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Real Casa de la Moneda - Madrid
Introduzione tecnica alla visita


a cura di Michele Caon
Introduzione
La presentazione è tratta dalla brochure “l’Euro: come è diventata la
nostra moneta” pubblicata dalla ECB.

Ha il solo scopo di introdurre la visita alla “Real Casa de la Moneda” di
Madrid.

“La Moneda” può essere paragonata alla Zecca di Stato della Spagna.

Al suo interno vengono stampati oltre alle banconote anche biglietti della
lotteria, francobolli, passaporti e altri tipi di carta valore.
Euro
Il simbolo grafico dell’euro si ispira alla
lettera “epsilon” dell’alfabeto greco, che evoca
la culla della civiltà europea.
La lettera “E”, poi, è l’iniziale della parola
“Europa” e le due linee orizzontali parallele,
ben marcate, rappresentano la stabilità della
valuta.
L’abbreviazione ufficiale dell’euro,
registrata presso l’ISO, l’Organizzazione
internazionale per la standardizzazione, è
“EUR”.
SPECIFICHE TECNICHE PER L’EURO
L’Istituto Monetario Europeo ha emesso nel lontano 1996 delle specifiche
tecniche per le banconote in Euro. Il punto 3 definisce i processi di stampa
da utilizzare:

“Le banconote saranno realizzate in fibra di cotone e prodotte in stampa
offset, calcografica (soltanto sul fronte), serigrafica (solo sul retro) e
tipografica (solo per il numero di serie presente sul retro). Inoltre, sul
fronte del biglietto sarà applicata una lamina metallizzata”.
Qualità standard ovunque
Tutti gli stabilimenti in Europa che stampano le banconote sono tenuti
standard qualitativi e riproduttivi pressoché UGUALI.

L’Euro stampato a Madrid è uguale a quello stampato a Roma.

Come? Non solo i processi sono standardizzati, ma anche le materie
prime: carta, inchiostri.
La carta dell’EURO
La carta delle banconote in euro è
prodotta con fibre di puro cotone
(resistenza fisica e meccanica) di
altissima qualità.

Dalla cartiera usciranno fogli di carta che
contengono da 24 a 60 biglietti per foglio.

La carta pesa 85 grammi al metro
quadrato, il peso di una
risma varia da 10 a 20 chili, a seconda
delle dimensioni effettive.
La Filigrana
Striscia olografica e striscia brillante
Due ulteriori elementi di sicurezza solitamente incorporati durante la
produzione della carta per i tagli inferiorisono la striscia olografica e, sul
retro del biglietto, la striscia brillante.

Per ragioni di maggiore efficienza questa operazione è eseguita per lo più
in cartiera nelle macchine a bobina, prima del taglio dei fogli.

La striscia olografica è stampata sulla carta con una tecnica a caldo,
mentre la striscia brillante è impressa generalmente mediante
serigrafia.
Inchiostri per tutti gli effetti
Oltre alla carta un altro elemento anti-contraffazione molto importante
nella stampa della carta moneta sono gli inchiostri speciali utilizzati nei
vari processi di stampa.
Inchiostro cangiante
Sulle banconote di grosso taglio si
utilizza un inchiostro cangiante (o
otticamente variabile), ossia che cambia
colore a seconda dell'inclinazione.
Osservando la banconota con
angolazioni differenti, infatti, il colore
delle cifre del valore nominale passa dal
marrone al verde oliva e viceversa.
Inchiostro magnetico
Alcuni disegni della banconota utilizzano un inchiostro magnetizzato.
Alcuni dispositivi di controllo automatico delle banconote verificano la
presenza di questo ink sulla banconota
Inchiostro irridescente
Vernici visibili solo ai raggi UV
I fantastici quattro
Per ridurre la possibilità di falsificazione delle banconote vengono
utilizzati quattro processi di stampa:

Offset
Calcografia
Serigrafia
Tipografia

...ma no è tutto...
Visto, si stampi!
Per i biglietti di taglio elevato si inizia solitamente con la stampa offset,
che crea lo sfondo grafico della banconota.

Grazie configurazione delle macchine offset impiegate, il fronte e il retro
delle banconote sono stampati simultaneamente;

Guardando una banconota in controluce, i segni incompleti su entrambi i
lati sicombinano formando la cifra del valore nominale.
Secondo passaggio: stampa calcografica
La stampa calcografica conferisce alla carta una particolare consistenza.

Le iniziali della BCE in cinque varianti linguistiche, la cifra del valore
nominale e le finestre o i portali sono percepibili con i polpastrelli.

Durante la stampa l’inchiostro è trasferito dalla lastra, fissata a un
cilindro da stampa, alla carta.
In questo processo la compressione della carta negli incavi pieni di
inchiostro produce la goffratura della stessa e l’effetto di rilievo sulla
banconota.
È necessaria una pressione altissima, pari a circa 30 tonnellate, per
ottenere l’effetto desiderato.
Terza fase: serigrafia
Un altro elemento di sicurezza sul retro dei biglietti è l’inchiostro
otticamente variabile, utilizzato per le cifre del valore nominale nei tagli
elevati; sui tagli bassi viene apposta in cartiera la striscia brillante.
In entrambi i casi si ricorre alla stampa serigrafica, che permette di
creare gli spessi strati di inchiostro necessari a realizzare pienamente
gli effetti ottici di questi elementi.

La placchetta olografica è quindi impressa a caldo sulla carta, mentre la
striscia olografica continua è applicata con una tecnica analoga sui
tagli bassi. Per questo processo si utilizzano macchinari in grado di
funzionare a una velocità di 8.000 fogli l’ora.
La numerazione: tipografia
Si procede dunque alla numerazione dei fogli con una tecnica di stampa
detta tipografica.
I fogli sono inseriti in una pressa numeratrice in cui due diverse unità
appongono il numero di serie sul retro dei biglietti.

In seguito i fogli vengono tagliati automaticamente in banconote
e confezionati, ottenendo mazzette da 100 banconote, fermate poi con
fascette, accatastate e avvolte con cellofan trasparente in pacchetti da
dieci mazzette.
Riferimenti
http://www.ecb.int/euro/html/security_features.it.html


http://www.ecb.int/pub/pdf/other/euro_became_our_moneyit.pdf?
b6d0536112568631e0cc8b0b1f20581f

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Euro madrid2011

  • 1. Real Casa de la Moneda - Madrid Introduzione tecnica alla visita a cura di Michele Caon
  • 2. Introduzione La presentazione è tratta dalla brochure “l’Euro: come è diventata la nostra moneta” pubblicata dalla ECB. Ha il solo scopo di introdurre la visita alla “Real Casa de la Moneda” di Madrid. “La Moneda” può essere paragonata alla Zecca di Stato della Spagna. Al suo interno vengono stampati oltre alle banconote anche biglietti della lotteria, francobolli, passaporti e altri tipi di carta valore.
  • 3. Euro Il simbolo grafico dell’euro si ispira alla lettera “epsilon” dell’alfabeto greco, che evoca la culla della civiltà europea. La lettera “E”, poi, è l’iniziale della parola “Europa” e le due linee orizzontali parallele, ben marcate, rappresentano la stabilità della valuta. L’abbreviazione ufficiale dell’euro, registrata presso l’ISO, l’Organizzazione internazionale per la standardizzazione, è “EUR”.
  • 4.
  • 5.
  • 6.
  • 7. SPECIFICHE TECNICHE PER L’EURO L’Istituto Monetario Europeo ha emesso nel lontano 1996 delle specifiche tecniche per le banconote in Euro. Il punto 3 definisce i processi di stampa da utilizzare: “Le banconote saranno realizzate in fibra di cotone e prodotte in stampa offset, calcografica (soltanto sul fronte), serigrafica (solo sul retro) e tipografica (solo per il numero di serie presente sul retro). Inoltre, sul fronte del biglietto sarà applicata una lamina metallizzata”.
  • 8. Qualità standard ovunque Tutti gli stabilimenti in Europa che stampano le banconote sono tenuti standard qualitativi e riproduttivi pressoché UGUALI. L’Euro stampato a Madrid è uguale a quello stampato a Roma. Come? Non solo i processi sono standardizzati, ma anche le materie prime: carta, inchiostri.
  • 9.
  • 10. La carta dell’EURO La carta delle banconote in euro è prodotta con fibre di puro cotone (resistenza fisica e meccanica) di altissima qualità. Dalla cartiera usciranno fogli di carta che contengono da 24 a 60 biglietti per foglio. La carta pesa 85 grammi al metro quadrato, il peso di una risma varia da 10 a 20 chili, a seconda delle dimensioni effettive.
  • 11.
  • 13.
  • 14. Striscia olografica e striscia brillante Due ulteriori elementi di sicurezza solitamente incorporati durante la produzione della carta per i tagli inferiorisono la striscia olografica e, sul retro del biglietto, la striscia brillante. Per ragioni di maggiore efficienza questa operazione è eseguita per lo più in cartiera nelle macchine a bobina, prima del taglio dei fogli. La striscia olografica è stampata sulla carta con una tecnica a caldo, mentre la striscia brillante è impressa generalmente mediante serigrafia.
  • 15.
  • 16. Inchiostri per tutti gli effetti Oltre alla carta un altro elemento anti-contraffazione molto importante nella stampa della carta moneta sono gli inchiostri speciali utilizzati nei vari processi di stampa.
  • 17. Inchiostro cangiante Sulle banconote di grosso taglio si utilizza un inchiostro cangiante (o otticamente variabile), ossia che cambia colore a seconda dell'inclinazione. Osservando la banconota con angolazioni differenti, infatti, il colore delle cifre del valore nominale passa dal marrone al verde oliva e viceversa.
  • 18. Inchiostro magnetico Alcuni disegni della banconota utilizzano un inchiostro magnetizzato. Alcuni dispositivi di controllo automatico delle banconote verificano la presenza di questo ink sulla banconota
  • 20. I fantastici quattro Per ridurre la possibilità di falsificazione delle banconote vengono utilizzati quattro processi di stampa: Offset Calcografia Serigrafia Tipografia ...ma no è tutto...
  • 21. Visto, si stampi! Per i biglietti di taglio elevato si inizia solitamente con la stampa offset, che crea lo sfondo grafico della banconota. Grazie configurazione delle macchine offset impiegate, il fronte e il retro delle banconote sono stampati simultaneamente; Guardando una banconota in controluce, i segni incompleti su entrambi i lati sicombinano formando la cifra del valore nominale.
  • 22.
  • 23. Secondo passaggio: stampa calcografica La stampa calcografica conferisce alla carta una particolare consistenza. Le iniziali della BCE in cinque varianti linguistiche, la cifra del valore nominale e le finestre o i portali sono percepibili con i polpastrelli. Durante la stampa l’inchiostro è trasferito dalla lastra, fissata a un cilindro da stampa, alla carta. In questo processo la compressione della carta negli incavi pieni di inchiostro produce la goffratura della stessa e l’effetto di rilievo sulla banconota. È necessaria una pressione altissima, pari a circa 30 tonnellate, per ottenere l’effetto desiderato.
  • 24.
  • 25.
  • 26.
  • 27. Terza fase: serigrafia Un altro elemento di sicurezza sul retro dei biglietti è l’inchiostro otticamente variabile, utilizzato per le cifre del valore nominale nei tagli elevati; sui tagli bassi viene apposta in cartiera la striscia brillante. In entrambi i casi si ricorre alla stampa serigrafica, che permette di creare gli spessi strati di inchiostro necessari a realizzare pienamente gli effetti ottici di questi elementi. La placchetta olografica è quindi impressa a caldo sulla carta, mentre la striscia olografica continua è applicata con una tecnica analoga sui tagli bassi. Per questo processo si utilizzano macchinari in grado di funzionare a una velocità di 8.000 fogli l’ora.
  • 28.
  • 29. La numerazione: tipografia Si procede dunque alla numerazione dei fogli con una tecnica di stampa detta tipografica. I fogli sono inseriti in una pressa numeratrice in cui due diverse unità appongono il numero di serie sul retro dei biglietti. In seguito i fogli vengono tagliati automaticamente in banconote e confezionati, ottenendo mazzette da 100 banconote, fermate poi con fascette, accatastate e avvolte con cellofan trasparente in pacchetti da dieci mazzette.
  • 30.
  • 31.
  • 32.