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Che cosa è il testo?
IL TESTO È UN MESSAGGIO LINGUISTICO DI SENSO COMPIUTO, INSERITO IN
UNA PRECISA SITUAZIONE COMUNICATIVA
Un testo è un messaggio linguistico qualsiasi, che può essere verbale, orale o
scritto,oppure costituito da segni acustici, visivi, gestuali,
Un messaggio linguistico però deve possedere alcuni requisiti indispensabili per essere un
testo, cioè :
1- Deve essere coerente: i suoi contenuti devono collegarsi tra loro in modo logico a
formare il significato globale del testo. La coerenza di un testo è data dai legami logici
che collegano il testo
2- Deve essere coeso: cioè percorso da legami formali che uniscano le sue parti facendo
del messaggio un tutto unico, come i fili di lana opportunamente intrecciati formano
un unico oggetto, ad esempio un maglione. Tali legami sono: le
concordanze (articolo/nome, nome/ predicato, nome aggettivo ecc.), i pronomi, le
ripetizioni o le sostituzioni ( sinonimi, iponimi, iperonimi, perifrasi)le ellissi , i
connettivi, la punteggiatura.
3- Deve essere inserito in una situazione comunicativa precisa: cioè in un contesto
che fornisce informazioni essenziali per la produzione e la comprensione del
messaggio: chi parla o scrive? A chi è diretto il messaggio? Qual è l’argomento del
messaggio? Quale scopo ha il messaggio? ecc.
Le tipologie testuali e i loro scopi
Possiamo dividere gli infiniti testi possibili in cinque grandi categorie o tipi, ciascuno dei
quali ha caratteristiche che lo distinguono dagli altri:
1-Testi narrativi : raccontano una storia reale o fantastica , mettono in scena dei
personaggi – scopo: narrare una storia facendo appello alla fantasia del
lettore/ascoltatore che mentre legge vede con gli occhi della mente i personaggi , i
luoghi, gli avvenimenti, insomma diventa il regista di una storia che viene proiettata
solo nella sua mente
2-Testi descrittivi : descrivono le caratteristiche di luoghi, oggetti, animali, persone –
scopo: descrivere qualità fisiche o psicologiche che il lettore visualizza mentalmente
3-Testi espositivi : presentano dati, informazioni, espongono e spiegano concetti, teorie su
un certo argomento – scopo: spiegare, informare, chiarire , illustrare un argomento
4-Testi argomentativi : sostengono opinioni, tesi, valutano fatti, cose, persone –
scopo: convincere il lettore/ascoltatore della validità della propria tesi, del proprio giudizio
5-Testi regolativi : impartiscono ordini, forniscono consigli, danno istruzioni –
scopo: indurre o costringere a seguire un determinato comportamento; aiutare a compiere
qualche operazione
All’interno di ogni tipologia testuale vi è una pluralità di generi testuali diversi, ad
es:
Testi narrativi: fiabe, favole, racconti, novelle, romanzi,articoli di cronaca ecc
Testi descrittivi: descrizioni su un libro di scienze, su un depliant pubblicitario, in un
romanzo
Testi espositivi: relazioni, riassunti, articoli di giornale, saggi che trattano uno specifico
argomento ....
Testi regolativi: ricette, leggi, regolamenti, istruzioni per l’uso...
Testi argomentativi: recensioni, commenti, editoriali, discorsi politici ecc
Il riassunto di un testo espositivo
Il riassunto è un testo che espone in breve le informazioni principali di un altro testo
Il riassunto deve:
1- essere significativamente più breve del testo di partenza, non deve superare di norma
un terzo di esso
2- contenere tutte le informazioni essenziali perché il destinatario possa farsi un’idea
precisa del testo di partenza
3- conservare se possibile la struttura e i termini del linguaggio settoriale del testo di
partenza (in particolare, le definizioni non devono essere parafrasate)
4- essere coeso e coerente
Il riassunto non deve:
1- contenere opinioni, riflessioni, commenti personali del suo autore
2. contenere discorsi diretti
3. essere scritto in prima persona
Tipologia: il riassunto di un testo espositivo è a sua volta un testo espositivo.
Scopo del riassunto: esporre in modo chiaro le informazioni e i concetti del testo di
partenza
Destinatario: il destinatario è molto importante perché da esso dipende almeno in parte la
scelta delle informazioni considerate importanti : saranno scelte in base agli
interessi, alle necessità,alla cultura del destinatario . Si possono fare riassunti per gli
altri e per noi stessi.
Tempo e lunghezza: naturalmente occorre far bene attenzione al tempo che si ha a
disposizione e alla lunghezza del riassunto , soprattutto quando questa è fissata in
modo preciso.
PARLARE E SCRIVERE
L’emittente di un testo scritto deve adottare strategie, organizzative e produttive,
profondamente diverse da quelle adottate dall’emittente di un testo orale. È’ necessario
che chi si appresta a compilare un testo scritto sia ben consapevole che scritto e parlato si
differenziano. Vediamo quali sono le principali distinzioni tra le due forme testuali:
1. La durata e la distanza
Il parlato si esaurisce nell'atto comunicativo e può raggiungere una distanza fisica molto
limitata, mentre lo scritto resiste nel tempo e può viaggiare nello spazio.
2. La componente verbale ed extraverbale
Il parlato si affida molto a componenti extraverbali che lo scritto non può sfruttare: gesti;
espressione del viso; intonazione; pause. La scrittura non possiede questi requisiti, la
lingua è il suo unico mezzo espressivo.
Gli errori più frequenti nell'uso della punteggiatura dipendono dalla tendenza, da parte di
chi scrive, a sostituire
l'intonazione e le pause del discorso parlato con un segno di interpunzione. Bisogna invece
ricordare che
l'interpunzione serve alla strutturazione logico-sintattica dell'informazione.
3. Condivisione e non condivisione del contesto extralinguistico
Chi parla e chi ascolta hanno in comune il concetto di spazio e di tempo, cioè si trovano
nello stesso luogo allo stesso momento. Autore e destinatario perciò condividono il
contesto extralinguistico, spaziale e temporale, basta dire ’io’, ’tu’, ’qui’, ’adesso’, ’la
settimana scorsa’, ecc., per capirsi. Se chi parla dice "Torno fra cinque minuti", il suo
interlocutore sa quanto tempo deve attenderlo; invece, l'avviso "Torno fra cinque minuti"
non ha alcun significato, perché il lettore non conosce il momento in cui è stato scritto.
4. Le diverse modalità di produzione e di ricezione nel parlato e nello scritto
I tempi dell'autore e del destinatario sono tra loro legati nell'oralità, mentre sono
indipendenti nella scrittura. Chi parla non può permettersi pause troppo lunghe, perché
altrimenti genera nel destinatario un disagio che può perfino causare il fallimento della
comunicazione. Chi scrive, invece, decide il ritmo con cui scrivere, così come chi legge
lo fa al ritmo che preferisce.
5. Il feed-back (o reazione)
Nel parlato l'autore può continuamente verificare se il messaggio è stato compreso, perché
percepisce le reazioni del destinatario, che gliele può comunicare:
· attraverso l'espressione del corpo e del viso;
· con risposte incoerenti;
· chiedendo spiegazioni.
Nello scritto l'autore non può correggere o integrare il messaggio sulla base delle reazioni
del destinatario. Ha a disposizione un'unica possibilità e deve perciò usarla nel migliore
dei modi.
La sintassi
Nell'oralità, la sintassi è più ricca di coordinate o di false subordinate. Inoltre la
subordinazione è quasi sempre di primo o al massimo di secondo grado.
La sintassi dello scritto
· predilige la subordinazione;
· offre una gerarchia più complessa;
· produce informazioni organizzate in diversi livelli gerarchici.
La prima prova dell’esame di stato
La prova è composta da quattro diverse tipologie:
Tipologia A -Analisi del testo,
Tipologia B -Redazione di un “saggio breve” o di un “articolo di giornale”
che comprende a sua volta 4 ambiti disciplinari
1- Artistico-letterario
2- Socio-economico
3- Storico-politico
4- Tecnico-scientifico
Tipologia C - tema di argomento storico
Tipologia D- tema di ordine generale
Il Saggio Breve
 Il saggio breve previsto dalla legge per lo svolgimento della prima prova scritta
dell'Esame di Stato prevede un argomento storico-politico, socio-economico,
artistico-letterario, tecnico-scientifico, storico-filosofico.
 Tratta di un problema su cui l’autore deve dare un’interpretazione, sostenere
una tesi da giustificare attraverso argomentazioni ed esempi. E’ quindi un testo
soprattutto argomentativo, ma anche in parte descrittivo e informativo.
 Le argomentazioni devono essere collegate in modo logicamente corretto a
un'idea guida , gravitare attorno a una tesi ,che costituirà la parte centrale
dell'elaborato .
 Dopo avere presentato in breve le premesse generali al problema e il tuo punto
di vista , occorre apportare argomenti validi per difendere la tua idea, per
contrastare e per criticare altre soluzioni diverse dalla tua. (utilizzando
ovviamente tutto il corredo documentario delle tracce e, dove possibile,
integrandolo con le tue conoscenze personali).
 Il linguaggio utilizzato deve essere formale, al limite può essere anche tecnico e
ricercato, mai gergale.
Elaborare e sostenere una tesi
 Il saggio argomentativo non descrive semplicemente un problema, ma elabora una
tesi da corroborare con parte del materiale fornito (meglio se citato con tanto di
virgolette). Per questo sarà necessario:
 Selezionare il materiale fornito in funzione dell'argomentazione della tesi assunta
 Sia dal titolo che dalla presentazione è importante che il lettore capisca subito ciò di
cui si tratta, e che ci sia consequenzialità fra titolo, presentazione e sviluppo
 Il lavoro deve essere organico e non una giustapposizione di parti fra loro slegate
frutto dell'analisi del materiale proposto. Deve procedere perciò in modo
argomentativo
 Anche la destinazione editoriale deve essere coerente, in particolar modo con il
registro linguistico adottato
Le caratteristiche del saggio argomentativo
 Il saggio espone una tesi e la dimostra
 Il titolo del saggio enuncia la tesi argomentativa e deve essere coerente rispetto
all’argomento trattato
 La struttura del testo può essere articolata in paragrafi e parti con titoli interni
 Ci sono citazioni dirette e indirette di tutti i testi presentati nel dossier
 La struttura presenta adeguati connettivi logici e testuali che rendono più visibile
l’organizzazione delle argomentazioni
 Il linguaggio è adeguato al settore disciplinare specifico
Il dossier di testi
 La stesura del saggio si effettua sulla base di un dossier di testi che
vengono forniti per l’analisi e l’interpretazione dello studente
 I testi sono scelti in maniera mirata per presentare un argomento. Essi
forniscono:
 Una serie di informazioni (che possono essere corredati da tabelle, carte
geografiche, grafici ecc.) che si specificano come
 Fonti testuali (documenti originali, brani di commento e critica, articoli ecc.)
 Fonti iconografiche
 Fonti in italiano e in altre lingue
 Nel saggio storico è fondamentale perciò distinguere fra le fonti
(contemporanee all’evento in questione) e le interpretazioni (le letture
storiografiche sull’evento in questione)
 La scelta dei testi che compongono il dossier non è casuale, ma segue
una sua logica interna che deve essere colta e interpretata dallo
studente e che fornisce una prima linea guida per la stesura del saggio
 L’insieme di informazioni/interpretazioni che fornisce il dossier deve
interagire con il bagaglio culturale dello studente e fornire il materiale
per la stesura del saggio
Come si deve procedere per produrre un saggio
breve
 Il dossier dei testi che ti viene presentato non è stato scelto a caso, ma possiede
una sua logica interna che deve essere individuata per cui è necessario
 Leggere ed elaborare dati e fonti (capire le informazioni, cogliere le idee
guida, trovare l’idea centrale che informa i testi)
 Organizzare/pianificare il testo (raccogliere le idee, stendere una scaletta)
 Scrivere il testo ( costruire il paragrafo, raccordare introduzione e conclusione,
raccordare e titolare le parti)
 Rivedere l’intero testo (controllare la progettazione, la struttura, la forma, gli
errori)
La scaletta
Poterebbe essere utile costruire una scaletta (non rigida, ma adattabile alle
diverse situazioni, per la stesura del saggio)
 esposizione del problema,
 breve storia del fenomeno, analisi delle cause, analisi delle conseguenze,
descrizione di situazioni esemplari,
 Presentazione della propria tesi, citazione di dati a sostegno della tesi, fonti
utilizzate, interpretazione dei dati, significato e valutazione del fenomeno
Controllo e revisione
E’ necessario un costante controllo in itinere nella stesura del saggio che tenga conto del fatto
che il testo definitivo sia
 coerente con la traccia e il titolo scelto
 coeso e logicamente ordinato,
 completo nelle informazioni,
 valido nell’ argomentazione,
 formalmente corretto,
 adeguato dal punto di vista lessicale
 leggibile, graficamente ordinato
Spazi e destinatario
Spazio: il saggio deve necessariamente essere svolto entro spazi definiti,
 quindi deve sacrificare tutto ciò che è inessenziale e mirare diritto al punto, trattandolo in
modo esauriente.
 A differenza del tema, in un saggio si entra direttamente nel vivo della questione: non è
necessaria una lunga introduzione, perché si presuppone che il lettore conosca l'argomento
La scelta del destinatario è importante perché orienta lo svolgimento del saggio
 il destinatario non informato ha bisogno di informazioni semplici e chiare ( saggi scolastici,
riviste divulgative);
 invece il destinatario specializzato possiede già i dati essenziali per orientarsi ed è
interessato a un discorso più critico e tecnico.
 Ovviamente anche il linguaggio deve conformarsi al destinatario scelto
Conclusioni sul saggio breve
Il saggio breve è un testo argomentativo basato sull’intento di "dimostrare"
una determinata tesi (un’idea-forza) mentre il tema tradizionale è un testo
espositivo, in cui i contenuti non sono necessariamente strutturati per un
certo obiettivo, ma semplicemente esposti, secondo un criterio personale e
senza alcun riferimento ad un lettore implicito diverso dal docente o da una
eventuale commissione.
Il requisito peculiare del saggio breve è la funzionalità delle argomentazioni alla
dimostrazione della tesi: le prove a cui ci si affida devono essere convincenti e
pertinenti; tutto ciò che è superfluo o non funzionale alla tesi da dimostrare è
da scartare;
-Il saggio breve, come dice la sua stessa definizione e come si può intuire dal
punto precedente, deve essere breve: se la funzionalità è la peculiarità
strutturale del saggio breve, la sintesi ne è quella formale. Nel testo del
ministero della Pubblica Istruzione si raccomanda di non superare le quattro
mezze pagine di foglio protocollo;
-il saggio breve ha un lettore implicito che deve essere qualificato: rivista
specialistica, fascicolo scolastico ecc. Dalla destinazione prescelta dipendono
il tipo di linguaggio, il genere di prove che si adducono, il taglio dell’elaborato
(più o meno "scientifico"); privilegiando la funzione conativa a scapito di
quella emotiva il saggio breve deve comunque avere un taglio
"impersonale": non è consentito ricorrere a formule come "secondo
me" o a frasi ad effetto e ed è sempre bene attenersi ad un tono
distaccato.
L’articolo di giornale
La prima regola da rispettare nello scrivere un articolo di giornale é quella
di utilizzare una scrittura semplice e chiara. Questo perché ciò che si
scrive é indirizzato ai lettori. Non si scrive per se stessi, per un gruppo di
intellettuali o per la commissione d'esame. Un articolo sarà pubblicato su
un giornale che verrà letto da centinaia di migliaia di persone. Tutti
dovranno capire ciò che si scrive e, principalmente, è importante catturare
l’attenzione di tutti i lettori e convincerli a leggere l'articolo fino alla fine.
Nello scrivere un articolo è bene, quindi, ricordare alcune cose:
1. Scrivere un pezzo non é come scrivere un tema o un saggio, in un
articolo bisogna descrivere soltanto i fatti, evitando i commenti.
2. Evitare le parole difficili, le frasi troppo lunghe, le tante subordinate,
l'eccesso di aggettivi e di avverbi.
3. Occorre sempre scrivere per farsi capire dal lettore. L'errore più
grave è quello di “dimenticare” il lettore, il destinatario del proprio lavoro.
4. Ricordare sempre che un giornalista (e lo studente-cronista che si
accinge a scrivere un articolo) non è uno scrittore. Lo scrittore può
inventare i fatti ed i personaggi, il giornalista deve soltanto raccontarli.
Cosa fa notizia?
Oggi, nell'era della comunicazione globale, vi è una sovrabbondanza di accadimenti
ma un evento diventa notizia se risponde ad alcune regole:
· Per la sua carica di novità; per esempio, uno scippo non fa più notizia, perché
ne accadono tantissimi, ma uno scippo in cui la persona scippata rimane ferita si.
. per le sue conseguenze sulla comunità;
· per la sua carica di emotività o di drammaticità;
· per le sue eventuali possibilità di sviluppo.
Nella prova d'esame lo studente riceve una serie di dati; queste informazioni sono
la fonte primaria delle notizie che serviranno a stilare l’articolo.
Una volta scelto "cosa" scrivere occorre sapere "come" scrivere. Come organizzare
le informazioni in nostro possesso per costruire un articolo.
Certo é che cominciare un articolo dicendo subito nel "lead" (in italiano è l'inizio,
il “cappello"), chi ne é il protagonista (who), che cosa è successo (what) e dove
(where), quando (when), perché (why) e come è accaduto, è il modo migliore
per attirare la curiosità del lettore e la sua attenzione (regola delle 5 w).
Una volta scritto l'attacco del pezzo, il resto dovrebbe scorrere naturalmente
come un fiume. Sul modo di scrivere o sul cosa scrivere in questa parte
dell'articolo, non esistono regole o tecniche. E' la parte dettata dal talento, dal
mestiere di chi scrive. Sono tutte cose che non si possono insegnare.
Esistono però alcune regole di leggibilità tanto solide e precise da poter essere
trasformate in formule matematiche. Queste regole sono essenzialmente due:
1. una frase corta é più leggibile di una frase lunga
2. una parola corta é più leggibile di una parola lunga.
La scaletta da rispettare
Un articolo è anche un racconto. La disposizione dei particolari non è quindi un fattore neutro, ma
l'elemento che può conferire forza al testo e calamitare l'attenzione del lettore dall’inizio alla fine.
La scaletta è uno strumento impiegato in quasi tutti i generi. di scrittura e la sua preparazione
è disciplinata da regole precise. Nel giornalismo, naturalmente, non si possono indicare norme generali
per una struttura perfetta. Questo perché ogni notizia ha caratteristiche diverse da tutte le altre.
Ci sono alcune indicazioni da tener presenti nella fase di preparazione della nostra scaletta.
La prima riguarda la coerenza del testo. Ogni notizia deve essere centrata su un solo argomento,
messo a fuoco e chiarito fin dall’inizio. Quando stendiamo la scaletta, la prima cosa da fare è dunque
quella di identificare il nucleo, l'elemento più importante, il “protagonista" della notizia. Che può essere
un personaggio, un gruppo, una istituzione, un documento, ma anche un fatto più complesso (uno
conflitto sindacale, la crisi di una squadra di calcio).
Un ruolo decisivo viene giocato dai rapporti causa-effetto, attorno ai quali ogni fatto
tende a dispiegarsi in modo quasi autonomo. Dopo aver detto, per esempio, che un palazzo è bruciato,
bisogna subito scrivere se ci sono morti o feriti (l'effetto), e, subito dopo, cosa ha scatenato l'incendio (la
causa).
Una volta si raggruppavano i particolari meno importanti nella parte finale del pezzo; in questo
modo, se mancava spazio ed il pezzo era molto lungo, si tagliavano gli ultimi capoversi. Oggi,
l'assegnazione degli spazi è più precisa ed è più raro che si debba procedere a tagli. Quindi, preparando la
scaletta per il nostro pezzo, occorrerà distribuire le informazioni in modo equilibrato lungo tutto il testo.
L'articolo deve istruire, il lettore deve trovare ad ogni capoverso qualcosa che lo stimoli ad andare avanti.
Occorre imparare a sentire il ritmo dell'articolo, la sua capacità di tenere alta la tensione.
La scaletta più semplice, infine, è quella cronologica: si raccontano i fatti nello stesso ordine in cui
sono avvenuti. Richiede meno abilità, ma è certo meno brillante. E’ importante che si inizi con un
elemento interessante, fornendo i punti essenziali della notizia, poi il racconto può procedere in vari
modi. Si può partire dalla conclusione e raccontare la storia a ritroso; si può impostare la scaletta con una
struttura circolare in cui la fine del racconto si ricongiunge all'inizio; sì può utilizzare una sorta di
“montaggio alternato” raccontando in parallelo due fatti che ad un certo punto si congiungono e
diventano la stessa notizia.

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Tipologie testuali

  • 1. Che cosa è il testo? IL TESTO È UN MESSAGGIO LINGUISTICO DI SENSO COMPIUTO, INSERITO IN UNA PRECISA SITUAZIONE COMUNICATIVA Un testo è un messaggio linguistico qualsiasi, che può essere verbale, orale o scritto,oppure costituito da segni acustici, visivi, gestuali, Un messaggio linguistico però deve possedere alcuni requisiti indispensabili per essere un testo, cioè : 1- Deve essere coerente: i suoi contenuti devono collegarsi tra loro in modo logico a formare il significato globale del testo. La coerenza di un testo è data dai legami logici che collegano il testo 2- Deve essere coeso: cioè percorso da legami formali che uniscano le sue parti facendo del messaggio un tutto unico, come i fili di lana opportunamente intrecciati formano un unico oggetto, ad esempio un maglione. Tali legami sono: le concordanze (articolo/nome, nome/ predicato, nome aggettivo ecc.), i pronomi, le ripetizioni o le sostituzioni ( sinonimi, iponimi, iperonimi, perifrasi)le ellissi , i connettivi, la punteggiatura. 3- Deve essere inserito in una situazione comunicativa precisa: cioè in un contesto che fornisce informazioni essenziali per la produzione e la comprensione del messaggio: chi parla o scrive? A chi è diretto il messaggio? Qual è l’argomento del messaggio? Quale scopo ha il messaggio? ecc.
  • 2. Le tipologie testuali e i loro scopi Possiamo dividere gli infiniti testi possibili in cinque grandi categorie o tipi, ciascuno dei quali ha caratteristiche che lo distinguono dagli altri: 1-Testi narrativi : raccontano una storia reale o fantastica , mettono in scena dei personaggi – scopo: narrare una storia facendo appello alla fantasia del lettore/ascoltatore che mentre legge vede con gli occhi della mente i personaggi , i luoghi, gli avvenimenti, insomma diventa il regista di una storia che viene proiettata solo nella sua mente 2-Testi descrittivi : descrivono le caratteristiche di luoghi, oggetti, animali, persone – scopo: descrivere qualità fisiche o psicologiche che il lettore visualizza mentalmente 3-Testi espositivi : presentano dati, informazioni, espongono e spiegano concetti, teorie su un certo argomento – scopo: spiegare, informare, chiarire , illustrare un argomento 4-Testi argomentativi : sostengono opinioni, tesi, valutano fatti, cose, persone – scopo: convincere il lettore/ascoltatore della validità della propria tesi, del proprio giudizio 5-Testi regolativi : impartiscono ordini, forniscono consigli, danno istruzioni – scopo: indurre o costringere a seguire un determinato comportamento; aiutare a compiere qualche operazione All’interno di ogni tipologia testuale vi è una pluralità di generi testuali diversi, ad es: Testi narrativi: fiabe, favole, racconti, novelle, romanzi,articoli di cronaca ecc Testi descrittivi: descrizioni su un libro di scienze, su un depliant pubblicitario, in un romanzo Testi espositivi: relazioni, riassunti, articoli di giornale, saggi che trattano uno specifico argomento .... Testi regolativi: ricette, leggi, regolamenti, istruzioni per l’uso... Testi argomentativi: recensioni, commenti, editoriali, discorsi politici ecc
  • 3. Il riassunto di un testo espositivo Il riassunto è un testo che espone in breve le informazioni principali di un altro testo Il riassunto deve: 1- essere significativamente più breve del testo di partenza, non deve superare di norma un terzo di esso 2- contenere tutte le informazioni essenziali perché il destinatario possa farsi un’idea precisa del testo di partenza 3- conservare se possibile la struttura e i termini del linguaggio settoriale del testo di partenza (in particolare, le definizioni non devono essere parafrasate) 4- essere coeso e coerente Il riassunto non deve: 1- contenere opinioni, riflessioni, commenti personali del suo autore 2. contenere discorsi diretti 3. essere scritto in prima persona Tipologia: il riassunto di un testo espositivo è a sua volta un testo espositivo. Scopo del riassunto: esporre in modo chiaro le informazioni e i concetti del testo di partenza Destinatario: il destinatario è molto importante perché da esso dipende almeno in parte la scelta delle informazioni considerate importanti : saranno scelte in base agli interessi, alle necessità,alla cultura del destinatario . Si possono fare riassunti per gli altri e per noi stessi. Tempo e lunghezza: naturalmente occorre far bene attenzione al tempo che si ha a disposizione e alla lunghezza del riassunto , soprattutto quando questa è fissata in modo preciso.
  • 4. PARLARE E SCRIVERE L’emittente di un testo scritto deve adottare strategie, organizzative e produttive, profondamente diverse da quelle adottate dall’emittente di un testo orale. È’ necessario che chi si appresta a compilare un testo scritto sia ben consapevole che scritto e parlato si differenziano. Vediamo quali sono le principali distinzioni tra le due forme testuali: 1. La durata e la distanza Il parlato si esaurisce nell'atto comunicativo e può raggiungere una distanza fisica molto limitata, mentre lo scritto resiste nel tempo e può viaggiare nello spazio. 2. La componente verbale ed extraverbale Il parlato si affida molto a componenti extraverbali che lo scritto non può sfruttare: gesti; espressione del viso; intonazione; pause. La scrittura non possiede questi requisiti, la lingua è il suo unico mezzo espressivo. Gli errori più frequenti nell'uso della punteggiatura dipendono dalla tendenza, da parte di chi scrive, a sostituire l'intonazione e le pause del discorso parlato con un segno di interpunzione. Bisogna invece ricordare che l'interpunzione serve alla strutturazione logico-sintattica dell'informazione. 3. Condivisione e non condivisione del contesto extralinguistico Chi parla e chi ascolta hanno in comune il concetto di spazio e di tempo, cioè si trovano nello stesso luogo allo stesso momento. Autore e destinatario perciò condividono il contesto extralinguistico, spaziale e temporale, basta dire ’io’, ’tu’, ’qui’, ’adesso’, ’la settimana scorsa’, ecc., per capirsi. Se chi parla dice "Torno fra cinque minuti", il suo interlocutore sa quanto tempo deve attenderlo; invece, l'avviso "Torno fra cinque minuti" non ha alcun significato, perché il lettore non conosce il momento in cui è stato scritto.
  • 5. 4. Le diverse modalità di produzione e di ricezione nel parlato e nello scritto I tempi dell'autore e del destinatario sono tra loro legati nell'oralità, mentre sono indipendenti nella scrittura. Chi parla non può permettersi pause troppo lunghe, perché altrimenti genera nel destinatario un disagio che può perfino causare il fallimento della comunicazione. Chi scrive, invece, decide il ritmo con cui scrivere, così come chi legge lo fa al ritmo che preferisce. 5. Il feed-back (o reazione) Nel parlato l'autore può continuamente verificare se il messaggio è stato compreso, perché percepisce le reazioni del destinatario, che gliele può comunicare: · attraverso l'espressione del corpo e del viso; · con risposte incoerenti; · chiedendo spiegazioni. Nello scritto l'autore non può correggere o integrare il messaggio sulla base delle reazioni del destinatario. Ha a disposizione un'unica possibilità e deve perciò usarla nel migliore dei modi. La sintassi Nell'oralità, la sintassi è più ricca di coordinate o di false subordinate. Inoltre la subordinazione è quasi sempre di primo o al massimo di secondo grado. La sintassi dello scritto · predilige la subordinazione; · offre una gerarchia più complessa; · produce informazioni organizzate in diversi livelli gerarchici.
  • 6. La prima prova dell’esame di stato La prova è composta da quattro diverse tipologie: Tipologia A -Analisi del testo, Tipologia B -Redazione di un “saggio breve” o di un “articolo di giornale” che comprende a sua volta 4 ambiti disciplinari 1- Artistico-letterario 2- Socio-economico 3- Storico-politico 4- Tecnico-scientifico Tipologia C - tema di argomento storico Tipologia D- tema di ordine generale
  • 7. Il Saggio Breve  Il saggio breve previsto dalla legge per lo svolgimento della prima prova scritta dell'Esame di Stato prevede un argomento storico-politico, socio-economico, artistico-letterario, tecnico-scientifico, storico-filosofico.  Tratta di un problema su cui l’autore deve dare un’interpretazione, sostenere una tesi da giustificare attraverso argomentazioni ed esempi. E’ quindi un testo soprattutto argomentativo, ma anche in parte descrittivo e informativo.  Le argomentazioni devono essere collegate in modo logicamente corretto a un'idea guida , gravitare attorno a una tesi ,che costituirà la parte centrale dell'elaborato .  Dopo avere presentato in breve le premesse generali al problema e il tuo punto di vista , occorre apportare argomenti validi per difendere la tua idea, per contrastare e per criticare altre soluzioni diverse dalla tua. (utilizzando ovviamente tutto il corredo documentario delle tracce e, dove possibile, integrandolo con le tue conoscenze personali).  Il linguaggio utilizzato deve essere formale, al limite può essere anche tecnico e ricercato, mai gergale.
  • 8. Elaborare e sostenere una tesi  Il saggio argomentativo non descrive semplicemente un problema, ma elabora una tesi da corroborare con parte del materiale fornito (meglio se citato con tanto di virgolette). Per questo sarà necessario:  Selezionare il materiale fornito in funzione dell'argomentazione della tesi assunta  Sia dal titolo che dalla presentazione è importante che il lettore capisca subito ciò di cui si tratta, e che ci sia consequenzialità fra titolo, presentazione e sviluppo  Il lavoro deve essere organico e non una giustapposizione di parti fra loro slegate frutto dell'analisi del materiale proposto. Deve procedere perciò in modo argomentativo  Anche la destinazione editoriale deve essere coerente, in particolar modo con il registro linguistico adottato Le caratteristiche del saggio argomentativo  Il saggio espone una tesi e la dimostra  Il titolo del saggio enuncia la tesi argomentativa e deve essere coerente rispetto all’argomento trattato  La struttura del testo può essere articolata in paragrafi e parti con titoli interni  Ci sono citazioni dirette e indirette di tutti i testi presentati nel dossier  La struttura presenta adeguati connettivi logici e testuali che rendono più visibile l’organizzazione delle argomentazioni  Il linguaggio è adeguato al settore disciplinare specifico
  • 9. Il dossier di testi  La stesura del saggio si effettua sulla base di un dossier di testi che vengono forniti per l’analisi e l’interpretazione dello studente  I testi sono scelti in maniera mirata per presentare un argomento. Essi forniscono:  Una serie di informazioni (che possono essere corredati da tabelle, carte geografiche, grafici ecc.) che si specificano come  Fonti testuali (documenti originali, brani di commento e critica, articoli ecc.)  Fonti iconografiche  Fonti in italiano e in altre lingue  Nel saggio storico è fondamentale perciò distinguere fra le fonti (contemporanee all’evento in questione) e le interpretazioni (le letture storiografiche sull’evento in questione)  La scelta dei testi che compongono il dossier non è casuale, ma segue una sua logica interna che deve essere colta e interpretata dallo studente e che fornisce una prima linea guida per la stesura del saggio  L’insieme di informazioni/interpretazioni che fornisce il dossier deve interagire con il bagaglio culturale dello studente e fornire il materiale per la stesura del saggio
  • 10. Come si deve procedere per produrre un saggio breve  Il dossier dei testi che ti viene presentato non è stato scelto a caso, ma possiede una sua logica interna che deve essere individuata per cui è necessario  Leggere ed elaborare dati e fonti (capire le informazioni, cogliere le idee guida, trovare l’idea centrale che informa i testi)  Organizzare/pianificare il testo (raccogliere le idee, stendere una scaletta)  Scrivere il testo ( costruire il paragrafo, raccordare introduzione e conclusione, raccordare e titolare le parti)  Rivedere l’intero testo (controllare la progettazione, la struttura, la forma, gli errori) La scaletta Poterebbe essere utile costruire una scaletta (non rigida, ma adattabile alle diverse situazioni, per la stesura del saggio)  esposizione del problema,  breve storia del fenomeno, analisi delle cause, analisi delle conseguenze, descrizione di situazioni esemplari,  Presentazione della propria tesi, citazione di dati a sostegno della tesi, fonti utilizzate, interpretazione dei dati, significato e valutazione del fenomeno
  • 11. Controllo e revisione E’ necessario un costante controllo in itinere nella stesura del saggio che tenga conto del fatto che il testo definitivo sia  coerente con la traccia e il titolo scelto  coeso e logicamente ordinato,  completo nelle informazioni,  valido nell’ argomentazione,  formalmente corretto,  adeguato dal punto di vista lessicale  leggibile, graficamente ordinato Spazi e destinatario Spazio: il saggio deve necessariamente essere svolto entro spazi definiti,  quindi deve sacrificare tutto ciò che è inessenziale e mirare diritto al punto, trattandolo in modo esauriente.  A differenza del tema, in un saggio si entra direttamente nel vivo della questione: non è necessaria una lunga introduzione, perché si presuppone che il lettore conosca l'argomento La scelta del destinatario è importante perché orienta lo svolgimento del saggio  il destinatario non informato ha bisogno di informazioni semplici e chiare ( saggi scolastici, riviste divulgative);  invece il destinatario specializzato possiede già i dati essenziali per orientarsi ed è interessato a un discorso più critico e tecnico.  Ovviamente anche il linguaggio deve conformarsi al destinatario scelto
  • 12. Conclusioni sul saggio breve Il saggio breve è un testo argomentativo basato sull’intento di "dimostrare" una determinata tesi (un’idea-forza) mentre il tema tradizionale è un testo espositivo, in cui i contenuti non sono necessariamente strutturati per un certo obiettivo, ma semplicemente esposti, secondo un criterio personale e senza alcun riferimento ad un lettore implicito diverso dal docente o da una eventuale commissione. Il requisito peculiare del saggio breve è la funzionalità delle argomentazioni alla dimostrazione della tesi: le prove a cui ci si affida devono essere convincenti e pertinenti; tutto ciò che è superfluo o non funzionale alla tesi da dimostrare è da scartare; -Il saggio breve, come dice la sua stessa definizione e come si può intuire dal punto precedente, deve essere breve: se la funzionalità è la peculiarità strutturale del saggio breve, la sintesi ne è quella formale. Nel testo del ministero della Pubblica Istruzione si raccomanda di non superare le quattro mezze pagine di foglio protocollo; -il saggio breve ha un lettore implicito che deve essere qualificato: rivista specialistica, fascicolo scolastico ecc. Dalla destinazione prescelta dipendono il tipo di linguaggio, il genere di prove che si adducono, il taglio dell’elaborato (più o meno "scientifico"); privilegiando la funzione conativa a scapito di quella emotiva il saggio breve deve comunque avere un taglio "impersonale": non è consentito ricorrere a formule come "secondo me" o a frasi ad effetto e ed è sempre bene attenersi ad un tono distaccato.
  • 13. L’articolo di giornale La prima regola da rispettare nello scrivere un articolo di giornale é quella di utilizzare una scrittura semplice e chiara. Questo perché ciò che si scrive é indirizzato ai lettori. Non si scrive per se stessi, per un gruppo di intellettuali o per la commissione d'esame. Un articolo sarà pubblicato su un giornale che verrà letto da centinaia di migliaia di persone. Tutti dovranno capire ciò che si scrive e, principalmente, è importante catturare l’attenzione di tutti i lettori e convincerli a leggere l'articolo fino alla fine. Nello scrivere un articolo è bene, quindi, ricordare alcune cose: 1. Scrivere un pezzo non é come scrivere un tema o un saggio, in un articolo bisogna descrivere soltanto i fatti, evitando i commenti. 2. Evitare le parole difficili, le frasi troppo lunghe, le tante subordinate, l'eccesso di aggettivi e di avverbi. 3. Occorre sempre scrivere per farsi capire dal lettore. L'errore più grave è quello di “dimenticare” il lettore, il destinatario del proprio lavoro. 4. Ricordare sempre che un giornalista (e lo studente-cronista che si accinge a scrivere un articolo) non è uno scrittore. Lo scrittore può inventare i fatti ed i personaggi, il giornalista deve soltanto raccontarli.
  • 14. Cosa fa notizia? Oggi, nell'era della comunicazione globale, vi è una sovrabbondanza di accadimenti ma un evento diventa notizia se risponde ad alcune regole: · Per la sua carica di novità; per esempio, uno scippo non fa più notizia, perché ne accadono tantissimi, ma uno scippo in cui la persona scippata rimane ferita si. . per le sue conseguenze sulla comunità; · per la sua carica di emotività o di drammaticità; · per le sue eventuali possibilità di sviluppo. Nella prova d'esame lo studente riceve una serie di dati; queste informazioni sono la fonte primaria delle notizie che serviranno a stilare l’articolo. Una volta scelto "cosa" scrivere occorre sapere "come" scrivere. Come organizzare le informazioni in nostro possesso per costruire un articolo. Certo é che cominciare un articolo dicendo subito nel "lead" (in italiano è l'inizio, il “cappello"), chi ne é il protagonista (who), che cosa è successo (what) e dove (where), quando (when), perché (why) e come è accaduto, è il modo migliore per attirare la curiosità del lettore e la sua attenzione (regola delle 5 w). Una volta scritto l'attacco del pezzo, il resto dovrebbe scorrere naturalmente come un fiume. Sul modo di scrivere o sul cosa scrivere in questa parte dell'articolo, non esistono regole o tecniche. E' la parte dettata dal talento, dal mestiere di chi scrive. Sono tutte cose che non si possono insegnare. Esistono però alcune regole di leggibilità tanto solide e precise da poter essere trasformate in formule matematiche. Queste regole sono essenzialmente due: 1. una frase corta é più leggibile di una frase lunga 2. una parola corta é più leggibile di una parola lunga.
  • 15. La scaletta da rispettare Un articolo è anche un racconto. La disposizione dei particolari non è quindi un fattore neutro, ma l'elemento che può conferire forza al testo e calamitare l'attenzione del lettore dall’inizio alla fine. La scaletta è uno strumento impiegato in quasi tutti i generi. di scrittura e la sua preparazione è disciplinata da regole precise. Nel giornalismo, naturalmente, non si possono indicare norme generali per una struttura perfetta. Questo perché ogni notizia ha caratteristiche diverse da tutte le altre. Ci sono alcune indicazioni da tener presenti nella fase di preparazione della nostra scaletta. La prima riguarda la coerenza del testo. Ogni notizia deve essere centrata su un solo argomento, messo a fuoco e chiarito fin dall’inizio. Quando stendiamo la scaletta, la prima cosa da fare è dunque quella di identificare il nucleo, l'elemento più importante, il “protagonista" della notizia. Che può essere un personaggio, un gruppo, una istituzione, un documento, ma anche un fatto più complesso (uno conflitto sindacale, la crisi di una squadra di calcio). Un ruolo decisivo viene giocato dai rapporti causa-effetto, attorno ai quali ogni fatto tende a dispiegarsi in modo quasi autonomo. Dopo aver detto, per esempio, che un palazzo è bruciato, bisogna subito scrivere se ci sono morti o feriti (l'effetto), e, subito dopo, cosa ha scatenato l'incendio (la causa). Una volta si raggruppavano i particolari meno importanti nella parte finale del pezzo; in questo modo, se mancava spazio ed il pezzo era molto lungo, si tagliavano gli ultimi capoversi. Oggi, l'assegnazione degli spazi è più precisa ed è più raro che si debba procedere a tagli. Quindi, preparando la scaletta per il nostro pezzo, occorrerà distribuire le informazioni in modo equilibrato lungo tutto il testo. L'articolo deve istruire, il lettore deve trovare ad ogni capoverso qualcosa che lo stimoli ad andare avanti. Occorre imparare a sentire il ritmo dell'articolo, la sua capacità di tenere alta la tensione. La scaletta più semplice, infine, è quella cronologica: si raccontano i fatti nello stesso ordine in cui sono avvenuti. Richiede meno abilità, ma è certo meno brillante. E’ importante che si inizi con un elemento interessante, fornendo i punti essenziali della notizia, poi il racconto può procedere in vari modi. Si può partire dalla conclusione e raccontare la storia a ritroso; si può impostare la scaletta con una struttura circolare in cui la fine del racconto si ricongiunge all'inizio; sì può utilizzare una sorta di “montaggio alternato” raccontando in parallelo due fatti che ad un certo punto si congiungono e diventano la stessa notizia.