1. Giornalismo 2.0
Come cambia il mestiere al tempo della rivoluzione digitale
Marco Trotta
Laboratorio di Giornalismo Sociale - Piazza Grande
16 Gennaio 2013
7. Forse perché... Editori puri?
Quello dell'editoria italiana è un
mercato da quasi 5 miliardi di euro
(nell'articolo si parla di "4927 miliardi,
ma in realtà all'epoca ci è saltata una
virgola, ed erano 4,927 miliardi) dove
cinque società per azioni controllano
il 71% del settore: Rcs Editori Spa
(21,3%), Gruppo Editoriale
L'Espresso (18,6%), Mondadori
(18,3%), "Il Sole 24 Ore Spa" (10%),
Caltagirone Editore (4,9%).
Fonte: Giornalismi
9. Di conseguenza.. 2
Osservando i dati relativi all’informazione online si evidenzia una tendenza modesta,
con le edizioni online dei quotidiani che crescono del 2,1 rispetto all’anno scorso ma
perdono rispetto al 2007. Un calo che è decisamente superiore allo 0,8% di scarto
che la tabella riassuntiva sotto riportata rende evidente poichè negli ultimi 5 anni,
secondo il Censis, la penetrazione di Internet è cresciuta dal 45,3% al 62,1%. Una
crescita che evidentemente i quotidiani online non sono riusciti ad intercettare
confermata anche dalla tendenza negativa, anno su anno, di quelli che vengono
genericamente definiti siti web d’informazione che registrano una flessione del 3,6
punti.
Il problema dunque, nella mia visione, più che nel tipo di supporto sta nella qualità,
che anche per i “colossi” dell’informazione italiana online è davvero
scarsa complessivamente, e nel livello di coinvolgimento, pressochè
assente, dei lettori, delle persone.
Fonte: Il Giornalaio
10. Di conseguenza.. 3
E’ circa il 42% delle persone a dare un giudizio positivo dell’
informazione in Rete, favore per Internet quale source of
information legato anzitutto all’esistenza di alcuni
siti/blog/communities ove si può trovare un’informazione seria e
affidabile [36%], all’impegno dei giornalisti [che garantiscono
professionalità e rispetto della deontologia], meno spesso al citizen
journalism, considerato più indipendente e spesso miglior ‘diretto
testimone’ di altre fonti. Una scure sul valore dato nel complesso alle
edizioni online dei giornali.
Fonte: Il Giornalaio
11. Di conseguenza.. 4
Consigliati
● Il costo del freelance: lo paghi
100 incassa 50
● Due euro ad articolo: pagare per
fare i giornalisti
12. Ma non senza conseguenze...
Errori di Stampa contro le proposte indecenti
ai giornalisti
● i giornalisti devono essere regolarmente
assunti con un contratto di
collaborazione o con emissione di
regolare fattura, per i colleghi che
lavorano a Partita Iva;
● il contratto deve descrivere la mansione
svolta dal giornalista-addetto stampa;
● il contratto deve prevedere il regolare
pagamento di contributi Inpgi 2 come
lavoro giornalistico autonomo.
I colleghi che ricevono “proposte indecenti”
Fonte: Precariato e giornalismo dopo invece ce lo segnalino alla mail
Paola Caruso erroridistamparm@gmail.com, garantiremo il
loro anonimato ma renderemo pubblici i
nomi dei candidati oggetto di segnalazione.
Fonte: Errori di Stampa
14. Reinventare il mestiere 1
"In questo contesto, il giornalista deve
avere qualità specifiche da artigiano
(saper fare, originalità, affidabilità),
conoscere le tecnologie digitali perché
queste sono il suo nuovo contesto
operativo, imparare a parlare con
designer e softwaristi, essere
efficiente per adeguarsi al sistema di
costi limitati che il nuovo contesto
impone, avere una sorta di significato
pubblico (dalla notorietà al carisma),
svolgere un servizio che ne motiva l’
adozione e conoscere le proprie
responsabilità civiche."
Luca De Biase
15. Reinventare il mestiere 2
"Sarà sempre più strategico per i
giovani giornalisti -oltre a fare
informazione- avere la capacità di
trovare una propria voce, di diventare
«autori», di proporre una visione del
mondo, una comprensione diversa
delle notizie che si raccontano. La
capacità di cercare -e mantenere- un
rapporto diretto con il proprio
pubblico."
Fonte:
Perché il futuro -forse- è dei
giornalisti e non dei giornali
Giuseppe Granieri
17. ...con qualche buon consiglio
1. Impari l’inglese. Subito. Senza perdere tempo. [...] Parlare bene l’inglese le sarà utile sempre, anche
se dovesse scegliere un altro mestiere.
2. Legga. Moltissimo. Di tutto. Romanzi, saggi, racconti, inchieste, reportage. Segua i suoi gusti, i suoi
autori preferiti, le sue passioni. Si formi un’opinione. E se vuole tre libri sul giornalismo, cominci con
L’affare Watergate, di Carl Bernstein e Bob Woodward (Garzanti). È il racconto dei due reporter del
Washington Post che con la loro inchiesta contribuirono alla caduta di Richard Nixon. Vale cento
manuali di giornalismo. Poi Il giornalista quasi perfetto, di David Randall (Laterza). Come si
riconosce un buon giornalista? Cos’è una notizia? Da dove arrivano i buoni articoli? Per finire Post
industrial journalism, un saggio di C.W. Anderson, Emily Bell e Clay Shirky. È appena uscito. Se cerca
con Google lo trova sul sito della Columbia journalism school, gratis, in inglese (vede perché è
importante parlare bene l’inglese?). In 122 pagine c’è il futuro del giornalismo.
3. Scriva. Sempre. Tutti i giorni. Un tweet, un post, una lettera, un articolo. Rispetto alle generazioni
che l’hanno preceduta, ha la fortuna di avere a disposizione uno strumento straordinario: internet. [...]
Il mondo è pieno di storie incredibili che aspettano solo di essere raccontate. E i buoni
giornalisti non saranno mai abbastanza.
Fonte: Giovanni De Mauro - Internazionale
19. Data Journalism
"Il giornalismo Data-driven è un processo basato sull'analisi
ed il filtraggio di grosse grandi banche dati con l'obiettivo di
creare storie nuove. Il giornalismo Data-driven si occupa di
open data (dati aperti) che sono liberamente disponibili in
rete e analizzabili con strumenti open source (software libero).
Il giornalismo Data-driven cerca di offrire nuovi livelli di
servizio per il pubblico, aiutando i consumatori, i managers, i
politici a capire i contesti e a prendere decisioni basate sulle
evidenze. In questo senso il giornalismo data driven può
aiutare i giornalisti a identificare un nuovo ruolo nella società"
Fonte: Wikipedia
21. Data Journalism
Per alcuni un approccio
vecchio...
In fondo si tratta sempre di
"The truth of what goes on is not
verifica dei fatti. on the Internet. [The Internet]
● Computer Assisted can supplement. It can help
Report advance. But the truth resides
with people. Human sources."
● Giornalismo di
Bob Woodward
precisione
22. Data Journalism
Why Bob Woodward is wrong about the internet and journalism
"But Woodward (not surprisingly, perhaps) still seems to see journalism as
something that lone-cowboy-style reporters do in secret by themselves,
rather than a collaborative process that now involves other people —
including the “people formerly known as the audience,” as journalism
professor Jay Rosen likes to call them.
That view may be a lot more romantic, and it serves the purposes of
journalists who see themselves as a special breed, with special powers that
normal mortals don’t possess. It also serves the purposes of newspapers
and other traditional media entities, which would like to be the sole source
of all value in the media ecosystem. But it doesn’t really serve the purposes
of journalism or society as a whole".
Fonte: Gigaom
23. Data Journalism
I think it’s about trust. The public doesn’t trust reporters any more, but
if you can show the workings behind your stories, to be transparent,
then it makes your stories stronger. After years of unfettered comment
online, there’s a real desire for facts.
I think it’s less about tools, as these are always changing. It’s more
about helping create an attitude that looks for stories in numbers in a
journalistic way — asking the same questions as you would in person to
a contact.
That sort of thing. But the key point holds: it helps you get stories.
Fonte: Simon Rogers - Data journalism: From eccentric to mainstream in five years
24. Data Journalism
● Dati da fonti diverse: ultime
notizie, stastistiche, indagini
giornalistiche
● Dobbiamo incrociarli con altri
database?
● Sistematizzazione in tabelle e
ripulitura: dati duplicati, non
omogenei, non consistenti
● Recupero delle evidenze: dal
confronto nasce una storia? C'è
qualcosa che non va? Bisogna fare
un ulteriore verifica?
● Output: una storia, una infografica,
ecc.
Fonte: The Guardian
37. #DDJit: Risorse
Cose da leggere
● Open Data – Data Journalism di Andrea Fama (ed. LSDI)
● The Data Journalism Handbook
● Scraping for journalists
● Data Journalism: Intervista a Guido Romeo
● OpenDataBlog de IlSole24Ore
● DataBlog della Fondazione Ahref
● Datagov.it
Cose da fare
● Corso di "Open Data Journalism"
● Gli eventi di "Hacks/Hackers Bologna"
● Mailing list: Spaghetti Open Data e Data Journalism Italy
38. #DDJit: Risorse
Cose da provare..
● Data Journalism on DataHub
● DataVisualization.ch
con qualche dato...
● OpenData Europe
● Dati.gov.it
● Dati.istat.it
● dati.emilia-romagna.it
● dati.comune.bologna.it
40. #DDJit: Risorse
Raduno Spaghetti Open Data 2013
Dopo due anni e mezzo, oltre quattrocento iscritti, oltre ottocento threads, migliaia di messaggi, la mailing list
di Spaghetti Open Data organizza un incontro in carne, ossa e tortellini. Il luogo prescelto è Bologna, dove
possiamo contare sul supporto logistico dell'iniziativa open data della Regione Emilia Romagna (grazie!) e del
gruppo agenda digitale al Comune (grazie!); le date sono 18-20 gennaio 2013.
Abbiamo deciso di dedicare questo raduno alla memoria di Aaron Swartz. L'hashtag è #SOD13. . L'agenda è
questa:
● Venerdì 18 (ore 14.00) sarà dedicata alle presentazioni di progetti open data dalla comunità. In
Regione Emilia Romagna, viale Aldo Moro 18 - Sala Auditorium (info - mappa), la sera prima cena
sociale (iscrizioni)
● Sabato 19 (ore 10.00) facciamo un hackathon, e proviamo a scrivere una nuova app o a migliorarne
una esistente. Urban Center Comune di Bologna, Sala Borsa, Piazza Nettuno 3 (info - mappa). La
seconda giornata si apre con "Un caffè con le Girl Geek Dinners Bologna". Inoltre, nel corso della
giornata le GGDBo saranno presenti con un "gender open data corner", ovvero un punto informativo
dove le donne che partecipano a #SOD13 possono compilare un questionario dedicato alla raccolta di
dati relativo all'uso di internet e dei social media che diventerà poi una infografica di genere da rilasciare
in rete
● Domenica 20 (ore 10.00) faremo un mini-corso di una giornata per imparare a mixare i dati aperti
con geodati e realizzare mappe. Il taglio sarà molto pratico (una specie di tutorial assistito), e sarà
guidato dall'impareggiabile Maurizio "Napo" Napolitano di FBK e portavoce Open Knowledge
Foundation, Gran Maestro dei geohackers italiani. Kilowatt, Via del Borgo di San Pietro 22 (info -
mappa).
Fonte: SOD