Rassegna stampa Massimo Caputi - Nuovi top manager nella Prelios guidata da Caputi. La Prelios di caputi vende sede Pirelli Tyre a BNP. Anche Caputi nell'opa sul fondo Unicredit Immobiliare Uno. La Prelios di Caputi si aggiudica il Fondo Cassa Commercialisti
2. Nuovi top manager nella Prelios guidata da Caputi
MF - Francesco Colamartino -
09/01/2014 pg. 14
ed. Nazionale
Rolando e Cardona entrano ai vertici di
Prelios
Piercarlo Rolando e Nicola Cardona hanno fatto il loro ingresso in
Prelios. Rolando è stato nominato responsabile strategia e
sviluppo dei servizi immobiliari della società, mentre Cardona è
il nuovo responsabile sviluppo del business di Prelios Integra, la
controllata che riunisce i servizi immobiliari integrati in
Italia. Rolando ha iniziato la carriera nel 1989 esercitando la
libera professione di architetto. Nel 1992 è entrato nel gruppo
Reag-American Appraisal, dove è stato nominato direttore generale
e deputy managing director per tutti i business del gruppo.
Rolando è stato inoltre amministratore delegato di Reag 4 Loans.
Nicola Cardona, dopo un'esperienza in Cb Richard Ellis come
manager, è entrato nel gruppo Reag nel 2006, ricoprendo negli anni
diversi ruoli, tra cui general manager della divisione Engineering
& Corporate Real Estate dal 2010. Inoltre, dal 2013, ha ricoperto
la carica di chief operating officer per la divisione Reag
Professional Services Area. In Prelios Piercarlo Rolando riferirà
a Massimo Caputi, vicepresidente di Prelios con delega allo
sviluppo, e Nicola Cardona ad Andrea Boeri, amministratore
delegato di Prelios Integra.
LA PRELIOS DI CAPUTI VENDE LA SEDE PIRELLI TYRE A
BNP PER 47,5 MLN DI EURO
Il Messaggero 22/01/2014 pg. 18
ed. Nazionale
PRELIOS A Bnp la sede di Pirelli Tyre
Prelios vende ad un fondo di Bnp Paribas Real estate la sede di
Pirelli Tyre per 47,5 milioni di euro. Lo annuncia una nota
dell'ex Pirelli Re, nella quale si precisa che l'immobile, situato
alla Bicocca a Milano, ha una superficie di 14.600 mq. L'edificio
è stato sviluppato da Prelios per conto del fondo Cloe tra il 2007
e il 2009 su disegno dello Studio Gregotti ed è composto da 5
piani fuori terra e due piani interrati destinati a parcheggi e
magazzini.
3. ANCHE CAPUTI NELL'OPA SUL FONDO UNICREDIT
IMMOBILIARE UNO
Il Mondo - Mariarosaria Marchesano 31 gennaio 2014
24/01/2014 pg. 37
ed. N.3 -
I mattoni ballano tra Borsa e portafoglio
Mercati Real estate Che cosa conviene fare con l'opa su Unicredit
Immobiliare
Aderire o non aderire all'opa su Unicredit Immobiliare Uno? Il
quesito riguarda circa 25 mila sottoscrittori del fondo quotato a
Piazza Affari che vede tra i suoi asset principali la sede
milanese del Sole-24Ore di viale Monterosa e il quartier generale
Pirelli&C. di viale Sarca e il Kilometro rosso di Bergamo. L'opa è
in attesa del via libera da parte della Consob al prospetto
informativo in base al quale sarà deciso l'arco temporale
dell'offerta che, in linea di massima, dovrebbe cominciare a fne
gennaio per chiudersi dopo il 20 febbraio. Si tratta di un'opa
parziale (sul 40% delle quote) lanciata da un tandem di
investitori costituito da Eurocastle, società che fa capo al
colosso Fortress, e dalla Gwm, il cui azionista di riferimento è
la famiglia Diaz-Pallavicini mentre il secondo socio è Massimo
Caputi con al fianco un gruppo di manager provenienti da banche
d'affari e dalla finanza immobiliare. dubbi sul prezzo Punto di
partenza è il prezzo offerto: 1.850 euro per quota, che contiene
un premio del 13,1% rispetto al valore di mercato degli ultimi tre
mesi, ma risulta nettamente inferiore a quello iniziale della
quota (2.500 euro) ed è ancora più basso rispetto al nav (net
asset value) degli immobili, pari a 2.970 euro per quota, secondo
l'ultimo rendiconto. La valutazione che va fatta, a parere di
Marcello Rubiu , partner di NoRisk, non può prescindere dalla
situazione critica in cui versano i fondi immobiliari quotati, in
gran parte vicini alla scadenza ma nella sostanziale impossibilità
di rimborsare i sottoscrittori per le diffcoltà legate alle
dismissioni dei portafogli. «Aderire all'opa può avere un senso
soprattutto per quei sottoscrittori che sono nel fondo fn dalla
sua costituzione, nel 1999», afferma Rubiu, «e in 14 anni hanno
incassato circa 950 euro pro quota in termini di rimborsi parziali
e dividendi. A conti fatti, hanno ottenuto un tasso d'interesse
annuo poco inferiore all'1%. In pratica, guadagnando poco senza
neanche perdere soldi». Discorso diverso per quei risparmiatori
che hanno acquistato direttamente sul mercato: «Va considerato il
momento dell'ingresso e il prezzo pagato», prosegue l'esperto. Per
esempio, tra il 2009 e il 2011 le quote di Unicredit Immobiliare
Uno hanno superato 2 mila euro. In quel caso, chi aderisce
all'offerta deve mettere in conto una perdita secca. Per chi,
invece, è entrato negli ultimi due anni e ha pagato meno di 1.800
4. euro, l'opa sarebbe conveniente». il Male Minore Sul piatto della
bilancia va messo un altro fattore: il fondo immobiliare scade a
fne 2014 ma il gestore (Torre sgr) ha già chiesto la proroga di
tre anni alla Banca d'Italia, che non si è ancora espressa.
Considerando anche il periodo di grazia, i sottoscrittori
rischiano di attendere fno al 2020 prima di rientrare
dall'investimento. «La strategia più giusta potrebbe essere di
consegnare una parte delle azioni incassando un po' di liquidità e
tenersi il resto scommettendo sulla crescita futura del
portafoglio immobiliare», conclude Rubiu. Secondo Luca Dondi ,
direttore generale di Nomisma, da sempre attento osservatore del
settore, «la differenza tra il prezzo offerto e il valore del nav
esprime in modo chiaro l'aggressività dell'operazione: chi lancia
l'opa pensa che il fondo ha potenzialità inespresse e che il
mercato immobiliare si riprenderà. D'altro canto, i quotisti hanno
portato a casa fno a oggi un rendimento che non copre l'infazione.
Aderire all'opa può rappresentare un'opportunità per limitare i
danni in futuro». Insomma, meglio uscire da Unicredit Immobiliare
Uno piuttosto che rimanere esposti a un mercato, come il real
estate, che in Borsa ha dato scarse soddisfazioni. «Il vero
problema», conclude Dondi, «è che il proflo di rischio dei fondi
immobiliari si è rivelato troppo elevato per il pubblico retail».
tutti i nuMeri dell'offerta valore iniziale della quota 1999 2.500
euro numero di quotisti valore offerto pro quota 25 mila 1.850
euro premio offerto rispetto al prezzo di mercato 13,1% 950 euro
anno di costituzione del fondo 160 mila numero di quote in
circolazione rimborsi e dividendi ricevuti pro quota dai
risparmiatori dal 1999 fno a oggi
La Prelios di Caputi si aggiudica il Fondo Cassa
Commercialisti
Avvenire 30/01/2014 pg. 21
ed. Nazionale
IL BANDO Prelios ottiene il fondo Cassa
Commercialisti
È ufficiale: Prelios Sgr si è aggiudicata il mandato per la
costituzione e la gestione del fondo immobiliare della Cassa dei
commercialisti (Cnpadc), che potrà valere fino a 300 milioni.
5. ItaliaOggi 30/01/2014 pg. 22
Commercialisti, a Prelios la gestione degli
immobili
Su ItaliaOggi del 28 novembre scorso l'anticipazione della notizia
dell'aggiudicazione a Prelios della gestione del fondo immobiliare
Cnpadc Sarà Prelios Sgr a costituire e gestire il fondo
immobiliare della Cassa di previdenza dei dottori commercialisti
(Cnpadc). Il consiglio di amministrazione dell'ente guidato da
Renzo Guffanti ha infatti aggiudicato definitivamente, si legge in
un comunicato, il bando per la scelta della società di gestione a
cui affi dare il fondo. Come anticipato da ItaliaOggi del 28
novembre 2013, il fondo di cui si occuperà la società presieduta
da Alberto Rossetti, e guidata dall'ad Paolo Scordino e dal
responsabile del business development Andrea Cornetti, partirà con
un primo conferimento direttamente della Cassa dei commercialisti
da 50 milioni, elevabili a 300, avrà una durata di 30 anni e
investirà in immobili non residenziali in Italia. La Cnpadc, a
differenza di altre casse, non istituirà un fondo ad apporto,
bensì a raccolta.