprodotta) • Mobilità intelligente: diffusione dei mezzi elettrici (prima a piedi, poi in bici e poi coi mezzi pubblici) www.decrescitafelice.it
  • 16. Informazione e partecipazione • Partecipazione al processo decisionale della politica • Democrazia diretta e partecipativa • Trasparenza e conoscenza degli strumenti politici: Piani pluriennali dei lavori pubblici, Bilancio comunale “esplicato”, Piano Esecutivo di Gestione (PEG) e società che gestiscono i servizi pubblici locali • Adeguare la Pubblica Amministrazione alla comunità secondo il nuovo paradigma culturale: trasparenza, partecipazione, uso razionale delle risorse e prendersi cura dei beni comuni www.decrescitafelice.it
  • 17. Città, territorio e insediamenti • Governo etico del suolo, ribaltare il paradigma obsoleto della rendita urbana con nuovi indicatori (beni comuni: acqua, energia, internet, cibo) • Organizzare la città col principio dell’auto sufficienza e della sussistenza escludendo le tecnologie inquinanti ed energivore • Pensare e attuare la sovranità alimentare, produrre e consumare per la città (filiera corta) • Promuovere, valorizzare e tutelare il saper fare locale (artigianato) • Pensare la sicurezza urbana (rischio sismico), conservazione degli edifici storici e pubblici www.decrescitafelice.it
  • 18. Sviluppare la resilienza • Adattarsi ai cambiamenti con creatività e partecipazione • Assumere un atteggiamento flessibile rispetto alle risorse del territorio • Studiare, cercare, valutare • Programmare e mettere in pratica www.decrescitafelice.it
  • 19. Creare ed immaginare • Accrescere la tecnica delle visioni • Immaginare luoghi ideali e progettarli • Adattare le visioni ai mezzi locali ed alle capacità individuali e collettive www.decrescitafelice.it
  • 20. Crescere in armonia Fonte immagine: BRUCE LIPTON, STEVE BHAERMAN, evoluzione spontanea, Macro Edizoni 2010, pag.79 www.decrescitafelice.it
  • 21. “Civiltà contadina modernizzata” • Il contadino è l’uomo libero in grado di produrre tutto ciò di cui ha bisogno e compra solo poche cose necessarie, la sua economia reale è libera dai ricatti della finanza e dai capricci del mercato. • Le tecnologie odierne consentono di ricostruire l’economia reale contadina con l’impiego dell’agricoltura sinergica e l’autoproduzione energetica con fonti alternative • Pensare e progettare la comunità, relazioni e reciprocità • Co-gestire i beni comuni (acqua, cibo, energia, internet) www.decrescitafelice.it
  • 22. “Civiltà contadina modernizzata” Portare l’agricoltura sinergica in città e progettare una rete di orti sinergici per i bisogni delle scuole primarie e dei cittadini www.decrescitafelice.it
  • 23. Agricoltura sinergica www.decrescitafelice.it
  • 24. Orti urbani sinergici www.decrescitafelice.it
  • 25. “Civiltà contadina modernizzata” Progettare una rete di fattorie autosufficienti energeticamente a servizio della città. Lo schema energetico integrato è un’applicazione per una fattoria, estratto dal testo di Luciano Paoli, energie rinnovabili impieghi su piccola scala. www.decrescitafelice.it
  • 26. “Civiltà contadina modernizzata” Autoprodurre energia: passare dalle grandi centrali alla “generazione distribuita” con le fonti alternative. www.decrescitafelice.it
  • 27. Comunità e beni comuni La contabilità pubblica non assegna valore ai beni comuni (acqua, energia, cibo, internet). Lo Stato riconosce i beni privati e pubblici ed il lavoro è lo "strumento intermedio" che tratta tali beni. E' necessario individuare un altro “ente”, la comunità, mentre lo Stato deve riconoscere e tutelare i beni comuni attraverso il valore d'uso sociale, metro non monetario. L’Amministrazione deve individuare un regolamento per riconoscere e tutelare i beni comuni. La comunità dovrà prendersi cura di questi beni e attraverso il lavoro renderli fruibili a tutti in maniera razionale e compatibile con la natura, liberi dal ricatto dei mercati e dall'avidità delle SpA. www.decrescitafelice.it
  • 28. Cultura Casa Editrice: “Edizioni per la decrescita Felice • Sito Internet: www.decrescitafelice.it www.decrescitafelice.it
  • 29. Fare comunità, la nuova società • Agire direttamente: integrare la democrazia rappresentativa con la democrazia partecipativa e diretta • Sviluppare la resilienza locale, creatività • Saper interpretare il mondo e benessere psicofisico • Autoprodurre cibo, orti sinergici, consapevolezza dei consumi, stili di vita • Uso razionale dell’energia: prima eliminare gli sprechi • Scambio e reciprocità: rete sociale, il valore del dono • Mobilità intelligente • Convivialità, cultura, sport e tempo libero • Monete locali cioè sovrane e libere dal debito e dagli interessi • Strategia rifiuti zero/riciclo totale www.decrescitafelice.it
  • 30. Richard Sennett Yona Friedman Wuppertal Institut Pierre Rabhi L’uomo artigiano Alternative energetiche Futuro sostenibile Manifesto per la terra e per l’uomo www.decrescitafelice.it
  • 31. Grazie! “L'utopia è come l'orizzonte: cammino due passi, e si allontana di due passi. Cammino dieci passi, e si allontana di dieci passi. L'orizzonte è irraggiungibile. E allora, a cosa serve l'utopia? A questo: serve per continuare a camminare." www.decrescitafelice.it